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Lazio risorge: Rovella e Guendouzi accelerano la svolta biancoceleste

Rovella e Guendouzi: Il duo che sta rivoluzionando la Lazio nella prossima stagione?

È arrivato il momento di scoprire come due talenti del centrocampo stiano trasformando la Lazio in una macchina inarrestabile. Con prestazioni da capogiro, Nicolò Rovella e Mattéo Guendouzi emergono come i veri architetti della rinascita biancoceleste, alimentando la curiosità su cosa riserverà il futuro. #Lazio #Calcio #RinascitaBiancoceleste

La Lazio ritrova certezze e ritmo grazie alla coppia di centrocampo formata da Nicolò Rovella e Mattéo Guendouzi, due giocatori che stanno diventando imprescindibili per la manovra biancoceleste. Nel match contro il Verona, i due hanno messo in mostra numeri da top player, confermando di essere i veri pilastri della ripartenza laziale.

Numeri da leader in mezzo al campo
Ma cosa rende questa coppia così dominante? Contro gli scaligeri, Rovella – regista classe 2001, cresciuto nel settore giovanile del Genoa e oggi fulcro della Lazio – ha recuperato 6 palloni, mentre Guendouzi – centrocampista francese ex Arsenal e Marsiglia, noto per dinamismo e aggressività – ne ha strappati 4. In totale, 10 recuperi che hanno spezzato il gioco avversario e rilanciato l’azione offensiva, lasciando i tifosi a chiedersi se questa sia solo l’inizio di una stagione epica.

Sul fronte creativo, i due hanno prodotto 11 occasioni da gol: 9 firmate Rovella, 2 da Guendouzi. Il francese ha anche registrato il suo record stagionale di tiri (3). Nei passaggi, il dominio è stato evidente: 142 tocchi per Rovella, 92 per Guendouzi, a testimonianza di un’intesa perfetta. Proprio da questa sinergia sono nati due gol: Rovella lancia Taty Castellanos, che serve Guendouzi per l’1-0, e poi, su punizione, confeziona l’assist per il tris ancora di Castellanos.

Un’intesa che resiste ai cambi di modulo, e qui la curiosità cresce: come hanno fatto a svilupparla? La loro collaborazione è nata lo scorso anno sotto la guida di Marco Baroni, in un centrocampo a due, e oggi si adatta perfettamente al 4-3-3. Rovella ha riconquistato il posto che a Como era stato affidato a Danilo Cataldi, diventando il cervello della manovra. Guendouzi, invece, lavora per convincere il CT della Francia a richiamarlo in Nazionale, migliorando anche in fase realizzativa.

In un momento in cui Fisayo Dele-Bashiru fatica a trovare continuità, Rovella e Guendouzi garantiscono copertura, verticalità e rapidità di gioco. Sono loro a dare equilibrio e profondità, trasformando la Lazio in una squadra capace di colpire con efficacia e fluidità. Con prestazioni di questo livello, la coppia di centrocampo biancoceleste non è solo una garanzia per il presente, ma anche una base solida su cui costruire il futuro della squadra, lasciando i fan a immaginare cosa riserverà la prossima avventura.

Rovella: “Il mister ci carica di energia, esordio in Nazionale un’emozione unica”

Rovella si apre sul ritiro azzurro: “Il mister è carico, ci dà energia” #NazionaleItaliana #Azzurri #QualificazioniMondiali

Dal ritiro della Nazionale italiana a Coverciano, dove la squadra sta preparando le sfide decisive contro Estonia e Israele per le qualificazioni al Mondiale, Nicolò Rovella ha condiviso pensieri sinceri e appassionati. Il giovane centrocampista della Lazio, in un’intervista a Vivo Azzurro TV, ha parlato di motivazione, compagni e momenti personali, lasciando intravedere un lato umano e determinato che potrebbe ispirare i tifosi.

Rovella ha espresso grande entusiasmo per l’atmosfera creata dal tecnico, evidenziando come questo influenzi il gruppo. «Il mister è carico, ci dà energia. È sempre bello venire qui a Coverciano, siamo carichi per queste due partite, dobbiamo fare bene. Lui ci trasmette il senso di appartenenza, ci dà l’energia giusta. Il tempo è poco per preparare le partite e per cercare di vincere le partite serve arrivarci carichi. Si sta entrando in forma, abbiamo giocato due partite, la Nazionale può darti qualche stimolo in più per entrare nel ritmo partita». Queste parole catturano l’energia contagiosa che sta guidando la squadra, rendendo curioso pensare a come questa carica potrebbe influenzare i prossimi match.

Sul fronte del gruppo azzurro, Rovella ha mantenuto un tono umile, concentrandosi sui rapporti all’interno della selezione. «Io non posso dare troppi consigli, ho giocato poche partite, ma conoscendo il gruppo sicuramente ci si può aiutare nell’inserimento. I consigli può darli più Manuel (ride, ndr). Con chi ho legato di più? Con Calafiori e Maldini ci conosciamo anche fuori dal campo, sicuramente con loro». È affascinante vedere come un giocatore emergente come lui navighi tra veterani e nuovi arrivati, rafforzando il legame che potrebbe essere chiave per il successo.

Parlando del suo ruolo in campo, Rovella ha rivelato una passione radicata fin dall’infanzia, e non ha esitato a confrontarsi con icone del calcio. «Ho sempre voluto giocare nel mio ruolo fin da piccolo, stare in mezzo al gioco e poter svariare per tutto il campo. Io come Modric e Ambrosini? Non lo so, forse perché siamo biondi. Fa piacere, sono due grandissimi giocatori. Modric è un idolo da quando sono piccolo, è un esempio». Questa ammissione aggiunge un tocco di ammirazione che incuriosisce i fan, facendoci domandare se vedremo in lui echi di questi campioni.

Il suo esordio in Nazionale è un capitolo che Rovella ricorderà a lungo, e le sue parole lo rendono un momento indimenticabile. «È un momento che ricorderò sempre. Partire da titolare ti dà quell’emozione in più, difficile da dimenticare. Non me lo aspettavo per niente, infatti son rimasto sorpreso. All’inizio ero un po’ teso, poi grazie ai miei compagni mi sono ambientato subito ed è stato più facile». Questa narrazione personale suscita interesse, mostrando il lato emotivo di un atleta sotto i riflettori.

Guardando alle prossime avversarie, Rovella ha offerto una prospettiva realistica e motivante. «Sono avversari alla portata, ma quando giochi tutte le nazionali sono difficili da affrontare. A certi livelli c’è intensità, devi pareggiare quel livello che a volte è mancato, poi da lì la qualità viene fuori». È intrigante riflettere su come questa mentalità equilibrata potrebbe aiutare l’Italia a superare ostacoli apparentemente superabili.

Non solo calcio: Rovella ha elogiato un compagno, aggiungendo profondità al suo profilo. «Mi è sempre piaciuta la sua tranquillità quando ha la palla nei piedi. Ha qualità sia con il destro che con il sinistro, mi piace molto», riferendosi a Manuel Locatelli, il che sottolinea i legami all’interno della squadra e stimola curiosità su possibili partnership future.

Infine, Rovella ha toccato aspetti personali che umanizzano il calciatore, come la gioia della paternità. «Nove giorni che è nata, un’emozione incredibile e forte. Sono felicissimo, non vedevamo l’ora di conoscerla e ora ci godiamo ogni momento insieme. Mi manca già ora che sono qui. Per ora si dorme abbastanza, almeno io sì (ride, ndr). È brava è brava». E sull’amicizia con Daniel Maldini, ha condiviso: «Mykonos è il mio posto del cuore. Ci piace, io e Daniel abbiamo un gruppo di amici da anni e ogni anno facciamo una vacanza insieme. Abbiamo un bellissimo rapporto». Queste confidenze rendono Rovella un personaggio relatable, lasciando i lettori con una visione completa di un atleta in ascesa, pronto a lasciare il segno nella Nazionale.

Lazio rifiuta Insigne: Cherubini “Rosa completa e attacco al top”

Cherubini del Parma spegne le voci su Insigne: “La rosa è a posto, attacco top!” #Parma #CalcioMercato #Insigne

Nel mondo del calciomercato, dove le trattative continuano a far girare le teste dei tifosi, Federico Cherubini, CEO del Parma, ha parlato chiaro in una recente intervista alla Gazzetta di Parma. Dopo le prime giornate di campionato, il dirigente ha fatto un bilancio estivo, toccando anche le indiscrezioni che avevano legato il club gialloblù a un nome di grande calibro come Lorenzo Insigne.

L’attaccante esterno, classe 1991 e svincolato dopo l’avventura in MLS con il Toronto FC, è stato al centro di rumors che lo volevano nel mirino di diversi club europei. In particolare, si è parlato di un interesse dalla Lazio, ma il Parma ha voluto mettere un punto fermo su queste speculazioni, sottolineando che la società crociata non è intenzionata a muovere ulteriori passi.

«Insigne al Parma? No, la rosa è a posto e in attacco abbiamo ottimi giocatori e tante opzioni». Queste parole di Cherubini evidenziano la soddisfazione del club per il lavoro svolto, ribadendo che l’organico è già competitivo e ben equilibrato in tutti i reparti.

Soprattutto nel settore offensivo, il Parma conta su elementi di qualità e alternative tattiche che offrono flessibilità all’allenatore. Questa linea di continuità mira a evitare cambiamenti last minute che potrebbero sconvolgere gli equilibri della squadra, confermando un approccio prudente e focalizzato sul gruppo attuale.

Per i tifosi crociati, l’attenzione è tutta sul campo, con l’obiettivo di mantenere il buon ritmo in campionato e puntare in alto. Quanto a Insigne, il suo futuro resta un’incognita: il talento ex Napoli, con oltre 400 presenze e 122 gol all’attivo, è ancora in cerca di una nuova sfida che lo riporti al top in Europa.

Hellas Verona, Sogliano: “Cresciamo talenti in casa come Zaccagni, ma c’è un però…”

Sogliano del Verona si apre sul futuro: “Ci piace crescere i giocatori in casa. Abbiamo tirato su giocatori come Zaccagni, ma…” #HellasVerona #Calciomercato2025 #CalcioItaliano

A pochi giorni dalla chiusura del calciomercato estivo 2025, il direttore sportivo dell’Hellas Verona, Sean Sogliano, ha incontrato la stampa per condividere le strategie del club e i recenti movimenti in entrata e uscita. Con una carriera ricca di operazioni decisive, Sogliano ha attirato l’attenzione dei tifosi e degli addetti ai lavori, lasciando intravedere le ambizioni del Verona per la stagione in corso.

Durante la conferenza, il dirigente ha esaminato in dettaglio le scelte della società, enfatizzando l’obiettivo di fornire al nuovo allenatore Paolo Zanetti – noto per il suo stile di gioco propositivo – una rosa equilibrata e competitiva. Ma cosa significa davvero “equilibrata” in un mercato sempre più imprevedibile? Sogliano ha toccato anche un tema sensibile, riferendosi al capitano della Lazio, Mattia Zaccagni, un prodotto del vivaio scaligero che simboleggia il potenziale del Verona.

E proprio qui emerge il cuore delle sue dichiarazioni, con un messaggio che invita a riflettere: «Non pensiate che non ci pensi. Prendi le 20 squadre italiane di A: trovatemi un giocatore italiano che il Verona possa prenderlo. Il coefficiente di rischio di prendere un giocatore che non abbia mai giocato in A c’è, ma va anche detto che ci piace crescere i giocatori in casa. Solo che poi quelli che abbiamo tirato su come Coppola, Ghilardi, Zaccagni, Kumbulla abbiamo dovuto anche venderli. Questo problema lo deve risolvere chi è nella stanza nei bottoni. Se mettono 5 giocatori obbligatori italiani allora cambiano le cose. Se guardate le altre squadre, chi ne ha magari in alcuni casi ne ha 2 o 3, guardate Genoa e Udinese. Anche io amo l’Italia e sono italiano e vorrei prendere italiani». Queste parole non solo evidenziano le sfide del mercato, ma stimolano una domanda: quanto è difficile per un club come il Verona bilanciare ambizioni e realtà?

Guardando al futuro, Sogliano ha ribadito l’impegno della società a investire su una miscela di esperienza e gioventù, senza trascurare la ricerca di talenti italiani, pur restando realistici. Con la stagione già in corso, il Verona è pronto a mettere alla prova queste scelte sul campo, puntando a una salvezza solida e magari a qualche sorpresa in più che potrebbe accendere l’entusiasmo dei tifosi.

Locatelli elogia Rovella: “La sua sfacciataggine è vera personalità, diventerà un campione”

Locatelli esalta Rovella dalla Nazionale: sfacciataggine e personalità per un futuro da protagonista! #Azzurri #CalcioItalia #Nazionale

Dal ritiro della Nazionale Italiana, in preparazione alle sfide contro Estonia e Israele, emergono parole di grande apprezzamento. Manuel Locatelli, centrocampista della Juventus e pilastro della mediana azzurra, ha voluto evidenziare le qualità del suo compagno Niccolò Rovella, talento della Lazio, durante un’intervista a Vivo Azzurro TV. Queste esternazioni non solo rafforzano il legame tra i due giocatori, ma accendono la curiosità su come le doti di Rovella possano influenzare le prestazioni della squadra.

In un contesto di allenamenti intensi a Coverciano, sotto la guida dell’attuale commissario tecnico, l’attenzione è focalizzata sulla coesione del gruppo per affrontare le qualificazioni. Locatelli, condividendo il campo con Rovella, ha posto l’accento sulle caratteristiche che rendono il giovane regista una figura promettente, alimentando l’interesse su come questi tratti possano emergere nelle partite decisive.

La stima tra i due centrocampisti evidenzia un aspetto cruciale per ruoli come quello di regista: la capacità di assumersi responsabilità anche sotto pressione. Con l’Italia reduce da buone prestazioni, il focus è su come valorizzare i talenti emergenti, e Rovella, con la sua visione di gioco e il controllo dei tempi, si profila come un elemento chiave per il futuro della selezione.

Le prossime gare contro Estonia e Israele rappresenteranno un test importante per il team e per i singoli, offrendo opportunità di conferma e crescita. Proprio come Locatelli ha sottolineato, la personalità sarà decisiva per superare le sfide in arrivo.

In particolare, le parole di Locatelli su Rovella catturano l’essenza di questo elogio: «Ha questa sfacciataggine che poi è anche personalità. Anche se sbaglia va avanti col suo modo di essere e questa è una qualità che si porta dietro e che lo porterà a fare grandi cose».

Lazio di Sarri: le 7 tappe per il trionfo dal difesa all’attacco

Lazio in evoluzione: Il progetto segreto per trasformare la squadra dai difensori agli attaccanti

Scopri come la Lazio sta affrontando il blocco del mercato trasformando sfide in opportunità, con un focus su sette talenti pronti a esplodere. Dal rinforzo interno alla caccia di nuove stelle, è una scommessa che potrebbe cambiare tutto. #Lazio #Calcio #FuturoBiancocelesti

“Work in progress”. Questo è lo slogan che meglio descrive la situazione attuale alla Lazio, con il mercato in entrata bloccato e l’intera squadra che dipende da un piano ambizioso per diventare competitiva subito, mentre si costruisce un domani più solido. Come riportato da fonti attendibili, c’è un laboratorio speciale in atto, un progetto di valorizzazione che punta su sette giocatori: un mix di giovani promesse e atleti in cerca del grande salto.

Questo gruppo, formato da Nuno Tavares, Provstgaard, Belahyane, Dele-Bashiru, Cancellieri, Noslin e Isaksen, è la vera scommessa per superare le difficoltà, trasformandole in un’opportunità di crescita interna che potrebbe stupire tutti.

In difesa, il primo segnale positivo arriva da Rasmus Provstgaard. Il giovane centrale danese ha colto al volo l’assenza di Romagnoli, dimostrando impegno e qualità tecniche che lo rendono il perfetto esempio di rinforzo “fatto in casa”. Per Nuno Tavares, invece, il percorso è più complesso: si tratta di canalizzare la sua energia atletica in una disciplina tattica, per farne un terzino affidabile in ogni fase del gioco.

A centrocampo, l’emergenza è palpabile senza nuovi arrivi di qualità. L’attenzione è su Fisayo Dele-Bashiru, descritto come un “libro tutto da scrivere”, con un potenziale enorme ma ancora da affinare nei tocchi decisivi, come inserimenti, gol e assist. Allo stesso tempo, si sta sperimentando con Mohamed Belahyane in ruoli più avanzati, alla ricerca di soluzioni creative che possano colmare le lacune.

In attacco, il quadro è un vero rompicapo. Matteo Cancellieri è un talento da perfezionare per renderlo letale sul campo. Gustav Isaksen deve ritrovare continuità dopo l’interruzione causata dalla mononucleosi, mentre Tijjani Noslin si conferma un jolly tattico essenziale, soprattutto per coprire le assenze come quella di Boulaye Dia per la Coppa d’Africa, con il suo ruolo ideale ancora da definire ma pieno di promesse. È una strategia che potrebbe riservare sorprese inaspettate, tenendo i tifosi con il fiato sospeso.

Derby Lazio-Roma: svelata la data e l’orario della quarta giornata, con un solo precedente storico da ricordare

#DerbyDiRomaInAnticipo: Lazio e Roma si sfidano il 21 settembre alle 12:30, un orario che scatena curiosità!

Dopo giorni di indiscrezioni, è arrivata l’ufficialità: Lazio e Roma si affronteranno nel derby della capitale domenica 21 settembre alle ore 12:30, in occasione della quarta giornata di Serie A. Quest’orario insolito per una delle partite più accese del campionato italiano non fa che aumentare l’attesa, facendoci chiederci come influenzerà il ritmo e la strategia delle squadre.

Tradizionalmente, il Derby di Roma si gioca nel pomeriggio o in serata, ma non è la prima volta che capita a pranzo. Un orario raro ma non senza precedenti, come recita il titolo di questa sezione, ci porta indietro al 30 aprile 2017, quando la Lazio di Simone Inzaghi superò la Roma con un netto 1-3. Quella vittoria resta un momento iconico per i tifosi biancocelesti, alimentando la curiosità su cosa potrebbe riservare questa edizione.

In quella storica partita, il vero protagonista fu Keita Baldé Diao, autore di una doppietta che mise in ginocchio la difesa giallorossa con la sua velocità e tecnica impressionanti. A chiudere i conti arrivò Dušan Basta, con un gol che dimostrò la sua capacità di inserirsi in avanti. Questi dettagli rendono il precedente ancora più intrigante, facendoci pensare: ripeterà qualcuno una performance del genere?

Il derby tra Lazio e Roma non è mai solo una gara per i tre punti; è un evento che carica di emozioni e rivalità, influenzando classifica e morale. Con entrambe le squadre impegnate anche in Europa, ci chiediamo come gestiranno le energie e le rotazioni, trasformando questa sfida in un test cruciale per la stagione.

L’orario anticipato alle 12:30 potrebbe alterare l’atmosfera all’Olimpico, ma non l’intensità: i tifosi sono pronti a creare uno spettacolo di passione. Questo derby si preannuncia come un appuntamento imperdibile, capace di catturare l’attenzione di tutti gli appassionati in Italia, lasciando spazio a sorprese e momenti indimenticabili.

Dele-Bashiru celebra Sarri: “Uno dei migliori allenatori al mondo”

Dal ritiro nigeriano, le parole curiose di Dele-Bashiru sul suo nuovo allenatore

Immaginate un giovane talento del calcio che, dal ritiro della sua nazionale, esprime entusiasmo per il suo allenatore appena arrivato: è proprio ciò che ha fatto Fisayo Dele-Bashiru, centrocampista della Lazio, in una recente intervista. Queste dichiarazioni non solo rivelano la sua ambizione, ma anche quanto possa influenzare la stagione imminente della squadra. #Lazio #SerieA #Calcio

Direttamente dal ritiro della nazionale nigeriana, Dele-Bashiru ha condiviso i suoi pensieri in un’intervista, toccando temi legati alla nuova stagione e all’impatto del suo allenatore. Arrivato alla Lazio nell’estate 2024 dopo esperienze in Turchia con l’Hatayspor e nelle giovanili del Manchester City, questo centrocampista classe 2001 sta emergendo come uno dei prospetti più promettenti della Serie A, grazie alla sua fisicità, tecnica e abilità negli inserimenti.

Le sue parole arrivano in un momento cruciale per la Lazio, una squadra reduce da una stagione altalenante e ansiosa di scalare le posizioni in Serie A. L’arrivo di un tecnico esperto, con una carriera che include panchine prestigiose, è visto come un’opportunità per la crescita di molti giocatori, incluso Dele-Bashiru, che potrebbe adattarsi a nuovi schemi per contribuire con gol e assist.

Per il centrocampista nigeriano, la stagione 2025/26 rappresenterà un vero banco di prova: riuscirà a integrarsi pienamente e a fare la differenza? Con la sua miscela di gioventù, talento e determinazione, Dele-Bashiru mira a diventare un elemento chiave per la Lazio e a rafforzare il suo ruolo nella nazionale africana. I tifosi, intanto, si chiedono se queste ambizioni si trasformeranno in prestazioni sul campo che contano davvero.

E per capire meglio il suo entusiasmo, ecco le sue parole: «Sarri è certamente uno dei migliori allenatori in circolazione, lavora ad alti livelli da tanti anni ormai. Conosce perfettamente il gioco, con lui si può migliorare davvero tanto se si lavora duramente. Sono molto contento che sia il mio allenatore alla Lazio quest’anno. Sono molto curioso di vedere dove arriveremo. Il mio obiettivo in questa stagione è giocare più partite possibili e fare tanta esperienza con un grande mister. E magari anche arrivare a dieci gol e cinque assist». Queste frasi non solo evidenziano la sua motivazione, ma lasciano intravedere un futuro eccitante per la squadra, alimentando la curiosità su cosa riserverà il campionato.

Lazio, il messaggio di Dia a Sarri che agita la squadra: cosa nasconde?

Boulaye Dia segna e ribalta le carte: un gol che cambia tutto per la Lazio?

È bastato un attimo, un movimento preciso e quel pallone che finisce in rete, per far scattare la scintilla. Boulaye Dia ha rotto il digiuno e mandato un messaggio inequivocabile con il suo gol contro il Verona, trasformando una serata di routine in un potenziale turning point per l’attacco biancoceleste. #Lazio #Dia #SerieA #Calcio

La vittoria casalinga della Lazio sul Verona non ha portato solo tre punti preziosi, ma ha anche ridato il sorriso agli attaccanti, con Taty Castellanos che ha brillato come protagonista assoluto. Eppure, è stato Boulaye Dia a rubare la scena con un gol tanto atteso, segnando appena quattro minuti dopo essere entrato in campo al 78′. Questa rete non è stata solo una liberazione personale dopo un’estate e un inizio di campionato a secco, ma ha anche contribuito a chiudere il match con un poker biancoceleste, allontanando le ombre di un inizio difficile.

Il gol di Dia, un capolavoro di tempismo e tecnica sfruttando un assist millimetrico da parte di Belahyane, ha dimostrato le sue qualità da vero centravanti. Per i tifosi, è stata una vera e propria catarsi, visto che lo attendevano da tempo come una conferma delle sue potenzialità. Ma cosa nasconde questo momento? È il segno che Dia potrebbe finalmente scrollarsi di dosso le difficoltà accumulate.

Come sottolinea il Corriere dello Sport, il passaggio al nuovo modulo ha stravolto le cose per Dia, trasformandolo da partner d’attacco di Castellanos – com’era nel sistema precedente dove agiva da trequartista – in una diretta alternativa per un solo posto al centro del tridente. Un cambiamento che lo ha penalizzato in termini di spazio e continuità, lasciandolo spesso ai margini. Eppure, con questo gol, le carte in tavola potrebbero ribaltarsi.

Ora, Dia non si accontenta più: questa rete è un chiaro segnale di lotta per guadagnare minuti e gerarchie più favorevoli. Le sue ambizioni vanno oltre, puntando a un ruolo da protagonista in Lazio e a una convocazione per la Coppa d’Africa, prevista dal 21 dicembre al 18 gennaio, dove il CT del Senegal, Aliou Diallo, lo ha già inserito tra i pre-convocati. Con Castellanos ancora in vantaggio, la stagione offre tante opportunità, e Dia ha appena riaperto la concorrenza, pronto a scrivere capitoli nuovi con l’aquila sul petto.

Lazio, Dele-Bashiru fissa i propri obiettivi personali per la stagione: i fantallenatori sono avvertiti

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Il centrocampista della Lazio Fisayo Dele-Bashiru ha rilasciato un’intervista esclusiva a sure975fm.com, direttamente dal ritiro della sua nazionale, la Nigeria.

Ecco le sue parole riguardo gli obiettivi per la prossima stagione:

“Sono molto curioso di vedere dove arriveremo. Il mio obiettivo in questa stagione è giocare più partite possibili e fare tanta esperienza con un grande mister. E magari anche arrivare a dieci gol e cinque assist”

Lazio, Dele-Bashiru loda Sarri: ecco le sue parole

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Il centrocampista della Lazio Fisayo Dele-Bashiru ha rilasciato un’intervista esclusiva a sure975fm.com, direttamente dal ritiro della sua nazionale, la Nigeria.

Ecco le sue parole riguardo il rapporto con il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri e sulla Lazio in generale:

“Sarri è certamente uno dei migliori allenatori in circolazione, lavora ad alti livelli da tanti anni ormai. Conosce perfettamente il gioco, con lui si può migliorare davvero tanto se si lavora duramente. Sono molto contento che sia il mio allenatore alla Lazio quest’anno. Sono molto curioso di vedere dove arriveremo. Il mio obiettivo in questa stagione è giocare più partite possibili e fare tanta esperienza con un grande mister. E magari anche arrivare a dieci gol e cinque assist”

Svelati data e orario di Lazio-Roma e Genoa-Lazio

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La Lega Serie A ha reso noti gli orari ufficiali della 4ª e 5ª giornata di campionato, con due appuntamenti fondamentali per la Lazio. Il primo è il derby della Capitale, che si giocherà domenica 21 settembre alle ore 12:30 allo Stadio Olimpico. Una collocazione insolita, che trasforma la stracittadina romana in un “derby di pranzo”, scelta che ha già acceso il dibattito tra tifosi e addetti ai lavori.

La settimana successiva i biancocelesti saranno invece protagonisti del posticipo del lunedì. La sfida contro il Genoa a Marassi è stata infatti programmata per lunedì 29 settembre alle ore 20:45, regalando così alla squadra di Sarri un giorno in più di riposo dopo la battaglia cittadina.

Motivazioni televisive e di ordine pubblico sarebbero alla base di queste decisioni, che da un lato garantiscono alla Serie A visibilità internazionale, dall’altro modificano abitudini consolidate dei tifosi. Il derby anticipato all’ora di pranzo e il viaggio a Genova di lunedì sera rendono il percorso della Lazio in questo avvio di stagione ancora più particolare, con una gestione di energie e calendario che potrebbe rivelarsi decisiva.

Il calendario è tracciato: ora la parola passa al campo, dove la Lazio dovrà dimostrare di essere pronta a ogni scenario, che sia il sole di mezzogiorno o i riflettori di un lunedì notte.

Ufficiale - Lazio Roma Ufficiale data e orario del derby della Capitale

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Il derby della capitale Lazio Roma si giocherà domenica 21 settembre alle ore 12:30. Questa è la decisione dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive.

La decisione è stata presa dopo diverse e attente valutazioni di carattere relative all’ordine pubblico, dopo i tumulti dell’ultimo derby di campionato dove ci sono stati dei momenti di tensione nelle vicinanze dello stadio, sia a viale Tiziano, dove i tifosi della Roma volevano scontrarsi con quelli della Lazio, sia a Ponte Milvio dove le forze dell’ordine hanno caricato i tifosi della Lazio presenti nel loro consueto punto di ritrovo.

Lazio Roma decisa la data della stracittadina

Sarà dunque domenica 21 settembre la data scelta per giocare il derby della Capitale, gara valida per la quarta giornata del campionato i Serie A, che si disputerà prima di pranzo con le luci del sole. Si era pensato di far disputare il derby anche il sabato pomeriggio (20 settembre), ma l’orario non convinceva gli addetti ai lavori. La Roma risulterebbe contrariata  perché dirigenti della compagine giallorossa volevano che si giocasse sabato perché la formazione di Gasperini farà il suo esordio in Europa League mercoledì 23 settembre e non come di consueto giovedì. In questo modo la compagine di mister Gasperini avrà un giorno in meno per preparare al meglio la gara di coppa.

Lazio Roma, Ufficiale: data e orario del derby della 4a giornata

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Ora è anche ufficiale: il derby della Capitale tra Lazio e Roma si giocherà domenica 21 settembre alle ore 12:30 allo Stadio Olimpico. La Lega Serie A ha comunicato la programmazione della quarta giornata di campionato e il big match troverà spazio nell’insolito orario dell’ora di pranzo.

La decisione sorprende e inevitabilmente farà discutere. Il derby romano, da sempre evento di cartello con una cornice di pubblico e passione unica, viene solitamente collocato nel pomeriggio o in serata, orari più tradizionali per un appuntamento che richiama l’attenzione non solo della città ma del mondo intero.

Dietro alla scelta, spiegano ambienti vicini alla Lega, ci sarebbero esigenze di ordine pubblico e di calendario televisivo internazionale. Anticipare il fischio d’inizio alle 12:30 permetterebbe di ridurre i rischi legati alla gestione della sicurezza, oltre che garantire ampia visibilità nei mercati esteri.

Per i tifosi delle due squadre, però, resta un sapore agrodolce: da una parte la certezza di poter segnare la data in rosso sul calendario, dall’altra il disappunto per un orario che spezza la tradizione. L’attesa, ora, cresce di giorno in giorno: il 21 settembre si avvicina e la Capitale è pronta a fermarsi ancora una volta per il suo derby.

Calciomercato Lazio, tutto bloccato ma il saldo è negativo: com’è possibile?

Il calciomercato della Lazio è rimasto immobile, ma i numeri raccontano una realtà in apparenza contraddittoria: nonostante l’assenza di colpi in entrata, il bilancio complessivo è in negativo. Una situazione che genera dubbi tra i tifosi, già scontenti per la mancanza di rinforzi, ma che ha spiegazioni precise.

Il saldo rosso non è infatti legato a spese folli per acquisti, bensì a una serie di voci che pesano sul bilancio societario. Gli stipendi dei nuovi contratti firmati negli ultimi mesi, i bonus maturati da diversi calciatori e gli investimenti effettuati negli anni precedenti incidono fortemente. A questo si aggiungono le mancate cessioni: l’assenza di introiti dal mercato in uscita, spesso sottovalutata, priva il club di liquidità immediata.

La Lazio si ritrova così in una situazione paradossale: blocco sul mercato e bilancio in rosso, una condizione che accentua le difficoltà di Sarri, costretto a lavorare con una rosa ridotta. I tifosi osservano con crescente preoccupazione, chiedendosi fino a che punto questa immobilità potrà proseguire senza ripercussioni sugli obiettivi stagionali.

Il campionato è iniziato e la Lazio rischia di pagare non solo sul campo ma anche nei conti. Un segnale che mette in allarme l’ambiente biancoceleste.

Ecco le squadre più costose della Serie A: Lazio dietro Bologna e Como

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Sky Sport, secondo dati raccolti in esclusiva dalla propria redazione, ha stilato una classifica delle squadre più costose presenti in Serie A. L’analisi è stata condotta appena dopo il termine del calciomercato estivo, permettendo una completa fedeltà nella graduatoria.

Al primo posto troviamo la Juventus, con un valore della rosa stimato intorno ai 489 milioni di euro. Seguono (in ordine): Milan, Napoli, Atalanta, Inter, Roma e Fiorentina. Per trovare la Lazio dobbiamo scendere fino alla decima posizione. Con un costo di 169 milioni di euro, la squadra di Maurizio Sarri si posiziona appena sotto al Bologna di Italiano.

Zaccagni, la fascia e la sfida della continuità: il leader atteso nella nuova Lazio

Un anno fa, la Lazio ha fatto una scelta chiara: puntare su Mattia Zaccagni come volto simbolo della squadra. Maglia numero 10, fascia da capitano al braccio e un contratto da top player. Un investimento tecnico, ma anche emotivo, che racchiudeva ambizione e fiducia nel talento dell’esterno offensivo ex Verona. Eppure, proprio nel momento più delicato della scorsa stagione, la luce di Zaccagni si è spenta. Nessun gol da marzo, ultimo assist a febbraio: un crollo verticale che ha lasciato spazio a dubbi e tensioni.

Il silenzio di Zaccagni in campo ha avuto effetti visibili anche fuori. Secondo Il Corriere della Sera, alcuni compagni hanno iniziato a mettere in discussione il suo ruolo da leader. Lo stesso Maurizio Sarri, guida esperta e attenta agli equilibri interni, avrebbe chiesto al gruppo un confronto diretto sul tema della fascia da capitano. Il tecnico toscano ha poi scelto di confermargli la leadership, ribadendo la fiducia in un giocatore che conosce bene e ha contribuito a valorizzare.

La risposta di Zaccagni non si è fatta attendere: contro il Verona, la sua ex squadra, è tornato al gol in casa dopo un digiuno che durava dal novembre precedente.

Il vero ostacolo per Zaccagni è sempre lo stesso: la continuità. È un giocatore di strappi, capace di accendersi all’improvviso, ma anche di spegnersi per intere settimane. Le critiche più frequenti riguardano la sua scarsa presenza in zona gol: pochi tiri, poca fame, poca cattiveria sotto porta. Eppure, i numeri raccontano che proprio con Sarri ha vissuto la sua miglior stagione in carriera, toccando la doppia cifra per la prima volta in Serie A con 10 reti.

Rovella, il faro della nuova Lazio di Sarri: da promessa a certezza del centrocampo biancoceleste

Nicolò Rovella sta vivendo un momento di forma straordinario e si sta affermando come uno dei protagonisti assoluti della nuova Lazio di Maurizio Sarri. Classe 2001, il centrocampista ex Genoa e Monza è stato blindato dalla società capitolina, che lo considera incedibile e centrale nel progetto tecnico e tattico.

Contro il Verona, nella seconda giornata di campionato, Rovella ha offerto una prova magistrale, incarnando perfettamente il ruolo del regista moderno. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, ha completato 105 passaggi su 116 tentati, con una precisione del 91% e ben 142 tocchi di palla: nessun altro centrocampista in Serie A ha fatto meglio, eccezion fatta per Locatelli, ma con meno della metà dei tocchi. Numeri da leader tecnico, che richiamano alla mente le prestazioni di Jorginho ai tempi del Chelsea, sempre sotto la guida di Sarri.

Il tecnico toscano, notoriamente esigente sul piano tattico, ha elogiato pubblicamente la maturità e la capacità gestionale del giovane mediano, che orchestra il gioco senza forzature, imprimendo ritmo e ordine alla manovra.

La crescita del centrocampista non si limita però alla Serie A. Dopo l’esperienza a Coverciano con Luciano Spalletti, è emersa in lui una nuova consapevolezza. Le sue qualità non sono passate inosservate neppure agli occhi di Gennaro Gattuso, che lo ritiene un potenziale titolare della Nazionale nel modulo 4-3-3, ideale per esaltare le sue doti di lettura del gioco, verticalizzazione e intelligenza tattica.

Da segnalare anche i suoi progressi sui calci piazzati: contro il Verona ha sfiorato un assist su punizione, confermando una tecnica raffinata e una visione di gioco sempre più incisiva.

Sarri sfida il futuro: le 7 missioni per rilanciare la Lazio

Le ambiziose scommesse per il futuro della Lazio: cosa bolle in pentola?

Cosa succederebbe se la Lazio trasformasse le sue sfide in opportunità d’oro? Con il mercato bloccato, il focus è su un piano segreto per valorizzare talenti interni. Scopri come sette giocatori chiave stanno diventando il fulcro di una rivoluzione biancoceleste. #Lazio #CalcioItaliano #ScommesseFuturo

“Work in progress”. Questo è il mantra che definisce il momento attuale in casa Lazio, dove il club, senza nuovi arrivi, punta tutto su un progetto ambizioso per rendere la squadra competitiva ora e nel futuro.

Il gruppo di sette giocatori – Nuno Tavares, Provstgaard, Belahyane, Dele-Bashiru, Cancellieri, Noslin e Isaksen – è al centro di una vera scommessa, un’opportunità per trasformare le difficoltà in crescita interna, miscelando giovani promesse e atleti pronti a consacrarsi.

In difesa, il primo risultato promettente arriva da Rasmus Provstgaard. Il giovane danese ha colto l’occasione dell’assenza di Romagnoli, dimostrando impegno e qualità nel gioco, diventando il simbolo di come creare rinforzi da dentro. Per Nuno Tavares, invece, il lavoro mira a canalizzare la sua energia atletica in una disciplina tattica, per farlo evolvere in un terzino completo su entrambi i fronti.

A centrocampo, l’emergenza è evidente senza nuovi innesti di qualità, e qui si concentra l’attenzione su Fisayo Dele-Bashiru, un “libro tutto da scrivere” con un potenziale enorme, ma ancora da affinare nei tocchi decisivi come inserimenti, gol e assist. Parallelamente, si sta provando a ridisegnare il ruolo di Mohamed Belahyane in una posizione più offensiva, alla ricerca di soluzioni innovative.

In attacco, il quadro è un intrigante rompicapo con tre storie diverse: Matteo Cancellieri è un talento da perfezionare per renderlo davvero letale; Gustav Isaksen deve ritrovare continuità dopo l’interruzione causata dalla mononucleosi; e Tijjani Noslin rimane un jolly tattico da decifrare, essenziale per offrire alternative quando Boulaye Dia sarà via per la Coppa d’Africa.

Mentre la Lazio naviga in queste acque incerte, l’evoluzione di questi sette elementi potrebbe segnare la differenza, trasformando una stagione complicata in un capitolo di rinascita duratura.

Colpo di scena nel Calciomercato: Lazio respinge offerta Inter per Rovella!

Il retroscena che ha salvato un talento: Rovella e l’offerta respinta dall’Inter

Immaginate un giocatore sul punto di cambiare squadra, ma un rifiuto improvviso lo tiene nel suo club, trasformando tutto in un trionfo inaspettato. È la storia di Nicolò Rovella, il centrocampista che sta diventando l’eroe inatteso di una squadra, con prestazioni che lasciano tutti a bocca aperta. #Calciomercato #Lazio #Inter #Rovella

A volte, il calciomercato riserva colpi di scena che sembrano usciti da un film, e il caso di Rovella è proprio uno di quelli. Bloccato alla Lazio per via delle dinamiche estive del mercato, questo giovane talento si è trasformato in un acquisto d’oro per il centrocampo. La sua prestazione contro il Verona non è stata semplicemente positiva, ma una vera e propria dimostrazione di onnipotenza in mezzo al campo, con statistiche che gli esperti paragonano a quelle del miglior Jorginho, il pupillo per eccellenza del tecnico toscano.

Quello che molti ignorano è quanto Rovella fosse vicino a un trasferimento clamoroso. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, l’Inter lo ha corteggiato per tutta l’estate, vedendolo come il pezzo perfetto per la loro mediana sotto la guida del nuovo allenatore. I nerazzurri erano pronti a investire in grande stile, offrendo una proposta da 40 milioni di euro per assicurarselo.

Ma la trattativa è naufragata di fronte alla fermezza del presidente biancoceleste, che non ha ceduto un millimetro. Pretendendo i 50 milioni fissati dalla clausola rescissoria – ormai scaduta il 31 luglio – ha bloccato l’operazione, una mossa che all’epoca poteva sembrare rischiosa. Oggi, invece, appare come una decisione geniale: Rovella sta dimostrando sul campo di valere ogni centesimo, con una crescita che potrebbe far schizzare il suo valore ancora più in alto.

Alla fine, la Lazio ha trasformato un momento di stallo in un’opportunità d’oro, trattenendo un giocatore che poteva sfuggire via. Mentre i biancocelesti godono di questa fortuna inaspettata, l’Inter si ritrova a rimuginare su un’occasione persa, che avrebbe potuto ridisegnare il loro centrocampo per il futuro.