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Basta prima del match: “Questa partita può cambiare la stagione”

Prima del match contro l’Udinese, ai microfoni di Lazio Style Radio ha parlato il grande ex della gara Dusan Basta. Ecco le sue parole: “Per noi è una partita molto importante che può cambiare la nostra stagione. Sarebbe stato meglio trovare l’Udinese più tranquilla, oggi sono in emergenza dopo 3 sconfitte consecutive. Noi dobbiamo concentrarci sul nostro gioco e cercare di fare un buon risultato. Ho superato l’infortunio e ora sto bene. Sono contento di tornare a Udine perché ho passato bellissimi anni e sono contento di vedere il nuovo stadio”.

FORMAZIONI UFFICIALI – Inedita coppia di centrali per la Lazio

Queste le formazioni di Udinese-Lazio, valida per la 22° giornata di Serie A.

UDINESE (3-5-2): Karnezis; Wague, Danilo, Piris; Edenilson, Badu, Guilherme, Kuzmanovic  Adnan; Zapata, Thereau. A disp.  Meret, Romo, Armero, Heurtaux, Widmer, Fernandes, Kone, PericaDi Natale. All. Stefano Colantuono
Squalificati:
Indisponibili: Merkel, Pasquale, Domizzi
Diffidati
:  Adnan, Wague

LAZIO (4-3-3): Berisha; Basta, Bisevac, Hoedt, Konko; Milinkovic-Savic, Cataldi, Parolo; Candreva, Djordjevic, Keita. A disp. Marchetti, Guerrieri, Mauricio, Gentiletti, Patric, Onazi, Matri, Mauri, Felipe Anderson, Klose. All. Stefano Pioli
Squalificati: Radu, Lulic
Indisponibili: De Vrij, Kishna, Biglia, Radu
Diffidati: Milinkovic-Savic, Cataldi

Arbitro: Domenico Celi della sezione di Bari
Assistenti: Manganelli e Tegoni
IV uomo: Padovan
Addizionali: Russo e Di Paolo

Bizzarri al veleno: “Sono stato fatto fuori dalla Lazio per motivi politici…”

Albano Bizzarri nel corso degli anni ha dimostrato di essere un ottimo portiere a Catania e a Verona. Alla Lazio non ha avuto modo di dimostrare il suo valore eclissato da Marchetti. Dopo quasi 3 anni dal suo addio alla Capitale, l’argentino sulle colonne della Gazzetta dello Sport ha spiegato: “Venivo da un periodo terribile: alla Lazio, Reja mi degradò a terzo perché da secondo davo fastidio al titolare, sono stato fatto fuori per motivi politici e questo mi ha fatto male”.

Cronaca – Roma: arrestato il mostro della Stazione Termini

La polizia ha arrestato con l’accusa di pedofilia un ingegnere statunitense di 52 anni colto in flagranza di reato durante un rapporto sessuale nella sua casa. L’uomo è stato arrestato mentre abusava di un 14enne all’interno di un appartamento in via Principe Amedeo, abitazione che era diventata la sua alcova. Secondo gli investigatori del commissariato Viminale quella perpetrata dall’ingegnere americano è solo l’ultima delle violenze commesse.

La polizia ha iniziato a tenere sotto controllo l’individuo grazie alla segnalazione di un portiere che aveva notato uno strano movimento di ragazzini che entravano e uscivano dal portone dello stabile di via Principe Amedeo. Ragazzini tutti stranieri e giovanissimi. E da qui è partita l’indagine. Gli investigatori hanno filmato che prima di varcare il portone i ragazzini incontravano un adulto nei pressi di via Giolitti, pochi cenni e l’appuntamento era fissato, dopodichè i minorenni entravano assieme al 52enne nella casa del “mostro”.

L’uomo tramite tre incontri al giorno avrebbe abusato ripetutamente dei minori. Particolare questo che aveva fatto pensare in un primo momento che dietro gli appuntamenti ci fosse un’organizzazione in piena regola. Invece l’uomo era l’unico cliente ad abusare di quei ragazzini. L’arresto è scattato all’alba. Appena in tempo dato che l’uomo stava per trasferirsi in un’altra abitazione a causa di alcuni vicini che accortisi dello strano movimento avevano iniziato a guardarlo con sospetto.

Eroe-cecchino semina il panico nell’Isis

Non ha un nome, non ha un volto ma sta diffondendo speranza tra gli abitanti della flagellata città di Sirte, in Libia, in mano agli uomini del Califfato dalla scorsa estate. L’uomo dall’identità misteriosa, e sul quale sui social media si è scatenato un gran dibattito farcito di speculazioni e ipotesi, è un cecchino che pare stia seminando il panico tra i vertici dell’Isis: in soli 10 giorni, nella città natale di Muammar Gheddafi, sono stati uccisi tre uomini con ruoli di spicco all’interno dello Stato Islamico. Tutti uccisi dall’alto, tutti ammazzati con un solo proiettile mortale. Il primo leader a perdere la vita è stato, come riporta Libya Prospect, Hamad Abdel Hady, conosciuto con il nome di Abu Anas Al-Muhajer, un cittadino sudanese ucciso il 13 gennaio appena fuori da un ospedale: era un funzionario del tribunale dello Stato Islamico che, attraverso l’imposizione della Sharia, aveva seminato terrore e morte.
Il secondo a essere ucciso è stato, il 19 gennaio, Abu Mohammed Dernawi, ammazzato anche lui dal cecchino vicino alla sua casa. L’ultima morte attribuita all’uomo misterioso risale al 23 gennaio: a cadere è stato Abdullah Hamad al Ansari, comandante nella città meridionale di Obari, ucciso mentre usciva da una moschea nel centro della città di Sirte. Gli omicidi hanno seminato il panico tra le forze dell’Isis in città, che hanno effettuato una serie di arresti ed esecuzioni nel tentativo di rintracciare il colpevole. Un testimone oculare ha detto al sito al-Wasat: «La preoccupazione si è insinuata tra i terroristi dopo l’uccisione di Hady. Dopo la sua morte hanno iniziato a sparare in aria per spaventare gli abitanti durante la ricerca del cecchino».
L’operato di quello che è stato ribattezzato “Daesh hunter” non può essere considerato, però, l’inizio di una campagna contro i combattenti Isis in città che, dalla scorsa estate, impongono il regime del terrore con regole rigide, esecuzioni e decapitazioni in pubblico.
Tuttavia, come riferisce Libya Herald, il cecchino sta infiammando i social che iniziano a vedere l’uomo misterioso come «un eroe per coloro che vivono sotto il controllo del gruppo terroristico».
E così, mentre i leader del Califfato iniziano a temere questa presenza, il web si infervora per dargli – sempre che si tratti di una sola persona – un’identità: c’è chi dice si tratti di un cecchino che abbia affinato le sue abilità durante la rivolta contro il colonnello Gheddafi, mentre c’è chi crede si tratti di un miliziano anti-Isis della vicina città di Misurata. C’è chi poi sogna l’intrigo internazionale, pensando al misterioso uomo come un soldato americano delle forze speciali che si trova nella regione per raccogliere informazioni. In mancanza di notizie certe, ciò che rimane è la speranza degli abitanti infelici di una città martoriata dai jihadisti.

Fonte: messaggero.it

SERIE A – La Roma torna a vincere

L’esordio perfetto: gol di tacco, otto mesi dopo l’ultima gioia in Serie A. Ci voleva la cresta di Stephan El Shaarawy per regalare a Luciano Spalletti la prima vittoria sulla panchina della Roma, primo successo giallorosso del 2016. Finisce 3-1 contro il Frosinone, colpevole – forse – di non averci creduto abbastanza nel secondo tempo, quando la Roma aveva pericolosamente abbassato troppo il baricentro. Ed è un successo targato Faraone, che con la rete al 3′ della ripresa mette in discesa un match che nel primo tempo si era chiuso in parità, non solo numerica, ma anche dal punto di vista del gioco.
BOTTA E RISPOSTA Spalletti butta dentro subito dall’inizio i due nuovi acquisti, El Shaarawy e Zukanovic. Non può farne a meno, perché le assenze hanno ridotto all’osso l’organico della Roma. E così l’allenatore si inventa una squadra senza punti di riferimento: 3-4-2-1 in fase offensiva con Rudiger improvvisato laterale di centrocampo ed El Shaarawy dalla parte opposta, costante linea a quattro in fase difensiva con Rudiger che scala alla destra di Manolas e Zukanovic che scivola in fascia sinistra. Risultato: squadra che cambia, che disorienta e che si disorienta. Che in fase offensiva mostra a tratti buone trame, ma che quando il pallone ce l’ha il Frosinone non riesce a gestire la sofferenza. In avvio la Roma reclama per un abbraccio di Blanchard in area su Dzeko. Ma la prima vera occasione è targata Frosinone: al 17′ Zukanovic salva sulla linea un pallone che lo stesso Blanchard stava per appoggiare in rete. Giusto il tempo di ribaltare l’azione che la Roma passa in vantaggio: è il 18′, Pjanic dà un pallone in profondità, rimpallo, da terra Nainggolan calcia e beffa Leali, sorpreso nell’occasione, forse disturbato da una posizione sospetta di Salah. La squadra di Stellone non ci sta. E al 24′ trova il pareggio: Chibsah trova un varco centrale con una ripartenza, Roma lenta a ripiegare, pallone in profondità per Ciofani che vince il duello con Zukanovic, controlla e con un destro al volo batte Szczesny. A quel punto la Roma prova nuovamente ad accelerare. Al 29′ ci prova Nainggolan: gran destro dai 25 metri, Leali va in angolo. Al 35′ ottima giocata di Dzeko: il bosniaco, servito a centro area da El Shaarawy, controlla di petto e si gira con il destro, ma è bravo ancora Leali a deviare in corner.
RITORNO AL 4-3-3 Nella ripresa la Roma ritrova subito il vantaggio al 3′, con la rete di El Shaarawy. E al 4′ sfiora il tris con Dzeko, che con il destro spedisce alto una buona assistenza di Salah. Poi la Roma si abbassa, passando stabilmente al caro vecchio 4-3-3, a maggior ragione dopo l’ingresso in campo di Totti, osannato dall’Olimpico, al posto di uno Dzeko ancora deludente. Il Frosinone ci prova al 14′ con Frara: conclusione debole per Szczesny. E ancora al 18′: Pavlovic con il sinistro non manda il pallone troppo lontano dall’incrocio dei pali. La squadra di Spalletti pare non averne più, il tecnico si sgola, il Frosinone colleziona angoli. Ma finisce per scoprirsi. E Totti, al 39′, manda in porta Pjanic: controllo a destro chirurgico dal limite del bosniaco, per il 3-1 finale. C’è ancora spazio per qualche giocata sopraffina di Totti, un colpo di testa di Ajeti al 47′ di poco alto e un altro ottimo intervento di Leali su tiro di Nainggolan. Spalletti può finalmente esultare, Stellone vede allungarsi le distanze anche dal Carpi terzultimo.
Fonte: Gazzetta.it

Inzaghi si gode la sua Lazio: “Sono orgoglioso dei miei ragazzi. Questa Lazio può giocarsela con tutti”

La Lazio primavera si scatena demolendo letteralmente i pari età del Bari per 7-2. Ora i ragazzi di Inzaghi tornano a sperare nei playoff anche se il percorso è ancora lungo e tortuoso. Oggi dopo l’immeritata sconfitta in Coppa Italia contro l’Inter, il mister biancoceleste si attendeva una gara di carattere da parte dei suoi giocatori e alla luce della prestazione di oggi può dirsi pienamente soddisfatto. Poco dopo il termine del match infatti, il tecnico della Primavera biancoceleste ha parlato microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM per commentare questa prima bellissima vittoria del 2016. Queste le sue parole riportate dal sito ufficiale biancoceleste: “Abbiamo disputato una buona gara così come lo avevamo fatto contro l’Inter, purtroppo abbiamo visto tutti come è andata mercoledì, penso che contro i nerazzurri abbiamo disputato la miglior gara dell’anno, gli abbiamo tenuto testa e per lunghi tratti abbiamo dominato. L’Inter è una delle migliori squadre che ci sono in Italia ma la fortuna non ci hanno dato una mano. Ci sono partite, come quella di mercoledì scorso, che meritavi di vincere e partite come quella di oggi dove il divario non è così grande come dice il risultato. Oggi abbiamo tirato in porta otto volte e abbiamo fatto sette gol e preso una traversa, contro l’Inter abbiamo tirato dieci volte e non abbiamo mai segnato e abbiamo perso su un gol in netto fuorigioco. Questo dimostra che le partite sono fatte da episodi, abbiamo perso una partita con l’Inter immeritatamente ed oggi abbiamo vinto 7-2 con otto tiri in porta. Il calcio è questo. Abbiamo un ritardo in classifica ma siamo orgogliosi perché abbiamo preso un gruppo nuovo che sta crescendo, nella Primavera TIM Cup è tra le prime quattro in Italia, ha tenuto testa ad una corazzata come l’Inter e se la può giocare con tutti. I nuovi innesti si stanno integrando nei migliore dei modi e stanno cercando di darci una mano, speriamo che riescano a crescere ancora di più. Il Crotone potrebbe essere il crocevia per i play-off, i rossoblù stanno facendo bene, il girone C è strano ma vogliamo giocarci tutte le partite nei migliore dei modi”.

 

FANTACALCIO – Ecco chi schierare in Udinese Lazio

Ecco l’appuntamento settimanale con i consigli targati FantaclubParliamo, ovviamente, di Udinese-Lazio. Sicuramente, guardando in casa friulana, si può puntare sull’energia di Badu e sulla fame di gol di Zapata. Sconsigliato invece l’utilizzo di Lodi, che va troppo a corrente alternata.

Passando alla Lazio, si devono assolutamente schierare i due giovani Keita e Milinkovic, in grande forma e in grado di fare la differenza. Si consiglia di non puntare su Djordjevic, che appare fuori condizione.

Onazi, futuro in bilico

Il futuro di Onazi è fortemente in bilico. Il centrocampista nigeriano potrebbe lasciare la Lazio. A dirlo è  lui stesso ai microfoni di footballlive.ng. Ecco le sue parole: “I nomi dei club che mi stanno cercando sono quelli circolati. Ho interessamenti in Inghilterra, in Germania e anche in altri paesi. Sto solo prendendo tempo per valutare tutte le opzioni e fare la scelta migliore per la mia carriera. Nelle prossime ore si dovrebbe sistemare tutto”Le strade di Onazi e la Lazio ormai sembrano pronte a dividersi.

Renzi sicuro su chi vincerà il campionato

Matteo Renzi ha partecipato a un evento sull’Europa tenuto a Ventotene. Alla fine della manifestazione è stato avvicinato da un papà col figlio e il premier rivolgendosi al bambino gli ha chiesto per chi tifasse: Napoli, presidente”, la risposta del padre. E Renzi, appassionato di calcio e tifoso della Fiorentina, sorridente: Quest’anno il Napoli vince lo scudetto.

La National Geographic omaggia i tifosi della Lazio (VIDEO)

La National Geographic, la più grande istituzione scentifica al mondo, che tratta di scienza e della Terra, sta diffondendo un bellissimo video che racconta la bellezza del viaggiare. Il video dal titolo originale “The Unexpected Beauty of Traveling Solo” (L’inaspettata bellezza di viaggiare da solo), mostra scenari, paesaggi, persone e momenti incredibili che ti fanno sentire non più in solitudine, ma come parte di una grande famiglia. Al minuto 1.53 è presente una scena che omaggia i tifosi della Lazio: ovvero la stazione Termini invasa dai supporters biancocelesti che intonano cori per caricare la squadra in partenza. Un bellissimo omaggio che fa capire quanto la tifoseria, nonostante tutto, sia apprezzata e stimata fuori dai confini nazionali. Di seguito il bellissimo VIDEO:

Nuovo sito delle polizie UE – Ecco i più ricercati d’Europa

Da oggi le polizie dell’Unione Europea hanno creato un sito dove mettere in rete le foto dei più ricercati d’Europa. Dai terroristi islamici Mohamed Abrini e Salah Abdeslam, al boss di Cosa nostra Matteo Messina Denaro, al killer della ‘ndrangheta Ernesto Fazzalari. Sono in tutto 45 le foto dei ricercati riportati nell’elenco. L’unica donna è Marina Cecilia Kettunen, una finlandese di 30 anni sospettata di una grossa truffa. L’obiettivo delle forze dell’ordine è quello di ottenere l’aiuto dei cittadini nelle indagini per rintracciare i fuggitivi.

Conte a 360° sulla Nazionale e sulla Serie A

Il ct azzurro Antonio Conte, a quanto riportato dal Daily Mail, è in cima ai desideri di Abramovich per la panchina del Chelsea. Il tecnico italiano, intervistato dal nuovo magazine mensile della Fifa, ha stilato la sua classifica dei maggiori campionati dichiarando che proprio la Premier è quello migliore: “Credo che il miglior calcio attualmente si giochi in Inghilterra, poi ci sono i campionati di Spagna e Germania. La Serie A viene solo al quarto posto, non c’è via d’uscita. Se suona malinconico? No, è solo la verità. Prima era diverso, è stato uno dei campionati più belli del mondo. Tutti volevano giocare in Italia. Oggi invece i proprietari dei club non sono disposti a investire ingenti somme di denaro nelle loro squadre. C’è semplicemente una mancanza di soldi in Serie A. Però io sono ancora ottimista per il futuro. Siamo sulla strada giusta per tornare al top. I club hanno ripreso a investire di più nel calcio giovanile e sono stati avviati ambiziosi progetti di sviluppo. Siamo in un periodo molto eccitante, che paragonerei a quello di circa 15 anni fa in cui la Federcalcio tedesca cominciò a istituire centri di formazione in ogni regione. E sappiamo tutti quanto si è rivelato buono quel progetto, con la vittoria da parte della Germania della Coppa del Mondo del 2014 con giocatori che erano appena bambini allora”. Dove potrà arrivare la nostra nazionale a Euro 2016? “Se l’Italia può vincere? Diciamo solo che abbiamo ambizioni. Non mi importa se siamo o meno tra i favoriti. Magari saremo solamente dei pericolosi outsider in Francia. La cosa principale è che ci prepariamo per questo campionato europeo così come possiamo. Se tutto andrà secondo i piani giocheremo sette partite, quindi sarà il caso di fare del nostro meglio per sette volte. Chiederò certamente alcuni consigli prima dell’Europeo. Da giocatore ho avuto la fortuna di poter imparare da Lippi, Trapattoni, Sacchi, Ancelotti… vale sicuramente la pena fare un paio di telefonate”. Poi sulle caratteristiche del suo gioco: “Sono un fan del calcio offensivo. E’ vero che Sacchi mi ha insegnato molto, ma i due uomini che hanno avuto l’effetto più grande sulla mia carriera sono probabilmente Mazzone e Fascetti. Da giovane ho imparato tanto da loro, sia come calciatore sia come persona. E’ stato tanto tempo fa, ma penso ancora molto alle loro parole”. Forse per questo ai calciatori consiglia maggiore serietà: “Internet e social media hanno cambiato molte cose, e non sempre per il meglio. Oggi si giocano bene un paio di partite e si pensa di aver risolto. Il successo va conquistato giorno per giorno. Il denaro è importante nella vita, ma non può mai essere l’inizio e la fine di tutto. Un giocatore deve essere motivato dalla sua passione e dall’amore per il calcio. Se non è così, troverà difficile avere una carriera di successo nel mondo del calcio”.

Fonte: Ansa

Primavera, la Lazio cala il Settebello: 7-2 al Bari, primo sorriso in campionato del 2016

La Lazio Primavera finalmente spezza il tabù del 2016 in campionato. Dopo il pareggio contro il Pescara e la sconfitta contro il Palermo, i biancocelesti si scatenano ai danni del Bari penultimo in classifica. Bisognava vincere a tutti i costi per sperare ancora nei play off, ma contro i pugliese i biancocelesti hanno scatenato anche la rabbia relativa alla sconfitta, immeritata, in Coppa Italia contro l’Inter.

BOTTA E RISPOSTA INIZIALE – La Lazio passa al 7′ con Rossi, bravo a ribattere con un tap-in spettacolare una traversa colpita da Calì. Nelle battute di gioco iniziale si vede tutta la voglia di rivalsa per la beffa subita contro l’Inter, ma le lacune difensive per i biancocelesti restano, ed al 9′ il Bari riequilibra immediatamente la situazione con Lopez, perfettamente servito da Minicucci che si incunea in maniera sin troppo agevole tra le maglie della difesa di Inzaghi.

SCOSSA LAZIO – Come non era avvenuto nelle precedenti partite, la Lazio si scuote e dilaga già nel primo tempo. Manoni al quarto d’ora finisce a terra nell’area pugliese, Murgia si incarica della trasformazione ma Raimondi respinge. Sulla ribattuta però arriva il gol del due a uno. Poco prima della mezz’ora Calì si toglie la soddisfazione del gol che il legno gli aveva precedentemente negato, ed è la rete che indirizza la partita. Ancora Murgia e Palombi permettono infatti alla Lazio di chiudere la prima frazione di gioco sul cinque a uno, quasi troppa grazia dopo le recenti difficoltà.

SETTEBELLO – Il Bari ci tiene comunque a giocarsi la partita, e ad inizio ripresa un calcio di punizione di Castrovilli sorprende un non impeccabile Matosevic. Nella ripresa si vedono in biancoceleste tante facce nuove. Al posto di Dovidio c’è spazio per Ceka, esordio assoluto in biancoceleste per lui. Così come per l’ex Vitesse Ennali, che si toglierà lo sfizio dell’assist per il settimo gol allo scadere, firmato da Palombi, che in precedenza aveva firmato anche la sesta rete (tripletta personale dunque per lui) sfruttando gli ampi spazi concessi dalla difesa barese. Entra anche Sarac, nuovo gettone dopo il match contro l’Inter. Il sette a due finale porta la Lazio a meno tre dal quinto posto occupato dal Crotone e a meno cinque dalla quarta piazza occupata dal Frosinone, che hanno entrambe pareggiato. Un primo passo avanti per una risalita che si prospetta lunga e difficile.

Fabio Belli

IL TABELLINO

LAZIO-BARI 7-2

Marcatori: 7′ Rossi (L), 9′ Lopez (B), 16′, 37′ Murgia (L), 28′ Calì (L), 39′, 58′, 90′ Palombi (L), 47′ Castrovilli (B)

LAZIO (4-3-3): Matosevic; Manoni, Mattia, Quaglia, Dovidio (46′ Ceka); Folorunsho, Rokavec, Murgia (73′ Sarac); Palombi, Calì, Rossi (60′ Ennali). A disp. Borrelli, Lazzari, Cotani, Cardoselli, Petro, Impallomeni, Beqiri, Bernardi, Bezziccheri. All. Simone Inzaghi

BARI (4-2-3-1): Raimondi; Turi (57′ Nitti), Gernone (46′ Silletti), Panebianco, Scalera; Armènise, Yebli; Minicucci (68′ Portoghese), Castrovilli, Tutino; Lopez. A disp. Lizzano, Ciampa, Dellino, Polimuro, Ippedico, De Palma. All. Corrado Urbano

Arbitro: Camplone (sez. Pescara). Assistenti: Notarangelo-Perrotti.

NOTE. Ammoniti: 75′ Manoni (L) Recupero: 1′ pt; 2′ st.

AUSTRALIAN OPEN – Ecco la vincente femminile

Angelique Kerber è la nuova campionessa degli Australian Open femminili. La tennista tedesca, testa di serie numero 7 nella classifica generale, ha sconfitto in finale Serena Williams con il punteggio di 6-4, 3-6, 6-4 in due ore e otto minuti. Per la Kerber quello conquistato è l’ottavo titolo della carriera e la prima vittoria nello Slam. La prima e unica tedesca a vincere l’Australian Open era stata nel 1994 Steffi Graf.

Per la statunitense Williams fallito l’assalto al settimo titolo nel major australiano. La sconfitta subita le ha impedito di eguagliare il record di ventidue Slam vinti proprio dalla Graf. L’americana era arrivata sino alla finale senza perdere un set e, inoltre, veniva da otto successi nelle ultime otto finali dello Slam. Per trovare Serena sconfitta in una sfida per un titolo Slam bisogna tornare indietro nel tempo sino agli Us Open del 2011.

Queste le sue dichiarazioni al termine dell’incontro: “Non ho pensato al record ma non sono un robot, può capitare anche a me di perdere qualche volta. E’ stato un bell’incontro. Sono molto felice per lei. Ci siamo incontrate diverse volte e l’ho battuta spesso ma oggi ha giocato davvero bene, è sempre stata positiva e non ha mai mollato. E’ una brava ragazza, sono contenta che abbia vinto lei. Credo di aver fatto del mio meglio oggi. Non mi darei un ottimo, ma questo è tutto ciò che sono riuscita a fare oggi. Forse domani potrei fare qualcosa di diverso, ma ciò che ho dato sul campo è il massimo che potevo fare in questo momento”. Poi incalzata sul record della Graf: “Non ci ho pensato minimamente, ero solo concentrata per vincere questa partita. Il record non era il mio obiettivo”. L’americana non pensa al ritiro, anche se nel suo discorso al termine della gara si è dimenticata di dare appuntamento al prossimo anno al pubblico di Melbourne: “Non sono mai stata bravissima nei discorsi di ringraziamento, qualcosa dimentico sempre. Ma il prossimo anno sarò presente sicuramente”.

Udinese – I convocati di Colantuono

Questa la lista dei giocatori convocati da Stefano Colantuono per il match di domani con la Lazio.

Portieri: Karnezis, Meret, Romo;

Difensori: Adnan, Armero, Coppolaro, Danilo, Edenilson, Felipe, Heurtaux, Piris, Wague, Widmer;

Centrocampisti: Badu, Fernandes, Guilherme, Kone, Kuzmanovic, Lodi;

Attaccanti: Di Natale, Perica, Thereau, Zapata.

Colantuono in conferenza: “Pronti per la Lazio, non abbiamo paura”

Che la gara tra Udinese e Lazio sia delicata lo si nota dal fatto che la squadra di Colantuono arrivi da 3 sconfitte consecutive ed un ritiro punitivo, dall’altra parte invece c’è una Lazio che troppe volte ha mancato il risultato quando invece era sul punto di dover confermare i risultati precedenti. Per parlare della gara il tecnico dell’Udinese Colantuono è intervenuto in conferenza stampa: “La Lazio è forte, ma abbiamo preparato al meglio questa gara. Dobbiamo pensare solo a noi stessi e non agli altri. Ho grande rispetto per la squadra di Pioli. Quest’anno si è rinforzata, ma si ritrova in una situazione più difficile del previsto perché questo campionato è strano. Non dobbiamo aver paura. Dobbiamo dare continuità di risultati così da non doverci più guardare indietro”.

Udinese-Lazio, tra i convocati di Pioli ritorni importanti…

Il compito che avrà la Lazio nella trasferta di domani contro l’Udinese sarà quello di confermare quanto di buono mostrato nelle ultime uscite. A formello è da pochi minuti terminata la conferenza stampa in cui il Mister Pioli ha presentato Udinese-Lazio. Al termine della stessa,è stata comunicata la lista dei convocati che partiranno alla volta di Udine. Due ritorni importanti tra i disponibili: Marchetti e Basta. Se il primo, come dichiarato da Pioli, lascerà anche domani spazio a Berisha, il terzino destro è recuperato totalmente e partirà nell’undici titolare. Di seguito l’elenco completo dei convocati per Udinese-Lazio:

Portieri: Marchetti, Berisha, Guerrieri;

Difensori: Basta, Biševac, Gentiletti, Hoedt, Konko, Mauricio, Patric;

Centrocampisti: Candreva, Cataldi, Felipe Anderson, Mauri, Milinkovic, Onazi, Parolo;

Attaccanti: Djordjevic, Keita, Klose, Matri.

CONFERENZA- Pioli: “Non possiamo più sbagliare. Il mercato? Manca ancora qualche giorno…”

Una vittoria in rimonta, in casa, contro il Chievo, per non fermarsi più. E’ questo che vuole Pioli, la cerca da mesi questa benedetta continuità che non arriva mai. Adesso arriva la trasferta di Udine, ed i tre punti varrebbero davvero tanto, Pioli lo sa, vuole una Lazio concentrata ed aggressiva, come nel secondo tempo della partita con il Chievo. Queste le parole del mister in conferenza stampa.

Dopo sei risultati utili forse è stata intrapresa la strada giusta?

“Dobbiamo continuare ad accelerare, il nostro obiettivo è fare sei vittorie di fila, non sei risultati utili. I centravanti non segnano tanto? Il gioco c’è, il problema è l’attacco alla porta, non solo dei centravanti. Ultimamente però stiamo segnando con continuità”.

C’è nervosismo?

“Io più che nervosismo vedo la voglia di cambiare marcia e tornare a vivere belle domeniche con i tifosi”.

Berisha o Marchetti?

“Federico sta bene, ma giocherà Berisha perché Marchetti si è allenato poco con noi”.

La Lazio meglio nel secondo tempo, perché?

“Stiamo lavorando per tornare ad essere più equilibrati, ma l’approccio non è stato sbagliato nelle ultime gare. Però segnare nel secondo tempo significa che fisicamente siamo ok e che l’aspetto mentale è tornato ad essere positivo”.

Alti e bassi in questa stagione. Obiettivi?

“L’obiettivo lo abbiamo dal primo giorno di ritiro, giocare in Europa. Ora però di passi falsi ne abbiamo fatti già tanti, non possiamo più permettercene. Attenzione a domani, sarà difficile, ma vogliamo vincere”.

Che Udinese ti aspetti?

“Con l’Udinese abbiamo già giocato due volte, ci aspetta una partita fisica e difficile. Dobbiamo affrontarla nel modo giusto mettendo in campo ciò che abbiamo preparato in settimana”.

La Lazio ha ripreso a camminare, che difficoltà troverà ad Udine?

“Se vogliamo arrivare in Europa dobbiamo camminare parecchio. Non dipende solo da noi perché rincorriamo, ma da parte nostra dobbiamo fare tanti punti. L’Udinese è preparata, ma siamo pronti ad affrontarla”.

Cosa consiglia a Felipe Anderson?

“Con lui ci parlo molto, non serve dargli consigli qui… Sta lavorando molto, è un’arma che siamo contenti di avere a disposizione”.

Bisevac?

“È quasi un mese che si allena, ma i suoi compagni di reparto sono stati male, non so chi sceglierò domani”.

Il mercato è chiuso?

“Un obiettivo lo abbiamo centrato, poi dovevamo sfoltire la rosa e solo dopo, forse, acquistare ancora. La società sta lavorando, manca poco, ma sono in perfetta sintonia”.

La Roma al 5° posto è uno stimolo in più?

“Vogliamo raggiungere chi è davanti a noi, indipendentemente da chi ci si trovi”.

 

 

 

 

Il doppio ex Corradi: “Vi spiego i punti deboli di Lazio e Udinese”

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Ai taccuini del ‘Messaggero Veneto’, il doppio ex Bernardo Corradi ha parlato della sfida tra Lazio Udinese, in programma domani alle 15 al Nuovo Friuli: “La Lazio, sotto il profilo delle prestazioni, vive un buon momento, nonostante abbia sbagliato un paio di gare con cui avrebbe potuto compiere il salto di qualità. Il suo punto debole è certamente il reparto arretrato: appare evidente infatti come sia la squadra che subisce più gol nel primo quarto d’ora e che ne prende molti su palla inattiva. L’Udinese? A volte si siede. Sono tre anni che succede e secondo me ciò si spiega con la mancanza di quello zoccolo duro composto da italiani che c’era ai miei tempi e che faceva da traino, agevolando inoltre il lavoro dell’allenatore“.