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Gila categorico su Sarri: ecco le sue parole

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Gila categorico su mister Sarri: le sue parole riecheggiano come un tuono tra le mura di Formello.

Il Corriere dello Sport ha pubblicato un’intervista esclusiva fatta a Mario Gila, perno della difesa di mister Sarri. Tra le varie tematiche di discussione, il difensore spagnolo ha parlato del suo rapporto con il tecnico toscano. L’intervista ha messo in luce un legame costruito su rispetto e fiducia reciproci.

L’obiettivo chiave per questa stagione della Lazio sembra ormai esser chiaro a tutti: rientrare al più presto nella zona europea. Che sia Conference, Europa o Champions League poco importa, l’importante è ritornare a rappresentare il glorioso nome della prima squadra della Capitale tra le fila delle competizioni UEFA.

A tal proposito, si è espresso in maniera chiara Mario Gila. Ecco le sue parole:

“Il nostro obiettivo è a metà strada tra la Conference League e l’Europa League. Se arrivassimo in Champions League, sarebbe pazzesco”

Basterà non ripetere il disastroso epilogo della passata stagione sotto la gestione di Marco Baroni. La Lazio, a causa della conclusione amara della passata annata, non giocherà per la prima volta dopo otto anni nessuna competizione europea. Vantaggio o meno, il Napoli nella passata stagione ci è riuscito a vincere un campionato in questo modo.

Anche Gila è fiducioso per il futuro senza coppe europee. Ecco le sue considerazioni:

“Non avere le competizioni europee quest’anno ci permetterà di preparare meglio le partite di campionato”

Inoltre, quest’anno alla guida la Lazio potrà contare su un grande allenatore. Maurizio Sarri reincarna perfettamente tutto ciò di cui i biancocelesti hanno bisogno in questo momento: bel gioco, passione ed esperienza. Il rapporto tra Mario Gila e Mau è esemplare. Ecco le parole del difensore ex Real Madrid sul tecnico toscano:

“Lui è un allenatore speciale, molto tradizionale e con idee chiare. Se continuiamo a seguirlo e capiamo le sue esigenze, arriveranno cose molto belle”

Lazio, il punto della situazione sugli infortunati: novità importanti in vista

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La Lazio si prepara all’esordio in campionato contro il Como con una rosa che presenta diverse assenze pesanti. L’infermeria biancoceleste, infatti, continua a rappresentare un nodo cruciale per Maurizio Sarri, che dovrà fare i conti con giocatori ancora in fase di recupero.

Tra i principali dubbi ci sono Matías Vecino e Reda Belahyane. Il centrocampista uruguaiano ha accusato un fastidio muscolare alla coscia sinistra, ma gli esami non hanno evidenziato lesioni gravi, e il suo recupero procede con cautela. Belahyane, fermo per un infortunio alla caviglia, potrebbe tornare disponibile già per la sfida contro il Como, anche se la decisione finale sarà presa solo nelle prossime ore.

Diversa la situazione per Gustav Isaksen e Patric, che non saranno a disposizione per l’inizio della stagione. Il danese, reduce dalla mononucleosi, ha ripreso ad allenarsi ma rientrerà solo dopo la sosta di settembre. Il difensore spagnolo, invece, sta recuperando da uno stiramento al retto femorale della coscia sinistra e difficilmente sarà in campo per le prime giornate. A complicare ulteriormente la situazione c’è Samuel Gigot, alle prese con una lombosciatalgia che ne rende incerto il ritorno.

Per Sarri, queste assenze impongono una gestione oculata della rosa. Il tecnico dovrà fare affidamento sui giocatori disponibili per garantire equilibrio e fisicità, soprattutto in mezzo al campo, dove il ritorno di Vecino e Belahyane sarà fondamentale. Tuttavia, la mancanza di elementi come Isaksen e Patric rischia di limitare le alternative a disposizione, in particolare nelle gare più impegnative.

Nei prossimi giorni sarà cruciale monitorare gli aggiornamenti sulle condizioni degli infortunati, perché il recupero di alcuni elementi potrebbe fare la differenza nelle prime partite stagionali. La Lazio, tra rientri graduali e problemi fisici, dovrà affrontare l’avvio di campionato con attenzione, sperando che l’infermeria finalmente dia respiro.

Lazio Atromitos, troppa tensione: amichevole trasformata in battaglia come Napoli-Olympiacos

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Doveva essere una semplice amichevole estiva, utile per rodare schemi e gambe, ma Lazio-Atromitos si è trasformata in un match nervoso e pieno di tensione. I biancocelesti hanno vinto 2-0 a Rieti, ma il risultato rischia di passare in secondo piano di fronte alla quantità di falli e al clima da rissa portato in campo dai greci.

Il primo campanello d’allarme è arrivato già nel corso del primo tempo, con diversi interventi duri che hanno innervosito i giocatori della Lazio. A far esplodere la miccia è stato un duro scontro tra Guendouzi e Ruiz, episodio che ha fatto accendere gli animi.

Pochi minuti più tardi, la situazione è degenerata: un contrasto ai danni di Castellanos ha acceso un alterco furioso con Mansur, trasformandosi in una vera e propria rissa che ha coinvolto anche le panchine.

Inevitabili le espulsioni, con l’argentino della Lazio e il difensore dell’Atromitos costretti a lasciare il campo e a proseguire lo scontro persino nel tunnel degli spogliatoi.

Solo nella ripresa la gara è tornata su binari più ordinati, permettendo alla Lazio di gestire il vantaggio e portare a casa un successo comunque prezioso. Ma il bilancio disciplinare resta pesante, e la sensazione è che contro le squadre greche la tensione sia ormai una costante.

Un copione simile si era già visto pochi giorni fa nell’amichevole tra Napoli e Olympiacos. In quell’occasione, un durissimo intervento di El Kaabi su Rrahmani aveva scatenato l’ira di Antonio Conte, costretto a farsi trattenere dallo staff per non entrare in campo a protestare con l’arbitro. Anche lì, clima incandescente e nervi a fior di pelle per un test che avrebbe dovuto avere ben altri toni.

Due episodi ravvicinati che confermano una tendenza: affrontare i club greci in amichevole significa spesso ritrovarsi in partite tese, condizionate da falli duri e atteggiamenti sopra le righe. Un aspetto che lascia più di un interrogativo sul valore “preparatorio” di queste sfide, troppo spesso trasformate in vere e proprie battaglie.

Perché Google non mostra più i risultati live delle partite della Lazio?

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Negli ultimi anni i tifosi della Lazio si erano abituati a un’abitudine semplice ma comoda: digitare il nome della squadra su Google e trovare subito il risultato live della partita, minuto per minuto. Una possibilità che però, soprattutto per amichevoli e competizioni meno seguite, oggi non è più sempre disponibile.

Il motivo principale è legato ai diritti sui dati ufficiali. In passato Google aveva accesso diretto ai feed di provider come Opta, che distribuivano senza particolari restrizioni tabellini e statistiche live di Serie A, Coppe europee e Coppa Italia. Negli ultimi anni però le leghe hanno iniziato a trattare i “live data” come un prodotto a sé, vendendoli con contratti di esclusiva a broadcaster e piattaforme specializzate. Di conseguenza Google non può più garantire la copertura in tempo reale di tutte le partite.

Un altro aspetto riguarda la copertura delle competizioni. Se Serie A, Champions League ed Europa League restano ben presidiate, lo stesso non vale per tornei estivi, amichevoli o manifestazioni di secondo piano, dove il motore di ricerca preferisce rimandare l’utente a siti partner come LiveScore, FlashScore o OneFootball.

In sostanza, non si tratta di un “disinteresse” verso la Lazio, ma di una questione di accordi commerciali e di priorità editoriale. Per i tifosi biancocelesti questo significa che, almeno per alcune partite, sarà necessario affidarsi ad app e portali dedicati per avere aggiornamenti live in tempo reale.

Como Lazio: al via la vendita dei tagliandi per il settore ospiti

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La S.S. Lazio ha appena comunicato sul proprio sito ufficiale le ultime riguardo la vendita dei tagliandi per il settore ospiti per la sfida del 24 agosto contro il Como. Di seguito il comunicato ufficiale del club biancoceleste:

La S.S. Lazio comunica che dalle ore 15:00 di lunedi 18 agosto saranno messi in vendita i biglietti per la gara di Serie A Enilive Como-Lazio di domenica 24 agosto delle ore 18:30, presso lo Stadio “G. Sinigaglia” di Como.

Queste le informazioni e la modalità di vendita:

– capienza del Settore Curva Ospiti: 980 posti;

– prezzo del tagliando: 35 € più commissioni;

– canali di vendita solo: on-line

Le vendite chiuderanno alle ore 19:00 di sabato 23 agosto.

Limitazioni:

– vendita dei tagliandi per il settore curva ospiti solo se sottoscrittori della tessera del tifoso Millenovecento.

COME ARRIVARE ALLO STADIO:

AUTO-PULLMANN

Per i tifosi della Lazio che raggiungeranno Como provenienti da Milano, percorrere l’autostrada A/9 uscita Como Centro. I pullman e le autovetture verranno fatti parcheggiare presso “Parcheggio Como Centro” sito in via Colombo distante circa 800 metri dall’uscita autostradale.

 

 

Successivamente i sostenitori verranno accompagnati presso lo stadio G. Sinigaglia a bordo di autobus navetta.

Parcheggio e navette sono a titolo gratuito.

TRENO

Per i tifosi della Lazio che raggiungeranno Como a bordo di un treno, la fermata Como San Giovanni distanza stadio 400 metri.

Ferrovie Nord fermata Como Lago distanza dallo stadio circa 700 metri.

Per le richieste di esposizione/introduzione striscioni-drappi-bandiere-megafoni e tamburi clicca qui:

Per il settore disabili clicca qui.

Calciomercato Lazio, sirene per Gila: ecco la risposta dello spagnolo

Il Corriere dello Sport, nella giornata di ieri, ha reso nota un’intervista esclusiva fatta a Mario Gila, perno della difesa di mister Sarri. Il calciatore spagnolo, tra le altre cose, ha parlato riguardo le sue sensazioni su un possibile ritorno in Spagna tra le file del Real Madrid. Scopri qui le sue parole.

Gila non ha mai nascosto la sua ammirazione nei confronti del Real Madrid. Ha sempre nutrito un particolare rispetto verso il club spagnolo, unico a credere in lui fin dalla giovane età. Il trasferimento alla Lazio ha solamente accentuato questa sua passione irrazionale verso i blancos.

“il fatto che il mio nome venga accostato ancora mi fa piacere; è importante essere tenuto in considerazione”

Il difensore ha poi continuato in questo modo:

“Entrare nel Real Madrid è come entrare in un altro pianeta. Devo tanto a Raúl, il tecnico che avevo nel Real Madrid Castilla. Ti fa diventare un calciatore, ti fa maturare e ti toglie le stupidaggini che puoi fare da giovane”

Il Real Madrid non detiene più il cartellino del giovane difensore spagnolo, ma ha in suo vantaggio una clausola del 40% su una possibile futura rivendita del calciatore. Questo piccolo, ma significativo, cavillo è ciò che trattiene il DS Angelo Fabiani da fare scelte avventate per venderlo.

Como Lazio: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv

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La Serie A 2025/26 è pronta a partire e uno dei match più attesi della prima giornata è quello tra Como e Lazio. Al “Sinigaglia” andrà in scena una sfida affascinante tra due realtà diverse ma ugualmente ambiziose: i lariani, reduci da una stagione sorprendente chiusa al decimo posto, e i biancocelesti di Maurizio Sarri, chiamati a iniziare con il piede giusto per non perdere terreno già dalle prime battute.

Dopo oltre vent’anni di assenza, il Como è tornato stabilmente in Serie A e, con il progetto tecnico guidato da Cesc Fàbregas, punta a consolidarsi nella parte sinistra della classifica. Dall’altra parte la Lazio vuole riprendersi la zona europea e il debutto in terra lombarda sarà un banco di prova immediatamente significativo.

Orario e diretta tv

Como-Lazio si giocherà domenica 24 agosto 2025 con fischio d’inizio alle 18:30. La partita sarà trasmessa in esclusiva su DAZN, con possibilità di seguirla anche in streaming su pc, smartphone e smart tv compatibili.

Probabili formazioni

Maurizio Sarri dovrebbe affidarsi al suo classico 4-3-3, con Mandas tra i pali, la coppia Gila Provstgaard al centro della difesa e Marusic e Nuno Tavares sugli esterni. In mezzo al campo spazio a Guendouzi, Rovella e Dele-Bashiru, mentre in attacco il tridente sarà composto da Cancellieri, Castellanos e Zaccagni.

LAZIO (4-3-3): Mandas; Marusic, Romagnoli, Gila, Nuno Tavares; Guendouzi, Rovella, Dele-Bashiru; Cancellieri, Castellanos, Zaccagni

Il Como, forte del sostegno del proprio pubblico e della crescita di uomini chiave, si presenterà con un undici compatto, pronto a sfruttare la qualità tecnica e le ripartenze veloci.

La Lazio si lecca le ferite in vista di Como. La situazione degli infortunati

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Lazio, situazione infortuni: Vecino e Belahyane verso il rientro, out Isaksen e Patric

A pochi giorni dal debutto in campionato contro il Como, in casa Lazio si monitora attentamente la situazione degli infortunati. Il quadro è solo leggermente preoccupante, ma lo staff medico biancoceleste mantiene un approccio prudente.

Matías Vecino e Reda Belahyane sono attesi al rientro: le loro condizioni verranno valutate giorno per giorno nel corso della settimana. Restano invece indisponibili Gustav Isaksen e Patric, che con ogni probabilità torneranno soltanto dopo la sosta di settembre.

Lazio, buone notizie per Vecino e Belahyane: verso il rientro per Como, ma occhio alle rotazioni ridotte

Per l’uruguaiano l’allarme sembra rientrato: il fastidio muscolare alla coscia sinistra non ha evidenziato lesioni negli esami effettuati a Formello. Lo staff medico biancoceleste ha programmato un recupero graduale, con l’obiettivo di renderlo disponibile già per la prima giornata. Per Sarri – o meglio per il nuovo corso tecnico – sarebbe un rientro fondamentale: Vecino garantisce equilibrio, fisicità e inserimenti, qualità preziose in un momento in cui le rotazioni a centrocampo sono ridotte e Dele-Bashiru non è ancora entrato pienamente nel progetto.

Situazione simile per Belahyane, fermato da una distorsione alla caviglia rimediata in amichevole. Anche per lui lo stop è stato breve, circa dieci giorni, e la tabella di marcia indica un rientro in tempo per Como. Il francese è stato utilizzato finora da mezzala: il suo percorso di inserimento è ancora in corso, ma la sua presenza garantirebbe un’opzione in più.

Nonostante le sensazioni positive, resta un margine di incertezza: il rischio di affrontare il Como con un centrocampo a ranghi ridotti non è del tutto scongiurato, anche se nella lista è ancora presente Basic, utile almeno dal punto di vista numerico.

Vecino e Belahyane: rientro vicino

Il centrocampista uruguaiano, alle prese con un affaticamento muscolare alla coscia sinistra, sembra aver superato l’allarme. Gli esami effettuati a Formello hanno escluso lesioni e lo staff medico ha programmato un recupero graduale che dovrebbe consentirgli di essere disponibile per Como. Il suo ritorno sarebbe fondamentale: Vecino garantisce equilibrio, fisicità e inserimenti, qualità preziose in un momento in cui le rotazioni a centrocampo sono limitate e Dele-Bashiru non è ancora pienamente inserito.

Situazione simile per Belahyane, fermato da una distorsione alla caviglia rimediata in amichevole. Lo stop è stato breve (circa dieci giorni) e la tabella di marcia lo porta verso il debutto in campionato. Finora è stato impiegato da mezzala: averlo a disposizione significherebbe una soluzione in più per il tecnico.

Nonostante le sensazioni positive, resta il rischio di presentarsi a Como con un centrocampo a ranghi ridotti, anche se la presenza di Basic nella lista offre almeno una copertura numerica.

Isaksen e Patric: rientro dopo la sosta

Più lunghi i tempi per Gustav Isaksen, reduce dalla mononucleosi. L’attaccante ha ripreso ad allenarsi individualmente, ma il programma di recupero prevede un ritorno in gruppo solo dopo la sosta di settembre. Lo staff non vuole correre rischi: una gestione errata di questa patologia può comportare conseguenze anche molto gravi.

Patric, invece, ha subito uno stiramento e difficilmente tornerà prima della sosta per le nazionali. In teoria, la data del rientro coincide con quella, ma tutto dipenderà dalle valutazioni tecniche: se Sarri chiedesse di forzare, il centrale potrebbe tentare un recupero anticipato per il 31 agosto, in occasione della sfida interna contro il Verona. Al momento, però, prevale la prudenza.

Caso Gigot: attesa sul mercato

In lista infortunati figura anche Samuel Gigot, ufficialmente fermo per una lombosciatalgia ma di fatto in uscita: il club attende un’offerta da 4 milioni di euro per definire la cessione.

Lazio, Sarri esasperato da questo record negativo: cosa nasconde la squadra?

Allarme offensivo alla Lazio: un record negativo che preoccupa tutti! #Lazio #SerieA #Calcio

In casa Lazio, un campanello d’allarme risuona forte a pochi giorni dall’inizio della stagione, lasciando i tifosi con un misto di curiosità e apprensione. L’ultima amichevole contro l’Atromitos è finita con una vittoria, ma non ha nascosto un problema evidente: la sterilità offensiva della squadra. I centravanti, Boulaye Dia e Taty Castellanos, sono stati i protagonisti di questa debacle, apparendo evanescenti e senza incisività alcuna.

I dati parlano chiaro e non lasciano spazio a ottimismi: entrambi i giocatori hanno chiuso il precampionato con un risultato impietoso, “zero gol segnati in due in tutte le partite disputate”. Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, si tratta di un record negativo che solleva dubbi pesanti sulle capacità realizzative del team, alimentando l’interesse su come questa squadra possa affrontare la Serie A.

La partita contro i greci ha visto la Lazio vincere grazie a reti estemporanee di Tijjani Noslin e Pedro, due lampi improvvisi che hanno evidenziato ancora di più le difficoltà croniche degli attaccanti titolari nel trovare la via della rete. Questo contrasto rende il tutto ancora più intrigante: come una squadra che brilla in certi momenti possa vacillare così pesantemente in altri?

Dall’altro lato, la Lazio mostra una solida difesa, un punto di forza consolidato che bilancia parzialmente le ombre in attacco. Tuttavia, questo reparto rimane un cantiere aperto, con intese collettive e giocate individuali che non convincono appieno, aggiungendo un velo di mistero alla preparazione della squadra.

L’unica nota positiva emerge da Noslin, la cui prestazione vivace e il gol segnato inviano segnali incoraggianti che il tecnico non potrà ignorare. Con il debutto in campionato alle porte, l’obiettivo principale sarà intervenire con decisione su questo reparto in difficoltà, cercando di sbloccare i bomber per evitare una stagione partita con l’attacco inceppato.

Lazio non si arrende: puntano a un talento proibito malgrado il blocco!

La Lazio sfida i giganti per un talento del futuro, nonostante il blocco del mercato! #Calciomercato #Lazio #TalentiEmergenti

Immaginate una squadra che, nonostante un freno improvviso, non smette di sognare in grande: è proprio questo il caso della Lazio, che continua a tenere d’occhio prospettive brillanti per le prossime stagioni. “blocco del mercato in entrata” imposto al club non ha fermato la dirigenza, che sta monitorando talenti promettenti da aggiungere al roster in futuro. L’ultimo nome emerso arriva dall’Olanda e sta accendendo curiosità: secondo il media Voetbalkrant.com, la Lazio è entrata nella lista dei club interessati a Bilal El Khannous, un centrocampista marocchino classe 2004 che milita attualmente al Leicester City.

Ma cosa rende questa storia così intrigante? L’interesse della Lazio è orientato al lungo termine, un investimento per domani, eppure la competizione è già rovente e si sta scatenando ora, specialmente in Premier League. Al momento, il Leeds United sembra in pole position, con un’offerta che fa girare la testa: un ingaggio da 3 milioni di euro netti a stagione per il giocatore e la volontà di pagare l’intera clausola rescissoria da 28,8 milioni di euro. Una mossa audace che lascia tutti a chiedersi se qualcun altro possa eguagliare.

Non da meno è il Newcastle, che ha manifestato un forte interesse e sta già sondando il terreno con contatti diretti all’entourage di El Khannous, illustrando progetti ambiziosi per convincere il talento. La gara non si limita a questi contendenti, però: anche giganti come l’Arsenal in Inghilterra, e il Bayer Leverkusen e l’RB Lipsia in Bundesliga, hanno iniziato a muoversi, anche se per ora si trattano di colloqui preliminari.

Per la Lazio, questa è una sfida affascinante, un obiettivo che sembra un miraggio ma che potrebbe diventare realtà. Con la corsa che si intensifica, i tifosi si chiedono: riuscirà il club capitolino a strappare questo gioiello in mezzo a tanta concorrenza, o il futuro di Bilal El Khannous sarà scritto altrove? Solo il tempo lo dirà, ma una cosa è certa: il calciomercato non smette mai di riservare sorprese.

Lazio non molla Insigne: un colpo di scena nel calciomercato, Repubblica svela lo spiraglio nascosto

Il sogno di Insigne che potrebbe riaccendersi: un legame che sfida il tempo e le distanze nel calciomercato della Lazio! #Insigne #Calciomercato #Lazio

Immaginate un capitolo non ancora concluso di una storia appassionante nel mondo del calcio: il forte legame tra Lorenzo Insigne e Maurizio Sarri potrebbe presto rivivere in modo sorprendente. Dopo essersi svincolato dal Toronto al termine di un’esperienza complicata, l’ex capitano del Napoli ha un unico desiderio per il finale della sua carriera: tornare a giocare sotto la guida del tecnico che ha saputo esaltare il suo talento come nessun altro. Questo rapporto, così profondo e duraturo, ha spinto Insigne a mettere in stand-by ogni altra offerta ricevuta quest’estate, alimentando la curiosità su cosa potrebbe accadere.

I contatti avuti con Sarri nelle scorse settimane hanno riacceso una fiamma che sembrava sopita, convincendo l’attaccante che un’ultima avventura ad alti livelli valga l’attesa. Eppure, le cose non sono andate lisce come sperato: il sogno si è scontrato con la realtà della programmazione del club, lasciando i fan a chiedersi se davvero tutto sia perduto o se ci sia ancora spazio per un colpo di scena emozionante.

Le parole del direttore sportivo Angelo Fabiani di qualche settimana fa avevano fatto suonare come una campana a morte: “Più una suggestione che altro, il mio modo di operare è rivolto ai giovani. Tutto il rispetto per Insigne, ma non credo che rientri nei parametri di costruzione della Lazio”. Questa dichiarazione aveva relegato l’idea a un semplice desiderio romantico, lontano dai piani concreti del club, aumentando l’intrigo intorno a una possibile svolta.

Ma ecco l’elemento che cattura l’attenzione: secondo le ultime indiscrezioni riportate da Repubblica, la storia non è ancora finita. Esisterebbe ancora uno spiraglio per una trattativa, anche se dipende da una condizione chiave: la pazienza. L’operazione non è possibile nell’immediato, e Insigne dovrebbe attendere che le giuste condizioni si creino all’interno del club. Ora, la palla è nelle sue mani: il suo sogno resta vivo, ma solo il tempo e la sua determinazione diranno se questa storia d’amore calcistico avrà un lieto fine.

Isaksen verso il rientro con la Lazio: i medici osano sfidare la sorte?

Isaksen verso il Ritorno: La Lazio Aspetta Impaziente per un Colpo a Sorpresa!

Eccitazione in casa Lazio: l’esterno danese Gustav Isaksen è in fase di recupero dalla mononucleosi e la squadra punta al suo rientro proprio per il derby contro la Roma. Può un attaccante chiave fare la differenza in una partita così rovente? Scoprilo nei dettagli. #Isaksen #Lazio #SerieA

L’inizio della terza stagione di Gustav Isaksen con la maglia della Lazio è segnato da un’attesa tanto frustrante quanto forzata. Proprio quando ci si aspettava di vederlo come uno dei punti fermi dell’attacco di Sarri sin dal primo giorno, un ostacolo imprevisto ha bloccato i piani del giocatore e del club: la mononucleosi. Questa malattia lo ha costretto a saltare per intero la preparazione estiva, un’assenza pesantissima per un giocatore che, dopo due anni di militanza, rappresenta una certezza tattica e non più una scommessa da integrare.

Il suo percorso di rientro è iniziato, ma procede con la massima cautela. Isaksen ha ripreso a svolgere un lavoro individuale a Formello, un primo passo fondamentale ma che sottolinea quanto sia ancora lunga la strada per il pieno recupero. Per un atleta affermato come lui, ripartire da zero con la condizione fisica dopo settimane di stop totale è una sfida complessa. Per questo motivo, lo staff medico e tecnico esclude quasi categoricamente la possibilità di rivederlo in campo prima della sosta per le Nazionali di settembre, per non correre rischi di ricadute.

L’obiettivo è stato quindi riprogrammato con un calendario prudente ma ambizioso. La speranza è di reinserire il suo nome nella lista dei convocati per la partita contro il Sassuolo, un traguardo che segnerebbe il suo effettivo ritorno nel gruppo. Il vero obiettivo, però, è fissato per una data cerchiata in rosso: il derby contro la Roma del 21 settembre. Avere a disposizione la sua velocità e il suo talento per la sfida più sentita della stagione sarebbe fondamentale per la Lazio, che attende con pazienza il ritorno di uno dei suoi uomini chiave per poter finalmente affrontare la stagione a pieno regime. Lo scrive il Corriere dello Sport.

Calciomercato Lazio: Noslin manda segnali tesi, il club gioca d’astuzia? Strategia da furbi in arrivo?

Tijjani Noslin e la Lazio: segnali di riscossa nel calciomercato! Qual è la vera strategia del club per l’attaccante che vuole rovesciare le carte? #Calciomercato #Lazio #Noslin

Un destino tutto da scrivere, a suon di gol e prestazioni convincenti. Tijjani Noslin sta provando in ogni modo a far cambiare idea a Maurizio Sarri e alla dirigenza della Lazio. Nonostante un futuro che sembrava già segnato, con la valigia in mano e un posto fisso nella lista dei partenti, l’attaccante olandese sta sfruttando il precampionato come una vetrina personale per dimostrare il suo valore e guadagnarsi una permanenza in biancoceleste che, fino a poche settimane fa, appariva improbabile.

I segnali lanciati al tecnico sono stati forti e chiari. Dopo essersi procurato con astuzia il calcio di rigore contro il Frosinone, poi trasformato da Guendouzi, Noslin si è preso la scena nell’ultima amichevole contro i greci dell’Atromitos. È stato lui a sbloccare il risultato con la rete dell’1-0, ma la sua partita è stata un concentrato di dinamismo e iniziativa. Da un suo spunto personale, infatti, è nata l’azione che ha permesso a Dia di servire a Pedro l’assist per il definitivo 2-0, a riprova di un’ottima integrazione nei meccanismi offensivi della squadra.

Nonostante questa inversione di tendenza sul campo, la posizione ufficiale del club non cambia: l’ex Verona resta sul mercato. La strategia della Lazio è chiara, come riportato dal Corriere dello Sport: sperare in una sua “valorizzazione” attraverso queste prestazioni positive per poter recuperare, magari nel giro di un anno, una parte significativa dei 15 milioni di euro investiti per il suo acquisto.

Noslin, però, non ha alcuna intenzione di arrendersi a questa logica puramente economica. Vuole giocarsi tutte le sue carte fino in fondo, convinto di poter essere una risorsa preziosa per Sarri. Le prime partite di campionato potrebbero concedergli altre occasioni importanti: se dovesse sfruttarle con la stessa determinazione e incisività mostrate finora, il suo destino potrebbe davvero cambiare, trasformandolo da plusvalenza potenziale a punto fermo dell’attacco laziale.

Capello: Blocco mercato Lazio? Per Sarri è un vantaggio nascosto, e le altre squadre tremano

Capello apre il dibattito sulla nuova Serie A: sorprese e sfide inattese!

Chissà quali colpi di scena ci riserva la prossima stagione? L’ex allenatore Fabio Capello, in un’intervista esclusiva, svela le sue previsioni sulla Serie A, analizzando mercati e panchine con un occhio critico e intrigante. Dai favoriti alle sorprese, le sue parole potrebbero cambiare come vedi il campionato. #SerieA #CalcioItaliano #Panchine

Fabio Capello, intervistato da La Gazzetta dello Sport, offre una lettura affascinante della nuova Serie A, dove cambiamenti e mercati instabili promettono una competizione più accesa che mai. Tra le sue riflessioni, emerge un focus su diverse squadre, inclusa la Lazio, e su come le dinamiche del calciomercato possano influenzare il campo.

«Mi aspetto un torneo più competitivo e difficile da leggere, anche perché diverse squadre di vertice hanno cambiato allenatore: la stessa Inter, la Roma, il Milan, l’Atalanta, la Lazio, la Fiorentina, il Torino…». Queste parole di Capello sottolineano l’incertezza che rende il campionato imprevedibile, invitando a chiedersi quali allenatori sapranno fare la differenza fin da subito.

Parlando dei favoriti, Capello è chiaro su chi parte in pole position. «Parte davanti il Napoli e non solo perché ha vinto e ha mantenuto Antonio Conte in panchina. Gli azzurri si sono mossi meglio delle altre sul mercato, centrando praticamente tutti gli obiettivi prefissati. Insomma, il Napoli si è rinforzato, anche se adesso dovrà giocare su più fronti, a differenza della scorsa stagione». Un’analisi che stuzzica la curiosità: il Napoli riuscirà a confermarsi nonostante le sfide aggiuntive?

Capello poi paragona situazioni passate con quelle attuali, notando parallelismi intriganti. «Vero e poi Antonio ci ha messo del suo, fino a vincere lo scudetto, puntando sulla solidità dei suoi. Credo che Allegri possa fare qualcosa di simile a Milano». Questa osservazione fa riflettere su come strategie consolidate possano ancora funzionare in contesti nuovi.

Sul Milan, l’ex tecnico non ha dubbi sulla necessità di ambire in alto. «Per forza. Se un club come il Milan è fuori dall’Europa, deve obbligatoriamente competere per lo scudetto. A maggior ragione se in estate ha puntato su di un allenatore con un certo pedigree e un direttore sportivo in gamba come Igli Tare. Tornare in Champions è l’obiettivo minimo, serve lottare per lo scudetto. Hojlund? “A me piace, mi dà la sensazione di avere tutto per esplodere. A Manchester ha segnato poco, ma soprattutto perché gli è mancata fortuna sotto porta. È un centravanti che si muove bene e ha solo 22 anni”`. Queste citazioni evidenziano il potenziale di giovani talenti, alimentando l’interesse su chi potrebbe brillare quest’anno.

Per l’Inter, Capello ammette cambiamenti in vista, ma con un tocco di ottimismo. «Chiaro che qualcosa cambierà. Però conosco bene Chivu, l’ho allenato, è un uomo intelligente. Piuttosto sul mercato, almeno di recente, mi pare che i nerazzurri stiano incontrando difficoltà: Lookman, Leoni, ora Koné… idee giuste, ma nessun risultato. Ci sono ancora due settimane, vediamo se Marotta riuscirà a rinforzare i suoi». Un commento che tiene il lettore sospeso, in attesa degli ultimi colpi di mercato.

Analizzando Juventus e Roma, Capello punta su rinforzi chiave e adattamenti. «Per i bianconeri credo sia fondamentale riportare a Torino Kolo Muani. La Juve ha un vantaggio: Tudor conosce già l’ambiente e nei mesi passati ha potuto valutare il gruppo e capire punti di forza e di debolezza. Ora tocca a lui dimostrare di essere un allenatore da Juve. Alla Roma, invece, è arrivato Gasperini e secondo me serve ancora qualcosa per adattare il gruppo alle sue idee di calcio». Queste parole aggiungono suspense su come questi elementi si combineranno sul campo.

Tornando alla Lazio e alle altre squadre, Capello esplora opportunità nascoste. «Tutte possono dire la loro. L’Atalanta è una certezza da anni, ma vediamo come assorbirà il cambio di guida dopo l’era Gasperini, con Juric che deve riscattare le ultime esperienze (Roma e Southampton, ndr) poco felici. La Lazio non ha potuto fare mercato, ma non è detto che per Sarri sia uno svantaggio: ha lavorato da subito con la squadra nella sua versione definitiva. Il Bologna ha trattenuto Italiano e con Sartori riesce sempre a colmare il vuoto lasciato dalle partenze dei top. M’intriga, però, soprattutto la Fiorentina di Pioli, a cui si chiederà un cambio di passo». Qui, le sue osservazioni stimolano curiosità su come limitazioni come il blocco mercato possano trasformarsi in punti di forza.

Infine, Capello si sbilancia sui possibili capocannonieri e sui giocatori da seguire da vicino. «Se l’Inter prendesse Lookman, punterei su Lautaro. Altrimenti, il mio favorito è Lukaku. Anche se spero in un italiano, magari Kean» e «Dico Soulé e Leao. L’argentino della Roma mi ha impressionato nel test di Liverpool, credo sia pronto a prendersi la vetrina e salire al livello di Dybala. Su Leao, invece, il discorso è sempre quello: troverà finalmente continuità? Adesso che al Milan è cambiato il “manico”, con un tecnico d’esperienza come Allegri, Rafa non può avere più scuse». Queste previsioni chiudono l’analisi con un invito a monitorare i protagonisti, rendendo il quadro della Serie A ancora più elettrizzante e ricco di incognite. Con opinioni come queste, il campionato promette di essere uno spettacolo da non perdere.

Lazio in tilt: infermeria nel caos, centrocampo e difesa a pezzi. Allarme!

Lazio in emergenza: infortuni a centrocampo e difesa mettono alla prova la squadra prima del debutto!

Con il precampionato archiviato e una vittoria per 2-0 contro l’Atromitos, la Lazio si prepara all’esordio in campionato contro il Como il 24 agosto. Ma dietro questo risultato positivo, si nasconde una situazione che potrebbe complicare i piani della squadra, suscitando più di un dubbio sui prossimi passi.

Le preoccupazioni maggiori arrivano dal centrocampo, dove le condizioni precarie di Vecino e Belahyane richiedono monitoraggi quotidiani. Questo lascia il tecnico con un rompicapo da risolvere, contando su Cataldi, Rovella, Dele-Bashiru e Guendouzi, mentre Basic è un’incognita a causa del suo futuro in bilico, che ne impone un inserimento temporaneo.

La difesa è forse il reparto più critico, con assenze pesanti che pesano come macigni. Mancano lo squalificato Romagnoli e soprattutto Patric, out per uno stiramento che lo terrà lontano dai campi almeno fino alla sosta per le Nazionali. Aggiungete la probabile assenza di Gigot, alle prese con una lombosciatalgia e in attesa di un’offerta da 4 milioni per lasciare la Capitale. L’unico centrale affidabile? Adam Marusic, riadattato al ruolo per necessità durante l’estate.

Infine, occhi puntati su Gustav Isaksen: l’esterno danese ha saltato tutta la preparazione a causa della mononucleosi e ora si allena individualmente. Rientrare prima della sosta sembra un miraggio, ma l’obiettivo realistico è averlo pronto per la sfida contro il Sassuolo, con la speranza di vederlo in azione nel derby contro la Roma del 21 settembre. Una situazione da seguire con attenzione, perché potrebbe cambiare le carte in tavola per la stagione.

Castellanos va in tilt: rissa furiosa nel tunnel, polizia in azione e la sfuriata epica di Sarri

Quanta tensione tra Lazio e Atromitos! Castellanos e Monsur arrivano al faccia a faccia e vengono espulsi. #LazioAtromitos #DAZN

Nel mondo del calcio, dove le emozioni possono esplodere in un istante, l’ultimo precampionato ha riservato un colpo di scena inaspettato che ha lasciato tutti a bocca aperta. Immaginate un match che doveva essere solo un’amichevole, ma che si trasforma in un caos totale: Taty Castellanos perde completamente il controllo, scatenando una rissa che va ben oltre il campo di gioco.

La situazione è precipitata durante la gara contro il Burnley, dove Castellanos era finito in panchina, ma ieri era tornato titolare con grandi aspettative. Tuttavia, alla mezz’ora, l’attaccante argentino ha perso la testa, ingaggiando una violenta rissa con il brasiliano Mansur dopo un intervento ruvido in quella che era solo sulla carta una sfida amichevole. Il risultato? Un rosso inevitabile per lui, e un parapiglia che non si è fermato al fischio dell’arbitro.

Le cose sono degenerate ulteriormente, con i due giocatori che sono arrivati alle mani nel tunnel, costringendo l’intervento della polizia e delle rispettive panchine per dividerli e ripristinare una calma apparente. Questa reazione scomposta e inaccettabile di un nervosissimo Taty ricorda episodi simili, come quello nel derby con Hummels, e è stata ricostruita dal quotidiano Il Messaggero.

Non è la prima volta che l’argentino mostra questo lato del suo carattere: in passato, una tacchettata al difensore gli era costata l’espulsione, mentre in altre occasioni era stato graziato dopo scontri con il portiere dell’Empoli Vásquez e il centrale del Cagliari Mina. Questi duelli sudamericani, sempre al limite del regolamento, evidenziano una tendenza a cadere nelle provocazioni, con i nervi costantemente a fior di pelle.

Per Castellanos, classe ’98 e ex Girona, il bilancio del precampionato è desolante: per la prima volta in carriera, conclude questa fase senza segnare nemmeno un gol. Ora, l’obiettivo è trasformare questa frustrazione in energia positiva, a partire dalla prossima sfida. I numeri della passata stagione parlano chiaro: solo 12 presenze dall’inizio su 34, con appena 2 reti, e la pressione è tutta su di lui per non deludere le aspettative in questa nuova avventura. Chissà se riuscirà a ribaltare la situazione e a far parlare di sé per le giocate, non per le risse?

Più calci meno calcio. Cosa ci rimane di Lazio Atromitos

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Più calci meno calcio. Ieri sera a Rieti si è giocata l’ultima amichevole prima dell’inizio del campionato di Serie A 2025/26.

Dal 25 maggio al 24 agosto. Tre mesi e un giorno. Dai fischi assordanti di Lazio Lecce, a chissà cosa accadrà a due passi dal lago di Como domenica prossima poco prima delle ore venti. Da quel ramo da cui Alessandro Manzoni iniziò i Promessi Sposi, sapremo tanto di questa nuova Lazio.

Innanzitutto conosceremo definitivamente la prima formazione titolare della Lazio, visto che ieri sera al Manlio Scopigno di Terni, c’è stata una, se non due, scelte iniziali che hanno fatto molto discutere. Fuori Rovella e dentro Cataldi. Stessa sorte per Nuno Tavares a cui è stato preferito Luca Pellegrini.

Se per il ruolo di terzino sinistro la scelta potrebbe sembrare, usiamo il condizionale, più una mossa dettata che tende a coprire maggiormente la difesa in vista dell’offensivo Como di Fabregas, quella di Rovella sembra più una scelta di principio. Cataldi è meglio nel 4-3-3 di Sarri e non solo. Con un centrocampo a tre, Danilo Cataldi romano de Roma, giostra meglio la palla. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane. Una cosa è certa. Guendouzi si desse una calmata. Ogni volta è una rissa. Questo atteggiamento non è sportivo.

Pedro incalza Sarri: l’Atromitos smaschera le lacune biancocelesti

Pedro e il suo messaggio in campo: cosa ha dimostrato la sfida contro Atromitos? #Lazio #Pedro #Calcio

Nel finale caotico dell’amichevole tra Lazio e Atromitos, un veterano ha rubato la scena: Pedro. Con i suoi 38 anni, lo spagnolo ha confermato di essere ancora una risorsa essenziale, segnando il gol del 2-0 al 90′ minuto dopo essere subentrato al 65′. Questa rete non è solo un lampo di genio, ma un segnale chiaro di come possa cambiare le sorti di una partita partendo dalla panchina, meritandosi un ottimo voto in pagella. Vi chiederete: cosa rende questa performance così intrigante?

Non si tratta di una sorpresa, ma di una conferma solida. Nella passata stagione, Pedro è stato spesso l’uomo della provvidenza, capace di trasformare le partite con le sue giocate e il suo fiuto per il gol. La sua super prestazione contro l’Atromitos evidenzia che può ancora essere un punto di riferimento affidabile per la squadra nella prossima annata. Curiosità: in un momento di tensione come la rissa finale, lui ha mantenuto la calma, focalizzandosi solo sul gioco, dimostrando un mix di esperienza e classe che fa la differenza nei momenti chiave.

L’apporto di Pedro sarà cruciale, specialmente con la Lazio pronta a una stagione intensa tra campionato e coppe. Sebbene la titolarità non sia garantita, la sua presenza in rosa offre una garanzia di qualità e leadership. Questa ultima prova in campo ha ribadito che la squadra ha una carta in più da giocare in ogni momento, un vantaggio che poche formazioni possono vantare. Con la sua esperienza e capacità di incidere, lo spagnolo rimane un elemento imprescindibile per il futuro.

Mandas non si trattiene: “Alternanza con Provedel? Mi diverto un sacco, e sulla rissa vi stupirò”

Vittoria accesa per la Lazio: Il portiere svela i segreti dell’alternanza e commenta la rissa! #Lazio #Calcio #PreSeason

La Lazio ha archiviato la sua ultima amichevole estiva con una vittoria netta per 2-0 contro l’Atromitos, ma dietro questo risultato c’è molto di più di una semplice partita. Con un’atmosfera elettrica e momenti di tensione che hanno catturato l’attenzione di tutti, i tifosi non possono fare a meno di chiedersi cosa abbia davvero vissuto la squadra in campo. Le reti di Tijjani Noslin e Pedro nella ripresa hanno deciso l’incontro, ma è stata la carica emotiva della gara a rendere tutto così intrigante.

Non è mancata l’adrenalina: il match è stato segnato da un clima tesissimo fin dal primo tempo, culminato in una rissa e nell’espulsione di Castellanos. Questo episodio ha trasformato l’amichevole in un evento da ricordare, lasciando i sostenitori curiosi di conoscere le reazioni dei protagonisti e cosa stia accadendo dietro le quinte della squadra.

Al termine della partita, è stato il portiere Christos Mandas a prendere la parola in zona mista, offrendo insights su una prestazione solida e su aspetti che interessano da vicino i fan. Con la porta inviolata e un ruolo chiave nella difesa, le sue dichiarazioni rivelano dettagli affascinanti sul gruppo e sulle sfide affrontate.

«Siamo contenti per il lavoro fatto durante la preparazione e in amichevole giochiamo bene. Siamo pronti per il campionato. L’alternanza con Provedel? Quando io mi alleno forte lo fa anche lui e questo mi permette di migliorare il livello. Negli spogliatoi c’è un bel clima. Non importa chi gioca, ma che facciamo bene. La decisione sarà del mister Sarri, non sappiamo ancora chi gioca. In amichevole ancora ci alterniamo. Sono migliorato nel gioco con i piedi, ci lavoro tanto. L’anno scorso con Baroni sono cresciuto tanto nella mentalità, nelle uscite, nello stare in porta, quest’anno nella tecnica con i piedi. La rissa? Non sono belle cose. Oggi il primo tempo è stato nervoso, ma dobbiamo migliorare sotto questo aspetto, non van bene»

Queste parole di Mandas non solo evidenziano il suo impegno personale e lo spirito di squadra, ma anche una riflessione matura su episodi come la rissa, invitando i lettori a riflettere su come la Lazio stia evolvendo in vista del campionato. Con una pre-season che si chiude così, l’attesa per la stagione ufficiale è più viva che mai.

Lazio 2-0 Atromitos: tifosi si scontrano, chi ha le idee più folli post-partita?

Lazio-Atromitos 2-0: Vittoria tesa e tifosi divisi, ma qual è la verità dietro l’amichevole?

È finita 2-0 per la Lazio nell’amichevole contro l’Atromitos a Rieti, ma non è stato solo un test estivo: l’aria era elettrica, con tensioni che hanno reso la partita un vero spettacolo da non perdere. I biancocelesti hanno dimostrato grinta in un contesto tutt’altro che rilassato, lasciando i fan a interrogarsi su cosa significhi davvero questa vittoria per la stagione che sta arrivando.

Il momento clou è arrivato intorno alla mezz’ora, quando un duro contrasto ha scatenato una maxi-rissa in campo. L’arbitro ha estratto due cartellini rossi, mandando negli spogliatoi Taty Castellanos per la Lazio e Lima Santos per l’Atromitos. Questo episodio ha lasciato entrambe le squadre in dieci e ha interrotto il gioco per un bel po’, confermando che l’agonismo non va in vacanza nemmeno in precampionato.

Nonostante il caos, la Lazio ha trovato il modo di sbloccarsi nel secondo tempo. La rete del vantaggio è arrivata al 77° con Noslin, subentrato a Zaccagni, che ha mostrato di voler farsi valere nella rosa. Il raddoppio al 90° è stato siglato da Pedro, l’eterno jolly che continua a dimostrare la sua utilità anche dalla panchina. Queste mosse hanno aggiunto pepe a una partita già intensa.

L’amichevole ha servito come opportunità per valutare diverse opzioni, come l’ingresso di Provedel al posto di Mandas nella ripresa, offrendo spunti preziosi per affinare la squadra in vista del campionato. È stato un banco di prova interessante, che solleva domande su come questi esperimenti si tradurranno in gare ufficiali.

Intanto, sui social, i tifosi laziali sono spaccati in tre fazioni, come emerge dai commenti post-partita. C’è chi non lesina elogi per “l’eterno Pedro, instancabile e sempre decisivo”, apprezzando il suo contributo costante. Un’altra schiera esprime soddisfazione per “il buon gioco mostrato dalla squadra nel secondo tempo”, vedendo segnali positivi. Infine, c’è chi frena l’entusiasmo, invitando a “volare basso, ricordando come si tratti solo di un’amichevole, poco indicativa per il vero valore della squadra”. Con questi pareri contrastanti, la domanda resta: chi ha davvero colto l’essenza di questa partita?