Home Blog

Piemonte sfida i pregiudizi: “Le bimbe possono sfondare nel calcio, proprio come all’estero!”

Martina Piemonte: Sogni e Sfide del Calcio Femminile che Ispirano le Prossime Stelle #CalcioFemminile #NazionaleItaliana #DonneCalcio

Immaginate una giovane calciatrice che ha trasformato i suoi sogni in realtà, giocando per la Nazionale italiana e ispirando migliaia di ragazze a credere in se stesse. Martina Piemonte, talentuosa centravanti della Lazio Women, ha condiviso riflessioni affascinanti sulla sua carriera e sul mondo del calcio femminile, dal suo orgoglio per l’Europeo in Svizzera al confronto con l’estero. Con una voce autentica e motivante, le sue parole ci portano dietro le quinte di un mondo in rapida evoluzione, dove il talento femminile sta conquistando nuovi spazi.

Piemonte, nata nel 1997, ha indossato la maglia della Nazionale italiana con grande orgoglio durante l’Europeo Femminile in Svizzera, sotto la guida di Andrea Soncin, un tecnico esperto nel valorizzare i talenti emergenti. Tra i momenti più indimenticabili della sua carriera, l’attaccante romagnola ha ricordato esperienze che hanno segnato la sua crescita: «Non saprei, ci sono tanti momenti. Mi viene in mente il Mondiale Under 17 in Costa Rica (terzo posto nel 2014, ndr) o la mia prima con la Nazionale maggiore anche se abbiamo perso 4-1 con la Francia. Ci sono tantissimi ricordi che mi restano dentro, anche partite in cui non ho segnato, ma in cui ho dato tutto per la squadra». Queste parole trasmettono la passione pura che anima ogni atleta, rendendo chiaro quanto il sacrificio personale sia al centro del successo.

Per Piemonte, le radici giocano un ruolo fondamentale, e Ravenna rappresenta il cuore della sua storia. «È casa, è il mio cuore. La mia famiglia è lì, ci torno sempre appena posso. È dove sono nata e cresciuta. Nonostante abbia cambiato tante città, Ravenna resta una parte fondamentale di me». Questa connessione emotiva aggiunge un tocco umano alla sua narrativa, invitandoci a riflettere su come le origini influenzino il percorso di una sportiva professionista.

Ma forse il messaggio più ispiratore è rivolto alle giovani generazioni. Con un consiglio diretto e incoraggiante, Piemonte si rivolge alle bambine che sognano un futuro nel calcio: «Un consiglio? Di giocare, di divertirsi e di crederci. Realizzare il sogno di fare la calciatrice è possibile anche per una bambina. Non si deve avere nulla da invidiare ai maschi. Questo Europeo ne è una testimonianza: abbiamo vissuto serate indimenticabili, quindi le bambine possono sognare in grande. Questo dovrebbe essere portato avanti e trasmesso anche alle generazioni future». In un’epoca in cui il calcio femminile sta guadagnando visibilità, queste parole stimolano curiosità su come le storie come la sua possano cambiare prospettive e aprire porte per il futuro.

Infine, guardando oltre i confini italiani, Piemonte offre uno sguardo comparativo sul calcio femminile internazionale, evidenziando le differenze che ispirano e sfidano: «Ci sono differenze? Sì, assolutamente. Basta guardare quanto seguito c’è in Spagna e Inghilterra rispetto l’Italia. Già quando ero a Siviglia a 18-19 anni, si percepiva l’inizio della crescita della Spagna e infatti oggi è una delle nazionali migliori al mondo. In Inghilterra, giochi in stadi davanti a 60.000 persone, è tutta un’altra dimensione. L’Italia sta crescendo come è testimoniato dalle 4 milioni di persone che ci hanno seguito in televisione durante l’Europeo, ma siamo ancora in fase di sviluppo. Siamo professioniste solo da tre anni: è un inizio, ma serve tempo come c’è voluto alle altre nazioni». Queste riflessioni non solo incuriosiscono sul cammino dell’Italia, ma anche sul potenziale globale del movimento, lasciando intravedere un futuro promettente per il calcio femminile. Con voci come quella di Piemonte, il gioco continua a evolversi, ispirando nuove generazioni a rincorrere i loro sogni.

Lazio assalta Istanbul: sfida bollente con Galatasaray e biglietti in volo!

Lazio di nuovo in campo a Istanbul per l’attesissima sfida contro il Galatasaray! #Lazio #Galatasaray #CalcioInternazionale

La squadra biancoceleste è pronta a tornare in azione dopo l’amichevole con il Fenerbahce, con una nuova avventura che promette scintille. Sabato, infatti, la Lazio scenderà in campo per la quarta uscita stagionale, volando a Istanbul in quella che è destinata a essere una serata di grande calcio e emozioni. Immaginate l’eccitazione di una sfida internazionale, dove ogni passaggio e ogni goal potrebbe rivelare le carte per la stagione che sta arrivando – non è curioso pensare a come si evolveranno le strategie in un contesto così carico?

Al timone della formazione, c’è il tecnico toscano noto per il suo stile di gioco propositivo e verticale, che porta con sé un bagaglio di idee tattiche pronte a essere testate. Questa partita non è solo un test, ma un’opportunità per vedere all’opera una squadra affamata di rodaggio, con l’aria di Istanbul che amplifica l’attesa. Lo stadio Ali Sami Yen, secondo fonti turche, sarà completamente esaurito, creando un’atmosfera elettrica che potrebbe spingere i giocatori a dare il massimo – chissà quali sorprese riserverà questo contesto così vibrante ai tifosi?

Oltre all’intensità della gara, c’è un elemento che stuzzica la fantasia: il possibile secondo debutto con la maglia del Gala di Victor Osimhen, l’attaccante nigeriano noto per il suo fisico imponente e grande fiuto del gol. Reduce da una brillante avventura in Serie A con il Napoli, il suo potenziale ingresso potrebbe aggiungere una dose di velocità e potenza all’attacco, rendendo questa sfida ancora più intrigante. È proprio quel tipo di dettaglio che fa salire l’adrenalina, facendoci chiedere come influenzerà il match.

Infine, affrontando un club come il Galatasaray – una leggenda del calcio turco con una ricca storia di successi – la Lazio avrà l’occasione perfetta per misurare la propria forma fisica e tattica. Con un pubblico in delirio e un’aria di grande attesa, questa amichevole si trasforma in un evento da non perdere, dove ogni mossa potrebbe svelare indizi preziosi sul futuro della squadra. Non resta che tenere d’occhio Istanbul per scoprire come si comporterà la Lazio in questa prova di alto livello.

Djiku di Fenerbahce sputtana: “Contenti del pari con Lazio, ecco l’ordine di Mourinho!”

Fenerbahce batte la Lazio e Djiku rivela i segreti dietro la vittoria! Scopri come hanno dominato il match e cosa ha chiesto il loro allenatore per impressionare. #Fenerbahce #Lazio #CalcioTurco #Amichevole

Il Fenerbahce ha concluso la pre-stagione con una vittoria di prestigio, battendo la Lazio 1-0 in un’amichevole disputata in Turchia. Questa sfida ha catturato l’attenzione per la solidità mostrata dalla squadra gialloblù, con un gol decisivo arrivato nel primo tempo che ha fatto la differenza.

Quella che poteva essere una semplice amichevole si è trasformata in un segnale di forza: la rete di Irfan Can Kahveci, un centrocampista offensivo noto per la sua tecnica e visione di gioco, ha suggellato una prestazione convincente, lasciando i tifosi curiosi su cosa attende il Fenerbahce nella stagione ufficiale.

Le parole di Alexander Djiku, difensore centrale ghanese arrivato in estate dallo Strasburgo, aggiungono intrigo alla storia. Dopo la partita, ha espresso soddisfazione per il lavoro della squadra, elogiando l’atteggiamento che ha permesso di imporre il gioco e ridurre al minimo le occasioni per gli avversari. «In generale abbiamo avuto una buona pre-stagione. Abbiamo disputato la nostra ultima amichevole, è stata una bella vittoria che fa aumentare la fiducia. Abbiamo giocato una partita forte, l’importante era dominare. Sono contento del risultato. Quello che il nostro allenatore voleva che facessimo era mettere pressione in attacco. Penso che ci siamo riusciti bene. Non abbiamo nemmeno concesso molte opportunità all’avversario. Siamo stati forti in difesa». Queste dichiarazioni sottolineano come il focus su pressing alto e controllo del possesso abbia funzionato alla perfezione.

Con la pre-stagione ormai archiviata, il Fenerbahce guarda avanti con entusiasmo verso l’avvio della Süper Lig turca. Questa vittoria contro una formazione europea di livello non fa che accrescere le aspettative, mostrando un mix di talento e disciplina che potrebbe riservare sorprese nei prossimi impegni.

Lazio nella bolgia di Istanbul: scintille roventi e un ko che non conta

Scopri le scintille infuocate della Lazio a Istanbul: un battesimo di fuoco con ko indolore e aggiornamenti sui biancocelesti! #Lazio #Fenerbahce #CalcioEuropeo

Immaginatevi catapultati in un’atmosfera bollente, con lo stadio di Istanbul esaurito e pronto a esplodere: è qui che la Lazio ha affrontato una vera prova di fuoco contro il Fenerbahçe. L’incontro non è stato solo una partita amichevole, ma un anticipo delle emozioni intense che i tifosi turchi stanno vivendo in vista dei preliminari di Champions League. Sul campo, le tensioni hanno dominato la scena, con risse, spintoni e persino errori arbitrali che hanno reso la serata memorabile, mentre i fischi assordanti dalle tribune accendevano ulteriormente l’aria. Alla fine, la squadra di casa ha alzato le braccia al cielo, festeggiando una vittoria per 1-0 che ha lasciato i biancocelesti con un ko indolore, ma carico di lezioni.

In campo, la formazione iniziale ha mostrato un 4-3-3 solido, con Provedel tra i pali; Lazzari, Gila, Provstgaard e Tavares a presidiare la difesa; Rovella come regista affiancato dalle mezzali Guendouzi e Dele-Bashiru; e in attacco il tridente formato da Cancellieri, Castellanos e Zaccagni. Nonostante il dominio territoriale degli avversari – con il 60% del possesso palla contro il 40% – la Lazio ha retto bene in difesa, dimostrando una solidità sorprendente che ha sorpreso tutti. L’equilibrio difensivo è stato il punto forte, ma in avanti le occasioni sono state poche e preziose: solo un tiro di Dele-Bashiru al 20′ e un colpo di testa da buona posizione di Cancellieri hanno creato un brivido, anche se quest’ultimo, preferito a Noslin, si è rivelato tra i più deludenti, sbagliando quasi tutto ciò che tentava.

I ritardi fisici evidenti tra giocatori chiave come Tavares e Dele-Bashiru hanno pesato sulla prestazione generale, alimentando la curiosità su come la squadra possa evolversi nelle prossime sfide. Questo match non è stato solo una sconfitta, ma un banco di prova che potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro dei biancocelesti, con spunti interessanti da analizzare per i tifosi e gli appassionati. Che cosa riserverà il prossimo capitolo per la Lazio? L’attesa è già palpabile.

Martina Piemonte, la nomade del calcio: “Ho girato ovunque, ma l’Italia mi ha stravolto in modo inaspettato”

Martina Piemonte: L’avventura di una calciatrice che ha fatto la storia del calcio femminile italiano

Immaginate una giovane attaccante che ha viaggiato attraverso l’Europa, trasformando ogni sfida in un passo verso la grandezza. Martina Piemonte della Lazio Women ci regala storie di crescita e determinazione dall’Europeo Femminile: un viaggio che ispira e motiva. #CalcioFemminile #LazioWomen #NazionaleItaliana

La talentuosa Martina Piemonte, classe 1997 e attualmente in forza alla Lazio Women, ha aperto il suo cuore parlando della sua recente partecipazione all’Europeo Femminile in Svizzera. Come protagonista nella spedizione azzurra guidata dal commissario tecnico Andrea Soncin della Nazionale italiana femminile, ha vissuto un’avventura culminata nella semifinale contro l’Inghilterra. Le sue parole, piene di emozione, ci fanno riflettere su quanto il calcio possa essere un motore di crescita personale e collettiva.

Sul significato di quella esperienza per l’Italia, Piemonte non ha nascosto la sua passione: “È stata un’esperienza unica, un ricordo che rimarrà per sempre nel mio cuore. Abbiamo scritto un pezzo di storia del calcio femminile italiano. Anche se l’ultima partita contro l’Inghilterra è stata dolorosa, abbiamo dato tutto. La beffa finale non cancella nulla, anzi, ci dà ancora più forza per continuare a lottare. La semifinale raggiunta non è un traguardo, ma un punto di partenza per crederci sempre di più. Non c’è amarezza, c’è voglia di fare qualcosa di ancora più grande. È la spinta giusta per le prossime edizioni e per tutto ciò che verrà”. Queste frasi evidenziano come una sconfitta possa trasformarsi in una fonte inesauribile di motivazione, invitandoci a vedere ogni battuta d’arresto come un’opportunità.

Un momento particolarmente toccante per lei è stato l’incontro con il Presidente della Repubblica: “È stato un onore immenso. Essere chiamati e ricevere l’attenzione dal Presidente della Repubblica non capita tutti i giorni e nemmeno a tanti. È stato davvero un momento speciale. Ci ha fatto sentire riconosciute come rappresentanti dell’Italia e penso sia un segnale importante per tutto il movimento femminile”. Questo riconoscimento non solo sottolinea l’impatto del calcio femminile, ma fa sorgere una domanda: quanto può un semplice gesto cambiare la percezione di un intero sport?

Guardando indietro alle sue origini, Piemonte racconta con vivacità i primi passi nel mondo del calcio: “Ho iniziato giocando con i maschi, fino ai 15 anni. Sono stati momenti bellissimi che non dimenticherò mai. Consiglio a tutti i genitori di far giocare le proprie figlie il più possibile con i maschi, perché ti forma davvero tanto, sotto molti punti di vista. Ho iniziato al Ravenna Lidi, poi al Classe e da lì ho cominciato il mio percorso. Sono passata alla squadra femminile del Riviera di Romagna dove ho esordito in serie A, poi a San Zaccaria. Ho girato molto, ma ogni tappa mi ha fatto crescere come persona e come calciatrice con un susseguirsi di emozioni sempre più forti”. Queste esperienze ci fanno riflettere su come i primi ostacoli possano forgiare una carriera straordinaria, accendendo la curiosità su quali lezioni nascoste si celino nei percorsi non convenzionali.

Infine, parlando della sua evoluzione personale e professionale, Piemonte offre una prospettiva autentica sui cambiamenti vissuti: “Cambiareiamenti, come li ho vissuti? Non è stato tutto programmato, ma ogni esperienza mi ha lasciato qualcosa. Prima ero molto infantile, oggi mi sento donna. E questo lo devo anche a tutte le esperienze vissute in Italia, Spagna e Inghilterra”. Attraverso queste parole, emerge un ritratto di resilienza che ispira, mostrando come il viaggio di una calciatrice possa essere una storia universale di maturazione e ambizione.

Osimhen abbandona Napoli per Galatasaray: Che festa travolgente, esordio contro la Lazio in vista?

Victor Osimhen torna al Galatasaray: un’accoglienza travolgente e l’esordio che fa già sognare i tifosi! #Osimhen #Galatasaray #CalcioEsteremo #SuperLig

Immaginate la scena: un campione come Victor Osimhen, l’attaccante nigeriano che ha incantato tutti con il Napoli nella stagione 2022/23, atterra a Istanbul e viene sommerso da una folla di tifosi in delirio. Centinaia di supporter giallorossi si sono radunati all’aeroporto per accogliere il loro idolo, dimostrando quanto il suo ritorno sia atteso con impazienza. Questa non è solo una semplice firma, ma un evento che riaccende la passione per il calcio nel club turco, lasciando tutti curiosi su cosa riserverà il suo nuovo capitolo.

Le parole di Osimhen hanno già conquistato i cuori dei fan, trasmettendo un’emozione palpabile. “Sono tornato nel posto che amo. Solo Gala. Non riesco a descrivere questa sensazione. Darò tutto per questa squadra, per questi tifosi che sono i migliori al mondo”. Queste dichiarazioni non fanno che amplificare l’eccitazione, facendoci chiederci come tradurrà questa dedizione in gol e prestazioni sul campo, proprio come ha fatto in passato.

Ora, l’attenzione si sposta sulla preparazione per la prossima sfida, con il Galatasaray che lavora per reintegrare rapidamente Osimhen nel gruppo. Il tecnico Okan Buruk, ex giocatore del club e al timone dal 2022, sta valutando le condizioni del nigeriano per decidere se schierarlo già sabato nel match casalingo contro la Lazio. Si tratta di un test affascinante, considerando lo stile di gioco offensivo e tatticamente raffinato della squadra avversaria, guidata da Maurizio Sarri, che potrebbe rivelare fin da subito il vero impatto di Osimhen.

Con il ritorno di Osimhen, il Galatasaray mira a rafforzare le proprie ambizioni per la stagione, puntando alla leadership in Super Lig, alle coppe nazionali e alle competizioni europee. Le sue doti di velocità, potenza e istinto per il gol, già ammirate dai tifosi turchi, potrebbero essere il fattore decisivo per trasformare le sfide in trionfi, alimentando la curiosità su come questo attaccante influenzerà il cammino della squadra nei mesi a venire.

Sarri sconvolge la difesa Lazio: coppie inedite che faranno discutere nel campionato

Lazio in rampa di lancio: Scelte tattiche innovative e accoppiate difensive da tenere d’occhio! #Lazio #SerieA #CalcioTattico

Immaginatevi una squadra che sta affinando i suoi segreti per il campionato imminente: la Lazio è già al lavoro per ottimizzare la fascia sinistra, dove Nuno Tavares e Dele-Bashiru sembrano ancora in fase di adattamento, con una coordinazione che urla a gran voce un po’ più di rodaggio. In difesa, invece, l’attenzione è tutta su Gila e Provstgaard, destinati a essere i titolari nelle prime sfide contro Como e Verona. Proprio per questo, li abbiamo visti in azione fin dal primo minuto contro il Fenerbahçe, in un test mirato a rafforzare la loro intesa. Come evidenziato dal Corriere della Sera, rispetto alle amichevoli precedenti con la Primavera e l’Avellino, c’è stato un cambio di passo, con più giocatori confermati dopo l’intervallo, rendendo le sostituzioni al 46′ più significative che mai.

Le mosse in campo hanno aggiunto un tocco di intrigante strategia: Marusic ha preso il posto di Lazzari, riportando equilibrio difensivo e stabilizzando il gioco, mentre Cataldi ha sostituito Rovella, infondendo geometrie e verticalità al centrocampo per rendere la manovra più fluida e incisiva. Dele-Bashiru è stato rimpiazzato da Vecino, scelto per la sua maggiore esperienza tattica in quelle aree del campo che avevano mostrato incertezze nel primo tempo. E non dimentichiamo Romagnoli: nonostante la squalifica per le prime due giornate, è entrato al posto di Provstgaard per consolidare l’affiatamento con Gila, il suo compagno di reparto futuro.

Insomma, la partita contro il Fenerbahçe è stata un evento più riflessivo che spettacolare, con un gioco che ha privilegiato la solidità difensiva su azioni brillanti. Stiano entrambi costruendo le proprie squadre privilegiando la stabilità difensiva rispetto alla vivacità offensiva, suggerendo che dietro queste scelte ci sia un piano meticoloso per dominare il campionato. Chissà se queste mosse faranno la differenza nei prossimi match?

Lazio di Sarri in tilt in Turchia: caos coi piedi e sogni europei a rischio!

La Lazio in difficoltà in Turchia: una serata di confusione e lezioni da imparare? #Lazio #Fenerbahce #CalcioEster potentiallyVanità

I biancocelesti hanno vissuto una serata complicata sul campo del Fenerbahce, uscendone sconfitti per 1-0 grazie a un gol di Kahveci al 60′. Ma cosa ha davvero lasciato perplessi? L’impressione è di una squadra in grande affanno, specialmente nella fase di costruzione, con errori che hanno messo in evidenza una generale confusione con il pallone fra i piedi. Non è tanto la pressione degli avversari a preoccupare, quanto questa incertezza nei tocchi più basilari, che fa sorgere la domanda: quanto tempo servirà per limare questi difetti e ritrovare fluidità?

Come segnalato da fonti attendibili, il Fenerbahce è inevitabilmente più avanti nella preparazione atletica, con impegni cruciali già all’orizzonte (come il preliminare di Champions League contro il Feyenoord il 6 agosto e la prima di campionato il 9). Questo li ha resi più freschi, soprattutto nei primi 20 minuti, dove la Lazio ha commesso numerosi errori, anche nei passaggi più semplici. È un segnale chiaro che evidenzia la necessità di affinare gli automatismi, lasciando i tifosi a chiedersi se questa sia solo una fase di rodaggio o qualcosa di più profondo da analizzare.

Tuttavia, la situazione non appare eccessivamente preoccupante. La nuova Lazio dovrà cambiare molto rispetto alle idee della passata stagione, e il “Comandante” sta ancora cercando la chiave per velocizzare la manovra offensiva. Nonostante le difficoltà, emergono note positive: rispetto allo scorso anno, la squadra mostra già una migliore solidità difensiva, con Guendouzi e Rovella che assicurano una copertura affidabile, mentre la coppia Gila e Provedgaard sembra aver trovato un’ottima intesa. Più che la qualità offensiva – dove nel primo tempo sono rimasti fuori Pedro e Dia, con Isaksen indisponibile per mononucleosi – è la personalità a brillare: contro un avversario in forma e spinto da un pubblico infuocato, i biancocelesti non hanno mai dato l’impressione di sbandare, dimostrando di saper soffrire e di avere il carattere per crescere partita dopo partita.

Lazio, Sarri e il rompicapo infernale: caos a centrocampo e difesa da rivoluzionare

Rebus a centrocampo e gerarchie difensive per la Lazio: le prime sfide in vista! #Lazio #SerieA #Calcio

Il centrocampo della Lazio è un vero e proprio rebus, con misteri da svelare che potrebbero definire l’intera stagione. Mentre le gerarchie difensive prendono forma, ci si chiede come il tecnico riuscirà a bilanciare le opzioni limitate a disposizione, soprattutto con le assenze che pesano fin dall’inizio.

In difesa, la coppia Gila-Provstgaard sembra una scelta obbligata, dato che Romagnoli sarà squalificato per i primi due turni di campionato e Patric è alle prese con uno stiramento. Questo duo potrebbe essere titolare già nell’esordio a Como il prossimo 24 agosto, lasciando spazio a curiosità su come reggerà sotto pressione. Sulla fascia destra, Lazzari ha mostrato le solite incertezze, mentre Tavares si è impegnato con qualche buono spunto, ma appare ancora troppo timido, forse troppo concentrato nell’apprendere gli schemi.

Il reparto mediano, però, è quello che desta più interrogativi, apparendo debole e poco fluido. Guendouzi è inamovibile, ma Rovella, nel ruolo di vertice basso nel 4-3-3, tiene poco palla e si affida spesso a lanci lunghi, perdendo fluidità. Dele-Bashiru è ancora un “oggetto misterioso”: se contro l’Avellino era stato condizionato da un fastidio nel riscaldamento, a Istanbul non ha avuto scuse. Il nigeriano ha dichiarato: «Dobbiamo adattarci ai nuovi schemi e dovremo lavorare tanto, ma è fantastico farlo con un allenatore top come Sarri. Con lui vogliamo arrivare in Champions». Sarà dura, però, se Fisayo non riuscirà a fare il salto di qualità.

Dalle mezz’ali non arrivano palloni utili all’attacco: Zaccagni è apparso spento, Cancellieri si è fatto vedere solo per una debole testata, e Castellanos è apparso nervoso per la mancanza di rifornimenti. La Lazio è stata schiacciata dal pressing alto del Fenerbahçe, che è apparso più pimpante e fresco, una condizione normale data che i turchi debutteranno già il 6 agosto in Champions League contro il Feyenoord e pochi giorni dopo nel loro campionato. Con questi elementi, la curiosità cresce su come la squadra riuscirà a evolversi nelle prossime uscite.

Fenerbahce-Lazio, che colpo! Debutto da urlo per i biancocelesti, ha sconvolto il match – E i turchi ora tremano?

Grande novità per la Lazio contro il Fenerbahce: un esordio da non perdere! #Lazio #Fenerbahce #Amichevole

La squadra biancoceleste ha affrontato il terzo test amichevole della stagione a Istanbul, dove l’atmosfera suggestiva ha reso l’incontro contro il Fenerbahce qualcosa di più di una semplice preparazione estiva. Questa sfida ha catturato l’attenzione per il confronto tra due filosofie calcistiche distinte, alimentando curiosità tra i fan su come si evolveranno i piani per la prossima stagione.

L’amichevole ha offerto spunti tattici intriganti, con la Lazio che ha testato la propria forma fisica e tecnica contro una formazione esperta. Il maestro del “calcio posizionale”, noto per un gioco rapido e preciso, ha messo alla prova i suoi giocatori in uno scenario che promette di rivelare molto sulle strategie future. Dall’altra parte, una guida celebre per il suo stile pragmatico e la capacità di motivare il gruppo ha risposto con aggressività e organizzazione, rendendo ogni mossa un elemento da osservare con attenzione.

Un altro aspetto che ha acceso l’interesse è stato il debutto ufficiale della nuova divisa da trasferta della Lazio per la stagione 2025/2026. La maglia bianca, soprannominata “Away”, è stata abbinata a pantaloncini e calzettoni grigi, creando un look elegante che ha già fatto breccia tra i tifosi sui social. Questo dettaglio visivo, pur non influenzando il gioco, aggiunge un tocco di identità al club romano, invitando i appassionati a immaginare come si adatterà in scenari internazionali.

Con questo test, la Lazio prosegue nella sua preparazione estiva, alla ricerca di conferme e nuovi equilibri. L’incrocio di visioni tattiche in campo ha reso l’evento un punto di discussione tra gli esperti, alimentando l’interesse per due figure affascinanti del calcio europeo e lasciando spazio a riflessioni su cosa riserverà il futuro per i biancocelesti.

Lazio a secco, Sarri sotto accusa: ‘Così non si segna neanche a porta vuota!’

La Lazio è ancora in fase di rodaggio, ma i segnali arrivati dai test estivi, ultimo quello contro il Fenerbahçe, non sono confortanti. Zero gol in tre amichevoli contro Primavera, Avellino e turchi. Un digiuno preoccupante, che va ben oltre la semplice mancanza di precisione sotto porta: i centravanti non ricevono palloni giocabili, il palleggio latita, la manovra offensiva è lenta e scollegata.

Castellanos ha giocato 60 minuti nell’ultima uscita, ma è rimasto assente in area. Un solo pallone interessante, lanciato da Cataldi, fermato dall’uscita del portiere Egribayat. Per il resto, isolamento totale. Le mezzali non accompagnano, le ali non dialogano, i movimenti sono imprecisi. Taty, come spesso accade, si sbatte molto ma conclude poco: generoso in pressing, dinamico nei tagli, ma troppo spesso fuori dal vivo del gioco. Non è un centravanti da area di rigore, ma nemmeno può bastare solo la volontà.

Sarri, nel frattempo, riflette su un cambio di modulo. Il 4-3-3 non funziona senza una mezzala creativa e con le attuali condizioni fisiche ancora deficitarie. L’ipotesi 4-3-1-2 prende quota: un trequartista, Pedro o Zaccagni, a fare da raccordo tra centrocampo e attacco. Un’idea già provata in allenamento, ma non ancora in partita. Sabato, contro il Galatasaray, potrebbe non esserci tempo per esperimenti.

La verità è che mancano ritmo, lucidità e costruzione. Rovella non comanda il gioco, Guendouzi corre molto ma crea poco, Dele-Bashiru è spaesato. L’unico lampo è arrivato da Pedro nel secondo tempo, quando Dia ha abbassato il baricentro favorendo qualche sponda. Ma senza tiri in porta, la squadra resta spuntata.

La Lazio ha venti giorni per trovare gioco, gol e, forse, un nuovo assetto.

Rovella: Dal Trono con Baroni alla Sfida Agonistica con Cataldi nel 4-3-3 di Sarri

Il dilemma di Rovella alla Lazio: Tra concorrenza e dubbi tattici #Lazio #Calcio #SerieA #Rovella

La situazione di Nicolò Rovella alla Lazio sta accendendo i riflettori su una battaglia interna che potrebbe cambiare le carte in tavola per la stagione. Con la concorrenza di Danilo Cataldi e i dubbi sul cambio di modulo, ci si chiede se questo giovane talento possa davvero diventare il perno del centrocampo biancoceleste. È un intreccio di scelte tattiche e gestione del roster che tiene i tifosi con il fiato sospeso, soprattutto in un’annata dove ogni mossa conta per gli obiettivi in campionato.

Come analizzato da fonti vicine al club, l’alternanza tra Rovella e Cataldi durante il precampionato evidenzia un vero ballottaggio, nonostante il primo rappresenti un investimento prezioso e un idolo per i supporter. La domanda è se la Lazio possa rischiare di lasciare in panchina un elemento così promettente, soprattutto dopo averlo acquistato come uno dei principali acquisti recenti.

Nella scorsa stagione, Rovella aveva faticato a ritagliarsi spazio, collezionando solo 30 presenze complessive tra Champions League (3), Coppa Italia (3) e Supercoppa (1), con 23 partite in Serie A su 38, in parte a causa di problemi di pubalgia. Quei segnali avevano già indicato una preferenza per Cataldi, che poi è stato mandato in prestito a Firenze, etichettato come uno dei più “agitati” nello spogliatoio insieme a Luis Alberto e Immobile.

Tuttavia, sotto la nuova guida, Rovella ha trovato nuova linfa, raggiungendo il picco della forma con 44 partite giocate e ben 3.462 minuti in campo, contro i precedenti 1.621. In coppia con Guendouzi, ha retto un 4-2-3-1 dove gli attaccanti erano spesso in quattro, e lui doveva “correre anche per loro”, proprio come il francese, dimostrando una crescita che l’ha portato fino in Nazionale. Ora, con questi numeri alla mano, il futuro di Rovella sembra un tassello cruciale per le ambizioni della squadra.

Lazio inciampa di nuovo, ma Cardone scorge segnali incoraggianti: ecco perché

Sconfitta della Lazio contro il Fenerbahce: segnali incoraggianti da un esperto? #Lazio #Fenerbahce #CalcioAmichevole #SerieA

La Lazio ha subito una sconfitta di misura contro il Fenerbahce di Mourinho in un test amichevole, ma il giornalista Giulio Cardone de La Repubblica, intervenuto a Radiosei, vede aspetti positivi in questa prestazione. Invece di concentrarsi solo sul risultato, Cardone sottolinea come la squadra abbia dimostrato spirito e solidità, offrendo spunti interessanti per i tifosi curiosi di capire l’evoluzione della formazione.

Cardone descrive la Lazio come una squadra di personalità, ma evidenzia carenze in attacco. «Pensavo che la Lazio avrebbe avuto molto più problemi contro la squadra di Mourinho ed in quell’ambiente così caldo. Ho visto spirito di gruppo, capacità di reggere l’urto, tono agonistico. Dal punto di vista tecnico-tattico è la classica situazione da bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Bene nell’organizzazione difensiva, male nella fase offensiva. La Lazio soffre tanto l’assenza di un numero dieci, un rifinitore che inventa la giocata, ma anche di un’ala che salti l’uomo alla Felipe Anderson». Queste parole invitano a riflettere su come la difesa abbia retto bene, mentre l’attacco manca di creatività, un mix che potrebbe intrigante i fan in vista della stagione.

Passando ai singoli giocatori, Cardone è stato critico su Cancellieri e ottimista su altri ruoli. «Cancellieri ieri è andato molto male. Lui come velocità ed esplosività muscolare è un giocatore interessante, ma a livello tattico, in termini di personalità e nell’efficacia fa molta fatica. Il titolare in quel ruolo è Isaksen, lo abbiamo capito ancor di più vedendo l’ex Parma. Il destino di quella fascia vedrà uno staffetta tra Isaksen e Pedro, è inevitabile». Questo commento solleva curiosità su chi emergerà come titolare, con Isaksen che sembra avere un vantaggio, alimentando discussioni tra gli osservatori.

Un altro punto centrale nel discorso di Cardone è il ruolo di Rovella. «Il tema del giorno riguarda quanto Rovella faccia fatica con il sistema di Sarri. Io confuto tutto, pur ammettendo che Cataldi ha caratteristiche ideali per questo modo di giocare, lui deve giocare, si parte da lui titolare. Poi il resto riguarda anche la sua crescita nell’interpretazione del ruolo. Quello che ho saputo è che, a prescindere dal ruolo, Rovella con Sarri giocherà sempre. Che sia da vertice basso o da mezzala, anche il progetto del tecnico toscano parte da lui. Questa non è una grande squadra, ma una buona squadra che ha bisogno di certezze. Rovella è uno di queste». Queste riflessioni evidenziano come Rovella sia visto come un pilastro, una certezza in una squadra in costruzione, che potrebbe affascinare chi segue da vicino le dinamiche interne.

Infine, Cardone ha notato performance variabili da altri elementi della rosa. «Tavares ieri alti e bassi, ma comunque sia segnali importanti. Ho visto bene anche Gila e Provstgaard, mentre Zaccagni si sta impegnando a ritrovare la migliore condizione atletica. Bene, nelle circostanze in cui è stato chiamato in causa, Provedel». Questo bilancio misto lascia spazio a interrogativi su come questi giocatori si adatteranno alle sfide future, offrendo ai lettori appassionati un motivo in più per tenere d’occhio l’evoluzione della Lazio in questa preseason.

Castellanos e Dia: Riusciranno a scrollarsi di dosso la crisi o rimarranno una delusione?

Sfida rovente in attacco per la Lazio: Taty Castellanos vs Boulaye Dia, chi conquisterà il posto da titolare? #Lazio #Calcio #SerieA

Nel mondo del calcio, le battaglie interne per un posto da titolare possono accendere l’entusiasmo di qualunque tifoso, e alla Lazio sta succedendo proprio questo in attacco. Con due attaccanti determinati a dare il massimo, la competizione tra Taty Castellanos e Boulaye Dia promette di essere un duello affascinante, dove ogni allenamento e partita potrebbe ribaltare le gerarchie.

In porta, Maurizio Sarri ha optato per Provedel, sostituito solo al 61′ da Mandas, confermando le gerarchie tra i pali. In attacco, ha inizialmente preferito Taty Castellanos a Boulaye Dia. Tuttavia, come analizza il Corriere della Sera, l’attaccante argentino non è stato innescato a dovere dagli esterni e dal centrocampo, lasciando i tifosi a chiedersi se questa sia solo una fase passeggera o qualcosa di più profondo.

Il nervosismo della punta della Lazio, già percepibile contro l’Avellino, è riemerso anche in Turchia, un segnale preoccupante per un giocatore che già nel suo primo anno in Italia aveva faticato a emergere negli schemi del “Comandante”. Questa tensione crescente potrebbe essere il motore per un riscatto personale, ma anche un campanello d’allarme per la squadra.

Castellanos dovrà accelerare il suo processo di adattamento e miglioramento se vuole confermarsi titolare nella stagione che sta per iniziare. Alle sue spalle, Boulaye Dia, frenato nelle ultime settimane da un problema alla caviglia sinistra, non ha intenzione di rassegnarsi alla panchina, pronto a lottare per un posto da titolare. Questa rivalità interna è il tipo di scintilla che potrebbe elevare il livello della Lazio, spingendo i giocatori a superare i propri limiti.

Questa competizione dovrebbe spingere Castellanos a dare il massimo e a superare questo momento di “affanno”. Sebbene non sia stato l’unico a faticare contro il Fenerbahçe, la sua prestazione sotto porta rimane un punto interrogativo che Sarri dovrà risolvere rapidamente, per garantire alla Lazio quella pericolosità offensiva necessaria ad affrontare un campionato impegnativo. Con due talenti in lizza, il futuro dell’attacco biancoceleste è un mistero da seguire con il fiato sospeso.

La Lazio in Turchia: star solitarie contro una squadra pasticciona? Un equilibrio precario sul campo

Lazio tra luci e ombre nella prima amichevole estiva contro il Fenerbahce: cosa ci dice questo test? #Lazio #Calcio #Amichevoli

La prima uscita amichevole della Lazio in Turchia contro il Fenerbahce ha mescolato prestazioni altalenanti e segnali incoraggianti, lasciando spazio a riflessioni su cosa potrebbe riservare la stagione. Mentre alcuni giocatori hanno faticato a convincere, altri hanno confermato il loro valore, e un particolare dettaglio sul mercato potrebbe presto scuotere le cose – ma andiamo con ordine.

In campo, Nuno Tavares ha mostrato un mix intrigante di azioni positive sulla fascia sinistra alternate a errori in palleggio e in difesa, alimentando curiosità su come affinerà il suo gioco. Dele-Bashiru, dal canto suo, è apparso troppo individualista, lottando ancora una volta per trovare la giusta posizione, mentre Lazzari non ha brillato per precisione, evidenziando aree da migliorare in vista dei prossimi test.

Non tutto è stato negativo, però: Oliver Provstgaard si è confermato una presenza solida e in costante crescita, come nelle precedenti uscite, offrendo motivi di ottimismo. Le vere certezze per l’allenatore sono arrivate da Gila, eletto il migliore in campo, e dal dinamico Guendouzi. Proprio su quest’ultimo e su Rovella, La Repubblica segnala che oggi scade la clausola di rescissione da 50 milioni dei due mediani, un aspetto che potrebbe avere implicazioni future sul mercato e tenere i tifosi con il fiato sospeso.

Nella ripresa, un errore grave di Guendouzi ha spalancato la strada al gol di Kahveci, ma non sono mancati i lampi positivi: Zaccagni si è distinto per abilità nel dribbling nonostante la forma non ottimale, anche se è stato ammonito dopo due decisioni arbitrali frustranti. Castellanos ha lottato con impegno contro i difensori avversari, ma senza riuscire a concretizzare in azioni da gol, lasciando interrogativi su come evolverà il suo ruolo.

L’organizzazione difensiva sembra al centro del lavoro della squadra, con uno spirito di gruppo apprezzabile che ha evitato di cedere all’ambiente ostile. Dopo uno 0-0 nel primo tempo, i tanti cambi hanno ravvivato la gara: la Lazio ha alzato il baricentro e giocato con più fluidità, con Cataldi che si è fatto notare per prestazioni positive. Tuttavia, il gol di Kahveci al 60′ ha decretato la prima sconfitta estiva, un risultato che, pur essendo solo un’amichevole, accende curiosità su come la squadra risponderà nelle prossime sfide.

Lazio in Turchia: Provstgaard e Gil sfrecciano, centrocampo ancora a passo di lumaca!

Prestazioni stellanti e passi falsi: cosa ha rivelato l’amichevole Lazio-Fenerbahçe? #Lazio #Amichevole #CalcioEsteri #SquadraBiancoceleste

L’amichevole contro il Fenerbahçe ha acceso i riflettori sulle prestazioni individuali dei giocatori della Lazio, offrendo spunti intriganti su chi sta già trovando il proprio ritmo e chi, invece, deve ancora affinare l’adattamento ai nuovi schemi. Con il calcio che torna in primo piano, ci si chiede: quali segreti si celano dietro queste prime uscite? La difesa, in particolare, ha mandato segnali promettenti, con alcuni duetti che hanno davvero catturato l’attenzione.

Al centro delle note positive c’è Gila, che ha mostrato un adattamento impressionante al suo compagno. Nel primo tempo, ha preso il comando guidando Provstgaard, mentre nella ripresa, con l’ingresso di Romagnoli, ha saputo cedere il ruolo di dominante, confermando la sua affidabilità in fase difensiva. E accanto a lui, Oliver Provstgaard ha continuato a impressionare con progressi costanti: attento e concentrato, il giovane danese si è lasciato guidare da Gila, emergendo come un leader nella difesa del primo tempo. La sua crescita rapida fa sorgere una domanda: sarà lui il pilastro su cui costruire il futuro?

Ma non tutto è stato rose e fiori. Alcuni giocatori hanno evidenziato lacune che non sfuggono agli occhi attenti. Matteo Guendouzi, ad esempio, ha commesso una distrazione cruciale che ha portato al gol del Fenerbahçe: una svista che, nonostante una prestazione altrimenti discreta, non può essere ignorata in una stagione dove ogni dettaglio conta. Allo stesso modo, Taty Castellanos ha vissuto una giornata complicata, apparendo più nervoso che vivace, isolato in attacco senza mai diventare realmente pericoloso.

Infine, Dele-Bashiru sta affrontando ostacoli tattici evidenti, specialmente con Nuno Tavares che spinge sulla stessa fascia. Il nigeriano non sempre copre come dovrebbe, creando squilibri difensivi che mettono in luce aree da migliorare. Questi elementi, nel complesso, rivelano una squadra in evoluzione: mentre alcune zone del campo già mostrano solidità, altre richiedono ancora tempo e lavoro per trovare l’equilibrio perfetto, lasciando i tifosi con la curiosità di vedere cosa riserverà il prossimo match.

Lazio in Turchia: sudano duro prima dello scontro coi turchi agguerriti del Galatasaray

La Lazio prolunga l’avventura in Turchia: cosa riserverà il prossimo capitolo della tournée?

Dopo la recente battuta d’arresto contro il Fenerbahce, i biancocelesti decidono di non tornare subito in Italia, lasciando i tifosi a chiedersi cosa bolle in pentola. Con una permanenza extra a Istanbul, la squadra si prepara a un periodo di allenamenti serrati, che potrebbe rivelarsi il turning point per affinare strategie e forma fisica. Ma quali mosse segrete stanno pianificando per rimbalzare in vista del campionato? #Lazio #TournéeTurca #Calcio

La mini tournée in Turchia continua con un calendario ricco di appuntamenti, come confermato dalle fonti. Secondo quanto riportato, la squadra resterà nella città sul Bosforo per altri quattro giorni, focalizzandosi su sessioni di lavoro intensive. Come riporta Tuttosport, il programma include una doppia seduta prevista per venerdì, un’opportunità chiave per correggere gli aspetti da migliorare emersi nella prima amichevole e per spingere i giocatori verso una maggiore brillantezza sul campo.

Queste sessioni di allenamento non sono solo routine: rappresentano un momento cruciale per assimilare schemi tattici e migliorare la condizione fisica, lasciando spazio a curiosità su quali evoluzioni vedremo in campo. La preparazione raggiungerà il culmine con la rifinitura di sabato, che anticiperà l’ultimo test di questo ritiro turco e potrebbe svelare sorprese inattese.

La Lazio sfiderà poi il Galatasaray in un match che chiuderà questa fase di preparazione, offrendo un banco di prova di alto livello. Questo incontro sarà essenziale per valutare i progressi accumulati e per dare spazio a tutti i componenti della rosa, mantenendo alta l’adrenalina per i fan che si interrogano sui possibili cambiamenti in vista della stagione.

In definitiva, questa mini tournée in Turchia va oltre i semplici test contro avversari di prestigio: è un’occasione per un lavoro mirato e intensivo, con l’obiettivo di plasmare una squadra più unita e dinamica, pronta a stupire non appena il campionato entrerà nel vivo.

Lazio e Flaminio. “Uno stadio per il calcio” che toglie ogni dubbio

0

La Lazio si avvicina allo Stadio Flaminio. A piccoli passi e rispettando tutte le procedure previste.

Intervenuto ai microfoni di Radiosei, l’assessore ai grandi eventi della città di Roma Capitale, Alessandro Onorato che ha fatto il punto della situazione riguardo la Lazio e il Flaminio, specificando fra i diversi temi affrontati che lo stadio Flaminio nasce per il calcio e non è molto indicato cambiarne la destinazione d’uso facendolo diventare una piscina come vorrebbe la Roma Nuoto. Queste le parole del rappresentante delle istituzioni:

“Lo stadio è nato per il calcio ma viene costruito prima delle olimpiadi del 1960, nasce molto prima e viene ristrutturato per le olimpiadi del sessanta. Ha sempre avuto una finalità calcistica e, anche qui ripeto, ci sono due tipi di considerazione da fare una tecnica (la conferenza servizi), e poi una politica. Ci sarà una partecipazione da fare con la cittadinanza e con chi abita nel quartiere Flaminio”

Chissà se la Lazio riuscirà a chiudere questa questione dello stadio che di fatto renderebbe la Lazio ancor di più la prima sqaudra della capitale, con uno stadio nel cuore della città eterna. Per settembre ne sapremo di più ma Lotito sta facendo le cose fatte bene e tutto lascia intendere che la Lazio possa prendersi lo stadio Flaminio.

Lazio Flaminio. Ecco la novità che cambia tutto. Il 1’settembre si deciderà tutto?

0

Intervenuto a Radiosei ospite del programma di Guido De Angelis, l’assessore ai grandi eventi di Roma Capitale ha rilasciato delle dichiarazioni molto importanti la Lazio e il Flaminio.

Queste le parole di Alessandro Onorato sullo stadio Flaminio

“Abbiamo chiesto circa dieci giorni fa alla Lazio dei documenti per integrare la documentazione presentata dallo staff del presidente Lotito.

Se. Tutto andrà bene per fine agosto o i primi di settembre inizierà la conferenza dei servizi. Quella conferenza dei servizi è importante perché è lo strumento tecnico che decide la fattibilità dell’opera di ristrutturazione del Flaminio, dove sono chiamate tutte le istituzioni coinvolte a dare il parere tecnico sulla fattibilità della proposta progettuale della Lazio per lo Stadio Flaminio.”

Lo stadio Flaminio da 50.000 posti

L’assessore continua con “Se la conferenza dei servizi darà parere favorevole al progetto presentato dalla Lazio per il Flaminio a quel punto c’è l’interesse pubblico che viene dato dalla giunta. La società Lazio parla di uno stadio che si gira sui 50.000 posti  Ma io credo che ad oggi parlare di un numero di posti e prematuro nel senso questo è frutto di una conferenza di servizi però voglio dire si vedrà sono Innanzitutto io mi concentrerei sulla fattibilità tecnica”

Lo stadio Flaminio nasce per il calcio

“Lo stadio è nato per il calcio ma viene costruito prima delle olimpiadi del 1960, nasce molto prima e viene ristrutturato per le olimpiadi del sessanta. Ha sempre avuto una finalità calcistica e, anche qui ripeto, ci sono due tipi di considerazione da fare una tecnica (la conferenza servizi), e poi una politica. Ci sarà una partecipazione da fare con la cittadinanza e con chi abita nel quartiere Flaminio”

Lazio-Fenerbahçe: Eroi in campo e disastri da non credere!

La Lazio in Turchia: chi brilla e chi inciampa nella sfida contro il Fenerbahce? #Lazio #Fenerbahce #Calcio

La recente amichevole tra Fenerbahce e Lazio, conclusa con un 1-0 a favore dei turchi, ha messo in evidenza prestazioni individuali che fanno riflettere: alcuni giocatori sembrano già pronti per la stagione, mentre altri devono ancora trovare il giusto ritmo. È intrigante vedere come una singola partita possa rivelare tanto sul potenziale di una squadra, lasciando i tifosi a chiedersi cosa riservi il futuro.

Tra le note positive, spicca la solida difesa biancoceleste, con Gila che si è confermato una roccia in campo. Lo spagnolo è stato puntuale e preciso in ogni intervento, dimostrando un’ottima condizione fisica e una grande capacità di lettura del gioco. Questa prestazione solleva curiosità su quanto possa essere affidabile per le prossime sfide, offrendo un barlume di ottimismo nonostante la sconfitta.

Al suo fianco, Oliver Provstgaard sta emergendo come una rivelazione. Il giovane danese continua a crescere partita dopo partita, mostrando progressi costanti che confermano le aspettative riposte in lui. La sua presenza rafforza l’idea che potrebbe diventare un pilastro per la retroguardia della Lazio, lasciando i lettori a immaginare il suo impatto nelle gare ufficiali.

Dall’altro lato, non tutto è stato rose e fiori, con alcuni “flop” che hanno lasciato il segno. Matteo Guendouzi, pur dimostrando generosità e spirito, si è reso protagonista di un errore imperdonabile: il suo retropassaggio sbagliato ha spalancato la via al gol del Fenerbahce, macchiando una prova altrimenti sufficiente. È quel tipo di sbaglio che fa riflettere sui margini di miglioramento ancora necessari.

Anche Dele-Bashiru ha faticato a integrarsi, mostrando grande impegno ma non trovando ancora la sua dimensione nel ruolo di mezzala. Si tratta di un esperimento tattico che richiede tempo, e questi segnali indicano che, mentre la difesa inizia a mostrare solidità, il centrocampo e l’attacco hanno ampi spazi per evolversi verso la piena efficienza. In una stagione che si preannuncia competitiva, questi dettagli potrebbero fare la differenza.