Rivela le tattiche e i retroscena del tecnico dopo la vittoria!
Scopri cosa ha detto il mister in conferenza stampa, dai moduli di gioco agli infortuni, con parole che lasciano spazio a intriganti sviluppi per la squadra. Preparati a un’analisi che potrebbe cambiare le prospettive del campionato! #Lazio #Calcio #ConferenzaStampa #TatticheSegrete
Il tecnico ha affrontato vari temi dopo la larga vittoria esterna, offrendo insight che potrebbero incuriosire i fan sulla strategia della squadra. Le sue dichiarazioni rivelano un approccio flessibile, capace di adattarsi alle sfide del campo e mantenere l’equilibrio tra attacco e difesa.
Sul tema del doppio attaccante, ha spiegato: “Una situazione alternativa lo è, anche durante la preparazione abbiamo dedicato allenamenti a questo modulo. Per quel che conta il modulo, perché poi quando giochi con quest’applicazione, questa determinazione, quando i quattro giocatori offensivi fanno questo tipo di prestazione, giocare col vertice basso o col vertice alto non penso faccia la differenza. Però è un’alternativa da tenere in forte considerazione”. Queste parole suggeriscono una tattica che potrebbe essere chiave per future partite, tenendo i tifosi con il fiato sospeso su come si evolverà.
Tornando al passato, il discorso si è esteso a confronti storici: “Baroni? Io questo modulo l’ho fatto dal 2002 al 2016. Ci dirà il tempo se questo è il nostro vestito migliore o no. È tutto da vedere se con questo tipo di soluzione si mantiene anche equilibrio. Vediamo, sicuramente durante la stagione ci tornerà utile. Se sarà il vestito che utilizzeremo di più, non so ancora dirtelo”. Un’affermazione che invita a riflettere su come le esperienze pregresse influenzeranno il presente, alzando l’asticella dell’interesse per gli appassionati.
Un altro punto di curiosità riguarda un giocatore offensivo: “Io sono più contento se fa gol in maniera… lui ne può fare tanti, ha qualità fisiche, tecniche, a livello realizzativo può crescere. Venendo fuori a giocare ha qualità anche per mandare i compagni. Lo sa fare piuttosto bene. Però è un giocatore che anche in area può essere pesante”. Questa descrizione dipinge un profilo versatile, lasciando spazio a speculazioni su come questo elemento possa impattare le prossime sfide.
Sull’aggiornamento degli infortuni, le parole sono state caute: “In questo momento ti so dire poco. Marusic sembra essere un risentimento su una vecchia cicatrice. Se è solo infiammato è poca roba, se sulla cicatrice è successa qualche lesione, è un’altra storia. Piccola distorsione per Pellegrini, anche lì bisogna valutare domani”. Tali dettagli tengono i lettori in attesa, chiedendosi come questi imprevisti influenzeranno la formazione.
Per un altro elemento della rosa: “Ha cominciato a fare piccole parti dell’allenamento col gruppo però non era assolutamente pronto per scendere in campo. Rivalutiamo durante la settimana, penso sia più probabile dopo la sosta”. Questa affermazione solleva interrogativi sul timing del recupero e sul potenziale ritorno, un aspetto che potrebbe essere decisivo per il morale della squadra.
Riguardo alle difficoltà psicologiche: “Il più in difficoltà a livello psicologico ero io, i giocatori hanno aiutato me, hanno fatto una settimana di alto livello. Loro sono usciti dal derby sicuramente meglio di me. A livello tattico abbiamo fatto una full immersion settimanale, ci sono venute fuori palle gol sulle situazioni su cui avevamo lavorato. Questo ci dà sicuramente soddisfazione”. Un’ammissione che aggiunge un tocco umano, rendendo la storia più relatable e intrigante.
Sulle scelte di formazione: “Io e il direttore abbiamo fatto una riunione con i medici, ci siamo fatti dare i tempi di recupero di tutti gli infortunati. Chi aveva la possibilità di stare a fermo più a lungo più elevata era Dele, abbiamo fatto questo cambio in attesa che guarisca e rimetterlo in lista vedendo poi chi togliere in base all’evoluzione della situazione che ci saranno nei prossimi venti-trenta giorni. Per lui si parlava di più di trenta giorni”. Questa decisione, descritta con precisione, fa crescere la curiosità su come gestirà la rosa nei prossimi match.
Infine, un momento di omaggio: “Ne stavamo parlando stamattina. So che era uno di noi, facciamo le condoglianze. Le porto io a nome del direttore, del presidente, di tutta la società a tutta la famiglia. Se ne va uno di noi”. E concludendo con un giocatore rientrato: “L’ho visto bene e mi fa piacere. Io il 31 di agosto, quando abbiamo fatto le liste, l’ho chiamato e gli ho detto che andava fuori lista ma non fuori rosa. Si doveva tenere pronto, durante l’anno c’erano due slot per cambiare le liste e quindi aveva anche possibilità di rientrare dentro. È successo, mi fa piacere di aver mantenuto la parola spesa a fine agosto. Mi fa piacere soprattutto la risposta del ragazzo. Fisicamente e mentalmente non aveva mai mollato. Anche stasera la squadra ha alternato accelerazioni, verticalizzazioni, attacco degli spazi a qualche momento di palleggio. La partita più che sul palleggio era preparata sugli attacchi degli spazi, quindi va bene così”. Queste riflessioni finali sottolineano la resilienza e l’adattabilità, lasciando i lettori con spunti su cosa attendersi dalla squadra in futuro.
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