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Calciomercato Lazio: Gigot in fuga verso l’estero, il difensore francese non si trattiene!

Il futuro di Samuel Gigot lontano dalla Lazio: verso l’estero per una nuova sfida? #Calciomercato #Lazio #DifensoriInMovimento

Immaginate un difensore esperto come Samuel Gigot, classe 1993, che si trova improvvisamente ai margini di un grande club come la Lazio. Dopo una stagione segnata da una fastidiosa lombosciatalgia che lo ha tenuto fuori dal campo nelle ultime settimane, il francese è stato escluso dai piani tecnici della squadra. Questa mossa del club biancoceleste lascia spazio a intriganti possibilità: Gigot è ormai avviato verso una cessione, con la sua condizione fisica non ancora ottimale che ha spinto a evitare ulteriori rischi.

Ma cosa attende il giocatore noto per la sua aggressività difensiva e la leadership in campo? Nei mesi scorsi, diverse società estere hanno mostrato interesse per lui. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, anche la Cremonese aveva sondato il terreno, ma Gigot ha rifiutato questa destinazione, preferendo esplorare opportunità al di fuori dell’Italia. Questa scelta solleva la domanda: quali orizzonti internazionali lo attirano davvero?

Con il mercato italiano ormai chiuso, la Lazio sta valutando opzioni in leghe dove le trattative sono ancora attive. In Grecia, ad esempio, la finestra si chiuderà il 12 settembre, e il PAOK Salonicco ha espresso un interesse concreto. Il club, guidato da Razvan Lucescu, sta considerando anche altri profili come Alessandro Vogliacco del Genoa, il che rende la corsa per Gigot ancora più incerta e avvincente.

In Turchia, dove il mercato resta aperto fino all’8 settembre, la situazione si scalda ulteriormente. Squadre come il Rizespor sono in pole position per accaparrarsi le prestazioni del difensore francese, alla ricerca di rinforzi per la difesa. Potrebbe essere l’occasione perfetta per Gigot di rilanciare la sua carriera in un contesto nuovo e stimolante.

Non dimentichiamo, però, piste più esotiche che potrebbero stuzzicare la curiosità. Dubai e Qatar emergono come opzioni valide, soprattutto per gli aspetti economici. In questi mercati, Gigot potrebbe trovare un ambiente meno competitivo ma con contratti allettanti, aprendo scenari imprevedibili per il suo futuro.

La vicenda di Samuel Gigot resta fluida e piena di colpi di scena, con la Lazio determinata a chiudere una trattativa prima della fine delle finestre internazionali. Gli appassionati del calciomercato non potranno fare a meno di seguire gli sviluppi: chissà dove atterrerà il difensore?

Zazzaroni: Serie A straripante di stranieri, che confabulano Gattuso e gli altri allenatori?

Zazzaroni a gamba tesa sul calcio italiano: «La Serie A ha sempre più stranieri. Di cosa parla Gattuso con gli allenatori di Serie A?». #SerieA #CalcioItaliano #Zazzaroni

Nel suo editoriale tagliente intitolato “Smettiamola di piangere”, pubblicato sul Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni punta i riflettori su un calcio italiano pieno di contraddizioni. Il direttore critica un sistema che, dopo ogni delusione della Nazionale, si limita a piangersi addosso con promesse vuote, ignorando le vere radici del problema. È un invito a riflettere: quanto è reale il desiderio di cambiare?

Zazzaroni dipinge un quadro preoccupante di un movimento calcistico “malato” e “colpevolmente esterofilo”, dove il lamento per la scarsità di talenti italiani si scontra con una realtà opposta. Da un lato, si invocano i giovani azzurri per rilanciare la squadra nazionale, ma dall’altro, la Serie A continua a riempirsi di giocatori stranieri, specialmente nei top club. Questa ipocrisia fa sorgere una domanda intrigante: perché persistiamo in questo vizio?

Al centro delle sue osservazioni c’è il recente tour di Rino Gattuso, accompagnato da Leonardo Bonucci, Riccio e Gianluigi Buffon, nei ritiri delle squadre di Serie A. Le foto che circolano online mostrano strette di mano e sorrisi, ma Zazzaroni solleva un dubbio provocatorio: di cosa si è realmente discusso? Gli stessi allenatori che accolgono il CT sono poi “costretti” a schierare quasi esclusivamente stranieri, alimentando un paradosso che fa riflettere sui veri dialoghi dietro le quinte.

Il direttore definisce questa situazione come “la terra dei cachi (amari)”, evidenziando un problema sistemico che si ripete dopo ogni flop azzurro. I numeri non mentono: la percentuale di stranieri in Serie A è salita dal 66,56% dell’agosto 2024 al 68,05% nel 2025, confermando un’emorragia di talenti italiani che non si arresta. È un trend che lascia spazio a interrogativi: il calcio italiano è pronto a invertire la rotta?

Zazzaroni conclude con una provocazione schietta e amara: se non c’è volontà di cambiamento, tanto vale accettare la realtà. “Continuiamo a prenderla in saccoccia ma senza strepitare. Almeno facciamo miglior figura”, scrive, invitando a smettere le ipocrisie e a confrontarsi con i fatti. Una chiusura che lascia il lettore a chiedersi: è ora di agire o di arrendersi?

Maxi Lopez accusa: “Torno a Roma per firmare con la Lazio e puff, tutto svanisce. Lotito, che combina?”

Il retroscena shock di Maxi Lopez: da Roma al Catania in un battito di ciglia! #Calcio #Mercato #Retroscena

In una recente intervista al podcast El After, prodotto da un quotidiano spagnolo, l’ex attaccante argentino Maxi Lopez ha rivelato un intrigante episodio di mercato che ha segnato i primi anni della sua carriera in Italia. Immaginatevi un giovane talento pronto a firmare con una grande squadra, solo per ritrovarsi catapultato in un’altra direzione: è proprio questo il racconto che Lopez ha condiviso, lasciando i fan a chiedersi come un semplice accordo possa trasformarsi in un’avventura inaspettata.

Lopez ha descritto nei minimi dettagli quel momento cruciale, spiegando come un litigio in Brasile lo avesse riportato a Roma per concludere l’affare. «Litigo in Brasile. Torno a Roma per firmare il contratto e la Lazio scompare. Così sono stato cinque o sei giorni a Roma, aspettando di firmare il contratto. Il presidente, Lotito, mi aveva detto: “Se ti do la mano è come se stessimo firmando un contratto”. E io risposi: “Nessun problema, vado in Brasile e torno”. Ebbene, quando sono tornato non mi risposero. Dissi al mio agente: “Dobbiamo prendere una decisione, se la situazione non va avanti devo andare a fare il precampionato con il club russo. Così decisi di tornare a Mosca. Arrivo all’aeroporto e un uomo in uniforme mi dice: “Non può viaggiare, mi deve seguire”. E io: “Come? Non posso viaggiare?”. Io già stavo pensando alla Russia e a cosa sarebbe successo al mio rientro».

Ma la storia non finisce qui, e il colpo di scena è davvero da brividi: Lopez si è ritrovato coinvolto in una serie di eventi che l’hanno portato lontano dai suoi piani iniziali. «Poi mi portarono in un altro luogo, dove c’era un’altra persona, che mi disse: “Verrai a giocare al Catania”. Non capivo, non sapevo neanche di dove fosse il Catania. “Ma io dovevo firmare per la Lazio”, dissi lui. “No, ho già parlato con la Lazio e siamo già d’accordo. La mia squadra necessita di un attaccante, avrai tutto il minutaggio che vorresti”. E mi iniziò a parlare del progetto. Siccome io avevo tanta voglia di giocare e proseguire sulla falsariga di quanto avevo fatto in Brasile l’anno precedente, ho detto: “Va bene, andrò in Sicilia”, che non sapevo nemmeno dove si trovasse. Ci accordiamo. Mi prendono e mi portano fuori dall’aeroporto quando ero già praticamente in pista. Mi portano in un altro aeroporto e da lì vado in Sicilia. Arrivo e firmo con il Catania. Così inizia la mia storia in Sicilia, che sarebbe dovuta cominciare a Roma. Seppi solo dopo che il presidente della Lazio, Lotito, e quello del Catania, Pulvirenti, erano amici e così fecero il tutto».

Questo racconto affascinante di Maxi Lopez non solo evidenzia le imprevedibilità del mondo del calcio, ma anche come un semplice stretta di mano possa aprire le porte a percorsi inaspettati, lasciando i lettori a riflettere su cosa avrebbe potuto essere la sua carriera se le cose fossero andate diversamente. Una vera lezione su come il mercato possa riservare sorprese che cambiano tutto in un istante.

Serie A: Arbitri in tilt comunicativo, fondi a zero – Serve un miracolo!

Arbitri di Serie A ancora al centro delle polemiche: un “allenatore della voce” potrebbe rivoluzionare tutto, ma i fondi? Un enigma! #SerieA #Arbitri #Calcio

Immaginate un arbitro che cerca di annunciare una decisione cruciale in diretta, ma finisce per trasformarla in un momento da viralata involontaria. È esattamente ciò che è successo con Gianluca Manganiello, designato per Como-Lazio, il cui video ha invaso il web. Durante l’annuncio dell’annullamento di un gol per fuorigioco, ha optato per un tono solenne che, invece di convincere, ha generato risate e condivisioni. Questo episodio non fa solo sorridere, ma solleva una domanda intrigante: quanto conta davvero la comunicazione nel mondo del calcio ad alto livello?

E qui entra in gioco Gianluca Rocchi, ex arbitro internazionale e attuale designatore della CAN. Da mesi, sta spingendo per introdurre una figura professionale dedicata al public speaking, qualcosa di innovativo e inaspettato. Non parliamo di un preparatore atletico tradizionale, bensì di un vero e proprio “allenatore della voce”, un esperto che insegni agli arbitri come modulare il tono, gestire la tensione e trasmettere messaggi con chiarezza durante le dirette. Insomma, un’idea che potrebbe cambiare il gioco, ma fa sorgere una curiosità: è fattibile in un contesto dove ogni dettaglio deve essere perfetto?

I contatti con gli esperti ci sono già, ma ecco il colpo di scena: i costi sfiorano i 150 mila euro a stagione, una spesa che sembra irraggiungibile. La FIGC ha infatti tagliato i fondi per il settore arbitrale, complicando le cose. Il presidente Gabriele Gravina – ops, Zappi, intendevo – deve gestire anche le proteste dei VAR professionisti, che non hanno ricevuto pagamenti arretrati e hanno minacciato scioperi all’inizio del campionato. Queste frizioni aggiungono un velo di suspense: cosa succederà se le tensioni non si risolvono?

Neppure le sezioni arbitrali locali sono risparmiate da questa stretta finanziaria. I contributi per il periodo luglio-dicembre sono stati ridotti del 13%, aggravando le difficoltà di un sistema che, nonostante la solida reputazione internazionale degli arbitri italiani, fatica nella comunicazione. È un rompicapo che lascia il lettore a chiedersi: senza investimenti adeguati, gli arbitri continueranno a fare notizia per gaffe anziché per precisione? In un campionato come la Serie A, dove ogni dettaglio può ribaltare una partita, il cambiamento non è solo auspicabile, ma vitale.

Lazio nel caos infermeria: le mosse imprevedibili di Sarri contro il Verona

Aggiornamenti dalla Lazio: infortuni e possibili scelte per il match con il Verona!

Chissà cosa riserverà la formazione biancoceleste per la prossima sfida? Con la Lazio che intensifica gli allenamenti in vista del match casalingo contro il Verona, le incognite sulle condizioni fisiche di alcuni giocatori tengono i tifosi col fiato sospeso. Potrebbe esserci una svolta decisiva nei prossimi giorni?

Al centro dell’attenzione c’è Lucas Vecino, il centrocampista uruguaiano con la sua esperienza e intelligenza tattica, che continua a lavorare a parte. “Come accaduto per tutta la scorsa settimana”, ha svolto una doppia seduta differenziata anche oggi, dopo esami clinici che hanno dato segnali incoraggianti. Tuttavia, lo staff medico adotta un approccio prudente per evitare ricadute, e la sua eventuale reintegrazione in gruppo – prevista nei prossimi allenamenti di giovedì, venerdì pomeriggio e sabato per la rifinitura – potrebbe essere la chiave per una convocazione.

Tra assenti certi e dubbi di formazione, il quadro si complica. Non saranno disponibili per la gara il difensore Patric, out per infortunio, l’esterno offensivo Isaksen, con “rientro previsto dopo la sosta”, il centrale Gigot, in uscita dal club, e Alessio Romagnoli, leader difensivo squalificato. Queste assenze forzate lasciano spazio a interrogativi su come si adatterà la squadra.

Per la formazione titolare, le scelte restano in bilico, alimentando la curiosità. In porta, Ivan Provedel, estremo difensore affidabile e reattivo, è il favorito su Christos Mandas. In difesa, il ballottaggio sulla fascia destra tra Adam Marušić, terzino solido e duttile, e Manuel Lazzari, più offensivo e veloce, promette di essere una decisione cruciale. Al centro, spazio a Mario Gila, al giovane danese Provstgaard e a Nuno Tavares, terzino portoghese alla ricerca di continuità.

Passando a centrocampo e attacco, ci sono conferme e possibili ritorni che potrebbero fare la differenza. Nicolò Rovella, il giovane regista classe 2001, è atteso come titolare dopo essere rimasto in panchina a Como per la nascita della figlia Venere. Ai suoi lati, Mattéo Guendouzi, mediano francese di grande dinamismo, e Dele-Bashiru, mezzala inglese in crescita, sembrano sicuri del posto, mentre Belahyane, una giovane promessa, potrebbe entrare a gara in corso per una sorpresa.

In avanti, l’orientamento è verso il tridente composto da Matteo Cancellieri, centravanti mobile e generoso, Valentín Castellanos, punta argentina dal buon fiuto del gol, e Mattia Zaccagni, esterno tecnico e imprevedibile. Con questi elementi, la Lazio mira a superare le incertezze e brillare sul campo, lasciando i tifosi in attesa di conferme decisive.

Lazio travolge Lisbona nel 2003: una vittoria che ancora fa rosiciare i rivali europei!

La leggendaria conquista di Lisbona da parte della Lazio nel 2003!

Scopri come i biancocelesti hanno scritto una pagina indimenticabile nella storia del calcio europeo, battendo il Benfica in trasferta e qualificandosi alla Champions League. #Lazio #ChampionsLeague #CalcioStoria

Il 27 agosto 2003 rimane una data epica per i tifosi della Lazio, un momento di puro orgoglio che ancora oggi fa breccia nei cuori biancocelesti. In quel ritorno dei preliminari di UEFA Champions League, la squadra ha sfoderato una prestazione magistrale sul campo del Benfica, assicurandosi il pass per la fase a gironi della massima competizione europea. Dopo un convincente 3-1 all’andata allo Stadio Olimpico, i giocatori hanno gestito con astuzia e maturità il vantaggio nella partita di ritorno all’Estádio da Luz, spegnendo ogni sogno di rimonta degli avversari.

Immagina l’eccitazione quando, al 28° minuto, il brasiliano César ha segnato il gol decisivo con un inserimento fulmineo che ha colto di sorpresa la difesa portoghese. “esterno offensivo dotato di grande velocità e tecnica”, come spesso veniva descritto, ha messo il sigillo sulla qualificazione, rendendo quella serata indimenticabile e alimentando curiosità su come una squadra così determinata potesse dominare in Europa.

Ma cosa rendeva quella Lazio così formidabile? In porta c’era Angelo Peruzzi, un portiere affidabile e futuro campione del mondo. La difesa era una roccaforte con Massimo Oddo, terzino destro dalle doti offensive notevoli, affiancato da Jaap Stam, il roccioso centrale olandese sostituito al 57° da Fernando Couto, un veterano portoghese. Completavano il reparto Sinisa Mihajlovic, famoso per la sua potenza nei calci piazzati, e Giuseppe Favalli, terzino sinistro dalla grande continuità.

A centrocampo, la Lazio brillava con Stefano Fiore, un trequartista elegante e creativo, che ha lasciato spazio all’83° a Sergio Conceição, ex ala del Porto. Dino Baggio e Dejan Stanković portavano equilibrio e dinamismo, mentre Demetrio Albertini, ex regista del Milan, orchestrava il gioco con classe innata. In attacco, Bernardo Corradi, un centravanti fisico e generoso, era supportato da Claudio López, l’argentino dal passo fulmineo, sostituito al 78° da Giuliano Giannichedda, centrocampista di rottura.

Questa vittoria non è stata solo un trionfo sul campo: ha rivelato una Lazio solida, ambiziosa e pronta a lasciare il segno nella Champions League 2003/04, dimostrando come un mix di esperienza e talento possa trasformare una squadra in una vera forza europea. Quel successo a Lisbona continua a ispirare, un capitolo di gloria che ogni tifoso ama rivivere.

Lazio, sveglia dal torpore: Verona si rinforza per lo scontro diretto!

Hellas Verona fa un colpo da urlo in attacco: arriva Gift Orban, e potrebbe essere l’arma segreta per il futuro!

Siete pronti per una mossa che potrebbe scuotere il mondo del calcio? L’Hellas Verona ha messo a segno un acquisto intrigante per rinforzare il suo attacco in vista della stagione 2025-2026, proprio mentre si prepara a una sfida cruciale. Il club scaligero ha annunciato l’arrivo dell’attaccante nigeriano Gift Orban, classe 2002, in prestito dal TSG Hoffenheim, con un diritto di riscatto fissato intorno agli 8 milioni di euro. Chissà se questo colpo saprà fare la differenza sul campo?

Nel dettaglio, l’operazione è stata confermata ufficialmente, e i tifosi sono già curiosi di vedere Orban all’opera. Proveniente da Hoffenheim, il giovane talento è pronto a portare energia e gol alla squadra, specialmente con l’accordo che potrebbe diventare permanente. È un acquisto che fa riflettere: come influenzerà le dinamiche del campionato?

COMUNICATO – Hellas Verona FC comunica di aver acquisito – in prestito con diritto di opzione – da TSG Hoffenheim le prestazioni sportive dell’attaccante Gift Orban. Nato a Benue, in Nigeria, il 17 luglio 2002, Orban è un attaccante cresciuto calcisticamente nel Bison FC, Club del suo Paese d’origine. Nel 2022 si trasferisce allo Stabæk, Club che milita nella seconda divisione norvegese, ed esordisce in campionato il 26 maggio dello stesso anno. Nella sua prima stagione segna 16 gol e fornisce 7 assist, che contribuiscono alla promozione dello Stabæk in Superligaen. Vince inoltre il titolo di capocannoniere della OBOS-ligaen e viene nominato miglior giovane della stagione.

A gennaio 2023 viene acquistato dal Gent, con cui esordisce in Pro League l’11 febbraio, siglando una doppietta nel match pareggiato per 3-3 contro il Westerlo. Poco dopo mette a segno la sua prima rete in una competizione europea, nel ritorno degli spareggi di Conference League contro il Qarabag. Nella stessa stagione batte due record: con sette gol in cinque partite diventa l’esordiente con il maggior numero di reti in Pro League, e segna inoltre la tripletta più veloce nella storia delle competizioni UEFA, mettendo a segno tre reti in meno di 4 minuti contro l’Istanbul Başakşehir. Chiude la stagione in maglia biancoblù con 20 reti e 2 assist in 22 partite. Nel 2024 si trasferisce all’Olympique Lione, con cui realizza un totale di 5 gol tra Ligue 1 e Coppa di Francia. Nella seconda metà della scorsa stagione ha giocato all’Hoffenheim, dove ha segnato 4 gol in 13 presenze. Hellas Verona FC rivolge un caloroso benvenuto a Gift, augurandogli un futuro ricco di soddisfazioni personali e professionali in maglia Gialloblù.

Con un curriculum del genere, Orban si presenta come un prospetto eccitante per l’Hellas Verona, e i fan non vedono l’ora di scoprire come si adatterà alla squadra. Sarà lui il catalizzatore per una stagione memorabile? L’attesa è palpabile, e questo arrivo potrebbe aprire scenari inaspettati nel mondo del calcio. Stay tuned per gli aggiornamenti! #HellasVerona #CalcioMercato

Calciomercato Lazio: tre big a un passo dall’addio, chi sfiderà la storia?

Calciomercato Lazio in fermento: tre cessioni vicine per sbloccare mosse in entrata! Chissà chi sarà il prossimo a salutare? #Lazio #Calciomercato #SerieA

Il calciomercato della Lazio sta entrando nel vivo con manovre in uscita che potrebbero sbloccare nuove opportunità. Con le ultime ore di trattative agitate, il club biancoceleste mira a piazzare gli esuberi per liberare risorse, alimentando curiosità su chi potrebbe lasciare la squadra. Tra le piste più calde, tre nomi emergono come potenziali partenti, lasciando i tifosi con il fiato sospeso su sviluppi imprevisti.

Al centro delle attenzioni c’è Noslin, con la Lazio che si sta muovendo con decisione per cederlo intorno ai 15 milioni di euro, nel tentativo di recuperare l’investimento estivo. I contatti sono stati avviati con il Feyenoord, alcuni club della Championship e in Serie A con il Parma, che cerca una punta in prestito dopo l’infortunio al crociato del loro nuovo acquisto Frigan. Una mossa che potrebbe aprire scenari interessanti e far discutere gli appassionati.

Capitolo a parte per Gigot, attualmente fermo a causa di lombosciatalgia, con uno stop che sembra precauzionale per evitare ricadute. In Italia si era parlato della Cremonese, ma – come spiega Il Messaggero questa mattina in edicola – il francese avrebbe rifiutato la destinazione, spingendo la Lazio a esplorare altre opzioni. In Grecia, dove la finestra si chiude il 12 settembre, l’ipotesi Paok resta viva, anche se il club valuta Vogliacco. Più calda è la pista in Turchia, con il Rizespor in pole position, senza escludere opportunità in Qatar e Dubai.

Tra gli esuberi con contratti in scadenza nel 2026, Hysaj (ingaggio da 2,8 milioni) e Basic (1,6) attirano l’attenzione per la difficoltà di cederli a titolo definitivo. In questo caso, la Lazio potrebbe optare per un prolungamento con spalmatura dell’ingaggio, facilitando un prestito con obbligo, un’idea che fa riflettere su possibili colpi di scena.

Per Fares e Kamenovic, la situazione appare più complicata, con l’unica via plausibile che sembra essere una buonuscita, lasciando spazio a speculazioni su come il club gestirà questi casi.

Sul fronte della squadra, gli esami per Vecino sono risultati positivi, ma la decisione sul suo rientro arriverà oggi, con la speranza di averlo per il match contro il Verona. Per Patric e Isaksen, invece, tutto è rimandato alla sosta. In casa Lazio, il condizionale resta d’obbligo, con questi movimenti che potrebbero riservare sorprese nei prossimi giorni.

Calciomercato Lazio, scontro Provedel-Mandas: con la panchina il calciatore verrà ceduto

Uno dei temi più caldi dell’estate biancoceleste è rappresentato dal dubbio riguardo la titolarità nella porta di Maurizio Sarri. La Lazio potrà contare su due estremi difensori di livello come Mandas e Provedel per proteggere i propri pali. Tuttavia, ad entrambi una possibile panchina non aggraderebbe, soprattutto in vista del proseguo delle loro carriere.

Ivan Provedel è partito titolare nella partita persa per 2 a 0 contro il Como di domenica. Il portiere italiano si è messo in mostra con due buoni interventi, senza i quali il passivo sarebbe potuto essere ben peggiore. Inoltre, la sensazione data in partita è di un estremo difensore sempre ben posizionato. Non può nulla sulle due reti subite.

Christos Mandas, dal canto suo, aveva sottratto la titolarità al compagno qualche mese fa sotto la gestione di Marco Baroni. Grande talento tra i pali che la Lazio non vuole farsi sfuggire. A Verona, con ogni probabilità, sarà lui il titolare designato da Sarri. Successivamente, in base alla prestazione, il tecnico farà le sue considerazioni finali per la stagione.

Il portiere non ci sta: in caso di non titolarità potrebbe essere addio

Secondo Transferfeed, noto sito inglese specializzato in calciomercato, Christos Mandas non gradirebbe un ruolo secondario nello scacchiere di Sarri. Infatti, in caso di panchina, la società biancoceleste valuterebbe una cessione già da gennaio, così da poter guadagnare un’ottima plusvalenza da reinvestire nella prossima sessione di trattative estiva.

Lazio finalmente su WhatsApp per i tifosi: il nuovo canale ufficiale arriva in ritardo rispetto ad altri club

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Al 27 agosto 2025, la Lazio ha finalmente lanciato il suo canale ufficiale su WhatsApp, un passo importante per avvicinare i tifosi alla squadra. Tuttavia, questo arrivo è avvenuto con un certo ritardo rispetto ad altri club, sia in Italia che all’estero. Già nel settembre 2023, squadre come Inter e Verona avevano attivato i loro canali WhatsApp, seguite da Roma, Milan e Sassuolo, tra le altre.

Lazio nel digitale, ma in ritardo

Secondo dati aggiornati, l’Inter guida la classifica con oltre 700.000 iscritti, seguita da Napoli e Roma . Anche club di Serie B, come Reggiana e Trento, hanno adottato questa tecnologia per migliorare la comunicazione con i propri tifosi.

In questo contesto, l’ingresso tardivo della Lazio potrebbe sembrare una scelta conservativa. Tuttavia, è importante riconoscere che ogni club ha le proprie strategie e tempistiche. L’importante è che la Lazio abbia finalmente intrapreso questa strada, offrendo ai suoi sostenitori un canale diretto e immediato per ricevere aggiornamenti, notizie e contenuti esclusivi.

In conclusione, sebbene l’iniziativa sia arrivata con un po’ di ritardo, l’importante è che la Lazio abbia deciso di investire in questa forma di comunicazione moderna e diretta, rispondendo così alle esigenze di una fanbase sempre più digitale. I tifosi biancocelesti potranno ora sentirsi un tutt’uno con la propria società.

Lotito a Como: nessun discorso alla squadra, ma la Lazio resta concentrata

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La sconfitta contro il Como ha lasciato qualche spunto di riflessione per la Lazio, ma il presidente Claudio Lotito ha scelto di non intervenire direttamente nello spogliatoio. Una decisione che ha sorpreso i tifosi, abituati a vederlo motivare la squadra in momenti delicati.

In realtà, l’assenza di un discorso ufficiale non va interpretata come un segnale negativo o di sfiducia verso i giocatori. Lotito ha sempre dimostrato una gestione molto pragmatica e strategica: preferisce affidarsi al tecnico e al gruppo dirigente per le comunicazioni motivazionali immediate, lasciando alla squadra lo spazio per analizzare la prestazione in autonomia.

La scelta può essere vista anche come un segnale di fiducia verso Maurizio Sarri e lo staff tecnico: i biancocelesti hanno la responsabilità di reagire in campo, senza dover contare su interventi esterni dopo ogni passo falso. La mossa è verta a dare serenità e predicare la calma in un ambiente fragile come quello di Formello.

È un approccio che punta alla maturità del gruppo, stimolando la professionalità dei giocatori e la coesione interna.

La Lazio, dunque, resta concentrata sul campionato e sul prossimo impegno contro l’Hellas Verona, dimostrando che, anche senza discorsi presidenziali, la squadra sa ritrovare motivazioni e determinazione. Il tempo dei chiarimenti pubblici potrà arrivare in altre occasioni, ma per ora il focus è tutto sul campo.

Nonostante ciò, la squadra non avrà uno spettatore molto speciale ad assistere alla partita di domenica.

Caressa paragona Sarri a Mourinho: ecco come risollevare la Lazio

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Fabio Caressa, noto giornalista e telecronista italiano, ha analizzato la prima giornata di Serie A appena conclusa tramite un video sul suo canale YouTube ufficiale. Tra i vari temi di discussione, è emerso anche quello relativo alla disastrosa partita preparata da Sarri contro il Como di Cesc Fabregas.

Caressa riponeva molta speranza nella Lazio di Mau per l’esordio stagionale. Secondo il giornalista, il tecnico toscano era avvantaggiato rispetto agli altri per non aver fatto mercato. Quello che poteva essere interpretato da molti come uno svantaggio, per Caressa era in realtà in piccolo “pro” in suo favore.

Questo perché non avendo nuovi elementi da dover allenare e plasmare in base alle proprie volontà, Sarri ha avuto la squadra al completo fin dai primi giorni della preparazione pre-campionato.

Tuttavia, malgrado infortuni e assenze varie, il tecnico ex Napoli non è riuscito a imporre il proprio gioco contro un Como letteralmente imPAZzito. La soluzione secondo Caressa è solo una. Di seguito le sue dichiarazioni:

“Lazio flop. I biancocelesti hanno giocato male a como. Ero convintissimo che la Lazio sarebbe partita forte perché pensavo che sarri, non avendo fatto mercato e avendo la squadra completa da inizio preparazione, sarebbe partito forte con le sue convinzioni. Ma non è andata così. Questo perché c’è un clima un po’ particolare: quando non ti puoi muovere sul mercato, deve scattare una scintilla nello spogliatoio di andare tutti verso la stessa direzione. Se scatta, invece, una scintilla opposta, quella della depressione, senza esaltazione, non si fanno le cose bene.  Sarri deve fare un lavoro alla Mourinho: far sentire la squadra sola contro tutti

Calciomercato Lazio, il calciatore dice addio: ecco la sua nuova squadra

Il calciomercato della Lazio è fermo. Questo lo sappiamo. Tuttavia, nulla impedisce al DS Fabiani e al Presidente Lotito di completare operazioni in uscita per sfoltire la rosa a disposizione di mister Sarri. Il problema delle liste per la Serie A è un cavillo da risolvere entro pochi giorni, quindi: si aprano le danze.

Il problema delle liste

Ogni club può registrare 25 giocatori nella lista principale, di cui 4 cresciuti nel vivaio del club e 4 cresciuti in Italia. La Lazio, negli ultimi anni, ha faticato a inserire calciatori formati nel proprio settore giovanile e in generale nel sistema italiano, riducendo così lo spazio disponibile.

In pratica, non avendo abbastanza elementi “lista A” formati localmente, la società si ritrova costretta a lasciare fuori alcuni acquisti o giocatori della rosa, complicando le scelte di Sarri.

Chi verrà ceduto?

A rimanere fuori dal progetto tecnico del tecnico toscano sono principalmente Toma Basic e Samuel Gigot. Per il secondo, le offerte stanno arrivando, ma a rilento (qui per maggiori dettagli). Tuttavia, il club biancoceleste è fiducioso di concludere la cessione del francese prima della fine del calciomercato. Invece, per quanto riguarda il primo la situazione si inizia ora ad infiammare.

Secondo quanto riportato da Transferfeed, noto sito inglese specializzato nel calciomercato, l’Empoli nelle ultime ore si sarebbe fatta avanti per Toma Basic. Il croato ha il contratto in scadenza nel 2026, e il suo stipendio pesa 1.6 milioni di euro netti a stagione sulle casse biancocelesti. Motivo per cui la società è intenzionata a non trattare troppo a lungo per la sua vendita.

Su Transfermarkt il calciatore è valutato 800mila euro. L’Empoli ci pensa. Si attendono futuri aggiornamenti e possibili comunicati ufficiali da parte della Lazio in merito.

Ufficiale: grande novità per tutti i tifosi della Lazio

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La Lazio lancia il suo canale ufficiale su WhatsApp, un’iniziativa pensata per avvicinare ancora di più i tifosi alla società biancoceleste. Attraverso il canale, i supporter potranno ricevere in tempo reale notizie, aggiornamenti su partite, informazioni sui biglietti e contenuti esclusivi direttamente sul loro smartphone.

L’annuncio è stato diffuso dalla società tramite comunicato ufficiale e condiviso sui principali canali social, sottolineando l’importanza della comunicazione diretta con i tifosi.

Il nuovo servizio WhatsApp si inserisce in un percorso di digitalizzazione e innovazione della comunicazione della Lazio, che mira a creare un contatto più immediato e personale con la propria fanbase.

I tifosi che decideranno di iscriversi riceveranno aggiornamenti tempestivi su risultati, probabili formazioni, iniziative promozionali e contenuti multimediali come video, interviste e highlights delle partite.

L’iniziativa rappresenta un’opportunità unica per i sostenitori di restare sempre aggiornati sulle attività della Lazio, ma anche di partecipare a esperienze esclusive dedicate ai membri del canale.

Con questo passo, la Lazio conferma la volontà di innovare la propria strategia comunicativa e di rafforzare il legame con i tifosi, offrendo un servizio moderno e immediato che si affianca ai tradizionali canali social. Come già ampiamente fatto da molte squadre del nostro campionato, l’era digitale si è immersa anche nell’ambiente di Formello.

Maxi López e il retroscena con Lotito: dalla Fontana di Trevi al mancato approdo alla Lazio

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Il calciomercato ha sempre regalato storie curiose e inaspettate, ma quella che riguarda Maxi López e la Lazio ha un sapore quasi cinematografico. L’ex attaccante argentino ha infatti raccontato un episodio avvenuto nel 2010, quando si trovava a Roma in vacanza con Wanda Nara e il loro primogenito.

Durante una passeggiata alla Fontana di Trevi, mentre la moglie lanciava una moneta nelle acque del celebre monumento, López venne avvicinato da un agente di polizia. Il messaggio era chiaro: “Il presidente Lotito vuole parlarti subito”. Inizialmente spiazzato, l’argentino scoprì poco dopo che la Lazio stava seriamente pensando a lui come rinforzo per l’attacco.

Il faccia a faccia con Claudio Lotito confermò l’interesse: il patron biancoceleste gli garantì di avere già pronto un progetto per il suo arrivo a Roma, fino al punto di dirgli che stava cercando casa per lui. Un approccio diretto e deciso, tipico del Presidente laziale.

Eppure, nonostante l’incontro e le promesse, il trasferimento non si concretizzò. Dopo giorni di attesa senza sviluppi, Maxi López si accasò al Catania, club con cui visse una delle sue esperienze di vita e non solo più positive in Serie A.

Un retroscena che dimostra come, nel calciomercato, il confine tra sogno e realtà possa essere sottilissimo.

Cassano va controcorrente e dà fiducia a Sarri: “presuntuoso, ma gran lavoratore”

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Antonio Cassano

, durante l’analisi della prima giornata di campionato fatta nel podcast “Viva el Futbol” insieme a Lele Adani e Nicola Ventola, ha esaminato i vari progetti tecnici delle big di Serie A.

Tra questi, l’ex attaccante giallorosso ha dichiarato di riporre maggiore fiducia a Maurizio Sarri, alla guida della Lazio, rispetto a Massimiliano Allegri, tecnico del Milan.

Nella fattispecie, tra i vari argomenti di discussione, durante il podcast, è uscito quello relativo alla capacità dei singoli allenatori di saper allenare un gruppo squadra ai fini di un miglioramento individuale. Come riferito da “fantantonio“, Allegri non è un mister su cui riporre le basi per un progetto che miri a una crescita di gruppo, perché “bravo a vincere solo con squadre già forti“.

Il tutto è emerso durante l’analisi della partita del Milan, che ha visto i rossoneri perdere a San Siro per 2 a 1 contro la Cremonese, regalando a Davide Nicola la prima storica vittoria dei grigiorossi, dopo più di un secolo, alla scala del calcio.

Cassano, andando controcorrente rispetto al pensiero di Ventola e Adani, ha dichiarato di non riporre fiducia nel progetto Milan guidato da Allegri, facendo un paragone con quanto sta facendo Sarri alla Lazio. Ecco le sue parole a tal proposito:

“Sarri è un presuntuoso come Allegri, però è uno che dalla terza categoria ad oggi ha fatto un tipo di calcio lavorando tanto. Poi può essere bravo, meno bravo, ma lui ha sempre detto che dalle serie inferiori è arrivato a vincere lo Scudetto (con la Juventus nella stagione 2019-2020). Bravo perché ha lavorato e sa lavorare. Poi la Lazio ha qualche problema, ma io do fiducia a uno come Sarri (rispetto ad Allegri), anche se la sua comunicazione non mi piace”

 

Stadio Flaminio, Il progetto di Lotito? “I rendering ormai li fanno anche con l’intelligenza artificiale”

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L’architetto Lorenzo Busnengo, esperto in progettazione urbanistica ed architettonica, nonché progettista di stadi e di impiantistica sportiva, e consigliere uscente dell’ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori di Roma e provincia, ricandidato alle prossime elezioni in programma a partire dal prossimo 30 agosto è intervenuto a Radio Roma Sound per fare il punto della situazione in merito alle proposte per la costruzione di nuovi stadi a Roma. Di seguito alcuni passaggi dell’intervista.

Le criticità dell’esperto sul progetto della Lazio per lo Stadio Flaminio

L’esperto dichiara che “Il progetto di Lotito per lo stadio Flaminio presenta una situazione più complessa. Intanto va detto che l’impianto progettato da Nervi è un monumento dell’architettura contemporanea; quindi, non ci ritroviamo di fronte a un lotto libero come a Pietralata, ma ad un’architettura monumentale tutelata, giustamente vincolata ai sensi dell’articolo 10 del codice dei beni culturali, e con una sovrapposizione di tutele dovute anche ad un vincolo paesaggistico di tutto il quadrante Flaminio e uno archeologico, perché intorno allo stadio è stata ritrovata una necropoli; quindi, in questo caso, si ha una possibilità di trasformazione e di progettazione giustamente molto più limitata, non è nemmeno immaginabile una sostituzione edilizia .

Anche il solo intervento di realizzazione di un altro anello sovrapposto, lo vedo, molto complesso, perché in qualche modo deve essere garantita l’unitarietà progettuale originaria di Nervi. Questo lo dico veramente a livello culturale, a prescindere dal sistema vincolistico, perché poi i decreti di istituzione del vincolo si possono modificare e delle flessibilità si possono trovare. In questo caso bisogna fare un progetto di rifunzionalizzazione, se non lo vogliamo chiamare di restauro, ma bisogna vedere come si può arrivare al giusto compromesso per fare un intervento di qualità senza snaturare, anzi valorizzando, un gioiello dell’architettura romana riconosciuto in tutto il mondo”.

La Lazio non ha presentato nessun progetto per il Flaminio

“Il progetto di Lotito lo conosciamo veramente poco, in quanto si è visto solo qualche rendering, ricordiamoci però che i rendering oramai li fanno anche con l’intelligenza artificiale, e non sono un progetto. Quindi in attesa del progetto non possiamo che ribadire che le preoccupazioni ci sono tutte. Ne dico una: si vorrebbe un altro anello sopra quello esistente per preservare in qualche modo l’attuale stadio, ma la copertura della tribuna principale che fine fa? La devo demolire sennò poi dal nuovo anello non vedo la partita, ma l’attuale copertura è uno degli elementi di maggior pregio dell’unitarietà dello stadio stesso con. Quindi la vedo molto molto complicata, Poi c’è anche il rischio idraulico, perché il quartiere era soggetto al rischio di esondazioni; quindi, è un ulteriore tema di difficoltà, soprattutto se si lavora ai piani terra e ai piani interrati”.

“Il progetto di Roma Nuoto che è stato respinto dal Comune, era sicuramente un intervento dal punto di vista architettonico più compatibile con la tutela e ai gradi di vincolo che oggi ci sono sullo stadio Flaminio”.

Pronostico Lazio Verona: analisi, quote e consigli

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La sfida tra Lazio e Hellas Verona, in programma per la seconda giornata di Serie A 2025/26, è uno dei match più interessanti nella giornata di domenica. I biancocelesti vogliono riscattare l’ottavo posto della scorsa stagione, mentre i gialloblù puntano a una salvezza tranquilla, facendo leva sull’entusiasmo portato da Paolo Zanetti in panchina.

Lazio Verona: le quote

I bookmaker vedono la Lazio favorita: la vittoria dei padroni di casa è quotata intorno a 1.70, mentre il successo del Verona oscilla tra 4.50 e 5.00. Più equilibrata la quota del pareggio, proposta a circa 3.60. Secondo le statistiche, l’Olimpico è storicamente un fortino per i biancocelesti, che contro il Verona hanno vinto la maggior parte dei precedenti casalinghi.

Per quanto riguarda i mercati goal, l’Over 2.5 è quotato a 1.85, mentre l’Under 2.5 si trova a 1.90, segno che ci si attende una gara aperta ma non scontata. Interessante anche la giocata “Gol” (entrambe le squadre a segno), data a circa 1.75, visto che negli ultimi anni la sfida ha spesso regalato reti da entrambe le parti.

In sintesi, il pronostico pende dalla parte della Lazio, ma attenzione al Verona, capace di sorprendere nelle ultime stagioni. Può confondere per un’analisi oggettiva del match l’ultima sfida contro il Como degli uomini di Sarri, ma la sensazione è che domenica scorsa, al Sinigaglia, chiunque avrebbe fatto fatica.

Lazio Verona, i precedenti tra le due squadre: Sarri può sorridere

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L’incrocio tra Lazio e Hellas Verona è una sfida storica della Serie A. Le due squadre si sono affrontate oltre 60 volte nella massima serie, con un bilancio nettamente favorevole ai biancocelesti: più di 30 vittorie per la Lazio, poco più di 10 per il Verona e una ventina di pareggi.

All’Olimpico la supremazia biancoceleste è ancora più marcata, anche se non mancano eccezioni celebri: su tutte il 1-4 del 2021, quando Giovanni Simeone firmò una storica doppietta.

Negli ultimi cinque campionati la sfida è stata più equilibrata. La Lazio ha ottenuto successi di misura, ma il Verona ha spesso reso la vita complicata, strappando punti preziosi sia in casa che a Roma. Nella stagione 2024/25 le due squadre hanno diviso la posta: un successo a testa.

I precedenti tra Maurizio Sarri e Paolo Zanetti parlano chiaro

Oltre ai numeri dei club, c’è il confronto in panchina. Maurizio Sarri e Paolo Zanetti si sono sfidati 6 volte in Serie A, con un bilancio favorevole all’ex tecnico biancoceleste: 4 vittorie Sarri, 1 pareggio e 1 successo per Zanetti. I match sono spesso stati combattuti, con il gioco organizzato del toscano prevalente, ma Zanetti ha dimostrato di poter sorprendere con pressing e ripartenze.

Il nuovo capitolo della sfida promette equilibrio ed emozioni.

Lazio, ultime ore di mercato: focus su cessioni e manovre per gennaio

La Lazio vive ore frenetiche in questa fase finale della finestra di mercato estiva, con l’obiettivo primario di sfoltire la rosa attraverso cessioni strategiche, per poi eventualmente puntare a nuovi innesti nel mese di gennaio. La necessità di liberare spazio e risorse economiche spinge il club biancoceleste a concentrarsi soprattutto su alcuni esuberi, cercando di recuperare parte degli investimenti fatti in estate.

Al centro delle trattative c’è Noslin, il cui futuro sembra segnato da una cessione vicina ai 15 milioni di euro. Il club capitolino sta muovendo passi concreti per piazzare l’attaccante, aprendo contatti con diverse squadre: dal Feyenoord ai club inglesi di Championship, fino al Parma in Serie A, interessato a una punta in prestito dopo l’infortunio al crociato di Frigan. L’operazione potrebbe rappresentare un’importante boccata d’ossigeno per la Lazio, che punta a monetizzare almeno in parte la spesa fatta lo scorso agosto.

Per quanto riguarda Gigot, fermo per un problema di lombosciatalgia, la situazione resta delicata. Lo stop, in parte precauzionale, ha rallentato ogni ipotesi di cessione immediata. Nonostante l’interesse della Cremonese in Italia, il difensore francese avrebbe declinato la destinazione, spingendo il club a valutare altre opportunità in mercati ancora aperti. L’ipotesi Paok in Grecia è ancora viva, ma la società ellenica sta valutando anche alternative come Vogliacco. Più concreta sembra la pista che porta in Turchia, con il Rizespor in pole position, senza escludere mosse in Qatar o Dubai, dove le finestre di mercato sono ancora attive.

Tra gli altri esuberi con contratto fino al 2026, attenzione a Hysaj e Basic, i cui ingaggi elevati (rispettivamente 2,8 e 1,6 milioni) rendono complicata una cessione definitiva. Per entrambi si valuta un prolungamento contrattuale con spalmatura dell’ingaggio per facilitare un prestito con obbligo di riscatto. Per Fares e Kamenovic, invece, l’unica strada plausibile sembra quella della risoluzione consensuale, con una buonuscita.

Sul fronte squadra, arrivano segnali positivi dagli esami di Vecino, che potrebbero permettere un rientro anticipato proprio in vista della sfida contro il Verona. Per Patric e Isaksen, invece, ogni decisione è rinviata alla pausa per le nazionali.