#Lazio #Basic: L’enigma contrattuale di Toma Basic che tiene in scacco il mercato biancoceleste
Il caso di Toma Basic alla Lazio si sta trasformando in un rompicapo intrigante per la dirigenza, con il suo ingaggio elevato che allontana potenziali acquirenti e complica le strategie di calciomercato. Immaginate un giocatore che si allena regolarmente con la squadra a Formello, ma la cui presenza nel progetto tecnico è marginale: il club è disperatamente alla ricerca di una soluzione per liberarsene, eppure un ostacolo insormontabile blocca tutto.
In particolare, il mercato in uscita per il centrocampista croato è inchiodato dall’ingaggio di Basic, che scade nel 2026. Lui è determinato a non perdere un euro di quanto gli spetta fino a quella data, puntando a incassare l’intera cifra che gli è dovuta, ovvero ben 1,6 milioni di euro (questa frase sottolinea la sua fermezza nel voler preservare tutti i guadagni contrattuali, rendendo la trattativa ancora più complessa).
Questa somma rende quasi impossibile trovare un club pronto ad assorbire l’intero stipendio, specialmente senza offerte concrete che soddisfino le sue pretese economiche. Basic non accetterebbe nulla di meno: solo un trasferimento che mantenga il suo attuale livello di guadagno potrebbe convincerlo, alimentando la curiosità su come evolverà questa saga.
Come sottolinea il Corriere dello Sport, la sensazione è che solo ad agosto, nelle fasi finali del mercato, possa aprirsi qualche spiraglio per piazzarlo. Ma l’ostacolo economico persiste, a meno che la società non opti per un incentivo all’uscita – una sorta di buonuscita – per facilitare la sua partenza e alleggerire il monte ingaggi, un fattore cruciale per l’indice del “costo del lavoro allargato” (questo termine si riferisce all’indicatore che misura l’onere complessivo dei costi lavorativi per il club, influenzando le decisioni finanziarie). Con questa situazione in bilico, i tifosi si chiedono se la Lazio riuscirà a sbloccare l’impasse prima che sia troppo tardi.