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Sorteggi Europa League: ecco le avversarie della Roma

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La nuova avventura europea della Roma è pronta a prendere forma con il cammino in Europa League. Dopo le ultime stagioni in cui il club giallorosso ha saputo farsi rispettare a livello internazionale, i tifosi attendono con trepidazione di conoscere il destino della squadra nella prima fase della competizione.

Il sorteggio riserverà avversarie di livello differente: ci saranno squadre abituate a calcare palcoscenici prestigiosi, reduci magari dalla Champions League, e formazioni meno blasonate ma capaci di rappresentare insidie soprattutto nei campi più difficili d’Europa.

Per la Roma sarà fondamentale approcciare ogni sfida con la giusta mentalità, evitando passi falsi che in un torneo così equilibrato possono costare caro. Niente Mourinho per i giallorossi. L’insidia “Special One”, come riferisce Il Messaggero, è ufficialmente scagionata.

La rosa giallorossa, rinforzata in estate, avrà l’obiettivo di proseguire sulla scia del recente percorso europeo, cercando di andare il più avanti possibile. Il percorso nel girone sarà il primo banco di prova per testare le ambizioni e valutare lo stato di forma del gruppo.

In attesa di conoscere ufficialmente le avversarie, una cosa appare chiara: la Roma sarà chiamata a confermare il proprio ruolo da protagonista, sostenuta da una tifoseria che ha ormai fatto dell’Europa un appuntamento irrinunciabile. Ecco le avversarie (H=HOME/casa, A=AWAY/ospite):

ROMA: Lille (H), Rangers (A), Viktoria Plzen (H), Celtic (A), Nizza (H), Stoccarda (A) Panathinaikos (H), Midtjylland (A)

Calciomercato Lazio, Ivan Zazzaroni equipara il blocco biancoceleste alla Roma di Gasperini

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Ivan Zazzaroni, celebre giornalista sportivo e conduttore televisivo italiano, è stato categorico riguardo il calciomercato delle romane. Tramite un post sul proprio profilo Instagram ufficiale, il noto opinionista ha equiparato il mercato della Lazio, seppur bloccato da mesi, a quello fatto dalla Roma di Gasperini. Ecco il suo messaggio ai fan:

Nella primavera del ’91 arrivai per la prima volta al Corriere dello Sport e una delle cose che mi vennero immediatamente spiegate fu di non unire mai Roma e Lazio in un articolo o un titolo. «Sono irrimediabilmente agli opposti, mai collegabili» disse Sergio Rizzo, il migliore tra i caporedattori con cui ho lavorato.

«Sappi che le tifoserie non gradirebbero». Trentaquattro anni dopo ho deciso di fottermene delle raccomandazioni di Sergione, tanto so che mi perdonerà, perché troppe sono le analogie (pur se casuali) tra i due club per quanto riguarda il mercato 2025.

La Lazio ce l’ha bloccato in entrata, e ce ne siamo accorti subito, e la Roma, per solidarietà da derby, se l’è bloccato da sola: deve peraltro rispettare i maledetti paletti del settlement agreement; paletti che erano ugualmente alti anche un’estate fa quando furono comunque abbattuti da Ghisolfi.

Il ds finito al Sunderland spese oltre 110 milioni per i soli Le Fée (23), Soulé (30), Koné (18) e Dovbyk (40). L’unico senza l’accento. Per Ricky Massara, che ha sostituito il collega francese, gli ostacoli sembrano invece insormontabili e producono ritardi e delusioni intollerabili: tratta per settimane Fabio Silva e alla fine il portoghese va al Borussia Dortmund per un milione e mezzo in più; prova insistentemente a convincere Jadon Sancho e l’inglese gli risponde una volta su tre prima di negarsi definitivamente.

Per non dire di baby Echeverri, sondato, sedotto e infine prestato dal City. Non alla Roma bensì al Leverkusen. Il guaio per Massara è di avere un allenatore per niente morbido quando le cose non vanno come vorrebbe (lo trovo giusto: i tecnici aziendalisti sono destinati a soccombere).

Ricordo che Gasperini riuscì a far fuori Sartori dall’Atalanta quando questi aveva preso secondo lui troppo potere, e ha resistito con D’Amico ma senza parlare di calcio per un anno con Percassi e insomma a questo punto non vorrei essere al posto di Ricky.

Massara ha l’alibi di aver ereditato una situazione infernale: ho però la sensazione che abbia sottovalutato un filo le condizioni in cui avrebbe dovuto lavorare.

Sarri contro Verona: i gialloblu, la sua maledizione mai svelata, e i numeri che scottano

Torna all’Olimpico dopo 538 giorni: una sfida carica di significati per la Lazio contro il Verona! #LazioVerona #SerieA

Domenica prossima, il ritorno di Maurizio Sarri alla guida della Lazio allo stadio Olimpico promette di essere un evento che accende l’attenzione, segnando la fine di un’attesa di ben 538 giorni. L’ultima volta che il tecnico si era seduto sulla panchina in quello stadio fu contro l’Udinese, ma quell’incontro si trasformò in una delusione cocente: squalificato, Sarri dovette seguire la partita dalla tribuna, vedendo la sua squadra subire una sconfitta che pesò come un macigno sulle sue decisioni, contribuendo alle dimissioni temporanee.

Ora, con il match contro il Verona all’orizzonte, c’è aria di riscossa in uno stadio che ha rappresentato molto per la carriera recente del tecnico. Il Verona, infatti, è una squadra che Sarri conosce a fondo, e i loro precedenti raccontano una storia intrigante, con risultati che potrebbero sorprendere i fan e alimentare la tensione in campo.

Quando si analizzano i numeri di Sarri contro il Verona, emergono statistiche che incuriosiscono: è la squadra che ha affrontato più volte nella sua carriera, con ben 21 incontri tra Serie A, Serie B e altre competizioni. Il bilancio complessivo è positivo per lui, con 10 vittorie, 7 pareggi e 4 sconfitte, ma questo non rivela tutto.

Tuttavia, focalizzandoci solo sul periodo con la Lazio, il quadro cambia in modo affascinante: in cinque sfide contro il Verona, Sarri ha collezionato una sola vittoria, tre pareggi e una sconfitta. Questo lo rende una sorta di “bestia nera” per l’ex tecnico di Napoli, Chelsea e Juventus, un avversario che ha spesso complicato le cose e che ora potrebbe rappresentare una prova del fuoco.

L’ultimo confronto tra le due squadre risale a dicembre 2023, quando la Lazio riuscì a strappare un pareggio per 1-1 al Bentegodi, con Zaccagni che segnò per i biancocelesti e Henry per il Verona. Un risultato che, pur non deludendo del tutto, lascia spazio a domande su cosa potrebbe accadere questa volta.

In tutto questo, Sarri cerca un vero e proprio turning point: la Lazio, reduce da un avvio di stagione altalenante con alti e bassi soprattutto a livello mentale, ha un disperato bisogno di punti e di ritrovare la sua identità. Con il suo stile tattico basato su organizzazione, pressing alto e controllo del possesso, il tecnico punta a una reazione d’orgoglio dai suoi giocatori, superando i fantasmi del passato proprio contro un avversario come il Verona che potrebbe essere la chiave per una rinascita.

Precedenti Lazio-Verona: I numeri che potrebbero far tremare i tifosi e svelare sorprese insospettate in Serie A

I precedenti tra Lazio e Verona favoriscono i biancocelesti: un bilancio che accende le speranze per la prossima sfida! #Lazio #Verona #SerieA #Statistiche

La partita tra Lazio e Verona, in programma domenica alle 20:45 allo stadio Olimpico, potrebbe essere un vero punto di svolta per i biancocelesti in questa stagione. Dopo una partenza non proprio esaltante contro il Como, la squadra ha bisogno di una reazione immediata, e il vantaggio di giocare in casa potrebbe fare la differenza. I precedenti Lazio Verona offrono spunti interessanti per chi ama scommettere sui numeri del calcio, con una storia che fa ben sperare i tifosi romani.

Analizzando il bilancio complessivo in Serie A, la supremazia della Lazio è evidente: su 73 confronti diretti, i biancocelesti hanno collezionato ben 30 vittorie, contro 23 pareggi e solo 20 sconfitte. Questa tendenza storica, che si rafforza soprattutto quando si gioca all’Olimpico, potrebbe incuriosire i fan che si chiedono se la tradizione riuscirà a ripetersi.

Precedenti Lazio Verona all’Olimpico: numeri a favore dei padroni di casa
Nelle 37 sfide giocate nella capitale, la Lazio ha dominato con 22 vittorie, 11 pareggi e appena 4 sconfitte. Un record del genere non fa che aumentare l’interesse per questa partita, dove i gialloblù si sono sempre dimostrati un avversario tosto, ma spesso incapace di uscire vincitore da Roma.

L’ultima volta che il Verona ha espugnato l’Olimpico risale a molti anni fa, mentre l’unica sconfitta recente per la Lazio contro gli scaligeri è arrivata in trasferta, nell’ottobre del 2021, con un pesante 4-1 per i veneti – una gara che i capitolini preferirebbero dimenticare. Da quel momento, però, i biancocelesti hanno cambiato marcia nei confronti diretti, alimentando la curiosità su come si evolverà questa rivalità.

Lazio imbattuta da sette gare contro il Verona
Negli ultimi sette precedenti, la squadra romana è rimasta imbattuta, con quattro vittorie e tre pareggi all’attivo. L’ultimo confronto, datato gennaio 2024, si è chiuso con un convincente 3-0 in trasferta, confermando un trend positivo che fa salire l’aspettativa per il match di domenica.

Ora, con il sostegno del pubblico dell’Olimpico, i biancocelesti puntano a dare continuità a questi risultati storici, trasformando i numeri in una vittoria che potrebbe rivitalizzare sia il morale che la classifica. I precedenti Lazio Verona parlano chiaro: spetterà ai giocatori sul campo decidere se questa storia si ripeterà.

Bucciantini non risparmia la Lazio: “Sconfitta da knockout, ma aspettiamo. Quel ricordo che cambia tutto”

La Lazio in una fase delicata: c’è fiducia nel futuro? #Lazio #SerieA #CalcioItaliano

Il clima in casa Lazio nelle ultime settimane è tutt’altro che sereno, con una stagione che è partita in salita dopo un’estate turbolenta e il blocco del mercato. I tifosi si chiedono se questa squadra possa ritrovare lo smalto perduto, soprattutto dopo l’esordio stagionale contro il Como, terminato con un pesante 2-0 per i padroni di casa. Quella sconfitta ha lasciato un segno profondo, non solo nei risultati, ma anche a livello mentale, alimentando dubbi su cosa possa riservare il futuro.

Ora tutti i riflettori sono puntati su un avvio complicato per la squadra, che deve reagire in fretta per non affondare. Tra i commentatori che hanno analizzato la situazione c’è anche il giornalista Marco Bucciantini, intervenuto ai microfoni di Sky Sport per calmare le acque e offrire una prospettiva più ottimistica. Si tratta di un’analisi che invita a riflettere: le grandi squadre possono inciampare all’inizio, ma hanno le risorse per rimbalzare indietro.

Bucciantini predica calma, sottolineando come la Lazio abbia ancora tutte le carte in regola per ritrovare compattezza e risultati, grazie al lavoro del tecnico e alla qualità della rosa. E le sue parole sono un invito alla pazienza: «Lazio? Io aspetto. L’anno scorso la squadra che ha iniziato peggio ha vinto lo scudetto…», riferendosi al Napoli, che nella stagione 2022-2023 perse la prima partita contro il Verona, per poi dominare il campionato.

Non è un paragone casuale, perché anche per la Lazio attuale, nonostante i limiti evidenti emersi a Como, ci sono margini di crescita. La squadra ha bisogno di una svolta non solo tattica, ma anche mentale, per ritrovare lucidità e quell’identità che ha caratterizzato il suo gioco. Il tecnico continua a godere della fiducia dell’ambiente, consapevole che il percorso richiede tempo, ma ora servono risposte concrete.

In un momento difficile, la Lazio ha già dimostrato in passato di saper reagire. Con l’esperienza alla guida e una rosa di qualità, nulla è ancora compromesso, e i prossimi match, a partire da quello contro il Verona, saranno cruciali per vedere se questa squadra saprà voltare pagina e sorprendere tutti.

Rovella, il jolly di Sarri per il trionfo Lazio: cosa gli ha davvero ordinato?

Lazio in cerca di riscossa: Rovella pronto a guidare il centrocampo contro il Verona #Lazio #Rovella #SerieA

Dopo la delusione della sconfitta contro il Como, la Lazio è chiamata a una reazione immediata per ritrovare il passo giusto. La squadra deve mostrare orgoglio, concentrazione e la capacità di voltare pagina in fretta, con una prestazione che non ha rispecchiato il reale valore del gruppo e ha evidenziato alcuni nodi tattici da risolvere, specialmente nella gestione del centrocampo.

Il pressing alto e l’intensità della formazione avversaria hanno messo in difficoltà la mediana biancoceleste, con uno dei giocatori più sotto pressione che è stato Danilo Cataldi, incapace di dettare i tempi di gioco come richiesto dal sistema.

In questo scenario, emerge la candidatura di Nicolò Rovella per un posto da titolare. Il centrocampista classe 2001 è pronto a rientrare dopo aver saltato il match di Como per motivi personali, legati alla nascita della sua primogenita, Venere, che l’ha visto volare da Milano a Roma proprio alla vigilia della gara.

Con il suo ritorno in gruppo e una settimana di allenamenti alle spalle, Rovella appare in pole position per guidare il centrocampo nel prossimo impegno contro il Verona, un match già cruciale per ricostruire fiducia e ritmo. Il ballottaggio con Cataldi resta aperto, ma le indicazioni dal quartier generale della squadra puntano verso una sua possibile titolarità, considerando il suo talento maturato anche dall’esperienza con l’ex club.

La sfida contro il Verona non è solo per i punti, ma per ritrovare l’identità perduta. La Lazio ha bisogno del miglior Rovella per costruire gioco dal basso e garantire equilibrio in mezzo al campo, dove il centrocampo rimane il cuore pulsante del sistema tattico.

Domenica all’Olimpico, la Lazio si gioca molto: potrebbe essere proprio Rovella l’elemento chiave per far ripartire una stagione che è iniziata in modo stentato.

Nuovo stadio Lazio: l’archistar svela i pasticci del Flaminio e i veri ritardi sul campo

Il Flaminio: il sogno proibito per il nuovo stadio della Lazio? #LazioStadio #FlaminioRoma #CalcioItaliano

Il dibattito sul nuovo stadio della Lazio è più vivo che mai, con i tifosi biancocelesti che sognano un impianto tutto loro nel cuore di Roma. Tra le opzioni sul tavolo, lo storico Stadio Flaminio resta un’idea affascinante, ma piena di ostacoli che tengono tutti con il fiato sospeso. Cosa potrebbe davvero rendere possibile questa rinascita, o spingerà la squadra verso alternative inaspettate?

A intervenire sulla questione è stato l’architetto Lorenzo Busnengo, un esperto di progettazione urbanistica e impianti sportivi, nonché ex consigliere dell’Ordine degli Architetti di Roma. Durante un’intervista a Radio Roma Sound, ha analizzato lo stato attuale del Flaminio e le sfide per un eventuale progetto del nuovo stadio della Lazio, offrendo insight che fanno riflettere sulla complessità del tema.

«Flaminio suggestivo ma complicato»
In questa dichiarazione, Busnengo ha sottolineato quanto lo stadio rappresenti un simbolo per Roma e la storia dello sport italiano. «Il Flaminio è un impianto di valore architettonico e storico, ma presenta criticità tecniche e vincoli normativi stringenti. Riqualificarlo per ospitare il nuovo stadio della Lazio è un’ipotesi suggestiva, ma servirebbe un grande lavoro di mediazione tra le esigenze del club, i limiti strutturali e le norme di tutela», ha spiegato l’architetto, evidenziando le barriere che rendono l’impresa tutt’altro che semplice.

Mentre la Lazio valuta tutte le possibilità, il desiderio del presidente Lotito di riportare il Flaminio ai tifosi non si è affievolito, anche se le complicazioni potrebbero aprire la porta a location alternative. La tifoseria, intanto, aumenta la pressione: un stadio di proprietà è visto come essenziale per il futuro economico e identitario del club, rendendo questo progetto un vero punto di svolta per la squadra biancoceleste.

Gigot snobba un rivale di Serie A: resterà fedele alla Lazio?

Il mistero del futuro di Gigot: Calciomercato Lazio in fermento con opzioni estere in vista! #Calciomercato #Lazio #Gigot

Il calciomercato della Lazio continua a brulicare di movimento, specialmente per quanto riguarda le cessioni. Tra i nomi in bilico spicca quello di Samuel Gigot, il difensore centrale francese che ha attirato l’attenzione di diverse squadre nelle scorse settimane. Ma cosa succederà davvero? Secondo le ultime indiscrezioni, dopo qualche sondaggio dall’estero, l’offerta più recente è arrivata dalla Cremonese, in Italia. Eppure, Gigot ha gentilmente declinato l’offerta, considerandola non all’altezza delle sue ambizioni, alimentando così l’incertezza attorno al suo destino.

Questa scelta rende le cose ancora più complicate per la Lazio, che ora sta puntando a piazzare il giocatore in mercati dove le trattative restano aperte anche dopo il 1° settembre. I dirigenti biancocelesti sono al lavoro per intensificare i contatti con club di Grecia, Turchia e paesi arabi, chiedendosi se questa mossa aprirà nuove porte o solo ulteriori interrogativi.

Tra le destinazioni possibili per Gigot, alcune sembrano più calde di altre. In Grecia, il PAOK Salonicco ha manifestato un forte interesse, con un primo sondaggio già effettuato all’entourage del giocatore. Ma la competizione più agguerrita arriva dalla Turchia, dove diverse squadre sono in corsa: in particolare, il Rizespor appare in pole position, avendo già avviato un dialogo con la Lazio per discutere i dettagli di un potenziale trasferimento.

Non si possono ignorare nemmeno le piste che conducono al Qatar e a Dubai, mete sempre più attive nel calciomercato globale. Gigot, dal canto suo, non ha ancora deciso, ma sa bene che il suo spazio nella rosa biancoceleste potrebbe ridursi nelle prossime settimane, soprattutto con il rientro di altri centrali e l’evoluzione della squadra.

Per la Lazio, cedere Gigot non è solo una questione tecnica, ma anche strategica: serve per alleggerire il monte ingaggi e, chissà, magari aprire le porte a un ultimo acquisto se si presentasse l’opportunità giusta. Con il calciomercato ancora in piena evoluzione, le prossime mosse della società capitolina tengono tutti con il fiato sospeso.

I prossimi giorni saranno cruciali per svelare dove proseguirà la carriera di Samuel Gigot e come si chiuderà questa sessione estiva, con la Lazio pronta a sorprendere i tifosi con le sue scelte finali.

Provedel in pole per la porta della Lazio? Contro il Verona, la difesa rischia di ballare senza certezze!

Fiducia rinnovata a Provedel: La Lazio si affida al suo numero uno per la sfida contro il Verona #Lazio #Provedel #SerieA #Calcio

In vista della delicata sfida contro il Verona, l’allenatore della Lazio ha deciso di confermare tra i pali Ivan Provedel, nonostante le recenti critiche legate alla sconfitta subita all’esordio contro il Como. Ma cosa rende questa scelta così intrigante? “Sarri punta ancora sul suo numero uno”, una frase che sottolinea come Provedel resti una figura essenziale, con il suo stile di gioco che si adatta perfettamente alle esigenze della squadra.

Secondo quanto riportato da Il Tempo, l’allenatore non ha mai messo in discussione Provedel, ritenendolo il profilo ideale per interpretare un ruolo sempre più centrale nelle sue idee tattiche. Immaginate un portiere che non solo para i tiri, ma contribuisce attivamente all’impostazione del gioco: la Lazio costruisce spesso dal basso, e in questo contesto la capacità di Provedel di giocare con i piedi rappresenta un valore aggiunto imprescindibile. L’ex Spezia ha dimostrato in più occasioni di saper leggere le situazioni, garantendo non solo interventi tra i pali ma anche qualità nell’impostazione.

Lazio, Mandas all’ombra di Provedel ma pronto all’occorrenza. Alle sue spalle scalpita il giovane Christos Mandas, che ha ben figurato nella scorsa stagione ogni volta che è stato chiamato in causa. È una situazione che solleva domande: Mandas è una valida alternativa e continua a lavorare con grande intensità, aspettando un’opportunità per dimostrare di poter ambire a un posto da titolare. Tuttavia, almeno per il momento, la gerarchia in casa Lazio sembra chiara: Provedel resta il numero uno.

Provedel, un pilastro per la Lazio in cerca di riscatto. Dopo l’amara sconfitta di Como, la Lazio ha bisogno di certezze per rialzarsi, e Provedel è chiamato a fare la differenza, tornando ai livelli che gli hanno permesso, nella passata stagione, di essere uno dei migliori portieri del campionato. La partita contro il Verona rappresenta già un banco di prova importante, sia per la squadra sia per il singolo, con la fiducia che non manca e la speranza di una prestazione sicura e determinata. Per la Lazio, ripartire dalla solidità del proprio portiere potrebbe essere il primo passo per ritrovare la rotta giusta.

Lazio, quel calciatore resta: colpo di scena e retroscena che nessuno aspettava!

Lazio respinge l’offerta del Parma: Noslin resta, e il futuro biancoceleste si infiamma #Lazio #Calcio #SerieA

Cosa succederebbe se un giovane talento come Tijjani Noslin decidesse di rimanere alla Lazio, nonostante le avances di un club come il Parma? Immaginate la sorpresa: l’esterno olandese continuerà a indossare la maglia biancoceleste almeno fino a gennaio, con la dirigenza che ha respinto un’offerta ufficiale. Si tratta di una mossa che sta accendendo la curiosità tra i tifosi, pronti a vedere come si evolverà questa storia.

La decisione della Lazio è arrivata dopo un’attenta valutazione, e al centro ci sono ragioni economiche che non lasciano spazio a dubbi. Come riportato dal Corriere dello Sport, Noslin è stato acquistato dal Verona solo tre mesi fa per circa 15 milioni di euro, un investimento significativo che il club non vuole sottovalutare. Noslin resta alla Lazio: un’alternativa fondamentale per Sarri. Permettergli di partire in prestito, senza garanzie di riscatto o di valorizzazione, andrebbe contro la strategia di mercato impostata dalla società.

Ma non è solo questione di denaro; ci sono anche fattori tecnici che rendono questa permanenza intrigante. Con l’avvicinarsi della Coppa d’Africa, prevista tra dicembre e gennaio, la Lazio potrebbe perdere per settimane Boulaye Dia, convocato dal Senegal. In quel periodo, l’unica punta centrale disponibile sarebbe Castellanos, e qui entra in gioco il ruolo versatile di Noslin. Sebbene sia un esterno offensivo, l’olandese ha già dimostrato di potersi adattare come centravanti, offrendo una soluzione tattica preziosa.

Ecco perché la permanenza di Noslin a Formello diventa un elemento strategico per il presente e il futuro della squadra. Il suo dinamismo e la capacità di inserirsi negli spazi potrebbero fare la differenza in un contesto ambizioso come quello biancoceleste. La Lazio continua a puntare su di lui per rafforzare la rosa, e chissà quali opportunità potrebbe cogliere nel medio termine.

Per ora, la finestra di gennaio rimane un’ipotesi, ma solo se dovessero cambiare gli equilibri in squadra o arrivare proposte più convincenti. Noslin è e resta parte integrante del progetto Lazio, alimentando l’entusiasmo dei tifosi per ciò che verrà.

Sarri non si trattiene: cosa bolle in vista della sfida con Verona?

L’attesa sale per la conferenza stampa della Lazio prima del match con l’Hellas Verona!

Preparatevi per un momento cruciale: sabato 30 agosto alle 15:00, il tecnico biancoceleste terrà la sua conferenza stampa, offrendo insight affascinanti sul prossimo scontro in Serie A. #Lazio #HellasVerona #SerieA

L’attesa è palpabile tra i tifosi mentre si avvicina il match di Serie A tra la Lazio e l’Hellas Verona, previsto per sabato 30 agosto. In vista di questa sfida elettrizzante, il tecnico – un allenatore toscano classe 1959, rinomato per il suo calcio offensivo e ragionato – interverrà in conferenza stampa alle 15:00 presso la sala stampa del Training Center S.S. Lazio a Formello. Sarà un’opportunità unica per scoprire i segreti dietro la preparazione della squadra.

Questo appuntamento è particolarmente intrigante, perché il “Comandante” si presenterà davanti ai giornalisti dal vivo, diversamente dalla prima giornata di campionato. Le sue parole potrebbero rivelare un’analisi dettagliata sullo stato di forma della squadra e sulla strategia per il match, lasciando i fan con più domande che risposte su cosa ci aspetta in campo.

Un elemento chiave per comprendere la vigilia di Lazio-Hellas Verona, dove la squadra biancoceleste, reduce da una prestazione convincente, si prepara ad affrontare un avversario agguerrito. Il tecnico potrebbe svelare indizi preziosi sugli undici titolari, eventuali rotazioni e gli obiettivi immediati della stagione, alimentando la curiosità su come evolverà questa battaglia.

Per non perdersi nemmeno una parola, la conferenza sarà trasmessa in diretta streaming sulla piattaforma ufficiale sslazio.it e su Lazio Style Radio (89.3 FM). I tifosi avranno così la possibilità di immergersi nelle strategie biancocelesti e catturare l’atmosfera della vigilia, con una piazza sempre appassionata e esigente che spinge per grandi ambizioni. Tra tattiche innovative e l’energia del pubblico dell’Olimpico, il countdown verso il match è già iniziato, promettendo emozioni a non finire.

Scaloni sconvolge i convocati: la scommessa su Castellanos che fa discutere l’Argentina

Scaloni svela i convocati per le qualificazioni mondiali: chi stupirà in campo? #Argentina #Mundial #Qualificazioni

Il commissario tecnico dell’Argentina, Lionel Scaloni, ha reso nota la lista dei 29 giocatori chiamati per le ultime decisive sfide delle Eliminatorie Sudamericane verso il Mondiale. Con la nazionale campione del mondo in carica pronta a scendere in campo contro il Venezuela il 4 settembre e l’Ecuador il 9 settembre, i tifosi si chiedono quali mosse tattiche potrebbe riservare il tecnico per mantenere il primato.

Tra i prescelti brilla come al solito Lionel Messi, l’icona del calcio mondiale e sette volte Pallone d’Oro, che si prepara a guidare l’Albiceleste in queste partite cruciali. Ma non mancano le sorprese: spiccano le assenze di Enzo Fernández, squalificato dopo la gara contro la Colombia, e di Taty Castellanos, l’attaccante della Lazio che resta fuori dai giochi. Queste esclusioni alimentano curiosità su come Scaloni intenda rinforzare la squadra per testare nuove soluzioni.

L’Argentina, già qualificata ma determinata a chiudere in bellezza, vede queste sfide come un’opportunità per consolidare meccanismi tattici e valutare la profondità della rosa. Con una miscela di fuoriclasse affermati e giovani promesse, la selezione si conferma una delle più temibili in vista del torneo iridato, lasciando i fan con il fiato sospeso su cosa riserveranno i prossimi match.

I CONVOCATI

Portieri: Emiliano Martínez (Aston Villa), Gerónimo Rulli (Olympique Marsiglia), Walter Benítez (Crystal Palace).
Difensori: Nahuel Molina (Atlético Madrid), Cristian Romero (Tottenham), Leonardo Balerdi (Olympique Marsiglia), Juan Foyth (Villarreal), Nicolás Otamendi (Benfica), Nicolás Tagliafico (Olympique Lione), Gonzalo Montiel (River Plate), Marcos Acuña (River Plate), Julio Soler (Bournemouth).
Centrocampisti: Leandro Paredes (Boca Juniors), Rodrigo De Paul (Inter Miami), Exequiel Palacios (Bayer Leverkusen), Alan Varela (Porto), Alexis Mac Allister (Liverpool), Giovani Lo Celso (Real Betis), Giuliano Simeone (Atlético Madrid), Thiago Almada (Atlético de Madrid), Claudio Echeverri (Bayer Leverkusen), Valentin Carboni (Genoa)
Attaccanti: José López (Palmeiras), Nicolás González (Juventus), Lionel Messi (Inter Miami), Nicolás Paz (Como), Julián Álvarez (Atlético Madrid), Lautaro Martinez (Inter), Franco Mastantuono (Real Madrid).

Con questa lista, l’Argentina si prepara a un finale elettrizzante di qualificazioni, dove ogni scelta di Scaloni potrebbe fare la differenza nel grande palcoscenico mondiale.

Vecino al bivio: rientro incerto contro Verona, Lazio trepida per il suo test decisivo

Test decisivo per Vecino: riuscirà a tornare in campo contro il Verona? #Lazio #Vecino #SerieA

Giornata cruciale a Formello per Matías Vecino, il centrocampista uruguaiano di 32 anni, che rappresenta un pilastro di equilibrio e qualità per la squadra. Dopo settimane di stop a causa di un problema muscolare, oggi tenterà di completare l’intera sessione di allenamento pomeridiana con i compagni. Si tratta di un vero banco di prova per decidere se potrà essere convocato per la partita di sabato sera allo Stadio Olimpico contro l’Hellas Verona.

Ieri, come da programma, Vecino non ha preso parte né all’allenamento mattutino né a quello pomeridiano. Questa precauzione è stata dettata dallo staff medico, sempre attento a evitare rischi inutili e ricadute. Basta pensare all’infortunio della scorsa stagione: un rientro affrettato gli costò un lungo periodo di assenza, e quel ricordo serve ancora da lezione importante per tutti.

Dalle verifiche cliniche, però, le notizie sono incoraggianti: l’affaticamento muscolare sembra ormai superato. La scelta finale dipenderà dalle prestazioni del giocatore in campo oggi. Se il test andrà bene, le probabilità di vederlo in lista per la sfida contro il Verona saliranno notevolmente.

Il recupero di Vecino procederà con cautela, attraverso valutazioni giornaliere e controlli specifici. La sua importanza per il gruppo è indiscutibile, soprattutto ora che Fisayo Dele-Bashiru, il giovane centrocampista nigeriano arrivato in estate, non si è ancora perfettamente adattato ai ritmi della squadra. Per il tecnico, Vecino è una “carta sicura”, in grado di bilanciare difesa e costruzione del gioco con esperienza e intelligenza.

Mentre si attende l’esito del test odierno, l’entusiasmo cresce tra tifosi e società: il ritorno di Vecino potrebbe essere la spinta decisiva per affrontare al meglio il calendario ricco di impegni in campionato e coppe.

Lazio a tutto gas contro il Verona: sorprese su infortuni e formazione in arrivo

La Lazio intensifica gli allenamenti per il big match contro il Verona: scoperte sugli infortuni e la formazione in arrivo! #Lazio #Verona #SerieA #Calcio

La SS Lazio sta spingendo forte negli allenamenti per affrontare la sfida di campionato contro il Verona, in programma domenica allo Stadio Olimpico di Roma. La squadra è tornata in campo nel pomeriggio, con sessioni programmate anche per venerdì e sabato, dedicate a una rifinitura finale che potrebbe rivelare sorprese tattiche. Ma cosa bolle in pentola per questa formazione biancoceleste?

Per gli infortuni, la situazione resta delicata. L’allenatore dovrà quasi certamente rinunciare ancora a Matías Vecino, centrocampista uruguagio di grande esperienza, che sta recuperando da un problema muscolare. Anche oggi il numero 5 ha lavorato a parte: lo staff medico procede con cautela per evitare ricadute, lasciando i tifosi con il fiato sospeso su un possibile ritorno.

In difesa, le scelte sono limitate e il dubbio tiene tutti sulle spine. Resta aperto il ballottaggio tra Adam Marušić, laterale montenegrino adattabile a centrale, e Manuel Lazzari, terzino destro dal grande sprint, per completare la linea composta da Mario Gila (spagnolo classe 2000), Frederik Winther Provstgaard (danese, roccioso fisicamente) e Nuno Tavares (portoghese, ex Arsenal), davanti a Ivan Provedel (portiere italiano, miglior estremo difensore della Serie A 2022/23). Chi avrà la meglio in questa partita a scacchi?

A centrocampo, le novità potrebbero accendere l’entusiasmo. Nel cuore della mediana dovrebbe tornare Nicolò Rovella, giovane regista ex Monza, al posto di Danilo Cataldi, titolare nell’esordio stagionale a Como. Accanto a Mattéo Guendouzi (francese di grande dinamismo), si gioca una maglia da titolare Oussama Belahyane, centrocampista marocchino non convocato dalla nazionale per le gare di settembre. Il principale concorrente resta Fisayo Dele-Bashiru, nigeriano classe 2001 già in evidenza in precampionato – una mossa che potrebbe cambiare le sorti della gara.

Infine, in attacco le cose sembrano più definite, ma occhio alle sorprese. Dovrebbe essere confermato il tridente composto da Matteo Cancellieri (attaccante romano classe 2002), Taty Castellanos (punta argentina) e Mattia Zaccagni (esterno mancino italiano, tra i più incisivi nella scorsa stagione). Con un reparto del genere, la Lazio potrebbe sorprendere tutti: riusciranno questi attaccanti a fare la differenza contro il Verona?

Sarri non si trattiene: cambio tattico spregiudicato contro il Verona per riaccendere le motivazioni

Il tecnico della Lazio rivoluziona la squadra per sfidare l’Hellas Verona: motivazioni ritrovate e tattiche innovative in vista!

Cosa succederà nella prossima partita? Con le ultime uscite della Lazio che hanno lasciato a desiderare, c’è aria di cambiamento per i biancocelesti. L’allenatore punta a una squadra più solida e reattiva contro l’Hellas Verona, concentrandosi su ritmo e controllo del gioco per superare le difficoltà recenti.

Secondo quanto riportato dal Messaggero, la pausa per le nazionali diventerà un momento chiave per sperimentare non solo mosse tattiche, ma anche un rinnovato slancio mentale. La rosa biancoceleste deve rafforzare la mentalità e il carattere, recuperando le motivazioni giuste già prima della trasferta in Veneto.

Tra i vari ostacoli, la squadra affronta sfide come il blocco del mercato, l’impossibilità di rinnovare contratti essenziali e un’atmosfera tesa nell’ambiente societario. Questi fattori hanno creato frustrazione e dubbi, ma “psicologo” più che allenatore, l’allenatore lavora per trasformare queste pressioni in opportunità, motivando il gruppo a mostrare il suo vero potenziale ai tifosi e alla dirigenza.

Sul fronte tattico, non è il modulo la prima priorità, ma si valutano comunque alternative. In discussione ci sono il 4-2-3-1, già provato con successo da altri tecnici laziali, e il 4-3-1-2, usato in passato per garantire compattezza e attacchi rapidi.

Potrebbe essere proprio il 4-3-1-2 a essere testato durante la gara contro il Verona. In questo scenario, si pensa di schierare Pedro – l’attaccante spagnolo abile negli spazi – alle spalle della coppia formata da Dia, il possente punta senegalese, e Castellanos, il centravanti argentino dinamico. L’idea è sfruttare la qualità di Pedro per creare scompiglio nella difesa avversaria.

Alla fine, l’allenatore sa che le vere sfide vanno oltre le formazioni: è essenziale ritrovare unità, motivazioni e fiducia per replicare i successi passati. La partita contro l’Hellas Verona non è solo una questione di punti, ma un banco di prova decisivo per il futuro del progetto biancoceleste.

Provstgaard irrompe alla Lazio: l’ex ct danese lo acclama come un vero guerriero tosto!

Elogi sorprendenti dall’ex CT danese: Provstgaard, un vero guerriero per la Lazio! #Lazio #CalcioDanimarca #TalentiEmergenti

Steffen Hojer, l’ex commissario tecnico della Danimarca Under 21 e una figura di spicco nel calcio giovanile scandinavo, ha condiviso in un’intervista con Tuttomercatoweb.com le sue opinioni su alcuni giocatori che ha allenato, tra cui il difensore della Lazio, Oliver Provstgaard. Conosciuto per la sua abilità nel far emergere talenti, Hojer ha lodato Provstgaard, suscitando curiosità su come un giovane difensore stia scalando le gerarchie in Serie A e cosa questo significhi per il futuro della squadra biancoceleste.

Nato in Danimarca, Provstgaard è uno dei prospetti difensivi più promettenti della sua generazione. Con una grande fisicità e un eccellente senso della posizione, unisce una marcatura serrata a un buon piede per l’impostazione del gioco dal basso, rendendo ogni sua prestazione un elemento intrigante per i tifosi che si chiedono come continuerà a evolversi in un campionato competitivo come la Serie A.

Hojer, a sua volta un ex calciatore professionista, ha accumulato una solida esperienza alla guida della nazionale Under 21 della Danimarca, dove ha aiutato diversi talenti a fare il salto verso le selezioni maggiori e i top campionati europei. Le sue parole su Provstgaard riflettono anni di lavoro con giovani promesse, alimentando l’interesse su come l’esperienza di un tecnico così navigato possa influenzare la percezione di un giocatore in ascesa.

Per la Lazio, avere un difensore con queste caratteristiche è un vero punto di forza, offrendo solidità e affidabilità che fanno la differenza nelle partite chiave. La mentalità combattiva di Provstgaard, sempre concentrata e professionale, lo posiziona come una pedina essenziale nelle strategie difensive della squadra, lasciando i lettori a immaginare le soddisfazioni che potrebbe portare nel presente e nel futuro del club.

Con elogi di questo calibro, il cammino di Oliver Provstgaard in maglia biancoceleste appare sempre più luminoso. «Provstgaard è un professionista di alto livello. Un difensore davvero forte, un guerriero nella sua area di rigore e su cui si può sempre contare, pronto a fare tutto per la sua squadra».

Rovella, Lazio accelera: il piano audace per trasformarlo in stella, ignorando i rivali sonnolenti

La Lazio sta per blindare il talento Rovella fino al 2030: un colpo da maestro per il futuro biancoceleste? #Lazio #Calcio #GiovaniTalenti

Immaginate una squadra che guarda oltre l’oggi, puntando su un giovane centrocampista per costruire un domani solido. È proprio questo il piano della Lazio, che secondo quanto riportato da Tuttosport nell’edizione odierna, sta accelerando per rinnovare il contratto di Nicolò Rovella. Il presidente Claudio Lotito avrebbe in mente un accordo a lungo termine, fino al 30 giugno 2030, a dimostrazione della fiducia crescente nel giocatore.

Arrivato nella scorsa stagione come parte dell’operazione che ha portato anche Pellegrini in biancoceleste, Rovella ha saputo farsi valere in un centrocampo affollato e competitivo. Le sue qualità tecniche, l’intelligenza tattica e la capacità di leggere le situazioni di gioco lo stanno trasformando in un pilastro per la squadra, attirando l’attenzione per le sue prestazioni sempre più convincenti.

Rinnovo in vista: la Lazio crede in Rovella

Ma perché tutto questo interesse? Il rinnovo non è solo una formalità: rappresenta una mossa astuta per tenere a bada i club rivali italiani ed europei, pronti a fare offerte. Con un contratto fino al 2030, la Lazio potrebbe valorizzare ulteriormente Rovella, visto come uno dei prospetti più brillanti della Serie A, e garantire stabilità in un reparto chiave.

La società biancoceleste è ben consapevole del valore di Rovella, non solo sul campo ma anche in termini economici. Bloccandolo con un accordo lungo, eviterebbe le incertezze del mercato, dove i trasferimenti possono sconvolgere equilibri delicati. Si tratta di un investimento su un giocatore giovane e versatile, ideale per lo sviluppo del gioco della squadra.

Che succederà ora? Non ci sono ancora dettagli ufficiali su tempistiche e cifre, ma l’intenzione di Lotito sembra chiara: chiudere l’accordo al più presto per evitare distrazioni. La volontà di Rovella sarà decisiva, ma dai segnali, appare che il centrocampista sia soddisfatto del suo percorso con la Lazio. Con un rinnovo del genere, i biancocelesti confermerebbero ancora una volta la loro strategia di puntare sui giovani talenti italiani, costruendo un futuro affidabile e promettente.

ULTIM'ORA - Sorteggi Champions League: ecco le avversarie di Napoli, Inter, Atalanta e Juventus

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Negli ultimi anni, le squadre italiane hanno affrontato la Champions League con una miscela di entusiasmo e aspettative crescenti. Ogni annata porta con sé storie, rivalità e la possibilità di sfide imprevedibili che possono cambiare il volto di una stagione.

Per Atalanta, Inter, Juventus e Napoli, il sorteggio non è mai solo un momento formale: è l’inizio di un viaggio fatto di strategia, preparazione e, inevitabilmente, qualche sorpresa. Ogni avversario ha caratteristiche che richiedono attenzione e studio.

Alcune squadre puntano su un gioco fisico e aggressivo, altre sulla tecnica e sul possesso palla. Alcuni allenatori sono abili nell’adattarsi ai cambiamenti del match, altri prediligono schemi consolidati che mettono alla prova la capacità tattica delle italiane.

Non mancano poi le sfide psicologiche: confrontarsi con club che vantano storie prestigiose o tifoserie appassionate significa dover affrontare anche la pressione mediatica e la tensione della Champions.

L’attenzione sarà quindi tutta rivolta agli incroci del girone, alla capacità di Atalanta, Inter, Juventus e Napoli di interpretare ogni partita e di reagire agli imprevisti. Ogni match diventa una piccola storia, un racconto di resistenza, strategia e talento, che anticipa quello che sarà, alla fine, il vero banco di prova per il calcio italiano nella competizione più prestigiosa d’Europa. Ecco le avversarie delle italiane (H=HOME/casa, A=AWAY/ospite):

NAPOLI: Chelsea (H), Manchester City (A), Francoforte (H), Benfica (A), Sporting Lisbona (H), Napoli (A), Qarabag (H), Copenhagen (A)

INTER: Liverpool (H), Borussia Dortmund (A), Arsenal (H), Atletico Madrid (A), Slavia Praga (H), Ajax (A), Kairat Almaty (H), Union SG (A)

ATALANTA: Chelsea (H), PSG (A), Club Brugge (H), Francoforte (A), Slavia Praga (H), Marsiglia (A), Athletic Bilbao (H), Union SG (A)

JUVENTUS: Borussia Dortmund (H), Real Madrid (A), Benfica (H), Villareal (A), Sporting Lisbona (H), Bodo/Glimt (A), Pacos (H), Monaco (A)

Calciomercato, Ivan Zazzaroni equipara il blocco della Lazio alla Roma di Gasperini

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Ivan Zazzaroni, celebre giornalista sportivo e conduttore televisivo italiano, è stato categorico riguardo il calciomercato delle romane. Tramite un post sul proprio profilo Instagram ufficiale, il noto opinionista ha equiparato il mercato della Lazio, seppur bloccato da mesi, a quello fatto dalla Roma di Gasperini. Ecco il suo messaggio ai fan:

Nella primavera del ’91 arrivai per la prima volta al Corriere dello Sport e una delle cose che mi vennero immediatamente spiegate fu di non unire mai Roma e Lazio in un articolo o un titolo. «Sono irrimediabilmente agli opposti, mai collegabili» disse Sergio Rizzo, il migliore tra i caporedattori con cui ho lavorato.

«Sappi che le tifoserie non gradirebbero». Trentaquattro anni dopo ho deciso di fottermene delle raccomandazioni di Sergione, tanto so che mi perdonerà, perché troppe sono le analogie (pur se casuali) tra i due club per quanto riguarda il mercato 2025.

La Lazio ce l’ha bloccato in entrata, e ce ne siamo accorti subito, e la Roma, per solidarietà da derby, se l’è bloccato da sola: deve peraltro rispettare i maledetti paletti del settlement agreement; paletti che erano ugualmente alti anche un’estate fa quando furono comunque abbattuti da Ghisolfi.

Il ds finito al Sunderland spese oltre 110 milioni per i soli Le Fée (23), Soulé (30), Koné (18) e Dovbyk (40). L’unico senza l’accento. Per Ricky Massara, che ha sostituito il collega francese, gli ostacoli sembrano invece insormontabili e producono ritardi e delusioni intollerabili: tratta per settimane Fabio Silva e alla fine il portoghese va al Borussia Dortmund per un milione e mezzo in più; prova insistentemente a convincere Jadon Sancho e l’inglese gli risponde una volta su tre prima di negarsi definitivamente.

Per non dire di baby Echeverri, sondato, sedotto e infine prestato dal City. Non alla Roma bensì al Leverkusen. Il guaio per Massara è di avere un allenatore per niente morbido quando le cose non vanno come vorrebbe (lo trovo giusto: i tecnici aziendalisti sono destinati a soccombere).

Ricordo che Gasperini riuscì a far fuori Sartori dall’Atalanta quando questi aveva preso secondo lui troppo potere, e ha resistito con D’Amico ma senza parlare di calcio per un anno con Percassi e insomma a questo punto non vorrei essere al posto di Ricky.

Massara ha l’alibi di aver ereditato una situazione infernale: ho però la sensazione che abbia sottovalutato un filo le condizioni in cui avrebbe dovuto lavorare.

Sorteggi Champions League, Incredibile novità nella prossima edizione

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Negli ultimi anni, le finali di Champions League hanno sempre rappresentato il culmine della stagione calcistica europea: tifosi che si preparano da ore, città che si animano, televisioni di tutto il mondo che trasmettono la magia di un evento unico.

L’attesa della serata, la cena davanti allo schermo, il rito del fischio d’inizio alle 21:00, tutto contribuiva a creare quell’atmosfera che distingue una finale da qualsiasi altra partita. Eppure, dietro le quinte, gli organizzatori affrontano ogni anno problemi logistici enormi: flussi di tifosi da gestire, sicurezza, traffico, controlli agli ingressi, ordine pubblico.

Non è raro che le autorità locali debbano pianificare giorni interi per evitare disordini o situazioni pericolose. Basti solamente pensare che negli ultimi anni non sono stati rari i casi in cui il fischio d’inizio è stato posticipato per via di disagi legati alla gestione dell’enorme flusso di persone dentro e fuori lo stadio.

L’equilibrio tra spettacolo e sicurezza è sempre delicato, ma negli ultimi tempi il tema è diventato centrale, soprattutto considerando le dimensioni mondiali dell’evento e la mobilitazione di decine di migliaia di persone. È proprio per questo che, a partire da questa stagione, la finale non sarà più alle consuete 21:00, ma anticipata alle 18:00.

Una scelta pensata per facilitare la gestione dei tifosi e ridurre i rischi legati agli spostamenti serali. Certo, l’evento perderà un po’ della sua aura serale, quel fascino della notte che avvolge il calcio più prestigioso, ma guadagna in sicurezza e organizzazione. Un compromesso necessario in un calcio sempre più globale e complesso.