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Casadei spinge Baroni, ex Lazio: “Nuovo allenatore, nuove idee, ma davvero cambieranno le cose?”

Cesare Casadei affascinato dal nuovo corso al Torino: cosa riserva la stagione? #TorinoFC #SerieA #Calcio

Cesare Casadei, centrocampista del Torino ed ex obiettivo di una squadra rivale, ha aperto uno spiraglio sul suo mondo in un’intervista esclusiva a Sky Sport. Parlando delle prime settimane di ritiro sotto la guida del nuovo tecnico Marco Baroni, il giovane giocatore ha trasmesso un’energia contagiosa, lasciando intravedere come l’adattamento a un ambiente nuovo possa fare la differenza in campo. Con il Torino che guarda al futuro, le sue parole invitano a chiedersi se questo cambio di rotta porterà a prestazioni sorprendenti sin dalle prime uscite.

Quello che emerge è un approccio professionale e determinato, con Casadei focalizzato sull’assimilare rapidamente le “nuove direttive”. L’impegno quotidiano è al centro del suo discorso, dove sottolinea l’intensità degli allenamenti per tradurre le idee del mister in azioni concrete, magari già nelle amichevoli. Ma cosa lo motiva davvero? È la curiosità di vederlo evolversi in questa nuova fase, trasformando il lavoro di squadra in risultati tangibili che potrebbero scuotere la Serie A.

Quando si tratta di ambizioni più grandi, come un possibile futuro con la Nazionale e il CT Gattuso, Casadei resta con i piedi per terra, privilegiando il presente. La sua mentalità pragmatica lo porta a concentrarsi esclusivamente sul “fare bene col Torino” e su un campionato di alto livello, rimandando le soddisfazioni personali a ciò che otterrà sul campo. Questo atteggiamento maturo per un giovane talento non fa che aumentare l’interesse: sarà lui il perno di un Torino rinato?

«Nuovo allenatore, nuovi sistemi, nuove idee. Dobbiamo adattarci subito. Stiamo lavorando bene, anche se è da poco che siamo col nuovo mister ma stiamo lavorando forte tutti i giorni per mettere in pratica in amichevole quello che stiamo facendo. Sinceramente nella mia testa c’è il fare bene col Torino, poi si vedrà se arriverà la Nazionale, nel caso sarei ovviamente molto contento ma ora penso a far bene col Torino e a fare un bel campionato» – Queste parole evidenziano la sua maturità e il focus sul presente, mostrando come un approccio passo dopo passo possa essere la chiave per il successo, senza distrazioni da traguardi futuri. Con una simile dedizione, Casadei non solo ispira i compagni, ma anche i tifosi, alimentando l’attesa per una stagione che promette sorprese sul campo del Torino.

Lazio, Cataldi promosso capitano: una nomina audace, ma davvero meritata?

Danilo Cataldi guida la Lazio verso una stagione da protagonista – È lui il primo capitano!

Hai mai pensato a come un semplice gesto, come indossare una fascia da capitano, possa cambiare le dinamiche di una squadra? La Lazio ha appena iniziato la sua nuova avventura calcistica con un test in famiglia contro la Primavera, chiudendo la partita con un convincente 3-0 grazie ai gol di Pedro, Cancellieri e Basic. Ma ciò che davvero cattura l’attenzione non è solo il risultato o le prime mosse tattiche: è la decisione sul capitano che sta accendendo la curiosità tra i tifosi. Con Mattia Zaccagni ancora impegnato nel recupero dopo l’operazione, la fascia è finita al braccio di Danilo Cataldi, di ritorno a Roma dopo l’esperienza con la Fiorentina. #Lazio #Cataldi #Calcio

Questa scelta rappresenta un primo significativo cambiamento rispetto alla scorsa stagione, quando in assenza del numero 10 biancoceleste era Adam Marusic a prendere le redini. Ma perché proprio Cataldi? Il centrocampista romano, classe ’94, è un familiare volto della squadra, tornato con motivazioni rinnovate e l’ambizione di emergere come protagonista. La sua nomina per questo primo test del “Sarri-bis” – che si riferisce al secondo ciclo del tecnico alla guida della Lazio, simboleggiando continuità e rilancio – non è per caso. “Sarri-bis” sottolinea il ritorno di una filosofia tattica e di fiducia, evidenziando come Cataldi incarni perfettamente questi valori con la sua esperienza e presenza.

Per Cataldi, indossare la fascia in questo avvio di stagione è un segnale potente che non sfugge ai più attenti osservatori. È un riconoscimento del suo percorso, della sua maturità acquisita e della profonda conoscenza dell’ambiente laziale, rafforzando la sua influenza sia nello spogliatoio che sul campo. In un momento in cui la squadra sta cercando di trovare il suo equilibrio, con il mercato in stallo e la necessità di valorizzare i giocatori interni, la sua leadership emerge come un pilastro essenziale.

Alla fine, questa mossa non è solo una scelta tattica, ma un elemento che potrebbe definire il tono di tutta la stagione. Con Cataldi come punto di riferimento, la Lazio dimostra di puntare su stabilità e motivazione interna, lasciando i tifosi con un interrogativo intrigante: riuscirà questa fiducia a trasformarlo in un vero leader sul palcoscenico del campionato?

Lazio, Pedro segna il debutto di Sarri: un inizio tiepido che promette poco sul campo

Il primo squillo della nuova stagione Lazio: Pedro rompe gli equilibri! #Lazio #Pedro #Calcio

Immaginate l’eccitazione di una nuova era che prende forma con un lampo di genio: il nuovo corso della Lazio inizia con la certezza di Pedro, autore del primo gol stagionale in un test amichevole contro la Lazio Primavera. Vi chiederete come un singolo momento possa accendere la curiosità su ciò che verrà – ebbene, è proprio questo gesto a promettere scintille inaspettate.

Al 42′ del match, Pedro ha illuminato la manovra offensiva dei biancocelesti, rompendo l’equilibrio e portando in vantaggio la squadra del Comandante (soprannome affettuoso per l’allenatore, che evoca leadership e strategia sul campo). Questo tocco di classe non solo ha cambiato il corso della partita, ma ha anche stuzzicato l’interesse su come l’esperienza di Pedro possa influenzare l’intera stagione.

L’azione che ha portato alla rete è stata un esempio di intesa e precisione. Dopo una palla impennata di testa da Noslin all’interno dell’area di rigore, Pedro ha dimostrato tutta la sua classe e il suo fiuto per il gol. Con uno stop impeccabile, ha controllato il pallone e, con la rapidità che lo contraddistingue, ha concluso a giro con il sinistro, trafiggendo il portiere Bosi. Un gesto tecnico pulito e decisivo, che ha fissato il risultato sull’1-0 e ha regalato il primo sorriso in questa preparazione estiva – chissà se questo è solo l’inizio di una sinfonia offensiva da non perdere.

Questo gol, seppur in un’amichevole, assume un significato particolare. Pedro, veterano del reparto offensivo, conferma la sua importanza negli schemi e la sua capacità di essere letale anche in spazi ridotti. La rete dello spagnolo è un segnale positivo, che vede gli attaccanti iniziare a trovare la via del gol già nelle prime uscite stagionali. La collaborazione con Noslin, autore dell’assist di testa, suggerisce anche una potenziale intesa tra i due, un aspetto che potrebbe svilupparsi ulteriormente e tenere i fan con il fiato sospeso. In definitiva, il primo squillo della Lazio in questa nuova annata porta la firma di un campione, dimostrando come l’esperienza e la qualità possano fare la differenza fin dai primi passi – e ora, l’attesa per il prossimo capitolo è palpabile.

Lazio, esordio morbido per Sarri: 3-0 alla Primavera, ma che razzia facile! Gol di Pedro, Cancellieri e Basic

La Lazio parte forte: vittoria 3-0 contro la Primavera e prime sorprese in campo! #Lazio #Calcio #TestAmichevole

Immaginate la squadra che riparte da dove aveva interrotto, con un test che infiamma l’entusiasmo dei tifosi: la Lazio ha battuto 3-0 la propria formazione Primavera in un’amichevole che promette scintille per la stagione. Con gol firmati da Pedro, Cancellieri e Basic, questo match ha rivelato intriganti dettagli sulla squadra, lasciando i fan curiosi su cosa riserverà il futuro.

Il primo tempo è stato segnato dal gol di Pedro al 42′, che ha sbloccato il risultato con un sinistro a giro dopo un controllo impeccabile in area su assist di Noslin. Tra le mosse che hanno catturato l’attenzione, spicca “bacio al palo” – un’espressione che sottolinea la precisione millimetrica del tiro, quasi come se la palla avesse sfiorato il palo con delicatezza, rendendo Pedro sia l’ultimo marcatore della scorsa stagione (su rigore contro l’Inter) che il primo della nuova.

Le vere novità emergono dalle scelte in campo, alimentando la curiosità su come evolverà la formazione. Danilo Cataldi è tornato indossando la fascia da capitano – in attesa del rientro di Zaccagni – e giocando titolare a centrocampo. Nuno Tavares ha optato per il numero 17, un cambio simbolico che evoca il legame con il numero storico di Ciro Immobile, abbandonando il 30. Considerando la squalifica di Romagnoli per l’esordio in campionato contro il Como, la linea difensiva ha visto Oliver Provstgaard al fianco di Mario Gila fin dall’inizio, con Marusic a destra e Tavares a sinistra davanti a Provedel. Tra gli assenti, Mandas, Pellegrini, Patric, Isaksen e Zaccagni (quest’ultimo in tribuna), mentre il presidente Lotito era presente, aggiungendo un tocco di suspense all’evento.

Nel secondo tempo, con dieci cambi su undici, l’unico a restare in campo nel tridente offensivo è stato Pedro fino al 57′. Le prove tattiche della settimana si sono confermate, con Belahyane come mezzala destra e Cancellieri sulla corsia di destra, diventando il protagonista assoluto. Proprio lui ha firmato un gol spettacolare al 68′ con un sinistro all’incrocio dei pali da 25 metri, che ha fatto balzare i cuori in gola. Il match si è chiuso al 90′ con il terzo gol di Toma Basic, un sinistro incrociato su assist di Belahyane, sigillando una vittoria che lascia i tifosi con il fiato sospeso per i prossimi sviluppi.

Con questo risultato, la Lazio guarda avanti al prossimo impegno, fissato per sabato 26 agosto alle 20:30 contro l’Avellino al Benito Stirpe di Frosinone, dove ogni mossa in campo potrebbe rivelare nuove storie da seguire con passione.

Lazio, dal prestito al dimenticatoio e ora cruciale: la mossa improvvisata di Sarri a centrocampo fa discutere

Danilo Cataldi: Il ritorno inaspettato che potrebbe rivoluzionare il centrocampo della Lazio

Chissà se il centrocampo della Lazio ha finalmente trovato il suo nuovo leader: Danilo Cataldi sta scalando le gerarchie con una rinascita che promette sorprese. #Lazio #Calcio #SerieA

Danilo Cataldi, il centrocampista romano classe ’94, sta vivendo un’estate di vera e propria rinascita calcistica con la Lazio. Dopo un periodo di incertezza in cui sembrava destinato a un ruolo marginale, l’ex regista biancoceleste ha riconquistato spazio e centralità nel progetto tecnico. Il “Comandante” – soprannome che sottolinea l’approccio autoritario e strategico dell’allenatore – ha deciso di puntare nuovamente su Cataldi, schierandolo come playmaker accanto a Nicolò Rovella, ex Juventus e protagonista di buona personalità in questa fase pre-campionato. Questa scelta sta generando curiosità per come un giocatore familiare possa emergere con forza improvvisa.

Inizialmente considerato come una semplice alternativa a Guendouzi, mezzala francese dal grande dinamismo, Cataldi ha dimostrato di poter offrire molto di più. La sua duttilità e la maturità acquisita, anche grazie all’esperienza maturata lontano da Roma (un anno a Firenze), gli hanno permesso di imporsi nuovamente come un elemento chiave del centrocampo laziale. Come riportato dal Corriere dello Sport, Sarri, già artefice della sua consacrazione come regista in passato – una frase che evidenzia come l’allenatore abbia giocato un ruolo decisivo nella crescita del giocatore in precedenza – ha riconsegnato a Cataldi il ruolo di playmaker. La decisione di spostare il giovane talento Sofian Belahyane da mezzala ha aperto definitivamente lo spazio per Danilo, che potrebbe partire titolare nell’imminente amichevole contro la Primavera, al fianco di Guendouzi e Dele-Bashiru.

Con il mercato ancora bloccato e l’assenza di impegni europei, l’attenzione è tutta su risorse interne come Cataldi e Rovella. Giocatori del genere incarnano perfettamente i principi del “sarrismo”: un gioco basato su uno-due tocchi e un’intensità agonistica elevata – termine che descrive lo stile tattico preciso e dinamico promosso dall’allenatore, rendendolo intrigante per gli osservatori. La Lazio 2025-2026 potrebbe così presentarsi con una doppia regia, una formula tattica che prevede un playmaker in avvio dell’azione e un altro in chiusura, sfruttando al meglio i cinque cambi disponibili durante le partite.

Questa impostazione tattica, che vede Cataldi e Rovella come perni del centrocampo, solleva domande su come la squadra possa evolversi. Dimostra la volontà di plasmare la formazione ottimizzando il potenziale dei giocatori a disposizione, in un contesto dove la fiducia in elementi come Cataldi non è solo un atto tecnico, ma ha anche un forte significato simbolico: nel calcio, a volte, la vera risorsa è già presente in casa, valorizzata attraverso il lavoro e la convinzione nel progetto. La nuova Lazio, priva di nuovi acquisti e costretta a fare di necessità virtù, si affida dunque ai suoi uomini ritrovati, puntando sulla coesione del gruppo e sulla profonda conoscenza dei meccanismi di gioco per affrontare la prossima stagione con rinnovato entusiasmo.

Serie A insegue il fratello di Fisayo: talento ereditato o pura moda?

I fratelli Dele-Bashiru verso una reunion in Serie A? Fisayo è già alla Lazio, e Tom attira l’attenzione di vari club italiani ed europei! #SerieA #CalcioMercato #Trasferimenti

Questa estate potrebbe segnare un momento speciale per i fratelli Dele-Bashiru, con il più giovane, Fisayo, che sta già brillando nel ritiro della Lazio a Formello. Il fratello maggiore, Tom Dele-Bashiru, un centrocampista di 25 anni classe 1999 attualmente al Watford in seconda divisione inglese, è finito nel mirino di diversi club della Serie A. L’idea di vederli giocare insieme in Italia sta accendendo l’entusiasmo, alimentando la prospettiva di una “reunion” in campo tricolore per i due talenti nigeriani. (Questa frase, “reunion”, sottolinea il concetto di ricongiungimento familiare e professionale, rendendo l’opportunità ancora più affascinante per i fan).

Come riportato da TMW nei giorni scorsi, il profilo di Tom Dele-Bashiru sta attirando apprezzamenti da varie squadre italiane. Il Bologna è tra i più interessati, sebbene la squadra emiliana sia vicina a un altro innesto in quel ruolo con il rientrante Pobega. Non solo: anche il Pisa e il Lecce stanno seguendo da vicino la situazione del giocatore. Secondo i recenti rumors dall’Inghilterra, si è aggiunto all’elenco il Sassuolo, con il direttore sportivo Palmieri che vede in Tom l’ultima idea per rinforzare la rosa con un elemento di qualità.

Tuttavia, le squadre italiane devono fare i conti con la concorrenza internazionale, in particolare dalle “sirene francesi”. (Con “sirene francesi”, si intende l’attrazione irresistibile offerta da club come il neopromosso e ben finanziato Paris FC e il Metz, che sono pronti a sfidare per le prestazioni del giocatore). Tom Dele-Bashiru porta con sé un background di prestigio, avendo vissuto un’esperienza giovanile con il Manchester City di Pep Guardiola, dove ha esordito nel 2017 in Carabao Cup – l’unica volta in cui ha indossato la maglia dei Citizens. Questo percorso testimonia le sue qualità, rendendolo un profilo ambito nel mercato italiano e europeo.

Karczewska e Piemonte: ambizioni alte alla Lazio, ma sul campo rischia di essere un bluff?

Nuova avventura per Nikola Karczewska alla Lazio Women: scopri le sue ambizioni e prime sensazioni! #LazioWomen #CalcioFemminile #NikolaKarczewska

Nikola Karczewska è pronta a fare la differenza nel mondo del calcio femminile italiano. L’attaccante polacca, classe 1999, arriva a titolo definitivo dal Milan per rinforzare l’attacco della Lazio Women nella prossima stagione di Serie A. Con un bagaglio di esperienze accumulate in Inghilterra, Francia e Polonia, la giovane calciatrice porta con sé un mix di gol, combattività e desiderio di crescita. In questi primi giorni in biancoceleste, ha condiviso le sue emozioni ai microfoni del club, parlando di come intende imporsi nella squadra e collaborare con compagne come Piemonte, senza dimenticare gli occhi puntati sulla Nazionale.

Parlando delle sue prime impressioni, Karczewska ha dichiarato: «Sono molto felice di essere qui e penso che sia un ottimo trasferimento per me, sia come attaccante sia come giocatrice. Ho cercato di accumulare esperienza in ogni campionato in cui ho giocato per riversarla sul campo. Tutto ciò mi ha aiutato e mi aiuta a essere una giocatrice migliore». Questo commento evidenzia la sua gratitudine per l’opportunità e come le esperienze passate siano state fondamentali per il suo sviluppo, dimostrando un approccio maturo e orientato al miglioramento continuo che potrebbe ispirare i tifosi.

Riguardo al suo primo gol in Italia, segnato proprio contro la Lazio, l’attaccante ha raccontato: «È stato il mio primo gol in Italia. Non ricordo molto della partita perché ero molto felice della rete. Ho visto però le altre partite della Lazio, mi piaceva il modo di giocare che le ha permesso di dominare le gare». Qui, Karczewska esprime l’eccitazione di quel momento e il suo apprezzamento per lo stile di gioco della squadra, suscitando curiosità su come potrebbe integrarsi e contribuire al dominio biancoceleste.

Sulle prospettive di gioco al fianco di Piemonte, ha aggiunto: «Piemonte è una giocatrice molto forte anche sotto il profilo fisico. Io cerco sempre di prendere qualcosa da ogni calciatrice. Mi piace la sua visione del gioco e il suo modo di fare gol. Penso che possiamo giocare bene aiutandoci a vicenda». Questa frase rivela il suo spirito collaborativo e l’intenzione di apprendere dalle compagne, alimentando l’interesse su possibili sinergie che potrebbero rendere l’attacco della Lazio Women ancora più formidabile.

Infine, sul suo obiettivo di rappresentare la Nazionale, Karczewska ha condiviso: «Giocare in Nazionale è molto importante per ogni calciatrice, ma ora sono concentrata sulla Lazio. Se dovessi riuscire a dimostrare le mie qualità è possibile che giochi con la mia rappresentativa». Con queste parole, sottolinea la priorità data al club come passo per ambizioni più alte, lasciando i lettori incuriositi sul suo potenziale impatto e su come questa determinazione potrebbe tradursi in successi futuri per la Lazio Women.

Cataldi titolare alla Lazio: tradizione immutata o ci saranno sorprese con Rovella?

Danilo Cataldi inizia forte con la Lazio: cosa c’è dietro la sua scelta del numero di maglia? #Lazio #Cataldi #Calcio

Immaginate un giocatore che, fin dalla prima uscita stagionale, dimostra di essere al centro del progetto della sua squadra: è proprio ciò che ha fatto Danilo Cataldi con la Lazio, catturando l’attenzione dei tifosi e alimentando curiosità su cosa renderà questa stagione indimenticabile per lui. Nella prima amichevole estiva a Formello, il centrocampista romano classe ’94 ha indossato la maglia da titolare, una mossa che rivela una fiducia assoluta nel suo ruolo come play, preferito a Nicolò Rovella per comporre la mediana al fianco di Matteo Guendouzi e Fisayo Dele-Bashiru. Questa scelta non fa che aumentare l’interesse: come influenzerà il gioco della squadra?

Passando a un elemento iconico, Cataldi ha deciso di mantenere una sua consuetudine che affascina i fan: ha confermato il numero 32 sulla maglia. “Il 32 è diventato quasi un simbolo per Cataldi” – questa frase sottolinea come quel numero non sia solo una preferenza casuale, ma un legame profondo con la sua carriera, indossato in gran parte delle sue esperienze a Roma e durante il prestito a Firenze, rappresentando i momenti chiave della sua crescita professionale e suscitando curiosità sul perché sia così significativo per lui.

Ora, questa combinazione di scelte rafforza l’idea di una rinascita per Cataldi nella Lazio, dopo periodi in cui il suo ruolo sembrava meno definito. Con lui riconsegnate le chiavi del centrocampo, grazie alla sua conoscenza del sistema di gioco e alla maturità tattica, i tifosi vedono nel suo ritorno con il “32” da titolare un segnale promettente per la stagione. È come se ogni dettaglio, dal campo alla maglia, fosse un indizio di cosa riserverà il futuro, lasciando i lettori con la voglia di scoprire come si evolverà questa storia nel campionato.

Nuno Tavares alla Lazio osa con il numero di una leggenda: riuscirà a non offuscarne il mito?

Nuno Tavares e la sua intrigante scelta di maglia alla Lazio: un numero che nasconde una storia affascinante! #Lazio #Calcio #NunoTavares

Nuno Tavares, il talentuoso terzino portoghese approdato alla Lazio, ha stupito i tifosi con una decisione che promette di accendere l’immaginazione: un cambio di numero di maglia che va ben oltre l’estetica. In vista della sua prima apparizione da titolare nell’amichevole di stasera contro la Primavera, Tavares ha abbandonato la numero 30 per optare per una casacca carica di significato, lasciando i supporter a chiedersi cosa significhi davvero questa mossa per il suo futuro nel club.

La conferma arriva direttamente dalla distinta ufficiale del primo test della nuova Lazio, dove il difensore ex Arsenal compare con il suo nuovo numero. Questa scelta non è per nulla casuale: il 17 è un numero noto in casa Lazio, poiché è stato quello scelto e indossato per tutta la sua lunga e gloriosa avventura a Roma da Ciro Immobile. [Commento: Questa parola sottolinea come il numero 17 sia un elemento familiare e iconico per i fan, evocando immediatamente un senso di eredità e prestigio all’interno della storia del club.]

Questo cambio di numero assume un valore simbolico che non può essere ignorato. Tavares, con questa decisione, sembra voler imprimere una svolta più decisa al suo percorso con la Lazio, associandosi a uno dei più grandi bomber della storia recente del club. Anche se il suo ruolo difensivo è completamente diverso da quello del suo predecessore, la scelta del 17 potrebbe essere vista come un segnale di ambizione, un modo per aspirare a lasciare un segno duraturo nella storia biancoceleste.

Per i tifosi, l’idea di vedere il numero 17 di nuovo in campo – seppur su un terzino come Tavares – non fa che ravvivare i ricordi delle epiche prestazioni del loro ex capitano e attaccante. Nel mondo del calcio, dove i numeri di maglia portano con sé storie, emozioni e aspettative, questa mossa di Tavares è un piccolo dettaglio che potrebbe aprire le porte a una stagione piena di sorprese e novità.

Sarri Bis: le formazioni ufficiali della Lazio e Primavera, tra speranze vecchie e sorprese improbabili?

Formazioni ufficiali annunciate: Lazio vs Lazio Primavera, un debutto stagionale da non perdere! #Lazio #Primavera #CalcioGiovanile

Immaginate l’eccitazione nell’aria a Formello, dove la stagione calcistica sta per prendere il via con un confronto intrigante tra la prima squadra e la formazione Primavera. Pochi minuti fa, sono state rese note le formazioni ufficiali, rivelando una lineup che promette match accesi e sorprese inaspettate. Chi saranno i protagonisti in campo per questa prima uscita? Scopriamolo insieme, con dettagli che potrebbero anticipare le strategie e le stelle emergenti.

LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Gila, Provstgaard, Nuno Tavares; Guendouzi, Cataldi, Dele-Bashiru; Noslin, Castellanos, Pedro. A disp. Furlanetto, Renzetti, Lazzari, Hysaj, Romagnoli, Gigot, Ruggeri, Rovella, Belahyane, Vecino, Basic, Pinelli, Cancellieri, Sanà Fernandes, Dia. All. Sarri.
Questa frase elenca la formazione titolare della Lazio, adottando un sistema 4-3-3 che suggerisce un equilibrio tra difesa solida e attacchi veloci, con giocatori chiave pronti a fare la differenza fin dal primo minuto.

LAZIO PRIMAVERA: Bosi; Ferrari, Bordon, Sulejmani, Gelli, Cuzzarella, Bordoni, Calvani, Serra, Farcomeni, Morelli. A disp. Pannozzo, Giacomone, Battisti, Pernaselci, Santagostino, Curzi, Milillo, Trifelli, Iorio, Lauri, Ciucci, Montano, D’Agostino, Canali, Carbone, Cangemi. All. Punzi.
Qui troviamo la rosa della Lazio Primavera, che si prepara a sfidare i più esperti con un mix di giovani talenti; questa lineup evidenzia una formazione versatile, ideale per testare le promesse del calcio giovanile contro i senior.

Con queste formazioni ufficiali ora sul tavolo, l’attesa per il fischio d’inizio cresce: sarà un’opportunità unica per vedere come le due squadre si misurano, potenzialmente rivelando sorprese che potrebbero influenzare il resto della stagione. Non perdetevi questo debutto, che potrebbe riservare colpi di scena indimenticabili.

Bologna, l’ex Lazio Immobile rompe il digiuno: meglio tardi che mai per il veterano in rossoblù

Ciro Immobile incanta al debutto: un gol che segna l’inizio di una nuova era per il Bologna! #BolognaFC #Immobile #CalcioEccellente #Amichevole

Immaginate l’eccitazione di un nuovo inizio, dove un’icona del calcio italiano lascia subito il segno: Ciro Immobile, l’ex capitano della Lazio, ha festeggiato il suo debutto al Bologna con un gol in amichevole, alimentando le speranze dei tifosi per una stagione promettente. Ma cosa rende questa vittoria così intrigante? Il Bologna di Vincenzo Italiano ha spazzato via la Virtus Verona con un roboante 7-0 durante il ritiro estivo a Valles, un risultato atteso data la differenza di categoria, ma che ha regalato momenti da non perdere, come proprio l’esordio vincente di Immobile. Con la sua esperienza da bomber, ora in maglia rossoblù, ha contribuito a un trionfo che fa sognare i supporter.

La partita è stata un dominio totale fin dai primi minuti, anche se non senza un piccolo brivido iniziale: Dan Ndoye si è infortunato quasi subito, lasciando spazio a un Karlsson in grande forma che ha dato il via a una cascata di gol. Curiosi di sapere come si è sviluppata l’azione? Il primo è arrivato a mezz’ora con un inaspettato Lucumì – una frase che sottolinea l’elemento sorpresa di un giocatore non sempre in primo piano, dimostrando come anche le sorprese possano cambiare il ritmo di una gara – seguito dal raddoppio di Orsolini e dalla terza rete di Ferguson. Nella ripresa, El Azzouzi ha esteso il vantaggio con un tap-in su assist di Moro, mostrando la fluidità dell’attacco bolognese.

E poi, il clou che tutti aspettavano: nel finale, Ciro Immobile ha finalmente timbrato il cartellino. Con un gesto tecnico puro, ha beffato il portiere avversario con un destro a girare da calcio d’angolo, un’azione che ha un valore simbolico importante, segnando l’inizio della sua avventura in rossoblù e confermando le sue doti da bomber – qui, la frase in grassetto evidenzia l’impatto emotivo e motivazionale di questo momento, un vero e proprio segnale di rinascita per Immobile e per la squadra. A chiudere lo spettacolo, Karlsson ha siglato il 6-0 con un tiro piazzato, mentre Nico Dominguez ha messo il sigillo sul 7-0. Questo esordio goloso di Immobile non fa che accendere l’entusiasmo: per Vincenzo Italiano, sarà un’arma in più da sfruttare nella prossima stagione, promettendo gol e adrenalina per i mesi a venire.

Lazio, ritiro nel caos del caldo: Hysaj si sfoga sui social, ma la squadra si scioglie come gelato

Il caldo infuoca il ritiro della Lazio a Formello: Hysaj racconta la sfida sui social! #Lazio #FormelloRitiro #CaldoEstate

Il ritiro della Lazio nel centro sportivo di Formello sta procedendo, ma le alte temperature estive stanno trasformando la preparazione in una vera e propria sfida per i giocatori. Con il termometro che sale alle stelle, ogni sessione di allenamento diventa un test di resistenza, lasciando tutti curiosi di sapere come la squadra stia affrontando questa estate torrida.

Per limitare l’impatto del caldo opprimente, gli allenamenti sono stati programmati in orari più miti: al mattino presto, intorno alle 9:30, e nel tardo pomeriggio, verso le 18. Nonostante queste misure, il clima torrido non dà tregua, spingendo i calciatori a spingere i limiti della loro forma fisica e suscitando interesse su quanto possano reggere queste condizioni estreme.

A dare un volto umano a questa difficoltà è il difensore Elseid Hysaj, che ha postato una storia sul suo profilo Instagram. Ha condiviso una foto di sé durante gli allenamenti, apparendo visibilmente esausto, accompagnata da una gif di un sole accaldato (che sottolinea l’intensità bruciante del calore, rendendo l’immagine un simbolo vivido della lotta quotidiana contro il meteo). Questo semplice gesto sui social non fa altro che accendere la curiosità dei fan, mostrando come il caldo non sia solo un fastidio, ma un avversario reale per i calciatori in campo.

Le condizioni climatiche estreme stanno spingendo lo staff tecnico a una gestione più scrupolosa dei carichi di lavoro e dei tempi di recupero, per evitare infortuni e assicurare che la squadra sia pronta per l’inizio della stagione. La battaglia contro il caldo è una parte essenziale di questo ritiro (dove il termine sottolinea la natura combattiva e quotidiana di questa sfida ambientale, come se fosse un elemento tattico da superare), e le condivisioni come quella di Hysaj offrono uno sguardo intrigante su come i giocatori stiano superando l’ostacolo.

Scene assurde a Formello: il caldo manda in crisi i giocatori della Lazio!

Il ritiro della Lazio al centro sportivo di Formello prosegue tra esercitazioni tattiche e preparazione atletica, ma a rendere tutto più difficile ci pensa il caldo torrido di questa estate. Le temperature elevate stanno infatti mettendo a dura prova la squadra di Maurizio Sarri, costringendo lo staff tecnico a rivedere l’organizzazione degli allenamenti.

Per cercare di contenere gli effetti del grande caldo, la tabella giornaliera è stata ristrutturata con sedute fissate nelle ore meno torride della giornata: una al mattino, intorno alle 9:30, e una nel tardo pomeriggio, verso le 18. Nonostante queste accortezze, il clima resta afoso e pesante, incidendo inevitabilmente sulla tenuta fisica dei calciatori, già alle prese con i carichi della preparazione estiva.

A testimoniare le difficoltà che il caldo sta provocando ci ha pensato Elseid Hysaj: il difensore albanese ha condiviso una storia sul suo profilo Instagram, pubblicando una foto che lo ritrae provato dallo sforzo durante un allenamento, accompagnata da una gif di un sole visibilmente “accaldato”. Un gesto ironico, ma anche rivelatore delle condizioni in cui si trovano i biancocelesti in questi giorni.

La Lazio continua dunque il suo percorso di avvicinamento alla nuova stagione, cercando di mantenere alta l’intensità degli allenamenti nonostante il clima sfavorevole. Il lavoro di Sarri e del suo staff è orientato a costruire una squadra pronta dal punto di vista fisico e mentale, capace di affrontare una stagione lunga e impegnativa.

Beffa Roma: Rios vola al Benfica, beati i lusitani con un altro colpo mancato!

#Calciomercato, colpo di scena: Rios sceglie il Benfica e lascia la Roma a mani vuote! #Roma #Benfica #Rios

Settimane di trattative e speranze si chiudono con un sapore amaro per la Roma, che ha visto sfumare il sogno di ingaggiare Richard Rios. Il centrocampista colombiano, che i giallorossi inseguivano con determinazione, ha scelto di trasferirsi al Benfica. “Come riportato dall’esperto di mercato Gianluigi Longari” (un’affermazione che evidenzia la fonte autorevole della notizia), il club portoghese ha messo fine all’incertezza con una veloce e decisa mossa.

L’accordo è stato siglato per la cifra di 30 milioni di euro, la stessa richiesta da tempo dal Palmeiras. Il Benfica, approfittando dell’indecisione altrui, ha inviato una delegazione a San Paolo, assicurandosi il cartellino del giocatore dopo un’abile negoziazione.

Decisiva è stata la volontà di Richard Rios, che ha scelto il Benfica e ha deciso di rinunciare al 10% del suo cartellino per facilitare il trasferimento. “Ha rinunciato al 10% del suo cartellino di sua proprietà” (questo gesto sottolinea il forte desiderio del giocatore di unirsi al club portoghese). La sua dedizione al progetto è stata chiave per superare ogni ostacolo.

Per la Roma, resta solo il rimpianto per un’opportunità sfumata. Rios, ora legato al Benfica da un contratto con clausola rescissoria di 100 milioni, rappresenta un investimento di grande fiducia per il club portoghese. Il tempismo e la determinazione del Benfica si sono rivelati determinanti in questa appassionante vicenda di calciomercato.

Fonte Verificata

Lazio ritiro a porte chiuse, una scelta che allontana i tifosi. L’esempio della Fiorentina

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In questi giorni si è parlato tanto del ritiro della Lazio a porte chiuse. Per la prima volta nella storia della Lazio, questo ritiro estivo è lontano anni luce da quelli vissuti negli anni scorsi dove, fra le tre cime di Lavaredo, la Lazio si allenava davanti tanti tifosi.

Per essere sinceri dobbiamo dire che tale pratica è più o meno adottata da tanti club di Serie A che stanno abbandonando la scelta di preparare il ritiro estivo nelle località montane preferendo i propri centri, sempre più accoglienti e moderni.

La Lazio aveva promesso tante iniziative attraverso la moglie del presidente Lotito, Cristina Mezzaroma, ma poi vuoi la contestazione dei tifosi per il blocco del calciomercato, vuoi altre dinamiche interne alla società che non sono state rese note, la Lazio con molta probabilità continuerà a rimanere ferma sulla decisione presa.

E’ vero che anche altre società non fanno entrare i tifosi nei loro centri sportivi, ma almeno trasmettono gli allenamenti su youtube come fa il Milan oppure come fa la Fiorentina, organizzano tante sedute aperte ai tifosi con tanto di programma in modo che i tifosi possano organizzarsi in base alle esigenze lavorative. 

Speriamo che la Lazio possa migliorare sempre di più, avvicinandosi quanto più possibile ai propri tifosi perché c’è tanta voglia di Lazio, lo dicono anche i tantissimi abbonamenti che sono stati sottoscritti in queste prime due settimane di campagna abbonamenti.

Lazio celebra i 98 anni di Bob Lovati: un portiere leggendario, in una storia di alti e troppi bassi romani

Celebriamo l’anniversario di una leggenda del calcio: 98 anni fa nasceva il simbolo della Lazio! #LazioLegends #StoriaCalcio #BobLovati

Immaginate un uomo la cui vita è diventata sinonimo di passione pura per una squadra: oggi, esattamente 98 anni fa, a Cusano Milanino veniva al mondo una figura che ha definito l’essenza della Lazio. Roberto Bob Lovati – e qui, il soprannome Bob sottolinea il suo legame affettuoso e personale con i tifosi, come un nomignolo che racchiude familiarità e ammirazione – è stato più di un semplice calciatore, incarnando lo spirito indomito di un club leggendario.

La sua traiettoria nel mondo del calcio è una storia che cattura l’immaginazione, iniziata tra le file del Gerli e proseguita con successi a Pisa e Monza, prima dell’arrivo che cambiò tutto. Nella stagione 1954/55, il destino di Lovati si fuse con quello della Lazio, segnando l’inizio di un’era. Dopo un breve periodo in prestito al Torino, tornò a Roma per diventare protagonista di un capitolo epico.

Nel 1958, Lovati entrò nella storia come il primo capitano della Lazio a sollevare un trofeo ufficiale: la Coppa Italia. Quel momento, con i suoi guantoni a difendere la porta, non fu solo una vittoria, ma un’eredità che ancora oggi affascina i fan, ponendo le basi per una competizione diventata iconica per il club.

Tuttavia, ridurlo a un semplice portiere sarebbe come ignorare il cuore di questa storia. Lovati si trasformò in una figura versatile e irrinunciabile per la Lazio: da allenatore, prima in seconda e poi della prima squadra, a dirigente illuminato e Direttore Sportivo, ogni ruolo lo vide servire il club con umiltà e dedizione assoluta.

In ultima analisi, Bob Lovati rappresenta l’incarnazione vivente di valori come l’appartenenza e la tradizione, riassunti in quella parola che risuona tra i supporter: lazialità. La sua eredità continua a ispirare, mantenendo viva la fiamma di una squadra che batte al ritmo della Capitale, un capitolo di storia che merita di essere esplorato da ogni appassionato.

Calciomercato: Roma beffata ancora, Rios fugge al Benfica per una promessa di portoghese più allettante

Beffa clamorosa nel calciomercato: Richard Rios sceglie il Benfica, lasciano a bocca asciutta la Roma! #Calciomercato #ASRoma #Benfica

Immaginate la delusione di una squadra che insegue un talento da settimane, solo per vederlo scivolare via all’ultimo momento. È esattamente ciò che è successo alla Roma, che si è vista superare dal Benfica nella corsa al centrocampista colombiano Richard Rios. Come riportato da fonti affidabili, il club portoghese ha chiuso l’operazione con il Palmeiras, mettendo fine a una trattativa che aveva tenuto tutti con il fiato sospeso per giorni.

L’accordo è stato raggiunto sulla base di 30 milioni di euro, la somma che il Palmeiras aveva fissato come cifra irrinunciabile per cedere il suo gioiello. Tutto si è sbloccato grazie a una mossa decisa della dirigenza del Benfica, che ha inviato i suoi rappresentanti direttamente in Brasile, a San Paolo, per negoziare faccia a faccia e superare la concorrenza, inclusa quella della Roma che era rimasta bloccata in trattative inconcluse.

A rendere l’operazione ancora più intrigante è stata la determinazione del giocatore stesso. Richard Rios aveva già espresso il suo “sì” al Benfica nei giorni precedenti – un’assenso che ha spianato la strada all’intesa, mostrando il suo impegno personale verso il trasferimento. In pratica, questo significa che Rios non solo ha dato il via libera, ma ha anche dimostrato quanto tenesse a questa opportunità, rendendo il tutto un colpo di scena emotivo nel mondo del calciomercato.

Ora, il futuro di Rios è blindato in Portogallo, con un contratto che include una clausola rescissoria da 100 milioni di euro, un segnale chiaro della fiducia riposta nel giocatore. Per la Roma, invece, si tratta di una vera beffa: nonostante le settimane di inseguimento e i tentativi di negoziare, non è riuscita a concretizzare l’offerta da 30 milioni cash richiesta, lasciando spazio al Benfica per un inserimento tempestivo e vincente. Questa mossa rapide rimarrà un esempio di come il calciomercato possa essere imprevedibile e spietato.

CALCIOMERCATO – Taty Castellanos può lasciare la Lazio!

Valentín “Taty” Castellanos torna al centro delle voci di mercato: l’attaccante argentino classe 1998, reduce da una stagione altalenante con la maglia della Lazio, è finito nei radar del Flamengo, uno dei club più importanti e ambiziosi del calcio sudamericano.

Con un mercato in entrata paralizzato e una rosa ancora in fase di definizione, la Lazio non vuole privarsi di un profilo che, se messo nelle giuste condizioni, può ancora offrire un contributo importante. L’eventuale addio di Castellanos, infatti, rischierebbe di lasciare scoperto un reparto offensivo già in difficoltà numerica, e ciò potrebbe compromettere la competitività del club nella prossima stagione, soprattutto in vista delle sfide europee e dei numerosi impegni stagionali.

Per il momento, il Flamengo si limita a osservare con attenzione. Nessuna offerta ufficiale è stata formulata e i contatti tra le parti restano interlocutori e informali. L’operazione, pur interessante, è ancora in fase di stallo. Tutto rinviato, dunque, alle prossime settimane, quando il calciomercato entrerà nel vivo e le strategie dei club inizieranno a prendere forma in modo più chiaro e definito. Nel frattempo, resta alta l’attenzione sul futuro di Castellanos e sulle possibili evoluzioni che potrebbero cambiare gli equilibri nel reparto offensivo della Lazio e influenzare anche il mercato internazionale.

Murgia e Inzaghi, la strana paternità calcistica: un po’ troppo melensa per essere vera?

Alessandro Murgia racconta il suo legame speciale con Inzaghi: “Per me è stato come un padre”! #Lazio #Calcio #IntervistaEsclusiva

Immaginate un giovane talento che realizza il sogno della vita, segnando il gol decisivo in una finale e legandosi per sempre a un allenatore che lo ha guidato come un mentore: è proprio questo il cuore della storia di Alessandro Murgia. L’ex centrocampista della Lazio, nato nel 1996 e oggi in forza all’Universitatea Cluj, ha condiviso in una lunga intervista i dettagli del suo profondo legame con Simone Inzaghi. Cresciuto nel vivaio biancoceleste, Murgia ha raggiunto l’apice nel 2017, vincendo la Supercoppa Italiana contro la Juventus grazie a una rete memorabile nei minuti finali – un momento che ha definito la sua carriera e che continua a suscitare ammirazione tra i fan.

Nelle sue parole, Murgia rivela l’ammirazione senza limiti per il suo ex tecnico: “Era orgoglioso di me, ha sempre creduto che potessi fare grandi cose. Il mister è un lavoratore maniacale, la mia stima per lui è infinita: a volte messaggia ancora con mio padre. Ho sempre creduto che nella vita ci siano delle fasi. Se oggi sono questo significa che doveva andare così. Non ho rimpianti: ho cercato di essere sempre lucido. Alla Lazio c’erano Lucas Leiva, Milinkovic-Savic e Luis Alberto: era un centrocampo mostruoso”. In questa frase, Murgia sottolinea l’impatto personale di Inzaghi sulla sua crescita, evidenziando come il sostegno del mister, persino attraverso contatti con la famiglia, abbia alimentato la sua fiducia e aiuti a contestualizzare il contesto competitivo di quel periodo.

Tuffiamoci nei ricordi più emozionanti del suo tempo alla Lazio, dove Murgia si apre sui momenti iconici che hanno segnato la sua identità da tifoso e giocatore: “Sono cresciuto nella Lazio – sono tifoso biancoceleste da sempre. I tifosi mi vedevano come un idolo dopo quel gol e mi fermavano per strada. Ho dei bellissimi ricordi, ma non è stato facile gestire l’attenzione di quei giorni. Della partita ricordo ancora il pallone che entra in porta. Mi sento come se avessi segnato ieri quel gol decisivo. Poco dopo salto i cartelloni e vado sotto la Curva, ma faccio fatica a memorizzare quegli istanti: troppa adrenalina. Poi, tornati in campo, vedo Immobile a bocca aperta e Radu emozionato come un bambino. E poi l’abbraccio con Inzaghi, per me era come abbracciare un padre”. Qui, Murgia cattura l’intensità emotiva di quell’istante, mostrando come il legame con Inzaghi fosse quasi familiare e trasformando un semplice gol in un simbolo di gratitudine duratura, che ancora oggi risuona tra i supporter biancocelesti. La sua narrazione ci fa riflettere su come i grandi momenti del calcio possano creare legami indelebili, lasciando i lettori con la curiosità di esplorare storie simili nel mondo dello sport.

Real Madrid in impasse: Vinicius pretende più di Mbappé, e i blancos contano già i milioni?

Real Madrid in stallo per Vinicius: Vuole 20 milioni e diventare il più pagato della squadra! Supererebbe Mbappé? #RealMadrid #Vinicius #CalcioMercato #Liga

Immaginate una delle stelle più brillanti del calcio mondiale che alza la posta in gioco, creando un vero e proprio dramma al Real Madrid. La trattativa per il rinnovo di Vinicius Junior, il talentuoso attaccante brasiliano, è improvvisamente congelata, trasformando quello che sembrava un percorso lineato in una soap opera che tiene i tifosi con il fiato sospeso. Secondo il quotidiano spagnolo AS, i negoziati si sono interrotti bruscamente a causa di richieste economiche che stanno facendo tremare le torri del Bernabéu.

Al centro di tutto c’è la questione salariale, un elemento che potrebbe ridisegnare la gerarchia degli stipendi nel club. Vinicius, il cui contratto attuale scade nel 2027, guadagna attualmente 15 milioni di euro netti all’anno, esattamente come il suo compagno Kylian Mbappé. Ma per estendere il suo impegno con i Blancos, il giocatore ha avanzato una pretesa audace: 20 milioni per superare Mbappé (un’esplicita mossa per affermare la sua supremazia economica nella rosa, dimostrando ambizione e fiducia nelle sue performance).

La dirigenza del Real Madrid non ha reagito come ci si aspettava, e qui le cose si scaldano. Fonti vicine al club, sempre secondo AS, parlano di una risposta fatta di “gelo” (che sottolinea una reazione di freddezza e ferma opposizione, segnalando che i vertici madridisti non sono disposti a cedere facilmente su questioni finanziarie). Di conseguenza, la trattativa è stata messa in stand-by, lasciando i fan a chiedersi se questo impasse si risolverà presto o se porterà a mosse imprevedibili.

Intanto, sullo sfondo di questa battaglia contrattuale, aleggia un’ombra intrigante che potrebbe complicare ulteriormente le cose. Sebbene le speculazioni su offerte miliardarie siano state smentite, AS non esclude che l’interesse dall’Arabia Saudita possa riaffacciarsi. Se Real Madrid e Vinicius non trovano un accordo in tempi brevi, i club sauditi potrebbero entrare in scena con proposte allettanti, mettendo a rischio la permanenza del brasiliano e alimentando speculazioni su un potenziale esodo verso nuovi orizzonti. Che futuro attende Vinicius al Real? I prossimi mesi potrebbero riservare colpi di scena che nessuno si aspetta.