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Provstgaard conquista il burbero Sarri: Difensore danese pronto a brillare nella Lazio prossima?

Provstgaard: Il giovane difensore che potrebbe sorprendere tutti alla Lazio? #Lazio #SerieA #TalentiEmergenti

La stagione di Serie A è alle porte, e mentre la Lazio si prepara al debutto contro il Como tra un mese, un nome sta catturando l’attenzione dei tifosi: Oliver Provstgaard. Il difensore centrale danese, arrivato nella Capitale lo scorso febbraio, potrebbe essere catapultato in prima linea fin dall’inizio. Con la squalifica di un leader difensivo per due turni dopo l’espulsione contro il Lecce, l’opportunità per questo talento classe 2002 potrebbe essere un’opportunità d’oro per brillare.

Provstgaard, capitano della nazionale Under 21 danese e autore di 3 reti in 24 presenze con la selezione giovanile, non ha ancora esordito da titolare con la maglia biancoceleste. Eppure, nei pochi minuti in campo ha già dimostrato di che pasta è fatto: a Bergamo ha giocato un ruolo chiave nella difesa del vantaggio contro l’Atalanta, subentrando a un compagno, e ad Empoli ha lottato con un vistoso turbante dopo uno scontro, contribuendo comunque al successo della squadra. Queste azioni fanno sorgere una domanda: è pronto a diventare un pilastro?

Ora, sembra che il tecnico noti per il suo stile di gioco organizzato e offensivo stia considerando di affidarsi a lui per affiancare un difensore spagnolo classe 2000, ormai punto fermo della retroguardia. In particolare, quest’ultimo ha elogiato Provstgaard con le parole “fortissimo, sempre sul pezzo” (un complimento che evidenzia la sua forza fisica e la sua affidabilità costante sul campo, guadagnando rispetto immediato tra i compagni). Questa approvazione dallo spogliatoio aggiunge un tocco di intrigo: quanto influirà sul suo ruolo?

La concorrenza in difesa appare in calo, con un giocatore ancora in recupero dopo un’operazione alla caviglia e un altro che sembra non rientrare nei piani. Al contrario, Provstgaard ha già mostrato segnali positivi: nella recente amichevole contro la Primavera è partito titolare e ha confermato le sue qualità, proprio come all’Europeo Under 21, dove ha aiutato la sua squadra a raggiungere i quarti di finale.

Con il campionato che sta per iniziare e una difesa da rinforzare, la Lazio potrebbe aver trovato in Oliver Provstgaard il protagonista che serve. Il suo possibile debutto al Sinigaglia contro il Como non è solo una partita, ma potrebbe essere l’inizio di una stagione che lo consacra come un nuovo talento da seguire con attenzione.

Lazio Women non sottovalutate: Sorteggio calendario Serie A 2025/26 fissato, ecco data e orario!

Pronti per il brivido del calcio femminile che si evolve? Il sorteggio del calendario per la Serie A 2025/26 è fissato per il 24 luglio alle 14:00, con Lazio Women tra le protagoniste! #SerieAFemminile #LazioWomen #CalcioFemminile

Il calcio femminile italiano sta per vivere un’autentica rivoluzione, e voi non vorrete perdervelo. Con la Serie A Femminile pronta a ripartire dal weekend del 5 ottobre, il campionato si arricchisce di un nuovo formato che porta il numero di squadre a 12, due in più rispetto alla scorsa edizione. Immaginate l’eccitazione: più competizioni, più opportunità per le atlete di brillare e per i tifosi di assistere a sfide epiche. Questa crescita non è solo un numero, ma un segnale dell’evoluzione del movimento calcistico femminile in Italia, che promette di accendere la competitività e la visibilità come mai prima d’ora.

Passiamo ai dettagli che tutti aspettano: secondo l’annuncio ufficiale, il sorteggio del calendario è programmato per il 24 luglio alle ore 14:00. I riflettori saranno puntati sulle grandi del campionato, come la Juventus Women, guidata da un tecnico noto per il suo stile offensivo, e la Roma Femminile, plasmata da un ex centrocampista che ha creato una squadra equilibrata e tenace. La Lazio Women è già in fermento, pronta a lottarsi il suo posto in questa avvincente arena. Ma cosa riserva il resto della stagione? Si chiuderà nel weekend del 16-17 maggio 2026, con sei soste per le competizioni internazionali fissate nei periodi del 25-26 ottobre, 29-30 novembre, 28 febbraio-1 marzo, 7-8 marzo, 11-12 aprile e 18-19 aprile. Inoltre, il campionato si fermerà per le festività natalizie, nei weekend del 27-28 dicembre e del 3-4 gennaio, lasciando spazio a una pausa rigenerante prima del rush finale.

Questa espansione del campionato non è solo una novità, ma un’opportunità che stuzzica la curiosità. Con l’ingresso di squadre emergenti come la Como Women, che vanta talenti come la giovane promessa difensore Alice Tortelli (classe 2004), il panorama si arricchisce di storie da seguire. Vi state chiedendo come cambieranno le dinamiche? Beh, più squadre significano più derby accesi e rivalità fresche, offrendo alle giocatrici occasioni d’oro per emergere e ai fan motivi in più per appassionarsi.

Con il countdown che corre, l’attesa per il sorteggio e il fischio d’inizio è palpabile. La nuova stagione di Serie A Femminile si profila come un mix esplosivo di emozioni, sorprese e grandi prestazioni, promettendo di catturare l’attenzione di tutti gli appassionati. Non perdetevi nemmeno un momento di questo capitolo thrilling del calcio femminile.

Lazio, Lotito non si scusa: “Sto rinforzando la squadra da anni, ai tifosi basta piangersi addosso”

Lotito si difende sulle critiche: “Non devo chiedere scusa a nessuno” – Un chiarimento che fa discutere #Lazio #SerieA #CalcioItaliano

Immaginate un presidente di calcio che affronta a muso duro le accuse dei tifosi, difendendo la sua gestione con numeri e passione: è esattamente ciò che ha fatto Claudio Lotito in conferenza stampa, lasciando tutti con il fiato sospeso su come la Lazio navighi tra regole finanziarie e ambizioni sportive. Le sue parole non solo chiariscono, ma anche sfidano lo status quo del mondo del calcio, invitando i fan a riflettere su cosa davvero significa “rinforzare” una squadra.

Durante l’incontro con la stampa, Lotito ha voluto fare luce su una serie di questioni legate alla gestione della Lazio, toccando temi delicati come l’indice di liquidità e le critiche dei supporter. «Chiariamo la situazione, penso di avere a che fare con persone che sanno leggere e scrivere. Il tema nasce da un fatto pratico, Lotito otto anni fa era consapevole nell’inserire l’indice di liquidità quando saltò il Parma durante la stagione. Questo indice serve a monitorare i ricavi e i costi a breve termine, ovvero in 12 mesi. L’indice all’epoca era 0,2 o 0,3, adesso è stato portato a 0,8 su un criterio per le aziende in crisi. Viene effettuata una fotografia alla società al 31 marzo, mentre invece al 30 giugno può avere ben altra situazione. Aggiungo anche il paradosso chiamato indice di stupidità…» – Con questa frase, Lotito critica apertamente il sistema finanziario del calcio, definendolo “indice di stupidità” per evidenziare come regole rigide possano penalizzare società sane come la Lazio, nonostante investimenti e pagamenti puntuali.

Il discorso del presidente prosegue approfondendo le sfide economiche e le scelte strategiche del club, in un contesto che potrebbe influenzare il futuro della squadra. «… una persona rigorosa e attenta se fa investimenti patrimoniali e arricchisce la società come si vede in questo studio viene prodotto dalla cassa della società. Se sottraggo cassa ma senza condizionare i pagamenti obbligatori non ha senso, la Lazio è l’unica azienda in Italia che ha pagato con sei mesi d’anticipo per 21 anni la rata col Fisco. La Lazio parte con la rata pregressa, con 15 milioni all’anno che paga per il Covid, in più questa intelligenza sportiva ha reso il calcio femminile professionista e costa altre sei milioni, c’è un costo complessivo di 27 milioni e nonostante ciò la Lazio ha continuato a pagare puntualmente…» – Qui, Lotito sottolinea la solidità finanziaria della Lazio, elencando sacrifici come i pagamenti anticipati al Fisco e gli investimenti nel calcio femminile, per dimostrare che la società non è in crisi, ma anzi sta affrontando regole illogiche con responsabilità.

Non mancano riferimenti alle critiche dei tifosi, con Lotito che difende il suo operato in modo diretto e provocatorio. «Io non devo chiedere scusa a nessuno. Sono anni che sto rinforzando la squadra, oggi c’è questo meccanismo e mi sono ritrovato a fare questa scelta di contrasto e di confronto serrato. Tutti hanno riso perché questo indice di stupidità non ha senso…» – Questa affermazione serve a Lotito per ribattere alle accuse, affermando che i suoi sforzi per rafforzare la rosa sono costanti, e che l'”indice di stupidità” è solo un ostacolo burocratico che non riflette la realtà della società. Infine, chiude con riflessioni più ampie sul calcio italiano, «… la vera domanda è può fallire la società? No, se mi blocchi il mercato mi stai creando un danno. Questa maniera restrittiva crea un danno e non aiuta la società, se avessero mantenuto l’indice di liquidità con il parametro vendo a 100 e acquisto a 100 si sarebbe preservato l’indice patrimoniale della società. Vogliamo fare l’elenco delle società italiane e facciamo l’elenco dei debiti? Cosa ha fatto la Federazione per mantenere la correttezza del campionato? Io dico sempre che il pallone è per tutti e il calcio per pochi…» – In questa parte, Lotito invita a un dibattito più ampio, mettendo in discussione l’equità del sistema calcistico e i debiti di altre squadre, per sottolineare come la Lazio stia navigando in acque turbolente con integrità, nonostante le limitazioni.

Le parole di Lotito non solo chiariscono la posizione della Lazio in un momento cruciale, ma anche alimentano il dibattito su come le regole finanziarie stiano influenzando il calcio, lasciando i tifosi e gli osservatori a chiedersi cosa riserverà il futuro per il club biancoceleste.

Gravina ammette: Euro 2032 a rischio per le solite rogne nelle città scelte

Gravina avverte: Possibili ostacoli per Euro 2032 nelle città scelte? Scopri le sue riflessioni sul futuro del calcio italiano #FIGC #Euro2032 #ImpiantiSportivi

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha parlato apertamente di un tema cruciale per il calcio italiano: lo stato delle infrastrutture sportive. In occasione del consiglio federale a Roma, ha sottolineato le sfide e le opportunità che attendono il Paese in vista di Euro 2032, un evento che potrebbe trasformare gli stadi italiani ma che nasconde anche potenziali insidie. Con un tono riflessivo, Gravina invita a riflettere su come questi sviluppi possano influenzare il panorama calcistico nazionale, rendendo questa una questione da seguire con attenzione per gli appassionati.

Nelle sue parole, Gravina ha espresso una visione pragmatica sugli investimenti necessari: «Mi rimetto alle valutazioni politiche per il commissario, è stata valutata la positività di questo intervento ed evidentemente sono state prese in considerazione delle situazioni favorevoli. Servono investimenti sulle infrastrutture e non dipendono dai commissari, ma dipendono dalle proprietà e dalle amministrazioni comunali. Bisogna rivitalizzare stadi e centri sportivi, il giusto equilibrio passa da una sburocratizzazione e una sensibilizzazione politica sul territorio. Stiamo avendo relazioni costanti con i sindaci, il resto dipenderà dalla volontà delle proprietà nel progettare investimenti che riteniamo importanti. Li valutiamo come investimenti, non come costi, perché potranno portare introiti straordinari». Con questa dichiarazione, Gravina evidenzia come gli sforzi per migliorare gli impianti non siano solo una spesa, ma un’opportunità per generare guadagni e rilanciare il calcio, enfatizzando il ruolo chiave delle amministrazioni locali e delle proprietà.

Passando alle interazioni con le amministrazioni, Gravina ha ammesso alcune incertezze: «Siamo avanti per quanto riguarda i contatti con le amministrazioni comunali, sappiamo che potranno esserci dei problemi nelle città che abbiamo individuato per Euro 2032. Ci sono invece altre città che danno ampia rassicurazione, un sospiro di sollievo su Firenze che ha completato il circuito del finanziamento anche grazie all’intervento del Governo. Firenze ha quelle caratteristiche per rientrare nelle città per Euro 2032, a breve incontreremo anche Palermo dove abbiamo ottime sensazioni. Possibilmente lo faremo entro il 31 luglio, la proprietà ci ha confermato di voler fare qualcosa di particolarmente importante anche a livello di strutture. Noi registriamo delle difficoltà nel rispettare gli standard richiesti dalla UEFA da parte di alcuni soggetti». Qui, Gravina sottolinea i progressi in alcune aree come Firenze e Palermo, ma avverte che non tutto è roseo, invitando i lettori a chiedersi quali città potrebbero affrontare veri ostacoli per soddisfare i requisiti europei.

Infine, Gravina ha chiarito il ruolo di figure esterne nell’organizzazione: «Michele Uva è una figura richiesta dalla Federazione alla UEFA. La UEFA individua un soggetto e la Federazione lo ha individuato in Michele Uva, così come ha fatto anche la Turchia. Sono due figure che possono dare supporto e sostegno alla nostra organizzazione. Euro 2032 a livello di organizzazione è responsabilità della FIGC. Sia l’Italia che la Turchia hanno queste due figure di supporto all’interno della UEFA, ma la responsabilità organizzativa è esclusivamente della FIGC». Con questa frase, Gravina ribadisce che, nonostante il supporto esterno, la FIGC mantiene il pieno controllo, rassicurando sul fatto che l’Italia è pronta a gestire l’evento con autonomia, un dettaglio che potrebbe incuriosire i tifosi su come si evolverà la collaborazione internazionale.

Lazio Primavera: Allenatore non le manda a dire, “Squadra da limare col lavoro, ma consapevoli dei limiti”

Nuovo capitolo per la Lazio Primavera: Punzi svela la sua visione

Scoprite cosa pensa il nuovo allenatore della Lazio Primavera, Francesco Punzi, in questa esclusiva intervista che promette di rivoluzionare l’approccio al calcio giovanile. Con parole piene di passione e realismo, Punzi ci fa intravedere un futuro carico di potenziale. #LazioPrimavera #CalcioGiovanile

In un’intervista accattivante su Lazio Style Channel, Francesco Punzi, il nuovo timoniere della squadra biancoceleste, ha fatto il suo debutto ufficiale. Con entusiasmo palpabile, ha condiviso le sue prime sensazioni, delineato gli obiettivi per la stagione e dipinto un quadro vivido della sua strategia per guidare i giovani talenti. È un inizio che incuriosisce, soprattutto per chi ama vedere come un allenatore emergente possa trasformare una formazione giovanile in qualcosa di straordinario.

Parlando dei suoi modelli di riferimento, Punzi ha espresso un’idea intrigante sul calcio moderno. «Non sono d’accordo nel parlare del ‘mio calcio’. In questo sport difficilmente si vede un’innovazione, è tutto scoperto. Noi dobbiamo solo essere bravi a scovare le qualità del nostro gruppo, esaltarne i pregi e migliorare i lati meno positivi. Poi la strada la indica la squadra. Avere un modello personale e volerlo perseguire al di là dei calciatori che uno ha a disposizione, non so quanto può essere d’aiuto. Negli anni, seguendo questo sport a tutti i livelli, ci sono delle persone che mi hanno colpito. Io vedo più partite che posso, soprattutto del mondo dei dilettanti perché vengo da lì. Mi piace seguire le squadre dei miei amici che lavorano in quelle categorie. Quando ho cominciato, circa 26 anni fa, seguivo Glerean che è stato un innovatore al Cittadella e poi è stato anche al Palermo. Era bello vederlo allenare. Poi ovviamente tutti quelli che stanno in Serie A adesso sono molto bravi» – Questa riflessione sottolinea l’importanza di adattarsi al gruppo esistente piuttosto che imporre rigide filosofie, invitando i lettori a riflettere su come il calcio possa evolversi attraverso l’osservazione e l’adattabilità.

Sul fronte del gruppo di giocatori, Punzi è ottimista e determinato. «Credo che in Primavera abbiamo un gruppo che va migliorato un po’ con il lavoro, ma che può andare in campo con la consapevolezza di potersi giocare tutte le partite. Dobbiamo essere bravi a dargli la giusta fiducia, il coraggio senza farci scalfire da risultati negativi. Dobbiamo continuare a credere nelle loro qualità, sia i 2006 che i 2007. Devo dire però che anche i 2008 e i 2009 che sono saliti con noi mi stanno stupendo per atteggiamento e qualità» – Qui, l’allenatore infonde un senso di fiducia nei giovani, ricordando quanto sia cruciale per i talenti emergenti mantenere la motivazione, e lasciando i fan curiosi di vedere questi progressi in campo.

Infine, affrontando il tema dei social media e del loro impatto sui giovani atleti, Punzi non ha esitato a condividere una visione pratica e protettiva. «Se l’allenatore può incidere su questo? Potessi limitarglieli, lo farei. Via no perché in questo mondo qui non si può fare. Sicuramente questi ragazzi sono attratti da una vita che vedono sui social che si discosta dalla realtà quotidiana. In questo le famiglie sono determinanti perché loro danno l’indirizzo maggiore, ma noi dobbiamo essere altrettanto presenti perché trascorrono almeno cinque ore insieme a noi nell’arco della giornata. Abbiamo 1/3 della loro vita, dobbiamo cercare di aiutarli in questo e fargli capire che quello che vedono in rete non è la realtà della vita quasi sempre. Ai ragazzi dico sempre di dare il loro meglio ogni giorno per non avere rammarichi» – Questa affermazione evidenzia il ruolo educativo degli allenatori al di là del campo, spingendo i lettori a considerare come i social possano influenzare la crescita personale dei giovani, e quanto sia essenziale un approccio bilanciato per il loro successo futuro.

Con queste parole, Francesco Punzi non solo inaugura un nuovo capitolo per la Lazio Primavera, ma accende anche la curiosità su come queste idee si tradurranno in risultati concreti sul campo, promettendo una stagione ricca di evoluzioni e sorprese per i tifosi del calcio giovanile.

Lotito sdrammatizza il mercato fermo: “Nessun guaio, l’allenatore è un fuoriclasse assoluto”

Il Presidente Lotito Svela Ambizioni per la Lazio: Un Valore Aggiunto Inaspettato!

Quale sarà il segreto per il rilancio della Lazio in Serie A? Il presidente Claudio Lotito non ha dubbi: l’allenatore come elemento chiave, con parole che promettono una stagione ricca di sorprese. #Lazio #SerieA #CalcioItaliano #MercatoCalcio

La squadra biancoceleste ha dato il via ufficiale alla nuova stagione con la presentazione del suo nuovo guida tecnica, in un evento ospitato negli studi televisivi del centro sportivo. Accanto a lui, il presidente Claudio Lotito ha ribadito l’impegno del club per un progetto ambizioso, focalizzato su un gioco organizzato e offensivo. Questa mossa arriva dopo un periodo di pausa, con l’obiettivo di posizionare la Lazio ai vertici del campionato, enfatizzando pressing e possesso palla come pilastri fondamentali.

Nelle sue dichiarazioni, Lotito ha toccato temi cruciali come il mercato e gli obiettivi stagionali, lasciando intravedere un mix di fiducia e strategia che potrebbe catturare l’attenzione dei tifosi. «Non ci siamo mai prefissati obiettivi, abbiamo pensato di aver costruito in passato una squadra che potesse competere. Lo abbiamo dimostrato in Italia e in Europa nella prima parte di stagione, perdendo nella seconda parte di stagione punti con squadre inferiori specialmente in casa.» Queste parole evidenziano come Lotito rifletta sulle lezioni del passato, sottolineando che il calo di performance non era dovuto a carenze strutturali, ma a fattori come lo “spirito battagliero” che potrebbe essere ravvivato.

Proseguendo, il presidente ha condiviso aneddoti che aggiungono un tocco umano alla narrazione: «È venuto meno lo spirito battagliero, ieri un giocatore mi ha fatto sorridere perché riteniamo che possa esprimere buone potenzialità e ci ha chiesto di fare una foto solo se ci fosse stato anche il mister. Questo dimostra la riconoscibilità dell’allenatore, che può essere un valore aggiunto importante.» Qui, Lotito illustra l’impatto carismatico dell’allenatore, mostrando come la sua presenza possa ispirare i giocatori e rafforzare il team, un dettaglio che incuriosisce per il potenziale legame emotivo all’interno della rosa.

Sul fronte del mercato e della gestione, Lotito ha ribadito l’ottimismo: «Non pensavamo di avere il mercato bloccato, pensavamo che Sarri fosse l’allenatore migliore per la Lazio a prescindere dal mercato, l’allenatore poi dovrà gestire bene il gruppo, valorizzando alcuni ragazzi e riducendo una rosa extra large.» Questa affermazione sottolinea la convinzione che le qualità del tecnico siano prioritarie rispetto alle dinamiche di trasferimento, offrendo una prospettiva intrigante su come si evolverà la squadra. Infine, concludendo con un’occhiata al futuro immediato, «La società farà tutto il possibile per aiutare l’allenatore nel lavoro, abbiamo scelto di fare il ritiro qui a Formello perché ci sono tutte le strutture idonee per lavorare al meglio. Poi dipenderà dai giocatori che dovranno mettersi a disposizione e recepire tutti i dettami dell’allenatore. Non c’è un problema di mercato, il valore aggiunto sarà l’allenatore che è un fuoriclasse». In questo passaggio, Lotito enfatizza il ruolo della società nel supportare il progetto, lasciando intendere che l’allenatore sarà il catalizzatore per il successo, e invitando i lettori a riflettere su come questa sinergia potrebbe trasformare la stagione in un’avventura indimenticabile.

Calciomercato Lazio: Suslov sgancia la bomba su Baroni, “L’anno scorso ci ha provato alla grande”

Tomas Suslov rivela dettagli inaspettati sul suo ex allenatore e la Lazio: un colpo di scena nel calciomercato? #Calciomercato #Lazio #HellasVerona

Il giovane centrocampista slovacco Tomas Suslov, stella emergente dell’Hellas Verona, ha catturato l’attenzione dei tifosi con una dichiarazione sorprendente durante un’intervista. In un mondo del calcio dove le trattative restano spesso segreti, Suslov apre uno spiraglio sul suo passato, lasciando i lettori a chiedersi cosa potrebbe riservare il futuro per questo talento in ascesa. Con la sua visione di gioco affilata e la capacità di stupire in campo, le sue parole aggiungono un tocco di mistero a una potenziale storia di calciomercato.

Suslov, un centrocampista classe 2002 noto per la sua tecnica raffinata e la versatilità che lo vede agire sia da regista che da mezzala offensiva, ha condiviso dettagli sul suo percorso professionale. Cresciuto calcisticamente nel Groningen prima di trasferirsi in Italia per affermarsi in Serie A con l’Hellas Verona, il giocatore si è distinto per la sua maturità in campo nonostante la giovane età. Nelle sue riflessioni, ha sottolineato il legame con l’ex allenatore Marco Baroni, un tecnico esperto nel valorizzare i talenti emergenti attraverso un approccio umano e tattico.

“Se Baroni ha provato a portarmi alla Lazio l’anno scorso? Non ho parlato personalmente con lui da quando ha lasciato Verona e probabilmente era molto coperto a centrocampo alla Lazio. Quello che però voglio dire è che mi sono sempre trovato bene con Baroni, mi ha subito aiutato, anche quando non parlavo bene l’italiano. Anzi, mi aiutava sempre, parlando lui in inglese per spiegarmi le questioni tecniche e tattiche della squadra. Ho passato un bel periodo con lui.”
Queste parole, pronunciate con sincerità, evidenziano il profondo rispetto e la gratitudine di Suslov verso Baroni, mostrando come il supporto personale e la comunicazione chiara abbiano giocato un ruolo chiave nel suo adattamento e crescita in un ambiente competitivo come la Serie A.

In sintesi, la testimonianza di Suslov non solo accende la curiosità sui retroscena del calciomercato, ma sottolinea l’importanza delle relazioni umane nel calcio moderno, dove un allenatore capace può fare la differenza per un giovane promettente come lui. Con dichiarazioni del genere, i fan si chiedono se questo capitolo sia destinato a evolversi in qualcosa di più.

Lazio trionfa come prima squadra di Roma: i quartieri che sfidano la tradizione giallorossa

Esplora i quartieri biancocelesti di Roma: dove la passione per la Lazio sfida la rivalità eterna! #Lazio #Roma #CalcioPassion #Capitale

I tempi cambiano anche la rivalità tra Lazio e Roma non è più solo una questione di campo, ma un vero e proprio spartiacque che divide la città e influisce sulla vita quotidiana dei romani. Si tratta di una delle sfide calcistiche più intense al mondo, con i colori biancocelesti che simboleggiano una storia gloriosa. Fondata nel il 9 gennaio del 1900 a Roma, in piazza della Libertà, la Società Sportiva Lazio rappresenta infatti la prima squadra calcistica di Roma, un’eredità che continua a nutrire l’orgoglio dei suoi sostenitori.

Uno studio abbastanza qualificato pone fine a stime e leggende. A risolvere l’annosa diatriba tra giallorossi e biancazzurri sono Filippo Celata, professore di Geografia economica alla facoltà di Economia della Sapienza, e Gabriele Pinto, dottorando al dipartimento di Scienze sociali ed economiche del primo ateneo romano  che di recente ha mappato la distribuzione dei tifosi laziali nelle aree urbane, condotto da esperti del settore. Sebbene i sostenitori giallorossi siano più numerosi, la presenza biancoceleste resta più identitaria, solida e in forte espansione, ponendosi sempre più come tifoseria originaria della città di Roma.

Quest’analisi evidenzia come Roma Nord sia una fortezza per la Lazio, con zone come Medaglie d’Oro, Corso Francia, Balduina e Vigna Clara che ospitano una base fedele di appassionati. Ancora più intrigante è il dato sulle periferie e il quadrante sud, dove quartieri come San Basilio, Labaro, Fidene, Bufalotta, Settecamini, Salaria-Serpentara, Ostia e Ciampino registrano una crescita costante di tifosi, dimostrando come la base laziale si stia espandendo in modo sorprendente.

Zone storicamente più neutrali, come Ostiense e Portuense, stanno anch’esse vedendo un aumento di presenze biancocelesti, il che segnala una diffusione sempre più trasversale della tifoseria. Questo trend alimenta la curiosità su come la passione per la squadra stia evolvendo, trasformando aree urbane in nuovi baluardi di supporto.

Negli ultimi due decenni, il club ha affrontato una limitata esposizione mediatica, che ha ridotto la sua visibilità nazionale rispetto alla sua importanza storica. Eppure, i tifosi laziali continuano a manifestare un attaccamento e un orgoglio ineguagliabili verso una squadra che ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio romano.

La Lazio non è una semplice alternativa. È la Prima Squadra della Capitale (questa frase sottolinea l’eredità della Lazio come la squadra originale di Roma, fondata per prima nel 1900), radicata nei suoi quartieri e nella sua storia. È una realtà che merita più attenzione, sia dentro che fuori dal campo, e per chi si chiede sui “quartieri laziali a Roma”, la risposta è evidente: la vera essenza del calcio nella Capitale è qui.

Conferenza stampa, Lotito: le parole sulla protesta dei tifosi

“Non vendo e non venderò” può essere riassunto così il pensiero di Lotito espresso in conferenza stampa sul futuro della Lazio. “Non ho mai chiesto soldi ai tifosi, mentre l’aumento di capitale del 2004 e del 2003 veniva dalle tasche dei tifosi. Non mi sembra che io abbia mai chiesto ai tifosi di intervenire sottoscrivendo un aumento di capitale”.

Primo, non servono i soldi. Secondo non è rispettoso per chi ci dona amore ogni giorno. Una sparuta minoranza di persone non gradisce la mia presenza, ma se ne devono fare una ragione: ho visto addirittura i cartelli che dicevano ai medici del Gemelli di farsi gli affari loro, chi mi augurava la morte.”

Conferenza stampa, Lotito: sto facendo il bene della Lazio

“Non ho un autista, non scarico un euro sulla Lazio: tutto ciò che faccio è disinteressato. Ho uno stipendio perchè sono costretto, ma spendo tanto per la Lazio. Ho introdotto mio figlio che ha una passione sfegatata per la Lazio e sta girando il mondo portando la Lazio con sè. Il Nasdaq vorrebbe che fossimo quotati nella borsa di New York. La Lazio sta fallendo? e allora le altre squadre, che dovremmo fare? A parte un paio di squadre che vengono salvate dai famosi fondi di cui si deve vedere chi rappresentano. Questo è un problema serio. Fin quando me la sento, lo faccio. Sto facendo il bene della Lazio, ho creato una società forte, credibile, internazionale.”

Sarri non le manda a dire: squadra bisognosa di rinforzi, ma il mercato è un disastro

Torna il timoniere biancoceleste con parole che accendono curiosità e ambizioni! #Lazio #RitornoAllaGuida #CalcioPassione

Immaginate un ritorno carico di emozioni e riflessioni, dove un allenatore riprende le redini di una squadra dopo un addio doloroso, motivato da frizioni interne e risultati non sempre brillanti. Sedici mesi fa, era arrivata la separazione in seguito a una sconfitta casalinga contro l’Udinese, e ora si apre un capitolo di rilancio. Le sue parole in conferenza stampa rivelano un mix di sfide passate e motivazioni future, lasciando i tifosi a chiedersi come evolverà questa nuova avventura.

Nel discorso sul percorso, l’allenatore spiega: «Il percorso lo ha descritto perfettamente il presidente, le problematiche esterne sono state superiori a quelle lavorative e quindi era giusto fermarsi. Ora siamo pronti a ripartire e lo dobbiamo fare come ho detto dal primo giorno ai ragazzi, o si usano degli alibi o si usano queste problematiche come motivazioni. Dobbiamo fare dei miglioramenti, siamo reduci da due settimi posti e non possiamo migliorare tramite il mercato, dobbiamo lottare tutti i giorni per gli altri miglioramenti, ovvero quelli relativi alla crescita dei singoli. Ho detto che la Lazialità ti invade e lo dimostrano ancora una volta, i tifosi si incazzano ma poi ancora una volta sono lì. Questo significa essere laziali e questo è uno dei motivi per cui sono tornato qui». Questo commento evidenzia come le difficoltà esterne possano trasformarsi in carburante per la crescita, enfatizzando l’orgoglio e la fedeltà dei tifosi come pilastro per il successo.

Passando al primo pensiero del ritorno e al mercato bloccato, emerge un tono di ironia e determinazione: «Ho pensato che il presidente mi avesse fregato (ride, ndr). Avevo già preso la decisione di tornare, lasciare per le difficoltà mi sembrava brutto nei confronti della società e dei tifosi. C’è stata un’arrabbiatura di un’ora, poi ho messo da parte. Ho fatto una scelta, ho letto che sono tornato perché non avevo alternative ma ho trattato con quattro società italiane, club arabi e sudamericani. È stata un’estate prolifica, ma ho scelto la Lazio per il rapporto con l’ambiente compresi anche i magazzinieri. Tornare è una soddisfazione». Qui, l’allenatore usa l’umorismo per sminuire le critiche, spiegando che la sua scelta è stata ponderata e guidata da un legame profondo con l’ambiente, alimentando curiosità su quali opportunità ha rifiutato per questa fedeltà.

Infine, sulle preoccupazioni, le parole trasmettono un equilibrio tra realismo e ottimismo: «L’obiettivo deve essere costruire una buona base per poi intervenire in futuro sulle 2-3 cose di cui avremo bisogno, non c’è preoccupazione. Questa squadra avrebbe bisogno di qualcosa per fare il salto di qualità necessario, in questo momento però non lo possiamo fare e l’obiettivo primario è migliorare. Serve umiltà perché siamo reduci da due settimi posti, ma serve anche convinzione perché c’è margine per crescere. Pensare ad altro ci toglie solo energie, se questo miglioramento ci porterà qualcosa di concreto non lo so». Questa frase sottolinea la necessità di concentrarsi su ciò che è possibile ora, come lo sviluppo interno, invitando i lettori a riflettere su come piccoli passi possano leadere a risultati imprevedibili nel mondo del calcio. Con queste riflessioni, l’attenzione si sposta inevitabilmente sul campo, dove ogni partita potrebbe rivelare i frutti di questo ritorno carico di potenziale.

Conferenza Stampa, Lotito e il futuro: la Lazio potrà fare mercato a Gennaio?

“In finanza esiste l’indice di liquidità? Andate in banca e chiedete se esiste l’indice di liquidità” tuona Claudio Lotito in Conferenza stampa, incalzato sull’argomento che riguarda direttamente il blocco del mercato imposto dalla Coviscov alla società biancoceleste per questa sessione di calciomercato. “Al massimo esiste un indice di solidità, non lo dico io”.

“La prova provata di quello che dico io. Una cosa aleatoria: se qualcuno ha 700-800 milioni di debiti e l’indice di liquidità a posto significa che questo indice non serve a nulla no?” continua il presidente Lotito, a cui però viene posta una domanda molto semplice: potrà o non potrà fare mercato la Lazio dopo Settembre?

Conferenza Stampa, Lotito e la crescita della Lazio

“La Lazio sta lavorando per correggere l’impianto tecnico-agonistico della squadra, se avesse voluto preoccuparsi dell’aspetto economico avrebbe fatto una cosa semplice: la vendita di tanti giocatori richiesti. Ma se i giocatori nostri vengono richiesti a cifre importanti, significa che la squadra è a posto no?”

Continua la conferenza stampa: “Abbiamo deciso di non venderli per rispetto all’allenatore e perchè la Lazio se avesse voluto fare cassa, di cui non ha bisogno perchè ha impostato un modello di crescita di un certo tipo. Se il mister e la società riterrà qualcuno non idoneo verrà ceduto e sostituito con qualcuno più funzionale. La data? Il mercato estivo è bloccato, nel mercato invernale ci troveremo a parlare di altro.

Lotito elogia Sarri: “Un maestro che metterà ordine tra i nostri giocatori svogliati”

Il presidente elogia il ritorno del maestro: cosa riserva il futuro per la squadra? #Lazio #Calcio #RitornoInPanchina

In un momento che accende l’entusiasmo dei tifosi, il presidente della Lazio ha condiviso parole cariche di rispetto e aspettative durante una conferenza stampa. Dopo un’assenza di sedici mesi, l’allenatore torna ufficialmente sulla panchina biancoceleste, segnando un capitolo che potrebbe cambiare le dinamiche della squadra. Con il suo rigore tattico e la leadership carismatica, soprannominato “Il Comandante”, la sua precedente avventura si era interrotta bruscamente nel marzo 2024 dopo una sconfitta casalinga contro l’Udinese. Ora, con il presidente al suo fianco, emerge un messaggio di continuità e ottimismo.

Il presidente ha chiarito la natura del ritorno, sottolineando che non si tratta di una vera interruzione. «Penso che la prima parte dell’avventura con Sarri non si sia mai interrotta. C’è stato un temporaneo avvicendamento per motivi purtroppo familiari per il mister, indipendentemente dalla volontà del sottoscritto e del mister stesso.» Questo commento evidenzia come la separazione fosse inevitabile e dettata da circostanze personali, mantenendo un legame forte tra la società e l’allenatore. Ha proseguito spiegando che la scelta era stata accettata con comprensione, guardando al futuro con affetto e razionalità.

Nel suo discorso, il presidente ha espresso piena fiducia nelle capacità dell’allenatore, definendolo un pilastro per la squadra. «Ha fatto una scelta che abbiamo accettato, ci siamo lasciati con un arrivederci perché era una scelta non voluta dalla società ma dettata da una situazione che abbiamo compreso e fosse meglio proseguisse in un momento successivo. La scelta di Sarri è una scelta razionale e di affetto, una scelta di cuore per un uomo che ha dato tanto al calcio e che può dare ancora tanto a questa Lazio. É un maestro di calcio e può insegnare tanto ai giocatori che abbiamo.» Questa frase in grassetto sottolinea l’ammirazione del presidente, ritraendo l’allenatore come una figura mentor capace di elevare il livello della rosa, alimentando curiosità su come influenzerà i giocatori. Dipenderà ora dalla società e dalla squadra non deludere le aspettative dei tifosi.

Guardando avanti, il presidente ha toccato temi di resilienza e opportunità. «Dipenderà da noi non deludere i tifosi e confermare le aspettative, la società sta mettendo in campo tutto quello che può mettere in campo. Siamo abituati ad accettare le decisioni anche se non le condividiamo, sia dal punto di vista del diritto che della legittimità. Si deve fare di necessità virtù, sicuramente per la gente comune non fare mercato può essere uno svantaggio, ma può diventare un vantaggio cementando un gruppo che vuole mostrare le sue qualità.» Qui, il commento spiega come la mancanza di rinforzi possa trasformarsi in un’opportunità per rafforzare l’unità del team, invitando i lettori a riflettere su come questa sfida potrebbe portare a risultati inaspettati. Infine, ha espresso speranza nei giovani, notando una grande disponibilità nei primi giorni di ritiro e augurandosi che l’allenatore possa massimizzare il potenziale del gruppo, come non è avvenuto nella stagione precedente. Con queste parole, l’attenzione si sposta su cosa accadrà sul campo, lasciando i tifosi con l’anticipazione di una stagione da seguire da vicino.

Conferenza stampa, Lotito le sue parole sul nuovo Flaminio

“Se dipendesse dalla mia volontà, ci sarebbe il 100% di possibilità” durante la conferenza stampa di presentazione di Sarri, è questa la primissima risposta che Claudio Lotito da sul sogno di veder “esordire” la Lazio al “Maestrelli”, il nuovo stadio Flaminio intitolato eventualmente all’icona biancoceleste.

“Abbiamo messo in campo quello che dovevamo mettere in campo e anche in questo caso ci sono state strumentalizzazioni di vario genere. Io sono abituato a lavorare in silenzio, non creo le situazioni mediatiche per raccogliere, ma creo le situazioni reali per raccogliere.” continua il Patron della Lazio, che definisce la sua filosofia di lavoro “la politica dei fatti”.

Conferenza stampa, Lotito “siamo più avanti della Roma”

“Lavoro con uno staff di altissimo livello, stiamo allestendo la documentazione necessaria. L’investimento ha una ricaduta di 140 milioni per il territorio, non per lo stadio. Riqualificare il Flaminio significa riqualificare un angolo di Roma”

“Abbiamo questo interesse, nel creare uno stadio di 50 mila spettatori e valorizzare tutto il comparto. Abbiamo uno staff di primo livello e una serie di  persone esperte e all’avanguardia, non dobbiamo meravigliarci se riusciremo a realizzarlo. Non sta a noi decidere ma all’amministrazione che è disponibilissima perché ha visto la concretezza e la competenza. Siamo più avanti della Roma. Stiamo seguendo l’iter con determinazione e professionalità sapendo di fare le cose giuste e trasparenti.”

 

Conferenza Stampa Sarri, Lotito: ecco perchè non può fare mercato la Lazio!

“Penso di aver a che fare con persone che sanno leggere o scrivere no?”

è così che esordisce Lotito durante la Conferenza Stampa Sarri, una volta interrogato sul blocco del mercato estivo che ha colpito la Lazio dopo lo sforamento di quattro degli indici di benessere finanziario che regola le società di Serie A. Regola che andrà in disuso a partire da Settembre.

Secondo quanto detto dal patron della Lazio, la regola che viene dal caso Parma fallito a campionato in corso, serve a tutelare il regolare svolgimento del campionato. “Voi ragionate in termini di Pallone, non di Calcio. Il pallone è per tutti, il calcio è per pochi. E vi dico perchè: spiegatemi allora perchè la Lazio ha vinto con tutte le squadre più forte e ha perso con le più deboli?”

“Il problema è creare quell’alchimia all’interno dello spogliatoio per esprimere al meglio le potenzialità” continua il presidente Lotito “se la base da cui si parte si allarga si restringe il mercato, se la base si restringe si allarga il mercato, con maggiori correzioni. Questo è il mercato.” 

Questa la risposta del presidente, incalzato sulle motivazioni del blocco del mercato: è evidente la volontà di glissare sui tecnicismi finanziari del calciomercato.

Lazio Primavera, il tecnico non ha peli: “Per i ragazzi, sfidare i fenomeni di Serie A è un vero spasso”

Il nuovo capitolo della Lazio Primavera: emozioni e ambizioni del tecnico Punzi

Curiosi di scoprire come un allenatore emergente stia plasmando il futuro dei talenti della Lazio Primavera? In una recente intervista, Francesco Punzi, il nuovo timoniere della squadra giovanile, ha condiviso storie personali e visioni appassionate che promettono una stagione ricca di sorprese. Con un mix di entusiasmo e riflessioni, Punzi apre uno scorcio sul mondo del calcio giovanile, lasciando i tifosi a chiedersi cosa riserverà il campo ai suoi ragazzi. #LazioPrimavera #CalcioGiovanile #IntervistaEsclusiva

In questa chiacchierata con Lazio Style Channel, Punzi si è presentato come l’artefice di un progetto ambizioso, raccontando le sue emozioni e le strategie per la prossima stagione. È un’opportunità intrigante per i fan del calcio: un tecnico con esperienze variegate che ora mira a elevare i giovani della Lazio, facendoci interrogare su come le sue idee innovative possano influire sui prossimi match.

Parlando dell’amichevole contro la prima squadra, Punzi ha evidenziato l’impatto formativo di tali confronti. «Al di là del piacere e dell’onore di svolgere un’amichevole simile, credo che per i ragazzi confrontarsi con giocatori che disputano il campionato di Serie A a un certo livello come la Lazio sia stato un piacere. Un test bello, era giusto che riuscissero a tenere abbastanza bene il campo e credo abbiano fatto una buona gara e una bella figura. Questo ci interessava». In questo passaggio, Punzi sottolinea come queste partite non siano solo gare, ma occasioni preziose per i giovani talenti per maturare e misurarsi con il professionismo, alimentando curiosità su come tali esperienze possano accelerare la loro crescita.

Delving into his career path, Punzi ha aperto un capitolo affascinante sulla sua gavetta nel mondo del calcio. «Sicuramente il fatto di allenare da un po’ di anni, io ho cominciato abbastanza presto perché ne avevo 19. Naturalmente dalla scuola calcio cercando di migliorare in base alla categoria di appartenenza, poi a 27 anni ho avuto l’opportunità di essere in una società che era in difficoltà con la prima squadra e ho avuto l’occasione di allenare in Promozione. Da lì ho praticamente fatto quasi sempre i grandi fino a quando sono approdato qui alla Lazio. Ho fatto una parentesi alla Viterbese a inizio stagione per poi salire in prima squadra. Legnano è stata un’esperienza bella e formativa, confrontarsi in un ambiente nuovo, girone Serie D A. Un’esperienza anche di vita perché ero a 600 km da casa in un paese che non conoscevo. Un’esperienza che ti aiuta soprattutto se sei fortunato come lo sono stato io». Qui, Punzi spiega come le sue sfide personali abbiano forgiato il suo stile, invitandoci a riflettere su quanto il percorso di un allenatore possa essere una lezione di resilienza e adattabilità per i suoi giocatori.

Infine, analizzando i suoi tratti caratteriali, Punzi non ha esitato a essere sincero sui difetti e i pregi che lo definiscono. «Impulsività, un po’ migliorata negli anni. Tenace, sì. Se sono cambiato nel tempo? Sicuramente si, ho cercato di lavorare e modificare alcuni aspetti che mi accorgevo potessero crearmi delle difficoltà nella gestione del gruppo. Ho commesso anche errori per poca esperienza. Nel tempo, come in tutte le cose, l’esperienza aiuta a commettere pochi errori». Con questa riflessione, Punzi illustra come l’autocritica e l’evoluzione personale siano chiave per un buon tecnico, suscitando interesse sul modo in cui queste qualità potrebbero guidare la Lazio Primavera verso successi imprevedibili. In un mondo dove il calcio è fatto di alti e bassi, le parole di Punzi offrono un tocco umano che rende la sua storia ancora più avvincente, lasciando i lettori ansiosi di seguire i prossimi sviluppi della squadra.

Lazio, tifosi impazienti per la nuova terza maglia: la data del reveal è ufficiale!

L’attesa cresce per la nuova terza maglia della Lazio: scopri quando sarà svelata! #Lazio #NuovaMaglia #CalcioEstate

I tifosi della Lazio sono in fibrillazione per l’ultimo mistero della stagione: la terza maglia, che promette di aggiungere un tocco di novità al look della squadra. Dopo aver ammirato la divisa casalinga con il suo tradizionale celeste e quella da trasferta, dominata dal bianco con dettagli stilizzati, l’attenzione è ora tutta sul colore blu, l’unico indizio finora rivelato. Immaginate come questa tonalità si adatterà ai campi di gioco, mescolando tradizione e modernità in un design che potrebbe stupire tutti.

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, la presentazione della terza maglia è programmata al termine della mini tournée in Turchia, dove la squadra sta ultimando la preparazione estiva. Questa scelta non è casuale: svelarla in un contesto internazionale potrebbe generare un’ondata di entusiasmo, lasciando i fan a chiedersi quali sorprese visive accompagneranno la Lazio nelle sue sfide imminenti. “Al termine della mini tournée in Turchia” – questa frase sottolinea il tempismo perfetto, garantendo che la maglia debutti in un momento clou della preseason, massimizzando l’impatto e il buzz tra i supporter.

Il debutto ufficiale della nuova maglia è atteso durante l’amichevole contro il Burnley, in programma tra pochi giorni. Questa partita non è solo un test per la squadra, ma anche l’occasione ideale per vedere la terza uniforme in azione, alimentando la curiosità su come si comporterà sul campo. Immaginate il campo che si colora di blu per la prima volta – un momento che potrebbe diventare iconico per i biancocelesti.

Il Burnley, una squadra inglese della Championship nota per il suo gioco fisico e compatto, rappresenta una sfida intrigante per la Lazio. Inoltre, l’incontro offrirà l’opportunità di osservare i nuovi acquisti, come il centrocampista argentino Rodrigo Battaglia, famoso per la sua intensità e abilità nell’interdire le azioni avversarie. “Noto per la sua intensità e capacità di interdizione a centrocampo” – questa descrizione evidenzia le qualità di Battaglia, che potrebbero essere decisive in partite come questa, rendendo il match ancora più appassionante per chi segue il calcio.

Dietro la decisione di presentare la maglia in un’amichevole internazionale c’è una strategia chiara: massimizzare l’esposizione mediatica e coinvolgere sia il pubblico italiano che quello estero. In questo modo, il club mira ad ampliare le opportunità commerciali e di merchandising, trasformando un semplice capo d’abbigliamento in un simbolo di appartenenza per i fan. È un approccio astuto che fa crescere l’attesa, facendoci domandare come questa mossa influenzerà il coinvolgimento globale della squadra.

Con la curiosità alle stelle, i tifosi non vedono l’ora di scoprire lo stile che accompagnerà la Lazio nelle partite ufficiali e nelle competizioni europee. Questa novità promette di unire estetica, tradizione e ambizione, rendendo ogni apparizione sul campo un evento da non perdere. Chissà quali emozioni regalerà questa maglia blu?

Sarri il Testardo: Mazza sicuro, confermerà i motivi del suo ritorno e permanenza nonostante le critiche

Le rivelazioni di Mazza sulla Lazio: un’estate di tensioni e speranze

Cosa sta succedendo davvero dietro le quinte della Lazio in questa estate turbolenta? Le parole di Mauro Mazza, giornalista e opinionista, catturano l’essenza di un momento delicato, con il ritorno dell’allenatore e il blocco del mercato che tiene i tifosi col fiato sospeso. Scopri come le sue dichiarazioni potrebbero cambiare la prospettiva sui prossimi mesi. #Lazio #CalcioEstate #CuriositaSportiva

Mauro Mazza ha condiviso insight significativi durante un intervento a Radiosei, focalizzandosi sul contesto attuale della Lazio. Al centro delle discussioni, c’è il ritorno del tecnico e le incertezze legate alle operazioni di mercato, che stanno alimentando frustrazione tra i supporter. Mazza evidenzia come questi eventi stiano creando un’atmosfera unica, mescolando aspetti emotivi e strategici nel mondo del calcio.

Tuttavia, permane un senso di attesa per la nuova era del club. L’allenatore, noto per il suo stile di gioco dinamico, ha confermato il suo ruolo alla guida della squadra dopo periodi di riflessione e tensioni interne. Eppure, l’assenza di una presentazione ufficiale lascia spazio a dubbi sulla stabilità dell’accordo e sulla direzione futura del team, alimentando curiosità su cosa riserverà la stagione.

«È un momento molto particolare, sconosciuto, inedito. Il calcio non è solo business, ma anche sentimento e ai tifosi è stato tolto il ‘gioco’ del mercato estivo. Io resto dell’idea che un piccolo intervento finanziario personale avrebbe evitato sul nascere questa situazione molto antipatica, incresciosa. Il rientro di Sarri rappresenta una buona notizia; in più, la conferma che Sarri ha dato una volta conosciuta questa situazione è confortante, significa che pensa di poter fare un buon lavoro a prescindere. Gli abbonati non fanno notizia, sono una conferma dell’affetto che resiste a tutto e tutti».
In questa frase, Mazza sottolinea l’unicità del momento, evidenziando come il calcio vada oltre gli aspetti economici e tocchi corde emotive, criticando implicitamente la gestione del mercato per aver deluso i fan, ma trovando un raggio di speranza nel ritorno dell’allenatore come segnale di resilienza.

«Credo confermerà i motivi che lo hanno spinto a tornare e poi a restare nonostante questa situazione; mi aspetto una spiegazione convincente anche per i tifosi. Forse dirà anche che la qualità del gruppo è buona. Penso stia lavorando con convinzione e questo potrebbe aiutare i tifosi a credere che potrebbe non essere una brutta stagione».
Qui, Mazza esprime ottimismo, anticipando che l’allenatore fornirà ragioni solide per le sue scelte, rassicurando i sostenitori sulla solidità della squadra e incoraggiandoli a vedere oltre le difficoltà attuali.

Mentre le parole di Mazza offrono un’analisi approfondita, i tifosi attendono con impazienza sviluppi che potrebbero trasformare questa stagione in un capitolo memorabile per la Lazio.

Lazio Women fa il botto: Emma Martín Queralt irrompe a centrocampo!

Esplosivo colpo per la Lazio Women: Emma Martín Queralt è ufficiale e rafforza il centrocampo con talento spagnolo pura! #LazioWomen #Calciomercato #WomenFootball

La Lazio Women è al lavoro per costruire una squadra da urlo in vista della prossima stagione, e l’ultimo annuncio non delude: è arrivata la centrocampista spagnola Emma Martín Queralt. Si tratta di un acquisto intrigante, che porta qualità, dinamismo e un tocco di esperienza internazionale nel cuore del centrocampo biancoceleste, promettendo di far salire il livello della squadra e di far impazzire i tifosi con prestazioni da vera protagonista.

Ma chi è davvero Emma Martín Queralt? Nata il 5 gennaio 2000 a Tarragona, questa giocatrice versatile si distingue per la sua visione di gioco eccezionale e un’intelligenza tattica che la rende imprevedibile in campo. Cresciuta nel vivaio del Reus, ha poi accumulato esperienza nella Liga F giocando per Villarreal e Granadilla Tenerife. Chissà quante magie creerà con i suoi passaggi precisi e i suoi inserimenti offensivi: un mix che l’ha già resa una risorsa chiave, come dimostrato quando ha indossato la maglia della Spagna Under 19, rivelando fin da giovane un potenziale da non sottovalutare.

L’annuncio è stato condiviso con grande entusiasmo sul sito ufficiale della Lazio, segnando un passo avanti per il club guidato dall’esperto tecnico Massimiliano Catini, al timone del progetto femminile dal 2020. La squadra punta dritto a un campionato di Serie B da assoluta protagonista, con l’ambizioso obiettivo di tornare nella massima serie: un sogno che ora sembra un po’ più a portata di mano grazie a rinforzi come questo.

E non è solo un colpo isolato: l’arrivo di Martín Queralt si inserisce in una campagna acquisti ben studiata, che ha già portato altre giocatrici di livello internazionale alla Lazio femminile. Il club sta creando un mix perfetto tra giovani promesse e atlete esperte, e questa mossa non è solo tecnica, ma un vero segnale di ambizione, facendoci chiederci cosa riserverà ancora il mercato per questa squadra in crescita.

COMUNICATO – La S.S. Lazio Women 2015 A.R.L. rende noto che Emma Martín Queralt è una nuova calciatrice biancoceleste. [Commento: Questa dichiarazione ufficiale del club conferma in modo formale l’ingresso della giocatrice nel roster, rendendo l’annuncio un momento chiave per il calciomercato.]

Centrocampista spagnola classe 2002, Martin in carriera ha vestito le maglie in patria, tra le altre, di Alaves e Valencia collezionando circa trenta presenze nella massima serie iberica dove ha esordito ad appena diciannove anni. [Commento: Questo estratto del comunicato sottolinea il percorso professionale della giocatrice, evidenziando la sua esperienza in Liga F e il precoce debutto, che ne fanno un acquisto strategico e intrigante.]

Con questi rinforzi, la Lazio Women sembra pronta a sfidare le avversarie con una squadra più competitiva che mai, lasciando i tifosi in attesa di vedere all’opera questa nuova stella sul campo.

Conferenza stampa di Sarri. Live le parole del tecnico e di Lotito

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Ci troviamo nella nuova sala delle conferenze del centro sportivo di Formello per la conferenza stampa del nuovo tecnico, nuovo si fa per dire, Maurizio Sarri.

Finalmente si parla di Lazio anche in maniera ufficiale. Insieme al tecnico dovrebbe essere presente anche il padrone di casa, il presidente nonché senatore Claudio Lotito. Secondo le ultime indiscrezioni qui a Formello, dovrebbe essere però assente il direttore sportivo Angelo Fabiani che insieme al mister si è ritrovato con le mani in mano dopo il blocco del calciomercato per l’indice di liquidità.

La conferenza stampa è stata indetta per le ore diciotto e sono circa una ventina i giornalisti presenti oggi nella sala stampa del centro sportivo della Lazio.

La sala è molto bella, gradevole e accogliente. Ben progettata e dotata di tutto ciò che serve per uno studio televisivo, adibito in questo caso a sede per la conferenza stampa di Sarri.

Ora non sappiamo ancora se parlerà prima Lotito o prima il mister, quello che tutti i cronisti sperano e siano rispettati gli orari, visto i duecentomila impegni del presidente Lotito, non proprio il massimo per quanto riguarda la puntualità.

Ore 17:43 – Seguono aggiornamenti live dal nostro inviato al centro sportivo di Formello per la conferenza stampa di Sarri.

17:55 – manca veramente poco all’inizio della conferenza. C’è tanta attesa fra i giornalisti presenti.

17:57 – sono arrivati con qualche minuto di anticipo sia Lotito che Sarri. Foto di rito e si inizia!

18:00 – Prima un video di presentazione dedicato al passato di Sarri con la Lazio con tutti i momenti più belli vissuti sotto la guida del tecnico toscano.

18:05 – Inizia la conferenza stampa. Domanda del giornalista della Lazio “È la prima volta che un presidente richiama per la seconda volta un mister”. Risposta “Ci siamo lasciati con un arrivederci perché si era creata una situazione Che non dipendeva da nessuno. Continuare un percorso con una scelta di cuore e di stima nei confronti di stima per un uomo che è un maestro di calcio che può insegnare calcio al 100%.

18:08 – parla Sarri “Si riparte con una difficoltà ma possiamo usarla in due modi o creando un alibi o rafforzando il gruppo. Veniamo da due settimi posti e dobbiamo migliorare lottando per cercare nuove soddisfazioni.

Parla Lotito sul boom degli abbonati” Sta a noi non deluderli. Noi non condividiamo le decisioni che si sono create. Ma a volte le necessità diventano virtù. Può essere uno svantaggio ma anche un vantaggio perché si può cementare un gruppo di lavoro anche grazie al mister che è un maestro di calcio.

18:11 – Sarri risponde al boom degli abbonamenti. “Ecco perché ho detto che la lazialità ti invade. Questo degli abbonamenti è uno dei motivi che mi ha fatto tornare. Questo significa essere laziali. Si INCAZZANO ma poi sono lì.

18:13 – Inizia la conferenza stampa introdotta da Luigi Sinobaldi dopo la presentazione societaria di Cristiano Titta. Prima domanda

“Se ci racconta cosa quando è ritornato a Formello e quando gli è stato comunicato che la Lazio non poteva fare mercato.”

Risponde Sarri “La decisione ormai era presa e mi sono arrabbiato per un’ora ma poi ho pensato subito al futuro. Ho avuto 4 trattative a dispetto di qualche giornalista. Ho scelto la Lazio per il legame che sento con l’ambiente.magazziniere e chef Compresi”.

Ore 18:20 seconda domanda di Sky spor a Sarri: “non poter rinforzare la Lazio, la preoccupa?” Risponde Sarri “Se riusciamo a fare bene siamo tutti più felici. Ovvio che qualcosa ci servirebbe per fare un salto di qualità però possiamo migliorare su ciò che abbiamo”

Poi al presidente Lotito “La Lazio a gennaio farà mercato?” risponde Lotito “Adesso chiariamo! Otto anni fa, io Claudio Lotito ero favorevole a tutelare l’indice di liquidità per non far saltare le squadre durante il campionato, ad esempio il Parma. Il paradosso dell’indice di stupidità. Una persona rigorosa attenta e patrimonializza la società. La Lazio è l’unico contribuente in Italia che ha pagato il fisco in anticipo.

Ore 18:28 Lotito si sta prolungando sulle spese che sostiene la Lazio. “La Lazio non va in banca a chiedere un mutuo ma paga con i soldi suoi e il mister lo sa perché viene dal mondo bancario. La cosa bella di tutta la vicenda è che l’indice di liquidità è stata abolita il primo luglio” Lotito lascia intendere che qualche cosa non quadra, per non dire altro.. “È una cosa che non fa onore al calcio italiano, noi vogliamo risolvere i problemi. Alla fine del girone di andata se ci saranno le necessità, la Lazio non si tirerà indietro per fare calciomercato. Sarà il mister a decidere se privarsi di un giocatore che in alcuni casi è anche doppioni.”

Conferenza stampa di Sarri

Ore 18:36 – Sarri continua sul mercato parlando del Como.” Il Como sta facendo molto bene. È chiaro più siamo bravi a far crescere quelli che abbiamo e più sarà facile intervenire sul mercato. Non dobbiamo pensare agli altri. Bisogna compattare il gruppo e basta.”

A Lotito viene chiesto se deve chiedere scusa ai tifosi e il presidente in modo perentorio risponde

“Io non devo chiedere scusa a nessuno. Sono anni che sto rinforzando la Società”

Lotito si domanda anche cosa ha fatto la federazione per tutelare la legalità del calcio italiano e critica anche la gestione attuale del calcio italiano. “Io non faccio er mago”

Sarri su Tavares e Dele Bashiru

“Dele è un ragazzo che se impara qualche movimento potrà darci una grande mano. Nuno Tavares ha potenzialità eccezionali.”

Lotito vende la Lazio?

Lotito poi comunica che è assolutamente falso il fatto che la Lazio abbia ricevuto proposte relative a vendere la Lazio. “Se ne stanno occupando le istituzioni. Ognuno si prenderà le responsabilità di quello che comunicherà”

Lotito sul Flaminio

Stadio Flaminio Lazio
Stadio Flaminio Lazio

Il presidente risponde così sul Flaminio

“Fatti non parole. L’investimento della Lazio sarà di 140 milioni per il territorio. Non per lo stadio. La Lazio vuole uno stadio di 50.000 spettatori. Abbiamo uno staff di primissimo livello. L’architetto è quello che ha costruito lo stadio di Tirana. Poi non sta a noi decidere. Sarà l’amministrazione che deciderà ma vi posso dire che il comune ha valutato positivamente la nostra proposta. C’è un iter e dobbiamo rispettare i tempi. Lo stadio Flaminio è nato per uno stadio di calcio e non una piscina. Una volta per tutte deve finire la storia che non vogliono far tornare la Lazio a casa propria. 480 milioni fra territorio e stadio”

Ore 18:53 – Sarri conferma che la Lazio rispetto alla prima precedenza ha meno qualità ma più fisicità. Il riferimento a immobile, Luis Alberto e Milinkovic è chiaro.

Lotito e Milinkovic

Ore 18:56 – Lotito parla anche della mancata cessione di milinkovic ai tempi di inzaghi. “All’epoca non vendetti Milinkovic a una cifra elevatissima perché avevo una promessa presa con il mister Inzaghi”

Ore 19:00 Sarri conferma che lo scorso anno la Lazio è crollata dal punto di vista emotivo. “Quando c’ero io, tanti giocatori erano arrivatii a oltre 30 anni e innescare un ciclo nuovo non è sempre facile.

Lotito parla dello sponsor sulla maglia

Ore 19:04 – Lotito sulla maglia “Stiamo lavorando su diversi fronti. Per tre anni abbiamo avuto binance che ha sempre pagato. Io non svilisco il valore della Lazio per uno due milioni.”

La conferenza stampa è lunga, Sarri inizia a stancarsi. Lotito sta spiegando per bene tutto il problema relativo all’indice di qualità. Sarri conferma che comunque due giocatori saranno ceduti per problemi di lista.

Ore 19:13 Lotito continua a parlare contro chi lo critica parlando dell’aereo sopra Formello con la scritta “Lotito libera la Lazio” e di chi protesta sotto il partito Forza Italia chiedendo le dimissioni del presidente della Lazio. Lotito non vuole vendere visto che la Lazio ha un patrimonio di circa 600 milioni (300 per la proprietà immobiliare e 300 per il parco giocatori), senza contare l’avviamento commerciale.

Lotito e le lapidi all’ospedale Gemelli

Nota di colore è quando Lotito racconta che durante la degenza al policlinico Gemelli qualcuno si è presentato sotto l’ospedale con i cartelli con scritto “Non curatelo” oppure con delle lapidi di marmo raffiguranti la sua figura. Lotito continua a rivendicare il suo buon operato per amore della Lazio. “Dai fondi non si sa chi mette i soldi. Io ci metto la faccia e finché vorrò starò qui. Non ho vinto lo scudetto però ho creato una società solida.”

Ore 19:22 sulla domanda dei dualismi Sarri glissa “Giocheranno tutti. Qualcuno un po’ di più qualcuno meno. Provstgaard ha una grande attitudine al lavoro. È destinato a fare una carriera di buon livello”

Lotito e la lazialità

Ilario di Giovanbattista di Radio Radio chiede a Lotito più lazialità. Lotito risponde così

“Mi dispiace ma il patos è un mio modo di essere. Io devo portare un impermeabile in estate e in inverno. Ci sono cose identitarie su cui io mi batto fino alla morte, altre cose sono velletarie che passano in secondo piano”.

Ore 19:29 Lotito sta ultimando i suoi discorsi sull’etica e i valori che lo contraddistinguono. Ma tutti i presenti iniziano a sentire la stanchezza.

“I laziali devono stare tranquilli. Questo club ha 125 anni che rappresenta un unicum in Italia. Adesso dobbiamo fare un programma di crescita sportiva.”

Sarri sul derby e Gasperini

“I derby contro Gasperini saranno difficili. Raramente ricordo pareggi contro l’Atalanta di Gasperini. Il derby è la partita più difficile dal punto di vista delle emozioni. Dopo aver giocato il derby sto. Sempre un giorno a letto. Spero che anche quest’anno sarà così perché significa che ci sto dentro”

SARRI E IL MONDIALE PER CLUB

Un conto è la Champions League, un conto è una buffonata estiva

Sarri continua a essere uno schietto e senza peli sulla lingua. La conferenza termina alle 19:45 all’interno di un contesto professionale e cordiale. daje Lazio si può far bene, daje mister!

Agostinelli non si trattiene: “A Lotito e Sarri, svelate l’obiettivo vero della Lazio”

L’ex tecnico Agostinelli si chiede: quali obiettivi per la Lazio con Tavares al centro del progetto? #Lazio #SerieA #Calcio #Tavares

Andrea Agostinelli, ex allenatore e commentatore sportivo, ha condiviso le sue riflessioni sul futuro della Lazio durante un intervento radiofonico, accendendo la curiosità su come il club capitolino possa rilanciarsi nella prossima stagione di Serie A. Con l’attesa per la nuova strategia tattica, le sue parole invitano i tifosi a interrogarsi su cosa riserverà il campo, focalizzandosi in particolare sul ruolo di un giovane talento che potrebbe fare la differenza.

Nuno Tavares, esterno difensivo portoghese di 23 anni, è noto per la sua velocità e la sua propensione offensiva. Dopo una stagione altalenante all’Arsenal e difficoltà di adattamento in Italia, il giocatore potrebbe trovare una collocazione più stabile nel nuovo assetto della squadra. Agostinelli sottolinea come le sue qualità possano essere meglio sfruttate, creando un mix intrigante di dubbi e speranze tra i sostenitori laziali.

Maurizio Sarri, l’allenatore toscano con esperienze in club come Juventus, Chelsea e Napoli, è al centro di questa fase di transizione per la Lazio. Il suo stile di gioco, basato sulla costruzione dal basso e su schemi tattici ben definiti, potrebbe dare un nuovo impulso al team. La sua presentazione ufficiale è imminente presso il centro sportivo di Formello, al fianco del presidente Claudio Lotito, alimentando l’interesse su come questi elementi si combineranno per affrontare la Serie A.

«A Lotito e Sarri chiederei quale sarà l’obiettivo della stagione della Lazio. Porre questo quesito ad entrambi sarebbe utile per capire se c’è allineamento sul tema. Poi sarei curioso di sapere dal tecnico se è ipotizzabile un ruolo diverso da quello del terzino per Tavares. Magari come mezzala. Sarri non è uno di quelli che inventa molto, è un tecnico che viaggia sui binari dell’integralismo. Aspettarsi scelte estrose da lui è più complicato, ma in un momento di carestia è lecito anche pensare a questo. Non dico che, in tal senso, non sia il tecnico giusto per la specifica situazione della Lazio, ma la sua carriera è nota. Tavares è uno che sfruttando la presenza di Sarri può colmare il suo difetto nella fase difensiva. Ma è anche vero che non si può escludere anche un cambiamento di posizione per andare incontro alle sue attitudini offensive» – In questa dichiarazione, Agostinelli esprime la sua curiosità sugli obiettivi del club e sul potenziale riadattamento di Tavares, evidenziando come un allineamento tra dirigenza e staff tecnico sia cruciale per il successo, e invitando a riflettere sulle possibili evoluzioni tattiche nonostante lo stile rigido dell’allenatore.

Mentre la stagione si avvicina, le parole di Agostinelli lasciano spazio a speculazioni su come la Lazio possa reinventarsi, con Tavares come elemento chiave in un contesto di alta competizione in Serie A. I tifosi attendono con impazienza i prossimi sviluppi, pronti a vedere se queste intuizioni si tradurranno in risultati sul campo.