Mauro Mazza, già direttore del Tg2 e di Rai Sport e grande tifoso laziale, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air.
Un parere sul calendario della Serie A
“Voglio fare una premessa. Ho seguito in diretta il sorteggio dei calendari e rilevo da spettatore che ormai il campionato è diventato un fenomeno prettamente televisivo. Tutti i dirigenti della Serie A riuniti in uno studio di Sky dimostra come il campionato venga fatto per la televisione. O il calcio ritrova se stesso, tornando a invogliare il tifoso ad andare allo stadio, oppure il calcio rischia di diventare uno spettacolo fine a se stesso. A Trieste misero delle sagome per far vedere lo stadio più pieno, i nuovi impianti vengono costruiti con seggiolini di tutti i colori per non dare l’effetto degli spalti vuoti: serve una profonda inversione di tendenza. Senza stadi nuovi e accoglienti e senza la gente allo stadio si arriverà ad uno show come quelli americani, preconfezionati, con le risate finte“.
La Lazio di Inzaghi le è piaciuta?
“Mi è piaciuta molto in termini di gioco e di sorpresa. Le premesse l’anno scorso non erano buone ma Inzaghi ha saputo costruire una squadra con grande orgoglio e senso di appartenenza. Che non è stato trasmesso a tutti, visto che il Capitano ha deciso di andare a giocare in una squadra che è arrivata dietro in classifica. Il giocatore deve avere quella che io chiamo “grazia di stato”, sentire il valore aggiunto dell’indossare una determinata maglia, sentirsi parte integrante della storia di un club e per non tutti è così“.
Sul calendario e il cammino che la Lazio dovrà affrontare
“Si comincerà con la Supercoppa e almeno una volta ogni dieci anni mi piacerebbe affrontare la Juventus. Poi penso che la Lazio possa provare a presentarsi a punteggio pieno nello scontro alla sesta giornata contro il Milan. Ho fiducia che alla cessione di Keita arriverà immediatamente un rinforzo in attacco, così come è arrivato subito il sostituto di Biglia dopo la cessione dell’argentino. Credo che Inzaghi sia rassicurato del fatto che la società non lo lascerà sprovvisto. Mi auguro però che accanto a Strakosha ci sia un portiere di esperienza e di affidamento, che possa sostenere un portiere talentuoso ma giovane come l’albanese, magari anche in quelli che possono essere fisiologici momenti di difficoltà. Una riserva all’altezza della situazione con la giusta esperienza e affidabilità“.
Da chi si aspetta tanto nel prossimo campionato tra i componenti della rosa?
“Io mi aspetto un’ulteriore crescita da parte di Milinkovic-Savic, può diventare il vero punto di riferimento della Lazio di quest’anno. Poi punterei su Felipe Anderson, Inzaghi lo segue con enorme attenzione e credo che in alcune occasioni possa spostare da solo gli equilibri delle partite, come ha già dimostrato, seppur a fase alterne, nel corso della sua esperienza alla Lazio. Se Anderson trovasse più convinzione nei suoi mezzi e più fiducia intorno a se potrebbe diventare il vero asso della Serie A“.
Keita alla fine andrà all’Inter o alla Juventus?
“Credo che il fatto che i bianconeri siano usciti allo scoperto faccia capire come il senegalese potrà coronare la sua volontà di andare a Torino, l’importante è che vengano reinvestiti bene dalla Lazio i ricavi di questa eventuale cessione. Speriamo che Inzaghi non debba mettersi le mani nei capelli quando si gira verso la panchina, avere dei cambi all’altezza anche per affrontare al meglio l’Europa League. Fondamentale sarà anche fornire un’alternativa a Immobile per fargli tirare un po’ il fiato nel corso della stagione“.
Chi potrà insidiare la Juventus in questa stagione? Il Milan?
“Qualche risposta arriverà già stasera col primo impegno europeo dei rossoneri. Toccherà a Montella trasformare in una vera squadra un mix di giocatori molto importanti, e dovrà farlo nel minor tempo possibile. Vedo la Juventus sempre favorita, a patto che non inizi a considerare scontata la sua leadership. Vedo più il Napoli pronto ad insidiare la Juventus, la Roma secondo me sconterà la partenza di un giocatore importante come Salah.“