Sarri rompe il silenzio: “Dopo Torino ero troppo arrabbiato per parlare”

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Il tecnico biancoceleste rompe il silenzio in diretta radio: cosa nasconde dietro il match e gli infortuni? #Lazio #Calcio #SerieA

L’allenatore della Lazio è intervenuto in diretta su Lazio Style Radio, offrendo uno sguardo intrigante sulle recenti sfide della squadra. Con un tono riflessivo e diretto, le sue parole svelano dettagli che potrebbero cambiare il modo in cui i tifosi vedono le prestazioni sul campo. Preparatevi a scoprire insight inaspettati su emozioni represse e strategie in evoluzione.

In merito al mancato commento post-partita contro il Torino, «È stato un momento di giramento, qualche volta non mi fa piacere parlare.

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Bisogna essere razionali, avere idea di cosa c’è successo e cosa stiamo affrontando. Bisogna stare fuori alle sensazioni esterne e stare dentro al lavoro. Bisogna essere realisti, l’aspetto positivo è il carattere perché abbiamo recuperato una partita su una palla morta». Queste parole lasciano intendere una frustrazione interna, invitando i fan a riflettere su quanto il controllo emotivo influisca sulle decisioni chiave.

Passando agli aggiornamenti sugli infortuni, «Lazzari è rientrato con noi la scorsa settimana e dovrebbe tornare, Marusic oggi ha controlli. Per Pellegrini vedremo, ha un trauma distorsivo-contusivo. Per Rovella ci vorrà più tempo, Vecino è un’enigma e Dele-Bashiru è out. Isaksen viene da una malattia subdola, è recuperato ma deve crescere fisicamente. Vediamo come sta Zaccagni, ci porterà a due giorni dalla partita senza sapere con che modulo saremo». Questa lista di condizioni apre interrogativi: come influenzeranno questi rientri la formazione? I lettori potrebbero chiedersi se questi cambiamenti porteranno a una rinascita o a nuove incertezze.

Infine, confrontando la situazione attuale con esperienze passate, «Le situazioni sono diverse, quella era una situazione per fare un salto di qualità. La cessione di Milinkovic-Savic e l’ingresso in Champions League ci permetteva di fare un salto di qualità, la delusione è stata aumentata dalla sensazione che non si poteva fare quel salto di qualità. Qui non ci sono delusioni, lì c’era un’illusione diversa con delle premesse diverse. Io sono più adatto a una squadra di palleggio, ma questa è una squadra che vive di accelerazioni e deve aggredire gli spazi, lo stiamo facendo bene. Bisognerà vedere se con certe soluzioni troviamo equilibrio, se non lo troviamo è inutile fare due gol se poi ne subisci 2-3 a partita. Servono soluzioni, la situazione dei giocatori a disposizione ci costringerà a cambiare modulo. Abbiamo tanti rientri oppure dovremo cambiare qualcosa». Queste riflessioni suscitano curiosità: quale adattamento tattico potrebbe emergere, e come si tradurrà in risultati sul campo? Le sue idee offrono un’occhiata affascinante a possibili evoluzioni future.

Articolo pubblicato da Redazione Laziochannel il giorno 10 Ottobre 2025 15:28

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