Ieri è entrata nel vivo la Coppa Italia, o Tim Cup se preferite. Il trofeo nazionale che con il passare del tempo ha perso fascino e appeal, almeno fino alle semifinali quando si scontrano, nel 90% dei casi le big della Serie A. Ma a cosa è dovuto questo calo e questa perdita di interesse nei confronti della Coppa Italia? Il primo fattore è dato dalla “formula” intrapresa dalla Lega Calcio. Le big che giocano sempre in casa la partita secca; il tabellone con le teste di serie; la mancanza di “sorprese” in stile Vicenza negli anni 90. Un target monotono che non lascia spazio alle sorprese.
Ciò che si auspicava da anni era di avere una Coppa Italia in stile FA Cup: niente teste di serie, manifestazione aperta a tutte le squadre e sorteggio anche su chi deve disputare il match tra le mura amiche. Inoltre giocare il sabato o la domenica al posto del campionato e non in mezzo alla settimana di sera. Inoltre il calo della Coppa Italia è stato analizzato anche da KPMG che, in un confronto con le Coppe nazionali di Inghilterra, Germania, Francia e Spagna, ha posizionato all’ultimo posto la Tim Cup per totale spettatori e per riempimento degli stadi. Insomma, è ora di riformare questa Coppa Italia. Di seguito il grafico dei dati delle cinque coppe nazionali dei maggiori campionati europei:


Queste le parole di Antonio Allegra, direttore Mercato Italia della Panini. “Il cambio di formato di album e figurine dopo oltre 30 anni, oltre alle scelte grafiche e contenutistiche, sono elementi forti di innovazione finalizzati a venire incontro alle esigenze di nuove generazioni di collezionisti, cercando di rispettare in ogni caso una tradizione di cui siamo orgogliosi. L’arricchimento in termini di materiali oltre alle iniziative ‘CalcioRegali 2017’ e ‘Calciatori Gol’ sono il segnale della nostra volontà di dare sempre di più agli appassionati di figurine Panini di tutte le età“.
