Home Blog

Lazio Fan Shop Scipioni, il negozio numero 1 per chi Ama la Lazio

0

Siete tifosi della Lazio, state in vacanza a Roma e cercate un negozio della Lazio, siete malati della Lazio? Bene il Lazio fan Shop Scipioni è quello che fa al caso vostro.

A due passi dalla fermata della metro A Ottaviano, in via degli Scipioni 84, c’è il Lazio Fan Shop, un negozio dove appena entrato ti avvolge la Lazialità più assoluta. Tutto ciò che riguarda la prima squadra della capitale con le tre maglie targate Mizuno: Dalla prima, tradizionale celeste, a quella da trasferta e quella per l’Europa. Pantaloncini, calzettoni, tuta dello staff tecnico e tuta dei giocatori, cappelli, zuccotti, sciarpe, quadri, poster, bicchieri, tazze, orologi, smanicati, adesivi, teli mare, costumi, tutto il materiale scolastico come quaderni, astucci, penne e matite.

Oltre a tutto il materiale della Lazio Ciclismo e di tante altre sezioni della polisportiva più grande d’Europa. Tutto dentro un negozio che sembra lo Stadio Olimpico di Roma: il pavimento sembra il manto erboso dove gioca la nostra Lazio, mentre sulle pareti sono raffigurate tutte le coreografie più belle della Grande, Mitica, Unica Curva Nord.

Info sul negozio più laziale di tutta Roma Lazio Fan Shop

L’attività è gestita sapientemente da oltre 20 anni da un grande tifoso della Lazio, il nostro amico Ottavio. Un grande laziale oltre che essere un grande amico, vi aspetta tutti i giorni dalle 10:00 fino alle ore 19:00, con orario continuato.

Ma il Lazio Fan Shop è attento anche ai tempi che cambiano e allora ecco che si pensa anche a chi abita troppo lontano dalla città eterna. Infatti si possono acquistare tutti i prodotti che sono al negozio attraverso il sito dedicato allo shopping online all’indirizzo www.laziofanshop.it con il servizio di spedizione puntuale e garantita dai nostri esperti corrieri partner.

Ora in vendita anche la maglia per il 50esimo anniversario dello scudetto del 1974

Lazio Fan Shop Scipioni è il negozio di chi ama e supporta la società sportiva Lazio.

Lazio maglia primo scudetto - Lazio Fan Shop
Lazio maglia primo scudetto – Lazio Fan Shop

Inter Lazio, notizie da Formello: la scelta su Dele Bashiru

Ripresa degli allenamenti in mattinata, come previsto anche per il resto della settimana. Diversi gli assenti sul campo: Pellegrini, che non si è allenato nemmeno ieri, e Zaccagni, entrambi indisponibili per la sfida contro l’Inter a causa della squalifica.

Isaksen e Pedro sono rimasti a riposo, ma si tratterebbe solo di una gestione precauzionale: ci sono ancora tre giorni di lavoro prima della partenza per Milano.

Prosegue invece il lavoro a parte per Nuno Tavares, la cui presenza tra i convocati per domenica resta in forte dubbio e sarà valutata solo in prossimità della rifinitura. Ancora out Patric, fermo da tempo per un intervento alla caviglia che ha posto fine anzitempo alla sua stagione.

Tra domani e venerdì mattina il tecnico Baroni darà il via alle prime prove tattiche in vista della sfida di San Siro. In difesa, davanti a Mandas tra i pali, sono attesi Gila e Romagnoli al centro, con Lazzari a destra e Marusic a sinistra, vista l’assenza di Pellegrini.

A centrocampo spazio a Guendouzi e Rovella. Più incerta la situazione sulla trequarti: Pedro appare in vantaggio per sostituire Zaccagni, mentre Dele-Bashiru è più indietro nelle gerarchie. In attacco, Dia dovrebbe tornare titolare alle spalle di Castellanos, con Isaksen a completare il reparto offensivo sulla destra.

Calciomercato Lazio, la Premier League vuole Gila: la posizione di Fabiani

La situazione è chiara, in vista del calciomercato, nessun calciatore è incedibile in casa Lazio. Tutto dipenderà dal piazzamento a fine stagione. Le sfide contro Inter e Lecce saranno fondamentali e determineranno il progetto per l’anno prossimo, e soprattutto il budget da mettere sul mercato.

Qualora la Lazio non dovesse qualificarsi per le coppe europee, a maggior ragione servirà qualche cessione illustre. Secondo Team Walk, il Chelsea avrebbe messo gli occhi su Mario Gila. Il difensore spagnolo ha colpito per la sua capacità difensiva e la sua progressione palla al piede. Fabiani tuttavia, sa che su Gila c’è una percentuale di rivendita molto alta da destinare al Real Madrid, e la cifra richiesta si aggirerebbe intorno ai 40 milioni.

Inter, Lautaro e Mkhitaryan ancora out: guai neri in vista della Lazio

L’Inter accelera i preparativi per la sfida con la Lazio: che ruolo avranno Lautaro e Mkhitaryan? #Inter #Lazio #SerieA

Mentre l’Inter intensifica gli allenamenti in vista della partita cruciale contro la Lazio, i tifosi si chiedono se i loro giocatori chiave saranno pronti a fare la differenza. È un momento di suspense per i nerazzurri, con dettagli che alimentano l’attesa per un match che potrebbe influenzare la stagione.

Oggi, la squadra ha svolto la seduta di allenamento, focalizzandosi sulla forma fisica e sulle strategie per affrontare i biancocelesti. Ma ecco un elemento che stuzzica la curiosità: "sono rimasti ancora a parte Lautaro e Mkhitaryan, che hanno svolto un allenamento differenziato ma che, dovrebbero essere comunque tra i convocati per il match contro i biancocelesti". Questa frase, riportata da Sky Sport, evidenzia come i due calciatori stiano seguendo un programma personalizzato per recuperare al meglio, lasciando intendere che il loro contributo potrebbe ancora essere decisivo sul campo, nonostante l’attuale separazione dal gruppo.

In sintesi, la preparazione dell’Inter procede con un mix di routine e incognite, mantenendo alta l’attenzione dei sostenitori su ogni mossa della squadra verso l’appuntamento con la Lazio.

Lotito non ha peli sulla lingua: “Pirateria uccide il calcio, da oggi zero tolleranza”

Il presidente della Lazio dichiara guerra alla pirateria nel calcio: una mossa che potrebbe cambiare tutto? #CalcioItaliano #AntiPirateria #DirittiTV

Immaginate un mondo in cui il calcio italiano perde milioni, mettendo a rischio posti di lavoro e i sogni dei giovani talenti: è proprio questo lo scenario che il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha denunciato durante una conferenza al CONI. In un intervento che ha catturato l’attenzione di tutti, Lotito ha affrontato il tema della pirateria nel mondo del calcio, sottolineando come questa pratica non sia solo un "malcostume" ma un vero e proprio attacco al sistema. Con parole decise, ha esposto le sue posizioni, creando curiosità su come queste norme potrebbero influenzare il futuro del gioco che amiamo.

Nella sua prima dichiarazione, Lotito ha parlato della norma anti-pirateria come di un passo fondamentale. «Quella relativa all’anti-pirateria è una norma molto attesa ed è stata più volte rivisitata. Quando ho visto che non si raggiungeva il termine ho chiesto quale fosse il tema ostativo. Abbiamo creato una norma che speriamo possa produrre risultati. Non credo ci siano persone in Italia che siano favorevoli alla pirateria. La pirateria non è malcostume, ma criminalità che danneggia il calcio italiano. I diritti tv muovono cifre vicine ai 300 milioni all’anno, questa pirateria toglie risorse alle società, migliaia di posti di lavoro e taglia investimenti sui settori giovanili». In questo passaggio, Lotito evidenzia come la pirateria non sia un semplice furto, ma un crimine che erode le fondamenta economiche del calcio, sottraendo fondi vitali per le società e i vivai giovanili, e fa sorgere una domanda: quanto ancora il calcio può resistere senza interventi decisi?

Proseguendo, il presidente ha rafforzato il suo messaggio con un focus sull’azione immediata contro la pirateria. «La pirateria uccide il calcio e come tale va contrastata, senza contraddizioni. Per questo è stata varata la norma di cui sono stato portavoce. L’AGCOM ora potrà chiedere ai siti internet di tagliare subito lo streaming pirata e un intervento avverrà entro 30 minuti: tempistiche che sono all’avanguardia a livello europeo. Con questa norma saranno puniti anche gli spettatori che si rendono complici, chi pensa di farla franca con abbonamenti illegali deve sapere che questo lascia traccia e che può essere perseguito penalmente. Non si scappa più, la gente lo deve capire e questo è il messaggio che deve essere trasmesso. Tolleranza zero, non c’è più storia per i furbi. Da oggi non si scherza più». Qui, Lotito manda un chiaro segnale di "tolleranza zero", spiegando che non solo i fornitori di contenuti illegali saranno colpiti, ma anche gli utenti comuni, con interventi rapidi e punizioni penali, suscitando interesse su come questa norma europea d’avanguardia cambierà le abitudini dei fan e proteggerà l’industria del calcio.

In sintesi, le dichiarazioni di Lotito al CONI non solo rivelano un problema urgente, ma anche una potenziale svolta nel contrastare la pirateria, lasciando i lettori a chiedersi: sarà questa la chiave per un calcio più equo e sostenibile? Il dibattito è appena iniziato, e l’impatto di queste misure potrebbe risuonare ben oltre i campi da gioco.

Inter, Dumfries salta l’allenamento prima della Lazio: forse ha scelto il letto al campo?

Aggiornamenti intriganti in casa Inter: cosa bolle in vista dello scontro con la Lazio? #Inter #SerieA #Calcio

In casa Inter, l’attenzione è tutta focalizzata sui giocatori che Simone Inzaghi avrà a disposizione per la prossima sfida di campionato contro la Lazio. Con la squadra che sta affinando i dettagli per questa partita cruciale, i tifosi si chiedono chi sarà pronto a scendere in campo e quali sorprese potrebbero riservare gli allenamenti. È un momento di suspense, dove ogni aggiornamento potrebbe fare la differenza in una stagione tanto competitiva.

Arrivano novità fresche dalla base nerazzurra, con la formazione di Simone Inzaghi che intensifica i preparativi per la sfida alla Lazio. Queste informazioni alimentano la curiosità su come il mister stia gestendo il gruppo, soprattutto in vista di un match che potrebbe influenzare gli equilibri in classifica. Immaginate l’eccitazione: ogni sessione di allenamento è un pezzo del puzzle che si incastra, e i fan non vedono l’ora di scoprire le mosse tattiche.

Stando a quanto riportato da Tuttomercatoweb infatti, nella seduta odierna di allenamento non era presente Denzel Dumfries, al quale è stato concesso un giorno di permesso dalla società nerazzurra. Questa frase evidenzia come la gestione del riposo sia cruciale per mantenere alta la forma dei giocatori, offrendo un indizio su quanto l’Inter stia bilanciando sforzi fisici e mentale per arrivare preparata alla gara – un dettaglio che potrebbe incuriosire i supporter sulle possibili alternative in difesa. Con questi elementi in gioco, l’attesa per la partita cresce, e tutti si domandano come Inzaghi saprà adattarsi per conquistare i tre punti.

Negro elogia la Lazio Scudetto: “Eravamo una squadra imbattibile ovunque”

Rievocando lo Scudetto del 2000: le emozioni di Paolo Negro che ancora emozionano i tifosi!

Immaginate un ex difensore che ripercorre i momenti epici di una vittoria storica, con aneddoti che fanno rivivere l’adrenalina del campo. Cosa ha spinto quella squadra a credere nel "miracolo sportivo"? Scopriamolo attraverso le parole di Paolo Negro, in occasione dell’anniversario di quel trionfo indimenticabile. #Scudetto2000 #Lazio

Paolo Negro, l’ex difensore della Lazio, ha condiviso riflessioni profonde ai microfoni di Radiosei, rievocando i dettagli di quella stagione magica. Le sue parole catturano l’essenza di un gruppo che ha lottato fino all’ultimo, suscitando curiosità su come una semplice intuizione possa trasformarsi in realtà sul campo.

Partendo dalle lacrime di Lazio-Parma, che sono state uno sfogo perché eravamo più forti quell’anno, arrivando a Lazio-Reggina: non lo so perché, ma io me lo sentivo. Sono cose che ti senti dentro, la maggior parte dei tifosi non credeva forse al ‘miracolo sportivo’ ma io ne ero convinto, tanto che dissi a mia moglie: ‘Porta la macchina fotografica, portala, perché lo vinciamo stavolta. Me lo sento’. E infatti ho tutte le foto fatte con quella macchina fotografica. Ce lo siamo meritato, strameritati, quello scudetto perché eravamo più forti di tutti. L’attesa? Ho sudato più in quel momento che quando giocavo, salivo e scendeva le scale. E’ stato un massacro fino al fischio finale, una liberazione proprio.
(Qui, Negro sottolinea la sua convinzione interiore e l’intensità emotiva vissuta, invitando i lettori a riflettere su come le sensazioni personali abbiano giocato un ruolo chiave nel successo della squadra, rendendo il racconto ancora più intrigante.)

Passando alla forza del gruppo del 2000, Negro descrive una squadra imbattibile, dove ogni vittoria alimentava la prossima. Questo aspetto affascina, perché fa pensare a come la fiducia collettiva possa elevare il livello di una formazione, trasformandola in una macchina da guerra.

Vittoria porta vittoria, non c’è niente da fare. Eravamo una squadra talmente forte e consapevole della forza che sapevamo di andare ovunque a vincere. Le vittorie ci caricavano sempre di più. La vittoria contro lo United per me è stato l’apice, lì abbiamo capito che davvero eravamo i più forti, non ce n’era per nessuno. Nella programmazione del presidente Cragnotti c’erano grandi obiettivi, puntava ad arrivare a livelli altissimi, poi purtroppo è successo quello che è successo e non si è potuto chiudere il cerchio.
(In questa citazione, Negro evidenzia come la sequenza di successi abbia rafforzato il morale del team, lasciando i lettori curiosi sulle ambizioni interrotte e sul potenziale inesplorato di quella era.)

Un capitolo avvincente riguarda le sfide contro rivali agguerriti, come quella con la Juventus, che Negro ricorda come un momento di pura dominazione. Queste storie alimentano l’interesse, facendoci domandare come un gruppo unito possa superare ostacoli apparentemente insormontabili.

In 10-15 giorni ci siamo giocati tanto e siamo usciti vincenti da tutte e tre le partite, e che partite. A Torino abbiamo vinto in casa della Juventus facendo una partita di grande livello, poi vai a Londra col Chelsea che non aveva mai perso e vinci. In quel momento eravamo un rullo compressore. Il nostro era un gruppo molto unito in campo, fuori ci sono state anche discussioni ma sono state costruttive. Io litigavo con qualche compagno, poi andavamo a cena insieme, finiva tutto lì, anche quelle servivano a migliorarci.
(Negro qui spiega come le dinamiche interne, tra tensioni e armonia, abbiano contribuito alla coesione del team, suscitando curiosità su come questi contrasti abbiano in realtà potenziato le prestazioni.)

Infine, Negro non manca di condividere aneddoti leggeri che aggiungono un tocco umano alla narrazione, rendendo la celebrazione ancora più vivida. Questi episodi invitano i lettori a immaginarsi nei panni di quei giocatori, con la loro miscela di serietà e spensieratezza.

Ce ne sono tanti. Me ne viene in mente uno, ricordando Sinisa: giocavamo la sera e stavamo guardando le partite del pomeriggio. Ad un certo punto, non mi ricordo quale squadra ci fosse in campo, ci fu un rigore e quando lo stavano per calciare Sinisa ha spento la tv: non vi dico la reazione e lui rideva. Era tutta qui l’essenza di quel gruppo. C’era serenità, spensieratezza e poi al campo eravamo tutti concentrati, ognuno aveva le sue cose da fare, le sue superstizioni. Era un gruppo creato per arrivare a quello.
(Con questo aneddoto, Negro illustra l’atmosfera rilassata e motivata del gruppo, che i lettori potrebbero trovare affascinante per capire come l’equilibrio tra divertimento e focus abbia favorito i successi.)

Queste rievocazioni di Paolo Negro non solo celebrano un capitolo glorioso della storia sportiva, ma anche stimolano riflessioni su cosa rende una squadra leggendaria, lasciando un senso di ispirazione che perdura oltre il campo.

Negro non risparmia Mihajlovic: l’aneddoto irriverente sul serbo della Lazio

Paolo Negro svela un aneddoto imperdibile su Sinisa Mihajlovic ai tempi della Lazio! #Calcio #Lazio #Aneddoti

L’ex difensore della Lazio, Paolo Negro, ha condiviso ricordi affascinanti durante un’intervista, catturando l’attenzione con storie che rivelano l’anima di una squadra leggendaria. Chi avrebbe immaginato che dietro le vittorie ci fossero momenti di puro divertimento? Negro ha parlato di aneddoti che portano alla luce la spensieratezza di un’era del calcio, rendendo il racconto irresistibile per ogni appassionato.

Tra le sue dichiarazioni, Negro ha ricordato un episodio specifico legato al suo ex compagno Sinisa Mihajlovic. "ANEDDOTI – Ce ne sono tanti. Me ne viene in mente uno, ricordando Sinisa: giocavamo la sera e stavamo guardando le partite del pomeriggio. Ad un certo punto, non mi ricordo quale squadra ci fosse in campo, ci fu un rigore e quando lo stavano per calciare Sinisa ha spento la tv: non vi dico la reazione e lui rideva. Era tutta qui l’essenza di quel gruppo. C’era serenità, spensieratezza e poi al campo eravamo tutti concentrati, ognuno aveva le sue cose da fare, le sue superstizioni. Era un gruppo creato per arrivare a quello". Questa frase, ricca di vivacità, sottolinea come l’aneddoto catturi l’essenza del gruppo: un misto di leggerezza e focus, dove la reazione al gesto di Mihajlovic simboleggia la serenità che univa la squadra, preparando il terreno per le prestazioni sul campo e evidenziando le personali abitudini come le superstizioni che rendevano il team unico e coeso.

In definitiva, le parole di Negro non solo intrattengono, ma invitano a riflettere su come questi momenti informali abbiano contribuito al successo di un’epoca, lasciando un’eredità che continua a affascinare i fan del calcio.

Lazio, diffidati in allarme: non fate i furbi contro l’Inter o salutate Lecce!

La Lazio si prepara per lo scontro decisivo con l’Inter: cosa rischia di compromettere la corsa all’Europa? #LazioInter #SerieA #CalcioItaliano

Mentre la squadra biancoceleste intensifica gli allenamenti, l’attenzione è tutta puntate su una partita che potrebbe cambiare le sorti della stagione. Con l’Europa in palio, ogni mossa conta: i tifosi si chiedono se questa sfida sarà la chiave per un posto prestigioso o un’occasione persa. Immaginate la tensione in campo, dove un singolo errore potrebbe costare caro – e la Lazio lo sa bene.

La preparazione prosegue senza sosta per i biancocelesti, con l’obiettivo fisso sulla sfida di domenica contro l’Inter. Ma c’è un elemento che aggiunge suspense: giocatori come Rovella e Belahyane devono stare attenti ai cartellini gialli, essendo diffidati. Questa cautela non è solo una questione di disciplina, ma potrebbe influenzare l’intera strategia della squadra, rendendo ogni placcaggio una scommessa ad alto rischio.

Infatti, in caso di ammonizione, saranno costretti a saltare la sfida successiva contro il Lecce. Questa frase sottolinea il peso delle regole nel calcio, dove un semplice giallo può escludere un giocatore da un match cruciale, lasciando la squadra con meno opzioni e i fan a interrogarsi su come questo impatto la rincorsa verso l’Europa. Con le partite che si susseguono rapidamente, ogni decisione in campo diventa un fattore decisivo per il futuro della Lazio.

Marchegiani sul trionfo 2000: “Il culmine della carriera, Eriksson un genio – a differenza di certi finti fenomeni moderni”

L’ex portiere della Lazio rivive l’epica conquista dello Scudetto del 2000: un viaggio di trionfi e ricordi indelebili! #Lazio #Scudetto2000 #CalcioLeggenda

Immaginate un eroe del calcio che torna indietro nel tempo, rievocando momenti di pura euforia e dedizione: è esattamente ciò che ha fatto l’ex portiere della Lazio, Luca Marchegiani, in una recente intervista. Le sue parole catturano l’essenza di una vittoria storica, raccontando aneddoti che ancora oggi fanno battere il cuore ai tifosi, e lasciando il lettore a chiedersi come una squadra possa trasformare sogni in realtà.

Parlando dello Scudetto, Marchegiani ha descritto quell’impresa come un capitolo memorabile della sua carriera. "Esperienza indimenticabile, gioia immensa. Il coronamento di un’intera carriera, di tutti quelli che hanno cominciato quella lunga scalata verso la vetta. Ho avuto la fortuna di assistere allo sviluppo di quell’idea, di quella squadra fortissima. Siamo cresciuti insieme e forse quella è la soddisfazione maggiore. Abbiamo costruito una squadra che non ha vinto per caso, ma seguendo un percorso a tappe ben preciso. Siamo partiti con ambizioni e consapevolezze." Questa frase evidenzia come il successo non fosse un colpo di fortuna, ma il risultato di una crescita condivisa e pianificata, sottolineando l’orgoglio di un gruppo che ha trasformato ambizioni in conquiste concrete, un messaggio che ispira chiunque sogni nel mondo dello sport.

Non si è fermato qui, estendendo i suoi ricordi a chi ha guidato quella squadra verso la gloria. Marchegiani ha elogiato l’allenatore involved, definendolo una figura eccezionale per la sua abilità nel motivare e strategizzare. "Allenatore straordinario, perché è riuscito a combinare la sua capacità di arrivare ai giocatori e ottenere il massimo, a un’esperienza nella gestione e nella chiarezza tattica." Queste parole mettono in luce l’equilibrio perfetto tra empatia e tattica, mostrando come un leader possa elevare una squadra al di sopra delle sue potenzialità, un aspetto che continua a rendere questa storia affascinante per i fan del calcio.

In sintesi, le riflessioni di Marchegiani non sono solo un tuffo nel passato, ma un invito a riflettere su cosa rende una vittoria indimenticabile: la passione, il percorso e le persone dietro di essa, alimentando la curiosità su come tali lezioni possano ispirare le generazioni future del calcio.

Almeyda molla l’AEK Atene: l’ex Lazio non regge il caos greco, ecco il comunicato.

AEK Atene saluta il suo allenatore: un’era di successi che si chiude all’improvviso! #AEK #CalcioGreco #NotizieSportive

Nel mondo del calcio greco, un annuncio inaspettato ha catturato l’attenzione dei tifosi: l’AEK Atene ha reso noto l’addio del suo allenatore, lasciando tutti a chiedersi quali sorprese arriveranno per il club. Questa mossa improvvisa solleva curiosità su come la squadra proseguirà senza una figura chiave che ha segnato recenti traguardi.

Pochi minuti fa, il club ha pubblicato un comunicato ufficiale che conferma il separazione dall’ex giocatore della Lazio, Matias Almeyda. "L’AEK FC annuncia la cessazione del rapporto di collaborazione con l’attuale allenatore della prima squadra, Matias Almeyda": Questa frase sottolinea la fine immediata del loro legame professionale, un modo diretto per evidenziare che la partnership è giunta al termine senza mezzi termini. "Matias Almeyda ha assunto la guida tecnica della nostra squadra dalla stagione 2022-2023 fino a oggi": Qui, l’AEK ricorda l’inizio del suo mandato, ponendo l’accento sul periodo di leadership che ha portato cambiamenti significativi e alimentando l’interesse su cosa abbia significato per la squadra. "Come allenatore dell’AEK, ha ottenuto la storica doppietta del 2023, con il ritorno dell’AEK nel suo stadio": Questo passaggio celebra i suoi successi più brillanti, come la conquista di trofei importanti e il ritorno a casa, rendendo evidente il suo impatto monumentale e lasciando i fan a riflettere su come sostituirlo. "La famiglia AEK e il dirigente amministrativo del club, il signor Marios Iliopoulos, ringraziano Matias Almeyda e i suoi collaboratori per tutto ciò che hanno offerto alla nostra squadra": Si tratta di un saluto riconoscente, che esprime gratitudine per gli sforzi profusi, quasi come un commiato caloroso che aumenta la curiosità su eventuali future collaborazioni. Infine, "Auguriamo loro il meglio per la loro carriera": Questa chiusura positiva trasmette auguri per il futuro, invitando i lettori a speculare su dove Almeyda atterrerà dopo questa pagina voltata.

Con questa separazione, l’AEK Atene entra in una fase di incertezza che potrebbe ridisegnare il suo cammino nel calcio greco, tenendo i appassionati incollati alle prossime mosse del club.

Coppa Italia: Bologna contro Milan, le scelte rischiose di Italiano e Conceicao fanno discutere

La finale di Coppa Italia infiamma l’Olimpico: Milan e Bologna pronte a battagliare per il trofeo! #CoppaItalia #FinaleDelirio #MilanBologna

L’attesa è finita e l’eccitazione è palpabile: le formazioni ufficiali di Milan e Bologna sono state rese note proprio mentre le due squadre si affrontano nella finalissima di Coppa Italia allo stadio Olimpico. Questa partita non è solo una sfida per il trofeo, ma un momento che potrebbe segnare la stagione per entrambe le squadre, con tattiche e giocatori pronti a fare la differenza. Chi emergerà vincitore da questo duello tanto atteso?

Per il Milan, il modulo scelto è un 3-4-2-1, che promette equilibrio e velocità. In porta c’è Maignan, il pilastro difensivo che deve respingere ogni assalto nemico – una scelta che sottolinea la solidità della retroguardia, spiegando come il Milan punti su reazioni rapide per contrastare le offensive avversarie. La linea difensiva è composta da Tomori, Gabbia e Pavlovic, mentre il centrocampo con Jimenez, Fofana, Reijnders e Theo Hernandez sembra progettato per dominare il gioco. In attacco, Pulisic, Leao e Jovic sono le stelle che potrebbero accendere la curiosità dei tifosi, con il loro potenziale per colpi decisivi che potrebbe ribaltare le sorti della partita. Tra i panchinari, nomi come Joao Felix e Abraham offrono opzioni intriganti per cambi tattici.

Dall’altra parte, il Bologna risponde con un 4-2-3-1, un sistema che privilegia la solidità e le ripartenze veloci. Skorupski difende i pali, una scelta che evidenzia l’esperienza del portiere nel gestire pressioni alte – questo dettaglio spiega come il Bologna intenda blindare la propria area per poi colpire in contropiede. La difesa include Holm, Lucumi’, Beukema e Miranda, con un centrocampo affidato a Ferguson e Freuler per il controllo del pallone. In avanti, Orsolini, Fabbian e Ndoye sostengono l’attaccante Castro, creando un mix di creatività e potenza che non può non incuriosire. La panchina, con giocatori come Aebischer e Dominguez, offre alternative che potrebbero cambiare il ritmo della gara in un batter d’occhio.

Con queste formazioni, la finale di Coppa Italia si preannuncia un confronto equilibrato e ricco di emozioni, dove ogni mossa potrebbe essere decisiva. I tifosi sono incollati agli schermi, chiedendosi chi saprà sfruttare al meglio le proprie stelle e chi uscirà trionfante da questa notte memorabile.

Scudetto Lazio 2000: lo speciale di Dazn e Sportitalia

0

Per celebrare il 25° anniversario dello scudetto Lazio 2000, come si legge dal comunicato ufficiale diffuso sul sito del club, “la S.S.Lazio, Dazn e Sportitalia annunciano la trasmissione gratuita e in chiaro dell’evento celebrativo Indimenticabili, il 25°anniversario dello Scudetto 2000”. Ecco tutti i dettagli dell’evento dedicato al secondo scudetto della Lazio.

Scudetto Lazio 2000: l’evento in chiaro

La serata è in programma per giovedì 15 maggio alle ore 20.00, nella storica cornice della Casina di Macchia Madama a Roma, ma l’evento sarà fruibile a tutti i tifosi in live streaming e anche on-demand sull’applicazione di Dazn; sull’app ufficiale della Lazio e sul digitale terrestre al canale 60. Nel corso della serata saranno ospiti dell’evento molti dei protagonisti di quell’annata storica, a partire dai calciatori fino allo staff tecnico. Sarà una serata davvero importante per tutti i tifosi della Lazio che vorranno rivivere quella che è stata davvero una stagione fantastica.

Lazio, 25 anni fa lo scudetto: Tutti i gol della Lazio del 2000

Sono passati 25 anni da quel 14 maggio del 2000, quando la Lazio vinceva 3-0 contro la Reggina. Quella vittoria, con la clamorosa sconfitta della Juventus contro il Perugia, regalò lo scudetto alla Lazio. E noi festeggiamo la ricorrenza pubblicando questo video con tutti i gol di quella stagione, alle 18:04.

Biglietti Inter-Lazio: il dato sui laziali a San Siro

0

Quella di domenica sera a San Siro sarà una partita fondamentale per entrambe le squadre: l’Inter deve inseguire lo Scudetto, mentre la Lazio una qualificazione in Champions League. Ecco perchè i biglietti per Inter-Lazio sono vicinissimi al sold-out. Come da decreto del Ministro degli Interni del 15 aprile 2025 il settore ospiti terzo anello blu resterà chiuso, ma il supporto dei tifosi biancocelesti non mancherà di certo.

Biglietti Inter-Lazio: laziali presenti a San Siro

Nonostante la trasferta vietata ai residenti della regione Lazio, al momento saranno più di 300 i tifosi laziali che sosterranno la squadra biancoceleste in quel di San Siro, sparsi nei vari settori dello stadio. Tra le due tifoserie infatti, nonostante l’altissima posta in palio nei novanta minuti, c’è un gemellaggio che dura ormai da parecchi anni, e con ogni probabilità tantissimi laziali saranno presenti proprio nella Curva Nord interista.

Biglietti Lazio Lecce, ecco quando inizierà la vendita dei tagliandi per il match della 38esima giornata

Biglietti Lazio Lecce – Ci siamo, mancano solamente due partite al termine di questa stagione di Serie A. Gli uomini di mister Baroni sono in piena corsa Champions ed avranno bisogno di tutto il sostegno del popolo laziale.

Biglietti Lazio Lecce, ecco quando inizierà la vendita

Biglietti Lazio Lecce
Biglietti Lazio Lecce, la coreografia della Curva Nord prima del match contro la Juventus

Lazio Lecce sarà l’ultima partita della stagione di Mattia Zaccagni e compagni. Il peso della partita sarà il frutto anche della prestazione allo Stadio San Siro di domenica contro l’Inter di Simone Inzaghi, con tifosi particolari ad assistere al match. La S.S Lazio del Presidente Claudio Lotito non ha ancora reso noti date di vendita dei biglietti e rispettivi prezzi per il match. L’obiettivo sarà, presumibilmente, quello di evitare polemiche come avvenuto nella precedente partita allo Stadio Olimpico di Roma contro la Juventus di Igor Tudor.

Lazio, Veron ricorda lo scudetto: “Soffrivo troppo, e mi sono messo a piangere”

Uno dei più grandi centrocampisti della storia della Lazio, Juan Sebastian Veron, ha parlato delle grandi emozioni vissute per lo scudetto del 2000 con la maglia dei biancoceleste, in una lunga intervista con la Gazzetta dello Sport:

“Mi ricordo la radiolina di Sensini. Si poteva vedere la partita su qualche schermo nella pancia dell’Olimpico, ma io non ce la facevo. Soffrivo troppo. E mi sono messo a piangere, come un bambino. Era una squadra fantastica, dotata di grandissime qualità tecniche e, soprattutto, umane. Ogni giocatore fu importante per quel successo”.

“Nessuno è insostituibile. Nella Lazio mi trovavo a mio agio, c’erano giocatori con i piedi buoni, si faceva un bel calcio. Eravamo i più forti e l’abbiamo dimostrato. Mi resta un meraviglioso ricordo che nessuno potrà mai portarmi via, e mi resta la certezza che vincere uno Scudetto con la Lazio è molto più difficile che in altri club. Per questo la nostra fu un’impresa memorabile”.

Lazio, Conceicao ti ricorda: “Questo stadio mi ha dato soddisfazioni”

Alla vigilia della finale di Coppa Italia tra Milan e Bologna, l’allenatore dei rossoneri, Sergio Conceicao ha parlato in conferenza stampa, rievocando i bei tempi con la maglia della Lazio:

“Questo stadio mi ha dato belle soddisfazioni ma ero ancora calciatore, è passato il tempo. Per domani dovremo avere lo stesso atteggiamento e vivere ogni duello come se fosse l’ultimo. Dobbiamo essere pronti a ogni scenario, sapendo che affrontiamo una squadra diversa da quella di qualche giorno fa. Ci siamo preparati bene, speriamo in una buona risposta domani”.

Inter Lazio, le probabili formazioni: le condizioni di Nuno Tavares

La trasferta a San Siro contro l’Inter si preannuncia complicata per la Lazio, già penalizzata dal pareggio contro la Juventus che ha rallentato la corsa Champions e influito anche sulla prossima formazione. Baroni dovrà infatti fare a meno di Zaccagni e Pellegrini, entrambi squalificati dopo i cartellini gialli rimediati all’Olimpico. Buone notizie però sul fronte difensivo: rientra Hysaj, espulso nel match contro l’Empoli.

Davanti al portiere Mandas, la certezza è Romagnoli. Per l’altro posto al centro della difesa, sarà ballottaggio tra Gila e Gigot. Sulle fasce, probabile impiego di Marusic a sinistra e Lazzari a destra, ma non è escluso un ritorno dal 1’ di Hysaj. Ancora out Nuno Tavares, che proverà in settimana a guadagnarsi almeno una convocazione per Milano.

A centrocampo, Rovella e Guendouzi restano le prime scelte, mentre Vecino, nonostante il recente gol, parte indietro nelle gerarchie. Sulla trequarti, l’uomo più in forma è Pedro, candidato principale a sostituire Zaccagni sulla sinistra. Restano in corsa anche Tchaouna e Noslin, finiti un po’ ai margini nelle ultime uscite. Al centro spazio a Dia, ora avanti rispetto a Dele-Bashiru, mentre a destra ci sarà Isaksen. In attacco, conferma per Taty Castellanos come prima punta.

INTER (3-5-2): Sommer; Bisseck, de Vrij; Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Zielinski, Carlos Augusto; Thuram, Arnautovic. All.: Inzaghi.

LAZIO (4-2-3-1): Mandas; Lazzari; Gila, Romagnoli, Marusic; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Pedro; Castellanos. A disp.: Provedel, Furlanetto, Hysaj, Gigot, Provstgaard, Vecino, Belahyane, Basic, Dele-Bashiru, Tchaouna, Ibrahimovic, Noslin. All.: Baroni.

Calciomercato Lazio, Castellanos piace in Premier e in Liga: la cifra richiesta

Il Taty ha collezionato fin’ora 14 gol e 8 assist in 38 presenze. Non sono certamente dei numeri da vero bomber, ma l’argentino ha saputo raccogliere la pesante eredità di Ciro Immobile portando delle solide prestazioni, risultando fondamentale per il sistema di gioco di Baroni.

Quest’anno si è messo in mostra, tanto da poter diventare un uomo mercato per quest’estate. Castellanos infatti, avrebbe ricevuto attenzioni sia dalla Liga che dalla Premier League. Villareal e Betis lotteranno fino alla fine per un posto in Champions League. La potenziale entrata economica potrebbe spingere uno dei due club ad affondare il colpo.

In Inghilterra si sarebbe fatto avanti il Wolverhampton, che cederà Cunha al Manchester United per quasi 80 milioni. Non solo, il West Ham ha già pescato in casa Lazio e cercherà un centravanti da affiancare al giovane Ferguson, soprattutto dopo il pesante infortunio di Antonio e la partenza di Fullkrug. I biancocelesti considerano Castellanos centrale nel progetto di Baroni, ma a Formello vige la regola che nessuno è incedibile, a fronte di una richiesta di 30-35 milioni di euro.

Calori ironizza sullo scudetto del 2000: “Ci voleva un romanista per far vincere la Lazio”

Rivelazioni esclusive di Calori sullo scudetto della Lazio del 2000: il gol epico alla Juventus e i retroscena con Mazzone! #LazioScudetto #CalcioStoria #Biancocelesti

In un’intervista che riaccende i ricordi di una delle pagine più gloriose del calcio italiano, Alessandro Calori ha condiviso aneddoti affascinanti sullo scudetto vinto dalla Lazio nel 2000. Proprio come successo con le dichiarazioni di Marchegiani, l’ex giocatore biancoceleste si è aperto ai microfoni del Corriere dello Sport, parlando di quel trionfo storico e del gol decisivo contro la Juventus. Queste parole non solo evocano emozioni, ma invitano i fan a riflettere su come un singolo momento possa definire una carriera e un’eredità.

Calori ha descritto con precisione il gol che sigillò il titolo, un’azione che ancora oggi echeggia nei cuori dei tifosi. «Cross da sinistra di Rapajc, colpo di testa, respinta di Conte, stop di petto e tiro di destro». In questa frase, Calori ripercorre fedelmente la sequenza dell’azione, quasi come se fosse un replay vivido, sottolineando l’intensità e la tecnica che trasformarono un momento cruciale in un’icona del calcio.

Un altro aspetto intrigante delle sue dichiarazioni riguarda l’arbitro Collina e le dinamiche dietro le quinte. «Ricordo Collina al telefono, avrà chiesto come comportarsi ai vertici arbitrali. Il campo del Curi drenava benissimo, altrimenti non sarebbe stato possibile riprendere». Qui, Calori suggerisce una possibile interazione tra l’arbitro e le autorità, offrendo uno sguardo curioso sui meccanismi del gioco e su come condizioni esterne, come il drenaggio del campo, abbiano giocato un ruolo nel prosieguo della partita.

Non manca un tocco personale e riflessivo sulla legacy di quella vittoria. «L’affetto dimostrato dai laziali in tutti questi anni mi ha colpito e mi fa piacere. Faccio l’allenatore, nutro una simpatia naturale per la Lazio, ho lavorato anche con la Primavera. Certo il calcio è così. Vengo ricordato per il gol alla Juve. Sembra di rimanere in una nicchia. Un po’ come l’urlo di Tardelli al Bernabeu». Con questa citazione, Calori esprime gratitudine per il sostegno dei fan e paragona il suo momento a un altro storico episodio, evidenziando come certe imprese restino confinate in una "nicchia" di appassionati, ma con un impatto duraturo.

Infine, Calori dedica parole ironiche e affettuose al suo allenatore, toccando un tema di grande interesse per chi ama le storie di calcio. «Ce voleva un romanista per far vincere lo scudetto alla Lazio». Questa frase ironica sottolinea il contrasto tra la fede calcistica di Mazzone e il successo ottenuto, aggiungendo un tocco di umorismo e curiosità su come le dinamiche personali possano influenzare le vittorie sul campo.

Queste rivelazioni di Calori non solo celebrano un trionfo datato 25 anni fa, ma ricordano ai lettori quanto il calcio sia fatto di emozioni, coincidenze e storie umane, invitando a riscoprire un capitolo indimenticabile della storia laziale.