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Sarri sprona la Lazio: Europa obiettivo minimo

Con l’inizio imminente della nuova stagione di Serie A, la Lazio intende mettersi alle spalle un’annata deludente, culminata con l’esclusione dalle coppe europee. In lizza per il quarto posto fino all’ultima giornata, i capitolini hanno mancato persino l’accesso alla Conference League, sfumato a favore della Fiorentina dopo il ko con il Lecce. I biancocelesti, guidati da Maurizio Sarri, richiamato al posto di Marco Baroni, hanno un obiettivo chiaro: tornare in Europa, un traguardo considerato il minimo sindacale per una squadra con le ambizioni e la storia della Lazio. Tuttavia, il blocco del mercato in entrata, dovuto allo sforamento dell’indice di liquidità, rappresenta un ostacolo significativo, limitando la possibilità di rinforzi immediati e rimandando eventuali operazioni a gennaio. Nonostante le difficoltà, l’entusiasmo e la determinazione non mancano: vediamo come la Lazio si prepara a questa sfida.

Lazio, obiettivo Europa

Nonostante manchino ancora un paio di settimane all’inizio del campionato, i siti di betting in formato mobile e desktop hanno già pubblicato le quote sullo Scudetto e sulla lotta Champions ed Europa. Stando a queste ultime, la Lazio è considerata tra le outsider per un posto nelle competizioni europee, con un occhio particolare alla qualificazione in Europa League o, in alternativa, alla Conference League. L’obiettivo dichiarato da Sarri e dalla società è chiaro: tornare a competere stabilmente nelle zone alte della classifica. La delusione della scorsa stagione, con l’ottavo posto finale, ha lasciato un segno, ma anche una forte motivazione per riscattarsi. La rosa attuale, pur senza grandi innesti, potrebbe avere il potenziale per centrare almeno un piazzamento valido per l’Europa, ma ciò che è certo è che per riuscirci servirà una maggiore continuità rispetto al passato.

Perché Sarri è l’uomo giusto

Maurizio Sarri, tornato a Formello dopo aver già allenato i biancocelesti dall’estate 2021 fino alle dimissioni presentate a marzo 2024, può essere individuato come il fulcro del progetto Lazio. La sua esperienza, il suo calcio propositivo e la capacità di valorizzare i talenti a disposizione lo rendono l’allenatore ideale per riportare il club in Europa. In un’estate anomala, senza possibilità di acquistare giocatori, l’ex allenatore di Napoli, Chelsea e Juventus, può essere considerato il vero colpo dei biancocelesti: con un solo impegno settimanale, fatta salva la Coppa Italia, puntando su moduli come il 4-3-3 o sul 4-2-3-1 il Comandante avrà più tempo per lavorare e plasmare la squadra, trasmettendo i suoi dettami ai calciatori. Qualcosa, in tal senso, si è già intravisto nell’amichevole terminata 2-2 col Galatasaray (il riferimento è alla splendida azione che ha portato alla rete di Zaccagni). La maniacale attenzione ai dettagli e la capacità di motivare il gruppo saranno fondamentali, soprattutto in un contesto complicato dal blocco del mercato. Sarri ha già dimostrato in passato di poter competere ad alti livelli anche con rose non stellari, e la Lazio confida nel suo carisma per fare la differenza.

Il resoconto del mercato fin qui

Il mercato estivo della Lazio, come detto in precedenza, è condizionato dalle limitazioni finanziarie, dunque l’operato della società si è concentrato sui riscatti dei calciatori arrivati in prestito con opzione e sullo sfoltimento della rosa. Tra i riscatti a titolo definitivo, spiccano nomi come Nuno Tavares dall’Arsenal, Fisayo Dele Bashiru dall’Hatayspor, Luca Pellegrini e Nicolò Rovella dalla Juventus, e Samuel Gigot dal Marsiglia. Sono tornati dai prestiti Romano Floriani Mussolini (era alla Juve Stabia ed è stato poi girato in prestito con diritto di riscatto alla Cremonese), Danilo Cataldi (Fiorentina) e Matteo Cancellieri (Parma), offrendo a Sarri alternative utili per ampliare le rotazioni. Sul fronte delle cessioni, Nicolò Casale è stato riscattato dal Bologna, Loum Tchaouna è stato venduto al Burnley per 15,15 milioni di euro, mentre Gabriele Artistico è andato in prestito allo Spezia. A parametro zero, invece, hanno lasciato la squadra Gaetano Castrovilli, André Anderson e Jean-Daniel Akpa Akpro. Pur senza grandi colpi, la Lazio ha finora mantenuto una base solida senza cedere nessuno dei propri big. Anche se l’assenza di nuovi innesti potrebbe pesare, soprattutto nella prima parte di stagione, grazie all’apporto di Sarri non è escluso che i biancocelesti possano dire la loro nell’ottica di una qualificazione alle coppe europee.

Drago non gira intorno: Cataldi è il vero cuore della Lazio, e con Sarri sarà una stagione da urlo!

Il grande ritorno di Danilo Cataldi: un rinforzo che potrebbe cambiare le sorti del centrocampo laziale? #Lazio #Cataldi #SerieA #CalcioItalia

Il centrocampo della Lazio sta per vivere un momento intrigante con il ritorno di Danilo Cataldi, un talento cresciuto nel vivaio biancoceleste e pronto a riprendersi il suo posto dopo un periodo di lontananza. Con oltre 200 presenze alle spalle, questo centrocampista classe 1994 porta un mix di esperienza e visione di gioco che fa sorgere una domanda: potrebbe essere la chiave per una stagione di alto livello? La sua capacità di impostare il gioco, soprattutto nella costruzione dal basso, aggiunge un tocco di mistero e potenziale a una squadra in cerca di equilibrio.

Quello che rende Cataldi così affascinante è il suo stile unico rispetto ad altri interpreti del ruolo, come Nicolò Rovella, che è più dinamico e orientato a spezzare le azioni avversarie. Cataldi, invece, eccelle come regista puro, capace di dettare i tempi e offrire nuove opzioni tattiche. Immaginate la curiosità di vedere come si adatterà: è una risorsa preziosa che sembra un vero e proprio nuovo innesto, alimentando l’interesse su come influenzerà le dinamiche in campo.

A dare un insight intrigante sul suo possibile impatto è intervenuto Massimo Drago, allenatore che lo ha guidato in passato. Drago, con la sua esperienza, sottolinea le qualità di Cataldi in modo vivido, condividendo riflessioni che fanno riflettere sui suoi progressi: «La Lazio è sempre stata casa di Cataldi e con Sarri può fare un’ottima stagione. Con me era una mezzala di inserimento da 7 e 8 gol, l’ho schierato anche come trequartista. Ma lui ha le qualità per fare tutti i ruoli del centrocampo. Rovella è cresciuto moltissimo. Hanno lo stesso modo di interpretare di giocare in calcio. Potrebbero giocare insieme nel ruolo di regista. Oggi Danilo ha acquisito maggiori geometrie. Sa giocare facile corto, ma ha anche un buon calcio che gli permette di anche per andare lungo. Per Cataldi a Firenze è stata una stagione positiva. Io vedevo un calciatore che sarebbe potuto diventare il capitano della Lazio. Lui ha bisogno di fiducia e con Sarri l’ha sempre avuta. L’avvento di Sarri alla Lazio per lui è stata una fortuna. Ha fatto sì che venissero fuori le sue caratteristiche al 100%».

Questo commento di Drago non fa che accendere la curiosità: Cataldi potrebbe davvero essere il tassello mancante per una Lazio competitiva? Con le sue doti versatili e la fiducia ritrovata, il suo percorso sembra pronto a scrivere un nuovo capitolo, lasciando i tifosi con l’impazienza di vedere cosa riserverà il campo.

Lazio trema: il talento in bilico, un rivale ci prova con mosse audaci? Le novità esclusive

Il futuro di Nicolò Rovella alla Lazio è in bilico? L’Inter fa sul serio, scopri le ultimissime sul calciomercato biancoceleste! #Lazio #Calciomercato #Rovella

Il calciomercato della Lazio resta un argomento che tiene tutti con il fiato sospeso, specialmente per il destino di Nicolò Rovella. Questo centrocampista classe 2001, arrivato dalla Juventus la scorsa estate, ha dimostrato una crescita costante che ha catturato l’attenzione di molti. Con la sua visione di gioco e intelligenza tattica, Rovella si sta affermando come uno dei talenti più promettenti nella rosa biancoceleste – e ci si chiede: riuscirà a rimanere al centro del progetto?

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, l’Inter ha mostrato un interesse concreto per Rovella, con l’ex difensore nerazzurro Cristian Chivu, ora tecnico emergente, che potrebbe inserirlo nel loro piano tattico. L’idea è di puntare su di lui in caso di partenze eccellenti a centrocampo, ma la faccenda si complica: la clausola rescissoria è scaduta, lasciando la Lazio con il pieno controllo sulla situazione. È un dettaglio che potrebbe rendere tutto più intrigante – chi farà la prossima mossa?

Il presidente Claudio Lotito e il direttore sportivo Angelo Fabiani hanno già incontrato l’agente del giocatore, Giuseppe Riso, per ribadire la loro posizione ferma: Rovella è incedibile almeno fino al mercato di gennaio. Questa scelta fa parte della strategia della Lazio per l’estate 2025, focalizzata sul consolidare i talenti in rosa e costruire una squadra competitiva attorno a loro, evitando cessioni che potrebbero destabilizzare il lavoro del nuovo allenatore Marco Baroni, abile nel valorizzare i giovani.

Al momento, nonostante l’interesse dell’Inter, non sono arrivate offerte ufficiali. Rovella rimane un pilastro nel centrocampo biancoceleste, sia per il suo valore tecnico sia per le prospettive di crescita, e la Lazio è determinata a preservare l’equilibrio della squadra. Con un’identità di gruppo da mantenere intatta, il club sta investendo sulla continuità – ma quanto durerà questa “blindatura”?

Il calciomercato della Lazio si conferma un terreno di mosse calcolate, tra potenziali arrivi e la difesa dei suoi gioielli. La permanenza di Nicolò Rovella a Formello sembra una priorità assoluta, almeno fino a gennaio, con la società impegnata a costruire un futuro solido e competitivo. Chissà se questa stabilità resisterà alle prossime sorprese del mercato – una storia da seguire con attenzione.

Albiol stuzzica Sarri: “A Napoli eravamo una grande famiglia, e ora alla Lazio?”

Raul Albiol rievoca i magici anni al Napoli: un’epoca di famiglia e rimpianti che ancora affascina

Raul Albiol, l’ex difensore del Napoli ora al Villarreal, ha aperto il cuore in un’intervista, ricordando i momenti indimenticabili della sua avventura partenopea. Con parole piene di emozione, dipinge un quadro di un team unito e appassionato, che ha lasciato un segno profondo nei tifosi e nel calcio italiano. Preparatevi a scoprire come un semplice spogliatoio si trasformasse in qualcosa di straordinario. #Napoli #CalcioEmozioni #RaulAlbiol

L’ex calciatore spagnolo, che ha indossato la maglia azzurra dal 2013 al 2019, ha parlato di un periodo ricco di intensità, dove il gioco era non solo competitivo, ma anche fonte di gioia pura. Formando una coppia difensiva solida con Kalidou Koulibaly, Albiol ha evidenziato l’atmosfera unica che regnava nello spogliatoio, con compagni come Dries Mertens, Marek Hamšík, Lorenzo Insigne e Jorginho che crescevano insieme, pronti a brillare su palcoscenici internazionali. Queste storie di cameratismo e talento fanno sorgere una domanda: cosa rendeva davvero speciale quella squadra?

Le parole di Albiol catturano l’essenza di un’era che ha entusiasmato i fan, portando il Napoli a sfidare i migliori con un calcio offensivo e spettacolare. In un’intervista a Radio Kiss Kiss Napoli, ha condiviso riflessioni nostalgiche su un gruppo che, pur non raggiungendo tutti gli obiettivi, ha regalato momenti indimenticabili. Ecco cosa ha detto, con sincerità disarmante:

«Io ringrazio i tifosi del Napoli per tutto l’amore che mi hanno dato. Sono un napoletano in più, sono semplicemente un napoletano che è andato via. Mi è dispiaciuto non vincere lo Scudetto quell’anno con Sarri, ma ci siamo goduti il gioco e abbiamo comunque fatta felice molta gente».

Queste righe, ricche di gratitudine e rimpianto, ci fanno riflettere su quanto il legame con i supporter sia stato cruciale. Albiol prosegue, offrendo uno sguardo ancora più intimo su quel periodo:

“Quel Napoli di Sarri era una grande famiglia. Io ho iniziato un percorso bellissimo in quegli anni, poi non abbiamo vinto lo Scudetto e questo resterà. Ma quella squadra ha fatto divertire tanta gente e anche noi in campo ci divertivamo, abbiamo fatto benissimo, tutti i calciatori che erano con noi crescevano e infatti poi andavano in squadre più grandi».

Le sue parole evocano un senso di unità e crescita, lasciando i lettori con la curiosità di rivivere quell’entusiasmo. È proprio questo mix di trionfi sfiorati e gioie condivise che continua a rendere la storia del Napoli un capitolo affascinante del calcio moderno.

Lazio, infortuni a raffica: altro guaio per i biancocelesti, scopri le condizioni del giocatore

Nuovo infortunio scuote la Lazio: come influirà sulla stagione? #Lazio #SerieA #Infortuni

La squadra biancoceleste sta affrontando un inizio di stagione turbolento, con infortuni che mettono a rischio la forma ideale per l’esordio in campionato. Immaginatevi l’ansia di un allenatore che vede i suoi rinforzi fermarsi proprio sul più bello: il centrocampista marocchino Reda Belahyane, arrivato per rafforzare la mediana, è alle prese con un problema alla caviglia che potrebbe rovinare i piani. Come riportato dal quotidiano Il Messaggero, il giovane classe 2004 ha accusato il fastidio durante l’allenamento di ieri, e ciò che sembrava un semplice affaticamento muscolare si è rivelato un trauma articolare.

Gli aggiornamenti medici tengono tutti con il fiato sospeso: Belahyane dovrà osservare uno stop precauzionale, con lo staff che monitora le sue condizioni giorno per giorno. Vi chiederete, riuscirà a essere pronto per l’esordio contro il Como il 24 agosto? Al momento, la sua presenza resta incerta, e solo gli ultimi giorni prima della gara decideranno il suo destino, alimentando la curiosità su come la squadra si adatterà senza di lui.

E non finisce qui, perché ci sono anche notizie su altri giocatori chiave. Per Gustav Isaksen, l’esterno offensivo danese classe 2001, le cose appaiono più rosee: dopo un finale di stagione promettente e test fisici positivi, le analisi recenti sono incoraggianti, e potrebbe tornare in campo nei prossimi giorni. Questo sviluppo aggiunge un po’ di ottimismo, facendoci domandare se possa diventare il jolly che la formazione tanto necessita.

Diversa la situazione per Patric, il difensore spagnolo classe 1993, che sta lottando con uno stiramento muscolare e continua il suo percorso riabilitativo. Apprezzato per la sua duttilità tattica, non sarà disponibile per le amichevoli in arrivo, e la sua partecipazione alla prima giornata contro il Como è in forte dubbio. Con questi imprevisti, la squadra deve navigare tra incertezze, lasciando i tifosi a chiedersi come si comporrà la difesa al debutto.

Mentre l’esordio stagionale si avvicina, la gestione degli infortuni diventa cruciale per una partenza solida in Serie A. Con una squadra neopromossa come il Como pronta a sorprendere, ogni aggiornamento dal fronte medico potrebbe fare la differenza, tenendo alta l’attenzione su come evolverà questa sfida.

De Grandis: Dia è l’attaccante esplosivo che rende il 4-3-3 letale sul campo

Le analisi di De Grandis sulla Lazio: cosa rivela l’amichevole contro il Burnley? #Lazio #Calcio #DeGrandis

Il giornalista sportivo Stefano De Grandis ha condiviso le sue riflessioni sull’amichevole della Lazio contro il Burnley, offrendo spunti intriganti per i tifosi in vista dell’inizio della stagione. Con un’occhio attento alle dinamiche in campo, De Grandis ha esplorato aspetti chiave come il centrocampo e l’attacco, lasciando intuire possibili evoluzioni tattiche da non perdere.

Focalizzandosi su Felipe Anderson, De Grandis ha evidenziato il suo percorso di crescita. “Felipe Anderson nella prima annata ci mostrava uno sprint pazzesco. Quand’era tornato non aveva più quello sprint secco, ma si era educato tatticamente. Secondo me ha fatto un tragitto importante alla Lazio”. Queste parole suscitano curiosità sul suo ruolo futuro, mostrando come la sua evoluzione possa essere un fattore decisivo.

Passando all’analisi della partita, De Grandis ha sottolineato le sfide incontrate contro il Burnley. “La Lazio contro il Burnley può pagare la differenza di ritmo e di forza. Questo è un tipo di prova che permette di fare un piccolo passo avanti”. Questo commento invita a riflettere su come queste amichevoli possano essere un banco di prova essenziale per affinare la squadra.

Per quanto riguarda il centrocampo, De Grandis ha insistito sull’importanza di valorizzare i talenti a disposizione. “Penso che sia necessario continuare a testare Dele-Bashiru. Penso sia un delitto buttare a mare il Rovella dello scorso anno. Credo sia obbligatorio recuperare il giocatore. La Lazio ha bisogno del centrocampo per aumentare la quota gol. Una squadra deve segnare con i centrocampisti. La difficoltà di sognare, di pensare a un obiettivo e che ti porti a un certo tipo di percorso. Però ci sono sempre delle dichiarazioni che raffreddano gli entusiasmi. Questo è il vero peccato”. Le sue osservazioni alimentano l’interesse su come queste scelte possano influenzare l’equilibrio della formazione.

Infine, nel settore offensivo, De Grandis ha espresso apprezzamento per Dia, delineando scenari tattici intriganti. “Dia mi è sempre piaciuto. Lo scorso anno in attacco faticava perché la squadra era bassa e si doveva appoggiare a Castellanos. Se si fa il 4-3-3 più alto e serve uno veloce e forte in area di rigore allora Dia ci può stare. Credo che a Castellanos manca due cose: la velocità di base e l’aspetto realizzativo”. Questo insight solleva domande su possibili adattamenti, rendendo il dibattito ancora più avvincente per i seguaci della squadra. Con queste analisi, l’attenzione resta alta su come la Lazio possa evolversi nei prossimi match.

Burnley-Lazio: Sarri contro il pragmatico Parker, il re delle risalite che potrebbe stupire tutti

Burnley-Lazio: un’amichevole ricca di intensità contro lo “specialista delle promozioni” Parker! #BurnleyLazio #PremierLeague #Amichevoli

La partita tra Burnley e Lazio promette scintille, con i biancocelesti pronti a sfidare una squadra inglese nota per il suo ritmo frenetico e la competitività tipica della Premier League. Dopo aver affrontato avversari europei come Fenerbahce e Galatasaray, questa amichevole al Turf Moor sabato 9 agosto rappresenterà un banco di prova unico, dove emergono le differenze tra campionati. Immaginate il contrasto di stili: il calcio britannico, con la sua intensità costante, contro il gioco più tattico della Lazio – un mix che potrebbe riservare sorprese inaspettate.

Il Burnley ha vissuto un percorso fatto di alti e bassi, alternando promozioni e retrocessioni che tengono i tifosi col fiato sospeso. Dopo sei stagioni consecutive in Premier League sotto Sean Dyche, la squadra è scivolata in Championship, per poi tornare in grande stile con 101 punti sotto Vincent Kompany, ex difensore del Manchester City. Ma la permanenza è durata solo un anno, e ora, con un nuovo timoniere al comando, i Clarets puntano a stabilizzarsi nella massima serie. Che colpo di scena potrebbe riservare questa fase di transizione?

Al timone c’è Scott Parker, un ex centrocampista di Chelsea e Tottenham che si è costruito una reputazione solida nel mondo del calcio inglese. Parker è noto per la sua abilità nel riportare le squadre in Premier League, avendo già ottenuto due promozioni: con il Fulham nel 2020 e con il Bournemouth nel 2022. Considerato uno “specialista delle promozioni”, ora mira a consolidare il Burnley con un mix di esperienza e talento, lasciando i fan curiosi di vedere se riuscirà a trasformare questa squadra in una rivelazione della stagione.

Tra i punti di forza del Burnley spicca una difesa rocciosa, che nella scorsa stagione ha subito solo 16 gol e mantenuto la porta inviolata in 30 occasioni – un record che fa invidia. Ma non è solo difesa: l’attacco può contare su giocatori intriganti come Loum Tchaouna, ex Lazio in cerca di riscatto, Marcus Edwards, esterno offensivo proveniente dallo Sporting Lisbona, Zeki Amdouni, l’attaccante svizzero attualmente infortunato, Quilindschy Hartman, terzino olandese dinamico, e Luca Koleosho, la giovane stella dell’Italia Under 21. Con questi elementi, il Burnley potrebbe riservare più di una sorpresa sul campo.

Questa amichevole è un’opportunità cruciale per entrambe le formazioni: per la Lazio, è il momento di testare la forma a due settimane dall’inizio della stagione contro il Como, mentre per Parker è l’occasione di dimostrare che il suo Burnley può ambire a più della semplice salvezza in Premier League. Con risultati altalenanti nelle recenti uscite – pareggio 2-2 con Shrewsbury, vittoria 0-2 su Huddersfield e 1-0 contro Stoke City – la squadra inglese è pronta a misurarsi con un avversario di livello europeo. Quale tattica prevarrà, e quali storie emergeranno da questo confronto? Solo il campo lo dirà, alimentando l’attesa per una stagione che promette emozioni a non finire.

Ranking FIFA: Italia Femminile stupisce e scala al 12° posto, sovvertendo le aspettative!

Italia Femminile scala il ranking FIFA: un’ascesa che fa sognare! #FIFARanking #CalcioFemminile #Azzurre

Avete presente quel momento in cui una squadra emerge dal gruppo e cattura l’attenzione di tutti? Ecco, la Nazionale Femminile italiana sta vivendo proprio questo, con un progresso che fa palpitare il cuore degli appassionati. Dopo ben 28 anni di attesa, le Azzurre hanno conquistato un posto tra le prime quattro del continente europeo grazie al loro exploit all’Europeo in Svizzera, un risultato che non solo segna la storia del calcio femminile italiano, ma ha anche dato una spinta decisiva al loro posizionamento mondiale.

Ora, “Italia al 12° posto nel ranking FIFA”, un balzo in avanti che non capita tutti i giorni. Grazie alla strepitosa performance nel torneo, la squadra è salita dal 13° al 12° posto, eguagliando il miglior risultato dal giugno 2014 e avvicinandosi al picco assoluto del 10° posto, raggiunto l’ultima volta nell’agosto 2012. È una scalata che fa riflettere: quante volte abbiamo visto le Azzurre lottare per emergere, e ora eccole lì, a un passo dalle vette più alte?

Al timone di questa avventura c’è Andrea Soncin, un ex attaccante che come commissario tecnico ha infuso grinta e organizzazione tattica a un gruppo giovane e ambizioso. Immaginate la soddisfazione di vedere l’Italia competere alla pari con le big europee, trasformando passione in risultati concreti sul campo.

Ma non è solo l’Italia a fare notizia: in vetta al ranking FIFA, c’è un cambiamento epico con la Spagna che ha superato gli Stati Uniti, ora al secondo posto, dopo essere arrivata in finale all’Europeo in Svizzera. Le iberiche, nonostante la sconfitta contro l’Inghilterra a Basilea, hanno dimostrato di essere una forza irresistibile. Sul podio, la Svezia guadagna tre posizioni balzando al terzo posto, mentre l’Inghilterra, campione per la seconda volta consecutiva, sale al quarto, consolidando il suo dominio.

Questo momento segna un segnale forte per il calcio femminile italiano: crescita tangibile, con investimenti e visibilità che stanno facendo la differenza. Tecnici come Soncin stanno guidando le Azzurre verso orizzonti ambiziosi, e chissà quali traguardi arriveranno dopo questa rinascita.

Ecco la classifica completa del ranking FIFA:
1 – Spagna 2066.79 (+1)
2 – Stati Uniti 2065.06 (+1)
3 – Svezia 2025.26 (+3)
4 – Inghilterra 2022.64 (+1)
5 – Germania 2011.56 (-2)
6 – Francia 1988.68 (+4)
7 – Brasile 1976.3 (-3)
8 – Giappone 1971.05 (-1)
9 – Canada 1967.83 (-1)
10 – Corea del Nord 1944.22 (-1)
11 – Paesi Bassi 1899.18 (-)
12 – ITALIA 1884.32 (+1)

Il CT Nazionale irrompe nel quartier generale di Sarri: Caccia ai talenti o trucco astuto? La nota Lazio svela i dettagli

Il CT Gattuso sorprende con una visita inaspettata alla Lazio! #NazionaleItaliana #AvantiLazio

Immaginate il brivido di vedere il commissario tecnico della Nazionale Italiana fare capolino nel ritiro di una grande squadra di Serie A. Gennaro Gattuso ha scelto proprio la Lazio per il suo tour intensivo, una mossa che fa sorgere mille domande: cosa avrà osservato da vicino, e come influirà sui piani futuri della squadra?

In questa occasione, Gattuso non era solo: ad accompagnarlo c’erano figure di spicco come il Capo Delegazione Gianluigi Buffon, e gli assistenti Luigi Riccio e Leonardo Bonucci. Questa formazione unisce esperienza e passione, offrendo un’opportunità unica per rafforzare i legami tra la Nazionale e i club del campionato italiano.

All’arrivo a Formello, Gattuso è stato accolto dal Direttore Sportivo Angelo Fabiani e dal Club Manager Alberto Bianchi. Dopo un cordiale scambio di saluti con l’allenatore e tutti i calciatori biancocelesti, il CT ha seguito con attenzione la sessione di allenamento, dialogando con lo staff per valutare lo stato di forma dei giocatori. IL COMUNICATO DEL CLUB – Gennaro Gattuso fa visita alla Lazio di Maurizio Sarri. Accompagnato dal Capo Delegazione Gianluigi Buffon e dagli assistenti Luigi Riccio e Leonardo Bonucci, il commissario tecnico della Nazionale ha proseguito a Formello le visite nei ritiri dei Club di Serie A, un tour che l’ha portato in meno di due settimane già ad assistere alla preparazione di diverse squadre di Serie A.

Ma perché queste visite? Gattuso, con il suo stile diretto e appassionato, mira a costruire un ponte solido tra la Nazionale e i club, monitorando l’evoluzione dei talenti italiani in vista delle competizioni internazionali. Gattuso è stato accolto a Formello dal Direttore Sportivo Angelo Fabiani e del Club Manager Alberto Bianchi e, dopo un primo scambio di saluti con l’allenatore laziale e tutti i calciatori, ha assistito alla sessione di allenamento dei biancocelesti.

Con questo tour che continua nei prossimi giorni, l’attenzione resta alta: quali sorprese riserverà Gattuso alle altre squadre? Questa iniziativa non solo ravviva il legame nazionale, ma accende la curiosità su come si evolverà la preparazione delle nostre stelle del calcio.

Lazio Women, Ashworth-Clifford sfida i rivali: “Derby? La vinciamo noi, e che partita!”

Nuovo rinforzo per la Lazio Women: le ambiziose parole di Lucy Ashworth-Clifford sul derby e la Champions League! #LazioWomen #CalcioFemminile #SerieAFemminile

La Lazio Women ha accolto un nuovo rinforzo di valore per il suo centrocampo, con l’arrivo di Lucy Ashworth-Clifford, la calciatrice inglese classe 1998, celebrata per la sua visione di gioco, la precisione nei passaggi e la capacità di inserirsi al momento giusto. Questo innesto promette di portare una ventata di energia e talento internazionale alla squadra, rendendo curiosa la stagione che sta per iniziare.

Ashworth-Clifford arriva con un solido background di esperienze internazionali, tra cui le partecipazioni alla UEFA Women’s Champions League, che lei ha definito come un momento «fondamentale per la mia crescita tecnica e mentale». Queste avventure contro le migliori squadre europee le hanno forgiato una maggiore consapevolezza tattica e una mentalità competitiva, lasciando i fan a chiedersi come si adatterà al campionato italiano.

Nella sua prima intervista per il club, la centrocampista ha condiviso il suo entusiasmo per questa nuova sfida in Serie A Femminile, dopo tre anni in Scozia. Le sue parole rivelano ambizione e versatilità: «Ho scelto di venire in Italia dopo tre anni in Scozia, dove ho giocato anche in Champions League. Volevo vivere una nuova sfida per dimostrare cosa sono capace di fare. Ovviamente giocare in Champions League è qualcosa di unico per ogni calciatrice, un’esperienza che porterò con me per il resto della vita. Spero di poter centrare questo obiettivo anche qui alla Lazio».

Inoltre, Ashworth-Clifford ha parlato del suo ruolo in campo e dell’adattamento al calcio italiano, mostrando flessibilità e voglia di emergere: «Ruolo? Sono un’ala sinistra offensiva, mi piace giocare lì e mettere tanti cross in area. In ogni caso mi piace giocare anche sulla destra, sono abbastanza duttile. Spero di abituarmi presto anche al calcio italiano». E non poteva mancare un accenno al Derby della Capitale, che lei eleva a evento clou: «Derby della Capitale? Ogni derby è fondamentale, è probabilmente la gara più importante della stagione. Il derby di Manchester è grandioso, così come quello in Scozia tra Celtic e Rangers. Sono sicura che sarà lo stesso anche qui, mi auguro di poterlo vincere con la Lazio».

Con queste dichiarazioni, Ashworth-Clifford non solo affascina i tifosi con la sua passione e determinazione, ma anche con la promessa di contributi decisivi per la Lazio Women, alimentando l’attesa per le prossime sfide in campionato.

Lazio, Bazzani non le manda a dire: “Per l’Europa, dobbiamo svegliarci in fretta”

Ex attaccante Fabio Bazzani avverte: Il Como è la mina vagante per l’Europa! #Como #SerieA #Calcio

Fabio Bazzani, ex centravanti che ha indossato la maglia biancoceleste con 15 presenze e 3 gol tra il 2005 e il 2006, ha condiviso le sue idee durante un’intervista a TMW Radio. Tra le analisi sulle prospettive di Milan, Juventus, Napoli e Inter, l’attenzione si è spostata su una squadra che potrebbe riservare sorprese nella stagione 2025/26: il Como. Ma cosa rende questo club così intrigante? Bazzani non ha dubbi sul potenziale nascosto.

Il Como, tornato alla ribalta dopo anni di sfide, sta catturando l’interesse con un progetto ambizioso e una proprietà solida. Immaginate una squadra che potrebbe mischiare le carte in tavola nella lotta per l’Europa: Bazzani la descrive come una vera mina vagante, pronta a sorprendere le grandi del campionato. È un’idea che fa riflettere, soprattutto in un contesto dove ogni dettaglio conta per raggiungere le competizioni continentali.

Al cuore di questa rinascita c’è Cesc Fàbregas, ex centrocampista di Arsenal, Barcellona e Chelsea, ora pilastro del progetto tecnico del Como. Con la sua visione di gioco e leadership, sta costruendo una squadra che unisce giovani talenti promettenti a giocatori esperti, come l’attaccante spagnolo Álvaro Morata, con un passato illustre alla Juventus, Real Madrid e Atlético Madrid. Morata potrebbe essere la chiave, portando gol e carisma in un mix che stuzzica la curiosità di tifosi e analisti.

Con l’inizio della nuova stagione che si avvicina, le parole di Bazzani suonano come un invito a non sottovalutare questa realtà in crescita. Il Como rappresenta una combinazione vincente di ambizione, innovazione e qualità internazionale, che potrebbe aprire le porte all’Europa League o alla Conference League. Per appassionati e addetti ai lavori, è una squadra da monitorare da vicino, capace di mescolare strategia e talento in modi imprevedibili – e chissà, magari anche una scommessa intrigante per il fantacalcio. «Le potenzialità della proprietà le conosciamo, poi sappiamo chi è Fabregas, che punta su giovani ma di personalità, ma anche esperti come Morata. Dobbiamo tenerlo in considerazione per l’Europa».

Lazio, Gattuso visita Formello. Ecco le prime indiscrezioni del mister della Nazionale. Il video

Gattuso fa tappa a Formello: visita ufficiale alla Lazio in vista delle qualificazioni mondiali

Prosegue senza sosta il tour nei ritiri delle squadre di Serie A del Commissario Tecnico della Nazionale, Gennaro Gattuso, che nella giornata odierna ha fatto tappa a Formello per incontrare la Lazio guidata da Maurizio Sarri.

Ad accompagnare il tecnico azzurro, anche il capo delegazione Gianluigi Buffon e gli assistenti Luigi Riccio e Leonardo Bonucci, parte integrante dello staff federale impegnato nella costruzione del nuovo corso della Nazionale.

Ad accoglierli nel centro sportivo biancoceleste sono stati il direttore sportivo Angelo Fabiani e il club manager Alberto Bianchi. Dopo un cordiale scambio di saluti con l’allenatore laziale e l’intera rosa della prima squadra, Gattuso ha seguito con attenzione l’allenamento della Lazio, osservando da vicino il lavoro tattico e atletico svolto in vista dell’inizio della stagione.

L’iniziativa rientra nel più ampio programma di visite istituzionali promosso dallo staff tecnico della Nazionale per rafforzare il legame tra club e selezione azzurra, oltre a monitorare da vicino lo stato di forma dei calciatori italiani impegnati nei ritiri estivi.

In poco meno di due settimane, Gattuso ha già fatto visita a Roma, Juventus, Inter, Cagliari e Bologna, in un’agenda fitta che testimonia l’impegno nel costruire un rapporto diretto e costante con le società di vertice del campionato.

In vista del raduno a Coverciano, previsto per fine agosto, che aprirà ufficialmente la preparazione al match di qualificazione ai Mondiali contro l’Estonia, in programma a Bergamo il prossimo 5 settembre, il giro di incontri proseguirà anche nei prossimi giorni: domani, 8 agosto, sarà la volta del Sassuolo, mentre mercoledì 13 agosto il Ct visiterà il centro sportivo dell’Udinese e, in serata, presenzierà alla prestigiosa Supercoppa UEFA tra Paris Saint-Germain e Tottenham, in programma alla Bluenergy Arena (ex Stadio Friuli) di Udine.

 

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Lazio, De Grandis: “Contro il Burnley test importante. Rovella da recuperare, Dia ideale per il 4-3-3 alto”

A pochi giorni dall’esordio in campionato contro il Como, la Lazio continua la sua preparazione con un test probante contro il Burnley. Intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, il giornalista Stefano De Grandis ha analizzato diversi aspetti della squadra biancoceleste, partendo dalla prestazione nell’amichevole di sabato fino ad arrivare ai nodi irrisolti del centrocampo e dell’attacco.

L’analisi parte dal brasiliano Felipe Anderson, ormai ex Lazio, ma ancora al centro dei ricordi: “Nella sua prima avventura a Roma ci mostrava uno sprint incredibile. Al ritorno non aveva più quello scatto secco, ma ha saputo educarsi tatticamente. Il suo percorso alla Lazio è stato comunque molto importante”.

Focus poi sul cuore del gioco: “Dele-Bashiru va testato ancora, ha caratteristiche interessanti. Ma il vero ‘delitto’ sarebbe rinunciare al Rovella dello scorso anno. Va assolutamente recuperato, perché è un elemento che può fare la differenza. E poi serve aumentare il numero di gol dei centrocampisti: le squadre forti segnano da tutte le zone del campo. Il problema è che a volte, proprio quando si comincia a sognare, arrivano dichiarazioni che smorzano l’entusiasmo. E questo è un peccato”.

Infine, uno sguardo all’attacco: “Dia mi piace molto. L’anno scorso ha faticato in una squadra bassa, dove ci si appoggiava spesso a Castellanos. Ma se si alza il baricentro con un 4-3-3 più offensivo, lui può essere l’uomo giusto: rapido e forte in area. Castellanos? Gli mancano due qualità fondamentali: velocità e concretezza sotto porta”.

Sarri come Sven… 26 anni dopo lo scudetto. Una lettera di un tifoso

Quando la Lazio nel 2000 vinse lo scudetto, erano passati 26 anni dal precedente ed unico tricolore della sua storia.
Dal 1974 al 2000 furono 26 anni per lo più travagliati; partendo proprio dal 1974 con la squalifica dalle coppe internazionali (quindi dalla Coppa dei Campioni), da lì a breve le precoci scomparse di Re Cecconi e Maestrelli, poi tanti anni di serie B (con tanto di spareggi per la C) e per finire il decennio degli anni ’90, dove la speranza di tornare ai massimi livelli si concretizzò di fatto gli ultimi due anni, poiché la Lazio nel 1998 conquistò la Coppa Italia.

Nello stesso anno fece una finale di Coppa Uefa e di Supercoppa Italiana -vincendola- e l’anno seguente vinse la Coppa delle Coppe e la conseguente Supercoppa Europea.
Finalmente, dopo 26 anni dal primo tricolore, arriva in modo rocambolesco, ma meritato, il secondo scudetto.
In 26 anni si sono succeduti centinaia di giocatori e 2 generazioni di tifosi.
Si passarono il testimone 5 propritari/presidenti (Lenzini, Casoni, Chinaglia, Calleri, Cragnotti), 7 se contiamo anche Bocchi (che poi lasciò al suo “socio” Calleri) e Zoff, nominato per un periodo presidente, durante l’era Cragnotti.
Lo scudetto venne festeggiato ovviamente per per il successo ottenuto, ma l’aver scacciato ogni tipo di incubo e frustrazione portò a renderlo ancora più bello, non solo perché arrivato all’ultima giornata del centenario con il sorpasso sulla Juve, non solo perché il tifoso si sentiva depredato l’anno precedente di un tricolore sfiorato -con evidenti torti subiti- dalla compagine di mister Sven, ma il motivo principale erano quei maledetti anni passati dal primo tricolore.

I giovani tifosi del 2000 vedevano il 1974 come preistoria, roba raccontata da genitori e nonni, aneddoti tramandati e non vissuti. I giovani tifosi avevano passato l’infanzia e l’adolescenza con la Lazio in serie B. I tifosi più adulti, da parte loro, ricordavano il 1974 in modo sfocato. Nel 2000 chi poteva ricordare bene la banda di Maestrelli, avendola vissuta a 360°, erano solo quei tifosi che oggi, se ci sono ancora, hanno più di 70 anni.
Arriviamo al punto.

Lazio sta per avvicinarsi l’inizio della stagione 2025/26.

Alla fine di questa stagione saranno passati 26 anni dallo scudetto del 2000.
Dobbiamo renderci conto, noi tifosi, ma soprattutto la società, che per i giovani di oggi il 2000 è preistoria, proprio come per noi lo era il 1974.
Come detto tra il ’74 e il 2000, ci furono 7 presidenti alla guida della Lazio, ognuno importante per il suo contributo. Negli ultimi 26, in proiezione della fine dell’attuale stagione, dopo Cragnotti e l’anno di transizione del compianto Ugo Longo, la Lazio ha avuto un solo presidente. Sebbene possa sembrare che la continuità dia un valore aggiunto ad una società di calcio, è facilmente dimostrabile che non è così. Basti pensare che solo 13 anni prima dello scudetto del centenario, la Lazio stava facendo gli spareggi per la serie C; solo 12 anni prima arrivò 3ª in serie B e questo piazzamento valse la promozione in serie A.
A maggio 2026 invece saranno passati 13 anni dalla Coppa Italia vinta contro la Roma. Considerando che un trofeo sia più importante di una promozione, soprattutto se questo ottenuto in una stracittadina, in un mondo dove la matematica fosse una scienza applicata al calcio, sarebbe stato più normale vincere uno scudetto nel 2026, piuttosto che dopo 13 anni dalla stagione che poteva portare la Lazio in serie C.

Sappiamo che questo è difficile, se non impossibile. Purtroppo. Va comunque ricordato che per i giovani tifosi che affollano oggi la curva, che preparano le scenografie più belle d’Italia, che seguono la Lazio anche lontano da Roma, nonostante non siano mai andati all’aeroporto ad accogliere un Gascoigne, il 2000 è preistoria, è roba da immagini sbiadite, da video in “bianco e nero” che si trovano difficilmente anche su YouTube (che all’epoca non esisteva).
Per noi più adulti ovviamente il ricordo è nitido, ma comincia ad essere troppo lontano. Troppo.

Siamo arrivati a raccontare il “14 maggio 2000” non solo ai nostri figli, ma anche ai nipoti. A breve qualcuno lo racconterà ai pronipoti, magari già nati ma ancora in fasce.
Questo no, non va bene. È ora di tornare a vincere qualcosa di importante.
Presidente, ds, allenatore e giocatori lo devono sapere.
Il tifoso ci sarà sempre a prescindere, la sua fede è incondizionata, ma piace anche ricordare una massima di Boniperti: “VINCERE NON È IMPORTANTE, È L’UNICA COSA CHE CONTA”.

Refenomis79

Calciomercato Lazio, la situazione aggiornata al 7 agosto

Calciomercato Lazio – È un’estate tutt’altro che lineare quella della Lazio. Al 7 agosto, il calciomercato biancoceleste sta vivendo una fase di stallo profondo, segnata da limitazioni societarie, condizioni fisiche da valutare e indicazioni tattiche precise da parte di mister Maurizio Sarri.

Il mercato in entrata è infatti fermo, le cessioni sono state congelate e l’organico si muove in una situazione d’incertezza generale.

Calciomercato Lazio, il blocco Covisoc è un grande problema: nessun acquisto possibile fino a settembre

Il nodo centrale resta quello del blocco imposto dalla Covisoc. A causa di alcuni parametri economici non rispettati — tra cui la liquidità disponibile, il livello di indebitamento e il costo del lavoro associato — il club non potrà effettuare acquisti fino al 1° settembre.

Una notizia pesante, che impone riflessioni profonde sulle strategie adottate dalla dirigenza e sullo stato di salute finanziario della società. Un handicap importante, soprattutto in una fase in cui diversi reparti avrebbero bisogno di rinforzi mirati.

Calciomercato Lazio, poche operazioni concluse: l’unica plusvalenza vera è quella di Loum Tchaouna

Nel frattempo, i pochi movimenti sono legati a obblighi di riscatto già concordati, rientri da prestiti e un’unica cessione significativa: quella di Loum Tchaouna, che ha lasciato Formello per circa 15 milioni di euro.

Tornano invece alla base giocatori come Danilo Cataldi e Matteo Cancellieri, mentre sono stati completati i riscatti di elementi già integrati nella rosa come Pellegrini, Dele-Bashiru, Gigot e Rovella. Nessun volto nuovo, nessuna scommessa: il calciomercato Lazio, per ora, resta una strada bloccata.

Sarri dice stop: “Non parte più nessuno”

Calciomercato Lazio
Calciomercato Lazio, Maurizio Sarri chiaro sul da farsi con la società (Foto Fraioli)

Come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, con il mercato in entrata paralizzato, Sarri ha scelto di bloccare anche le cessioni. Una decisione forte, ma coerente con la necessità di non indebolire ulteriormente un gruppo già corto.

Il tecnico toscano non vuole correre rischi, soprattutto in vista dell’esordio in campionato contro il Como, previsto per il 24 agosto. Anche giocatori dati in partenza restano quindi al momento a disposizione, in attesa di capire se e quando la società potrà tornare attiva sul mercato.

Nel mentre, nella giornata odierna è atteso Rino Gattuso a Formello.

Calciomercato Lazio, dopo Gazza arriva una calciatrice inglese. Lucy Ashworth VIDEO

La S.S. Lazio Women 2015 A.R.L. comunica l’ingaggio di Lucy Ashworth-Clifford

La S.S. Lazio Women 2015 A.R.L. è lieta di annunciare l’acquisizione delle prestazioni sportive di Lucy Ashworth-Clifford, che entra ufficialmente a far parte della rosa biancoceleste per la stagione sportiva in corso.

Centrocampista inglese, classe 1999, Ashworth-Clifford è un’atleta di comprovata esperienza internazionale, dotata di notevole duttilità tattica e visione di gioco. Cresciuta calcisticamente nei prestigiosi settori giovanili del Manchester United e del Manchester City, ha successivamente proseguito il proprio percorso formativo negli Stati Uniti, indossando la maglia dei Lamar Cardinals nell’ambito del campionato universitario NCAA, dove ha avuto modo di affinare le proprie qualità tecniche e atletiche in un contesto altamente competitivo.

Tornata in Europa, ha militato nel Lewes FC nel campionato inglese, per poi trasferirsi in Scozia al Celtic FC Women, con il quale ha disputato due stagioni ad alto livello, collezionando 41 presenze nella Scottish Women’s Premier League e prendendo parte a 5 incontri della UEFA Women’s Champions League, maturando così un bagaglio di esperienza continentale che rappresenta un prezioso valore aggiunto per la squadra biancoceleste.

Con il suo arrivo, la S.S. Lazio Women intende rafforzare ulteriormente il reparto di centrocampo, inserendo una figura in grado di interpretare con equilibrio sia la fase difensiva che quella offensiva, apportando dinamismo, intelligenza tattica e solidità.

A Lucy va il più caloroso benvenuto da parte di tutto l’ambiente biancoceleste, con l’augurio di una stagione ricca di soddisfazioni personali e di squadra. Benvenuta nella famiglia Lazio!

Profilo e Carriera di Lucy Ashworth-Clifford

  • Nome completo: Lucy Ashworth‑Clifford
  • Nazionalità: Inglese
  • Data di nascita: 25 giugno 1999
  • Luogo di nascita: Manchester, Inghilterra (Wikipedia)

Lucy ha mosso i primi passi nei vivai del Manchester United e del Manchester City, proseguendo poi negli Stati Uniti con i Lamar Cardinals prima di un ritorno in Europa, dove ha giocato con il Lewes FC


Esperienze al Celtic FC Women

  • Si è trasferita al Celtic FC Women nell’estate del 2022, firmando un contratto biennale. La scelta fu influenzata dalla volontà di collaborare con l’allenatore Fran Alonso
  • Nel dicembre 2022, ha subito un infortunio grave al legamento crociato (ACL) contro il Rangers, che l’ha tenuta fuori per circa 13 mesi
  • Il club le ha riconosciuto fiducia rinnovo il contratto fino all’estate 2025 nonostante lo stop prolungato.
  • Ha ricevuto il premio SWPL Player of the Month per le prestazioni di ottobre 2022: in quel mese ha segnato 3 reti e fornito 2 assist in 5 partite, migliorando il suo rendimento tecnico con numeri da top performer nella Premier League scozzese (assist, dribbling, cross, corse progressiste).

Dati statistici (stagione 2024/25)

  • In SWPL 1 ha disputato 28 presenze, totalizzando 7 reti e 9 assist, con oltre 1.855 minuti giocati
  • In UEFA Women’s Champions League, ha partecipato a 9 partite, con 1 assist
  • Complessivamente in stagione ha collezionato 37 presenze, 7 gol e 10 assist, con un minutaggio complessivo di 2.589’

In Breve

Lucy Ashworth‑Clifford è una centrocampista inglese giovane ma già dotata di esperienza internazionale, caratterizzata da:

  • Un passato nei vivai di club prestigiosi (Manchester United e City).
  • Esperienze in NCAA e successivamente nel Lewes FC inglese.
  • Un percorso di grande crescita al Celtic Women, con un’ottima media realizzativa e la capacità di fornire assist decisivi.
  • Un ritorno da infortunio che testimonia forza caratteriale e fiducia del club.

FASCIA DA CAPITANO - Lazio, inizia il valzer per la fascia da capitano: ecco chi sarà il fortunato

Lazio – Come riportato dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, la fascia da capitano della Lazio potrebbe presto cambiare padrone. Dopo l’eredità lasciata da Ciro Immobile, Mattia Zaccagni ha portato la fascia nel 2024‑2025, ma ora nulla è più certo. Sarri riflette, lo spogliatoio osserva: ecco chi sono i nomi in corsa.

Lazio, Zaccagni e la fascia: titolare sì, capitano (forse) no

Dopo l’addio di Ciro Immobile, la scelta della Lazio era ricaduta su Mattia Zaccagni per ricoprire il ruolo di capitano. Una decisione ben accolta, sostenuta anche dal Presidente Claudio Lotito e dallo spogliatoio biancoceleste, che lo ha accompagnato e sostenuto per tutta la scorsa stagione.

Ma il calcio, si sa, cambia in fretta. E con l’avvio della nuova annata, la conferma non è più scontata. Contando anche della presenza di Rino Gattuso oggi a Formello, Mattia vorrà far valere tutte le sue più grandi qualità anche in termini di leadership.

Lazio, Cataldi si fa avanti: test con la primavera e indizi chiari

Durante un recente test con la Lazio Primavera, ad indossare la fascia è stato Danilo Cataldi, segnale non banale per chi conosce le dinamiche interne. Tifoso laziale sin da bambino, romano, cresciuto nel vivaio, Cataldi rappresenterebbe una scelta di cuore e appartenenza. E adesso ci crede.

Gli altri nomi papabili: Romagnoli, Marušić e Provedel

Oltre a Cataldi, lo staff tecnico valuta altri profili con peso specifico all’interno dello spogliatoio:

  • Romagnoli, già capitano al Milan e leader della difesa

  • Marušić, senatore silenzioso e affidabile

  • Provedel, punto fermo tra i pali e nello spogliatoio

Tutti e quattro sono nella rosa ristretta dei papabili, anche se il favorito — ad oggi — sembra proprio Cataldi, anche per motivi anagrafici e di simbolismo.

Chi decide? Fabiani è chiaro: “Scelta dell’allenatore”

Intervenuto pubblicamente, il DS Angelo Fabiani ha fugato ogni dubbio: “Il capitano sarà una scelta dell’allenatore. Per me sono tutti capitani, ma la fascia la porta uno solo”. Tradotto: la decisione spetterà a Maurizio Sarri, anche se sarà inevitabilmente influenzata dal sentire del gruppo.

In attesa del verdetto finale

Al 7 agosto 2025, la fascia è ancora sul braccio di Mattia Zaccagni, ma la sua posizione non è più inattaccabile. I prossimi giorni — o le prime uscite ufficiali — scioglieranno i dubbi. La Lazio, intanto, si prepara a scegliere il volto simbolo della sua nuova stagione.

Lazio news, ecco chi giocherà a centrocampo: le scelte definitive di Sarri

Lazio news – La squadra capitanata da Mattia Zaccagni si prepara ad un clamoroso cambio di assetto rispetto alla passata stagione. Infatti, la Lazio passerà dal 4-2-3-1 di mister Marco Baroni al classico 4-3-3 di Maurizio Sarri (all’occorrenza 4-3-1-2). Ciò permetterà alla rosa di giocare con un centrocampista puro in più.

Lazio news, ecco chi saranno i titolari a centrocampo: sorpresa Dele-Bashiru

Lazio news – Sulla mediana, pronto il giovane Nicolò Rovella a gestire il gioco. Il suo sostituto dovrebbe essere Danilo Cataldi, che rimarrà quindi almeno per un altro anno nella Capitale. L’obiettivo di Sarri sarà trasformare i due registi italiani in una sorta di Jorginho ai tempi del suo Napoli. Capacità di visione e di gestione del gioco saranno fondamentali per colpire il tecnico toscano e conquistarsi una maglia da titolare.

Sul centro sinistra sorpresa Dele-Bashiru. Utilizzato come jolly da parte di Marco Baroni nelle partite in cui si necessitava di un centrocampista in più, il nigeriano è pronto a togliersi molte soddisfazioni. Il suo sostituto sarà con ogni probabilità Vecino.

Sul centro destra l’aria che tira è diversa. Mattéo Guendouzi sarà l’unico titolare designato per la posizione, senza ricambio. Si prospetta un probabile ampio rodaggio, ma a Sarri questo va bene. Sì, perché le competizioni da affrontare saranno solamente due, campionato e Coppa Italia, quindi non ci sarà bisogno di altri centrocampisti, che tanto non potrebbero arrivare visto il blocco sul calciomercato.

Lazio news
Lazio news, Guendouzi polmoni di ferro: sarà lui l’unico titolare sul centro destra

Fonte: La Gazzetta dello Sport

Lazio, Rino Gattuso in visita a Formello: le sue considerazioni in vista della Nazionale

Lazio – Come riporta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, nella giornata di oggi il C.T della Nazionale Gennaro Gattuso sarà in visita al Centro Sportivo di Formello per assistere all’allenamento della squadra di Maurizio Sarri.

Lazio, Gennaro Gattuso in visita a Formello: ecco cosa accadrà

Continua così il tour per i ritiri pre stagionali delle varie squadre di Serie A da parte di Rino. Il mister ex Napoli prenderà visione della seduta pomeridiana di Mattia Zaccagni e compagni.

Tra gli osservati speciali troviamo l’estremo difensore Ivan Provedel, il capitano Mattia Zaccagni, Luca Pellegrini, Nicolò Rovella e Matteo Cancellieri. Out dalle probabili convocazioni di settembre Alessio Romagnoli a causa della sua età avanzata.

Lazio, atteso anche un colloquio tra Gattuso e Sarri

Rino vuole una Nazionale giovane e forte. L’obiettivo è chiaro: riportare l’Italia a disputare un campionato del mondo, 11 anni dopo l’ultima volta. La Lazio storicamente è sempre stata una squadra in grado di fornire moltissimi talenti agli azzurri. La speranza è che ciò possa riaccadere anche quest’anno.

Lazio
Lazio, Rino Gattuso farà visita a Maurizio Sarri quest’oggi (Foto Fraioli)

Non sarà contento Maurizio Sarri, che nel corso degli anni ha manifestato apertamente i suoi asti nei confronti delle pause per le Nazionali nel corso delle stagioni giocate. A tal proposito, si attende anche un colloquio personale tra il tecnico toscano e Rino.

Sarri non ha dubbi: Pedro e Vecino saranno i veri eroi della nuova Lazio!

La tournée estiva in Turchia ha rappresentato per Maurizio Sarri un’importante occasione per sperimentare e mettere alla prova quei giocatori meno noti o che ancora devono assimilare appieno i dettami tattici del tecnico. Tra questi, spicca la figura di Dele-Bashiru, un giovane talento che ha disputato tutte e quattro le amichevoli finora giocate dalla Lazio, offrendo a Sarri la possibilità di seguirne da vicino l’adattamento e la crescita.

A differenza di questi elementi in fase di valutazione, alcuni giocatori sono stati tenuti lontani dal campo, non per mancanza di fiducia, ma proprio perché rappresentano pilastri sicuri su cui il tecnico biancoceleste può contare senza esitazioni. Tra questi, Pedro e Matías Vecino, protagonisti assoluti della preparazione ma schierati in campo con parsimonia durante le amichevoli turche.

Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, Sarri ha scelto di risparmiare energie e di concentrarsi sull’inserimento degli interpreti meno familiari al suo gioco, certissimo della qualità e dell’affidabilità dei suoi due jolly. Nelle amichevoli, lo spagnolo ha preso parte dal primo minuto soltanto nelle sfide contro la Primavera e l’Avellino, mentre Vecino è sceso in campo titolare solo nella partita contro la squadra campana.

Con l’inizio del campionato ormai alle porte, Pedro e Vecino torneranno a essere protagonisti assoluti nella strategia di Sarri, pronti a ricoprire ruoli chiave nel 4-3-3 e, all’occorrenza, anche in un eventuale 4-3-1-2. Pedro, grazie alla sua versatilità, può agire su tutte le posizioni del tridente offensivo e, se necessario, trasformarsi in trequartista. Vecino, invece, si conferma una pedina preziosa in mediana: può subentrare o affiancare Guendouzi, ma è anche in grado di assumere il ruolo di regista, una soluzione tattica già sperimentata con successo.

Entrambi i giocatori hanno recentemente rinnovato il loro legame con la Lazio, dimostrando la volontà di mettersi a completa disposizione del tecnico con cui hanno accumulato il maggior numero di presenze in carriera: 175 per Pedro e 111 per Vecino. Saranno senza dubbio le armi in più di Sarri in questa stagione, a cui il mister affida speranze e ambizioni importanti.