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Fascetti sprona Inzaghi a rischiare contro la Juve: “Proviamoci!”

La gara contro la Juventus si avvicina e tra i tanti, anche Eugenio Fascetti ha detto la sua. L’indimenticato allenatore della Lazio dei meno nove è convinto che la squadra di Inzaghi possa uscire vincente dallo Stadium. Pertanto sprona i biancocelesti a provare a vincerla domenica.

LAZIO PROVACI

Mister Fascetti ha così parlato a Radio Incontro Olympia:Se la Juve viene aggredita va in difficoltà, quindi proviamoci. Fa bene Inzaghi a schierare il 4-3-3. A Torino bisogna rischiare. La Juve a Firenze ha sofferto, i difensori pressati sono andati in tilt. Felipe Anderson bisognerebbe lasciarlo libero di muoversi dove vuole. Sull’esterno basta raddoppiare la marcatura e lo fermi. Juve bestia nera della Lazio? Per la legge dei grandi numeri prima o poi i bianconeri inciamperanno. Che ha da perdere la Lazio?! Pronostico? 1 o 2, può succedere di tutto.

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Tacchinardi: “Domenica la vittoria della Juve non è scontata”

L’ex centrocampista bianconero Tacchinardi è intervenuto durante la trasmissione “Avanti Lazio”. Le sue parole verso la sfida di domenica fanno ben sperare i tifosi laziali. Alla fine bacchetta Allegri.

L’INTERVISTA

Le parole di Alessio Tacchinardi: “La Juventus ha qualcosa che non va anche se alla fine, secondo me, vincerà il Campionato. Il match con la Lazio? La vittoria subito dopo una sconfitta non è così scontata. Contro la Lazio può anche vincere, ma deve trovare delle certezze che ora non ha. Sicuramente, è un avversario di tutto rispetto, andrà a Torino senza alcuna pressione. A me preoccupa molto che, a fine gennaio, Allegri non abbia ancora chiaro il modulo con cui giocare con continuità. L’assenza di Alex Sandro è pesante, lì si sentirà la sua mancanza. Sturaro anche è un buon giocatore, ma la Juve che vuole andare in Champions deve alzare il livello lì in mezzo”.

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Mogol laziale d’adozione: “Domenica tifo Lazio”

Giulio Rapetti, conosciuto nel mondo della musica italiana e mondiale come Mogol. Suoi i testi delle canzoni di Lucio Battisti ma non solo. Tra i più famosi anche Mina, Renato Zero, Patty Pravo e anche Rino Gaetano. La sua intervista in onda su 1900Tv.

LA LAZIO

L’avvicinamento ai colori biancocelesti durate l’evento “Di Padre in Figlio“. Mogol ricorda così : “Sono onorato di questo, si è trattato di uno spettacolo emozionante Sentire un coro di 40mila persone ti emoziona, è incredibile. Mi dispiace che Lucio non fosse lì con noi”. Con il compianto artista un legame che ha fatto la storia della musica italiana. Ma il ricordo è nitido: “Io ero amico di Lucio, di Alba e del padre, che era anche lui tifoso della Lazio“. Il calcio una passione ma con la squadra capitolina un feeling particolare:Per chi tifo io? Per le squadre italiane che giocano all’estero, specialmente quando c’è la Champions League. La Lazio mi piace tanto e mi fa piacere se vince”.

IL GIGANTE DELLA MUSICA

Per Mogol c’è un posto particolare nella hall of fame della musica italiana. Mai salito su un palco ma dalla sua penna sono passati veri e propri capolavori. “Come sono arrivato al successo? Mi sento assistito. Credo di essere stato favorito da un canale di ricezione che mi dà la chance di scrivere in breve tempo e di interpretare la musica. Ringrazio Dio che mi ha dato questo dono. Con i miei colleghi ho sempre avuto un buon rapporto”. Ora il mondo è cambiato e la musica italiana non è al passo. Le se valutazioni: “C’è stata una grossa recessione nella qualità della musica italiana. Ho dedicato 25 anni per trovare una squadra di livello e ci sono riuscito. Ho tirato fuori artisti importanti, come Arisa. I reality show non sono vere scuole, ci vogliono le scuole reali e didattica innovativa. Loro mandano avanti il loro spettacolo e vendono i loro dischi”.

LA SFIDA DI DOMENICA

Il meglio arriva a fine intervista. Domenica c’è Lazio Juve da che parte sta Mogol?

“Assolutamente, tiferò Lazio”.

 

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Facco sul mercato: “Farei di tutto per un’alternativa ad Immobile”

L’ex biancoceleste ai microfoni di Radio Sei parla del mercato della Lazio. Obiettivo attaccanti. Facco lancia anche l’allarme infortuni nel girone di ritorno.

L’INTERVISTA

Facco deciso sul mercato: “Se prenderei Borriello alla Lazio? Farei di tutto per avere un’alternativa diversa ad Immobile. Tecnicamente credo che questa sia una rosa che ha quella necessità. Direi di si a Borriello. Ma se non fosse lui che sia un altro”. Conclude ricordando un problema che più di qualche volta ha messo in difficoltà la Lazio: “Siamo nel girone di ritorno, per adesso è andata bene. Ma sappiamo perfettamente che può sempre esserci una problematica inaspettata. Ora per esempio sto leggendo di un affaticamento muscolare accusato il giorno dopo essere stato in panchina. Una volta per tutte vorrei avere più chiarezza. Come è possibile?”

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CAOS LAZIO – Dopo Keita anche un altro big non rinnova

Nessun tavolo tra la società e De Vrij. Secondo Repubblica.it è lo stesso giocatore olandese che avrebbe frenato la Lazio in attesa di giugno. L’addio non è scontato ma il giocatore valuterà le offerte a fine stagione. Mezza Europa è alla finestra e sarà dura per Lotito convincerlo a rimanere.

NESSUN INCONTRO

Sarebbe proprio de Vrij a imporre le condizioni. Nessun rinnovo fino a giugno e poi si valuterà. Sul piatto già molte offerte, ma il giovane olandese vuole finire la stagione senza altri pensieri e rimandare tutto. Sarà difficile per la Lazio riuscire a tenerlo a Roma ma non è escluso che possa alla fine optare per il rinnovo.

SOTTO OSSERVAZIONE

Domenica durante la sfida contro l’Atalanta erano presenti all’Olimpico gli scout del Chelsea. Mandati direttamente da Antonio Conte per il gioiello olandese. Non è la prima volta che accade e probabilmente neanche l’ultima. Ma a turbare i tifosi laziali non è solo il pressing dei Blues. Più ci si avvicina a giugno 2018 più aumentano le pretendenti. Oltre al Chelsea, ci sono infatti anche Manchester United, Tottenham, Borussia Dortmund, Paris Saint-Germain, Atlético Madrid. E in Serie A Milan e Inter.

GIOCATORE COMPLETO

Cosa ha fatto vedere in campo è sotto gli occhi di tutti. Colonna portante della reparto arretrato biancoceleste e miglior difensore al mondiale 2014. Oltre alle qualità tecniche, de Vrij ha dimostrato una maturità impressionante nel caricarsi la squadra sulle spalle. A soli 25 anni annovera già due infortuni gravi dai quali è tornato ogni volta più forte. Non ultimo sta gestendo la situazione rinnovo con estrema discrezione, senza sollevare polveroni. Questo permetterà alla Lazio di sfruttare al meglio un’eventuale cessione. D’altronde le alternative la Lazio le ha già in casa. Hoedt ha dimostrato contro il Genoa di essere cresciuto rispetto al primo anno e pretende più spazio. Wallace ha dimostrato di essere un prospetto interessante e anche Bastos nelle prime uscite era parso un centrale affidabile.

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Rambaudi chiede coraggio: “A Lombardi massima fiducia”

L’ex attaccante biancoceleste Rambaudi parla della sfida di domenica. Secondo lui la Lazio può avere qualche possibilità se parte forte. Uomini fondamentali: Anderson, Milinkovic e Lombardi.

Le parole di Rambaudi ai microfoni di Radio Sei: La Lazio deve partire forte. Se farà così avrà qualche possibilità di fare risultato a Torino. La Juve è in difficoltà e dobbiamo sfruttare questo “momento no” soprattutto in difesa. Milinkovic potrebbe essere l’uomo partita anche se lo vedo sempre più come un trequartista che come mezz’ala. Ma non posso dire che non stia migliorando in quel ruolo. Anche Felipe Anderson potrebbe essere una spina nel fianco dei bianconeri – mentalità assolutamente offensiva – La Lazio di sicuro non deve aspettare la Juve perché prima o poi la squadra di Allegri il gol te lo fa”. Massima fiducia in un altro giovanissimo:”Lombardi chiamiamolo Lombardinho. Da straniero sicuramente avrebbe maggiore fiducia da parte di tutto. Come è stata data fiducia a Felipe e Milinkovic deve essere data a lui. Quando ha giocato ha sempre fatto molto bene”.

 

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Il cantautore Francesco Baccini accetta la sconfitta contro la Lazio

Dopo le dichiarazioni prima del turno di Coppa Italia il cantautore rossoblu Baccini torna a parlare di Lazio. Il suo pronostico prima del match è corretto ma ha premiato la Lazio. Accetta la sconfitta del suo Genoa.

L’INTERVISTA

Queste le parole di Baccini ai microfoni di Radio Incontro Olympia: “Come sto? Stavo meglio prima della sconfitta con la Lazio. Purtroppo il Genoa non è riuscito a completare la rimonta nel secondo tempo e la Lazio ha vinto meritatamente. Cataldi è un giovane interessante, è stato un ottimo acquisto. Lo scudetto del 1915? L’importante è che non ce lo levino, va bene se lo danno anche alla Lazio”.

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Cataldi: “Non sono un burattino, a Genova per dare il massimo”

Danilo Cataldi parla alla conferenza di presentazione al Genoa: ” È stato un po’ strano essere all’Olimpico da avversario. Sono di lì, sono tifoso ed è passato davvero poco tempo”.

PRIME IMPRESSIONI AL GENOA

Le prime impressioni di Cataldi: “Qui ho trovato un ottimo gruppo da subito. Negli allenamenti tutti diamo il massimo anche se gli ultimi risultati sono stati negativi. Sono sicuro comunque che usciremo presto da questo momento difficile. Per quanto mi riguarda voglio dire che ci tengo molto a fare bene in una piazza così importante come Genova. Cercavo più spazio, volevo giocare con più continuità e sono felice di aver preso questa decisione”.

IL RITORNO DI GIUGNO

Il giovane centrocampista romano ha scatenato qualche polemica lasciando Roma:”Non sono un burattino. Non sono qui per fare sei mesi pensando già di tornare a casa. Sono qui per dare il massimo e fare bene col Genoa. Mi arrabbio se perdo in allenamento, figuriamoci in campionato. Sono venuto qui per dare delle gioie ai nostri tifosi insieme a tutti i miei compagni. Vogliamo tornare a vincere presto. Idoli e modelli? Non mi ispiro a un giocatore in particolare. Mi piace essere duttile e in ogni caso sono sempre a disposizione dell’allenatore. Posso adattarmi e credo che questa sia una caratteristica importante per un calciatore”.

LA PRIMA SFIDA

Subito il rossoblu contro la Lazio, nella sfida di coppa di mercoledì. “È stato un po’ strano essere all’Olimpico da avversario, sono di lì, sono tifoso ed è passato davvero poco tempo da quando me ne sono andato. Mi è comunque dispiaciuto per come è andata la partita”.

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Canigiani: “Dalla gara con il Chievo arriveranno nuove iniziative”

Il Responsabile del Marketing, Marco Canigiani, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3. Queste le sue parole sulle prossime iniziative studiate dalla società:

“Mettiamoci in gioco sono tre parole che dicono molto, stiamo parlando di un mini-abbonamento che permette di assistere almeno a tre partite casalinghe a partire da Lazio-Chievo. La durata dell’abbonamento è legata ai risultati della squadra. L’obiettivo è quello di raggiungere sette punti, se verranno totalizzati nell’arco delle prime tre gare l’abbonamento terminerà il suo corso. Altrimenti i possessori dell’abbonamento potranno acquistare, nello stesso settore per il quale si è sottoscritto l’abbonamento, un biglietto al prezzo simbolico di €1. Sarà possibile sottoscrivere questa iniziativa in tutti i Lazio Style 1900 Official Store, nei punti Listicket/Ticketone Plus e online sul sito www. Listicket.it.

Per la prossima partita casalinga, Lazio-Chievo, con l’Ambasciata Cinese e la Fondazione Italia Cina, abbiamo deciso di festeggiare il Capodanno Cinese all’Olimpico anche per avvicinare la comunità cinese alla Lazio. Abbiamo riservato loro un settore dedicato in Tribuna Tevere ad un prezzo particolare. La Lazio in Cina è molto seguita, speriamo che i cinesi che vivono in Italia ci seguano con lo stesso entusiasmo”.

JUVE LAZIO – Bonucci: “Basta con gli errori, è ora di sfoderare gli artigli”

Per parlare della sconfitta di domenica scorsa con la Fiorentina e del prossimo impegno di campionato con la Lazio è intervenuto ai microfoni dei cronisti il difensore della Juventus, Leonardo Bonucci: Alla Juve non è permesso sbagliare due partite di seguito. Ne abbiamo parlato a lungo tra di noi. Ciò che è successo ci deve far capire che non c’è più tempo, e che non possiamo più sbagliare. Come successo in passato dobbiamo imparare da questa sconfitta. Dobbiamo ripartire meglio di prima a livello di intensità mentale, dimostrando ancora una volta che siamo sempre i più forti di tutti in Italia e che possiamo giocarcela in Europa“.

Poi aggiunge: “Le strisce positive possono dare appagamento, ma ripeto, niente è permesso: si scende in campo per vincere. Abbiamo sbagliato molto, a Firenze ma anche dopo il secondo gol con l’Atalanta e a Doha, soprattutto dal punto di vista della mentalità e della voglia di essere ancora di più una squadra. Solo così possiamo giocarci i nostri obiettivi: tirando fuori gli artigli. Sono convinto che adesso verrà fuori la vera Juventus“.

Secondo Bonucci non è una questione di moduli: “Abbiamo la fortuna di avere giocatori che si adattano ai vari sistemi di gioco, ma quello che conta è l’approccio: a Firenze avremmo potuto essere in sette, in difesa, ma avremmo preso gol lo stesso. Ci deve essere voglia di confrontarsi, sacrificarsi, sopperire all’errore e ascoltare i compagni, e di giocare in undici le due fasi, offensiva e difensiva. Abbiamo analizzato tutto questo, e l’analisi deve essere la nostra spinta decisiva”.

Domenica il banco di prova: “La Lazio ha grande qualità, è maturata molto con Inzaghi, ha ottimi elementi e propone gioco. Inoltre è temibile nelle ripartenze, ci può mettere in difficoltà”.

Bonucci guarda avanti, proprio come la Juve: “La società ha un progetto importante, che ti fa pensare a tanti anni di vittorie, che chiaramente dobbiamo conseguire sul campo. Per me è bello essere un punto di riferimento per i giovani”.

Il ritorno di Ledesma: l’ex biancoceleste ha firmato per una squadra di serie B

La firma è arrivata nel corso della notte. Cristian Ledesma è il nuovo regista della Ternana. L’ex capitano biancoceleste ha messo in calce la sua firma su un contratto di un anno e mezzo. A darne notizia è il sito Ternananews. La Ternana, quindi, piazza il colpo alla vigilia della prima partita di campionato del nuovo anno. Il 34enne centrocampista argentino era svincolato. Negli ultimi tempi ha giocato in Grecia con il Panathinaikos. Ledesma vanta oltre 500 presenze in serie A oltre a numerosi gettoni nelle competizioni internazionali.

Farris: “Volevamo il passaggio del turno e abbiamo studiato bene la gara di campionato con il Genoa”

Il vice-allenatore biancoceleste, Massimiliano Farris, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel, da dove ha fatto l’analisi tattica dell’incontro di Coppa Italia con il Genoa:

“Puntavamo al passaggio del turno. Quando abbiamo affrontato il Genoa in campionato in questa stagione, i rossoblù avevano deciso di giocare con Rigoni su Biglia.

Mercoledì sera, Hoedt e Wallace hanno costruito molte azioni. Quando gli avversari scelgono di non far giocare il nostro regista, siamo bravi negli interscambi a liberare i nostri centrali per lo sviluppo della manovra.

Le grandi squadre italiane ed europee restano sempre corte e strette, a prescindere dalle zone di campo, per evitare gli inserimenti tra le linee. Avevamo studiato la gara di campionato, siamo rimasti corti, evitando i tagli dagli esterni, che nella sfida precedente avevano invece portato i rossoblù a pareggiare con Ocampos. I nostri primi 35 minuti sono stati fatti ad altissima intensità”.

Inzaghi: “Orgoglioso dei risultati ottenuti. Siamo in ballo e vogliamo ballare”

Il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera. L’allenatore laziale nel corso della lunga chacchierata ha parlato un po’ di tutto. Dal prossimo incontro con la capolista al derby perso, dal presente agli obiettivi futuri.

Simone Inzaghi, è un piacere stringere la mano al migliore allenatore della storia della Lazio. La sua media punti batte pure Eriksson, Maestrelli e Mancini:

“Pensi che non sapevo di essere così in alto, e sì che io sono uno attento ai numeri. Me l’hanno detto dopo la vittoria con l’Atalanta e sono naturalmente orgoglioso, visto tutti i grandi allenatori passati di qui. Finora ho giocato 28 partite, ma spero ce ne siano ancora molte”.

Vuole diventare un Ferguson laziale?

“Sarebbe un sogno. Sono arrivato qui ragazzo nel 1999 da Piacenza, ci ho giocato, vinto, allenato le giovanili; a Roma ho avuto i miei figli, mi sento romano d’adozione”.

La strada intrapresa pare quella giusta:

“Nessuno avrebbe mai immaginato di vederci con 40 punti in 20 partite. Nessuno tranne me. Ero fiducioso, sapevo ciò che avevamo fatto l’anno scorso ed ero certo che il gruppo mi avrebbe seguito. E poi conosco ogni angolo di Formello. Ci sono pressioni, ma so come gestirle”.

Domenica la Juventus:

“Grande squadra, in casa è quasi imbattibile. È campione ed è la favorita anche per questo scudetto. Cercheremo comunque la vittoria che ci manca ancora con una grande”.

Che cosa ha la Juve più delle altre?

“E’ avanti anche fuori dal campo. Le invidio soprattutto lo stadio di proprietà. Questo le permette di avere budget superiori. E’ lei il modello virtuoso da seguire”.

Guardiolismo, cholismo, mourinhismo, eccetera. Lei in quale «ismo» si colloca?

“Nessuno. Ho le mie idee, sintesi dei tanti tecnici che ho avuto. Quello che ricordo con più affetto è Giuseppe Materazzi: a Piacenza nel ’98 mi fece esordire in serie A proprio contro la Lazio. Io venivo dalla serie C, lui fu coraggioso. Proprio da lui ho imparato a dare fiducia ai ragazzi”.

E infatti ne ha già fatti esordire cinque (Lombardi, Murgia, Prce, Rossi e Strakosha):

“E spero si ricordino di me un giorno come mi ricordo io di Materazzi”.

Gli allenatori italiani sono i migliori del mondo?

“Da Coverciano si esce preparatissimi: ricordo che il secondo e terzo anno stavo più là che in famiglia. Poi i nostri campionati, non solo di serie A, sono tutti difficilissimi, pieni di organizzazione e tattica. Sì, il nostro livello è molto alto”.

E pensare che in estate alla Lazio doveva arrivare Bielsa:

“Già. Ma tutti abbiamo un destino e il mio era rimanere qua, anche perché lo avevo meritato sul campo. In un certo senso, giustizia è stata fatta”.

A proposito: come ha risanato Keita?

“Lui potenzialmente è da primi cinque del mondo, ma non lo vedevo sereno. L’ho tenuto fuori finché non è finito il mercato. Quando è tornato era un altro”.

Psicologia di ex giocatore?

“Credo che il mio passato mi aiuti a capire meglio la loro mente”.

Com’è riuscito a gestire il ko nel derby?

“A Roma il derby è questione di vita o morte. Mi ha aiutato l’esperienza: ho avuto la fortuna di giocarne tanti, di vincerli e di perderli. Sapevo che bisognava dimenticare in fretta per ripartire”.

Ma non è un limite per Roma questa ossessione per un derby che conta quasi come uno scudetto?

“Lo è, senz’altro. Ma è così e non può essere altrimenti. Mi hanno chiesto di vincerlo dal primo giorno che mi sono seduto sulla panchina della Lazio. 

Roma è l’ultima città ad avere vinto uno scudetto fuori dall’asse Milano-Torino. Quando ci sarà un altro titolo «diverso»?

“Solo quando le avversarie della Juve avranno lo stadio di proprietà. La chiave è pareggiare gli introiti e colmare il gap economico. Non vedo un Leicester possibile da noi”.

Con suo fratello Pippo come va?

“Ci sentiamo, seguiamo le partite dell’altro, ci diamo consigli come facevamo da giocatori”.

Lui dice che lei è un fenomeno:

“È di parte. Fa il tifo”.

Pippo invece ha avuto difficoltà:

“Ma anche la grande umiltà di rimettersi in gioco. È stato l’attaccante di area più forte di tutti i tempi, ha battuto tutti i record, avrebbe potuto attendere un club di A, invece ha scelto chi l’ha voluto davvero subito, anche se in Lega Pro. Venezia è stata una scelta da uomo coraggioso”.

Vostro papà Giancarlo dice che lei è più riflessivo e Pippo più istintivo:

“Anch’io ero istintivo in campo. Ora ho imparato a razionalizzare: 27 teste diverse da gestire sono una responsabilità”.

Ma come possono nascere due bomber così sotto lo stesso tetto?

“Ci ha aiutato crescere a San Nicolò, col parco giochi davanti a casa. Ci andavamo alle 2 dopo la scuola e giocavamo fino alle 7 quando mamma veniva a trascinami a cena. Ora vedo i miei figli a Roma: meno verde, più distrazioni. E capisco che sono diversi da noi”.

Li vorrebbe calciatori?

“Tommaso, che ha 15 anni, ci ha provato, aveva anche buone qualità, ma ha preferito studiare. La speranza è Lorenzo che avrà 4 anni ad aprile. Intanto è già super laziale, un buon passo per provare a proseguire la dinastia Inzaghi. Vedremo”.

Curiosità: vive anche lei a bresaola e pasta in bianco come Pippo?

“Sono meno fanatico di lui, ma il Dna è lo stesso. Io, per dire, non cedo mai alle lusinghe della cucina romana”.

Tra suoi meriti quest’anno c’è aver riportato i tifosi all’Olimpico:

“Al derby c’erano 43mila persone. Se penso agli undici abbonati di quest’estate… Ma ora dobbiamo continuare e farli aumentare”.

Il rapporto con Lotito com’è?

“Di stima reciproca e fiducia. Quando arrivò nel 2004 il primo contratto che ridiscusse fu il mio: ci accordammo in 5 minuti. Ci sentiamo ogni giorno e vuole sapere tutto, come giusto che faccia un presidente, ma non è mai invadente”.

È vero che il suo rinnovo di contratto è automatico in caso di qualificazione per l’Europa ma che forse rinnoverete prima?

“La clausola c’è, per il resto la mia priorità è solo la classifica. Che io sto bene qui si sa”.

Ha detto: ‘Non siamo più la sorpresa’. Come si adatterà alle future trappole?

“Cambiando idea se serve. In campo lo faccio spesso. Bisogna essere umili e sapere leggere le situazioni”.

Avanti così, dove arriverà questa Lazio?

“Noi con l’Atalanta siamo gli intrusi di questo campionato. Dove arriveremo non so, ma ora che siamo in ballo vogliamo ballare”.

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FORMELLO – Un’assenza in difesa e un dubbio davanti per Inzaghi

Da Formello inizia il penultimo allenamento prima della partenza di Torino. Verso lo Juventus Stadium con un dubbio davanti e un’assenza dietro.

LA SEDUTA

Inzaghi richiama all’ordine la rosa. Si lavora in previsione del lunch match contro la Juventus di domenica. La squadra lavora in palestra per il riscaldamento, poi tutti al Campo Centrale di Formello  per esercizi di giro palla. L’esercizio si basa su transizioni con l’aiuto di sagome. Terminato ciò si passa al lavoro tattico per poi concludere con la classica partitella a campo ridotto.

ASSETTO ANTI JUVE

Per la partita allo Stadium si va verso il 4-3-3, ormai certezza del gioco d’Inzaghi. Ancora out Dusan Basta, il terzino non partirà per Torino con il resto della squadra. Pronto Patric. Lo spagnolo non sta facendo rimpiangere il serbo. Vicino l’iberico ci saranno Wallace, de Vrij con Radu a chiudere il reparto. Con il 4-3-3 si riapre il ballottaggio in avanti, con Lulic squalificato e Keita in Gabon, è sfida tra Lomberdi e Luis Alberto, col numero 25 in leggero vantaggio. Unica certezza il centrocampo con Biglia, Parolo e Milinkovic intoccabili nelle loro posizioni. Qualora Luis Alberto vincesse il ballottaggio con l’ex Primavera si andrà verso il 4-5-1, allargando Anderson sulla fascia e Immobile come unico riferimento offensivo.

Stefano Re Cecconi: “I laziali hanno sempre papà nel cuore, li ringrazio”

Stefano Re Cecconi, figlio di Luciano, ha parlato dei tifosi della Lazio e del loro rapporto col padre.

L’ORGOGLIO DI ESSERE RE CECCONI

Luciano Re Cecconi, ex centrocampista della Lazio scomparso tragicamente il 18 Gennaio 1977. Al centro della Banda Maestrelli, l'”Angelo Biondo” è da sempre rimasto nei cuori dei tifosi della Lazio. Proprio di questo ha parlato il figlio, Stefano, che ai microfoni di Lazio Style Channel ha dichiarato:” Essere il figlio di Luciano Re Cecconi è un onore. Ma anche una responsabilità. A Roma ha trovato la maturità calcistica e mentale. La squadra di Maestrelli era al di sopra di tanti fattori. Non posso non ringraziare i tifosi biancocelesti perché hanno sempre papà nel cuore.  Ha dato emozioni uniche ai laziali.

LA RESPONSABILITA’ DI ESSERE RE CECCONI

Stefano ha poi continuato l’intervista: “Parlare di papà in mezzo a tante persone non è facile. Scrivendo una lettera per lui mi sono fatto guidare dal cuore e dall’affetto che provo per i laziali. I giocatori d’un tempo erano più legati alla maglia. Quella squadra ha sovvertito ogni pronostico grazie alla personalità di Chinaglia e dei suoi compagni. Provavano sempre a vincere. Il tifoso laziale in questo modo si sentiva ancora più parte di quella squadra”.

Rocchi: “La Juventus è forte, ma tutti hanno dei punti deboli”

Tommaso Rocchi, ex attaccante della Lazio, oggi allenatore dei Giovanissimi Provinciali fascia B, è intervenuto riguardo il match di domenica tra Lazio e Juventus.

PASSATO CONTRO “PRESENTE”

L’ex attaccante della Lazio, Tommaso Rocchi,  è intervento ai microfoni di Lazio Style Channel, circa la partita tra Lazio e Juventus: “Quando ci sono partite del genere vorresti avere tutti a disposizione. Purtroppo non sarà così. La partita sarà difficilissima, la Juve è molto forte. Inoltre in casa non perdono mai. Bisogna ambire al massimo, senza fare calcoli. Provengo dalle giovanili della Juventus e so quanto è vincente la loro mentalità. C’è una grandissima organizzazione a partire dalla dirigenza. Tutte le squadre però hanno punti deboli. La Juventus deve giocare molte partite e mantenere il top della forma non sarà affatto facile. Se ci si muove bene tra i reparti e si coprono gli spazi, anche per la Juve sarà difficile creare occasioni.”

SFIDA SULLE PUNTE

L’attuale allenatore dei Giovanissimi Provinciali fascia B ha poi continuato: “La sfida tra Immobile e Higuain sarà un bel confronto. Sono due grandi attaccanti. Ciro sta viaggiando ad un ritmo importante, ha confidenza col gol, si muove bene, è imprevedibile. L’argentino, invece, crea gol su ogni palla. Non si accontenta mai.

UNO SGUARDO AL FUTURO

Rocchi sarà impegnato con i suoi ragazzi in una partita importante: “Domani alle 15:00 abbiamo il derby contro la Roma. I miei ragazzi crescono bene, sia in campo che nel carattere. Inoltre con i giallorossi c’è stata la mia prima vittoria da allenatore”

 

Furino: “Juve-Lazio, la sfida si deciderà a centrocampo”

In vista della sfida di domenica Juventus-Lazio, ai microfoni di Lazio Style Channel è intervenuto l’ex centrocampista bianconero Giuseppe Furino.

JUVENTUS-LAZIO

Si va sempre in campo per vincere ma la partita di domenica sarà una partita molto dura per la Juventus. La Lazio pratica un buon calcio, ha ottimi giocatori, non è una gara dal risultato scontato. All’andata i biancocelesti avevano disputato una buona gara, poi Khedira ha deciso la sfida, anche se era una partita in sostanziale equilibrio, difficile, tosta, come bello che sia un incontro di calcio, con un risultato non scontato. In mezzo al campo sarà un bel confronto. La mediana bianconera al momento non è a posto: è una zona del campo molto importante che, se non lavora bene, pregiudica sia il gioco offensivo sia quello difensivo“.

LE DUE SQUADRE

La Lazio è una squadra molto valida tecnicamente e caratterialmente. Il centrocampo è ben assortito e macina calcio con Parolo e Biglia: alle qualità di questi ultimi si aggiunge tutto l’estro di Felipe Anderson. Immobile si è imposto prepotentemente, ha qualità tecniche e agonistiche per fare bene. La Lazio è una squadra tosta, da rispettare. Questa sfida capita in un momento delicato: i punti che si conquistano ora valgono doppio. L’attacco bianconero garantisce tante rati, solo che si subiscono tanti gol. La media è decisamente più alta che nelle passate stagioni. Pjanic ha qualità ma non è un regista, agisce meglio alle spalle delle punte. In Champions, i bianconeri possono giocarsi diverse carte“.

ESCLUSIVA – Lazio Borriello: ecco qual è la situazione

La Lazio avrebbe bisogno di un attaccante, ma la società pare non sentirci. Ieri è uscito il nome di Marco Borriello per l’attacco della Lazio. La nostra redazione ha raccolto informazioni a riguardo per saperne di più.

NO A BORRIELLO

Ieri è circolata la notizia di Borriello offerto alla Lazio. Il giocatore è in rotta col Cagliari e gradirebbe tornare a Roma. In realtà, secondo quanto raccolto in esclusiva da Laziochannel.it, il tutto sarebbe realmente accaduto ma a un paio di settimana fa. Contattato dall’agente del giocatore, il ds Tare ha risposto: “Grazie ma stiamo bene così”. A dimostrazione di quanto il dirigente biancoceleste creda ancora in Djordjevic. Pensiero a quanto pare adottato anche da Inzaghi date le dichiarazioni del post partita di Lazio Genoa. Insomma, la strategia è quella di tenere Djordjevic come vice Immobile almeno fino all’estate, poi si vedrà.

SITUAZIONE KEITA

Vi avevamo raccontato qualche settimana fa della richiesta di Inzaghi alla società di prendere Paloschi. Tuttavia, il diktat del club è sempre lo stesso: vendere per comprare. Ieri vi abbiamo raccontato in esclusiva come il giocatore sul mercato in realtà non è Djordjevic ma bensì Keita. Il senegalese non vuole rinnovare e quindi il club capitolino sta cercando di venderlo a gennaio per non perderlo a poco in estate. Non sarà facile dato che Lotito ha fissato il prezzo a 30 mln. Di conseguenza è difficile ipotizzare l’arrivo di un attaccante a gennaio. Che comunque non sarà un centravanti, più verosimilmente un’ala o una seconda punta. Insomma, un attaccante con caratteristiche diverse da Immobile. Per questo motivo la Lazio ha messo nel mirino Giuseppe Rossi per giugno.

GLI ALTRI 

In pratica il mercato della Lazio è bloccato sia in entrata che in uscita. Tare sta lavorando per piazzare gli esuberi. Ecco quindi che Alvaro Gonzalez pare destinato ad andare in Grecia all’Olympiacos. Più complicata la situazione Kishna cui interesse del Galatasaray si è congelato alla richiesta di 7 mln di Lotito.

Fabrizio Piepoli

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Pjaca su Juve-Lazio: “Vogliamo vincere davanti al nostro pubblico”

Il croato Marko Pjaca, appena rientrato in gruppo con la Juventus dopo un infortunio, ha parlato ai microfoni di JTV della prossima sfida tra i bianconeri e la Lazio.

IL RIENTRO IN GRUPPO

Sono felice, è bello essere tornato, la gamba non mi fa più male, ora devo lavorare per trovare il ritmo partita. Sono orgoglioso delle parole del mister su di me: io penso a impegnarmi il più possibile per farmi trovare pronto, e ovviamente di giocare il più possibile. Il campionato italiano è difficile, specie nella ricerca degli spazi, devi fare molto movimento“.

JUVENTUS-LAZIO

Sarà importante ricominciare nel modo migliore. Saremo davanti al nostro pubblico che regala sempre una grande atmosfera. Dovremo concentrarci su quello che sappiamo fare, preparare bene il match e, ovviamente, vincere“.

Fiore: “La Lazio non ha niente da perdere a Torino”. Poi sul mercato…

Stefano Fiore è l’uomo che ha consegnato l’ultima vittoria della Lazio in casa della Juventus. Una sua doppietta nel vecchio Delle Alpi consentì ai biancocelesti di espugnare il campo dei bianconeri. Le sue parole a Radio Incontro Olympia.

JUVENTUS-LAZIO

La Lazio a Torino contro la Juventus domenica all’ora di pranzo non ha niente da perdere. Vista l’ottima classifica raggiunta dalla banda Inzaghi, Simone potrà andare allo Juventus Stadium senza obblighi di risultato, potendo affrontare l’avversario a viso aperto. I bianconeri hanno l’imposizione dei tre punti dopo il passo falso di Firenze. Sarà un bella sfida, senza esclusione di colpi“.

MILINKOVIC-SAVIC UOMO CHIAVE

Milinkovic l’uomo partita? Me lo auguro per lui ma maggiormente per tutti i tifosi laziali, che altrimenti si debbono ancora ricordare la doppietta di Stefano Fiore, ben 15 anni orsono, come ultimo successo biancoceleste in campionato, anche se onestamente questa statistica non può non farmi piacere… Il serbo potenzialmente è fra i centrocampisti migliori in Europa. Data la giovane età crescerà, continuando ad unire egregiamente quantità e qualità, caratteristica che lo contraddistingue“.

IL CALCIOMERCATO

Dipende come sempre dalla volontà dellla società, se e quanto vuole alzare l’asticella. Osservando l’organico della Lazio, urge un vice Biglia, mentre Borriello potrebbe rappresentare una valida alternativa ad Immobile per aumentare le soluzioni a disposizione di Inzaghi che vanta un reparto avanzato eccellente ma forse un pò leggero. Il potenziale offensivo con l’attuale attaccante del Cagliari aumenterebbe, cosicchè se e quando ci sarà da “fare la guerra”, calcisticamente parlando, la Lazio avrebbe un ottimo “soldato” in più“.