L’allenatore della Lazio si sfoga sulle convocazioni nazionali: “Questo fa parte delle convocazioni, è inevitabile”
In vista della sfida cruciale contro il Sassuolo, l’allenatore biancoceleste ha condiviso pensieri che rivelano le sfide nascoste del calcio moderno, lasciando i tifosi a chiedersi come influenzerà la squadra. Con parole dirette e riflessive, emergono preoccupazioni su ritmi serrati e infortuni, che potrebbero cambiare il corso della stagione.
Nel suo intervento, focalizzandosi sulle nazionali, ha espresso frustrazione per le assenze prolungate: «Bisogna chiederlo ai commissari tecnici, due li ho visti solamente ieri in allenamenti che non danno indicazioni. Queste sono le difficoltà dei momenti, se pensi che i giocatori a fine anno tra quattro soste delle nazionali non li avrò per 48 giorni, 35 giorni di assenza per la Coppa d’Africa, 35 giorni per il mondiale e quattro settimane di vacanze. Sono pagati sei mesi per fare altro, bisogna rivedere i calendari». Queste dichiarazioni fanno riflettere su quanto il calendario internazionale stia pesando sulle prestazioni dei club, alimentando curiosità su possibili cambiamenti futuri.
Passando agli aggiornamenti sui giocatori, ha discusso delle condizioni recenti: «Rovella e Zaccagni sono tornati acciaccati, Zaccagni sta meglio mentre invece Rovella non sappiamo ancora se sia disponibile, lo sapremo domani dopo l’esame. Questo fa parte delle convocazioni in nazionale, è inevitabile perché vengono convocati, i tempi di recupero sono rispettati meno rispetto ai club. Zaccagni ha preso un colpo in partita, vediamo chi riusciamo a recuperare e chi no. L’aspetto importante sarà l’atteggiamento mentale, se abbiamo l’atteggiamento dell’ultima partita ce la giocheremo, altrimenti non avremo chance. Romagnoli può darci esperienza, è il più bravo nel guidare la linea. È una scelta difficile perché Provstgaard ha fatto bene in queste due partite, sono due sinistri puri e bisogna fare una scelta». I fan si interrogano ora su chi scenderà in campo e come queste scelte tattiche potrebbero fare la differenza in una partita così incerta.
Infine, analizzando l’avversario, ha sottolineato i pericoli in agguato: «Hanno iniziato male, ma il tridente Berardi, Pinamonti e Laurienté ce l’hanno poche squadre in Serie A. Non bisogna pensare che sarà facile, avranno poco a che a fare con la parte bassa della classifica. La superficialità si paga, questa è una partita difficile contro un avversario di ottimo livello, ci saranno difficoltà da superare. Se non sei pronto non sei in grado di affrontare queste difficoltà, il nostro tipo di approccio nel comprendere le difficoltà della partita sarà fondamentale». Con questa prospettiva, l’interesse cresce: sarà questa la chiave per un risultato sorprendente o un nuovo test per la squadra? La gara promette emozioni e colpi di scena che i appassionati non vorranno perdersi.
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