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Lazio, due nuove chiavi: Dele-Bashiru in mezzo e Cancellieri davanti

Lazio – L’ultimo step che separa la squadra di Maurizio Sarri dall’esordio in campionato a Como il 24 agosto è l’ultima amichevole pre-stagionale contro l’Atromitos, il 16 agosto. Quest’ultimo sarà l’ultimo match di prova per far capire a Mau quale dovrà essere la formazione titolare che affronterà gli uomini di Cesc Fabregas.

Lazio, Dele e Cancellieri protagonisti nella prossima stagione?

Nella partita contro il Burnley di sabato si sono viste molti sviluppi tattici interessanti. I primi sono riguardanti il gol di Matteo Cancellieri. La rete è stata il coronamento perfetto di un contropiedi da manuale orchestrato dalla squadra capitanata da Mattia Zaccagni.

La fisicità di Dele-Bashiru per recuperare il pallone, l’eleganza e la visione di Pedro per lanciare Cancellieri che, da solo davanti al portiere, non ha potuto far altro che spedire il pallone in porta per il gol valso la terza vittoria nella tournee pre-stagionale.

L’asse centrocampo-attacco ha quindi trovato i suoi elementi chiave: Dele-Bashiru e Cancellieri. Con un Mattia Zaccagni apparso svogliato e fuori forma, e con Dia completamente fuori dagli schemi tattici di Mau, il peso dell’attacco passa per le mani, o meglio per i piedi, di Castellanos e Cancellieri. A tal proposito, non sarebbe utopia immaginare un possibile attacco a due composto da entrambi.

Lazio
Cancellieri (Foto Fraioli)

Vecino ko a sorpresa: i sospetti sull’infortunio che agitano la Lazio

Aggiornamenti sulle condizioni di Matias Vecino: Ottimismo in casa Lazio dopo l’affaticamento muscolare! #Lazio #Vecino #Calcio

Cosa sta succedendo con Matias Vecino alla Lazio? In una giornata di riposo per la squadra, con gli allenamenti che riprendono domani, l’attenzione è tutta sul centrocampista uruguaiano, che ha dovuto saltare l’amichevole contro il Burnley. Le notizie che filtrano da Formello suscitano un misto di preoccupazione e speranza, lasciando i tifosi a chiedersi se si tratti di un problema serio o di qualcosa di passeggero.

A quanto pare, c’è un buon ottimismo riguardo alla sua condizione, con l’idea che non si tratti di un infortunio grave. Come riportato dal Corriere dello Sport, Vecino dovrebbe essersi fermato in tempo, evitando così il rischio di una lesione più seria. Potrebbe quindi non essere necessario sottoporlo a esami approfonditi, e lo staff medico della Lazio esaminerà la situazione con maggior precisione tra 24 ore, ovvero quattro giorni dopo la rifinitura di venerdì. In quel momento, Vecino aveva interrotto anticipatamente l’allenamento che precedeva la partenza per l’amichevole, rendendo le sue condizioni un punto da monitorare con attenzione.

Mentre la gestione del suo infortunio proseguirà durante la settimana, l’obiettivo è prepararlo al meglio per l’esordio ufficiale. Con l’inizio della stagione a Como che si avvicina, e solo l’amichevole con l’Atromitos da disputare prima delle partite ufficiali, non verranno presi rischi. Vecino ha accusato un fastidio alla coscia sinistra, la stessa che lo aveva costretto a fermarsi per tre mesi la scorsa stagione, tra fine novembre e inizio marzo, con una ricaduta di dicembre che aveva provocato una lesione miotendinea. Quest’estate, con il mercato ancora fermo, ogni precauzione sarà presa per evitare problemi futuri, tenendo tutti con il fiato sospeso su come evolverà la situazione.

Lazio snobba la terza maglia col Burnley: il retroscena che fa sorridere tifosi e critici!

Anticipazioni sulla terza maglia della Lazio: il retroscena che fa impazzire i tifosi! #Lazio #Calcio #MaglieNuove

Con l’inizio del campionato che si avvicina rapidamente, l’eccitazione dei tifosi non si limita solo alle prestazioni sul campo, ma si estende anche ai dettagli di stile che accompagneranno la squadra nella stagione 2025/26. Cresce la curiosità per la presentazione ufficiale del terzo kit, l’ultima maglia destinata a completare il guardaroba della Lazio.

Anche se il club non l’ha ancora svelata ufficialmente, il web ha fatto il suo lavoro, anticipando tutto con leak irresistibili. Le prime foto stanno girando online da giorni, e alcuni store internazionali hanno già messo la maglia in vendita prematura, offrendo agli appassionati un’occhiata dettagliata che stuzzica l’immaginazione.

Quello che si intravede da queste anteprime è una divisa con un forte impatto visivo e simbolico. La maglia sarà di colore blu notte, una tonalità elegante e profonda. Il dettaglio più significativo sarà un disegno tono su tono che riprenderà “l’aquila stilizzata” che adornava la maglia bianca della passata stagione.

Quella divisa ha avuto un enorme successo, come elemento iconico che ha conquistato i cuori dei tifosi, e riproporlo sul terzo kit rafforza un legame profondo con la storia e l’identità della Lazio, rendendo questa novità ancora più intrigante.

Come riportato dal Corriere dello Sport, il debutto della maglia era in programma per l’amichevole di sabato scorso in Inghilterra. Tuttavia, i colori scuri del Burnley hanno creato un problema di visibilità, portando la società a rimandare l’esordio per scegliere un momento più adatto.

Ora, questa maglia blu completerà il set per la stagione, affiancandosi alla classica prima maglia celeste – già sfoggiata in match come quelli contro Primavera, Galatasaray e Burnley – e alla seconda maglia bianca, vista nella trasferta contro il Fenerbahce. L’attesa per la presentazione ufficiale è palpabile: chissà quando finalmente la vedremo in azione su un campo ufficiale?

Lazio sfiora il record abbonamenti: tifosi in delirio per quel traguardo epico in vista!

La Lazio vola verso un traguardo da record: abbonamenti in forte ascesa! #Lazio #Tifosi #CalcioItaliano

Nel mondo del calcio, dove i grandi acquisti spesso arrivano dal mercato, la Lazio sta dimostrando che il vero asso nella manica è il suo pubblico fedelissimo. Mentre il calciomercato estivo è stato turbolento e avaro di colpi, la risposta degli spalti si conferma un’iniezione di fiducia fondamentale per la squadra. Stiamo entrando nel rush finale della campagna abbonamenti, con gli ultimi dieci giorni a disposizione dei tifosi per assicurarsi un posto allo Stadio Olimpico. La scadenza è fissata per le 23:59 del 20 agosto, e i dati attuali parlano di un entusiasmo alle stelle, che accende la curiosità su quanto ancora possa crescere questo sostegno.

A oggi, sono state sottoscritte oltre 27.400 tessere, un numero che non solo certifica l’immenso amore per i colori biancocelesti, ma che ha già superato il dato della stagione 2009-10. Come sottolinea il Corriere dello Sport, il podio delle migliori campagne abbonamenti dell’era Lotito è ormai a un passo. Il traguardo di quota 30 mila non sembra irraggiungibile, e ogni nuovo abbonamento potrebbe rappresentare una spinta vitale per una squadra che quest’anno punterà tutto sul campionato e sulla Coppa Italia, senza le distrazioni delle coppe europee.

Quello che rende questo risultato ancora più affascinante è il contesto in cui è nato. Nonostante le polemiche societarie e un mercato inizialmente bloccato, la passione dei tifosi biancocelesti non si è affievolita, dimostrando un attaccamento che va oltre le difficoltà. Un elemento chiave è l’attesa per il derby con la Roma, previsto già alla quarta giornata, un evento che nessun supporter vuole perdersi. La società ha chiarito che la campagna abbonamenti non verrà riaperta a settembre, rendendo questi ultimi giorni l’ultima opportunità per unirsi alla festa. Con l’entusiasmo che cresce, i tifosi potrebbero scrivere un nuovo capitolo nella storia della Lazio.

Sarri impone il suo mantra spigoloso alla Lazio: preparatevi a una stagione irriverente!

La Lazio vira verso un approccio più pragmatico per la nuova stagione! Scopri come la squadra sta abbracciando un’identità più solida e meno spettacolare. #Lazio #CalcioPragmatico #SerieA

Con l’inizio della preparazione estiva alle porte, la Lazio sta già mostrando segni di una trasformazione che sta accendendo la curiosità tra i tifosi. Si rinuncerà parzialmente al fascino offensivo per essere più pragmatici, un cambio di rotta che promette di rendere la squadra più competitiva e imprevedibile sul campo. Ma cosa significa esattamente per i biancocelesti? Il mantra è chiaro: la squadra deve essere corta, aggressiva e muoversi come un blocco unico, un principio che sembra già radicato nei meccanismi di gioco.

A distanza di poche settimane, l’influenza del nuovo allenatore è evidente nei movimenti della squadra, con un focus marcato sulla compattezza difensiva e sull’organizzazione. Questa impronta si traduce in una maggiore solidità, assorbita con rapidità dai giocatori, come dimostrato nei match precampionato. I soli tre gol subiti, tra cui l’infortunio di Guendouzi contro il Fenerbahce, evidenziano un livello di applicazione e concentrazione che fa sperare in grandi cose. È affascinante vedere come questi dettagli stiano plasmando una Lazio più coesa, lasciando i fan a chiedersi se questa evoluzione porterà a risultati sorprendenti.

La partita contro il Burnley ha poi confermato questa tendenza, con la squadra che ha concesso pochissime opportunità a un avversario di livello internazionale. Le occasioni più pericolose degli inglesi, tra cui due dei tre legni colpiti, sono nate da situazioni casuali come lunghi traversoni sul lato debole o da un calcio d’angolo. Proprio i calci piazzati rappresentano un’area da affinare, ma con il tempo a disposizione, c’è spazio per perfezionare questi aspetti. Questa attenzione ai dettagli difensivi fa crescere l’interesse: la Lazio saprà bilanciare difesa e attacco per emergere in campionato?

Ora, la vera sfida per la Lazio è eguagliare i record difensivi del passato, come le 21 partite a porta inviolata nella stagione del secondo posto. Come riportato da fonti attendibili, la squadra potrebbe persino accentuare un approccio più conservativo, puntando a una identità meno “spettacolare” ma decisamente più pragmatica. Immaginate una Lazio matura, che sa quando e come colpire, costruendo vittorie su una base solida e quasi impenetrabile: un’evoluzione che potrebbe catturare l’attenzione di tutti gli appassionati di calcio.

Lazio, infermeria in tilt: quali guerrieri si salveranno per il Como?

Lazio in infermeria: chi sarà pronto per il Como? #Lazio #Infermeria #SerieA

L’infermeria della Lazio è un vero rompicapo in questi primi giorni di stagione, con infortuni che si moltiplicano e mettono a dura prova le strategie della squadra. Viene da chiedersi: quanti giocatori riusciranno a essere in forma per l’esordio contro il Como? I problemi non si limitano a Matias Vecino, ma si estendono a macchia d’olio in tutti i reparti, costringendo lo staff tecnico a improvvisare e navigare a vista mentre l’attesa per il campionato cresce.

L’ultimo nome a entrare in lista è quello del giovane Belahyane, fermato da un trauma alla caviglia durante l’allenamento. Questo imprevisto lo mette in forse per l’ultimo test amichevole, interrompendo bruscamente un mese cruciale di apprendistato tattico nel nuovo ruolo di mezz’ala. Eppure, c’è un barlume di ottimismo: il suo recupero per la prima giornata di Serie A non sembra in discussione, anche se questo stop rallenta la sua piena integrazione negli schemi della squadra.

La situazione si complica con i tre giocatori che non hanno nemmeno partecipato alla tournée in Turchia: Patric, Gigot e Isaksen. Prendiamo Patric, il difensore spagnolo: dopo aver completato il lungo protocollo riabilitativo per l’operazione alla caviglia di marzo, è stato colpito da una lesione di medio grado al retto femorale della coscia sinistra. Secondo quanto riportato, c’è una flebile speranza di vederlo convocato per la seconda giornata, ma la strada verso la forma ottimale si preannuncia tutt’altro che semplice.

Gigot rappresenta invece un’incognita ancora più intrigante. Il difensore francese è alle prese con la lombosciatalgia, un infortunio che lo ha bloccato dopo appena una settimana di preparazione. Oltre a dover superare questo ostacolo imprevedibile, dovrà lottare per riconquistare posizioni nelle gerarchie difensive una volta tornato in campo – una sfida che potrebbe riservare colpi di scena.

Infine, c’è il caso di Gustav Isaksen, che sta affrontando un percorso di recupero particolarmente lungo dai postumi della mononucleosi. L’attaccante danese è costretto a ripartire da zero con la sua preparazione atletica, intensificando gradualmente il lavoro personalizzato. La sua assenza, però, è un fattore che non va sottovalutato: priva la Lazio di una freccia importante in attacco, rendendo le prime uscite ufficiali piene di incognite e suspense.

Sarri spiazza tutti: il suo favorito in panchina, chi gioca per la Lazio contro il Como?

Chi deciderà il match della Lazio contro il Como: Castellanos o Dia? Un intrigante dilemma in attacco per l’esordio in Serie A! #Lazio #SerieA #Calcio

Mentre la fase difensiva ha mostrato un consolidamento e una solidità rinnovata, il vero punto di domanda in casa Lazio resta il reparto offensivo. È qui che le cose si complicano, con un meccanismo ancora da affinare, come un’orchestra alla ricerca della sua melodia perfetta e, soprattutto, del protagonista principale che possa fare la differenza.

Una chiave per sbloccare questo potenziale potrebbe essere Gustav Isaksen, ma solo nella sua versione migliore. Basterebbe ripensare alla sua prestazione a San Siro contro il Milan: un giocatore in grado di spaccare le difese, creare superiorità numerica e determinare gli episodi cruciali, come dimostrato dal cartellino rosso provocato e dal rigore conquistato in quella memorabile serata. Serve proprio quella imprevedibilità e quel coraggio nell’uno contro uno per un attacco davvero efficace.

Il vero enigma, però, è la scelta del centravanti titolare, un duello tra Valentín “Taty” Castellanos e Boulaye Dia. Da una parte, Castellanos sembra avere i favori del pronostico per l’esordio contro il Como, grazie a una preparazione estiva senza intoppi. È stato impiegato come titolare nelle amichevoli di prestigio, fino a quella con il Burnley, accumulando un vantaggio in termini di condizione fisica e intesa con i compagni.

Dall’altra, c’è Dia, per il quale il tecnico ha una predilezione tecnica evidente. Riconosce nel senegalese, ex di Salernitana, una qualità superiore e una capacità quasi istintiva di interpretare le complesse geometrie del suo calcio. Dia è il tipo di attaccante che “sente” le linee di passaggio e si muove negli spazi giusti, un profilo ideale per il “Sarrismo”. Tuttavia, il suo punto debole è la fragilità fisica: ha dovuto fermarsi di nuovo per un risentimento alla caviglia, lo stesso problema che lo ha tormentato nella stagione passata.

Alla fine, si tratta di una scelta cruciale: affidarsi alla solidità di Castellanos o rischiare con il talento puro di Dia? La Lazio ha un disperato bisogno di gol dal suo numero nove, e la speranza è che uno dei due possa finalmente emergere, portando quella prolificità essenziale per ambire a risultati importanti in questa stagione.

Calciomercato Lazio, i 4 desideri segreti di Sarri finiti nel nulla: retroscena beffardi

I sogni di mercato infranti della Lazio: 4 acquisti top che cambiano le carte in tavola

Immaginate una squadra che doveva rinforzarsi per sognare in grande, ma si trova bloccata dal mercato: ecco i 4 acquisti che il tecnico della Lazio bramava per rivoluzionare la rosa, solo per vederli sfumare a causa del blocco per l’indice di liquidità. #CalciomercatoLazio #SogniInfranti #SerieA

Con solo due settimane all’esordio in campionato, la Lazio si prepara a una sfida tosta contro un Como ambizioso, che ha investito pesantemente per puntare all’Europa. E se i biancocelesti si trovano in una situazione opposta? Un’estate di “zero euro spesi”, imposta dalla Covisoc, che durerà almeno fino a gennaio, ha lasciato la squadra senza rinforzi, alimentando curiosità su come riusciranno a colmare le lacune.

Ma cosa avrebbe voluto il tecnico per trasformare la rosa? Stando ai retroscena, l’idea era ritoccare il gruppo con tre o quattro innesti di qualità, focalizzati sull’attacco. Pensate a una mezzala sinistra creativa, un vero “erede” di Luis Alberto per inventare giocate imprevedibili, o un esterno destro più letale sotto porta rispetto a Isaksen – magari un profilo versatile come Felipe Anderson, capace anche di reinventarsi da “falso nueve”. Sono dettagli che, secondo il Messaggero, avrebbero potuto fare la differenza, lasciando i tifosi a chiedersi: e se questi colpi fossero arrivati?

Nonostante le limitazioni, il tecnico non si è arreso e sta già infondendo entusiasmo nel gruppo, lavorando per adattare la squadra ai suoi principi di gioco. L’obiettivo è creare una nuova identità, con più organizzazione e intensità, partendo dalla rosa ereditata e valorizzando al massimo ciò che c’è a disposizione. È una sfida che intriga, perché chissà se riuscirà a plasmare una Lazio imprevedibile con quello che ha.

I primi segnali positivi arrivano dalla difesa, che sembra già un punto di forza. Basti pensare all’amichevole in Inghilterra, dove la Lazio ha vinto per 1-0 contro il Burnley grazie a un gol di Cancellieri: un mix di tattica e atteggiamento che fa ben sperare. Se l’attacco è ancora un enigma da risolvere, questa solidità difensiva potrebbe essere la chiave per una stagione sorprendente. Non resta che seguire gli sviluppi per vedere se la Lazio saprà sorprendere tutti.

Lazio, Sarri nel panico: quella statistica che non si vedeva da anni e fa tremare gli spogliatoi

La statistica che sta tormentando la Lazio: da quanto tempo il centrocampo è così sterile? #Lazio #SerieA #CalcioProblemi

Immaginate una squadra ambiziosa come la Lazio, pronta a lottare per l’Europa, ma con un tallone d’Achille che rischia di vanificare tutti gli sforzi. Ecco da quanto non succedeva: un centrocampo così poco prolifico da suscitare non solo preoccupazione, ma anche un urgente bisogno di cambiamento. I biancocelesti stanno lottando con un’eredità della stagione passata che si traduce in una sterilità offensiva al centro del campo, un fattore che potrebbe frenare le loro ambizioni in Serie A.

Questo problema è messo in evidenza da numeri che parlano da soli e che, come riportato da un’analisi de Il Messaggero, appaiono particolarmente allarmanti. Nella stagione 2024/2025, i centrocampisti della Lazio hanno prodotto appena 6 reti, posizionandosi peggio rispetto a squadre come Monza e Lecce. È un dato che non solo evidenzia una carenza nella costruzione della manovra, ma anche una difficoltà nei movimenti offensivi, rendendo il reparto mediano un freno invisibile per l’intera squadra.

Per contestualizzare quanto sia grave, basta un tuffo nel passato: per ritrovare un centrocampo così poco efficace nella storia recente della Lazio, dobbiamo tornare indietro alla stagione 2005/2006, quando giocatori come Liverani, Cesar, Mudingayi e Behrami dominavano il reparto. Questo confronto storico non fa che accentuare l’urgenza di un’inversione di rotta, trasformando quella che era una semplice statistica in una vera e propria sfida per il futuro del club.

Ora, l’attenzione si sposta su come superare questo ostacolo. L’investimento estivo su Fisayo Dele-Bashiru è stato mirato proprio per infondere dinamicità e capacità di inserimento nel centrocampo. Ma il peso non può ricadere solo su di lui: servono contributi da tutta la rosa. Mattéo Guendouzi, con sole 3 reti finora, deve alzare il livello in zona gol, mentre l’esperienza di Matías Vecino – che ha segnato 29 reti in 12 anni in Serie A – e la potenza balistica di Danilo Cataldi, con i suoi 11 gol, potrebbero fare la differenza. Estrarre questo potenziale nascosto non è più un’opzione, ma una necessità per riportare la Lazio ai vertici che le competono, trasformando dati freddi in una storia di riscatto.

Lazio, abbonamenti da urlo: Superati 27.500, Lotito sfiora il podio storico dei suoi tempi

Lazio abbatte record di abbonamenti: oltre 27.500 tessere vendute, e il podio storico è a portata di mano! #Lazio #AbbonamentiRecord #TifosiBiancocelesti

La passione per la Lazio non accenna a spegnersi, con i tifosi che continuano a dimostrare un attaccamento straordinario alla squadra, indipendentemente dai risultati sul campo. È affascinante vedere come questa fedeltà incrollabile stia trainando una campagna abbonamenti che sta riscrivendo la storia del club, superando aspettative e quota dopo quota.

Oltre 27.500 tessere vendute: un segnale forte. Secondo i dati ufficiali, sono già più di 27.500 i sostenitori che hanno scelto di assicurarsi un posto allo Stadio Olimpico per le gare casalinghe della squadra della Lazio. Questo risultato è impressionante, soprattutto sapendo che il team sarà impegnato solo in competizioni nazionali come Serie A e Coppa Italia nella prossima stagione – un impegno che non ha frenato l’entusiasmo dei fan.

Obiettivo storico: il podio dell’era Lotito. Con questo ritmo, il club è vicinissimo a un traguardo leggendario, ossia entrare tra le tre migliori campagne abbonamenti dall’arrivo di Claudio Lotito alla presidenza. Basterebbero circa 1.500 tessere in più per superare le 28.731 della stagione 2004/05, il terzo miglior dato di sempre. Con ancora quasi due settimane a disposizione, chissà se questa spinta riuscirà a fare la differenza?

Ultima chiamata per i tifosi: la scadenza è fissata al 20 agosto. Chi non ha ancora aderito ha tempo fino a mercoledì 20 agosto alle ore 23:59 per unirsi alla carica. La società potrebbe valutare riaperture in seguito, ma per catturare ogni emozione fin dal primo minuto, l’invito è chiaro – non lasciatevela sfuggire. L’energia dell’Olimpico potrebbe essere il segreto per affrontare al meglio le sfide che aspettano la squadra.

Lazio, la mossa segreta: documenti in arrivo a fine agosto, ma sarà un bluff?

Eccitazione per il Flaminio: Lazio in corsa per un progetto da 400 milioni! Aggiornamenti che potrebbero rivoluzionare lo stadio e la città. #Flaminio #LazioStadium

Il futuro dello Stadio Flaminio è al centro di nuovi sviluppi che stanno accendendo l’interesse dei tifosi e degli appassionati di calcio. Con la Lazio protagonista di un ambizioso piano, emergono dettagli che promettono cambiamenti significativi, ma che lasciano anche spazio a interrogativi su tempistiche e ostacoli.

A fare luce sulla situazione è intervenuto Alessandro Onorato, assessore allo Sport del Comune di Roma, durante un’intervista. Lui ha rivelato che la Lazio ha già mosso i primi passi concreti. «Il 13 dicembre del 2024 la Lazio ha presentato la sua manifestazione d’interesse per il Flaminio, con un progetto da oltre 400 milioni di euro. C’è da tenere presente che, per un investimento del genere su una struttura iper vincolata come il Flaminio, ci vuole un po’ di tempo. Gli uffici del Comune, che sono particolarmente rapidi, hanno inviato alla Lazio la richiesta di integrazione dei documenti. Alcuni già sono arrivati, ora ne mancano solo 3. Ci sono pure dei cittadini che hanno potuto avere accesso a questi atti. Quello che ancora manca riguarda l’aspetto urbanistico, perché aumenta la cubatura se aumenta la capienza del Flaminio, la parte sulla mobilità e quella sull’impatto ambientale. Io sono convinto che entro fine agosto arriveranno anche quelli che mancano». Queste parole non solo tracciano una roadmap precisa, ma fanno sorgere una domanda: riusciranno i biancocelesti a superare questi ultimi ostacoli in tempo?

E poi? Il processo non si ferma qui, e Onorato ha delineato cosa accadrà dopo l’invio dei documenti. «Dopodiché? Una volta fatto questo, parte (a settembre) la Conferenza dei Servizi, che è una riunione tecnica di 30 enti fra Municipio, 5 dipartimenti comunali, la Regione Lazio Sovrintendenza comunale, statale, alcuni ministeri etc… Essi forniranno un parere tecnico sul progetto della Lazio: si, no o si con prescrizioni. A quel punto, se la Conferenza dei Servizi fornirà un parere positivo, la Giunta comunale potrà dare o meno la pubblica utilità, come è stato fatto con lo stadio della Roma. Noi abbiamo il dovere di recuperare il Flaminio». Questa fase, piena di incognite, potrebbe essere il vero turning point: un sì potrebbe aprire le porte a un rinnovato impianto, ma un no rischierebbe di bloccare tutto, lasciando i fan a chiedersi cosa potrebbe essere.

Non mancano, però, le voci contrarie e le sfide da affrontare, come evidenziato dalle parole di Onorato. «Se sono nati comitati contro il Flaminio alla Lazio? Si, ce ne sono 3, però ci sarà da fare un confronto con la cittadinanza che dovrà essere basata su questo. Prima non c’era nulla in quel quadrante, c’era addirittura la campagna molti anni fa. In più, riguardo alla nuova mobilità per portare la gente al nuovo stadio Flaminio, alla base di tutto c’è un’ipocrisia grande come una casa. Non si tiene conto che raggiungere lo stadio Olimpico quando ci sono le partite è, in realtà, un inferno. Il piano di mobilità di allora è stato pensato quando c’erano ancora nemmeno c’erano le auto a scoppio e nessuno ha mai pensato a questo». Queste osservazioni sottolineano quanto il dibattito sia vivo e complesso, con questioni di traffico e comunità che potrebbero influenzare l’esito finale.

Infine, Onorato non ha esitato a confrontare la situazione italiana con esempi esteri, invitando a riflettere su ritardi e mentalità. «Ogni volta che si vuole fare un’opera pubblica, ci si aspetta che tu abbia la bacchetta magica, invece bisognerebbe avere una visione più collettiva da parte di tutti. Il confronto con la cittadinanza sul Flaminio, se la Conferenza dei Servizi darà parere positivo, andrà fatto, ma in maniera chiara. Se vogliamo tutti le opere pubbliche e poi, al momento finale, nessuno lo vuole per qualsiasi motivo, allora non se ne esce. Gli altri paesi viaggiano molto più velocemente rispetto all’Italia, basti pensare a Barcellona e al Camp Nou. Lo stanno ricostruendo, sono arrivati a 27mila posti e permettono al Barca di giocarci mentre ancora lo devono ultimare. Immaginate se si dovesse pensare a una cosa del genere con lo stadio Olimpico a Roma (con questa mentalità che ancora abbiamo) chi darebbe mai un’autorizzazione?». In un mondo del calcio sempre più veloce, queste parole alimentano la curiosità: la Lazio riuscirà a superare le burocrazie e dare vita a un Flaminio moderno, o prevarranno le resistenze? Solo il tempo, e i prossimi passi, lo diranno.

La Lazio di Sarri sfida le quote: un sogno Scudetto da non sottovalutare?

Le quote da capogiro per lo Scudetto della Lazio: un sogno che vale oro? #ScudettoLazio #CalcioScommesse

Immaginate di scommettere su un sogno che potrebbe cambiare tutto: le quote per la vittoria dello Scudetto della Lazio sono astronomiche, oscillando tra 30.00 e 35.00. Questo significa che con una puntata di soli 10 euro, potreste vincerne tra i 300 e i 350. Ma è solo un numero o c’è di più dietro? Queste cifre lasciano spazio a una narrazione affascinante, dove il rischio e la gloria si intrecciano, spingendo i tifosi a chiedersi: è davvero possibile?

Per contestualizzare queste quote elevate, è interessante confrontarle con quelle delle squadre favorite. Napoli e Inter: Sono le principali candidate alla vittoria finale, con quote molto basse che si attestano tra 2.50 e 4.25. Poi, c’è il secondo gruppo con Milan e Juventus: Formano il secondo gruppo di contendenti, con quote che variano generalmente tra 4.50 e 6.50. Subito prima della Lazio, troviamo Roma e Atalanta: Si posizionano subito prima della Lazio, in una fascia intermedia con quote che vanno da 12.00 a 25.00. Questo confronto evidenzia quanto la Lazio sia vista come un’outsider, alimentando la curiosità su cosa potrebbe accadere se le cose girassero per il verso giusto.

Ecco una panoramica rapida delle quote indicative per la Lazio vincente dello Scudetto, basate sui principali bookmaker:

  • Snai: 33.00
  • Sisal: 30.00
  • Eurobet: 34.00
  • Bet365: 33.00 (equivalente di 33/1)

Queste variazioni tra i diversi operatori aggiungono un tocco di suspense, invitando i lettori a riflettere su quale sia la scommessa più allettante.

Ma perché le quote per la Lazio sono così alte? Si tratta di fattori come il blocco del mercato in entrata, che limita le opzioni, e l’emergenza in difesa con cui la squadra inizierà il campionato. I bookmaker valutano questi rischi, rendendo la quota un riflesso delle incertezze. Tuttavia, la presenza di un allenatore di alto livello come Maurizio Sarri impedisce che salga ulteriormente, lasciando aperta la porta a quella che sarebbe una vera e propria impresa sportiva. In un mondo dove ogni partita può ribaltare le previsioni, questa situazione non fa che aumentare l’interesse: la Lazio potrebbe essere la sorpresa del campionato?

Lazio in stallo: i segreti del blocco mercato e la strategia “sottobanco” che sta facendo discutere tutti

Il mistero del mercato Lazio: perché le uscite dettano le regole? #Calciomercato #LazioEstate

Immaginate una sessione di calciomercato dove le entrate sono bloccate e le uscite dettano il ritmo: è esattamente ciò che sta vivendo la Lazio in questa estate rovente. Con il club biancoceleste costretto a navigare tra vincoli finanziari e promesse da mantenere, le strategie in campo si trasformano in un vero rompicapo che tiene tutti con il fiato sospeso. Nonostante le tante voci e i sogni di rinforzi, la realtà è che il focus è tutto sulle partenze, lasciando il tecnico a ingegnarsi con la rosa attuale per fare di necessità virtù.

Il motivo di questo stallo non è una sanzione, ma un vincolo finanziario imposto dalle regole federali, legato al rapporto tra il “costo del lavoro allargato” (stipendi e ammortamenti) e i ricavi. La Lazio deve rientrare nei parametri dell’indice di liquidità, e la scadenza cruciale è fissata per il 30 settembre. Per bilanciare i conti, la via più diretta sarebbe vendere un giocatore di alto profilo, ma la società ha giurato di preservare l’ossatura della squadra, evitando uno smantellamento che potrebbe destabilizzare tutto.

Ora, con le opzioni limitate, l’unica strategia per sbloccare il futuro è alleggerire la rosa, cedendo quei giocatori che non rientrano nei piani. È un’operazione delicata per il ds, che deve gestire casi come Basic, Fares e Kamenovic, senza dimenticare le situazioni complesse di Gigot e di uno tra Cancellieri e Noslin. Gli ingaggi elevati di questi esuberi complicano le trattative, rendendo ogni mossa una scommessa ad alto rischio. Il vero colpo di scena arriverà se queste cessioni andranno in porto: da lì dipenderà se la Lazio potrà finalmente agire a gennaio, trasformando questa impasse in una nuova opportunità sul mercato.

Ex allenatore: “Cataldi poteva guidare la Lazio, ma il calcio è imprevedibile”

Il ritorno di Cataldi: un pilastro che potrebbe sorprendere tutti? #Lazio #Cataldi #SerieA

Il centrocampo della Lazio accoglie di nuovo uno dei suoi protagonisti indiscussi: Danilo Cataldi è pronto a tornare in azione dopo un periodo di assenza. Cresciuto nel vivaio biancoceleste e originario di Roma, questo regista classe 1994 porta con sé la voglia di lasciare il segno in una stagione ricca di sfide.

Per la squadra, il rientro di Cataldi equivale a un vero e proprio rinforzo: un elemento di esperienza e intelligenza tattica, con oltre 200 presenze alle spalle. La sua capacità di gestire il gioco con precisione lo rende essenziale, offrendo stabilità e visione che vanno oltre il semplice recupero fisico.

Ora, con più opzioni a disposizione, Cataldi emerge per la sua regia pulita e il controllo dei tempi, differenziandosi da giocatori come Nicolò Rovella, che spicca per dinamismo e interdizione. Questa versatilità apre scenari interessanti, specialmente nella fase di costruzione dal basso, dove il suo stile preciso potrebbe fare la differenza.

A parlare del suo potenziale è Massimo Drago, che lo ha allenato in passato: «La Lazio è sempre stata casa di Cataldi e con Sarri può fare un’ottima stagione. Con me era una mezzala di inserimento da 7 e 8 gol, l’ho schierato anche come trequartista. Ma lui ha le qualità per fare tutti i ruoli del centrocampo. Rovella è cresciuto moltissimo. Hanno lo stesso modo di interpretare di giocare in calcio. Potrebbero giocare insieme nel ruolo di regista. Oggi Danilo ha acquisito maggiori geometrie. Sa giocare facile corto, ma ha anche un buon calcio che gli permette di anche per andare lungo». «Per Cataldi a Firenze è stata una stagione positiva. Io vedevo un calciatore che sarebbe potuto diventare il capitano della Lazio. Lui ha bisogno di fiducia e con Sarri l’ha sempre avuta. L’avvento di Sarri alla Lazio per lui è stata una fortuna. Ha fatto sì che venissero fuori le sue caratteristiche al 100%».

Queste parole evidenziano come Cataldi non sia solo un ritorno, ma una risorsa che potrebbe influenzare le dinamiche della squadra, alimentando l’attesa per ciò che verrà.

Lazio nel caos: difesa colabrodo e quel big pronto ad andarsene

Emergenza difesa per la Lazio: Ruggeri verso l’addio, cosa succederà ora? #Lazio #Calciomercato #SerieA

Il calciomercato della Lazio sta entrando in una fase cruciale, con le uscite che attirano l’attenzione dei tifosi. Dopo settimane di incertezze, il club biancoceleste ha finalmente deciso il futuro di Ruggeri: niente rinnovo del contratto in scadenza nel giugno 2026. Questo giovane difensore, che era stato visto come una possibile soluzione interna per rafforzare una difesa già in difficoltà numerica, è ora pronto a lasciare i colori biancocelesti, lasciando spazio a interrogativi su come la squadra gestirà questa lacuna.

Secondo quanto riportato, il trasferimento di Ruggeri alla Carrarese è ormai vicinissimo: manca solo il via libera ufficiale. Questa mossa fa parte di una strategia per alleggerire la rosa e ridisegnare le gerarchie difensive, ma non fa che aumentare la curiosità su quali alternative il club riuscirà a trovare per evitare ulteriori problemi.

La difesa della Lazio è attualmente in piena emergenza, con diversi infortuni e squalifiche che stanno complicando i piani. Patric è di nuovo fuori per uno stiramento, appena rientrato da un problema alla caviglia; Gigot sta lottando con un persistente mal di schiena; e Romagnoli è squalificato, saltando le prime due giornate di campionato. Con appena tre centrali di ruolo disponibili su cinque, ogni decisione di mercato diventa una questione di vitale importanza, che tiene i fan col fiato sospeso.

Ora, con la cessione di Ruggeri che si profila all’orizzonte, la priorità per la Lazio è chiara: rinforzare urgentemente il reparto difensivo. Il club deve puntare su un difensore giovane, già pronto per la Serie A e in grado di adattarsi in fretta al sistema di gioco della squadra, per non rischiare di iniziare la stagione con una difesa troppo debole.

I prossimi giorni saranno decisivi per la Lazio, con mosse di mercato che potrebbero fare la differenza tra una partenza solida e una stagione zoppicante. I tifosi si chiedono: riuscirà il club a risolvere questa emergenza in tempo per l’esordio? L’attesa è palpabile, e ogni sviluppo potrebbe cambiare le sorti della difesa biancoceleste.

Sarri sconvolge il centrocampo Lazio: mosse audaci che faranno discutere i puristi

Nuove soluzioni a centrocampo per la Lazio: esperimenti in corso a Formello!

Cosa succede quando una squadra deve reinventarsi senza rinforzi di mercato? La Lazio sta testando mosse intriganti nel cuore del suo gioco, con indicazioni dirette dal centro di allenamento che promettono sorprese. Preparatevi a scoprire i dettagli che potrebbero cambiare le sorti della stagione. #Lazio #Calcio #PreCampionato

Con la nuova stagione che si avvicina e il mercato in entrata ancora bloccato, il tecnico è costretto a ingegnarsi per rafforzare il centrocampo, un reparto essenziale per il suo stile di gioco ma privo di un vero rimpiazzo per Luis Alberto. L’assenza dello spagnolo ha scatenato una vera ricerca interna di alternative, ma trovare la formula giusta si sta rivelando più complicata del previsto. Immaginate la tensione: ogni allenamento potrebbe svelare la chiave per un centrocampo più creativo e solido.

Tra gli esperimenti più chiacchierati c’è quello con Fisayo Dele-Bashiru, provato come mezzala sinistra durante il pre-campionato. Il nigeriano, però, ha faticato a interpretare il ruolo con equilibrio, mostrando limiti sia in fase di costruzione che in copertura. Un test che, almeno per ora, non ha convinto, lasciando i tifosi a chiedersi se sia solo una fase o un bivio tattico.

Le opzioni sul tavolo non mancano, ma nessuna sembra ancora definitiva. Matías Vecino emerge come scelta solida: la sua esperienza e la dimestichezza con i meccanismi del tecnico lo rendono un’opzione affidabile, ideale per aggiungere profondità e inserimenti alla manovra offensiva. Un’idea più audace, invece, prevede di spostare Nicolò Rovella da regista a mezzala, approfittando dei progressi di Danilo Cataldi, che appare in forma e pronto a lottare per il ruolo di playmaker titolare. Chissà se questa mossa audace potrebbe essere l’asso nella manica.

Secondo La Gazzetta dello Sport, l’unico elemento stabile in mediana per la Lazio è Mattéo Guendouzi. Il francese, leader naturale sulla fascia destra, non ha rivali e si posiziona come il pilastro del centrocampo. Da tenere d’occhio anche Reda Belahyane, adattato da regista a mezzala fin dall’inizio del ritiro: un talento giovane e promettente, ma ancora tutto da plasmare, che potrebbe riservare sorprese inaspettate.

Con il campionato che bussa alla porta e il mercato che non offre uscite, il tecnico deve trovare un lampo di genio per ridare vivacità e creatività al centrocampo. La posta in gioco è alta, e ogni passo a Formello potrebbe fare la differenza: resterete sintonizzati per vedere come si evolverà questa sfida tattica?

Lazio, retroscena bollenti: Sarri non era l’unica scommessa pazza sul tavolo!

Clamoroso retroscena sulla panchina della Lazio: la scelta non era l’unica opzione in ballo! #Lazio #SerieA #CalcioItaliano

Immaginate lo scenario: il nuovo commissario tecnico della Nazionale, Gennaro Gattuso, sta girando i ritiri della Serie A come un detective in cerca di talenti. Dopo la sosta a Bologna, eccolo arrivare a Roma per una visita al centro sportivo di Formello, il quartier generale della Lazio. Non si tratta solo di una cortesia formale – quest’incontro promette scintille, con retroscena di mercato che potrebbero farvi ripensare a tutta la stagione.

Ma andiamo al cuore della storia: il faccia a faccia tra Gattuso e l’allenatore della Lazio non è un semplice scambio di saluti. Come riportato da Il Messaggero, entrambi erano in lizza per la panchina biancoceleste dopo l’addio del precedente tecnico. L’allenatore della Lazio era il favorito del patron, ma dietro le quinte, alcuni agenti vicini al direttore sportivo hanno provato a spingere per Gattuso come alternativa di peso. Una mossa che fa riflettere su quanto le decisioni nel calcio possano essere imprevedibili.

Oggi, i destini di questi due tecnici si sono intrecciati in modo intrigante: Gattuso ha preso le redini della Nazionale, mentre l’allenatore della Lazio è tornato a Formello dopo un’assenza di 489 giorni, pronto a rilanciare il progetto. Questo incontro non è solo una chiacchierata – segna la fine di un capitolo e l’inizio di uno nuovo, tutto incentrato su collaborazione e ambizioni per il calcio italiano.

Chissà cosa emergerà da questo pomeriggio: valutazioni tecniche, discussioni su talenti emergenti e confronti tattici potrebbero aprire le porte a una sinergia tra club e Nazionale. Magari, tra i giovani osservati da Gattuso, c’è già il prossimo campione pronto a sfondare con la maglia azzurra.

Calciomercato Lazio: Insigne snobbato per motivi inaspettati che faranno discutere i tifosi

Calciomercato Lazio: Perché Insigne resta fuori dai piani biancocelesti? Scopri la svolta strategica del club #Lazio #Calciomercato #Insigne

Immaginate un ritorno da sogno per Lorenzo Insigne, reduce dalla sua avventura in Major League Soccer con il Toronto FC, pronta a culminare in un romantico ricongiungimento con Maurizio Sarri. Eppure, questa intrigante ipotesi di calciomercato sembra destinata a rimanere solo un’ipotesi. Il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, ha messo fine a ogni speculazione, rivelando che il club sta abbracciando una nuova filosofia che potrebbe sorprendere i tifosi.

Al centro di questa svolta c’è un chiaro cambio di rotta: la Lazio punta ora sui giovani talenti per costruire il futuro. In un’intervista a Radio Radio, Fabiani ha espresso grande rispetto per un campione come Insigne, ma ha ribadito che la strategia è focalizzata su profili emergenti. La società intende “andare alla scoperta di giovani elementi e non di trentenni”, una linea che definisce come una “linea verde”, prioritizzando l’innovazione e la freschezza per la squadra che verrà.

Le parole di Fabiani non lasciano spazio a dubbi, e sono proprio quelle che catturano l’essenza di questa decisione. Ecco la sua dichiarazione completa: «Più suggestione che altro. Noi abbiamo riconfermato Pedro, e lo farei per altri dieci anni, è un uomo spogliatoio e professionista dentro e fuori dal campo. Ma io voglio andare alla scoperta di giovani elementi e non di trentenni. Il mio modo di operare è rivolto ai giovani quindi tutto rispetto per Insigne ma credo che non rientri nei parametri di costruzione della Lazio». Questa affermazione non solo chiude la porta a Insigne, ma sottolinea come la Lazio stia valutando ogni mossa con un occhio al lungo termine.

Infine, Fabiani ha approfittato dell’occasione per rafforzare la fiducia in Pedro, un veterano che rimane un pilastro dello spogliatoio grazie alla sua professionalità e leadership. Con questa scelta, il club conferma che non aggiungerà altri profili esperti all’attacco, preferendo investire nella scoperta di nuovi talenti per un futuro promettente e dinamico. Chissà quali sorprese arriveranno ora sul mercato biancoceleste?

Lazio, verso il campionato: sabato a rieti con l’Atromitos il test finale

Lazio – Nella giornata di ieri, immediatamente alla partita amichevole vinta contro il Burnley, la Lazio è rientrata a Roma. Oggi giornata di allenamento tra le mura del Centro Sportivo di Formello. Domani giornata di riposo per Mattia Zaccagni e compagni.

Lazio, il piano societario in vista del rientro in campionato

La ripresa degli allenamenti sarà prevista per la giornata di martedì in vista dell’ultima amichevole pre-stagionale degli uomini di Maurizio Sarri contro i greci dell’Atromitos.

Nelle prossime ore si saprà di più sulle condizioni di Matias Vecino, assente nella sfida al Burnley, e di Gustav Isaksen.

La Lazio inizia a carburare, la partita di ieri come dimostrazione ottimale. Le gambe sembrano pesare di meno e il gioco cresce a vista d’occhio. In poche settimana si è passato da passaggi lenti e meccanici a un sistema di gioco fluido e organizzato, classico del gioco di Maurizio Sarri.

Lazio
La formazione della Lazio (Foto Fraioli)

Il Presidente Claudio Lotito e il Direttore Sportivo Angelo Fabiani hanno solamente un piano in mente: far felici i tifosi della Curva Nord. Troppo pesante il finale della passata stagione sotto la guida di Marco Baroni. La Lazio vuole ripartire, e vuole farlo subito.

L’Europa che conta è molto distante, in campionato sarà battaglia vera per accaparrarsi un posto tra le big. Ma la Lazio, e soprattutto mister Sarri, è pronta a dire la sua con i suoi mezzi migliori.

Lotito accusa: “Proteste orchestrate da chi paga? Io non mi arrendo!”

Lotito accusa: “Dietro le manifestazioni di dissenso c’è qualcuno che paga. Ma sono un combattente”

Cosa sta succedendo dietro le quinte della Lazio? Il presidente Claudio Lotito, in una recente intervista al quotidiano Domani, affronta con determinazione le polemiche che lo circondano, dalle proteste dei tifosi al suo ruolo politico, fino alle voci insistenti su una possibile vendita del club. Le sue parole non lasciano spazio a dubbi, alimentando un senso di mistero su chi potrebbe essere coinvolto.

Lotito non ci va leggero sulle manifestazioni di dissenso che hanno infuocato l’ambiente biancoceleste. “Finché il dissenso non travalica il rispetto delle regole, va bene. Io vado avanti, indosso l’impermeabile estate e inverno, sono un combattente e mai un reduce. Probabilmente do fastidio a qualcuno. Non sono io che stabilisco chi, ma faccio le mie considerazioni. Sicuramente dietro c’è qualcuno che spende soldi, va in giro, affitta un aereo per fare degli striscioni in cielo. Chi paga questa roba?” Questa dichiarazione solleva interrogativi intriganti: davvero c’è una regia nascosta dietro le critiche, e come influenzerà il futuro della squadra?

Passando al suo impegno politico come senatore di Forza Italia, Lotito mantiene un tono granitico, sminuendo qualsiasi malcontento interno. “Non ho avvertito nulla in tal senso, poi se qualcuno ha qualche mal di pancia, se lo farà passare”. È una replica che fa riflettere: è solo sicurezza o c’è di più sotto la superficie, magari tensioni che potrebbero riecheggiare nel mondo del calcio?

Infine, sulle speculazioni circa una cessione della società, il presidente le liquida come pura fantasia. “Sono tutte boutade di persone che si inventano fantomatiche offerte”. Con queste parole, Lotito proietta un’immagine di fermezza assoluta, lasciando i fan a chiedersi se questa stabilità reggerà o se nuove sfide sono all’orizzonte per la Lazio. Che cosa riserverà il prossimo capitolo in questa saga?