Pensare oggi che 16 anni fa la Lazio lottava per lo scudetto ed era una delle squadre più forti d’Europa fa venire un senso di malinconia in noi nostalgici e di incredulità per gli under 20. Eppure era così. Prendiamo la Delorean e torniamo indietro nel tempo, precisamente al 7 maggio del 2000. Siamo alla penultima giornata, la stagione si avvia alla conclusione e la Lazio seconda deve recuperare 2 punti alla Juventus capolista. I biancocelesti vincono, non con poca fatica, al Dall’Ara contro il Bologna per 2 a 3. A mettere a rischio il risultato è il grande ex Beppe Signori che sigla una doppietta, ma alla fine i capitolini riescono a portare a casa i 3 punti grazie alle reti di Conceição, Simeone e Salas.
In contemporanea, a Torino si gioca una partita ancor più importante: Juventus Parma. I bianconeri vincono 1 a 0 con gol di Del Piero, ma scoppia una violenta polemica: il Parma aveva trovato il pareggio inspiegabilmente annullato dall’arbitro De Santis. Moviole su moviole per analizzare l’azione, ma sull’incornata decisiva di Fabio Cannavaro non esiste alcun fallo, né altri comportamenti irregolari da annullare la rete. Le polemiche aumentano quando De Santis rilascia delle dichiarazioni in cui afferma di aver fischiato prima che Cannavaro colpisse la palla, ma i replay confutano la versione dell’arbitro romano. Alla fine la Lazio lo vinse lo stesso quello scudetto grazie alla clamorosa sconfitta dei bianconeri a Perugia. Sedici anni dopo, Massimo De Santis è tornato sull’accaduto e ai microfoni di Radio Crc ha spiegato: “Quell’errore in Juventus-Parma mi ha segnato per la vita. Feci un errore sull’errore: un arbitro di Roma non poteva arbitrare Juventus-Parma e lo dissi anche al designatore e col senno di poi mi sarei rifiutato. Al 90esimo ho sbagliato dando il calcio d’angolo, ma con l’esperienza acquisita e col senno di poi, nell’indecisione avrei dato rimessa. Con quell’episodio mi sono portato dietro la nomea di juventino…”.

Tutti i fan dei Nirvava e gli appassionati di musica si sono per lunghi anni interrogati sul misterioso suicidio di Kurt Cobain, leader celebre e frontman della band, giorno 5 Aprile del 1994.
La stagione della Lazio può considerarsi già conclusa, con oltre due mesi di anticipo rispetto al canonico calendario calcistico. L’eliminazione agli ottavi di finale di Europa League, ha infatti sancito in modo praticamente definitivo la conclusione anticipata della fallimentare annata biancoceleste, una conclusione che in campionato era arrivata già da parecchie domeniche. Ed ecco che cominciano ad arrivare le prime voci di una possibile, o forse probabile, diaspora dei gioielli biancocelesti, mai come in questo momento attratti dalle sirene di squadre ambiziose, italiane e straniere. Si era parlato molto già in passato del noto interessamento del Manchester United per Felipe Anderson, un interessamento che, parola di Tare, era sfociato in un’offerta monstre di oltre 50 milioni di Euro. Dall’Inghilterra adesso rilanciano la trattativa, anzi, una fonte anonima vicina al club che sarà di Josè Mourinho dà praticamente per fatto il trasferimento ai Red Devils del numero 10 biancoceleste, trasferimento che verrà ufficializzato al termine della stagione. Del resto era stato lo stesso Lotito, secondo il quotidiano “La città di Salerno“, a confermare con vanto il buon esito della trattativa, parlando in tribuna durante Salernitana-Crotone con il Ds dei calabresi. “Anderson l’ho preso a 8 milioni di euro e l’ho rivenduto a 60, l’anno prossimo andrà al Manchester United“, questa la frase che si sarebbe lasciato sfuggire il patron della Lazio, salvo poi smentire con un comunicato ufficiale sul sito biancoceleste. La Lazio naufraga ed i suoi gioielli vanno in cerca di lidi più prosperosi, mentre il presidente esulta per il probabile ed ennesimo, lauto guadagno. Che sia iniziata la diaspora?
Aveva disputato 19 gare consecutive tra lo stupore di tifosi ed addetti ai lavori, ma anche per lui questo periodo di grazia e salute fisica è terminato. Uscito malconcio dalla disfatta casalinga di Europa League contro lo Sparta Praga, Abdoulay Konko, che già aveva comunque preso parte alla gara in condizioni affatto ottimali, è atteso presso la clinica Paideia lunedì alle ore 15 per accertamenti clinici. Si teme un problema muscolare per il laterale francese, non nuovo a questo tipo di problemi fisici. Alla Paideia saranno sicuramente felici di rivedere Bubu, da troppo tempo assente dalla clinica romana.