Ballotta sul dualismo in porta alla Lazio: Provedel come prima scelta, ma Mandas è una garanzia #Lazio #Calcio #Portieri
L’ex portiere della Lazio, Marco Ballotta, ha offerto un’analisi intrigante sul dualismo tra i pali biancocelesti, focalizzandosi su Ivan Provedel e Christos Mandas, e sul momento attuale della squadra. Con il campionato alle porte, le sue parole stimolano curiosità su come la Lazio possa sfruttare al meglio le sue risorse, creando una sana competizione interna per tornare ai livelli più alti.
Nelle sue dichiarazioni, Ballotta ha espresso fiducia nel ruolo di Provedel come titolare. «Il titolare deve essere sicuramente Provedel, se è tornato quello di un paio d’anni fa e ha risolto i suoi problemi fisici e mentali. Ha dimostrato di essere di buonissimo livello». Aggiunge un tocco di riflessione personale: «Poi è vero, ha avuto qualche défaillance quest’anno e ha perso il posto, ma quando l’ho incontrato al 25° anniversario dello Scudetto l’ho trovato sereno. Se torna quello che conosciamo, non c’è nessun problema». Queste frasi evidenziano come l’esperienza e la forma fisica possano fare la differenza in un ruolo tanto esposto.
Passando al giovane Mandas, Ballotta non nasconde il potenziale del portiere, alimentando l’interesse su possibili sorprese. «Mandas è un portiere promettente, può migliorare tanto, ma al momento penso che il titolare debba essere Provedel». Questa affermazione solleva domande su come la crescita di Mandas possa influenzare la gerarchia, rendendo la situazione ancora più avvincente per i tifosi.
Ballotta ha poi sottolineato l’importanza di una rosa equilibrata, specialmente nel ruolo dei portieri, un aspetto che potrebbe essere cruciale per la stagione. «Oggi in ogni ruolo servono due giocatori sullo stesso livello, anche per i portieri. La Lazio è ben coperta. Non vedo lati negativi, l’importante è che ci sia una competizione sana, dove chi gioca meno si faccia trovare pronto». Queste parole invitano a riflettere su come la profondità della squadra possa tradursi in performance più solide e imprevedibili.
Sull’idea di un’alternanza fissa tra i portieri, l’ex biancoceleste si è espresso con fermezza, condividendo una prospettiva che accende dibattiti. «L’alternanza non fa bene. Ai miei tempi, se giocavi poco, sapevi che il tuo campionato era la Coppa Italia. Il ruolo del secondo portiere è delicatissimo: hai poche occasioni e, se sbagli, vieni subito etichettato come inaffidabile», e conclude con un avvertimento: «Quando giochi devi essere preparato, presente e non sbagliare nulla». Questa visione storica aggiunge un layer di curiosità, mostrando come le dinamiche del calcio evolvano, ma alcune sfide rimangano le stesse.
Infine, Ballotta ha trasmesso ottimismo sul futuro della Lazio, focalizzandosi sulla motivazione del gruppo. «Si parte da una buona base. Gli stessi giocatori, dopo la scorsa stagione, avranno voglia di riscatto». E avverte con un tocco di suspense: «Attenzione al Como, ha fatto una buona squadra. Ma la Lazio è pronta». Con queste riflessioni, l’ex portiere lascia i lettori con l’anticipazione di una stagione ricca di opportunità e colpi di scena.