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Lazio, Bazzani non le manda a dire: “Per l’Europa, dobbiamo svegliarci in fretta”

Ex attaccante Fabio Bazzani avverte: Il Como è la mina vagante per l’Europa! #Como #SerieA #Calcio

Fabio Bazzani, ex centravanti che ha indossato la maglia biancoceleste con 15 presenze e 3 gol tra il 2005 e il 2006, ha condiviso le sue idee durante un’intervista a TMW Radio. Tra le analisi sulle prospettive di Milan, Juventus, Napoli e Inter, l’attenzione si è spostata su una squadra che potrebbe riservare sorprese nella stagione 2025/26: il Como. Ma cosa rende questo club così intrigante? Bazzani non ha dubbi sul potenziale nascosto.

Il Como, tornato alla ribalta dopo anni di sfide, sta catturando l’interesse con un progetto ambizioso e una proprietà solida. Immaginate una squadra che potrebbe mischiare le carte in tavola nella lotta per l’Europa: Bazzani la descrive come una vera mina vagante, pronta a sorprendere le grandi del campionato. È un’idea che fa riflettere, soprattutto in un contesto dove ogni dettaglio conta per raggiungere le competizioni continentali.

Al cuore di questa rinascita c’è Cesc Fàbregas, ex centrocampista di Arsenal, Barcellona e Chelsea, ora pilastro del progetto tecnico del Como. Con la sua visione di gioco e leadership, sta costruendo una squadra che unisce giovani talenti promettenti a giocatori esperti, come l’attaccante spagnolo Álvaro Morata, con un passato illustre alla Juventus, Real Madrid e Atlético Madrid. Morata potrebbe essere la chiave, portando gol e carisma in un mix che stuzzica la curiosità di tifosi e analisti.

Con l’inizio della nuova stagione che si avvicina, le parole di Bazzani suonano come un invito a non sottovalutare questa realtà in crescita. Il Como rappresenta una combinazione vincente di ambizione, innovazione e qualità internazionale, che potrebbe aprire le porte all’Europa League o alla Conference League. Per appassionati e addetti ai lavori, è una squadra da monitorare da vicino, capace di mescolare strategia e talento in modi imprevedibili – e chissà, magari anche una scommessa intrigante per il fantacalcio. «Le potenzialità della proprietà le conosciamo, poi sappiamo chi è Fabregas, che punta su giovani ma di personalità, ma anche esperti come Morata. Dobbiamo tenerlo in considerazione per l’Europa».

Lazio, Gattuso visita Formello. Ecco le prime indiscrezioni del mister della Nazionale. Il video

Gattuso fa tappa a Formello: visita ufficiale alla Lazio in vista delle qualificazioni mondiali

Prosegue senza sosta il tour nei ritiri delle squadre di Serie A del Commissario Tecnico della Nazionale, Gennaro Gattuso, che nella giornata odierna ha fatto tappa a Formello per incontrare la Lazio guidata da Maurizio Sarri.

Ad accompagnare il tecnico azzurro, anche il capo delegazione Gianluigi Buffon e gli assistenti Luigi Riccio e Leonardo Bonucci, parte integrante dello staff federale impegnato nella costruzione del nuovo corso della Nazionale.

Ad accoglierli nel centro sportivo biancoceleste sono stati il direttore sportivo Angelo Fabiani e il club manager Alberto Bianchi. Dopo un cordiale scambio di saluti con l’allenatore laziale e l’intera rosa della prima squadra, Gattuso ha seguito con attenzione l’allenamento della Lazio, osservando da vicino il lavoro tattico e atletico svolto in vista dell’inizio della stagione.

L’iniziativa rientra nel più ampio programma di visite istituzionali promosso dallo staff tecnico della Nazionale per rafforzare il legame tra club e selezione azzurra, oltre a monitorare da vicino lo stato di forma dei calciatori italiani impegnati nei ritiri estivi.

In poco meno di due settimane, Gattuso ha già fatto visita a Roma, Juventus, Inter, Cagliari e Bologna, in un’agenda fitta che testimonia l’impegno nel costruire un rapporto diretto e costante con le società di vertice del campionato.

In vista del raduno a Coverciano, previsto per fine agosto, che aprirà ufficialmente la preparazione al match di qualificazione ai Mondiali contro l’Estonia, in programma a Bergamo il prossimo 5 settembre, il giro di incontri proseguirà anche nei prossimi giorni: domani, 8 agosto, sarà la volta del Sassuolo, mentre mercoledì 13 agosto il Ct visiterà il centro sportivo dell’Udinese e, in serata, presenzierà alla prestigiosa Supercoppa UEFA tra Paris Saint-Germain e Tottenham, in programma alla Bluenergy Arena (ex Stadio Friuli) di Udine.

 

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Lazio, De Grandis: “Contro il Burnley test importante. Rovella da recuperare, Dia ideale per il 4-3-3 alto”

A pochi giorni dall’esordio in campionato contro il Como, la Lazio continua la sua preparazione con un test probante contro il Burnley. Intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, il giornalista Stefano De Grandis ha analizzato diversi aspetti della squadra biancoceleste, partendo dalla prestazione nell’amichevole di sabato fino ad arrivare ai nodi irrisolti del centrocampo e dell’attacco.

L’analisi parte dal brasiliano Felipe Anderson, ormai ex Lazio, ma ancora al centro dei ricordi: “Nella sua prima avventura a Roma ci mostrava uno sprint incredibile. Al ritorno non aveva più quello scatto secco, ma ha saputo educarsi tatticamente. Il suo percorso alla Lazio è stato comunque molto importante”.

Focus poi sul cuore del gioco: “Dele-Bashiru va testato ancora, ha caratteristiche interessanti. Ma il vero ‘delitto’ sarebbe rinunciare al Rovella dello scorso anno. Va assolutamente recuperato, perché è un elemento che può fare la differenza. E poi serve aumentare il numero di gol dei centrocampisti: le squadre forti segnano da tutte le zone del campo. Il problema è che a volte, proprio quando si comincia a sognare, arrivano dichiarazioni che smorzano l’entusiasmo. E questo è un peccato”.

Infine, uno sguardo all’attacco: “Dia mi piace molto. L’anno scorso ha faticato in una squadra bassa, dove ci si appoggiava spesso a Castellanos. Ma se si alza il baricentro con un 4-3-3 più offensivo, lui può essere l’uomo giusto: rapido e forte in area. Castellanos? Gli mancano due qualità fondamentali: velocità e concretezza sotto porta”.

Sarri come Sven… 26 anni dopo lo scudetto. Una lettera di un tifoso

Quando la Lazio nel 2000 vinse lo scudetto, erano passati 26 anni dal precedente ed unico tricolore della sua storia.
Dal 1974 al 2000 furono 26 anni per lo più travagliati; partendo proprio dal 1974 con la squalifica dalle coppe internazionali (quindi dalla Coppa dei Campioni), da lì a breve le precoci scomparse di Re Cecconi e Maestrelli, poi tanti anni di serie B (con tanto di spareggi per la C) e per finire il decennio degli anni ’90, dove la speranza di tornare ai massimi livelli si concretizzò di fatto gli ultimi due anni, poiché la Lazio nel 1998 conquistò la Coppa Italia.

Nello stesso anno fece una finale di Coppa Uefa e di Supercoppa Italiana -vincendola- e l’anno seguente vinse la Coppa delle Coppe e la conseguente Supercoppa Europea.
Finalmente, dopo 26 anni dal primo tricolore, arriva in modo rocambolesco, ma meritato, il secondo scudetto.
In 26 anni si sono succeduti centinaia di giocatori e 2 generazioni di tifosi.
Si passarono il testimone 5 propritari/presidenti (Lenzini, Casoni, Chinaglia, Calleri, Cragnotti), 7 se contiamo anche Bocchi (che poi lasciò al suo “socio” Calleri) e Zoff, nominato per un periodo presidente, durante l’era Cragnotti.
Lo scudetto venne festeggiato ovviamente per per il successo ottenuto, ma l’aver scacciato ogni tipo di incubo e frustrazione portò a renderlo ancora più bello, non solo perché arrivato all’ultima giornata del centenario con il sorpasso sulla Juve, non solo perché il tifoso si sentiva depredato l’anno precedente di un tricolore sfiorato -con evidenti torti subiti- dalla compagine di mister Sven, ma il motivo principale erano quei maledetti anni passati dal primo tricolore.

I giovani tifosi del 2000 vedevano il 1974 come preistoria, roba raccontata da genitori e nonni, aneddoti tramandati e non vissuti. I giovani tifosi avevano passato l’infanzia e l’adolescenza con la Lazio in serie B. I tifosi più adulti, da parte loro, ricordavano il 1974 in modo sfocato. Nel 2000 chi poteva ricordare bene la banda di Maestrelli, avendola vissuta a 360°, erano solo quei tifosi che oggi, se ci sono ancora, hanno più di 70 anni.
Arriviamo al punto.

Lazio sta per avvicinarsi l’inizio della stagione 2025/26.

Alla fine di questa stagione saranno passati 26 anni dallo scudetto del 2000.
Dobbiamo renderci conto, noi tifosi, ma soprattutto la società, che per i giovani di oggi il 2000 è preistoria, proprio come per noi lo era il 1974.
Come detto tra il ’74 e il 2000, ci furono 7 presidenti alla guida della Lazio, ognuno importante per il suo contributo. Negli ultimi 26, in proiezione della fine dell’attuale stagione, dopo Cragnotti e l’anno di transizione del compianto Ugo Longo, la Lazio ha avuto un solo presidente. Sebbene possa sembrare che la continuità dia un valore aggiunto ad una società di calcio, è facilmente dimostrabile che non è così. Basti pensare che solo 13 anni prima dello scudetto del centenario, la Lazio stava facendo gli spareggi per la serie C; solo 12 anni prima arrivò 3ª in serie B e questo piazzamento valse la promozione in serie A.
A maggio 2026 invece saranno passati 13 anni dalla Coppa Italia vinta contro la Roma. Considerando che un trofeo sia più importante di una promozione, soprattutto se questo ottenuto in una stracittadina, in un mondo dove la matematica fosse una scienza applicata al calcio, sarebbe stato più normale vincere uno scudetto nel 2026, piuttosto che dopo 13 anni dalla stagione che poteva portare la Lazio in serie C.

Sappiamo che questo è difficile, se non impossibile. Purtroppo. Va comunque ricordato che per i giovani tifosi che affollano oggi la curva, che preparano le scenografie più belle d’Italia, che seguono la Lazio anche lontano da Roma, nonostante non siano mai andati all’aeroporto ad accogliere un Gascoigne, il 2000 è preistoria, è roba da immagini sbiadite, da video in “bianco e nero” che si trovano difficilmente anche su YouTube (che all’epoca non esisteva).
Per noi più adulti ovviamente il ricordo è nitido, ma comincia ad essere troppo lontano. Troppo.

Siamo arrivati a raccontare il “14 maggio 2000” non solo ai nostri figli, ma anche ai nipoti. A breve qualcuno lo racconterà ai pronipoti, magari già nati ma ancora in fasce.
Questo no, non va bene. È ora di tornare a vincere qualcosa di importante.
Presidente, ds, allenatore e giocatori lo devono sapere.
Il tifoso ci sarà sempre a prescindere, la sua fede è incondizionata, ma piace anche ricordare una massima di Boniperti: “VINCERE NON È IMPORTANTE, È L’UNICA COSA CHE CONTA”.

Refenomis79

Calciomercato Lazio, la situazione aggiornata al 7 agosto

Calciomercato Lazio – È un’estate tutt’altro che lineare quella della Lazio. Al 7 agosto, il calciomercato biancoceleste sta vivendo una fase di stallo profondo, segnata da limitazioni societarie, condizioni fisiche da valutare e indicazioni tattiche precise da parte di mister Maurizio Sarri.

Il mercato in entrata è infatti fermo, le cessioni sono state congelate e l’organico si muove in una situazione d’incertezza generale.

Calciomercato Lazio, il blocco Covisoc è un grande problema: nessun acquisto possibile fino a settembre

Il nodo centrale resta quello del blocco imposto dalla Covisoc. A causa di alcuni parametri economici non rispettati — tra cui la liquidità disponibile, il livello di indebitamento e il costo del lavoro associato — il club non potrà effettuare acquisti fino al 1° settembre.

Una notizia pesante, che impone riflessioni profonde sulle strategie adottate dalla dirigenza e sullo stato di salute finanziario della società. Un handicap importante, soprattutto in una fase in cui diversi reparti avrebbero bisogno di rinforzi mirati.

Calciomercato Lazio, poche operazioni concluse: l’unica plusvalenza vera è quella di Loum Tchaouna

Nel frattempo, i pochi movimenti sono legati a obblighi di riscatto già concordati, rientri da prestiti e un’unica cessione significativa: quella di Loum Tchaouna, che ha lasciato Formello per circa 15 milioni di euro.

Tornano invece alla base giocatori come Danilo Cataldi e Matteo Cancellieri, mentre sono stati completati i riscatti di elementi già integrati nella rosa come Pellegrini, Dele-Bashiru, Gigot e Rovella. Nessun volto nuovo, nessuna scommessa: il calciomercato Lazio, per ora, resta una strada bloccata.

Sarri dice stop: “Non parte più nessuno”

Calciomercato Lazio
Calciomercato Lazio, Maurizio Sarri chiaro sul da farsi con la società (Foto Fraioli)

Come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, con il mercato in entrata paralizzato, Sarri ha scelto di bloccare anche le cessioni. Una decisione forte, ma coerente con la necessità di non indebolire ulteriormente un gruppo già corto.

Il tecnico toscano non vuole correre rischi, soprattutto in vista dell’esordio in campionato contro il Como, previsto per il 24 agosto. Anche giocatori dati in partenza restano quindi al momento a disposizione, in attesa di capire se e quando la società potrà tornare attiva sul mercato.

Nel mentre, nella giornata odierna è atteso Rino Gattuso a Formello.

Calciomercato Lazio, dopo Gazza arriva una calciatrice inglese. Lucy Ashworth VIDEO

La S.S. Lazio Women 2015 A.R.L. comunica l’ingaggio di Lucy Ashworth-Clifford

La S.S. Lazio Women 2015 A.R.L. è lieta di annunciare l’acquisizione delle prestazioni sportive di Lucy Ashworth-Clifford, che entra ufficialmente a far parte della rosa biancoceleste per la stagione sportiva in corso.

Centrocampista inglese, classe 1999, Ashworth-Clifford è un’atleta di comprovata esperienza internazionale, dotata di notevole duttilità tattica e visione di gioco. Cresciuta calcisticamente nei prestigiosi settori giovanili del Manchester United e del Manchester City, ha successivamente proseguito il proprio percorso formativo negli Stati Uniti, indossando la maglia dei Lamar Cardinals nell’ambito del campionato universitario NCAA, dove ha avuto modo di affinare le proprie qualità tecniche e atletiche in un contesto altamente competitivo.

Tornata in Europa, ha militato nel Lewes FC nel campionato inglese, per poi trasferirsi in Scozia al Celtic FC Women, con il quale ha disputato due stagioni ad alto livello, collezionando 41 presenze nella Scottish Women’s Premier League e prendendo parte a 5 incontri della UEFA Women’s Champions League, maturando così un bagaglio di esperienza continentale che rappresenta un prezioso valore aggiunto per la squadra biancoceleste.

Con il suo arrivo, la S.S. Lazio Women intende rafforzare ulteriormente il reparto di centrocampo, inserendo una figura in grado di interpretare con equilibrio sia la fase difensiva che quella offensiva, apportando dinamismo, intelligenza tattica e solidità.

A Lucy va il più caloroso benvenuto da parte di tutto l’ambiente biancoceleste, con l’augurio di una stagione ricca di soddisfazioni personali e di squadra. Benvenuta nella famiglia Lazio!

Profilo e Carriera di Lucy Ashworth-Clifford

  • Nome completo: Lucy Ashworth‑Clifford
  • Nazionalità: Inglese
  • Data di nascita: 25 giugno 1999
  • Luogo di nascita: Manchester, Inghilterra (Wikipedia)

Lucy ha mosso i primi passi nei vivai del Manchester United e del Manchester City, proseguendo poi negli Stati Uniti con i Lamar Cardinals prima di un ritorno in Europa, dove ha giocato con il Lewes FC


Esperienze al Celtic FC Women

  • Si è trasferita al Celtic FC Women nell’estate del 2022, firmando un contratto biennale. La scelta fu influenzata dalla volontà di collaborare con l’allenatore Fran Alonso
  • Nel dicembre 2022, ha subito un infortunio grave al legamento crociato (ACL) contro il Rangers, che l’ha tenuta fuori per circa 13 mesi
  • Il club le ha riconosciuto fiducia rinnovo il contratto fino all’estate 2025 nonostante lo stop prolungato.
  • Ha ricevuto il premio SWPL Player of the Month per le prestazioni di ottobre 2022: in quel mese ha segnato 3 reti e fornito 2 assist in 5 partite, migliorando il suo rendimento tecnico con numeri da top performer nella Premier League scozzese (assist, dribbling, cross, corse progressiste).

Dati statistici (stagione 2024/25)

  • In SWPL 1 ha disputato 28 presenze, totalizzando 7 reti e 9 assist, con oltre 1.855 minuti giocati
  • In UEFA Women’s Champions League, ha partecipato a 9 partite, con 1 assist
  • Complessivamente in stagione ha collezionato 37 presenze, 7 gol e 10 assist, con un minutaggio complessivo di 2.589’

In Breve

Lucy Ashworth‑Clifford è una centrocampista inglese giovane ma già dotata di esperienza internazionale, caratterizzata da:

  • Un passato nei vivai di club prestigiosi (Manchester United e City).
  • Esperienze in NCAA e successivamente nel Lewes FC inglese.
  • Un percorso di grande crescita al Celtic Women, con un’ottima media realizzativa e la capacità di fornire assist decisivi.
  • Un ritorno da infortunio che testimonia forza caratteriale e fiducia del club.

FASCIA DA CAPITANO - Lazio, inizia il valzer per la fascia da capitano: ecco chi sarà il fortunato

Lazio – Come riportato dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, la fascia da capitano della Lazio potrebbe presto cambiare padrone. Dopo l’eredità lasciata da Ciro Immobile, Mattia Zaccagni ha portato la fascia nel 2024‑2025, ma ora nulla è più certo. Sarri riflette, lo spogliatoio osserva: ecco chi sono i nomi in corsa.

Lazio, Zaccagni e la fascia: titolare sì, capitano (forse) no

Dopo l’addio di Ciro Immobile, la scelta della Lazio era ricaduta su Mattia Zaccagni per ricoprire il ruolo di capitano. Una decisione ben accolta, sostenuta anche dal Presidente Claudio Lotito e dallo spogliatoio biancoceleste, che lo ha accompagnato e sostenuto per tutta la scorsa stagione.

Ma il calcio, si sa, cambia in fretta. E con l’avvio della nuova annata, la conferma non è più scontata. Contando anche della presenza di Rino Gattuso oggi a Formello, Mattia vorrà far valere tutte le sue più grandi qualità anche in termini di leadership.

Lazio, Cataldi si fa avanti: test con la primavera e indizi chiari

Durante un recente test con la Lazio Primavera, ad indossare la fascia è stato Danilo Cataldi, segnale non banale per chi conosce le dinamiche interne. Tifoso laziale sin da bambino, romano, cresciuto nel vivaio, Cataldi rappresenterebbe una scelta di cuore e appartenenza. E adesso ci crede.

Gli altri nomi papabili: Romagnoli, Marušić e Provedel

Oltre a Cataldi, lo staff tecnico valuta altri profili con peso specifico all’interno dello spogliatoio:

  • Romagnoli, già capitano al Milan e leader della difesa

  • Marušić, senatore silenzioso e affidabile

  • Provedel, punto fermo tra i pali e nello spogliatoio

Tutti e quattro sono nella rosa ristretta dei papabili, anche se il favorito — ad oggi — sembra proprio Cataldi, anche per motivi anagrafici e di simbolismo.

Chi decide? Fabiani è chiaro: “Scelta dell’allenatore”

Intervenuto pubblicamente, il DS Angelo Fabiani ha fugato ogni dubbio: “Il capitano sarà una scelta dell’allenatore. Per me sono tutti capitani, ma la fascia la porta uno solo”. Tradotto: la decisione spetterà a Maurizio Sarri, anche se sarà inevitabilmente influenzata dal sentire del gruppo.

In attesa del verdetto finale

Al 7 agosto 2025, la fascia è ancora sul braccio di Mattia Zaccagni, ma la sua posizione non è più inattaccabile. I prossimi giorni — o le prime uscite ufficiali — scioglieranno i dubbi. La Lazio, intanto, si prepara a scegliere il volto simbolo della sua nuova stagione.

Lazio news, ecco chi giocherà a centrocampo: le scelte definitive di Sarri

Lazio news – La squadra capitanata da Mattia Zaccagni si prepara ad un clamoroso cambio di assetto rispetto alla passata stagione. Infatti, la Lazio passerà dal 4-2-3-1 di mister Marco Baroni al classico 4-3-3 di Maurizio Sarri (all’occorrenza 4-3-1-2). Ciò permetterà alla rosa di giocare con un centrocampista puro in più.

Lazio news, ecco chi saranno i titolari a centrocampo: sorpresa Dele-Bashiru

Lazio news – Sulla mediana, pronto il giovane Nicolò Rovella a gestire il gioco. Il suo sostituto dovrebbe essere Danilo Cataldi, che rimarrà quindi almeno per un altro anno nella Capitale. L’obiettivo di Sarri sarà trasformare i due registi italiani in una sorta di Jorginho ai tempi del suo Napoli. Capacità di visione e di gestione del gioco saranno fondamentali per colpire il tecnico toscano e conquistarsi una maglia da titolare.

Sul centro sinistra sorpresa Dele-Bashiru. Utilizzato come jolly da parte di Marco Baroni nelle partite in cui si necessitava di un centrocampista in più, il nigeriano è pronto a togliersi molte soddisfazioni. Il suo sostituto sarà con ogni probabilità Vecino.

Sul centro destra l’aria che tira è diversa. Mattéo Guendouzi sarà l’unico titolare designato per la posizione, senza ricambio. Si prospetta un probabile ampio rodaggio, ma a Sarri questo va bene. Sì, perché le competizioni da affrontare saranno solamente due, campionato e Coppa Italia, quindi non ci sarà bisogno di altri centrocampisti, che tanto non potrebbero arrivare visto il blocco sul calciomercato.

Lazio news
Lazio news, Guendouzi polmoni di ferro: sarà lui l’unico titolare sul centro destra

Fonte: La Gazzetta dello Sport

Lazio, Rino Gattuso in visita a Formello: le sue considerazioni in vista della Nazionale

Lazio – Come riporta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, nella giornata di oggi il C.T della Nazionale Gennaro Gattuso sarà in visita al Centro Sportivo di Formello per assistere all’allenamento della squadra di Maurizio Sarri.

Lazio, Gennaro Gattuso in visita a Formello: ecco cosa accadrà

Continua così il tour per i ritiri pre stagionali delle varie squadre di Serie A da parte di Rino. Il mister ex Napoli prenderà visione della seduta pomeridiana di Mattia Zaccagni e compagni.

Tra gli osservati speciali troviamo l’estremo difensore Ivan Provedel, il capitano Mattia Zaccagni, Luca Pellegrini, Nicolò Rovella e Matteo Cancellieri. Out dalle probabili convocazioni di settembre Alessio Romagnoli a causa della sua età avanzata.

Lazio, atteso anche un colloquio tra Gattuso e Sarri

Rino vuole una Nazionale giovane e forte. L’obiettivo è chiaro: riportare l’Italia a disputare un campionato del mondo, 11 anni dopo l’ultima volta. La Lazio storicamente è sempre stata una squadra in grado di fornire moltissimi talenti agli azzurri. La speranza è che ciò possa riaccadere anche quest’anno.

Lazio
Lazio, Rino Gattuso farà visita a Maurizio Sarri quest’oggi (Foto Fraioli)

Non sarà contento Maurizio Sarri, che nel corso degli anni ha manifestato apertamente i suoi asti nei confronti delle pause per le Nazionali nel corso delle stagioni giocate. A tal proposito, si attende anche un colloquio personale tra il tecnico toscano e Rino.

Sarri non ha dubbi: Pedro e Vecino saranno i veri eroi della nuova Lazio!

La tournée estiva in Turchia ha rappresentato per Maurizio Sarri un’importante occasione per sperimentare e mettere alla prova quei giocatori meno noti o che ancora devono assimilare appieno i dettami tattici del tecnico. Tra questi, spicca la figura di Dele-Bashiru, un giovane talento che ha disputato tutte e quattro le amichevoli finora giocate dalla Lazio, offrendo a Sarri la possibilità di seguirne da vicino l’adattamento e la crescita.

A differenza di questi elementi in fase di valutazione, alcuni giocatori sono stati tenuti lontani dal campo, non per mancanza di fiducia, ma proprio perché rappresentano pilastri sicuri su cui il tecnico biancoceleste può contare senza esitazioni. Tra questi, Pedro e Matías Vecino, protagonisti assoluti della preparazione ma schierati in campo con parsimonia durante le amichevoli turche.

Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, Sarri ha scelto di risparmiare energie e di concentrarsi sull’inserimento degli interpreti meno familiari al suo gioco, certissimo della qualità e dell’affidabilità dei suoi due jolly. Nelle amichevoli, lo spagnolo ha preso parte dal primo minuto soltanto nelle sfide contro la Primavera e l’Avellino, mentre Vecino è sceso in campo titolare solo nella partita contro la squadra campana.

Con l’inizio del campionato ormai alle porte, Pedro e Vecino torneranno a essere protagonisti assoluti nella strategia di Sarri, pronti a ricoprire ruoli chiave nel 4-3-3 e, all’occorrenza, anche in un eventuale 4-3-1-2. Pedro, grazie alla sua versatilità, può agire su tutte le posizioni del tridente offensivo e, se necessario, trasformarsi in trequartista. Vecino, invece, si conferma una pedina preziosa in mediana: può subentrare o affiancare Guendouzi, ma è anche in grado di assumere il ruolo di regista, una soluzione tattica già sperimentata con successo.

Entrambi i giocatori hanno recentemente rinnovato il loro legame con la Lazio, dimostrando la volontà di mettersi a completa disposizione del tecnico con cui hanno accumulato il maggior numero di presenze in carriera: 175 per Pedro e 111 per Vecino. Saranno senza dubbio le armi in più di Sarri in questa stagione, a cui il mister affida speranze e ambizioni importanti.

Lazio, allarme centrocampo: Sarri è a corto di idee?

Con l’inizio della nuova stagione ormai alle porte, in casa Lazio si respira un clima di attesa, ma anche di incertezza: il nodo principale da sciogliere per Maurizio Sarri riguarda il centrocampo, orfano della qualità e dell’estro di Luis Alberto. Il tecnico toscano aveva chiesto un rinforzo per il ruolo di mezzala sinistra, ma il blocco del mercato ha costretto lo staff a trovare soluzioni interne.

Durante il ritiro, Sarri ha lavorato su diverse opzioni. Fari puntati su Fisayo Dele-Bashiru, impiegato da trequartista da Baroni e ora arretrato nella linea mediana. Il nigeriano, però, ha faticato nelle prime uscite, mostrando difficoltà tattiche e poca brillantezza in entrambe le fasi.

Tra le alternative più affidabili c’è Matías Vecino, già inserito nei meccanismi sarristi e in grado di garantire inserimenti e fisicità. Un’altra idea è quella di spostare Rovella da regista a mezzala, liberando così il posto davanti alla difesa per un ritrovato Danilo Cataldi, apparso in forma durante il precampionato.

L’unica certezza resta Matteo Guendouzi, leader del centrocampo e titolare indiscusso sulla mezzala destra. In quel ruolo, Sarri sta testando anche Belahyane, arretrato dal ruolo di regista per adattarsi alle esigenze del modulo.

Senza nuovi acquisti, la Lazio dovrà affidarsi all’inventiva tattica di Sarri per trovare il giusto equilibrio. Il centrocampo, cuore del suo gioco, resta il cantiere più delicato da sistemare in vista del debutto stagionale.

Betis Como video della rissa in campo. 2-3 per la squadra italiana

Betis–Como 2‑3: cronaca di un’amichevole segnata dalla tensione, con vittoria nel finale per i lombardi

Cadice – Un’amichevole internazionale tra Real Betis Siviglia e Como 1907 si è trasformata in una vicenda tutt’altro che “amichevole”: tensioni, espulsioni e una vittoria in extremis per i lombardi.

I marcatori di Betis Como

Il Como è passato in vantaggio già nei primi minuti grazie a un gol di Diao, proprio l’ex Betis, ha sbloccato il risultato dopo aver approfittato di un errore difensivo. Mentre Lucas Da Cunha ha raddoppiato al 36′ con un tiro preciso.

Il Betis ha reagito nella ripresa con Isco che ha accorciato le distanze trasformando un rigore al 56′ e raggiunge addirittura il pareggio con Junior Firpo al 62′. Il gol decisivo del match l’ha segnato Iván Azón che ha siglato il 3‑2 nei minuti di recupero, chiudendo una gara movimentata e spettacolare.

Il contesto: tensione, rissa e caos prima dell’intervallo

Il momento più controverso è avvenuto nel recupero del primo tempo, quando, con il Como in vantaggio per 2‑0, si è scatenata una rissa in campo. Il portiere del Betis, Alberto Valles, è intervenuto per riprendere il pallone, scatenando una serie di reazioni a catena.

Protagonisti principali del confronto fisico sono stati Pablo Fornals (Betis) e Máximo Perrone (Como), coinvolgendo anche altri calciatori, compresi i panchinari.
Nel parapiglia, l’attaccante del Betis Cucho Hernández ha sferrato un pugno… al proprio compagno Natan, anziché all’avversario.

L’arbitro ha inizialmente espulso Perrone e Héctor Bellerín, poi ha ritirato il cartellino al difensore ex Arsenal, assegnando il rosso definitivo a Fornals, Cadena SER). La gara è ripresa dopo alcuni minuti di sospensione, nonostante il clima infuocato ESPN).

Nonostante il caos e le espulsioni, il Como ha conquistato la vittoria per 3‑2, ribaltando un primo tempo ostico con personalità e precisione nei momenti decisivi. Un successo che, per certi versi, il tasso di adrenalina lo ha reso ancora più memorabile.

Tra infortuni e incertezze, Sarri tiene tutti: niente partenze per ora

Il blocco improvviso del mercato ha colto Maurizio Sarri alla sprovvista, ma il tecnico della Lazio ha scelto di restare e tenere compatto il gruppo. Come riportato dal Corriere dello Sport, l’allenatore biancoceleste ha chiesto a Lotito e alla dirigenza di congelare ogni uscita almeno fino al 31 agosto, data entro cui spera di gestire meglio l’attuale emergenza in rosa.

La situazione è delicata: la squadra è già fortemente condizionata da assenze e infortuni, e ogni ulteriore partenza rischierebbe di creare vuoti difficili da colmare. Cancellieri resterà, mentre un’eventuale partenza di Noslin potrebbe essere valutata solo più avanti. Isaksen è fermo per mononucleosi con tempi indefiniti, Patric fuori un mese, Romagnoli squalificato per due giornate e Gigot continua a lottare con problemi alla schiena.

Anche Hysaj, che sembrava in uscita, potrebbe rimanere per garantire solidità ed esperienza, complice la fragilità fisica di Nuno Tavares. Pellegrini rappresenta una buona alternativa, mentre Lazzari sarà impiegato in più ruoli per sopperire alle emergenze.

Nel frattempo, si registra anche un problema muscolare per il giovane Belahyane, che resterà fermo circa dieci giorni in attesa degli esami. La sua eventuale convocazione per Como sarebbe già un successo.

Sarri stringe i ranghi: nessuna cessione, si lavora con quello che si ha, cercando di ripartire con ordine e determinazione.

Gasperini minimizza il disastro con l’Aston Villa: “Non deprimiamoci, è agosto” – Ma i tifosi si innervosiscono?

Gasperini non si deprime dopo la sconfitta con l’Aston Villa: “Non deprimiamoci, è agosto”! #Roma #Calcio #SerieA #Amichevole

In un momento in cui una pesante sconfitta potrebbe scoraggiare chiunque, Gian Piero Gasperini, allenatore della Roma, ha scelto di trasmettere ottimismo. Dopo il 4-0 rimediato in amichevole contro l’Aston Villa, il tecnico ha minimizzato l’impatto della debacle, invitando tutti a non drammatizzare. Le sue parole, piene di realismo e fiducia, fanno riflettere su quanto il calcio estivo sia ancora un work in progress, lasciando i tifosi a chiedersi come la squadra evolverà nelle prossime settimane.

Nel suo intervento, Gasperini ha analizzato il match con un equilibrio ammirevole. “Non facciamo drammi per una sconfitta in amichevole – ha dichiarato Gasperini –. Loro sono una squadra molto avanti, ma noi siamo solo all’inizio del nostro percorso.” Queste frasi sottolineano come, nonostante la delusione, ci sia spazio per il miglioramento, e chissà se questo approccio equilibrato porterà la Roma a sorprendere nella stagione ufficiale.

Parlando del bilancio generale della partita, il tecnico ha evidenziato gli aspetti positivi nonostante il risultato negativo. “Non c’è niente da dire sull’impegno, è stato encomiabile. Abbiamo sempre cercato di tenere il campo al massimo. A tratti sono state fatte delle buone cose, sul piano del gioco e sul piano del rubare palla, ma non siamo stati incisivi. Abbiamo preso goal in cui ci sono andati via a difesa schierata. Va dato merito agli avversari che hanno una, due marce in più. Ad agosto non devi esaltarti quando vinci e non devi deprimerti quando perdi. Dobbiamo fare meglio.” È intrigante notare come Gasperini usi questi commenti per focalizzare l’attenzione sull’impegno e le lezioni da apprendere, alimentando la curiosità su come la squadra applicherà questi insegnamenti.

Sulle aree di miglioramento, il focus è stato su specifici dettagli tattici e singoli giocatori, offrendo spunti che potrebbero catturare l’interesse dei fan. “Si può puntare di più gli avversari. Cherubini ha avuto buoni spunti, come Soulé. Per un tempo abbiamo fatto fatica, ma sul piano della costruzione del gioco abbiamo fatto buone cose. Alcune prestazioni sono state buone. Dei nuovi mi è piaciuto El Aynaoui. Dobbiamo prendere delle cose buone e applicarci come stiamo facendo.” Queste osservazioni invitano a riflettere su chi emergerà come protagonista nella Roma del futuro, con nomi come Cherubini e Soulé che potrebbero rappresentare le sorprese della stagione.

Sul fronte del mercato, Gasperini ha mantenuto un tono cauto ma speranzoso, lasciando aperta la porta a sviluppi imminenti. “Questo ko ci complica le cose? Non so, mi auguro di no, di non creare complicazioni. Non so se sia una complicazione, speriamo di no. Ci saranno acquisti in attacco? Vedremo. È passato un mese dall’inizio della preparazione, ci sono ancora tre settimane di mercato, vedremo quello che succede.” Questa incertezza aggiunge un velo di suspense, facendosi domande su quali mosse la Roma potrebbe fare per rafforzare l’attacco prima della chiusura del calciomercato.

Infine, analizzando i singoli giocatori e i nuovi arrivi, il tecnico ha offerto insights su potenziali adattamenti e crescita. “Wesley non ha fatto bene, ha sbagliato sul piano tecnico, ma è un ragazzo che ha un bel motore, si vede. Ghilardi è fermo da parecchio, non ha fatto la preparazione. Ma fa parte di quei profili giovani che possono crescere. Wesley e Rensch possono giocare insieme? Tutti e due a destra è difficile. Uno come terzino e uno come esterno è un’idea.” Queste riflessioni su Wesley e Rensch stimolano la curiosità sui possibili esperimenti tattici, lasciando intravedere un futuro in cui i giovani talenti potrebbero fare la differenza per la Roma. Con queste parole, Gasperini chiude un quadro che promette evoluzione, tenendo viva l’attenzione dei tifosi per le prossime sfide.

Aston Villa travolge la Roma 4-0: Che lezione per i giallorossi!

Roma umiliata: l’Aston Villa impone una lezione schiacciante ai giallorossi!

È davvero un campanello d’allarme per la Roma? Dopo una serie di vittorie, i giallorossi crollano 4-0 in amichevole contro un’Aston Villa dominante: fisico, tattica e velocità hanno fatto la differenza. Preparati a scoprire come questa sconfitta potrebbe segnare il precampionato. #ASRoma #AstonVilla #Calcio

Brusco risveglio per la Roma di Gian Piero Gasperini. Dopo cinque vittorie consecutive, la prima amichevole in terra inglese si chiude con una pesante sconfitta: i giallorossi sono stati superati per 4-0 da un’Aston Villa nettamente più in forma. Questa battuta d’arresto evidenzia un passo indietro preoccupante, soprattutto in vista dell’inizio della stagione, e fa sorgere interrogativi su cosa potrebbe cambiare.

Nella partita, l’Aston Villa ha dominato dall’inizio alla fine, segnando con Buendia, Ramsey, Watkins e Malen. I giallorossi, apparsi lenti e non al meglio della condizione, non hanno mai trovato il ritmo giusto, soffrendo la rapidità e la qualità degli avversari. Si tratta della prima sconfitta nel precampionato per la Roma, un momento che mette in luce le debolezze da affrontare urgentemente per Gasperini.

Passando alle pagelle, la serata è stata negativa per difesa e attacco: il nuovo acquisto Hermoso ha faticato molto, mentre l’esterno Wesley ha lasciato spazio ai pericoli e il centravanti Artem Dovbyk non è mai stato incisivo. Tra le note positive, però, brilla il centrocampista Neil El Ayanoui, che ha mostrato personalità e ha sfiorato il gol nel primo tempo. Nella ripresa, Matias Soulé ha lasciato il segno con un grande palo colpito, offrendo un barlume di speranza.

Nonostante il ko, Gasperini invita alla calma. A fine partita, il tecnico ha commentato: “Nessun dramma, è calcio d’agosto”, riconoscendo i meriti dell’Aston Villa e sottolineando come questa sconfitta possa essere una lezione utile per migliorare. Ora, con il prossimo test contro l’Everton in arrivo, la squadra dovrà trasformare questi errori in opportunità per ripartire.

Lazio, perché l’allenatore snobba Pedro e Vecino nelle amichevoli? Il mistero dietro la scelta

Perché Pedro e Vecino sono stati poco utilizzati nelle amichevoli della Lazio? #Lazio #Pedro #Vecino #Calcio #PreCampionato

Hai mai notato come, nelle amichevoli pre-campionato, alcuni giocatori chiave sembrano sparire dalla formazione? È esattamente quello che è accaduto con Pedro e Vecino della Lazio durante la tournée turca, e dietro questa scelta c’è un motivo che merita di essere esplorato da vicino.

In quella serie di test match, l’occasione è stata sfruttata per valutare approfonditamente la rosa, con un focus particolare su chi è meno avvezzo agli schemi della squadra. Un esempio lampante è Dele-Bashiru, che ha giocato in tutte e quattro le amichevoli disputate dalla Lazio, dimostrando quanto sia importante testare l’apprendimento e l’adattamento di questi elementi ai principi del gioco.

Al contrario, due nomi come Pedro e Matías Vecino hanno visto meno minuti del previsto, e non si tratta di una coincidenza. Come evidenziato dal Corriere dello Sport, questa decisione deriva dalla profonda fiducia riposta in loro: il tecnico sa di poter contare su questi giocatori in qualsiasi momento, preferendo dedicare attenzione a chi ha più bisogno di rodaggio.

Durante il precampionato, lo spagnolo è partito titolare solo contro la Primavera e l’Avellino, mentre l’uruguaiano ha giocato dal primo minuto unicamente nell’ultima di queste sfide. Si tratta di un approccio minimalista, pensato per preservarli al meglio in vista dell’inizio del campionato, dove saranno di nuovo protagonisti indiscussi. Entrambi rappresentano i jolly ideali per il 4-3-3, con Pedro capace di ricoprire tutti i ruoli del tridente offensivo e, in caso di varianti tattiche, agire anche da trequartista.

Allo stesso modo, Vecino è una risorsa preziosa a centrocampo: può alternarsi con Guendouzi, affiancarlo o persino ricoprire il ruolo di regista, come ha già fatto con successo in passato. Non dimentichiamo che entrambi hanno rinnovato il contratto con la Lazio a giugno, sigillando un legame di fiducia reciproca. E proprio per questo, non è un caso che abbiano totalizzato il maggior numero di presenze in carriera sotto la guida del “Comandante”: 175 per Pedro e 111 per Vecino. Saranno loro, con la loro esperienza e versatilità, a fare la differenza in una stagione che si annuncia ricca di sfide.

Lazio, Sarri evita casini col capitano: un favorito emerge in sordina

Chi indosserà la fascia da capitano alla Lazio? Un mistero che tiene tutti col fiato sospeso! #Lazio #Capitano #Calcio

Il tema della fascia da capitano in casa Lazio sta accendendo le discussioni, con un equilibrio delicato che il tecnico sta maneggiando con estrema attenzione per non scatenare polemiche. Le prime dichiarazioni hanno alimentato l’incertezza, come quando il tecnico ha espresso: “Zaccagni capitano? Se va bene alla squadra”, lasciando aperta la porta a possibili cambiamenti e alimentando la curiosità su come evolverà la situazione.

Negli ultimi allenamenti e amichevoli, però, sono emersi segnali interessanti che fanno riflettere. Durante l’amichevole di Istanbul, la fascia è finita sul braccio di Mattia Zaccagni, un indizio che suggerisce continuità rispetto alla scorsa stagione. In precedenza, a Formello, era toccata a Danilo Cataldi, una scelta influenzata da circostanze specifiche come la disponibilità dei giocatori, con Cataldi preferito a Romagnoli e Marusic per il suo forte impegno.

Secondo le fonti, l’approccio del tecnico è mirato a mantenere la calma in un’estate già complicata, evitando confronti diretti con la squadra per far emergere la leadership in modo naturale. Zaccagni è uno dei più stimati, al pari di Cataldi, Romagnoli, Marusic, Guendouzi e Pedro, ma sembra avere quel qualcosa in più che lo fa spiccare.

La decisione ufficiale arriverà solo all’inizio del campionato, ma l’impressione è che Zaccagni sarà il prescelto, con Cataldi come vice, rafforzando il suo ruolo centrale nel gruppo. Per la Lazio, una stagione impegnativa è all’orizzonte, e un capitano solido potrebbe fare la differenza nelle sfide future.

Sarri detta legge: Blocca cessioni Lazio fino a data X, e il motivo fa discutere!

Calciomercato Lazio: un veto che cambia tutto, con stop alle cessioni fino a questa data! Scopri i retroscena dietro questa mossa strategica. #Lazio #Calciomercato

Ma cosa succederebbe se una squadra come la Lazio decidesse improvvisamente di bloccare tutte le cessioni in un calciomercato già complicato? È proprio ciò che sta accadendo, con il tecnico che ha imposto una linea dura, chiedendo alla società di aspettare la fine di agosto per non rischiare di indebolire la rosa. Immaginate le tensioni interne e le strategie nascoste: la volontà è quella di tenere tutti i giocatori al completo, evitanto sorprese come infortuni o imprevisti che potrebbero costare caro in campionato.

Eppure, nonostante la necessità di alleggerire l’elenco degli over per la Serie A, il veto rimane saldo, almeno per ora. Prendete l’esempio di Matteo Cancellieri: la sua permanenza sta creando dubbi su Tijani Noslin, ma con l’incertezza sui tempi di recupero di Gustav Isaksen, out per mononucleosi, la prudenza sembra l’unica opzione sensata. Potrebbe essere proprio questo il momento in cui un giocatore come Cancellieri si rivela essenziale – una scelta che fa riflettere su quanto fragile possa essere un equilibrio in formazione.

Anche nel reparto difensivo, la situazione è piena di incognite che tengono tutti con il fiato sospeso. Samuel Gigot sembrava pronto a partire, ma con l’infortunio di Patric e la squalifica di Alessio Romagnoli, la Lazio ha rallentato tutto per evitare minusvalenze. E non finisce qui: il blocco si estende agli esterni, dove il giovane Ruggeri resta in squadra e Elseid Hysaj continua a essere una pedina affidabile, offrendo opzioni tattiche che potrebbero fare la differenza in partite cruciali.

A centrocampo, invece, c’è un vero colpo di scena: il futuro di Toma Basic, dato per partente, ora non è più così scontato. Con il passaggio al 4-3-3, il croato potrebbe rientrare nei piani, dimostrando come una semplice tattica possa ribaltare le prospettive. Nonostante le pressioni economiche, il presidente ha concesso al tecnico il diritto di veto sulle cessioni, permettendogli di aspettare fino al 2 settembre, la data ultima per le liste. Un gesto di fiducia che sottolinea quanto sia fondamentale una rosa al completo per puntare a un posto in Europa – chissà se questa strategia pagherà alla fine della stagione.

Gattuso scuote la Lazio: due giocatori nel mirino, ma la sorpresa è imprevedibile!

Gattuso a Formello: sorprese in arrivo per la Nazionale! #Nazionale #Gattuso #Lazio

Il tour di Gennaro Gattuso sta accendendo i riflettori nel mondo del calcio italiano, lasciando tutti con il fiato sospeso su quali mosse adotterà per rafforzare la squadra. Dopo la tappa di ieri a Bologna, oggi il neo-CT della Nazionale si sposta a Formello, il cuore pulsante del centro sportivo della Lazio, con l’obiettivo di creare legami diretti e tessere una rete di collaborazioni per le qualificazioni ai Mondiali. Che cosa potrebbe riservare questa visita? Un mix di valutazioni e incontri che promette di scuotere le prossime convocazioni.

Accompagnato dai suoi fidati collaboratori Riccio e Bonucci, oltre che dal capo delegazione Buffon, Gattuso ha un’attenzione particolare su due talenti biancocelesti: Nicolò Rovella e Mattia Zaccagni. Per Rovella, il centrocampista classe 2001, l’interesse è alto, visto che Gattuso lo considera un “valore aggiunto” per il centrocampo azzurro. Questa occasione permetterà di sondare le sue condizioni dopo il suo rientro e osservarlo in azione durante l’allenamento, alimentando la curiosità su come potrebbe integrarsi nella Nazionale.

Sul fronte di Zaccagni, l’occhio di Gattuso è puntato sul suo recupero dalla pubalgia e sulla sua “fame” di Nazionale, un elemento che potrebbe fare la differenza nelle partite cruciali contro Estonia e Israele a settembre. Ma non è tutto: questa visita offre a Gattuso l’opportunità di ricongiungersi con vecchie glorie, come Bonucci, suo ex compagno al Milan, e Alessio Romagnoli, con cui ha condiviso la difesa rossonera nella stagione 2017-18. Una chance che potrebbe ridare slancio al difensore, assente dal giro azzurro da tempo, e aprire scenari inaspettati.

Con il tour che prosegue verso Sassuolo e Udine, l’intensità delle preparazioni per gli impegni della Nazionale è palpabile. Quali sorprese emergeranno da questi incontri? Il calcio italiano resta in attesa, mentre Gattuso continua a plasmare la squadra per le sfide future.

Lazio, il trucco degli agenti: Sarri proposto a Fabiani per un affare inaspettato

Gattuso a Formello: un faccia a faccia tra ex rivali che nasconde retroscena sorprendenti! #Nazionale #SerieA #CalcioItaliano

Gennaro Gattuso sta proseguendo il suo giro nei ritiri della Serie A, e dopo la sosta a Bologna, oggi arriva a Roma. Nel pomeriggio, il nuovo commissario tecnico della Nazionale è atteso al centro sportivo di Formello, quartier generale della Lazio. Si tratterà di un’occasione per incontrare “Mau” Sarri e il suo staff, ma anche per un confronto che promette scintille, carico di storie di mercato da non perdere.

L’incontro di oggi a Formello tra Gattuso e Sarri non sarà una semplice formalità. I due allenatori, “Ringhio” Gattuso e “Mau” Sarri, si ritroveranno faccia a faccia, e questo richiama alla mente incroci avvenuti solo pochi mesi fa. Come noto, si tratta di due figure che, fino a poco tempo addietro, erano in lizza per lo stesso ruolo, rendendo l’appuntamento odierno un mix intrigante di passato e presente.

Il retroscena che rende tutto più affascinante risale a due mesi fa, quando la panchina della Lazio era in bilico dopo l’addio di Baroni. Il candidato principale per il presidente Lotito è sempre stato “Mau” Sarri, ma non è mancato un tentativo inaspettato. Agenti vicini al ds Fabiani proposero proprio il nome di Gattuso, una candidatura di peso. Eppure, Fabiani ha sempre spinto con forza per il ritorno di “Mau” Sarri, chiudendo la questione.

Ora, i destini di Gattuso e “Mau” Sarri si sono intrecciati in modo imprevedibile. Gattuso ha afferrato l’opportunità di guidare la Nazionale dopo l’uscita di scena del predecessore, mentre “Mau” Sarri è tornato a Formello dopo un’assenza di 489 giorni. Questo incontro segna la fine di una vecchia rivalità, trasformandola in una collaborazione che potrebbe fare la differenza per il calcio italiano, lasciando i fan con un senso di attesa per ciò che verrà.