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Tifosi della Roma senza decenza. Ciro Immobile fischiato per l’infortunio

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Brutta l’invidia di chi ha subito tanto e troppo nella vita per i 7 gol di Ciro Immobile alla Roma.

Quanto capitato al 30′ di Roma-Bologna è stato abbastanza triste. Non tanto per Ciro Immobile che è stato costretto a uscire durante la prima gara del campionato di Serie A, quanto per l’esultanza e i fischi che hanno accompagnato i momenti che hanno riguardato l’infortunio di Immobile. Dal primo momento in cui ha abbandonato l’azione toccandosi la coscia, al momento del cambio. I fischi e il boato di tanti tifosi presenti all’Olimpico non è stato un bel biglietto da visita.

 

Ciro Immobile: la carriera completa del bomber della Lazio e della Nazionale

Ciro Immobile è uno dei più grandi attaccanti italiani degli ultimi anni, simbolo della Lazio e capocannoniere di Serie A in più stagioni. Nato a Torre Annunziata il 20 febbraio 1990, Immobile ha costruito la sua carriera con determinazione, passando dai campi di provincia fino a diventare Scarpa d’Oro europea nel 2020.

Gli inizi e la crescita nelle giovanili

La passione per il calcio nasce presto. Dopo le prime esperienze con il Sorrento, Immobile si fa notare per le sue doti realizzative e viene acquistato dalla Juventus. Con la Primavera bianconera vince il Torneo di Viareggio 2009, segnando una doppietta in finale. È il primo passo verso il calcio che conta.

I prestiti e la consacrazione a Pescara

Con la Juve arrivano le prime presenze in Serie A, ma per crescere servono minuti. Dopo esperienze poco fortunate con Siena e Grosseto, la svolta arriva nella stagione 2011-2012 al Pescara di Zeman. In quella squadra, con Insigne e Verratti, Immobile segna 28 gol in 37 partite, vince il titolo di capocannoniere di Serie B e conquista la promozione in A.

Il Torino e l’esplosione in Serie A

Nel 2012 passa al Genoa, ma è con il Torino che esplode definitivamente. Nel campionato 2013-2014 realizza 22 gol in 33 presenze, diventando capocannoniere di Serie A e meritandosi la chiamata al Mondiale 2014 con l’Italia.

L’esperienza all’estero: Borussia Dortmund e Siviglia

Dopo la stagione da protagonista, Immobile prova l’avventura all’estero. Nel 2014 si trasferisce al Borussia Dortmund, ma non riesce a ripetersi: segna solo 3 gol in Bundesliga. Dopo una parentesi in Liga con il Siviglia, torna in Italia, al Torino, per ritrovare continuità.

La consacrazione con la Lazio

La vera svolta della carriera arriva nell’estate 2016, quando la Lazio lo acquista. A Roma Immobile diventa leggenda:

  • Nel 2016-17 segna 26 gol in campionato.
  • Nel 2017-18 arriva a 29 reti, di nuovo capocannoniere.
  • Nel 2019-20 scrive la storia: 36 gol in Serie A, record e Scarpa d’Oro europea.
  • Nel 2022 supera Silvio Piola e diventa il miglior marcatore di sempre della Lazio, con oltre 200 gol complessivi.

Con la maglia biancoceleste vince anche una Coppa Italia (2019) e due Supercoppe Italiane (2017, 2019).

Ciro Immobile in Nazionale

Con l’Italia, Immobile debutta nel 2014. Ha partecipato al Mondiale 2014 e agli Europei del 2016 e 2020, vincendo il titolo di Campione d’Europa con gli Azzurri a Wembley. Ha segnato più di 15 gol in Nazionale maggiore.

I record e i riconoscimenti

  • 4 volte capocannoniere di Serie A (2014, 2018, 2020, 2022).
  • Scarpa d’Oro 2020, unico italiano insieme a Totti e Toni a riuscirci.
  • Miglior marcatore della storia della Lazio.

Un bomber da record

Dalla Serie B al tetto d’Europa, la carriera di Ciro Immobile è la storia di un attaccante moderno, capace di segnare in ogni modo: con freddezza dal dischetto, con il fiuto da rapace d’area e con la fame di chi non si accontenta mai.

Ciro Immobile esce per infortunio durante Bologna-Roma: la reazione dei tifosi giallorossi

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La Serie A 2025/26 si è aperta con un episodio che ha catturato l’attenzione ben oltre il campo da gioco. Durante Roma-Bologna, Ciro Immobile è stato costretto ad abbandonare il terreno di gioco a causa di un problema fisico, presumibilmente muscolare.

L’attaccante campano, punto di riferimento della squadra di Vincenzo Italiano, ha lasciato spazio alla preoccupazione dei tifosi rossoblù e dei compagni, consapevoli dell’importanza del suo contributo.

Ma a colpire è stato soprattutto il gesto del pubblico romanista. Mentre Immobile si avviava verso la panchina, dallo Stadio Olimpico si è levato il tradizionale “oooo” come attesa della sua uscita dal campo.

Per il Bologna si tratterà di valutare nelle prossime ore l’entità dell’infortunio. Italiano, che nelle scorse settimane aveva elogiato la condizione atletica di Immobile definendola “da ventenne”, spera di riaverlo presto a disposizione per guidare un reparto offensivo giovane e ricco di prospetti come Castro e Dallinga.

Un episodio che racconta due facce del calcio: da un lato la fragilità fisica che non risparmia nessuno, dall’altro il permanente “status” di nemico che si va a creare nella Capitale quando hai giocato nella sponda ritenuta “opposta”.

Da valutare nei prossimi giorni i tempi di recupero dell’attaccante italiano, centrale nel gioco di Vincenzo Italiano.

Serie A, Scott ricomincia da dove aveva finito. Pareggio a reti bianche tra Genoa e Lecce

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In attesa di Milan-Cremonese e di Roma-Bologna, il big match di giornata, sono terminate le precedenti due sfide di quest’oggi, nonché prime due partite della stagione di Serie A 2025/26. Sassuolo-Napoli, finita con il risultato di 2 a 0 in favore dei partenopei, e Genoa-Lecce conclusasi per 0 a 0.

Sassuolo-Napoli: Scott fa quello che vuole. A segno KDB

Una buona prova da parte degli uomini di Antonio Conte che vincono per 2 a 0 la sfida del Mapei Stadium contro il, non proprio irresistibile, Sassuolo di Fabio Grosso. Ad aprire le marcature è stato al 13esimo minuto Scott McTominay, che comincia proprio come aveva concluso la passata stagione: segnando.

Nella ripresa è arrivato anche la prima rete italiana di Kevin De Bruyne. Il gol è arrivato sugli sviluppi di una palla inattiva calciata verso la porta di Turati dal belga. Le gambe pesano, è chiaro. I ritmi di gioco, seppur controllati, non sono ancora alti, ma la sensazione è che la squadra di Antonio Conte sappia come dosare al meglio le energie durante l’arco della partita.

Genoa-Lecce: inizia con uno 0 a 0 il campionato delle due

La partita racconta di una sfida molto equilibrata, come ben evidenziato dal risultato finale. Poche emozioni oggi allo Stadio Luigi Ferraris: sono stati solamente sette i tiri totali tentati dalle due squadre. Anche qui il discorso è sempre lo stesso: ritmi bassi e sistemi tattici di gioco ancora non a pieno assimilati. 83 minuti per Francesco Camarda in campo.

La nuova fascia della Lazio: il leader silenzioso diventa capitano

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Una scelta di cuore, di spogliatoio e di campo. La Lazio ha affidato la fascia di capitano a Mattia Zaccagni, segnalando la volontà di puntare su un simbolo autentico, un calciatore che negli ultimi anni ha incarnato spirito di sacrificio, qualità e attaccamento ai colori biancocelesti.

Arrivato a Roma nel 2021, Zaccagni ha saputo conquistare l’Olimpico con giocate decisive e gol pesanti, entrando rapidamente nel cuore dei tifosi. La sua evoluzione è stata costante: da esterno tecnico e imprevedibile a uomo di equilibrio, capace di prendersi responsabilità nei momenti più difficili.

La decisione di consegnargli la fascia segna un passaggio simbolico: la Lazio del Sarri-bis riparte anche dalla sua leadership. Non un capitano urlatore, ma un punto di riferimento silenzioso, capace di trasmettere con l’esempio più che con le parole.

Il suo percorso parla chiaro: 150 presenze in biancoceleste, oltre 25 gol e una serie di prestazioni memorabili, soprattutto nei derby. Numeri che lo rendono non solo una colonna tecnica, ma anche una figura identitaria, legata al progetto di una Lazio che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici.

Il Sinigaglia di Como sarà il primo palcoscenico ufficiale della sua nuova avventura da capitano. Per Zaccagni un onore, per la Lazio un segnale: la fascia torna al braccio di chi ha dimostrato sul campo di meritarsela.

Insomma, fascia al braccio, fierezza in corpo, camminata rigida e composta: tutto questo accompagnerà l’ingresso al Sinigaglia di Como di Zaccagni, capitano della Lazio.

Sarri e Fabregas, rispetto e incroci: da Stamford Bridge al Sinigaglia

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Il destino ha voluto che Maurizio Sarri e Cesc Fàbregas si ritrovassero di fronte, questa volta sulle panchine di Serie A, dopo essersi incrociati a Stamford Bridge. Era la stagione 2018/19 quando l’allenatore toscano approdava al Chelsea, trovando nello spogliatoio londinese un campione del calibro dello spagnolo.

Il loro rapporto fu particolare: da un lato la filosofia tattica rigorosa di Sarri, dall’altro l’esperienza e la classe di un centrocampista che aveva già vissuto l’apice della carriera tra Arsenal e Barcellona.

Fàbregas, che a gennaio 2019 lasciò i Blues per il Monaco, non nascose mai la stima verso il tecnico, riconoscendone la capacità di dare identità al gruppo e di portare un calcio propositivo anche in Premier League. Non a caso, i blues quell’anno riuscirono nell’impresa di vincere l’Europa League, battendo in finale i nemici dell’Arsenal con un secco 4 a 1.

Oggi, a distanza di sei anni, i due si ritrovano avversari in Serie A, con la sfida Como-Lazio che diventa anche il loro personale derby del ricordo. Sarri guida una Lazio che punta a consolidare ambizioni europee, mentre Fàbregas è al secondo anno come allenatore, e continuerà a trasmettere al suo Como idee moderne e coraggiose.

Non c’è rancore, ma reciproco rispetto. Fàbregas ha spesso parlato del “Sarri-ball” come di un calcio stimolante, mentre il tecnico biancoceleste ha riconosciuto nello spagnolo un professionista intelligente e di grande lettura tattica. La sfida al Sinigaglia, quindi, non è solo una gara di campionato: è la fotografia di due percorsi che si sono incrociati, separati e ora di nuovo riavvicinati.

Calciomercato Lazio, il calciatore è pronto a lasciare Formello nei prossimi giorni: le ultime

I pensieri della squadra di Maurizio Sarri sono ora focalizzati esclusivamente sull’attesissimo esordio in campionato di domani contro il Como di Cesc Fabregas. Il match dello Stadio Giuseppe Sinigaglia si prospetta essere un arduo banco di prova per la Lazio, volenterosa di partire con il piede giusto la nuova stagione.

Tuttavia, una voce sta invadendo i corridoi di Formello: il calciatore scontento sarebbe già con le valigie pronte per partire. Il DS Fabiani e il Presidente Lotito già ne hanno parlato e, insieme ad un colloquio con mister Sarri, sono d’accordo nel far partire il giocatore: sarà lui la pedina per smuovere il calciomercato Lazio, almeno in uscita.

La Lazio aveva bisogno di vendere, dato il problema che persisteva con le liste della Serie A, e – finalmente – la volta sembra esser arrivata. Come riporta il noto portale di calciomercato Transferfeed, Samuel Gigot è fuori dal progetto tecnico di Maurizio Sarri, ed è prossimo alla partenza.

Il francese ha giocato solo un’amichevole nella preparazione pre-stagionale, contro la Primavera biancoceleste. Come riportato anche da Tuttomercato, l’ex Marsiglia è stato ufficialmente inserito sul mercato e dovrebbe lasciare la Lazio già nei prossimi giorni.

Le offerte arrivate alla dirigenza biancoceleste non risultano essere ancora soddisfacenti, ma la società è fiduciosa di trovare una quadra molto presto.

Lazio parte per Como in vista della sfida di domani: gli scatti social

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La Lazio è partita alla volta di Como per la prima giornata di campionato, in programma domani allo Stadio Giuseppe Sinigaglia. Gli uomini di Maurizio Sarri vogliono partire subito con il piede giusto, seppur consapevoli delle insidie che attenderanno la squadra sulle sponde del Lago di Como.

Come di consueto, il club ha condiviso alcuni scatti sui propri canali social ufficiali, immortalando i calciatori in partenza dall’aeroporto e durante il viaggio verso la Lombardia. Tra sorrisi e concentrazione, il gruppo appare compatto e determinato a fare bene contro la formazione di Cesc Fabregas.

Grande curiosità anche tra i tifosi: l’attesa per la sfida è alta, e sono previsti migliaia di supporters laziali pronti a colorare di biancoceleste il settore ospiti del “Sinigaglia”. Come suggerisce l’ANSA, dei disagi ci sono stati, soprattutto tra i fan biancocelesti, ma la situazione sembrerebbe esser stata ben gestita da parte delle autorità di competenza.

Lazio e Como si ritroveranno così a incrociare i propri destini dopo anni: per i padroni di casa sarà un appuntamento storico davanti al proprio pubblico, per i capitolini invece un test importante in questa nuova stagione targata Sarri-bis. Ciò che ci riserverà il futuro, come cantava Il Maestro: “lo scopriremo solo vivendo”.

Gli scatti della partenza dei biancocelesti:

Sassuolo Napoli, le formazioni ufficiali della 1a giornata: Meret o Milinkovic in porta per Conte?

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NAPOLI (4-1-4-1): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera; Lobotka; Politano, Anguissa, De Bruyne, McTominay; Lucca (All.: Conte)

SASSUOLO (4-3-3): Turati; Walukiewicz, Romagna, Muharemovic, Doig; Koné, Lipani, Boloca; Berardi, Pinamonti, Laurienté (All.:Grosso)

Le formazioni di Napoli e Sassuolo presentano diversi spunti interessanti in vista della sfida delle ore 18:30. Antonio Conte conferma il suo Napoli con il 4-1-4-1, un sistema che garantisce compattezza difensiva e allo stesso tempo grande spinta sulle corsie.

Tra i pali c’è Meret, protetto da una retroguardia che vede Di Lorenzo e Olivera sulle fasce, con Rrahmani e Juan Jesus al centro. Davanti alla difesa agisce Lobotka, cervello e metronomo della squadra, incaricato di dare equilibrio.

A centrocampo spiccano i nomi di Anguissa e soprattutto De Bruyne, il grande colpo estivo: la sua qualità e la sua visione di gioco possono cambiare il volto della manovra partenopea. Sulle fasce Politano e McTominay, quest’ultimo adattato in posizione offensiva, mentre in avanti Conte si affida alla fisicità di Lucca, atteso a un test di maturità in un ruolo da protagonista.

Il Sassuolo di Fabio Grosso risponde con il consueto 4-3-3. In porta Turati, mentre la difesa si affida alla coppia centrale Romagna-Muharemovic, con Doig a sinistra e Walukiewicz a destra.

In mezzo al campo la gioventù di Lipani e Koné, insieme alla regia di Boloca. In attacco, tridente di grande velocità e imprevedibilità: Berardi, Pinamonti e Laurienté. Una formazione che punta su freschezza e rapidità per sorprendere il Napoli, anche se sulla carta il divario tecnico resta netto.

Como Lazio, invasione biancoceleste al Sinigaglia: i numeri

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Il popolo biancoceleste risponde presente. Per l’esordio stagionale contro il Como, lo Stadio Giuseppe Sinigaglia si prepara ad accogliere una vera e propria ondata di tifosi della Lazio. I 980 biglietti messi a disposizione per il settore ospiti sono stati polverizzati in pochi minuti, a conferma di una passione che non conosce distanze né restrizioni.

Nonostante le rigide misure imposte dalla Questura – che ha vietato la vendita di tagliandi ai residenti del Lazio in tutti i settori diversi da quello ospiti – l’entusiasmo dei supporter biancocelesti non si è fermato.

Il fascino del Sinigaglia, con i suoi poco più di 10.500 posti e la suggestiva cornice del lago, si prepara così a trasformarsi in teatro di una sfida che va oltre il calcio. Non solo debutto in campionato, non solo l’inizio del Sarri-bis: per la Lazio sarà anche una questione di appartenenza, con i tifosi a trascinare la squadra in una partita che si annuncia intensa dentro e fuori dal campo.

L’esodo biancoceleste a Como è l’ennesima dimostrazione di un amore incondizionato, già ampiamente apprezzato dal Presidente Lotito tramite una lettera special dedicata ai tifosi. Una macchia biancoceleste pronta a riempire lo stadio, dando a Sarri e ai suoi uomini la spinta necessaria per cominciare con il piede giusto la nuova stagione.

Lazio, chi sarà il portiere titolare tra Mandas e Provedel domani? Ballotta non ha dubbi

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Marco Ballotta, ex portiere biancoceleste, ha parlato della nuova stagione che attende la Lazio di Sarri in un’intervista esclusiva rilasciata a News.superscommesse.it. Nell’estratto seguente, Marco condivide le sue impressioni in merito a chi dovrà essere l’estremo difensore titolare tra Mandas e Provedel.

Alla domanda posta “da portiere, cosa pensi del dualismo tra i pali per la porta biancoceleste? Preferisci Mandas o Provedel?Ballotta ha risposto in questo modo:

“Io credo che Provedel meriti il posto da titolare. L’anno scorso ha avuto una stagione un po’ particolare, forse anche per motivi extra-calcio da quello che ho saputo, ma è un ottimo portiere che ha già fatto stagioni importanti.”

Il focus delle sue dichiarazioni si è anche successivamente spostato sul compagno di reparto Christos Mandas. Il greco ha dato più sicurezze del portiere italiano sia nella passata stagione che durante le amichevole pre-stagionali. Ecco le parole:

“Mandas poi si è meritato il posto l’anno scorso, ma credo che l’italiano se lo riprenderà: peraltro è anche più bravo coi piedi, quindi più funzionale al gioco di Sarri. In ogni caso non valuto un portiere solo da come gioca coi piedi, io credo che lui dimostrerà che la scorsa stagione sia stata solo un momento negativo nel suo percorso”

Il ritorno del “Comandante”: il Sarri-bis alla Lazio tra cuore e sfide personali

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Il nuovo capitolo tra la Lazio e Maurizio Sarri è ufficialmente cominciato. Dopo l’addio burrascoso del marzo 2024, il tecnico toscano è tornato sulla panchina biancoceleste, firmando un biennale con opzione per un terzo anno legato alla qualificazione in Champions League.

Una scelta che lo stesso allenatore ha definito “più facile dal punto di vista sentimentale che intelligente”, ma che ha riacceso la passione di un popolo che non aveva mai smesso di invocare il suo nome.

Il “Sarri-bis” nasce però in condizioni particolari. La Lazio è infatti bloccata sul mercato per via dei vincoli COVISOC: niente nuovi acquisti, solo rientri dai prestiti e occasioni a parametro zero. Una limitazione pesante, che Sarri ha accettato con responsabilità, dichiarando: “Non lascio un club in difficoltà”.

Toccherà quindi al gruppo già presente trovare nuove energie per affrontare una stagione che si annuncia complessa.

Gli obiettivi non sono stati nascosti: riportare la Lazio in Europa è la priorità, con la Conference come base minima, e l’eventuale qualificazione in Champions come sogno concreto. Un percorso che parte subito con il debutto di domani a Como, sfida che si preannuncia insidiosa ma che servirà per testare subito la fame del gruppo.

I tifosi hanno risposto con entusiasmo: i 29mila abbonamenti sottoscritti lo dimostrano, così come le parole di Zaccagni alla vigilia — “Con Sarri possiamo stupire”. Il Comandante è tornato, e con lui la speranza di una Lazio capace di andare oltre i propri limiti. Ora resta da capire se il cuore, da solo, potrà bastare per scrivere un’altra stagione memorabile.

Como Lazio: i precedenti tra le due squadre

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La sfida tra Como e Lazio, in programma questa settimana, porta con sé un curioso storico di confronti. Nel corso della storia, i confronti tra i lariani e i biancocelesti sono stati complessivamente 29, con un bilancio nettamente favorevole alla Lazio: 14 vittorie, 10 pareggi e 5 successi del Como.

Analizzando più nel dettaglio gli incontri disputati in Serie A, il quadro non cambia: sono 18 le sfide tra le due squadre in massima serie, con la Lazio a guidare ancora una volta grazie a 9 vittorie, mentre il Como ha raccolto 5 successi e 4 incontri sono terminati in pareggio.

Il fattore campo, però, rappresenta un elemento da considerare: tra le mura amiche del Sinigaglia, il Como ha messo a segno 4 vittorie su 9 confronti, lasciando appena 3 successi ai biancocelesti, mentre 2 gare si sono concluse in parità.

L’ultimo precedente, datato 31 ottobre 2024, ha visto la Lazio imporsi con un netto 5-1 in trasferta, dimostrando la forza della squadra allora allenata da Marco Baroni anche lontano dall’Olimpico.

Nonostante questo, la trasferta sul lago di Como resta insidiosa, come conferma la storia: la squadra capitolina dovrà confermare concentrazione e determinazione per partire con il piede giusto in campionato, soprattutto ora che la realtà dei lariani sta prendendo piede nel calcio italiano.

Per Sarri, quindi, si tratta di una sfida da non sottovalutare: il Como può contare sul fattore campo, ma i biancocelesti puntano a replicare le prestazioni convincenti della scorsa stagione contro Fabregas e iniziare il campionato con il botto.

L’ANSA attacca i tifosi laziali: biglietti acquistati con falsa residenza

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È di pochi minuti fa la notizia lanciata direttamente dall’ANSA: la Questura di Como ha chiesto alla Società Como 1907 l’annullamento dei titoli validi, per la partita di domani Como-Lazio, acquistati per i settori di casa i cui titolari sono residenti nella Regione Lazio, la cui vendita era stata bloccata.

Di seguito il comunicato di una delle principali agenzie di informazione multimediale nella nostra penisola e nel mondo, l’ANSA:

La Questura di Como, dopo gli accertamenti effettuati con la collaborazione dell’Ufficio Anagrafe del Comune, ha chiesto alla Società Como 1907 l’annullamento dei titoli validi per la partita Como Lazio, in programma allo Stadio Sinigaglia domani, acquistati per i settori di casa, i cui titolari sono risultati residenti nella regione Lazio e che, al momento dell’acquisto, hanno inserito fittiziamente dati anagrafici diversi o un’altra residenza rispetto a quella reale.

Questo in palese violazione della determinazione nr. 32/2025 dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e delle conseguenti disposizioni del Gruppo operativo sicurezza.

La Questura invita a non andare allo Stadio senza un valido titolo d’accesso. Inoltre sono al vaglio dell’Autorità di Pubblica sicurezza le condotte di chi ha acquistato i biglietti in quel modo per ogni altra valutazione di tipo amministrativo oltre alle eventuali responsabilità penali

Como Lazio: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv

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La Serie A 2025/26 è pronta a partire e uno dei match più attesi della prima giornata è quello tra Como e Lazio. Al “Sinigaglia” andrà in scena una sfida affascinante tra due realtà diverse ma ugualmente ambiziose: i lariani, reduci da una stagione sorprendente chiusa al decimo posto, e i biancocelesti di Maurizio Sarri, chiamati a iniziare con il piede giusto per non perdere terreno già dalle prime battute.

Dopo oltre vent’anni di assenza, il Como è tornato stabilmente in Serie A e, con il progetto tecnico guidato da Cesc Fàbregas, punta a consolidarsi nella parte sinistra della classifica. Dall’altra parte la Lazio vuole riprendersi la zona europea e il debutto in terra lombarda sarà un banco di prova immediatamente significativo.

Orario e diretta tv

Como-Lazio si giocherà domenica 24 agosto 2025 con fischio d’inizio alle 18:30. La partita sarà trasmessa in esclusiva su DAZN, con possibilità di seguirla anche in streaming su pc, smartphone e smart tv compatibili.

Probabili formazioni

Maurizio Sarri dovrebbe affidarsi al suo classico 4-3-3, con Provedel tra i pali, la coppia Gila Provstgaard al centro della difesa e Marusic e Nuno Tavares sugli esterni. In mezzo al campo spazio a Guendouzi, Rovella e Dele-Bashiru, mentre in attacco il tridente sarà composto da Cancellieri, Castellanos e Zaccagni.

LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Provstgaard, Gila, Nuno Tavares; Guendouzi, Rovella, Dele-Bashiru; Cancellieri, Castellanos, Zaccagni

Il Como, forte del sostegno del proprio pubblico e della crescita di uomini chiave, si presenterà con un undici compatto, pronto a sfruttare la qualità tecnica e le ripartenze veloci.

Lazio U17 conquista il terzo posto alla Scopigno Cup: Ledesma, il fenomeno che ruba la scena!

La Lazio U17 brilla alla Scopigno Cup con un bronzo inaspettato!

Ma come ha fatto la giovane squadra biancoceleste a conquistare il terzo posto in un torneo così competitivo? Con un debutto promettente per l’ex campione Ledesma, questa edizione ha riservato sorprese e riconoscimenti che non puoi perderti. #ScopignoCup #LazioYouth #CalcioGiovani

Dopo quattro giorni di emozioni intense, la 33^ edizione della Scopigno Cup, dedicata alla categoria Under 17, si è chiusa con la Lazio al terzo posto. Guidati da Cristian Daniel Ledesma, al suo debutto sulla panchina biancoceleste, i giovani talenti della squadra classe 2009 hanno dimostrato grinta e potenziale, lasciando il segno in un torneo internazionale di alto livello.

L’avventura è iniziata con un pareggio contro la Roma, dove i biancocelesti hanno creato numerose occasioni ma non sono riusciti a segnare, terminando 0-0. La svolta è arrivata nella seconda gara, con una vittoria netta sui danesi del Midtjylland per 3-1, grazie alle reti di Bagliesi, Mennea e Lulaj. Con questi quattro punti, la Lazio ha staccato il biglietto per le semifinali, beneficiando anche della sconfitta della Roma contro la squadra danese.

Le cose si sono complicate nella semifinale contro il Napoli, che aveva dominato le sue precedenti sfide contro Benevento e Avellino. I biancocelesti si sono trovati sotto di un gol dopo appena 3 minuti, e nonostante un tentativo disperato di Lulaj che ha sfiorato il pareggio, non sono riusciti a ribaltare la situazione. Con l’espulsione di Ferrante, la squadra ha giocato in inferiorità numerica, e il Napoli ha difeso il vantaggio con determinazione fino al fischio finale.

Alla fine, la Lazio Under 17 ha dovuto accontentarsi del terzo posto e della medaglia di bronzo, chiudendo il torneo a testa alta. Non solo: Ledesma ha ricevuto un riconoscimento speciale con il ‘premio alla carriera’, mentre Lukas Bruscaglia, arrivato quest’estate dall’Urbetevere, si è portato a casa il ‘Nicholas Graziani’ come miglior giovane promessa, inclusa una borsa di studio dal valore di 20 mila euro dal Roma City Institute.

Ora, con la Scopigno Cup alle spalle, la Lazio è pronta a concentrarsi sul campionato, che scatterà il 31 agosto, per continuare a stupire con questi promettenti talenti in ascesa.

Rovella alla Lazio: Sfida Sarri e il suo critico interiore per un posto in squadra

Nicolò Rovella: la stagione della svolta per il centrocampista della Lazio?

Cosa succederà se Nicolò Rovella riuscirà a riconquistare il suo posto al cuore del gioco biancoceleste, scalando le gerarchie e puntando dritto alla Nazionale? Una stagione carica di aspettative attende il giovane playmaker, con l’opportunità di riprendere un cammino interrotto e dimostrare il suo vero valore. #Lazio #Rovella #CalcioItaliano

La stagione 2025/26 per Nicolò Rovella si annuncia come un capitolo decisivo, un’opportunità per riannodare quel filo interrotto e spiccare definitivamente il volo nel cuore del centrocampo della Lazio. Dopo un percorso bruscamente fermato, il ritorno del tecnico che per primo ha creduto in lui rappresenta una chance unica per ripartire e trasformare quel talento purissimo in un ruolo da protagonista assoluto.

Non è stato facile all’inizio: arrivato a Formello, Rovella ha dovuto pazientare dietro a Danilo Cataldi nelle gerarchie. Ma con professionalità e prestazioni sempre più convincenti, ha scalato posizioni passo dopo passo, mostrando una crescita costante in personalità e lettura del gioco. La sua abilità nel dettare i tempi e quell’aggressività nel recupero palla hanno conquistato la fiducia dell’ambiente, trasformando un ruolo marginale in uno da titolare indiscusso.

Il culmine della sua carriera fino a ora è arrivato nella passata stagione, con prestazioni di alto livello che gli hanno valso la meritata convocazione nella Nazionale maggiore. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, il nuovo Commissario Tecnico lo tiene d’occhio come un profilo promettente per il futuro azzurro. Ora, Rovella mira a rendere questa chiamata una costante, sapendo che deve brillare con la Lazio per convincere tutti. Con la concorrenza di Cataldi, sembra pronto a prendersi le chiavi della mediana, mentre insegue anche il suo primo, attesissimo gol con la maglia biancoceleste. Sarà lui il regista che tutti aspettano?

Sarri non si trattiene: la frase audace che ha caricato la Lazio e i suoi giocatori

La Lazio carica verso il riscatto: una frase che unisce il gruppo prima dell’esordio col Como!

È l’ora del rilancio per la Lazio nella stagione 2025/26? Dopo una fine di campionato segnata da delusioni e cali di forma, la squadra è pronta a dimostrare di che pasta è fatta, con l’obiettivo di ritrovare unità e fame di vittoria. L’esordio domani contro il Como, una neopromossa agguerrita, non è solo l’inizio del campionato, ma un test cruciale per capire se i biancocelesti hanno davvero voltato pagina.

Il tecnico ha lavorato senza sosta per ricostruire le basi di una squadra solida, spingendo i giocatori a trasformare le sfide in opportunità. In estate, ha ribadito l’importanza di fare fronte comune, come emerge dai colloqui con il gruppo. Il messaggio chiave è stato chiaro e diretto: “Stiamo vivendo una difficoltà, possiamo sfruttarla in modo negativo costruendo alibi, oppure in modo positivo creando un gruppo”. Questa frase, ripetuta come un mantra, mira a responsabilizzare ogni calciatore e a favorire un senso di coesione.

Con un calciomercato che non ha portato rivoluzioni, la forza della Lazio potrebbe nascere proprio dalla familiarità tra i giocatori. Il tecnico può contare su un organico ben rodato, che conosce alla perfezione i meccanismi tattici, offrendo un vantaggio nelle prime gare contro squadre ancora in rodaggio. In un contesto di aspettative basse, questa continuità potrebbe essere l’arma segreta per superare i piazzamenti delle stagioni passate e dimostrare che il progetto è ancora vivo.

In vista di questa nuova avventura, la Lazio ha l’opportunità di stupire, lavorando nell’ombra per trasformare le debolezze in punti di forza e scrivere una storia diversa in Serie A.

Lazio, colpo a sorpresa: abbonamenti pronti a ripartire, Lotito punta al suo record storico

Sorpresa in arrivo per i tifosi della Lazio: la campagna abbonamenti potrebbe riaprire per sfidare il record storico! #Lazio #Abbonamenti #EntusiasmoTifosi

L’entusiasmo dei supporter biancocelesti è palpabile e ha già superato le aspettative più rosee. Con la campagna abbonamenti chiusa ufficialmente lo scorso 20 agosto e un totale di 29.163 tessere sottoscritte, la Lazio sta valutando seriamente l’idea di una riapertura a sorpresa. Questo risultato non solo rappresenta un successo straordinario, ma si posiziona come il secondo miglior dato dell’era Lotito, alle spalle del record di 30.333 abbonati della stagione 2023/24.

Inizialmente, come sottolineato dal Corriere dello Sport, la società aveva categoricamente escluso questa possibilità per ragioni logistiche e organizzative. Il calendario, infatti, prevede il derby contro la Roma già alla quarta giornata, rendendo complessa la gestione di nuovi abbonati in un contesto di alte misure di sicurezza e flussi di biglietti.

Tuttavia, l’ondata di passione dei tifosi ha spinto la dirigenza a ripensarci. Nelle ultime ore, si sta prendendo in considerazione l’ipotesi di riavviare le vendite subito dopo il derby, una volta che il campionato sarà iniziato e la squadra avrà disputato le partite casalinghe contro Como e Roma. In questo scenario, il club offrirebbe un pacchetto a prezzo ridotto, calcolato escludendo le gare già giocate, per non svantaggiare i nuovi abbonati e cavalcare l’entusiasmo verso il record storico.

La decisione non è ancora ufficiale, ma le riflessioni in corso suggeriscono che novità potrebbero arrivare nei prossimi giorni, alimentando ulteriormente l’eccitazione tra i fan. Che la Lazio stia per scrivere un nuovo capitolo nella sua storia di fedeltà dei tifosi?

Zaccagni non molla: Mercato inchiodato, Sarri ci motiva a modo suo, ma i tifosi? Non bastano per rialzarci!

Zaccagni si racconta: ambizioni, rimonte e un mercato da sfida – Pronti per l’esordio contro il Como! #Lazio #SerieA #Zaccagni

In vista dell’attesissimo debutto in Serie A 2025/26 contro il Como, Mattia Zaccagni, capitano della Lazio, ha aperto il suo cuore in un’intervista esclusiva. Con un misto di riflessione e determinazione, l’attaccante biancoceleste ha toccato temi cruciali: dal bilancio della scorsa stagione alle ambizioni per il futuro, passando per le difficoltà di un mercato bloccato e il suo ruolo di leader. Le sue parole non solo rivelano il dietro le quinte di una squadra in preparazione, ma suscitano curiosità su come la Lazio possa superare le sfide imminenti.

Zaccagni esprime entusiasmo per l’inizio del campionato, enfatizzando il duro lavoro svolto durante il ritiro. «Siamo contenti che ricominci il campionato, siamo contenti anche del lavoro svolto durante questo ritiro. Abbiamo lavorato molto forte, in modo serio e siamo contenti del mister, di tutto lo staff e siamo pronti per iniziare». Questa dichiarazione fa sorgere una domanda: quanto influirà questa preparazione sul campo?

Guardando al finale della scorsa stagione, che non ha portato i risultati sperati, Zaccagni invita alla reazione immediata. «Non ci ha dato quello che volevamo, il calcio è questo, bisogna rialzarsi subito, ripartire e domenica è il momento di farlo». Chissà se questa mentalità da guerriero farà la differenza contro una squadra come il Como, che lui stesso descrive in evoluzione. «Il Como è una squadra in costruzione, è una società che ha speso tanti soldi nelle ultime due sessioni di mercato. Si sta formando, vuole dire la sua, molto organizzata, però noi abbiamo tutte le carte in regola per prendere punti».

Sul fronte personale, Zaccagni si è aperto sul suo recente infortunio e il recupero lampo, un aspetto che incuriosisce i tifosi. «Probabilmente, avrei dovuto affrontare prima la situazione che si era creata, quest’infortunio che mi portavo dietro da tre mesi. Ho provato a lavorare quest’estate per non operarmi, ma non è servito a nulla, ero arrivato a un punto di non ritorno. Ho deciso di operarmi, la riabilitazione è stata la migliore in assoluto. Sono molto contento dei miei tempi di recupero, ho perso 7 giorni di ritiro con i compagni, ora mi sento proprio bene». E sul suo ruolo di capitano, aggiunge un tocco di orgoglio: «Sono orgoglioso, per me è un grande onore indossare la fascia da capitano. Ed era quello il percorso che volevo fare: affermarmi e diventare un punto fermo dello spogliatoio».

Parlando dei nuovi arrivati e del loro inserimento, Zaccagni evidenzia una rapida adattabilità. «In molti l’avevano già avuto, però penso che anche per i nuovi sia stato un percorso d’inserimento molto veloce. Da subito hanno appreso le idee del mister, di questo siamo tutti molti contenti. Sicuramente tra poco vedremo un bel lavoro da parte dei “nuovi”». Questa nota positiva solleva l’interesse: come si tradurrà sul campo questa coesione?

Oltre al calcio giocato, Zaccagni condivide aneddoti personali che aggiungono profondità al suo ritratto. Ad esempio, sul suo legame con il figlio: «Per ora sì, sono il suo preferito. Mi piace trasmettergli questa passione, vedo che ora anche lui sta iniziando ad amare il pallone come me. Gli piace vedere in TV, venire allo stadio. Questo mi fa ovviamente molto felice». E guardando alla Serie A, non nasconde le difficoltà: «Un campionato difficilissimo. Ci sono squadre molto forti, molto organizzate. Il divario tra “piccole” e “grandi” è sempre meno. Sarà un torneo tosto come sempre».

Un giocatore che lo intriga particolarmente è Modric, con cui potrebbe confrontarsi: «Ho sempre stravisto per Modric, per me sarà un grande onore giocarci contro». Tornando alla squadra, affronta il tema del mercato bloccato con ottimismo: «Noi abbiamo avuto questo problema del mercato bloccato, e il mister ci ha detto di prendere tutto questo come una sfida. Penso che lo spogliatoio l’abbia capito dal primo giorno. Abbiamo visto il bicchiere mezzo pieno, lavoriamo tutti quanti senza che magari arriva un nuovo innesto. Siamo tutti centrati verso lo stesso obiettivo».

Le ambizioni di Zaccagni vanno dalle prestazioni personali agli obiettivi globali. «Quello è un obiettivo importante per me. Il mio sogno è andare al Mondiale, speriamo di qualificarci». Non dimentica i tifosi, a cui dedica un messaggio di gratitudine: «Questo è un dato che ci dà grande orgoglio, carica. Un grazie detto qui non è abbastanza, il nostro compito è ringraziarli sul campo e farli divertire sugli spalti».

Toccando temi più emotivi, come l’incidente di Diogo Jota, mostra sensibilità: «Quando è uscita la notizia.. sono cose che ci spaventano tanto, ci fanno capire che la vita è un attimo. Vorrei quasi non guardare, non leggere, non sentire. Cerco di isolarmi, non riesco a pensare al dolore fortissimo che avrà provato la famiglia. È stato bellissimo, in occasione della prima del Liverpool, la coreografia che hanno fatto. Erano due ragazzi giovani, la vita è questa, va accettata, però penso che abbiano lasciato un ricordo indelebile».

Sul fronte record personali, Zaccagni è ambizioso: «Non sarà facile superarlo sicuramente, ma ci proverò (ride, ndr)» per i gol, e sull’estate a Napoli: «Ho un sacco di amici napoletani. E non so in quanti mi hanno scritto per avere un video-saluto da parte di Pedro. Gliene ho fatto fare qualcuno, poi a un certo punto non ho più risposto ai messaggi, erano veramente tanti». Infine, guardando al futuro, non nasconde le sue mete: «Voglio raggiungerlo quest’anno, è difficile ma non impossibile» per le presenze, e per la squadra: «Ho degli obiettivi in testa. Voglio raggiungere gli obiettivi che aiutino la squadra, personali o no»; «Vorrei che facessimo divertire tanto i tifosi. Purtroppo quest’anno non avremo l’Europa, vogliamo veramente far divertire, giocare il nostro calcio con intensità ed entusiasmo».

Con queste dichiarazioni, Zaccagni non solo accende l’entusiasmo per la nuova stagione, ma lascia i tifosi con la curiosità di vedere come la Lazio trasformerà queste parole in azioni sul campo.

Sarri scommette sul jolly Tavares: doppio ruolo da brivido per la Lazio

Nuno Tavares: Il Progetto Ambizioso della Lazio che Sta Sorprendendo Tutti! #Lazio #Calcio #Tavares

Nel cuore del centro sportivo di Formello, un’idea audace sta catturando l’attenzione, promettendo di rivoluzionare il futuro della Lazio. Si tratta della rinascita completa di Nuno Tavares, un talento portoghese che da subito è diventato un punto focale per il tecnico. Con un impegno straordinario, Tavares ha stupito tutti durante il precampionato, dimostrando una dedizione totale che ha prodotto segnali incoraggianti, specialmente nella sua difesa, un tempo il suo punto debole. Questo sviluppo non fa che aumentare la curiosità su come un giocatore del genere possa evolversi in un pilastro essenziale per gli schemi tattici rigidi della squadra.

Come riportato dal Corriere dello Sport, il lavoro meticoloso sta plasmando una doppia versione di Tavares, un ibrido capace di eccellere sia come terzino bloccato che come ala pura. L’allenatore richiede disciplina tattica, attenzione nelle coperture e ripiegamenti, ma anche la capacità di sfruttare la sua velocità impressionante per attaccare in profondità. Queste qualità sono le stesse che Tavares aveva esibito nei suoi primi mesi folgoranti alla Lazio, dove si era affermato come uno dei migliori assist-man del campionato, prima che infortuni muscolari ne frenassero improvvisamente il rendimento e la continuità.

Ora, con i problemi fisici che sembrano finalmente superati, l’obiettivo è riaccendere la versione migliore di Tavares per l’inizio della stagione. L’idea è trasformarlo in un dominatore della fascia sinistra, un elemento in grado di combinare fisicità e rapidità per offrire cross, assist e magari anche gol con regolarità. Questa scommessa rappresenta una mossa intrigante, che potrebbe rendere Tavares un’arma letale per la Lazio, lasciando i tifosi con il fiato sospeso su cosa riserverà il campo.