Home Blog

Calciomercato Lazio: Fabiani fa muro contro cessioni, ma aspetta il diktat di Sarri su…

Esclusiva dal Calciomercato: Fabiani Blinda la Lazio, ma Attende Mosse Decisive! #Calciomercato #LazioNews #Esclusiva

Il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, è intervenuto per fare chiarezza sulla strategia del club in questa sessione di calciomercato, piena di incertezze e speculazioni. Con una dichiarazione che ha catturato l’attenzione di tutti, Fabiani traccia una linea netta, eliminando i dubbi su possibili cessioni e definendo i prossimi passi per la squadra. I tifosi si chiederanno: cosa succederà ora che la rosa deve essere ottimizzata?

In una nota rilasciata al quotidiano Il Tempo, Fabiani ha condiviso un messaggio conciso ma carico di significato, che riassume la posizione della società sia sulle entrate sia sulle uscite. Le sue parole sono un misto di fermezza e attesa, lasciando spazio a ulteriori sviluppi che potrebbero sorprendere: «La squadra? Come detto non cediamo nessuno, il progetto va avanti, il gruppo cresce. Ora aspetto solo le indicazioni di Sarri sui giocatori che resteranno fuori dalla lista».

La prima affermazione chiave di Fabiani, «Non cediamo nessuno», è legata direttamente alla situazione attuale del club, che non può muoversi sul mercato in entrata fino a gennaio. Questa scelta evita rischi per la squadra, rassicurando l’ambiente e confermando l’impegno per un progetto stabile. «Il progetto va avanti, il gruppo cresce» è un segnale di fiducia, che invita a riflettere su come la Lazio stia puntando a rafforzare il proprio nucleo senza sconvolgimenti.

Tuttavia, con la rosa da sfoltire, la responsabilità passa ora al tecnico. Fabiani aspetta indicazioni precise su chi non rientrerà nei piani, un aspetto che coinvolge giocatori in bilico e potrebbe decidere equilibri importanti, come il ballottaggio in attacco. Questa fase critica tiene tutti con il fiato sospeso: quali saranno le scelte definitive che plasmeranno la stagione?

Fabiani contro i critici: “Io assente? Ferie non le conosco, e quei scansafatiche…”

Fabiani zittisce le polemiche: “Io assente? Ferie non so cosa siano. Se qualche accattone…” #Lazio #CalcioMercato #Polemiche

Nel mondo del calcio, dove ogni assenza può scatenare un’ondata di speculazioni, il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, è finito al centro di una controversia social che ha catturato l’attenzione dei tifosi. Definita da alcuni media come “sterile e inutile”, la polemica è nata dalla sua mancata presenza durante la tournée della squadra in Turchia, con meme e domande che si diffondevano online: “Che fine ha fatto Fabiani?”. Ma cosa ha risposto il dirigente per chiarire tutto?

Mentre i giocatori erano impegnati a Istanbul, Fabiani è rimasto in Italia, lavorando intensamente nel suo ufficio al centro sportivo di Formello per gestire le intricate questioni del mercato estivo. Questa “tormentata estate”, come l’ha definita lui stesso, ha alimentato dubbi e ironie, spingendolo a intervenire direttamente. Contattato telefonicamente, ha offerto una replica schietta e decisiva, che non solo spiega la sua assenza ma anche evidenzia la sua dedizione al club.

Ecco le sue parole precise, che non lasciano spazio a interpretazioni: «È vero sono stato fuori per trascorrere il giorno del compleanno con la mia famiglia. Poi se qualche accattone non ha questi valori, peggio per lui, io non devo rendere conto a nessuno. Peraltro da tanti anni non conosco il significato della parola ferie. La squadra? Come detto non cediamo nessuno, il progetto va avanti, il gruppo cresce. Ora aspetto solo le indicazioni di Sarri sui giocatori che resteranno fuori dalla lista». Queste dichiarazioni, cariche di fermezza, non solo smentiscono le voci su vacanze inesistenti, ma anche rafforzano l’immagine di un dirigente totalmente impegnato.

Le parole di Fabiani illuminano due aspetti cruciali: la sua incondizionata devozione al lavoro e la strategia chiara del club sul mercato. L’obiettivo è mantenere i giocatori chiave per garantire continuità al progetto, con l’allenatore che avrà l’ultima parola sulla rosa finale. In un’estate piena di incertezze, questa linea ferma potrebbe essere proprio ciò di cui i tifosi hanno bisogno per guardare al futuro con più ottimismo.

Lazio, caos portieri: Sarri difende Provedel, ma il club spinge Mandas per motivi misteriosi

Chi deciderà il futuro tra i pali della Lazio? Il duello tra Ivan Provedel e Christos Mandas è un enigma che accende l’estate biancoceleste! #Lazio #Calcio #Portieri

Il duello per la porta della Lazio è il grande rebus dell’estate, con una competizione tra Ivan Provedel e Christos Mandas che è più aperta che mai. Come osservato nelle recenti amichevoli, questa staffetta inedita tiene tutti con il fiato sospeso, bilanciando preferenze tattiche e strategie finanziarie del club. È una di quelle storie che fa riflettere: chi emergerà alla fine?

Ivan Provedel è sempre stato il preferito per l’impostazione dal basso. Non è un segreto che il tecnico ne apprezzi in modo particolare la grande capacità di giocare con i piedi e di partecipare attivamente alla costruzione dal basso, un dogma fondamentale del suo calcio. Con 97 partite e ben 21 clean sheet nell’anno del secondo posto, Provedel ha dimostrato di essere un punto fermo, prima che un calo di rendimento spingesse il precedente tecnico Baroni a dare più spazio al suo collega. Chissà se questa solidità lo renderà inamovibile.

Dall’altra parte, ecco Christos Mandas, il giovane talento greco che rappresenta il futuro del club. Dopo il suo debutto in un delicato derby di Coppa Italia nel gennaio 2024, ha saputo conquistarsi spazio fino a diventare titolare nel finale della scorsa stagione. Su di lui, però, pesano considerazioni di natura economica: pagato meno di un milione, la società non vuole che perda valore rimanendo in panchina. La sua eventuale cessione in futuro garantirebbe una plusvalenza totale, un asset che il club intende proteggere, come riferito da Il Messaggero. Una mossa astuta o una scommessa rischiosa?

Alla fine, si tratta di una decisione tra turnover e gerarchia, con valutazioni sia sul campo che sul mercato. La sensazione è che il turnover tra i pali proseguirà almeno per tutto il precampionato, permettendo di testare entrambi i portieri e mantenendo alta la valutazione di Mandas per le future finestre di mercato. Il tecnico avrà tempo fino all’inizio del campionato per scegliere, bilanciando le esigenze del campo con quelle del bilancio. Sarà questa la chiave per un equilibrio perfetto?

Sarri sconvolge il calcio: l’idea ribelle per la Lazio che nessun allenatore ha mai osato tentare

La clamorosa idea della Lazio: una staffetta tra portieri che cambierà tutto? #Lazio #SerieA #Calcio

I piani della Lazio per la porta stanno accendendo la curiosità dei tifosi, con un’idea che sembra destinata a scuotere le certezze della Serie A. Nelle amichevoli di Istanbul contro Fenerbahçe e Galatasaray, Ivan Provedel e Christos Mandas hanno condiviso equamente i minuti da titolari, segnalando un approccio innovativo che potrebbe trasformare la difesa biancoceleste in una delle più imprevedibili del campionato.

Questa potenziale staffetta tra i due portieri appare come una mossa audace, lontana dalle gerarchie fisse a cui siamo abituati. Mentre l’alternanza tra campionato e coppe è comune, l’intenzione qui sembra più radicale, come evidenziato da fonti vicine al club. Si parla di un turnover continuo, simile a quello dei giocatori di movimento, che coinvolge sia il presente della squadra, con Provedel, sia il suo futuro, rappresentato dal giovane Mandas.

Al centro di questa decisione c’è la competizione tra i due portieri, motivata da esigenze diverse. Provedel, sempre apprezzato per la sua abilità nel giocare con i piedi e nel dare avvio all’azione, è stato scelto per mantenere alto il suo rendimento dopo una stagione altalenante. Dall’altro lato, Mandas ha impressionato nel finale della scorsa annata, e la società vede in lui un investimento promettente, acquistato a un costo basso che potrebbe generare una plusvalenza in futuro.

Per ora, le gerarchie sembrano fluide e destinate a proseguire nel precampionato, con una logica che combina aspetti tecnici e strategici. La scelta tiene Mandas in evidenza, evitando di svalutarlo sul mercato, ma resta da vedere se questo dualismo arriverà fino al campionato o se emergerà un titolare definitivo. Con la stagione alle porte, la porta della Lazio resta un’incognita affascinante, pronta a riservare sorprese.

Perinetti non le manda a dire: Lazio senza acquisti, Sarri sfida la sorte con l’organico attuale

La Lazio in bilico sul mercato: una sfida che potrebbe ribaltare le sorti della stagione? #Lazio #Calcio #MercatoEstivo

La Lazio si trova di fronte a una situazione inaspettata che potrebbe cambiare il corso della sua stagione. Con il mercato estivo 2025 appena aperto, il club biancoceleste è bloccato fino a gennaio, senza la possibilità di fare nuovi acquisti. L’unica luce in fondo al tunnel? Il ritorno di giocatori come Danilo Cataldi, il centrocampista romano classe 1994 con la sua visione di gioco impeccabile, e Matteo Cancellieri, l’attaccante esterno che combina velocità e tecnica dopo l’esperienza all’Empoli. Ma basterà questo per mantenere il passo in campionato?

Ora, la vera domanda è come gestire una rosa senza rinforzi. L’allenatore dovrà spremere al massimo le risorse disponibili, affidandosi a rotazioni astute e alla forma fisica dei giocatori già in squadra. Questa limitazione impone una sfida unica: trasformare una rosa esistente in una macchina competitiva, senza il lusso di nuovi arrivi che potrebbero ribaltare le dinamiche.

Il club sembra puntare su una strategia di contenimento, focalizzandosi sulla valorizzazione interna e magari su qualche cessione per alleggerire il bilancio. In attesa del mercato di gennaio, tutto si gioca sulla capacità dello staff di ottimizzare ciò che hanno a disposizione. Sarà una stagione di prove e resilienza?

E a proposito di riflessioni esperte, Giorgio Perinetti, direttore generale del Palermo e navigato dirigente sportivo, ha condiviso il suo punto di vista: «Il mercato è abbastanza immobile in generale. La Lazio non può operare ma la bravura di Sarri sarà quella di valorizzare al meglio l’organico che ha». Parole che sottolineano come, in un contesto di stallo, la vera arte stia nel far emergere il potenziale nascosto della squadra, rendendo questa fase una prova decisiva per il futuro biancoceleste.

Keita Baldè, il ribelle del campo, rivive la sua carriera sui social: tra genio e colpi di testa

Keita Baldé Rivela i Momenti Iconici della Sua Carriera sui Social! #KeitaBalde #CalcioPassioni #SerieAStorie

Keita Baldé, l’ex calciatore della Lazio, ha deciso di ripercorrere la sua avvincente carriera attraverso un carosello di foto e video condivisi sui social. È una finestra affascinante sul mondo di un giocatore che ha sempre saputo catturare l’attenzione con la sua velocità e tecnica, lasciando i fan curiosi di scoprire ogni dettaglio di questo viaggio personale.

Dalla cantera del Barcellona alla luce dei riflettori della Serie A, la carriera di Keita Baldé è stata una parabola in ascesa, costellata di esperienze internazionali e momenti indimenticabili. Nato in Spagna da genitori senegalesi, Baldé è un attaccante rapido e tecnico, capace di giocare su tutto il fronte offensivo. Cresciuto calcisticamente nella Masia, ha trovato il suo trampolino di lancio professionale nella Lazio, dove è esploso sotto la guida di Simone Inzaghi, allora tecnico della squadra biancoceleste.

La Svolta Biancoceleste
Il debutto con la maglia della Lazio ha rappresentato la sua consacrazione: tra il 2013 e il 2017, Baldé ha collezionato oltre 100 presenze in Serie A, mostrando doti da finalizzatore e un dribbling fulmineo. Con la Lazio, ha anche fatto il suo esordio nelle competizioni europee, confermando quanto questo periodo sia stato decisivo per emergere come uno dei giovani più promettenti del panorama calcistico italiano.

Un Itinerario Internazionale
Dopo l’esperienza romana, Baldé ha intrapreso un cammino internazionale che lo ha portato al Monaco, uno dei club più ambiziosi della Ligue 1, dove ha continuato a crescere nel contesto europeo. In seguito, ha fatto ritorno in Italia, indossando le maglie di Inter, Sampdoria e infine Monza, sua ultima tappa nella stagione passata. In Brianza, sotto la guida di Raffaele Palladino, giovane tecnico emergente, Baldé ha portato esperienza e versatilità nel reparto offensivo.

Il Ricordo su Instagram
In un post recente sul suo profilo Instagram ufficiale, Keita Baldé ha condiviso una serie di scatti che ripercorrono i momenti più significativi della sua carriera. Tra le immagini, spiccano quelle del suo periodo alla Lazio: una fase decisiva che gli ha permesso di affermarsi nel calcio italiano e di farsi conoscere in Europa. Si tratta di una testimonianza visiva e sentimentale che racconta il percorso di un calciatore che, pur tra alti e bassi, ha saputo lasciare il segno, invitando i follower a riflettere su quanto il calcio possa essere una storia di passione e resilienza.

Lazio, Marusic snobba il campo per Milano: breve pausa familiare del difensore

Adam Marusic in relax a Milano: una pausa familiare che affascina i tifosi! #Lazio #Calcio #VacanzeDeiCampioni

Adam Marušić, il difensore montenegrino della Lazio arrivato nel 2017, ha scelto Milano per una breve fuga dalla routine calcistica. Classe 1992, il terzino biancoceleste ha colto l’opportunità di un paio di giorni liberi per ricaricarsi accanto ai suoi cari, offrendo ai fan uno sguardo inedito sul lato personale di un atleta sempre sotto i riflettori.

La storia è emersa da un post su Instagram della sua compagna, Milica Ugarak, che ha condiviso momenti di quotidianità. “Qualche giorno a Milano”, recita la didascalia, accompagnata da foto che immortalano Marušić con la famiglia, inclusa la piccola Mia, nata nell’aprile 2023. Queste immagini, scattate in luoghi iconici della città, trasmettono affetto e serenità, lontano dalle tensioni del campo da gioco.

Il soggiorno arriva subito dopo il ritorno della Lazio dalla mini-tournée in Turchia, pensata per mantenere la forma fisica durante la pausa dalle partite. Con queste ore di riposo concesse, Marušić ha optato per un break rigenerante, dimostrando come i calciatori sappiano bilanciare carriera e vita privata per tornare più forti che mai.

Oltre a essere un pilastro affidabile della difesa laziale, il terzino si rivela un padre e compagno attento, un aspetto che ha catturato l’attenzione dei tifosi, come visto dai commenti pieni di apprezzamento al post. Con la squadra pronta a rientrare in azione, Marušić appare già motivato a dare il massimo nei prossimi impegni stagionali.

Lazio in fuga: quel talento flirta con l’addio e fa tremare i tifosi? Gli aggiornamenti sul futuro biancoceleste

È in arrivo l’addio di un difensore chiave della Lazio? Con l’incertezza sul futuro di Samuel Gigot, il club potrebbe optare per una cessione sorprendente per motivi economici. #Lazio #CalcioMercato #SerieA

Il futuro di Samuel Gigot, difensore francese classe ’93 ex Marsiglia, resta avvolto nel mistero, nonostante le difficoltà in difesa per la Lazio. Patric, un elemento affidabile della retroguardia biancoceleste, ha affrontato un periodo complicato: dopo un intervento chirurgico che lo ha escluso dalla seconda parte della scorsa stagione, un nuovo stiramento muscolare lo terrà lontano dal campo per tutta la preparazione estiva, facendolo rientrare solo con il campionato già avviato. Ma questo infortunio potrebbe non bastare a salvare la posizione di Gigot, lasciando i tifosi a chiedersi se il club riuscirà a bilanciare le necessità tecniche con quelle finanziarie.

Gigot rischia di essere escluso dalla lista per la Serie A, e non per motivi legati alle prestazioni sul campo. La Lazio starebbe valutando una cessione per alleggerire il monte ingaggi, dato che lo stipendio del giocatore è considerato oneroso. Soprattutto in relazione al rapporto tra costi e ricavi previsto per il mercato invernale, stimato all’80%, questa mossa economica potrebbe diventare inevitabile, alimentando curiosità su come il club gestirà le risorse in vista della prossima stagione.

Nelle ultime ore, secondo quanto riportato da Il Messaggero, sono aumentati i contatti tra la Lazio e alcune società della penisola arabica. Il club romano ha fissato un prezzo per il centrale francese che va dai 3 ai 4 milioni di euro, una cifra accessibile per i potenziali acquirenti interessati a rinforzare il loro reparto difensivo. Una valutazione che rende la trattativa sempre più concreta, spingendo i fan a interrogarsi su quali saranno le prossime mosse della dirigenza.

In definitiva, mentre l’assenza di Patric apre uno spazio in difesa, le pressioni economiche e le strategie di mercato della Lazio potrebbero spingere verso la cessione di Gigot. Le prossime settimane saranno decisive per chiarire il destino del difensore, con il club che dovrà bilanciare ambizioni sportive e stabilità finanziaria, tenendo i supporter con il fiato sospeso.

Foggia sfida i critici: “Torno a puntare su Sarri per l’Europa, merita una chance”

La Lazio punta all’Europa: Foggia scommette sul progetto biancoceleste

Immaginate una squadra che, nonostante pochi ritocchi, potrebbe scalare le classifiche e stupire tutti: è la Lazio di Sarri, secondo l’ex idolo Foggia. Preparatevi a una stagione piena di sorprese! #Lazio #SerieA #CalcioIntrigante

La Lazio si prepara a una nuova stagione carica di incertezze, ma anche di grandi speranze che accendono l’immaginazione dei tifosi. Con una formazione guidata da un allenatore noto per il suo calcio offensivo e strategico, la squadra affronta l’anno con una rosa che non ha visto molti cambiamenti, mettendo sotto i riflettori il potenziale del gruppo attuale per confermare le prestazioni brillanti della scorsa annata.

Focalizzandosi sul progetto biancoceleste, l’allenatore in questione sta portando avanti un lavoro costante iniziato due stagioni fa. Senza nuovi arrivi, si punta a esaltare talenti come Mattia Zaccagni, un esterno offensivo in ascesa, e Alessio Romagnoli, difensore centrale arrivato dal Milan con l’esperienza necessaria per rafforzare la difesa.

Tra chi osserva con interesse c’è Pasquale Foggia, ex attaccante della Lazio e figura sempre legata all’ambiente romano. In un’intervista, Foggia ha condiviso il suo punto di vista sulla situazione attuale del club, evidenziando come la stabilità e la sintonia tra i giocatori possano trasformarsi in un vantaggio in un campionato sempre più combattuto.

Le prospettive per la Lazio sono ambiziose: l’obiettivo è rientrare tra le prime posizioni, con un focus sulla qualificazione europea e sul rafforzamento del progetto tecnico. Secondo vari osservatori, l’assenza di grandi mosse di mercato potrebbe non essere uno svantaggio, ma anzi un’opportunità per lavorare con continuità senza sconvolgimenti.

E proprio Foggia, con la sua esperienza, non ha nascosto le sue aspettative: «Guarderò con attenzione di nuovo Sarri, considerando la qualità del gioco che riesce a far esprimere alle proprie squadre, per cui mi aspetterò di vedere una Lazio in grado di mettere in difficoltà chiunque. I risultati del calcio di luglio e inizio agosto possono dare delle indicazioni, ma non delle certezze. La Lazio ha dei valori importanti, a cominciare proprio da Sarri, il quale avrà tempo e modo per incidere al meglio su questa squadra. Sicuramente, resta una di quelle che lotterà per un piazzamento in Europa». Con parole del genere, il futuro della Lazio sembra più intrigante che mai.

Giordano: “Cancellieri è una sorpresa in forma, ma Sarri ha favoritismi da nascondere”

Bruno Giordano elogia la crescita di Cancellieri e analizza la Lazio: cosa nasconde dietro le sue parole? #Lazio #Calcio #SerieA

Bruno Giordano, l’iconico bomber biancoceleste, ha offerto un’analisi approfondita sulla situazione attuale della Lazio, condividendo riflessioni che potrebbero accendere curiosità tra i tifosi. Con la sua esperienza da protagonista negli anni d’oro del club, Giordano ha toccato temi cruciali come la coesione del gruppo e le aree da raffinare, tracciando un quadro intrigante su come la squadra possa scalare posizioni in Serie A. Le sue parole, ricche di insight, invitano a riflettere su cosa serva davvero per trasformare le prestazioni in successi duraturi.

Tra le sue osservazioni, Giordano ha sottolineato l’importanza di affrontare le criticità emerse alla fine della scorsa stagione, enfatizzando la necessità di una compattezza tattica e di una mentalità vincente per competere ai massimi livelli. Ha anche apprezzato i progressi di alcuni giovani talenti, lasciando intendere che il futuro della squadra potrebbe riservare sorprese. «I portieri sui goal non hanno colpe, sul primo Mandas non poteva uscire, i sono i marcatori a dover fare il loro, sul secondo il tiro non era angolatissimo ma non è un errore. Miglioramenti? Dal punto di vista fisico si puó sempre migliorare, loro iniziano il campionato prima ma questo secondo me influisce molto poco.» Questa citazione evidenzia come anche i piccoli dettagli possano fare la differenza, spingendo i lettori a chiedersi se la preparazione fisica sarà davvero il fattore chiave.

Passando ai singoli giocatori, Giordano non ha risparmiato commenti che alimentano il dibattito tra gli appassionati. Ha espresso dubbi su certe scelte difensive, ma ha riservato elogi particolari a chi sta emergendo. «Gila sbaglia spesso il gesto tecnico, essendo l’ultimo a difendere i suoi errori possono costare caro, sono anche i dettami del tecnico che influiscono in questo. Marusic centrale non mi convince, ma la scelta spetta all’allenatore che si prende le responsabilita lelle sue decisioni. Cancellieri mi sta convincendo, mi è sembrato uno dei più in forma di tutti, in campo aperto e fortissimo, certamente poi nello stretto soffre un po’ di più. Dia lo vedo più tranquillo, Castellanos se non ha il posto sicuro da titolare puó andare in difficoltà, vedo più avanti Dia a oggi. Sappiamo che il mister ha un debole per Cataldi, ma Rovella la scorsa stagione ha fatto una super stagione e vista la giovane età puó migliorare anche per quelle che sono le richieste di Sarri.» Queste parole in grassetto non solo confermano la convinzione di Giordano su Cancellieri, ma anche stimolano curiosità su come queste dinamiche influenzeranno le prossime partite, rendendo l’analisi un must per chi segue da vicino il mondo biancoceleste.

In conclusione, le riflessioni di Giordano offrono uno sguardo autentico e appassionato su una squadra in evoluzione, lasciando i tifosi con domande intriganti su cosa riserverà la nuova stagione. Con un mix di critiche costruttive e apprezzamenti, il suo discorso potrebbe essere l’anteprima di sviluppi che terranno tutti con il fiato sospeso.

Lazio, settimana cruciale per quel talento biancoceleste: il suo destino è in bilico, preparatevi alle sorprese!

È arrivata la settimana che potrebbe cambiare tutto per Alessio Romagnoli e la sua avventura alla Lazio! Preparatevi a scoprire gli aggiornamenti chiave su questo difensore insostituibile. #Lazio #Calcio #Rinnovo

Siete pronti per una settimana ricca di suspense nel mondo della Lazio? Il futuro di Alessio Romagnoli, il difensore centrale classe ’95 e pilastro della difesa biancoceleste, è appeso a un filo. Cresciuto con il sogno di vestire la maglia laziale, Romagnoli ha sempre dimostrato un attaccamento profondo ai colori del club, trasformandosi in un leader sia tecnico che morale nello spogliatoio. Questa fedeltà non fa che aumentare la curiosità su cosa deciderà ora.

Dopo la conclusione della mini tournée estiva in Turchia, la squadra è tornata al centro di allenamento di Formello per intensificare la preparazione. Qui, gli occhi sono tutti puntati su un incontro decisivo tra la dirigenza e gli agenti del giocatore. L’obiettivo? Rialimentare il dialogo sul rinnovo del contratto, rimasto bloccato da maggio in una situazione di stallo che tiene tutti con il fiato sospeso.

La negoziazione si annuncia complessa e piena di incognite: la Lazio è determinata a trattenere questo elemento fondamentale, ma deve bilanciare le richieste economiche del calciatore con le limitazioni imposte dal blocco al mercato. Questo vincolo rende impossibile formalizzare un accordo prima del 2026, spingendo le parti verso almeno un’intesa verbale per garantire tranquillità reciproca. Chissà se riusciranno a trovare il punto d’equilibrio?

Romagnoli, con il suo rendimento costante e la sua leadership naturale, resta una figura strategica per il progetto della squadra, apprezzato anche dal nuovo staff tecnico. La società lo vede come un tassello irrinunciabile, e il rinnovo è tratteggiato come una priorità assoluta per costruire una base solida nelle stagioni future. Con segnali positivi all’orizzonte, l’attesa cresce: questa potrebbe essere la svolta tanto attesa, o un capitolo ancora da scrivere? Solo il tempo lo dirà, ma per i tifosi biancocelesti, è un momento da non perdere di vista.

Lazio, Mancini non edulcora: Cataldi è un Sarri-dipendente, Isaksen delude, e Zaccagni lo stuzzica sul serio

Analisi intrigante delle dichiarazioni di Mancini su Lazio: cosa nasconde dietro i talenti biancocelesti? #Lazio #CalcioItaliano #DAZNInterviste

Nel mondo del calcio, dove ogni parola di un esperto può accendere dibattiti, il telecronista di DAZN, Riccardo Mancini, ha condiviso riflessioni affascinanti durante un intervento su Radio Laziale. Le sue opinioni sulla preparazione estiva della squadra e sui singoli giocatori non solo offrono spunti tattici, ma suscitano curiosità su chi potrebbe emergere o inciampare in questa stagione. È come sbirciare dietro le quinte di una rosa piena di potenziali sorprese – e le sue parole, dirette e ponderate, invitano a chiedersi: chi sarà il prossimo a brillare?

Partendo da Isaksen, Mancini non nasconde le sue riserve, lasciando intravedere spazio per un’evoluzione. «Isaksen non mi ha mai esaltato. Lui è Cancellieri devono essere meno testardi e affidarsi più alla squadra e all’allenatore. Può crescere tecnicamente, penso Sarri possa lavorarci ancora. Cancellieri deve togliersi di dosso nella pesantezza che si è accumulato. Nella prima esperienza alla Lazio sembrava voler impressionare, mi sembrava molto legato al calco giovanile. A Parma mi sembra abbia capito questa cosa. Non credo che il posto di Isaksen sia così saldo. Sarri mi sembra aperto a situazioni differenti». Questa critica tagliente fa riflettere: Isaksen è davvero pronto a scalare gerarchie, o rischia di essere soppiantato?

Passando a Cataldi, il tono di Mancini si accende di ottimismo, dipingendo un quadro di crescita personale che potrebbe ispirare i tifosi. «Cataldi è molto ‘Sarrista’. A Firenze ha trovato fiducia e valore. Quando vivi nella tua bolla – quella della Lazio – rischi di essere offuscato a livello di crescita. L’anno alla Fiorentina gli ha dato maggiore consapevole. Sono convinto che possa fare belle cose. La situazione della titolarità dipende dalla mezzala. Credo che Rovella possa adattarsi a quel ruolo. Io vado un centrocampo Guendouzi-Cataldi-Rovella. Ha gamba, può imparare in fretta». Non è affascinante pensare a come un’esperienza fuori dalla “bolla” possa trasformare un giocatore in un elemento chiave?

Per Dele-Bashiru, le osservazioni di Mancini introducono un velo di incertezza, stimolando domande sul suo adattamento. «Dele-Bashiru lo vedo ancora grezzo e per il calcio di Sarri giocatori grezzi non servono. Deve lavorare tatticamente, ma anche tecnicamente. Scopre ancora troppo palla. I primi mesi sono di studio, poi magari riuscirà». Sarà in grado di affinare le sue skills in tempo per diventare un pilastro, o resterà un progetto incompiuto?

Il discorso su Zaccagni è particolarmente intrigante, con Mancini che immagina scenari tattici innovativi. «Zaccagni sulla trequarti mi intriga molto, più libero. A Verona faceva spesso il trequartista, anche se a due. Adesso fa molto bene il lavoro lungo corto sul terzino e poi viene al centro. Il suo movimento classico. Lo vedo sempre più consapevole. Sarei curioso di vederlo più libero, piuttosto in un ruolo che potrebbe diventare prevedibile». Immaginate la curiosità: Zaccagni libero di esprimersi potrebbe essere la mossa geniale che cambia le partite?

Infine, Mancini riserva parole di speranza per Castellanos e Dia, e una chance per Noslin, alimentando il dibattito su chi potrebbe guidare l’attacco. Su Castellanos e Dia: «Per me il 9 della squadra è Castellanos, perché al netto dei non tropi gol è importante per la squadra. Secondo me gli manca poco per fare l’ultimo step, può essere trascinatore. Combatte, è tecnico e sente la porta, anche se non come gli altri bomber. Però se inizia a segnare con continuità. Lo vedo più adatto al gioco di Sarri, con Dia che può fare anche l’esterno nel 4-3-3». E su Noslin: «Per me Noslin ha delle potenzialità, c’è del terreno fertile. Vediamo se con Sarri riuscirà. Io gli darei ancora una chance, lui però deve un po’ svegliarsi». Queste visioni fanno riflettere: Castellanos è a un passo dalla svolta, mentre Noslin deve “svegliarsi” – chissà se lo farà al momento giusto?

In sintesi, le parole di Mancini non solo analizzano la rosa, ma accendono l’immaginazione su possibili scenari futuri, lasciando i tifosi con più domande che risposte. Quale giocatore emergerà come protagonista? Chỉ il campo potrà dirlo.

Codignoni non si trattiene: “Lazio ha un allenatore da urlo e potrebbe dominare fin da subito”

Manuel Codignoni prevede una stagione ricca di sorprese per la Lazio e non solo

Manuel Codignoni, il radiocronista esperto di Rai Radio Uno, ha condiviso analisi affascinanti sulla prossima Serie A durante un’intervista a Lazio Style Radio, accendendo la curiosità sui possibili colpi di scena della stagione. Con meno di tre settimane all’inizio del campionato, le sue previsioni sulle squadre in lizza promettono di tenere gli appassionati incollati, specialmente per i biancocelesti e le loro ambizioni.

Nelle sue parole, Codignoni non ha risparmiato dettagli: «Inter e Napoli sono per me oggettivamente le rose più forti e complete. Sulla Roma dico che mi intriga il progetto Gasperini, è un allenatore che in una big può fare molto bene o molto male. Certo è che se la squadra dovesse recepire i suoi metodi, allora potrebbe volare. La Lazio ha un allenatore importante e potrebbe fare una grande partenza, perché l’allenatore conosce in gran parte la rosa e i giocatori ormai sono amalgamati tra loro. E poi c’è l’aspetto di poter giocare una partita a settimana. La Lazio per me ha una rosa leggermente inferiore alle squadre che le ho messo davanti, ma sono convinto che partirà molto bene. La Juventus a oggi mi convince poco, credo abbia ancora troppi nodi irrisolti, a partire da Vlahovic, vediamo come finirà il mercato».

Passando alla prima sfida della stagione, Codignoni ha evidenziato fattori che potrebbero influenzare l’esito, alimentando l’interesse per come si evolverà il campo. «La partita dipenderà anche dal livello di preparazione fisica, ci sarà anche il fattore caldo a incidere. Il Como però sarà un cantiere aperto, perché sta cambiando tanti giocatori, quindi questo può essere un aspetto che favorisce la Lazio. Certo il Como è una realtà importante, sta spendendo tanto e ha un allenatore bravo, che da un’identità chiara alla sua squadra, l’anno scorso si è salvato benissimo». Queste osservazioni lasciano spazio a scenari imprevedibili, rendendo l’avvio del torneo ancora più avvincente.

Infine, Codignoni ha puntato i riflettori su un elemento che potrebbe sorprendere i tifosi: «Per me Cancellieri è un giocatore interessante, l’ho visto bene nelle amichevoli, chissà che questo non possa essere il suo anno. Ha caratteristiche importanti, finora non è esploso, ma può diventare una soluzione per la Lazio». Con queste parole, l’esperto radiocronista chiude le sue riflessioni, lasciando ai appassionati il gusto di immaginare cosa riserverà questa stagione calcistica.

Petrucci analizza Lazio: “Sta crescendo, ma Sarri è una sorpresa inaspettata – non è il solito stratega!”

Il giornalista Petrucci analizza la crescita della Lazio: sorprese e aree da raffinare nel pre-campionato #Lazio #Calcio #Amichevoli

Nel mondo del calcio, dove ogni partita estiva può rivelare indizi intriganti sul futuro di una squadra, le parole di Matteo Petrucci catturano l’attenzione. In un’intervista a Radio Laziale, il giornalista di Sky Sport ha condiviso le sue riflessioni sulla recente amichevole della Lazio contro il Galatasaray, la quarta tappa della loro preparazione estiva. Con un misto di ottimismo e realismo, Petrucci dipinge un quadro affascinante di una squadra in evoluzione, invitando i tifosi a chiedersi cosa potrebbe riservare la stagione.

Le sue impressioni iniziali sono state positive, specialmente dopo l’incontro con il Galatasaray. “Ho sensazioni positive dopo il Galatasary, ma le avevo già avute a Istanbul. La Lazio sta crescendo, anche se c’è qualcosa da migliorare. Uno dei pochi vantaggi della Lazio in questa estate particolare è di arrivare a inizio campionato più avanti delle altre”. Questa dichiarazione solleva una curiosità: quanto può contare questo vantaggio in un campionato sempre più competitivo, e quali aspetti specifici richiedono un ritocco?

Passando a un’analisi più profonda, Petrucci non esita a esplorare le dinamiche interne della squadra. “Non sarebbe Sarri se on ripartisse da sé, ma è giusto sfruttare le caratteristiche di una squadra a disposizione. Sarri e BaronI sono diversi, ma prendere il meglio dell’altro è positivo. Non ero convinto di trovare un Sarri motivato sul pezzo, invece devo dire che l’ho ritrovato convinto e ispirato”. Queste parole fanno riflettere su come le influenze diverse possano mescolare idee vincenti, lasciando i lettori a immaginare le possibili sinergie in campo.

Tra i nuovi arrivi, Petrucci evidenzia un giocatore che sta emergendo con forza. “Devo dire che tra i volti nuovi per Sarri è un giocatore che sta facendo molto bene. Lo abbiamo visto poco con Baroni, ma elle poche volte mi è sembrato applicato e con margini di crescita. In A ci può giocare, poi la crescita di un giocatore dipende da tanti fattori e anche da un po’ di fortuna”. È affascinante pensare a come un debuttante possa adattarsi rapidamente, suscitando domande su quali opportunità si apriranno per lui nella Serie A.

Sullo sfondo delle valutazioni di mercato, il discorso si sposta su un giovane talento. “Cancellieri sta facendo bene, ma bisogna essere onesti. Se fosse un’estate normale, vedendo anche le difficoltà che stanno avendo i competitor, non ci sarebbe dubbio sulla sua permanenza. Dobbiamo però valutare che la Lazio deve tagliare due giocatori e deve arrivarci cercando di cedere dei giocatori per rientrare nei parametri. Credo che la Lazio valuterà delle offerte”. Questa prospettiva aggiunge suspense: come bilanciare il potenziale di un giocatore con le esigenze finanziarie del club?

Infine, Petrucci affronta una situazione delicata, toccando un altro elemento chiave. “Isaksen deve inseguire tanto per questa partenza ad handicap. Io credo che Sarri voglia provarci, nonostante la convivenza tra i due non sia stata facile. Se dovessero arrivare 15 milioni per Isaksen? La Lazio non lo vende. Un anno fa la società ne chiedeva 20, se dovesse arrivare un’offerta simile ci si inizia a pensare”. Queste riflessioni chiudono il quadro con un velo di incertezza, lasciando i fan a ponderare le scelte che potrebbero delineare il destino della squadra in questa stagione cruciale. Con parole come queste, l’evoluzione della Lazio rimane un tema da seguire con grande attenzione.

Sarri non si trattiene sul futuro di Cancellieri: il talento classe 2002 verso una svolta inaspettata?

Il futuro di Matteo Cancellieri alla Lazio è appeso a un filo: fiducia dal tecnico, ma il mercato chiama!

Cosa deciderà la Lazio per il giovane talento Cancellieri? Il tecnico Maurizio Sarri, noto per il “Sarrismo” affinato a Napoli e poi portato a Chelsea e Juventus, ha sciolto le riserve sul ballottaggio che sta animando Formello da inizio inverno. Ha scelto di dare fiducia a Matteo Cancellieri, l’esterno destro classe 2002 cresciuto nel vivaio della Roma e arrivato alla Lazio nell’estate 2022.

Nelle ultime uscite, Cancellieri ha mostrato passi in avanti significativi, soprattutto in un’amichevole contro il Galatasaray. Il giovane ha convinto lo staff con i suoi progressi sia nella fase offensiva che nel ripiegamento difensivo, emergendo come la prima alternativa in attacco. Ma è proprio qui che la curiosità cresce: sarà abbastanza per garantirgli un posto stabile?

Tuttavia, la fiducia tecnica da sola non basta a delineare il futuro del ragazzo. La Lega Serie A segnala per la Lazio un rapporto tra costi del lavoro e ricavi attorno all’80%, un limite che blocca le operazioni di gennaio. Per sbloccare il mercato, servirebbe liquidità immediata, magari da una cessione che generi plusvalenza netta. Cancellieri, con un cartellino iscritto a bilancio per meno di 2 milioni e una valutazione attuale vicina agli 8, potrebbe essere la chiave: una vendita garantirebbe respiro finanziario senza toccare i titolari.

Le squadre in pole position sono Cagliari e Pisa. Il Cagliari è alla ricerca di esterni rapidi per assicurarsi la salvezza in Serie A, mentre il Pisa punta al salto di qualità con investimenti mirati. Entrambe hanno già chiesto informazioni, e la Lazio è pronta ad ascoltare: un’offerta tra i 6 e gli 8 milioni potrebbe chiudere l’affare in fretta.

Passando al caso opposto, Tijjani Noslin rappresenta un contrasto evidente. L’attaccante olandese classe 1999, arrivato la scorsa estate per circa 15 milioni, non ha convinto come esterno né come “falso nove”: è troppo anarchico tatticamente e ancora acerbo nel pressing organizzato. Rivenderlo ora significherebbe pareggiare l’investimento, ma al momento nessun club europeo è disposto a offrire quella cifra.

Per gennaio, gli scenari possibili sono delicati: Cancellieri potrebbe essere sacrificato per finanziare un vice-Castellanos più esperto, mentre Noslin verrebbe trattenuto e inserito gradualmente come jolly offensivo. Le operazioni in entrata dipendono da un’uscita a titolo definitivo. Sarri ha tracciato la sua linea tecnica, ma la dirigenza deve ora affrontare quella economica. Con l’obiettivo di abbassare il monte ingaggi e generare plusvalenze, la cessione di Cancellieri appare la via più percorribile, anche se il campo suggerisce che questo talento romano potrebbe esplodere nei prossimi mesi. A Formello, il bilanciamento tra ambizioni europee e bisogni finanziari sarà cruciale: la Lazio è a un bivio, e il futuro è più incerto che mai.

Lazio in subbuglio: Quel talento a un passo dall’addio? Svolta inaspettata nel mercato!

Mercato Lazio: Tijjani Noslin verso la cessione? Spunta una novità clamorosa! #Calciomercato #Lazio #Noslin

Il calciomercato della Lazio continua a riservare sorprese inaspettate, con un focus particolare su Tijjani Noslin, l’attaccante olandese classe ’99 arrivato dal Verona solo pochi mesi fa. Conosciuto per la sua velocità e versatilità in attacco, il giocatore ha recentemente cambiato procuratore, affidandosi all’agenzia internazionale Wasserman, che rappresenta stelle come Federico Valverde, Denzel Dumfries e Curtis Jones. Questa mossa ha acceso le speculazioni: potrebbe essere l’inizio di una trattativa che porta il giovane talento lontano da Formello?

Cambio strategico e nuove prospettive
La decisione di Noslin di passare a Wasserman non è sfuggita alla dirigenza biancoceleste, che sta monitorando attentamente ogni sviluppo. Questo passaggio potrebbe aprire scenari imprevedibili, rendendo più concreta l’idea di una cessione già in questa estate. Fonti vicine al club suggeriscono che non c’è una spinta attiva per liberarsi del giocatore, ma ogni opzione resta sul tavolo, alimentando la curiosità su cosa riserverà il futuro.

Equilibri tattici e valutazioni tecniche
L’eventuale addio di Noslin è collegato alla crescita di Matteo Cancellieri, il giovane attaccante italiano classe 2002, considerato più adatto al sistema tattico della squadra. Noslin, d’altro canto, non ha ancora pienamente convinto, e questo potrebbe essere un fattore chiave per ridisegnare la rosa in vista della prossima stagione. Chissà se questa valutazione cambierà le dinamiche in campo, lasciando i tifosi con il fiato sospeso?

Aspetti economici e complicazioni contrattuali
La Lazio ha speso circa 15 milioni di euro per portare Noslin dalla sua precedente squadra, un investimento che complica qualsiasi operazione di vendita. Aggiungiamoci i bonus non ancora maturati e una percentuale dovuta al Verona in caso di cessione, e il quadro diventa ancora più intricato. Queste variabili economiche potrebbero influenzare le scelte, ma è proprio qui che si nasconde il potenziale per una mossa astuta.

Un’occasione da sfruttare?
In un mercato dove le ambizioni sportive devono convivere con le esigenze finanziarie, Noslin potrebbe emergere come un elemento strategico. L’interesse di altri club è palpabile, e con il sostegno di Wasserman, non è da escludere che arrivino offerte concrete nelle prossime settimane. La Lazio è pronta a valutare ogni possibilità, tenendosi in equilibrio tra conservazione e innovazione per rafforzare il proprio attacco. Che sia l’inizio di una svolta decisiva?

BIGLIETTI - Burnley Lazio, al via la vendita dei tagliandi per il match: tutte le info

Burnley Lazio – La formazione di Maurizio Sarri scenderà in campo sabato 9 agosto contro gli inglesi del Burnley. La gara sarà la quarta amichevole pre stagionale per Mattia Zaccagni e compagni. Il match, oltre ad entrare nella storia della comunicazione calcistica (leggi qui il motivo), sarà visibile sulla piattaforma DAZN.

Burnley Lazio, il comunicato ufficiale del club biancoceleste per la vendita dei tagliandi del settore ospiti

La S.S. Lazio, sul proprio sito ufficiale, ha diramato le ultime notizie inerenti alla vendita dei tagliandi per il settore ospiti del match contro la squadra di Premier League inglese. Di seguito il comunicato ufficiale del club:

La S.S. Lazio comunica che sono in vendita i biglietti per la gara amichevole Burnley-Lazio di sabato 9 agosto alle ore 15:00 locali, presso lo stadio Turf Moor di Burnley.

Sarà possibile acquistare i biglietti:

ON-LINE

Prezzi del settore Ospiti – Lower North Stand:

INTERO 15 £

 RIDOTTO 10 £ (include gli over 65 – under 21 – under 16 – under 12 )

Burnley Lazio
Burnley Lazio, biancocelesti pronti per affrontare la formazione inglese (Foto Fraioli)

La Lazio arriverà alla partita con un bilancio netto: una vittoria, un pareggio e una sconfitta nelle ultime tre amichevoli disputate. La compagine biancoceleste avrà modo di confrontarsi con una squadra più fisica e, soprattutto, avanti nella preparazione. La squadra del Presidente Claudio Lotito sarà quindi impegnati in un ottimo test pre stagionale.

Calciomercato Lazio, Sarri davanti un punto di non ritorno: deve decidere ora chi vendere e chi far rimanere. La situazione

Calciomercato Lazio – Maurizio Sarri si trova davanti ad un bivio: è arrivata l’ora delle decisioni irreversibili. Oltre ai nomi in esubero, già finiti fuori rosa, il Direttore Sportivo Angelo Fabiani e il Presidente Claudio Lotito attendono istruzioni per gli uomini che Mau taglierà dal gruppo principale.

Sì, perché la rosa va sfoltita. Ci sono troppi uomini per posti limitati e, in una stagione senza coppe, la situazione rischia di degenerare. La società biancoceleste proprio questo vuole evitare: il caos. Per questo motivo, Sarri dovrà compiere al più presto la sua scelta, quella, al momento, più difficile di tutte: chi mandare via.

Calciomercato Lazio, la lista Serie A rappresenta un grande problema per la società

La problematica principale del tenere una rosa ampia non è solamente logistica, ma anche legata alle liste del campionato. La Lazio dovrà presentare a inizio stagione una lista per la Serie A che dovrà avere i seguenti requisiti: massimo di 17 calciatori con più di 22 anni. A questi possono aggiungersene altri 4 cresciuti in un vivaio italiano e ulteriori 4 (per un totale quindi di 25 uomini) prodotti nel proprio settore giovanile.

I calciatori under 22 non occuperanno posti nella lista. Come riporta calciomercato.com, a conti fatti, la Lazio conta 19 uomini, due in più dei 17 consentiti. La rosa quindi va sfoltita di due over 22 non cresciuti calcisticamente in Italia e non provenienti dal proprio settore giovanile. Ricordiamo che il calciomercato Lazio potrà operare solamente in uscita.

Calciomercato Lazio
Calciomercato Lazio, Maurizio Sarri e il problema delle liste: andrà presa una decisione il prima possibile (Foto Fraioli)

Calciomercato Lazio, chi rischia la cessione ora?

La Lazio in rosa conta di 5 terzini, tra destra e sinistra, 7 giocatori nel reparto offensivo (ali e centravanti) e 5 difensori centrali: considerando le sole due competizioni da dover affrontare, i dati risultano essere eccessivi. Molto probabilmente, i nomi degli uscenti nel calciomercato Lazio verranno proprio da queste zone di campo.

Per quanto riguarda il pacchetto difensivo la situazione è questa: Pellegrini ha uno stipendio molto alto, Lazzari, Hysaj e Marusic hanno tutti superato tutti i 30 anni. Nei centrali l’infortunato Gigot è l’unico a non convincere Sarri. I sacrificabili in difesa sono loro. Un addio, o anche due, quindi, potrebbe venire da qui, ma attenzione all’attacco.

Nella zona offensiva, con l’infortunio di Isaksen, Sarri sta valutando come sostituti Cancellieri e Noslin. Il nigeriano non sembra essersi immerso al meglio negli schemi tattici del tecnico toscano, con le lusinghe dell’ex Lazio Baroni che si fanno sempre più insistenti. Il partente numero uno dovrebbe essere lui.

Modric stuzzica il Milan: Tare l’ha convinto con un colpo da maestro!

Luka Modrić si unisce al Milan: rivelazioni che accendono la curiosità sul suo nuovo capitolo

Scopri cosa ha davvero convinto il fuoriclasse croato a scegliere i rossoneri e quali ambizioni nascondono le sue parole. Preparati a immergerti nelle sue dichiarazioni esclusive. #ModricAlMilan #SerieA

L’avventura di Luka Modrić con il Milan è ufficialmente partita, e le sue parole in conferenza stampa hanno già catturato l’attenzione di fan e addetti ai lavori. Il centrocampista croato, durante l’evento a Casa Milan, si è presentato con entusiasmo, promettendo di essere pronto per la sfida che lo attende. Ma cosa c’è dietro questa mossa? Le sue dichiarazioni offrono indizi intriganti su motivazioni personali e obiettivi futuri.

Parlando della sua passione per il club, Modrić ha condiviso un momento di emozione sincera: «A qualsiasi età c’è tempo per emozionarsi, ultimamente ho avuto un addio emozionante col Real Madrid. Sono cresciuto guardando il calcio italiano e il Milan era la mia squadra preferita in Italia, era molto seguita in Croazia. C’era il mio idolo Boban, ho sempre amato i colori rossoneri». Queste parole non solo evocano ricordi d’infanzia, ma fanno sorgere la domanda: quanto ha influito il legame emotivo nella sua decisione?

Sul fronte degli obiettivi, Modrić non ha nascosto le sue ambizioni, alimentando la curiosità su cosa significhi per il Milan puntare in alto: «Tutti noi ci ricordiamo del Milan tra le migliori al mondo, ha vinto 7 volte la Coppa dei Campioni. L’obiettivo minimo è la qualificazione alla Champions, non bisogna accontentarsi di una stagione mediocre. Bisogna essere umili ma il Milan deve stare ai massimi livelli, sono molto competitivo. Il nostro obiettivo minimo è la Champions, ma noi dobbiamo lottare per vincere. Tutti devono lottare per vincere, voglio vincere dei trofei qui». Questa dichiarazione solleva l’interesse: il Milan è pronto a tornare ai vertici, e Modrić potrebbe essere la chiave?

Riguardo al suo contributo alla squadra, il croato ha delineato cosa porterà in campo, lasciando intravedere le sfide di adattamento: «La mia esperienza. Lavorerò tanto, darò il massimo per cercare di fare tutto quello che ho fatto altrove. Devo fare esattamente tutto quello che ho fatto negli altri club, cercando di aiutare sotto tutti i punti di vista. So che ci sono tantissime aspettative su di me ma sono pronto a questa sfida. Seguo molto la Serie A perché ci sono tanti giocatori croati che giocano. Si vede che è un campionato competitivo e che sta tornando ad livello. Da un punto di vista tattico le squadre sono molto organizzate: questo lo rende differente a La Liga spagnola. Devo adattarmi il prima possibile a questo modo di giocare qua in Italia». Chissà come si integrerà in un campionato così tattico?

Nelle sue riflessioni sui contatti avuti, Modrić ha menzionato figure chiave che hanno rafforzato il suo interesse: «Non ho parlato con Boban in questo periodo, ma avendo un ottimo rapporto parlavamo molto del Milan quando ci siamo visti in passato. Ho incontrato Zlatan e mi ha parlato di Milano. Ancelotti mi ha parlato molto bene del Milan, tutto molto positivo. Avevo questa impressione a prescindere. Il Milan è un grande club, molto importante e con una grande tifoseria. Ma quando ti parlano così di un club hai una percezione anche migliore. L’ultima volta che sono venuto qui è stata impressionante l’organizzazione e l’accoglienza». Queste confidenze aggiungono un tocco personale: quali storie nascoste hanno influenzato la sua scelta?

Toccando l’argomento del suo nuovo allenatore, Modrić ha espresso rispetto e anticipazione, con un accenno di umorismo: «La Champions del 2017? Probabilmente non è un buon ricordo per lui ma cercherò di non parlarne troppo (ride). Non voglio che il mister si arrabbi con me. Non vedo l’ora di conoscerlo, ho parlato un po’ con lui. Sono molto contento di essere allenato da lui, è tra i migliori al mondo, un vincente. Non vedo l’ora di scoprire come mi vede in campo in questa squadra». Questa parte solleva la curiosità: come si evolverà il loro rapporto?

Guardando al futuro, il giocatore mantiene un approccio cauto ma determinato: «Non lo so, è troppo presto per dirlo. Il mio obiettivo è chiaramente di disputare il Mondiale l’anno prossimo, ma prima di tutto bisogna qualificarsi. Ma non guardo troppo avanti, l’importante è vivere il presente e fare le cose bene. Voglio iniziare questa nuova avventura, prepararmi al meglio per far sì che io sia al livello che questa società richiede. Per il futuro ci sarà tempo, devo essere concentrato sul presente per dare il massimo per il Milan». Una prospettiva che invita a riflettere: riuscirà a bilanciare club e nazionale?

Infine, spiegando la sua scelta di unirsi al Milan, Modrić ha evidenziato un momento decisivo: «È stata una scelta molto facile quando lui mi ha chiamato, quando è venuto in Croazia è stato molto importante, ha dimostrato quanto il Milan ci tenesse e quanto credesse che potessi essere performante ad alto livello. È stata la svolta nella trattativa: quando arriva qualcuno che vuole acquistarti è importante che ti spieghino il progetto. Poi ho avuto bisogno di un po’ di tempo per parlare con la mia famiglia ma dentro di me sapevo che sarebbe stata la scelta migliore. Non mi aspettavo che accadesse così in fretta ma dimostra la fiducia che hanno mostrato nei miei confronti: spero di poterla ripagare in campo». E sul suo ruolo: «Abbiamo parlato un po’ con il mister, credo che tutti sappiano dove mi sento a mio agio in campo: in mezzo al campo dove posso dettare i tempi e per far sì che la squadra giri bene. Devo ancora parlare con l’allenatore per capire dove vuole che io giochi, da lì poi devo dare il massimo, giocare bene e aiutare la squadra: è il ruolo che ho sempre avuto nella mia vita. Ma ho giocato anche in altri ruoli. La priorità comunque resta la squadra, non è mai importante il singolo. Deve essere questa la nostra mentalità: non esiste nessuno al di sopra della squadra. Sono qui per fare quello che chiede il mister». Queste ultime riflessioni chiudono il quadro, lasciando i lettori a chiedersi: Modrić trasformerà davvero le ambizioni del Milan in realtà?

Castrovilli non si arrende: “Alla Lazio, un’altra dose di sfiga da manuale”

Castrovilli si confida: “Ho avuto l’ennesima sfiga” alla Lazio. Quale sarà il suo prossimo capitolo? #Castrovilli #Lazio #Calcio

Il centrocampista Gaetano Castrovilli ha parlato apertamente delle sue ultime stagioni, condividendo un bilancio emotivo e sincero durante un’intervista a Radio Sportiva. Dalle difficoltà incontrate in passato alla recente rinascita, le sue parole catturano l’essenza di una carriera segnata da alti e bassi, lasciando i fan curiosi su cosa riserverà il futuro per questo talentuoso giocatore.

Parlando della sua breve ma intensa esperienza alla Lazio, Castrovilli ha descritto un’opportunità sfumata per colpa della sfortuna. «Ho avuto l’opportunità alla Lazio, l’ho colta subito ma ho avuto l’ennesima sfiga. Un fastidio in un momento in cui stavo trovando il mio spazio, quando sono tornato la squadra andava bene. Mi reputo intelligente e quando si va bene è difficile cambiare. Mi trovavo bene, con un gruppo bellissimo. È stata una bella esperienza». Queste parole evidenziano come un infortunio al momento sbagliato abbia impedito al giocatore di consolidare il suo ruolo in una squadra in forma, suscitando curiosità su come avrebbe potuto evolvere quella parentesi.

Il capitolo successivo ha portato una svolta positiva con il Monza, dove Castrovilli ha ritrovato se stesso. «È stata un’avventura importante per me. Ho giocato e mi sono sentito il Castrovilli che ero prima, mi mancava stare bene. Mi spiace per il Monza e per l’annata, tante volte il risultato non è venuto per sfortuna o per altro. La cosa più importante per me è aver risentito la vecchia versione di me, più maturo». Questa citazione rivela un senso di rinascita fisica e mentale, che incuriosisce i lettori sul suo percorso di crescita e sul potenziale ancora da esprimere.

Guardando avanti, Castrovilli si mostra riflessivo e aperto a nuove avventure, con un occhio al suo legame con Bari. «Io resto tifoso e legato, mio nonno era grande tifoso e io sono calciatore grazie a lui. Per il mercato non mi precludo niente, tra Italia e estero. Mi alleno e quando arriverà il momento giusto firmeremo per il percorso più giusto da fare». Come giocatore svincolato, la sua disponibilità a valutare opzioni in Italia o all’estero tiene viva l’attenzione, lasciando i fan in suspense su quale sarà la mossa decisiva per rilanciare la sua carriera.