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Immobile ko nel derby: infortunio lampo e l’occhiata strana di Italiano – Che succede?

Infortunio choc per Immobile: il ritorno in Serie A finisce in anticipo, con il mister che nota qualcosa di strano! #Immobile #Bologna #SerieA

Immaginate il brivido di un ritorno attesissimo, carico di emozioni, che si trasforma in un incubo in meno di mezz’ora. È esattamente ciò che è accaduto a Ciro Immobile nel suo debutto con il Bologna allo Stadio Olimpico, dove aveva regnato per anni. Durante un semplice scatto per rincorrere il pallone, un dolore improvviso l’ha fermato, costringendolo a lasciare il campo contro la Roma. Un inizio stagionale in Serie A da dimenticare, che ha lasciato tutti a chiedersi: cosa è successo davvero al bomber ex Lazio?

Questo infortunio non è solo un colpo per Immobile, ma l’ultimo tassello di un periodo sfortunato per lui. Reduce da un anno in Turchia al Besiktas, l’attaccante aveva grandi speranze nel progetto del Bologna per rilanciarsi e ritrovare la forma migliore. L’entusiasmo per il suo ritorno nel campionato italiano è svanito in un istante, lasciando spazio all’ansia mentre si attendono i risultati dei test medici. In queste ore, l’attenzione è tutta sui dettagli dell’infortunio muscolare, con i tempi di recupero che potrebbero definire il suo futuro immediato.

Nel post-partita, il tecnico Vincenzo Italiano ha condiviso le sue riflessioni, toccando aspetti emotivi che rendono questa storia ancora più intrigante. Ha espresso dispiacere per l’accaduto, notando la tensione del giocatore nel suo stadio storico. Ecco le sue parole, che catturano perfettamente il momento: «Mi dispiace perché ha una voglia e un entusiasmo incredibile. L’ho visto un po’ strano, ritornare nello stadio dove ha fatto la storia, dove è diventato un campione. L’ho visto teso, l’ho visto sui primi due palloni, gli avevo detto che se avessi avuto la capacità di toglierti dopo i primi 6′ minuti non si sarebbe fatto male, chiaramente è una battuta, non è una cosa gravissima, secondo me si è stirato sul retto femorale e recupererà, ha voglia, spirito, spunto, ha fatto un ritiro strepitoso. Non so da dove possa essere arrivato questo problema, ma lo recupereremo». Ora, mentre si attende l’esito degli esami, i fan si chiedono se Immobile riuscirà a superare questo ostacolo e tornare più forte che mai.

Peruzzi: Da leggenda Lazio a nuova vita, l’ex portiere non si annoia più!

L’ex portiere Peruzzi racconta una vita tra calcio e semplicità: Dal campo all’orto, una storia che affascina! #CalcioStorie #PeruzziVita #ExCampioni

Immaginate un ex campione del calcio che, dopo anni di riflettori e gol, sceglie la pace di un orto per trovare la vera gioia. È proprio ciò che ha condiviso Angelo Peruzzi in una chiacchierata sincera su Vivo Azzurro TV, rivelando aspetti intimi della sua carriera e della vita quotidiana. Con umiltà e senza rimpianti, Peruzzi ci porta in un mondo dove il calcio non è solo trofei, ma emozioni autentiche che continuano a ispirare.

Parlando del suo approccio al gioco, Peruzzi ha confessato una filosofia semplice e motivante: “Non mi è mai fregato nulla di essere bravo o meno – ha dichiarato Peruzzi – volevo solo far bene. Mi dispiacevo tantissimo se sbagliavo”. Oggi, lontano dai campi, non ha dubbi sul suo percorso: “Ho lasciato il mondo del calcio, non me ne pento. Sto bene così come sto, senza frenesia di dover rientrare o altro. Mi basta vivere con le cose più semplici, godendomi di più la famiglia e facendo ciò che voglio”. Queste parole invitano a riflettere su quanto la serenità possa valere più di qualsiasi carriera stellata, rendendo la sua storia un esempio di equilibrio.

La routine di Peruzzi ora è immersa nella natura del suo paese natale, Blera, in provincia di Viterbo. Qui, tra terra e piante, trova la felicità più pura: “Vivo ancora a Blera, ma fuori dal paese, nella natura. Mi piace curare l’orto, zappare la terra: cose semplici, che mi danno gioie”. È un ritratto affascinante di come un’icona del calcio possa riscoprire se stessa in attività tanto basilari, suscitando curiosità su quanto il semplice possa arricchire una vita un tempo piena di adrenalina.

Guardando indietro, Peruzzi ricorda con affetto i suoi inizi, condividendo un aneddoto divertente che cattura l’essenza del destino: “Quando avevo dieci anni dovevamo giocare una partita di scuola, il classico sezione A contro sezione B. Non c’erano ruoli definiti, la maestra ci fece saltare dentro la porta per vedere chi riusciva a toccare la traversa: lo feci, così venni messo in porta”. Poi, non può fare a meno di elogiare una figura chiave della sua ascesa, l’allenatore che lo lanciò: “Era una grandissima persona, davvero eccezionale. Faceva delle battute con atteggiamento serio, non sapevi mai se dovessi ridere o meno. Mi fece esordire a 17 anni e voleva che restassi come secondo alla Roma, nonostante l’usanza fosse mandare i giovani in Serie B. Ebbe in me una fiducia enorme”. Queste storie non solo intrattengono, ma fanno risaltare il legame umano che spesso manca nel mondo del calcio moderno.

Infine, Peruzzi sottolinea quanto i tifosi abbiano segnato il suo cammino, specialmente con la Lazio, trasformando ogni ritorno in un momento emozionante: “Ogni volta che sono tornato da ex ho ricevuto gli applausi della curva. Quando vai via e l’anno dopo vieni accolto così, è una grande gioia: vuol dire che hai lasciato un buon ricordo. Per me vale quanto vincere un trofeo”. Questa connessione sincera con i fan è un promemoria toccante di come il calcio sia fatto di persone, lasciando il lettore a chiedersi: cosa rende davvero indimenticabile una carriera? La storia di Peruzzi, tra successi e quiete, continua a ispirare con la sua autenticità.

Classifica Serie A 2025/2026: La Lazio sfida le favorite con una posizione inaspettata!

La Serie A 2025/26 è già un’incognita da brivido: chi conquisterà lo scudetto e chi scivolerà nella lotta salvezza? #SerieA #CalcioItaliano #Campionato2026

La classifica di Serie A 2025/26 è più di un semplice elenco di punti: è un barometro che misura le ambizioni delle squadre, dal vertice al fondo della graduatoria. Ogni giornata può ribaltare le carte in tavola, trasformando vittorie in sogni realizzati o sconfitte in amari rimpianti. Con la stagione che inizia a prendere forma, i tifosi si chiedono già chi emergerà come protagonista, alimentando una tensione che rende il campionato italiano un vero e proprio spettacolo emotivo.

Ecco la situazione attuale della classifica, con le prime variazioni dopo le prime mosse del torneo:
NAPOLI – 3
GENOA – 1
LECCE – 1
ATALANTA – 0
BOLOGNA – 0
CAGLIARI – 0
COMO – 0
CREMONESE – 0
FIORENTINA – 0
GENOA – 1
HELLAS VERONA – 0
INTER – 0
JUVENTUS – 0
LAZIO – 0
MILAN – 0
PARMA – 0
PISA – 0
ROMA – 0
SASSUOLO – 0
TORINO – 0
UDINESE – 0

Per quanto riguarda la posizione della Juve, in attesa della prima giornata, l’equilibrio è ancora tutto da definire, con ogni squadra pronta a rivendicare il suo posto. Questo momento di suspense rende la graduatoria un campo di battaglia invisibile, dove le strategie e le prestazioni sul campo decideranno il destino.

Ma cosa rende questa classifica così affascinante? È l’anima del campionato, che racconta storie di trionfi e cadute attraverso regole ben precise. Le prime quattro squadre puntano dritte alla Champions League, la vetta dei desideri calcistici, mentre la quinta si assicura l’Europa League e la sesta apre le porte alla Conference League. All’altro estremo, le ultime tre lotteranno per evitare la retrocessione in Serie B, trasformando ogni partita in una questione di sopravvivenza. Con una stagione così lunga e ricca di colpi di scena, la Serie A 2025/26 promette di tenere tutti con il fiato sospeso fino all’ultimo fischio.

Serie A 2025/2026: I primi anticipi ribaltano i soliti favoriti, sorprese da non credere!

I risultati della Serie A 2025/26: sorprese e battaglie che tengono tutti col fiato sospeso

Scopri come si sta evolvendo la stagione della Serie A 2025/26, con esiti che promettono colpi di scena e rivalità accese – dal primo fischio al girone di ritorno! #SerieA #Calcio2026 #RisultatiSerieA

La Serie A 2025/26 è già un torneo ricco di emozioni, dove ogni giornata porta con sé storie di vittorie inaspettate e sfide intense. Iniziando dal girone d’andata, le prime partite hanno dato il via a un campionato che sta catturando l’attenzione di milioni di fan. Risultati Serie A 2025/26: il programma del girone d’andata include momenti chiave che potrebbero ridefinire le gerarchie in campo.

Dalla 1ª Giornata alle successive, i risultati stanno delineando un percorso affascinante. Passando alla 2ª Giornata, e continuando con la 3ª Giornata, 4ª Giornata, e 5ª Giornata, ogni turno ha contribuito a un mosaico di prestazioni che lasciano i tifosi a chiedersi cosa succederà dopo. Non perderti la 6ª Giornata, seguita dalla 7ª Giornata, 8ª Giornata, e così via fino alla 9ª Giornata, 10ª Giornata, 11ª Giornata, 12ª Giornata, 13ª Giornata, 14ª Giornata, 15ª Giornata, 16ª Giornata, 17ª Giornata, e 18ª Giornata – ciascuna con risultati che alimentano la suspense.

Il girone di ritorno porta con sé un nuovo livello di eccitazione, ampliando le possibilità per ribaltamenti e conferme. Risultati Serie A 2025/26: il programma del girone di ritorno inizia con la 19ª Giornata, dove le squadre cercano di capitalizzare quanto fatto finora. Procedendo con la 20ª Giornata, 21ª Giornata, 22ª Giornata, 23ª Giornata, 24ª Giornata, 25ª Giornata, 26ª Giornata, 27ª Giornata, 28ª Giornata, 29ª Giornata, 30ª Giornata, 31ª Giornata, 32ª Giornata, 33ª Giornata, 34ª Giornata, 35ª Giornata, 36ª Giornata, 37ª Giornata, e culminando con la 38ª Giornata, questo finale di stagione potrebbe riservare sorprese che decideranno il destino del campionato.

In sintesi, i risultati della Serie A 2025/26 stanno offrendo un mix di strategia e passione, tenendo i fan incollati alle partite e ai tabellini. Che si tratti di una rimonta epica o di una conferma al vertice, questa stagione è destinata a essere ricordata.

Lazio nel caos: Gigot, l’enigma che fa tremare il calciomercato biancoceleste

Il futuro di Samuel Gigot alla Lazio è un enigma da risolvere prima della chiusura del mercato! #CalciomercatoLazio #EsuberiBiancocelesti #GigotRischio

Il calciomercato della Lazio sta entrando nella sua fase cruciale, con alcuni nodi ancora da sciogliere a pochi giorni dalla fine delle trattative. Al centro dell’attenzione c’è Samuel Gigot, il difensore francese arrivato con buone aspettative, ma che non ha mai trovato spazio nel progetto della squadra. Con il tempo che corre, la sua posizione è tutt’altro che stabile, alimentando curiosità su cosa riserverà il futuro per lui.

Gigot è stato escluso dalla lista provvisoria per la Serie A 2025/26, e sembra destinato a essere tagliato anche dalla versione definitiva. La società biancoceleste non ha ricevuto offerte soddisfacenti, rendendo la ricerca di una nuova sistemazione sempre più urgente. Questo scenario potrebbe lasciarlo ai margini della rosa, in compagnia di altri come Fares e Kamenovic, un’ipotesi che tiene in apprensione i tifosi e solleva domande su come la dirigenza gestirà questa situazione delicata.

Durante l’estate, il nome di Gigot è stato legato a club in Arabia Saudita, Qatar e Grecia, con il PAOK Salonicco che ha mostrato un interesse concreto. Tuttavia, ostacoli come il suo alto ingaggio e le condizioni fisiche non ottimali – in particolare un problema alla schiena – hanno impedito che le trattative prendessero forma. A Formello, il lavoro prosegue in modo discreto per trovare una via d’uscita e evitare che un talento come il suo resti inutilizzato.

Questa impasse rappresenta uno dei pochi aspetti problematici in un calciomercato che ha visto alcuni sviluppi interessanti per la Lazio. La gestione degli esuberi rimane una sfida complessa, con il caso di Gigot che ne è l’esempio più evidente, e potrebbe influenzare le dinamiche della squadra nella prossima stagione.

Con la chiusura del mercato ormai vicina, la dirigenza biancoceleste deve affrettarsi a trovare una soluzione, magari attraverso un prestito last-minute, per alleggerire il carico economico e mantenere l’equilibrio della rosa.

Noslin, ultima chance per evitare la tagliola di Sarri. Riuscirà a stupire?

Noslin tra speranze e incognite: la Lazio valuta il suo futuro nella lista Serie A #Lazio #SerieA #Calcio

La stagione di Serie A è alle porte, e la Lazio ha presentato la sua lista provvisoria, alimentando domande su chi resterà e chi no. Tra i nomi temporaneamente esclusi ci sono Gustav Isaksen, che sta recuperando dalla mononucleosi e potrebbe tornare presto, e Samuel Gigot, che da subito non sembrava adatto ai piani tecnici del Comandante.

Isaksen è visto come un’assenza breve, con un reintegro previsto già dalla terza giornata, ma altri giocatori affrontano incertezze più profonde. Tra questi spicca Tijjani Noslin, il cui destino è appeso a un filo e cattura l’attenzione dei tifosi.

Arrivato in estate dall’Hellas Verona con grandi aspettative, Noslin non ha ancora trovato uno spazio fisso nell’attacco biancoceleste. Sembra essere stato scavalcato da Cancellieri, che ha brillato nella pre-season e si adatta meglio alle richieste tattiche della squadra, rendendo Noslin una delle ultime opzioni offensive.

Eppure, c’è un’opportunità che potrebbe cambiare tutto: con Isaksen ancora fuori e il mercato in corso, Noslin ha la chance di emergere nelle prime giornate. Il suo gol da subentrato nell’ultima amichevole contro l’Atromitos potrebbe essere quel momento decisivo, una scintilla che accende speranze di rivalsa.

La Lazio continua a credere nel potenziale di Noslin, ma tutto dipenderà da come utilizzerà i minuti a disposizione. In un reparto d’attacco affollato, ogni dettaglio – dalle qualità tecniche a quelle mentali – sarà cruciale per il classe 1999.

La lista definitiva arriverà dopo la chiusura del mercato, e fino ad allora ogni apparizione in campo sarà un banco di prova. Il futuro di Noslin alla Lazio è un capitolo aperto, pronto a sorprendere con colpi di scena inaspettati.

Lotito l’ottimista contro tutti: Mercato bloccato e contestazioni? Scopre i lati nascosti della Lazio

I tifosi della Lazio sfidano le difficoltà: record di abbonamenti e boom in Borsa! #Lazio #Calcio #Sport

Immaginate una squadra di calcio alle prese con una stagione estiva turbolenta, piena di ostacoli come un blocco del mercato e proteste accese da parte dei tifosi. Eppure, proprio in mezzo a tutto questo caos, emerge una storia che accende la curiosità: la passione dei sostenitori biancocelesti sta diventando la vera forza trainante per la Lazio.

Negli ultimi giorni, questo entusiasmo ha raggiunto livelli straordinari, con un record di 29.163 abbonamenti sottoscritti dai tifosi. Non è solo un numero impressionante, ma un segnale chiaro di fedeltà e vicinanza alla squadra, che si traduce in un vero e proprio slancio positivo per le casse della società.

Ma cosa significa esattamente questo per la Lazio? Beh, pensateci: il successo della campagna abbonamenti ha dato una spinta decisiva al valore del titolo in Borsa. Nella mattinata di giovedì, infatti, le azioni hanno registrato un aumento superiore all’8% in un solo giorno, portando il prezzo per azione a toccare 0,97 euro e la capitalizzazione complessiva del club vicino ai 65 milioni di euro. È un dettaglio che fa riflettere su come l’amore dei fan possa influenzare direttamente la stabilità economica di una squadra.

Ora, con questa iniezione di energia e solidità finanziaria, la Lazio si affaccia a una nuova stagione piena di incognite sul campo. I tifosi sono più uniti che mai, e le cifre parlano da sole: nonostante le difficoltà, il legame tra squadra e sostenitori resta solido e determinante, offrendo una base promettente per il futuro.

La vera sfida per la società è trasformare tutto questo entusiasmo in prestazioni vincenti, per riportare la Lazio ai livelli che tutti sognano. Con numeri del genere, c’è da chiedersi: cosa riserverà il campo per questa squadra carica di potenziale? Solo il tempo lo dirà, ma i segnali sono più che incoraggianti.

Lazio, attaccanti sotto esame: Svegliatevi e segnate, o la stagione affonda!

Il precampionato della Lazio ha sollevato dubbi, ma il gol al debutto potrebbe essere la svolta tanto attesa #Lazio #SerieA #Calcio

Il precampionato della Lazio ha dato al tecnico Maurizio Sarri diversi spunti di riflessione, evidenziando soprattutto un problema urgente: la scarsa incisività del tandem offensivo formato da Castellanos e Dia. Nelle sei amichevoli disputate, i due attaccanti non sono riusciti a fare la differenza, con le loro prestazioni che hanno lasciato molto a desiderare.

Il senegalese Dia è stato titolare solo nella gara contro il Burnley, mentre l’argentino Castellanos, che aveva segnato sei gol nella pre-season precedente, ha iniziato le altre cinque partite. Nonostante ciò, nessuno dei due è riuscito a incidere in modo decisivo, lasciando Sarri alla ricerca della formula giusta per sbloccare l’attacco biancoceleste e suscitando interrogativi su come migliorare questa dinamica.

Tuttavia, c’è un elemento storico della Lazio che potrebbe accendere la curiosità: negli ultimi undici anni, la punta titolare ha quasi sempre trovato il gol nella gara d’esordio stagionale. Su 33 debutti, ben 28 volte è arrivata una rete da parte dell’attaccante scelto, un segnale che fa pensare a una tradizione magica pronta a ripetersi.

Tra i casi più emblematici, Ciro Immobile ha segnato per otto stagioni consecutive al debutto, passando da Bergamo alla Supercoppa contro la Juventus, e includendo partite con Bologna, Sampdoria e Lecce. Anche icone come Miroslav Klose e Keità hanno seguito questo trend: Klose segnò alla prima uscita del 2014, mentre Keità trovò la rete nel playoff di Europa League contro il Leverkusen.

Lo stesso Castellanos, nonostante una stagione altalenante, ha rispettato questa tradizione l’anno scorso, segnando il momentaneo pareggio nella prima gara ufficiale contro il Venezia. Ora, con il campionato che sta per iniziare, la Lazio e Sarri sperano che il debutto porti una svolta offensiva, cancellando i dubbi emersi in precampionato e regalando un segnale di rinascita all’intero ambiente biancoceleste.

Zaccagni, il capitano ribelle che sfida i giganti per la Lazio – e un dato che ribalta tutto!

Zaccagni: il simbolo inarrestabile della Lazio! Scopri come i suoi gol e la leadership stanno cambiando tutto. #Lazio #Zaccagni #Calcio

Mattia Zaccagni è ormai un pilastro irrinunciabile per la Lazio, mentre inizia la sua quinta stagione con la maglia biancoceleste. Con il suo stile dinamico e decisivo, l’esterno offensivo rappresenta il cuore di un progetto in evoluzione, capace di ispirare curiosità su cosa riserverà il futuro della squadra.

Il tentativo del Napoli di portarlo via durante l’ultima sessione di mercato è fallito miseramente: la società laziale ha resistito con fermezza, garantendo la sua permanenza grazie a un rinnovo siglato la scorsa estate e alla prestigiosa maglia numero 10, un simbolo di fiducia e centralità nel gruppo.

Ora, per il secondo anno di fila, Zaccagni indosserà la fascia da capitano, nonostante il ritorno di Cataldi e alcune dichiarazioni poco chiare di Maurizio Sarri nel giorno della presentazione. Sul campo, però, le parole lasciano spazio ai fatti, e i risultati confermano un’evidenza crescente: quando Zaccagni segna, la Lazio non perde mai.

Le statistiche sono impressionanti e alimentano il mistero intorno al suo impatto: in 31 partite con gol all’attivo, ha contribuito a 32 reti (inclusa una doppietta contro il Bologna nel suo primo anno) e solo quattro sconfitte, tutte nei primi diciotto mesi (contro Sassuolo, Porto, Napoli e Salernitana). Dal 2023 in poi, il suo contributo è esploso: 22 gol segnati, 19 vittorie e 3 pareggi per la Lazio, senza alcuna sconfitta.

Questa evoluzione da talento puro a leader tecnico ed emotivo è affascinante, con le sue accelerazioni e i gol decisivi che lo rendono una certezza in una squadra in continuo cambiamento, alla ricerca di stabilità.

La stagione appena partita potrebbe essere decisiva, non solo per le ambizioni della Lazio, ma anche per Zaccagni, che mira a un posto fisso in Nazionale e a guidare i compagni verso l’Europa con la fascia al braccio e la numero 10 sulle spalle. Perché una cosa è certa: quando segna Zaccagni, la Lazio sorride.

Rovella sfida i titolari: Conquisterà Lazio e Nazionale o resterà un sogno?

È l’anno della conferma per Nicolò Rovella alla Lazio: il giovane centrocampista punta a dominare la mediana nel 2025-26!

Cosa succederà nel centrocampo della Lazio con Nicolò Rovella come protagonista? Con l’inizio del nuovo campionato di Serie A, questo talento classe 2001 è uno dei giocatori più attesi, reduce da una stagione in cui ha conquistato un posto da titolare. Ora, dopo una pre-season piena di alternanze, Rovella è determinato a prendersi definitivamente il ruolo di regista, alimentando la curiosità su come potrà influire sulle sorti della squadra.

Il centrocampista, cresciuto nel settore giovanile del Genoa, ha già dimostrato qualità tecniche, visione di gioco e personalità, meritandosi una convocazione importante. Un passo che lo spinge a puntare in alto, con l’obiettivo di convincere nuovi osservatori e tenere d’occhio opportunità future, come il Mondiale del 2026 (se le qualificazioni andranno bene). La domanda è: riuscirà a mantenere questo slancio e a emergere ancora di più?

La concorrenza in casa Lazio è tosta, specialmente con il recupero di un altro elemento chiave, che rende il ballottaggio in mezzo al campo più imprevedibile che mai. L’idea di vederli insieme, magari in ruoli diversi, sembra remota al momento, ma chissà cosa riserva la stagione. Rovella dovrà navigare queste sfide con astuzia per assicurarsi la titolarità.

Per conquistare il suo posto, Rovella ha bisogno di confermare sul campo le sue doti, tra partite di campionato, Coppa Italia e possibili chiamate importanti. Una motivazione extra? La voglia di segnare il suo primo gol con la Lazio, dopo quell’episodio controverso della scorsa stagione – una rete annullata a Parma che ancora lo fa riflettere e lo spinge a lasciare il segno. Sarà questa la stagione in cui ci riuscirà?

Alla fine, Rovella entra in un nuovo capitolo più maturo e determinato, e la Lazio conta sulla sua intelligenza tattica per guidare la squadra. Con performance come quelle della scorsa stagione, non c’è dubbio che potrebbe diventare il perno assoluto del centrocampo – ma solo il campo dirà se riuscirà a confermarsi.

Tavares deve riscoprire la magia perduta in Lazio: quel dato sarà la chiave del riscatto

Tavares in cerca di riscatto con la Lazio: una nuova sfida a Como attende!

Tavares #Lazio #SerieA

Sono passati quasi dieci mesi da quella serata di Halloween 2024, quando la Lazio ha conquistato Como con una prestazione dominante, lasciando il segno in campo. Tra i giocatori in evidenza c’era Nuno Tavares, che aveva fornito l’ultimo assist della sua stagione prima di rovinare tutto con una doppia ammonizione in soli otto minuti. Da quel momento, per il laterale portoghese è iniziata una parentesi difficile, segnata da alti e bassi che hanno oscurato il suo potenziale.

Ora, con l’avvio della nuova stagione e il ritorno sul lago di Como, Tavares è pronto a lasciarsi alle spalle quelle delusioni. Gli infortuni sono ormai un ricordo, la preparazione estiva è filata liscia e, con un solo match settimanale da affrontare, le premesse per ritrovare ritmo e fiducia sono ottime. La Lazio ha un disperato bisogno del suo contributo sulla fascia sinistra, un elemento che potrebbe fare la differenza sia in difesa che in attacco, suscitando curiosità su come possa influire sulle sorti della squadra.

Il tecnico biancoceleste, dopo un periodo di adattamento complicato, ha iniziato a intravedere progressi in Tavares. «Nuno non è tatticamente come pensavo», ha spiegato il tecnico biancoceleste. «L’esperienza al Benfica gli ha lasciato qualcosa di importante». Queste parole evidenziano come il lavoro estivo stia portando frutti tangibili, alimentando l’interesse su quanto il portoghese possa evolversi.

Lo stesso Tavares ha dimostrato una maggiore maturità: «Il gioco di Sarri è diverso rispetto a quello di Baroni. Stiamo imparando tutti le sue idee, ma non è difficile. Serve solo trovare il giusto ritmo per arrivare al massimo». Questa dichiarazione sottolinea la sua consapevolezza, invitando i tifosi a chiedersi se le sue folate sulla sinistra potranno davvero rilanciare la Lazio, rendendolo uno dei protagonisti della stagione.

Per la Lazio, il nuovo campionato rappresenta una grande opportunità per rialzarsi, e un Tavares in forma smagliante potrebbe essere la chiave per un equilibrio solido e maggiore profondità offensiva, soprattutto contro formazioni organizzate come quella di Como. Con il tempo dei rimpianti ormai archiviato, tanto per lui quanto per la squadra, Como potrebbe trasformarsi nel palcoscenico ideale per una rinascita che tiene tutti con il fiato sospeso.

La Lazio porta sfortuna al Bologna contro la Roma

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Il primo tempo di Roma-Bologna si chiude sullo 0-0, ma per la squadra di Vincenzo Italiano il punteggio passa quasi in secondo piano. La sfortuna, infatti, si è abbattuta sui rossoblù con due infortuni pesantissimi, che rischiano di condizionare il prosieguo della partita e della stagione.

Il primo a fermarsi è stato Ciro Immobile: al 25esimo minuto lanciato verso una palla lunga, l’attaccante ha avvertito un problema muscolare dopo uno scatto ed è stato costretto ad abbandonare il campo. L’uscita è stata sottolineata dal classico “ooooh” del pubblico romanista, che non ha perso occasione per sottolineare ironicamente il momento.

Come se non bastasse, allo scadere della prima frazione, anche Nicolò Casale ha alzato bandiera bianca. Il difensore ex Lazio si è accasciato a terra senza contatti ed è stato subito soccorso dallo staff medico, e lascerà presumibilmente il posto a un compagno.

Una doppia tegola che assume un significato particolare: a fermarsi, proprio contro la Roma, sono stati due ex biancocelesti. Un destino beffardo che rende ancora più complicata la serata del Bologna, ora atteso a un secondo tempo in salita. Vedremo quali saranno le mosse da parte di Vincenzo Italiano per limitare le sfuriate giallorosse guidate da Gian Piero Gasperini.

Tra pochi minuti al via il secondo tempo del match.

Infortunio Immobile: i tempi di recupero dell’attaccante

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Momenti di apprensione per il Bologna durante la sfida contro la Roma. Ciro Immobile è stato infatti costretto a lasciare il campo anzitempo a causa di un problema muscolare. L’attaccante rossoblù, nel tentativo di agganciare un pallone lungo con uno scatto in profondità, ha avvertito una fitta alla coscia che lo ha immediatamente costretto a fermarsi.

Subito dopo ha chiesto il cambio, uscendo tra l’apprensione dei compagni e dei tifosi. L’episodio rappresenta un duro colpo per il Bologna, che conta molto sull’esperienza e sul peso specifico del suo bomber. Al momento, però, non ci sono comunicazioni ufficiali da parte del club circa la reale entità dell’infortunio.

I tempi di recupero, infatti, saranno valutati soltanto nei prossimi giorni, quando lo staff medico rossoblù sottoporrà l’attaccante agli accertamenti necessari. Solo dopo gli esami sarà possibile stabilire l’entità del problema e prevedere con maggiore chiarezza i tempi di rientro. Nel frattempo, la piazza resta col fiato sospeso in attesa di notizie più precise.

La sfida al momento è bloccata sullo 0 a 0. Anche un ex biancoceleste sembrerebbe aver accusato un problema muscolare prima della fine del primo tempo: si tratta di Casale. Una vera sfortuna la trasferta a Roma da parte della squadra di Vincenzo Italiano.

Tifosi della Roma senza decenza. Ciro Immobile fischiato per l’infortunio

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Brutta l’invidia di chi ha subito tanto e troppo nella vita per i 7 gol di Ciro Immobile alla Roma.

Quanto capitato al 30′ di Roma-Bologna è stato abbastanza triste. Non tanto per Ciro Immobile che è stato costretto a uscire durante la prima gara del campionato di Serie A, quanto per l’esultanza e i fischi che hanno accompagnato i momenti che hanno riguardato l’infortunio di Immobile. Dal primo momento in cui ha abbandonato l’azione toccandosi la coscia, al momento del cambio. I fischi e il boato di tanti tifosi presenti all’Olimpico non è stato un bel biglietto da visita.

 

Ciro Immobile: la carriera completa del bomber della Lazio e della Nazionale

Ciro Immobile è uno dei più grandi attaccanti italiani degli ultimi anni, simbolo della Lazio e capocannoniere di Serie A in più stagioni. Nato a Torre Annunziata il 20 febbraio 1990, Immobile ha costruito la sua carriera con determinazione, passando dai campi di provincia fino a diventare Scarpa d’Oro europea nel 2020.

Gli inizi e la crescita nelle giovanili

La passione per il calcio nasce presto. Dopo le prime esperienze con il Sorrento, Immobile si fa notare per le sue doti realizzative e viene acquistato dalla Juventus. Con la Primavera bianconera vince il Torneo di Viareggio 2009, segnando una doppietta in finale. È il primo passo verso il calcio che conta.

I prestiti e la consacrazione a Pescara

Con la Juve arrivano le prime presenze in Serie A, ma per crescere servono minuti. Dopo esperienze poco fortunate con Siena e Grosseto, la svolta arriva nella stagione 2011-2012 al Pescara di Zeman. In quella squadra, con Insigne e Verratti, Immobile segna 28 gol in 37 partite, vince il titolo di capocannoniere di Serie B e conquista la promozione in A.

Il Torino e l’esplosione in Serie A

Nel 2012 passa al Genoa, ma è con il Torino che esplode definitivamente. Nel campionato 2013-2014 realizza 22 gol in 33 presenze, diventando capocannoniere di Serie A e meritandosi la chiamata al Mondiale 2014 con l’Italia.

L’esperienza all’estero: Borussia Dortmund e Siviglia

Dopo la stagione da protagonista, Immobile prova l’avventura all’estero. Nel 2014 si trasferisce al Borussia Dortmund, ma non riesce a ripetersi: segna solo 3 gol in Bundesliga. Dopo una parentesi in Liga con il Siviglia, torna in Italia, al Torino, per ritrovare continuità.

La consacrazione con la Lazio

La vera svolta della carriera arriva nell’estate 2016, quando la Lazio lo acquista. A Roma Immobile diventa leggenda:

  • Nel 2016-17 segna 26 gol in campionato.
  • Nel 2017-18 arriva a 29 reti, di nuovo capocannoniere.
  • Nel 2019-20 scrive la storia: 36 gol in Serie A, record e Scarpa d’Oro europea.
  • Nel 2022 supera Silvio Piola e diventa il miglior marcatore di sempre della Lazio, con oltre 200 gol complessivi.

Con la maglia biancoceleste vince anche una Coppa Italia (2019) e due Supercoppe Italiane (2017, 2019).

Ciro Immobile in Nazionale

Con l’Italia, Immobile debutta nel 2014. Ha partecipato al Mondiale 2014 e agli Europei del 2016 e 2020, vincendo il titolo di Campione d’Europa con gli Azzurri a Wembley. Ha segnato più di 15 gol in Nazionale maggiore.

I record e i riconoscimenti

  • 4 volte capocannoniere di Serie A (2014, 2018, 2020, 2022).
  • Scarpa d’Oro 2020, unico italiano insieme a Totti e Toni a riuscirci.
  • Miglior marcatore della storia della Lazio.

Un bomber da record

Dalla Serie B al tetto d’Europa, la carriera di Ciro Immobile è la storia di un attaccante moderno, capace di segnare in ogni modo: con freddezza dal dischetto, con il fiuto da rapace d’area e con la fame di chi non si accontenta mai.

Ciro Immobile esce per infortunio durante Bologna-Roma: la reazione dei tifosi giallorossi

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La Serie A 2025/26 si è aperta con un episodio che ha catturato l’attenzione ben oltre il campo da gioco. Durante Roma-Bologna, Ciro Immobile è stato costretto ad abbandonare il terreno di gioco a causa di un problema fisico, presumibilmente muscolare.

L’attaccante campano, punto di riferimento della squadra di Vincenzo Italiano, ha lasciato spazio alla preoccupazione dei tifosi rossoblù e dei compagni, consapevoli dell’importanza del suo contributo.

Ma a colpire è stato soprattutto il gesto del pubblico romanista. Mentre Immobile si avviava verso la panchina, dallo Stadio Olimpico si è levato il tradizionale “oooo” come attesa della sua uscita dal campo.

Per il Bologna si tratterà di valutare nelle prossime ore l’entità dell’infortunio. Italiano, che nelle scorse settimane aveva elogiato la condizione atletica di Immobile definendola “da ventenne”, spera di riaverlo presto a disposizione per guidare un reparto offensivo giovane e ricco di prospetti come Castro e Dallinga.

Un episodio che racconta due facce del calcio: da un lato la fragilità fisica che non risparmia nessuno, dall’altro il permanente “status” di nemico che si va a creare nella Capitale quando hai giocato nella sponda ritenuta “opposta”.

Da valutare nei prossimi giorni i tempi di recupero dell’attaccante italiano, centrale nel gioco di Vincenzo Italiano.

Serie A, Scott ricomincia da dove aveva finito. Pareggio a reti bianche tra Genoa e Lecce

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In attesa di Milan-Cremonese e di Roma-Bologna, il big match di giornata, sono terminate le precedenti due sfide di quest’oggi, nonché prime due partite della stagione di Serie A 2025/26. Sassuolo-Napoli, finita con il risultato di 2 a 0 in favore dei partenopei, e Genoa-Lecce conclusasi per 0 a 0.

Sassuolo-Napoli: Scott fa quello che vuole. A segno KDB

Una buona prova da parte degli uomini di Antonio Conte che vincono per 2 a 0 la sfida del Mapei Stadium contro il, non proprio irresistibile, Sassuolo di Fabio Grosso. Ad aprire le marcature è stato al 13esimo minuto Scott McTominay, che comincia proprio come aveva concluso la passata stagione: segnando.

Nella ripresa è arrivato anche la prima rete italiana di Kevin De Bruyne. Il gol è arrivato sugli sviluppi di una palla inattiva calciata verso la porta di Turati dal belga. Le gambe pesano, è chiaro. I ritmi di gioco, seppur controllati, non sono ancora alti, ma la sensazione è che la squadra di Antonio Conte sappia come dosare al meglio le energie durante l’arco della partita.

Genoa-Lecce: inizia con uno 0 a 0 il campionato delle due

La partita racconta di una sfida molto equilibrata, come ben evidenziato dal risultato finale. Poche emozioni oggi allo Stadio Luigi Ferraris: sono stati solamente sette i tiri totali tentati dalle due squadre. Anche qui il discorso è sempre lo stesso: ritmi bassi e sistemi tattici di gioco ancora non a pieno assimilati. 83 minuti per Francesco Camarda in campo.

La nuova fascia della Lazio: il leader silenzioso diventa capitano

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Una scelta di cuore, di spogliatoio e di campo. La Lazio ha affidato la fascia di capitano a Mattia Zaccagni, segnalando la volontà di puntare su un simbolo autentico, un calciatore che negli ultimi anni ha incarnato spirito di sacrificio, qualità e attaccamento ai colori biancocelesti.

Arrivato a Roma nel 2021, Zaccagni ha saputo conquistare l’Olimpico con giocate decisive e gol pesanti, entrando rapidamente nel cuore dei tifosi. La sua evoluzione è stata costante: da esterno tecnico e imprevedibile a uomo di equilibrio, capace di prendersi responsabilità nei momenti più difficili.

La decisione di consegnargli la fascia segna un passaggio simbolico: la Lazio del Sarri-bis riparte anche dalla sua leadership. Non un capitano urlatore, ma un punto di riferimento silenzioso, capace di trasmettere con l’esempio più che con le parole.

Il suo percorso parla chiaro: 150 presenze in biancoceleste, oltre 25 gol e una serie di prestazioni memorabili, soprattutto nei derby. Numeri che lo rendono non solo una colonna tecnica, ma anche una figura identitaria, legata al progetto di una Lazio che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici.

Il Sinigaglia di Como sarà il primo palcoscenico ufficiale della sua nuova avventura da capitano. Per Zaccagni un onore, per la Lazio un segnale: la fascia torna al braccio di chi ha dimostrato sul campo di meritarsela.

Insomma, fascia al braccio, fierezza in corpo, camminata rigida e composta: tutto questo accompagnerà l’ingresso al Sinigaglia di Como di Zaccagni, capitano della Lazio.

Sarri e Fabregas, rispetto e incroci: da Stamford Bridge al Sinigaglia

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Il destino ha voluto che Maurizio Sarri e Cesc Fàbregas si ritrovassero di fronte, questa volta sulle panchine di Serie A, dopo essersi incrociati a Stamford Bridge. Era la stagione 2018/19 quando l’allenatore toscano approdava al Chelsea, trovando nello spogliatoio londinese un campione del calibro dello spagnolo.

Il loro rapporto fu particolare: da un lato la filosofia tattica rigorosa di Sarri, dall’altro l’esperienza e la classe di un centrocampista che aveva già vissuto l’apice della carriera tra Arsenal e Barcellona.

Fàbregas, che a gennaio 2019 lasciò i Blues per il Monaco, non nascose mai la stima verso il tecnico, riconoscendone la capacità di dare identità al gruppo e di portare un calcio propositivo anche in Premier League. Non a caso, i blues quell’anno riuscirono nell’impresa di vincere l’Europa League, battendo in finale i nemici dell’Arsenal con un secco 4 a 1.

Oggi, a distanza di sei anni, i due si ritrovano avversari in Serie A, con la sfida Como-Lazio che diventa anche il loro personale derby del ricordo. Sarri guida una Lazio che punta a consolidare ambizioni europee, mentre Fàbregas è al secondo anno come allenatore, e continuerà a trasmettere al suo Como idee moderne e coraggiose.

Non c’è rancore, ma reciproco rispetto. Fàbregas ha spesso parlato del “Sarri-ball” come di un calcio stimolante, mentre il tecnico biancoceleste ha riconosciuto nello spagnolo un professionista intelligente e di grande lettura tattica. La sfida al Sinigaglia, quindi, non è solo una gara di campionato: è la fotografia di due percorsi che si sono incrociati, separati e ora di nuovo riavvicinati.

Calciomercato Lazio, il calciatore è pronto a lasciare Formello nei prossimi giorni: le ultime

I pensieri della squadra di Maurizio Sarri sono ora focalizzati esclusivamente sull’attesissimo esordio in campionato di domani contro il Como di Cesc Fabregas. Il match dello Stadio Giuseppe Sinigaglia si prospetta essere un arduo banco di prova per la Lazio, volenterosa di partire con il piede giusto la nuova stagione.

Tuttavia, una voce sta invadendo i corridoi di Formello: il calciatore scontento sarebbe già con le valigie pronte per partire. Il DS Fabiani e il Presidente Lotito già ne hanno parlato e, insieme ad un colloquio con mister Sarri, sono d’accordo nel far partire il giocatore: sarà lui la pedina per smuovere il calciomercato Lazio, almeno in uscita.

La Lazio aveva bisogno di vendere, dato il problema che persisteva con le liste della Serie A, e – finalmente – la volta sembra esser arrivata. Come riporta il noto portale di calciomercato Transferfeed, Samuel Gigot è fuori dal progetto tecnico di Maurizio Sarri, ed è prossimo alla partenza.

Il francese ha giocato solo un’amichevole nella preparazione pre-stagionale, contro la Primavera biancoceleste. Come riportato anche da Tuttomercato, l’ex Marsiglia è stato ufficialmente inserito sul mercato e dovrebbe lasciare la Lazio già nei prossimi giorni.

Le offerte arrivate alla dirigenza biancoceleste non risultano essere ancora soddisfacenti, ma la società è fiduciosa di trovare una quadra molto presto.

Lazio parte per Como in vista della sfida di domani: gli scatti social

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La Lazio è partita alla volta di Como per la prima giornata di campionato, in programma domani allo Stadio Giuseppe Sinigaglia. Gli uomini di Maurizio Sarri vogliono partire subito con il piede giusto, seppur consapevoli delle insidie che attenderanno la squadra sulle sponde del Lago di Como.

Come di consueto, il club ha condiviso alcuni scatti sui propri canali social ufficiali, immortalando i calciatori in partenza dall’aeroporto e durante il viaggio verso la Lombardia. Tra sorrisi e concentrazione, il gruppo appare compatto e determinato a fare bene contro la formazione di Cesc Fabregas.

Grande curiosità anche tra i tifosi: l’attesa per la sfida è alta, e sono previsti migliaia di supporters laziali pronti a colorare di biancoceleste il settore ospiti del “Sinigaglia”. Come suggerisce l’ANSA, dei disagi ci sono stati, soprattutto tra i fan biancocelesti, ma la situazione sembrerebbe esser stata ben gestita da parte delle autorità di competenza.

Lazio e Como si ritroveranno così a incrociare i propri destini dopo anni: per i padroni di casa sarà un appuntamento storico davanti al proprio pubblico, per i capitolini invece un test importante in questa nuova stagione targata Sarri-bis. Ciò che ci riserverà il futuro, come cantava Il Maestro: “lo scopriremo solo vivendo”.

Gli scatti della partenza dei biancocelesti: