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Insigne fa il prezioso: Lazio in attesa, il colpo estivo è appeso a un filo

Il sogno di Insigne con la Lazio è ancora acceso: un talento in attesa di una nuova sfida in Serie A! Segui le ultimissime sul calciomercato biancoceleste e scopri se l’affare si sbloccherà presto. #Calciomercato #Lazio #Insigne

La pista che porta a Lorenzo Insigne, talentuoso attaccante classe 1991 ed ex capitano del Napoli, non è ancora chiusa. Dopo l’esperienza in Major League Soccer con il Toronto FC, conclusasi a fine stagione scorsa, il fantasista di Frattamaggiore si trova attualmente svincolato e in cerca di una nuova avventura.

Secondo indiscrezioni raccolte da Formello, il club biancoceleste sta monitorando la situazione, in attesa dello sblocco del mercato per i calciatori senza contratto. Insigne, che con il Napoli ha conquistato due Coppe Italia e una Supercoppa, ha già ricevuto manifestazioni d’interesse da parte di alcune società italiane, tra cui l’Udinese, ma al momento non ha aperto a queste ipotesi.

La priorità dell’attaccante resta chiara: indossare la maglia della Lazio e tornare a lavorare con Maurizio Sarri, allenatore toscano che lo aveva già valorizzato ai tempi d’oro in azzurro. Sarri, tecnico conosciuto per il suo calcio offensivo e organizzato, ha sempre avuto un rapporto speciale con il numero 10, esaltandone le doti di dribbling e finalizzazione.

Nei giorni scorsi, a Cortina d’Ampezzo, si è tenuto un incontro tra l’agente di Insigne e Claudio Lotito, presidente della Lazio. L’obiettivo: valutare i margini di manovra dell’operazione e capire se, tra settembre e ottobre, il club potrà intervenire almeno sul mercato degli svincolati.

Qualora la trattativa non dovesse concretizzarsi in tempi brevi, ogni discorso verrebbe rinviato alla sessione invernale di calciomercato a gennaio. A quel punto, la palla passerebbe di nuovo a Insigne, che dovrà decidere se attendere ancora l’offerta della Lazio o valutare altre destinazioni.

La situazione resta fluida, ma una cosa è certa: il legame professionale e umano tra Insigne e Sarri rappresenta una forte motivazione per l’attaccante, che sogna di tornare protagonista in Serie A e di giocare di nuovo sotto le luci dell’Olimpico. Gli appassionati si chiedono: riuscirà Insigne a realizzare questo ambizioso ritorno, o il tempo scivolerà via portando nuove sorprese? Solo il calciomercato ci darà le risposte.

Zanetti elogia la Lazio: “Squadra e allenatore top”, ma lancia la sfida al Verona

Paolo Zanetti si prepara alla sfida contro la Lazio: elogi e nuovi rinforzi in vista

Immaginate un allenatore che, alla vigilia di una partita cruciale, non solo carica la sua squadra ma anche esprime ammirazione per l’avversario. È esattamente ciò che ha fatto Paolo Zanetti in conferenza stampa prima di Lazio-Verona. Con parole che suscitano curiosità sulle sue strategie e sui recenti arrivi, il tecnico del Verona ha condiviso insight intriganti. #LazioVerona #SerieA #CalcioItaliano

Zanetti ha iniziato parlando dei nuovi acquisti, rivelando come questi giocatori stiano plasmando il progetto della sua squadra. Egli ha descritto i rinforzi come elementi chiave per colmare lacune specifiche, evitando scommesse azzardate. “Al-Musrati non è ancora ufficiale, ma credo che siamo vicini e dovrebbe accadere in giornata. Sono giocatori funzionali al progetto, con un bel background, che vanno a colmare le zone dove ci servivano giocatori che non fossero scommesse. Sono arrivati 4-5 giocatori di spessori, d’esperienza. Tutti arrivano da situazioni da mettere a posto, ma potenzialmente ragazzi che ci possono dare una grande mano. Orban lo conoscete. Credo mancasse velocità, strappo, è un giocatore che lavora per il gol, è affamato. Non ha grande altezza, ma abbiamo preferito questo tipo di profilo con caratteristiche che ci mancavano. Anche Bella-Kotchap ha potenzialità incredibili, 100kg di muscoli, alto. Arriva da 2 anni di quasi inattività, ma è stato un crack importante da più giovane. Ha scelto l’Hellas per rilanciarsi. Al-Musrati è un giocatore d’esperienza, anche lui sposa in pieno il nostro progetto. Devono essere le nostre nuove colonne”. Queste parole non solo evidenziano la profondità del mercato del Verona, ma fanno sorgere la domanda: questi nuovi arrivi basteranno per affrontare una big come la Lazio?

Passando a un prospetto più giovane, Zanetti ha espresso cautela e ottimismo, enfatizzando l’importanza di un approccio graduale. Il suo commento solleva interesse su come gestire talenti emergenti in un contesto competitivo, dove la pressione può essere un doppio taglio. “Il progresso è che non bisogna dare al ragazzo nessun tipo di pressione. Arriva da un lungo periodo di inattività. Mi piace non solo il lato tecnico, si allena bene, vuole crescere, è affamato, è onorato di indossare la maglia del Verona. Neanche io posso dire quanto margine abbia. Che sia di livello alto è fuori discussione, la sfida ora è avere continuità e non sarà facile. Dobbiamo dargli tempo. La base da cui parte è alta, questo è evidente, ma voglio farlo lavorare senza chiedergli di vincere le partite. Anche Orban avrà bisogno della squadra, così come se arriveranno altri. È un giocatore forte, il nostro obiettivo è aiutarlo a dimostrarlo in campo”. Questo passaggio invita i fan a riflettere su quanto il Verona stia investendo nel futuro, bilanciando ambizione e realismo.

Infine, tornando alla sfida imminente, Zanetti ha dedicato parole di rispetto alla Lazio, che potrebbero stuzzicare la curiosità sui tatticismi della partita. Il suo messaggio è un misto di avvertimento e motivazione, ricordando quanto sia vitale mantenere la concentrazione. “Assolutamente. Questo mi preoccupa di più, anche se sono contento degli arrivi. C’è una partita importantissima, in trasferta. Non ci possiamo permettere nemmeno per un minuto di non pensare alla partita. Rischiamo di diventare presuntuosi. Alzando la qualità è più semplice, ma non arrivano giocatori che vincono da soli. Dobbiamo mantenere la base mostrata a Udine. Sono i nuovi che devono entrare in questo binario e non viceversa. Le risposte poi devono arrivare sul campo in una sfida difficilissima. La Lazio è una grandissima squadra con un grandissimo allenatore. Chiedo concentrazione. Il mercato non ci deve togliere niente”. Con queste dichiarazioni, Zanetti non solo eleva l’appeal della gara, ma lascia i lettori con l’intrigante interrogativo: come risponderà il Verona a questa prova sul campo?

Lazio, Cancellieri a gamba tesa: “Dal 2022 solo per loro, adoro tutto di questo club pazzo”

Matteo Cancellieri e il suo legame indissolubile con la Lazio: una storia di passione e crescita nel calcio che vi farà riflettere

Curiosi di scoprire come un giovane talento come Matteo Cancellieri abbia scelto la Lazio con il cuore e stia scalando i gradini del calcio italiano? Preparatevi a un racconto che mescola emozioni, ambizioni e momenti chiave della sua carriera. #Lazio #Cancellieri #SerieA #Calcio

Matteo Cancellieri, l’esterno offensivo classe 2002 della Lazio, sta affrontando una stagione ricca di significati personali mentre la squadra si prepara alla sfida contro l’Hellas Verona. Rientrato nella Capitale dopo un’esperienza in prestito al Parma, il giovane giocatore ha parlato con entusiasmo nel match program ufficiale, offrendo uno sguardo intimo sulla sua evoluzione e sui motivi che lo legano al club biancoceleste. È una storia che cattura l’attenzione, mostrando come una partita possa diventare un incrocio emotivo tra passato e presente.

Per Cancellieri, cresciuto calcisticamente nelle giovanili della Roma e poi esploso con il Verona, l’incontro allo Stadio Olimpico non è solo una gara, ma un capitolo personale. Lui stesso lo definisce un momento di motivazione extra: «Sono state due stagioni che mi hanno aiutato a maturare. Durante la mia prima avventura in biancoceleste avevo poche partite alle spalle, ora invece sono cresciuto e mi sento pronto.» Queste parole evidenziano quanto il suo percorso sia stato di crescita, trasformando sfide in opportunità per brillare sul campo.

Guardando al futuro, Cancellieri non nasconde le sue ambizioni, legate inevitabilmente alle prestazioni con la Lazio. La sua riflessione sulla Nazionale italiana aggiunge un tocco di ispirazione: «Per un italiano ovviamente è un orgoglio ambire alla Nazionale. Tutto però passa dal rendimento con la Lazio. Passo dopo passo ma anche quello è un obiettivo che ho in testa». È un richiamo alle motivazioni profonde che spingono un atleta a migliorare, passo dopo passo, rendendo il suo racconto ancora più coinvolgente.

Non mancano i suoi idoli e i momenti che definiscono il suo stile di gioco. Quando gli chiedono dell’esterno più forte, la sua risposta è piena di ammirazione: «Lamine Yamal è impressionante, ha un talento incredibile. Mi piace tanto anche Dembélé, calciatori che hanno gamba, tecnica, gol e che sanno essere decisivi». Questo insight non solo rivela le sue influenze, ma fa immaginare come Cancellieri stia plasmando il suo ruolo nella Lazio, ispirato da stelle del calcio mondiale.

Dettagli personali come la scelta del numero 22 o il gol più significativo aggiungono un tocco umano alla narrazione. «E’ il giorno in cui mi sono fidanzato e in generale è un numero che mi è sempre piaciuto», spiega, mentre sul suo gol chiave dice: «Quello contro la Roma segnato con l’Empoli. Era l’ultima giornata del campionato 2023/2024, dovevamo solamente vincere per salvarci. Sbloccai la gara e poi regalai l’assist decisivo per Niang, conquistammo la salvezza all’ultimo minuto». Questi aneddoti rendono Cancellieri un giocatore relatable, con storie che potrebbero ispirare chiunque segua il calcio.

Infine, è il suo legame con la Lazio a emergere come il filo conduttore: «Nel 2022, ho voluto da subito la Lazio. Amo giocare qui, mi piace tutto di questo club: il calore dei tifosi, la città. Per questo darò tutto per aiutare la squadra a ottenere grandi risultati». Questa dichiarazione trasmette una dedizione autentica, che potrebbe accendere la curiosità dei fan e spingere i lettori a seguire da vicino la sua evoluzione. Con un talento come Cancellieri, la Lazio ha un capitolo di calcio da scrivere, pieno di passione e promesse per il futuro.

Lazio sotto pressione: Sarri caccia riscatto contro Verona o rischia l’ennesimo flop?

L’Olimpico in cerca di riscatto: La Lazio sfida il Verona per spezzare il tabù! #Lazio #SerieA #Verona

C’è un mistero da svelare all’Olimpico, dove la Lazio e il suo ex tecnico stanno lottando per ritrovare la vittoria che manca da troppo tempo. Immaginate una squadra talentuosa che, dopo un inizio 2024 altalenante, deve ora riconquistare il calore del suo stadio, interrotto da una serie di risultati deludenti.

L’ultima vittoria interna risale al 14 febbraio 2024, una serata epica in Champions League contro il Bayern Monaco di Thomas Tuchel, con una prestazione impeccabile che aveva fatto sognare i tifosi. Ma da quel momento, le cose sono precipitate: sconfitte contro Bologna (1-2), Milan (0-1) e Udinese (1-2), intervallate solo da un pareggio, lo 0-0 contro il Napoli guidato da Walter Mazzarri.

In campionato, il successo casalingo più recente è datato 14 gennaio 2024, quando la Lazio superò il Lecce (1-0) grazie a una rete di Ciro Immobile, il capitano che incarna la passione e la determinazione dei sostenitori. Domenica prossima, la partita contro il Verona potrebbe essere il turning point: gli scaligeri, allenati da Zanetti, arriveranno a Roma con l’obiettivo di conquistare punti vitali per la salvezza, mentre per i biancocelesti si tratta di un’opportunità cruciale per voltare pagina e riaccendere l’entusiasmo del pubblico fedele.

Obiettivi e motivazioni
Per l’allenatore toscano classe 1959, noto per il suo calcio offensivo e ragionato, tornare al successo significherebbe non solo spezzare un digiuno allarmate, ma anche inviare un messaggio forte alla Serie A. Con la zona Europa ancora a portata, ogni punto è prezioso: migliorare la solidità difensiva, valorizzare la qualità a centrocampo e in attacco, e mantenere la concentrazione fino alla fine saranno gli elementi chiave per superare un avversario imprevedibile come il Verona. La posta in gioco è alta, e i tifosi si chiedono se questa sarà la volta buona per il riscatto.

Floriani Mussolini: da nome controverso a debutto stellato in Serie A per l’ex Lazio!

Debuto da sogno per Romano Floriani Mussolini: l’ex giocatore della Lazio brilla in Serie A con un’entrata da urlo! #Cremonese #SerieA #Calcio

Immaginate un giovane talento che, al suo primo assaggio di Serie A, trasforma una partita appesa a un filo in una vittoria epica. È esattamente ciò che ha fatto Romano Floriani Mussolini, terzino destro classe 2003 della Cremonese, in prestito dalla Lazio, durante una serata che ha lasciato tutti a bocca aperta. Con un ingresso nei minuti finali, ha dimostrato di che pasta è fatto, ribaltando le sorti di un match carico di tensione.

La sfida allo stadio Giovanni Zini aveva preso una brutta piega per i padroni di casa, guidati da Davide Nicola. Dopo un promettente 0-2, il Sassuolo è tornato in partita con una rimonta da 2-2, spegnendo l’entusiasmo dei tifosi e rendendo l’aria elettrica. Sembrava un copione già visto, con i grigiorossi a rischio di perdere punti preziosi.

Ma ecco che Floriani Mussolini entra in scena, portando una ventata di freschezza sulla fascia destra. Prima, serve un assist perfetto per il possibile 3-2, annullato dall’arbitro per un presunto fallo in attacco. Un colpo durissimo, che però non lo ferma. Pochi istanti dopo, con uno scatto fulminante, mette Manuel De Luca – un attaccante dalla grande fisicità – a tu per tu col portiere avversario, anche se l’occasione sfuma per un errore sotto porta.

Il colpo di grazia arriva nei minuti di recupero: Floriani Mussolini si fionda in area, guadagna un calcio di rigore che i compagni trasformano in gol, sigillando il 3-2 e la seconda vittoria consecutiva per la Cremonese. La sua prestazione, piena di personalità, velocità e intraprendenza, ha non solo cambiato il destino della gara, ma ha anche acceso i riflettori su di lui come una delle promesse più eccitanti della stagione.

Per i supporter della Cremonese, questa partita contro il Sassuolo resterà un simbolo di sofferenza e trionfo puro. Per Floriani Mussolini, invece, è stato il momento in cui il sogno di incidere sul grande palcoscenico della Serie A si è avverato, trasformando un debutto in una storia da raccontare.

Qualificazioni Mondiali: Hysaj guida l’Albania di Sylvinho, la lista che promette sorprese inaspettate

L’Albania In Corsa Per Il Sogno Mondiale: Hysaj E La Lista Dei Convocati Di Sylvinho #QualificazioniMondiali #AlbaniaNazionale #CalcioInternazionale

Mentre la pausa per le nazionali si avvicina, l’eccitazione cresce per le qualificazioni ai prossimi Mondiali di calcio. L’Albania è pronta a sfidare il destino con una lista di convocati che promette sorprese e determinazione, guidata dal commissario tecnico Sylvinho in partite decisive contro Gibilterra e Lettonia.

Tra i protagonisti spicca Elseid Hysaj, il terzino destro della Lazio con 30 anni di esperienza sul campo. Con oltre 80 presenze in nazionale, Hysaj è un vero pilastro difensivo, ex giocatore di Napoli ed Empoli, apprezzato per la sua leadership e per come gestisce sia la fase difensiva che quella offensiva. La sua convocazione fa sorgere una domanda: riuscirà a guidare l’Albania verso un traguardo storico?

Sylvinho, ex terzino brasiliano con un passato in club come Arsenal, Celta Vigo e Barcellona, è al timone della squadra dal 2023. Il suo stile di gioco, dinamico e organizzato, punta su un mix di veterani e giovani talenti per trasformare l’Albania in una realtà competitiva. Sarà questa la chiave per un’impresa che potrebbe segnare la storia del calcio albanese?

La selezione riflette la crescita del movimento calcistico albanese, con giocatori attivi in campionati di alto livello in Italia, Inghilterra e Turchia. L’obiettivo è cristallino: accumulare punti per scalare le posizioni del girone e avvicinarsi al sogno di una qualificazione mondiale, alimentando la curiosità su come questa squadra possa superare le sfide imminenti.

Le partite di settembre saranno cruciali per testare le ambizioni della nazionale: “Albania – Gibilterra: una sfida in cui i rossoneri dovranno imporsi senza esitazioni, sfruttando il divario tecnico e l’esperienza del gruppo.” Questa gara potrebbe essere l’occasione per un’affermazione netta. Invece, “Lettonia – Albania: incontro potenzialmente più complesso, vista la solidità difensiva della formazione baltica.” Qui, l’Albania dovrà dimostrare resilienza e tattica per uscire vincitrice.

La lista completa dei convocati include:

Portieri: Thomas Strakosha, Elhan Kastrati, Mario Dajsinani;

Difensori: Elseid Hysaj, Ivan Balliu, Mario Mitaj, Naser Aliji, Marash Kumbulla, Ardian Ismajli, Berat Djimsiti, Arlind Ajeti, Adrian Bajrami;

Centrocampisti: Ylber Ramadani, Juljan Shehu, Kristjan Asllani, Qazim Laçi, Adrion Pajaziti, Nedim Bajrami, Medon Berisha, Arbër Hoxha, Jasir Asani, Ernest Muçi;

Attaccanti: Armando Broja, Myrto Uzuni, Rey Manaj, Mirlind Daku.

Con questa squadra, l’Albania è pronta a scrivere una nuova pagina nel calcio internazionale, e gli appassionati non vedono l’ora di vedere se il sogno mondiale diventerà realtà.

Cremonese batte Sassuolo: che i neroverdi non si sveglino proprio contro la Lazio

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La seconda giornata di Serie A regala subito emozioni forti. La Cremonese, dopo l’impresa a San Siro contro il Milan, trova un’altra vittoria di prestigio superando il Sassuolo allo Zini per 3-2. Una gara intensa, che conferma lo straordinario avvio dei grigiorossi e allo stesso tempo mette in allarme la squadra di Davide Ballardini, ancora ferma a zero punti dopo due uscite.

La partita ha visto i padroni di casa portarsi sul 2-0 già nel primo tempo, grazie alle reti di Terracciano e Vázquez. Nella ripresa, però, i neroverdi hanno reagito con orgoglio: Pinamonti ha accorciato le distanze e Berardi, dal dischetto, ha firmato il 2-2. Proprio quando il pari sembrava scritto, al 93’ De Luca ha trasformato un rigore pesantissimo, scatenando l’entusiasmo del pubblico grigiorosso e consegnando tre punti che valgono la vetta della classifica.

Per il Sassuolo, invece, è notte fonda. Due sconfitte consecutive, difesa ballerina e la sensazione di una squadra ancora in fase di rodaggio. E il calendario non aiuta: domenica ci sarà la Lazio, avversaria che non può permettersi passi falsi. L’incognita è sempre la stessa: che i neroverdi non si sveglino proprio contro i biancocelesti.

Vedremo cosa ci riserverà il futuro. Nel mentre, Maurizio Sarri pensa all’Hellas Verona di Paolo Zanetti.

Clamoroso alla Lazio: Samuel Gigot pronto all’addio, spunta una big europea!

Con la fine della sessione estiva di calciomercato sempre più vicina, in casa Lazio si lavora intensamente sul fronte uscite. In particolare, nelle ultime ore ha preso quota la possibile partenza di Samuel Gigot. Il difensore centrale francese, arrivato a Roma dal Marsiglia, non è mai riuscito a ritagliarsi uno spazio vero nella rosa biancoceleste, complice anche un infortunio alla schiena che lo ha tenuto lontano dal campo e dagli allenamenti con il gruppo.

Inizialmente la Cremonese aveva mostrato interesse per il giocatore, ricevendo però un rifiuto netto da parte di Gigot. Successivamente si era fatto avanti anche il Cagliari, ma la pista si è raffreddata quasi subito. Ora, però, spunta una nuova opzione dall’estero: secondo quanto riportato dall’esperto di mercato Matteo Moretto, il Siviglia sta lavorando sul profilo del difensore francese. Il club andaluso, alla ricerca di rinforzi per la retroguardia, avrebbe individuato in Gigot un elemento esperto e di temperamento, adatto al calcio fisico della Liga.

L’operazione potrebbe sbloccarsi in extremis, anche perché la Lazio, senza offerte convincenti per i propri obiettivi in entrata, potrebbe decidere di liberare il giocatore per alleggerire il monte ingaggi. L’eventuale addio di Gigot non rappresenterebbe comunque una perdita tecnica significativa per Maurizio Sarri, che non ha mai potuto contare realmente sul centrale transalpino. Ora resta da capire se il Siviglia affonderà il colpo decisivo prima del gong di mercato.

Lazio Verona, i tifosi si ritroveranno a Ponte Milvio: le ultime

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I tifosi della Lazio si preparano a vivere una serata di grande passione e partecipazione in vista della sfida di domenica contro l’Hellas Verona. Come accaduto in altre occasioni significative, il popolo biancoceleste ha deciso di organizzarsi per un raduno che precederà l’ingresso allo Stadio Olimpico.

L’appuntamento è fissato alle ore 19:30 presso il piazzale di Ponte Milvio, luogo simbolico della tradizione laziale, da cui partirà il corteo che accompagnerà i sostenitori fino ai tornelli dell’impianto capitolino.

L’iniziativa nasce dalla volontà di dare un segnale di compattezza e vicinanza alla squadra di Maurizio Sarri, attesa da un impegno delicato dopo un avvio di stagione che richiede subito punti e certezze. Il corteo rappresenterà non soltanto un momento di aggregazione, ma anche una dimostrazione di identità e appartenenza, con cori, bandiere e sciarpe a colorare il cammino verso l’Olimpico.

Lazio-Verona non sarà dunque soltanto una partita sul campo: l’atmosfera che si respirerà sugli spalti sarà alimentata dall’energia che i tifosi avranno portato sin dal prepartita. Un segnale chiaro, che conferma ancora una volta quanto il pubblico biancoceleste sappia farsi trascinatore nei momenti decisivi, trasformando ogni appuntamento casalingo in una vera festa di fede e passione.

Il corteo in questione verrà utilizzato anche come espediente per protestare contro la società, rea, secondo i tifosi, di non essere vicino alla squadra nei momenti di maggior bisogno.

Biglietti Lazio Verona: prezzi e modalità d’acquisto

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La partita Lazio–Hellas Verona si giocherà domenica 31 agosto 2025 alle ore 20:45 allo Stadio Olimpico di Roma, valida per la 2ª giornata del campionato di Serie A Enilive. La vendita dei tagliandi è iniziata il 21 agosto 2025 a partire dalle ore 12:00, per tutti i settori.

I biglietti sono disponibili online tramite il circuito Vivaticket, e presso i punti vendita Lazio Style 1900 per categorie specifiche.

All’acquisto online è prevista una commissione di servizio pari al 3,80%. Le agevolazioni previste includono: Invalidi Civili al 100% e non deambulanti con accompagnatore, acquistabili esclusivamente in negozio Lazio Style 1900; Under 16, nati dal 1° gennaio 2009, possono acquistare biglietti ridotti; Under 14 (nati dal 1° gennaio 2011) entrano gratis se accompagnati da un genitore (o parente fino al 4° grado) con biglietto a pagamento, ritirando un tagliando omaggio nominativo insieme all’accompagnatore pagante.

In sintesi: per partecipare al match, è possibile comprare i biglietti online su Vivaticket oppure in negozio Lazio Style 1900 (per le categorie speciali), entro il 31 agosto 2025. Il costo finale comprenderà una commissione del 3,80%, quindi è importante verificare i prezzi a seconda del settore scelto.

I prezzi

Per Lazio-Verona i biglietti partono da 30 euro per il settore ospiti, con commissione del 3,8% su Vivaticket. In vendita anche nei Lazio Style 1900 con riduzioni Under 16 e omaggi Under 14 accompagnati. Tribuna Monte Mario da 69 euro.

La Lazio fa i conti con l’infermeria prima del Verona: la situazione infortunati

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A pochi giorni da LazioVerona, in programma domenica 31 agosto 2025 allo Stadio Olimpico, Maurizio Sarri deve fare i conti con un’infermeria ancora piuttosto affollata. Le assenze pesano e potrebbero condizionare le scelte di formazione contro una squadra che si è mostrata compatta e aggressiva all’esordio stagionale.

Tra i giocatori indisponibili spicca Samuel Gigot, fermo dal 25 luglio per un problema alla schiena: il difensore francese dovrebbe rientrare solo nei primi giorni di settembre. Situazione simile per Gustav Isaksen, alle prese con la mononucleosi che lo tiene lontano dal campo da oltre un mese. L’attaccante danese, atteso come alternativa preziosa sugli esterni, tornerà in gruppo non prima della sosta per le Nazionali.

Non sarà della partita nemmeno Patric, vittima di una lesione muscolare al retto femorale: lo spagnolo ha come obiettivo il recupero dopo la gara col Verona, mentre per Matías Vecino la situazione resta più incerta. L’uruguaiano è alle prese con un problema alla coscia che richiede ancora valutazioni mediche.

Infine, anche Belahyane è ancora in fase di recupero, con tempi da definire. La Lazio, quindi, si presenta all’appuntamento con gli scaligeri con una rosa ridotta e la necessità di affidarsi ai titolari rimasti a disposizione. La formazione dovrebbe essere quella vista a Como nella precedente giornata.

Sorteggi Europa League: ecco le avversarie della Roma

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La nuova avventura europea della Roma è pronta a prendere forma con il cammino in Europa League. Dopo le ultime stagioni in cui il club giallorosso ha saputo farsi rispettare a livello internazionale, i tifosi attendono con trepidazione di conoscere il destino della squadra nella prima fase della competizione.

Il sorteggio riserverà avversarie di livello differente: ci saranno squadre abituate a calcare palcoscenici prestigiosi, reduci magari dalla Champions League, e formazioni meno blasonate ma capaci di rappresentare insidie soprattutto nei campi più difficili d’Europa.

Per la Roma sarà fondamentale approcciare ogni sfida con la giusta mentalità, evitando passi falsi che in un torneo così equilibrato possono costare caro. Niente Mourinho per i giallorossi. L’insidia “Special One”, come riferisce Il Messaggero, è ufficialmente scagionata.

La rosa giallorossa, rinforzata in estate, avrà l’obiettivo di proseguire sulla scia del recente percorso europeo, cercando di andare il più avanti possibile. Il percorso nel girone sarà il primo banco di prova per testare le ambizioni e valutare lo stato di forma del gruppo.

In attesa di conoscere ufficialmente le avversarie, una cosa appare chiara: la Roma sarà chiamata a confermare il proprio ruolo da protagonista, sostenuta da una tifoseria che ha ormai fatto dell’Europa un appuntamento irrinunciabile. Ecco le avversarie (H=HOME/casa, A=AWAY/ospite):

ROMA: Lille (H), Rangers (A), Viktoria Plzen (H), Celtic (A), Nizza (H), Stoccarda (A) Panathinaikos (H), Midtjylland (A)

Calciomercato Lazio, Ivan Zazzaroni equipara il blocco biancoceleste alla Roma di Gasperini

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Ivan Zazzaroni, celebre giornalista sportivo e conduttore televisivo italiano, è stato categorico riguardo il calciomercato delle romane. Tramite un post sul proprio profilo Instagram ufficiale, il noto opinionista ha equiparato il mercato della Lazio, seppur bloccato da mesi, a quello fatto dalla Roma di Gasperini. Ecco il suo messaggio ai fan:

Nella primavera del ’91 arrivai per la prima volta al Corriere dello Sport e una delle cose che mi vennero immediatamente spiegate fu di non unire mai Roma e Lazio in un articolo o un titolo. «Sono irrimediabilmente agli opposti, mai collegabili» disse Sergio Rizzo, il migliore tra i caporedattori con cui ho lavorato.

«Sappi che le tifoserie non gradirebbero». Trentaquattro anni dopo ho deciso di fottermene delle raccomandazioni di Sergione, tanto so che mi perdonerà, perché troppe sono le analogie (pur se casuali) tra i due club per quanto riguarda il mercato 2025.

La Lazio ce l’ha bloccato in entrata, e ce ne siamo accorti subito, e la Roma, per solidarietà da derby, se l’è bloccato da sola: deve peraltro rispettare i maledetti paletti del settlement agreement; paletti che erano ugualmente alti anche un’estate fa quando furono comunque abbattuti da Ghisolfi.

Il ds finito al Sunderland spese oltre 110 milioni per i soli Le Fée (23), Soulé (30), Koné (18) e Dovbyk (40). L’unico senza l’accento. Per Ricky Massara, che ha sostituito il collega francese, gli ostacoli sembrano invece insormontabili e producono ritardi e delusioni intollerabili: tratta per settimane Fabio Silva e alla fine il portoghese va al Borussia Dortmund per un milione e mezzo in più; prova insistentemente a convincere Jadon Sancho e l’inglese gli risponde una volta su tre prima di negarsi definitivamente.

Per non dire di baby Echeverri, sondato, sedotto e infine prestato dal City. Non alla Roma bensì al Leverkusen. Il guaio per Massara è di avere un allenatore per niente morbido quando le cose non vanno come vorrebbe (lo trovo giusto: i tecnici aziendalisti sono destinati a soccombere).

Ricordo che Gasperini riuscì a far fuori Sartori dall’Atalanta quando questi aveva preso secondo lui troppo potere, e ha resistito con D’Amico ma senza parlare di calcio per un anno con Percassi e insomma a questo punto non vorrei essere al posto di Ricky.

Massara ha l’alibi di aver ereditato una situazione infernale: ho però la sensazione che abbia sottovalutato un filo le condizioni in cui avrebbe dovuto lavorare.

Sarri contro Verona: i gialloblu, la sua maledizione mai svelata, e i numeri che scottano

Torna all’Olimpico dopo 538 giorni: una sfida carica di significati per la Lazio contro il Verona! #LazioVerona #SerieA

Domenica prossima, il ritorno di Maurizio Sarri alla guida della Lazio allo stadio Olimpico promette di essere un evento che accende l’attenzione, segnando la fine di un’attesa di ben 538 giorni. L’ultima volta che il tecnico si era seduto sulla panchina in quello stadio fu contro l’Udinese, ma quell’incontro si trasformò in una delusione cocente: squalificato, Sarri dovette seguire la partita dalla tribuna, vedendo la sua squadra subire una sconfitta che pesò come un macigno sulle sue decisioni, contribuendo alle dimissioni temporanee.

Ora, con il match contro il Verona all’orizzonte, c’è aria di riscossa in uno stadio che ha rappresentato molto per la carriera recente del tecnico. Il Verona, infatti, è una squadra che Sarri conosce a fondo, e i loro precedenti raccontano una storia intrigante, con risultati che potrebbero sorprendere i fan e alimentare la tensione in campo.

Quando si analizzano i numeri di Sarri contro il Verona, emergono statistiche che incuriosiscono: è la squadra che ha affrontato più volte nella sua carriera, con ben 21 incontri tra Serie A, Serie B e altre competizioni. Il bilancio complessivo è positivo per lui, con 10 vittorie, 7 pareggi e 4 sconfitte, ma questo non rivela tutto.

Tuttavia, focalizzandoci solo sul periodo con la Lazio, il quadro cambia in modo affascinante: in cinque sfide contro il Verona, Sarri ha collezionato una sola vittoria, tre pareggi e una sconfitta. Questo lo rende una sorta di “bestia nera” per l’ex tecnico di Napoli, Chelsea e Juventus, un avversario che ha spesso complicato le cose e che ora potrebbe rappresentare una prova del fuoco.

L’ultimo confronto tra le due squadre risale a dicembre 2023, quando la Lazio riuscì a strappare un pareggio per 1-1 al Bentegodi, con Zaccagni che segnò per i biancocelesti e Henry per il Verona. Un risultato che, pur non deludendo del tutto, lascia spazio a domande su cosa potrebbe accadere questa volta.

In tutto questo, Sarri cerca un vero e proprio turning point: la Lazio, reduce da un avvio di stagione altalenante con alti e bassi soprattutto a livello mentale, ha un disperato bisogno di punti e di ritrovare la sua identità. Con il suo stile tattico basato su organizzazione, pressing alto e controllo del possesso, il tecnico punta a una reazione d’orgoglio dai suoi giocatori, superando i fantasmi del passato proprio contro un avversario come il Verona che potrebbe essere la chiave per una rinascita.

Precedenti Lazio-Verona: I numeri che potrebbero far tremare i tifosi e svelare sorprese insospettate in Serie A

I precedenti tra Lazio e Verona favoriscono i biancocelesti: un bilancio che accende le speranze per la prossima sfida! #Lazio #Verona #SerieA #Statistiche

La partita tra Lazio e Verona, in programma domenica alle 20:45 allo stadio Olimpico, potrebbe essere un vero punto di svolta per i biancocelesti in questa stagione. Dopo una partenza non proprio esaltante contro il Como, la squadra ha bisogno di una reazione immediata, e il vantaggio di giocare in casa potrebbe fare la differenza. I precedenti Lazio Verona offrono spunti interessanti per chi ama scommettere sui numeri del calcio, con una storia che fa ben sperare i tifosi romani.

Analizzando il bilancio complessivo in Serie A, la supremazia della Lazio è evidente: su 73 confronti diretti, i biancocelesti hanno collezionato ben 30 vittorie, contro 23 pareggi e solo 20 sconfitte. Questa tendenza storica, che si rafforza soprattutto quando si gioca all’Olimpico, potrebbe incuriosire i fan che si chiedono se la tradizione riuscirà a ripetersi.

Precedenti Lazio Verona all’Olimpico: numeri a favore dei padroni di casa
Nelle 37 sfide giocate nella capitale, la Lazio ha dominato con 22 vittorie, 11 pareggi e appena 4 sconfitte. Un record del genere non fa che aumentare l’interesse per questa partita, dove i gialloblù si sono sempre dimostrati un avversario tosto, ma spesso incapace di uscire vincitore da Roma.

L’ultima volta che il Verona ha espugnato l’Olimpico risale a molti anni fa, mentre l’unica sconfitta recente per la Lazio contro gli scaligeri è arrivata in trasferta, nell’ottobre del 2021, con un pesante 4-1 per i veneti – una gara che i capitolini preferirebbero dimenticare. Da quel momento, però, i biancocelesti hanno cambiato marcia nei confronti diretti, alimentando la curiosità su come si evolverà questa rivalità.

Lazio imbattuta da sette gare contro il Verona
Negli ultimi sette precedenti, la squadra romana è rimasta imbattuta, con quattro vittorie e tre pareggi all’attivo. L’ultimo confronto, datato gennaio 2024, si è chiuso con un convincente 3-0 in trasferta, confermando un trend positivo che fa salire l’aspettativa per il match di domenica.

Ora, con il sostegno del pubblico dell’Olimpico, i biancocelesti puntano a dare continuità a questi risultati storici, trasformando i numeri in una vittoria che potrebbe rivitalizzare sia il morale che la classifica. I precedenti Lazio Verona parlano chiaro: spetterà ai giocatori sul campo decidere se questa storia si ripeterà.

Bucciantini non risparmia la Lazio: “Sconfitta da knockout, ma aspettiamo. Quel ricordo che cambia tutto”

La Lazio in una fase delicata: c’è fiducia nel futuro? #Lazio #SerieA #CalcioItaliano

Il clima in casa Lazio nelle ultime settimane è tutt’altro che sereno, con una stagione che è partita in salita dopo un’estate turbolenta e il blocco del mercato. I tifosi si chiedono se questa squadra possa ritrovare lo smalto perduto, soprattutto dopo l’esordio stagionale contro il Como, terminato con un pesante 2-0 per i padroni di casa. Quella sconfitta ha lasciato un segno profondo, non solo nei risultati, ma anche a livello mentale, alimentando dubbi su cosa possa riservare il futuro.

Ora tutti i riflettori sono puntati su un avvio complicato per la squadra, che deve reagire in fretta per non affondare. Tra i commentatori che hanno analizzato la situazione c’è anche il giornalista Marco Bucciantini, intervenuto ai microfoni di Sky Sport per calmare le acque e offrire una prospettiva più ottimistica. Si tratta di un’analisi che invita a riflettere: le grandi squadre possono inciampare all’inizio, ma hanno le risorse per rimbalzare indietro.

Bucciantini predica calma, sottolineando come la Lazio abbia ancora tutte le carte in regola per ritrovare compattezza e risultati, grazie al lavoro del tecnico e alla qualità della rosa. E le sue parole sono un invito alla pazienza: «Lazio? Io aspetto. L’anno scorso la squadra che ha iniziato peggio ha vinto lo scudetto…», riferendosi al Napoli, che nella stagione 2022-2023 perse la prima partita contro il Verona, per poi dominare il campionato.

Non è un paragone casuale, perché anche per la Lazio attuale, nonostante i limiti evidenti emersi a Como, ci sono margini di crescita. La squadra ha bisogno di una svolta non solo tattica, ma anche mentale, per ritrovare lucidità e quell’identità che ha caratterizzato il suo gioco. Il tecnico continua a godere della fiducia dell’ambiente, consapevole che il percorso richiede tempo, ma ora servono risposte concrete.

In un momento difficile, la Lazio ha già dimostrato in passato di saper reagire. Con l’esperienza alla guida e una rosa di qualità, nulla è ancora compromesso, e i prossimi match, a partire da quello contro il Verona, saranno cruciali per vedere se questa squadra saprà voltare pagina e sorprendere tutti.

Rovella, il jolly di Sarri per il trionfo Lazio: cosa gli ha davvero ordinato?

Lazio in cerca di riscossa: Rovella pronto a guidare il centrocampo contro il Verona #Lazio #Rovella #SerieA

Dopo la delusione della sconfitta contro il Como, la Lazio è chiamata a una reazione immediata per ritrovare il passo giusto. La squadra deve mostrare orgoglio, concentrazione e la capacità di voltare pagina in fretta, con una prestazione che non ha rispecchiato il reale valore del gruppo e ha evidenziato alcuni nodi tattici da risolvere, specialmente nella gestione del centrocampo.

Il pressing alto e l’intensità della formazione avversaria hanno messo in difficoltà la mediana biancoceleste, con uno dei giocatori più sotto pressione che è stato Danilo Cataldi, incapace di dettare i tempi di gioco come richiesto dal sistema.

In questo scenario, emerge la candidatura di Nicolò Rovella per un posto da titolare. Il centrocampista classe 2001 è pronto a rientrare dopo aver saltato il match di Como per motivi personali, legati alla nascita della sua primogenita, Venere, che l’ha visto volare da Milano a Roma proprio alla vigilia della gara.

Con il suo ritorno in gruppo e una settimana di allenamenti alle spalle, Rovella appare in pole position per guidare il centrocampo nel prossimo impegno contro il Verona, un match già cruciale per ricostruire fiducia e ritmo. Il ballottaggio con Cataldi resta aperto, ma le indicazioni dal quartier generale della squadra puntano verso una sua possibile titolarità, considerando il suo talento maturato anche dall’esperienza con l’ex club.

La sfida contro il Verona non è solo per i punti, ma per ritrovare l’identità perduta. La Lazio ha bisogno del miglior Rovella per costruire gioco dal basso e garantire equilibrio in mezzo al campo, dove il centrocampo rimane il cuore pulsante del sistema tattico.

Domenica all’Olimpico, la Lazio si gioca molto: potrebbe essere proprio Rovella l’elemento chiave per far ripartire una stagione che è iniziata in modo stentato.

Nuovo stadio Lazio: l’archistar svela i pasticci del Flaminio e i veri ritardi sul campo

Il Flaminio: il sogno proibito per il nuovo stadio della Lazio? #LazioStadio #FlaminioRoma #CalcioItaliano

Il dibattito sul nuovo stadio della Lazio è più vivo che mai, con i tifosi biancocelesti che sognano un impianto tutto loro nel cuore di Roma. Tra le opzioni sul tavolo, lo storico Stadio Flaminio resta un’idea affascinante, ma piena di ostacoli che tengono tutti con il fiato sospeso. Cosa potrebbe davvero rendere possibile questa rinascita, o spingerà la squadra verso alternative inaspettate?

A intervenire sulla questione è stato l’architetto Lorenzo Busnengo, un esperto di progettazione urbanistica e impianti sportivi, nonché ex consigliere dell’Ordine degli Architetti di Roma. Durante un’intervista a Radio Roma Sound, ha analizzato lo stato attuale del Flaminio e le sfide per un eventuale progetto del nuovo stadio della Lazio, offrendo insight che fanno riflettere sulla complessità del tema.

«Flaminio suggestivo ma complicato»
In questa dichiarazione, Busnengo ha sottolineato quanto lo stadio rappresenti un simbolo per Roma e la storia dello sport italiano. «Il Flaminio è un impianto di valore architettonico e storico, ma presenta criticità tecniche e vincoli normativi stringenti. Riqualificarlo per ospitare il nuovo stadio della Lazio è un’ipotesi suggestiva, ma servirebbe un grande lavoro di mediazione tra le esigenze del club, i limiti strutturali e le norme di tutela», ha spiegato l’architetto, evidenziando le barriere che rendono l’impresa tutt’altro che semplice.

Mentre la Lazio valuta tutte le possibilità, il desiderio del presidente Lotito di riportare il Flaminio ai tifosi non si è affievolito, anche se le complicazioni potrebbero aprire la porta a location alternative. La tifoseria, intanto, aumenta la pressione: un stadio di proprietà è visto come essenziale per il futuro economico e identitario del club, rendendo questo progetto un vero punto di svolta per la squadra biancoceleste.

Gigot snobba un rivale di Serie A: resterà fedele alla Lazio?

Il mistero del futuro di Gigot: Calciomercato Lazio in fermento con opzioni estere in vista! #Calciomercato #Lazio #Gigot

Il calciomercato della Lazio continua a brulicare di movimento, specialmente per quanto riguarda le cessioni. Tra i nomi in bilico spicca quello di Samuel Gigot, il difensore centrale francese che ha attirato l’attenzione di diverse squadre nelle scorse settimane. Ma cosa succederà davvero? Secondo le ultime indiscrezioni, dopo qualche sondaggio dall’estero, l’offerta più recente è arrivata dalla Cremonese, in Italia. Eppure, Gigot ha gentilmente declinato l’offerta, considerandola non all’altezza delle sue ambizioni, alimentando così l’incertezza attorno al suo destino.

Questa scelta rende le cose ancora più complicate per la Lazio, che ora sta puntando a piazzare il giocatore in mercati dove le trattative restano aperte anche dopo il 1° settembre. I dirigenti biancocelesti sono al lavoro per intensificare i contatti con club di Grecia, Turchia e paesi arabi, chiedendosi se questa mossa aprirà nuove porte o solo ulteriori interrogativi.

Tra le destinazioni possibili per Gigot, alcune sembrano più calde di altre. In Grecia, il PAOK Salonicco ha manifestato un forte interesse, con un primo sondaggio già effettuato all’entourage del giocatore. Ma la competizione più agguerrita arriva dalla Turchia, dove diverse squadre sono in corsa: in particolare, il Rizespor appare in pole position, avendo già avviato un dialogo con la Lazio per discutere i dettagli di un potenziale trasferimento.

Non si possono ignorare nemmeno le piste che conducono al Qatar e a Dubai, mete sempre più attive nel calciomercato globale. Gigot, dal canto suo, non ha ancora deciso, ma sa bene che il suo spazio nella rosa biancoceleste potrebbe ridursi nelle prossime settimane, soprattutto con il rientro di altri centrali e l’evoluzione della squadra.

Per la Lazio, cedere Gigot non è solo una questione tecnica, ma anche strategica: serve per alleggerire il monte ingaggi e, chissà, magari aprire le porte a un ultimo acquisto se si presentasse l’opportunità giusta. Con il calciomercato ancora in piena evoluzione, le prossime mosse della società capitolina tengono tutti con il fiato sospeso.

I prossimi giorni saranno cruciali per svelare dove proseguirà la carriera di Samuel Gigot e come si chiuderà questa sessione estiva, con la Lazio pronta a sorprendere i tifosi con le sue scelte finali.

Provedel in pole per la porta della Lazio? Contro il Verona, la difesa rischia di ballare senza certezze!

Fiducia rinnovata a Provedel: La Lazio si affida al suo numero uno per la sfida contro il Verona #Lazio #Provedel #SerieA #Calcio

In vista della delicata sfida contro il Verona, l’allenatore della Lazio ha deciso di confermare tra i pali Ivan Provedel, nonostante le recenti critiche legate alla sconfitta subita all’esordio contro il Como. Ma cosa rende questa scelta così intrigante? “Sarri punta ancora sul suo numero uno”, una frase che sottolinea come Provedel resti una figura essenziale, con il suo stile di gioco che si adatta perfettamente alle esigenze della squadra.

Secondo quanto riportato da Il Tempo, l’allenatore non ha mai messo in discussione Provedel, ritenendolo il profilo ideale per interpretare un ruolo sempre più centrale nelle sue idee tattiche. Immaginate un portiere che non solo para i tiri, ma contribuisce attivamente all’impostazione del gioco: la Lazio costruisce spesso dal basso, e in questo contesto la capacità di Provedel di giocare con i piedi rappresenta un valore aggiunto imprescindibile. L’ex Spezia ha dimostrato in più occasioni di saper leggere le situazioni, garantendo non solo interventi tra i pali ma anche qualità nell’impostazione.

Lazio, Mandas all’ombra di Provedel ma pronto all’occorrenza. Alle sue spalle scalpita il giovane Christos Mandas, che ha ben figurato nella scorsa stagione ogni volta che è stato chiamato in causa. È una situazione che solleva domande: Mandas è una valida alternativa e continua a lavorare con grande intensità, aspettando un’opportunità per dimostrare di poter ambire a un posto da titolare. Tuttavia, almeno per il momento, la gerarchia in casa Lazio sembra chiara: Provedel resta il numero uno.

Provedel, un pilastro per la Lazio in cerca di riscatto. Dopo l’amara sconfitta di Como, la Lazio ha bisogno di certezze per rialzarsi, e Provedel è chiamato a fare la differenza, tornando ai livelli che gli hanno permesso, nella passata stagione, di essere uno dei migliori portieri del campionato. La partita contro il Verona rappresenta già un banco di prova importante, sia per la squadra sia per il singolo, con la fiducia che non manca e la speranza di una prestazione sicura e determinata. Per la Lazio, ripartire dalla solidità del proprio portiere potrebbe essere il primo passo per ritrovare la rotta giusta.