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LA NOSTRA STORIA – Ivan Provedel un portiere da Champions League

Tanti auguri a Ivan Provedel, nato a Pordenone il 17 marzo 1994, da una famiglia di sei fratelli. Questo giovane talento calcistico ha radici italiane da parte del padre e russe dalla madre. La sua passione per il calcio lo ha spinto a intraprendere un viaggio emozionante e gratificante nel mondo dello sport.

Il suo percorso nel calcio ha avuto inizio nei vivaci campi giovanili del Treviso, dove ha dimostrato la sua abilità come giocatore di movimento. Crescendo nell’ambiente calcistico, ha affinato le sue capacità come attaccante fino al 2009, quando ha concluso la sua formazione giovanile con il Pordenone.

Tuttavia, la sua sete di sfide e il desiderio di indossare i guanti da portiere lo hanno portato a cercare nuove opportunità nel Liapiave, un club trevigiano che ha accettato di farlo esprimere nel ruolo di portiere. Questa svolta ha segnato l’inizio di una nuova fase della sua carriera, portandolo a unirsi all’Udinese nel 2010, dove ha iniziato a far parte della squadra giovanile, con una promozione successiva alla formazione Primavera.

Dopo aver trascorso due stagioni in questo ruolo al Chievo, ha iniziato una serie di prestiti presso varie squadre, tra cui Pisa, Perugia, Modena e Pro Vercelli. Durante questi periodi di prestito, ha avuto l’opportunità di mettere alla prova le sue abilità in campo e di acquisire preziosa esperienza sul terreno di gioco.

Provedel
Provedel durante una gara all’Olimpico

Il punto di svolta dell carriera di Provedel è arrivato nel 2017, quando ha firmato un contratto a lungo termine con l’Empoli. Tuttavia, la sua stagione è stata bruscamente interrotta da un grave infortunio alla tibia destra durante un allenamento, che lo ha costretto a uno stop di quattro mesi. Nonostante questa battuta d’arresto, ha dimostrato la sua determinazione e la sua resilienza tornando in campo e debuttando in Serie A con l’Empoli contro il Frosinone nel 2018.

Nonostante alcuni cambi di squadra e periodi di prestito, ha continuato a dimostrare il suo valore come portiere, segnando persino un gol per la Juve Stabia durante un incontro di campionato nel 2020. La sua carriera ha raggiunto nuove vette quando è stato trasferito allo Spezia nel 2020 e successivamente alla Lazio nel 2022.

Con la Lazio, ha ottenuto un notevole successo, diventando un punto fermo nella squadra e stabilendo record personali e di squadra, inclusi 21 clean sheet in una singola stagione di campionato. Le sue straordinarie prestazioni non sono passate inosservate, tanto che il CT della Nazionale Italiana lo ha convocato per la prima volta nel settembre 2022, aprendo le porte a nuove opportunità internazionali per il talentuoso portiere…senza contare il gol che ci legherà per sempre. Quella sera allo stadio Olimpico contro l’Atletico di Madrid…

Allegri presuntuoso accusa il giornalista solo perché gli fa delle domande giuste. VIDEO

Durante un’intervista su Sky Sport dopo la partita Juventus-Genoa, l’allenatore Allegri ha avuto uno scontro verbale con il giornalista Gianfranco Teotino.

In un video diventato virale, Allegri risponde ad una domanda di Teotino: “Io non sono un politico, ma un allenatore”. Teotino replica facendo notare che i risultati non stanno arrivando. Allegri, tuttavia, difende la sua performance, dicendo che momentaneamente la squadra sarebbe in terza posizione in classifica.

Teotino insiste, affermando di non fare l’allenatore. Allegri, stuzzicato, ribatte dicendo: “Io non so come fare il giornalista, infatti… Io non devo andare dietro al pubblico, il pubblico ci sostiene e io cerco di fare il meglio per la squadra. Io non mi permetto di dire a un giornalista come si fa il giornalista”.

Il giornalista risponde accusando la squadra di Allegri di aver ottenuto solo 7 punti nelle ultime 8 partite. Allegri, difendendo la squadra, mette in luce il fatto che nelle prime 19 partite sono stati fatti 46 punti.

E ancora sulle selzionate domande di Teotino, Allegri sostiene: “Vale la stessa tua domanda. Se mi fai una domanda più intelligente, rispondo”.

Teotino risponde in maniera scherzosa affermando che la sua intelligenza non riesce a superare quella soglia. “Mi dispiace, la mia intelligenza si ferma qui, oltre non riesco ad arrivare”, ha detto.

Infine, Allegri fa un ulteriore affermazione: “Mi dispiace che in questo momento non arrivino i risultati, ma noi stiamo facendo del nostro meglio. Anch’io commetto errori. Non posso tornare indietro. Voi non dovete capire, ma solo fare domande. Ciò che capite non importa, alla fine sono io ad allenare la squadra”.

Jessica Melena, un messaggio ai tifosi della Lazio

Nella partita tra Frosinone e Lazio, Jessica Melena, la compagna di Immobile, era presente allo Stadio Benito Stirpe. La compagna dell’attaccante biancoceleste ha supportato il suo partner e ha seguito da vicino la vittoria della sua squadra.

Dopo la partita, Melena ha manifestato il suo appoggio alla squadra pubblicando una foto sui suoi canali social. Nell’immagine si vedeva una sezione dello stadio piena di tifosi laziali, che lei ha commentato con un cuore. Questo gesto ha mostrato il suo sostegno ostensivo alla squadra e ai suoi tifosi, specialmente dopo gli spiacevoli eventi recenti che avevano turbato la tifoseria.

Dybala non giocherà per l’Argentina per il derby di Roma

Il famoso giocatore di calcio, l’argentino Dybala, non parteciperà alla partita Roma-Sassuolo. Questa decisione è dovuta a un infortunio che ha subito durante l’allenamento di venerdì. Gli esami effettuati hanno rivelato una lesione all’adduttore della coscia destra.

Dybala è stato sottoposto a vari accertamenti a causa del fastidio accusato durante l’allenamento. Questi accertamenti hanno confermato l’infortunio, costringendo il giocatore a saltare la partita di questa sera. Non solo la partita contro il Sassuolo, ma Dybala non prenderà parte nemmeno agli impegni della Selección, la nazionale di calcio argentina.

Sport Mediaset riporta che Dybala ha comunicato alla Selección argentina che resterà a Trigoria durante la pausa per curarsi. Il giocatore si è impegnato a rimanere per la riabilitazione e per dare il suo contributo ai giallorossi non appena sarà finita la sosta.

Infine, i giallorossi hanno un appuntamento importante fissato per il 7 aprile, anche se la data deve ancora essere confermata. Si tratta del ritorno del derby con la Lazio. Dybala spera di essere completamente ripresosi in tempo per partecipare a questa importante partita.

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Vlahovic mancherà Lazio-Juve: ottiene due cartellini gialli per proteste contro Genoa

Vlahovic è stato espulso nella partita contro il Genoa! Ha ricevuto due cartellini gialli in un solo minuto, mandando la Juventus in 10 uomini per il resto del match. Questo significa che il giocatore serbo dovrà saltare la prossima sfida contro la Lazio.

Nel dettaglio, l’espulsione è avvenuta al 93′ quando l’arbitro Giua ha mostrato per la seconda volta il cartellino giallo a Vlahovic. Il primo gli era stato assegnato per un fallo ai danni del portiere del Genoa.

La situazione è poi precipitata quando Vlahovic, ancora sulla graticola, è stato cacciato dal campo per aver protestato contro la decisione arbitrale. Lo squalificato attaccante della Juventus dovrà quindi guardare la partita del 30 marzo contro la Lazio dalle tribune.

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Jacobelli dice addio a Sarri: “Ti aspettiamo presto, Comandante!”

Xavier Jacobelli, un’importante figura giornalistica, ha discusso la tanto discussa partenza di Maurizio Sarri dalla Lazio, sottolineando come la decisione del tecnico di dimettersi sia un atto insolito ma di grande valore.

Scrive Jacobelli su Tuttosport riguardo all’addio di Maurizio Sarri a Lazio:

PAROLE – “È possibile lodare Maurizio Sarri? È doveroso farlo. Non solo per la sua indiscussa capacità come allenatore – che già è stata evidenziata durante i suoi anni a Napoli, la vittoria dello scudetto con la Juventus e l’Europa League con il Chelsea, senza dimenticare il quinto e il secondo posto conseguiti con la Lazio, con la quale ha riportato il club in Champions League, e quattro derby vinti su sei partite. Piuttosto, voglio focalizzare l’attenzione sulla dignità e l’orgoglio di un leader vero.”

Jacobelli rievoca il doloroso addio di Sarri dopo quasi tre anni trascorsi alla Lazio, un periodo in cui l’allenatore ha creato un legame profondo con i tifosi e il club, affermando: “Mi sento legato alla Lazio, se non succede qualcosa di clamoroso voglio continuare qui a lungo, sino alla fine della mia carriera”. Eppure, è avvenuto qualcosa di clamoroso. Solo Sarri, Lotito e i suoi giocatori sanno esattamente cosa sia successo per spingerlo a rassegnare le proprie dimissioni, soprattutto dopo quattro sconfitte consecutive culminate con l’eliminazione dalla Champions League per mano del Bayern Monaco, che ha prepotentemente innescato una crisi.

Jacobelli ha denunciato gli effetti collaterali subiti da Ciro Immobile e la sua famiglia, bersagli di attacchi degradanti che non possono essere né minimizzati né ignorati. Ha criticato Lotito per le sue affermazioni, evidenziando l’impatto delle decisioni di Sarri, che ha rinunciato ai 5 milioni di euro del suo contratto in scadenza nel 2025. Mentre la decisione di dimettersi non è comune in Italia, Sarri ne era pienamente cosciente e quando ha realizzato che per una serie di ragioni non poteva più portare avanti le sue idee alla Lazio, ha scelto di ritirarsi.

“La frenesia per la quale un allenatore è un cretino se perde due partite o un genio se ne vince due e un attaccante è una schiappa se sbaglia un rigore e un genio se fa un gol qualsiasi, rende molto difficile realizzare progetti che permettano al calcio di evolvere”. Queste sono state le parole di Sarri, come ricordato da Jacobelli. Il giornalista conclude con un appello a Sarri: “Torna presto, Comandante. Dovunque tu voglia, ma torna presto”.

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Motivi esclusione Martusciello dallo staff di Tudor al Lazio secondo dazn

Giovanni Martusciello, ex assistente di Sarri, ha guidato la Lazio solo in una vittoria a Frosinone. Ha tuttavia espresso la volontà di non far parte dello staff al servizio del nuovo allenatore, l’ivoriano Igor Tudor. Quest’ultimo è pronto a prendere le redini della Lazio, dopo essere stato alla guida di Verona e Marsiglia. Sta per firmare un contratto fino al 2025, con l’opzione di prolungarlo di un anno se vengono raggiunti determinati traguardi, che potrebbero includere la qualificazione alla Champions League.

Un accordo è già stato raggiunto con il presidente Lotito, appena pochi giorni dopo le dimissioni inaspettate di Maurizio Sarri. Dopo aver guadagnato tre punti con una vittoria a Frosinone sotto Martusciello, la Lazio ora si affida alla guida di Tudor.

Contrariamente alle voci che circolavano, Martusciello non farà parte dello staff di Tudor. Ha fatto chiarezza sulle speculazioni affermando di aver offerto la sua disponibilità per allenare la squadra solo per la partita a Frosinone. Ha poi proseguito ringraziando il direttore Fabiani per il sostegno e descrivendo l’esperienza come “quattro giorni di inferno”. Ha concluso dicendo che conosceva il fatto che la Lazio avrebbe trovato un altro allenatore e che ora è pronto a iniziare una nuova carriera come turista a Ischia.

Per il momento, non ci sono nuove avventure in vista per Martusciello, a meno che non vi siano chiarimenti. È improbabile che rientri nello staff di Sarri in futuro. Durante la partita contro Frosinone, Martusciello si è trovato senza collaboratori e ha dovuto confrontarsi spesso con Luigi Sepe, il terzo portiere della Lazio. Ha avuto un bel momento finale con tutti i giocatori, in particolare con Cataldi, che lo ha ringraziato per i consigli e il lavoro svolto insieme.

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Sarri si dimette, Zavaglia non ha dubbi – ‘Doveva andar via prima, ecco l’impatto di Tudor’

Franco Zavaglia, un noto agente, ha recentemente rilasciato delle dichiarazioni per commentare le dimissioni di Maurizio Sarri dalla Lazio e l’arrivo prossimo di Tudor in un’intervista a TMW Radio.

Riguardo all’addio di Sarri alla Lazio, Zavaglia ha affermato: «Sarri è andato via dalla Lazio anche per motivi personali. La ragione e il torto sono a metà strada. Lo staff ha fatto bene a seguire l’allenatore». Ha tuttavia criticato Sarri per non aver dato le dimissioni a luglio, in seguito alla mancata acquisizione dei giocatori che aveva richiesto.

Zavaglia ha anche parlato della tensione nel rapporto tra Martusciello e Sarri, nonché dell’arrivo del nuovo tecnico, Tudor, affermando: «Tudor porterà i suoi collaboratori. Quando si cambia, bisogna cambiare tutto».

Sull’adattamento di Tudor alla nuova squadra, Zavaglia ritiene che Tudor avrà bisogno di tempo per comprenderne la dinamica e darle una nuovà identità. Tudor, secondo Zavaglia, avrà un approccio al gioco diverso da quello di Sarri: «Sarri aveva una visione del gioco che non aveva varianti, non c’erano opzioni. Non credo che Tudor faccia il 4-3-3, metterà i giocatori nel rispettivo ruolo più naturale».

Infine, Zavaglia ha criticato le dichiarazioni di Lotito, dicendo che avrebbe potuto evitare di farle. Ha inoltre espresso la sua disapprovazione per la necessità di scorte per proteggere i giocatori: «Se lui ha la scorta è un suo problema, in Italia la gente non deve andare in giro con la scorta. Quello che è successo non è normale, Immobile ha fatto bene a denunciare. I giocatori a Roma hanno già vita difficile, se devono andare in giro con la scorta diventa ancora più tosta».

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Calciomercato Lazio: Inter Mostra Interesse per Immobile, L’Incontro Organizzato

La notizia di oggi è stata rivelata dal giornale sportivo Tuttosport, secondo cui l’Inter avrebbe messo nel suo mirino il giocatore Ciro Immobile. Secondo quanto riportato, la squadra nerazzurra avrebbe l’intenzione di rivoluzionare il proprio reparto offensivo in vista della prossima stagione sportiva, con l’obiettivo di rafforzare il proprio organico in previsione del Mondiale per Club. In questa ottica, l’Inter avrebbe preso in considerazione il profilo di Ciro Immobile, attaccante della Lazio.

Immobile attualmente è sotto contratto fino al 2026 con un ingaggio di quattro milioni di euro più bonus. Tuttavia, il suo futuro è ancora incerto. A quanto pare, una delle ragioni principali di questa incertezza sono le numerose critiche ricevute sui social network in seguito agli ultimi avvenimenti, tra cui un’aggressione verbale e fisica subita recentemente.

Come riportato da Tuttosport, nella giornata di mercoledì scorso, in un albergo di Madrid prima del match tra l’Inter e l’Atletico, c’è stato un via vai di agenti calcistici. Tra questi, era presente anche Marco Sommella, agente di Ciro Immobile. Questa circostanza potrebbe suggerire che, prossimamente, Simone Inzaghi, attuale allenatore nerazzurro, potrebbe ritrovare tra i suoi giocatori uno dei suoi fedelissimi, Ciro Immobile.

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Nuovo ciclo a Lazio: dettagli e date dell’era di Tudor ora annunciati

L’inizio dell’era della Lazio sotto l’allenatore Igor Tudor è diventata ufficiale. Nonostante fosse a Spalato durante il fine settimana, il nuovo tecnico ha fatto un’analisi della squadra durante la loro partita contro il Frosinone in TV. Sta pianificando di tornare a Roma entro la prossima settimana, anche se il contratto, che dura fino al 2025, è stato firmato e restituito per email. Si prevede che l’accordo verrà finalizzato e depositato all’inizio della prossima settimana, senza clausola per ulteriori rinnovi.

La prossima mossa sarà di finalizzare lo staff tecnico che lavorerà a stretto contatto con l’ex allenatore del Marsiglia a Roma. Il team biancoceleste sta per ingaggiare Ivan Javorcic, la cui responsabilità sarà quella di essere il fidato vice di Tudor. Nel frattempo, Tomislav Rogic è stato scelto come il nuovo preparatore dei portieri.

Giuseppe Maiuri avrà il compito di match analyst e lavorerà a stretto contatto con Enrico Allavena, che è parte integrante del team di Formello da un decennio. La preparazione atletica sarà gestita da Alessandro Fonte e Simone Fugalli, promosso dalla squadra Primavera, per il resto della stagione.

Tudor condurrà il suo primo allenamento solo mercoledì, a differenza di quanto riportato precedentemente dal Corriere dello Sport. Il programma è rimasto invariato rispetto a quello proposto da Sarri e Martusciello, che hanno guidato la squadra finora. È probabile che l’allenatore ischitano venga sollevato da tutti gli incarichi e non rimanga nel team biancoceleste. Questi sono i primi passi della nuova Lazio, segnando l’inizio di una nuova era.

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Rapuano commette errore incomprensibile nel finale di Frosinone-Lazio secondo i quotidiani

La partita Frosinone-Lazio ha avuto il suo finale altamente criticato a causa della decisione dell’arbitro Rapuano di concedere ben ottominuti di recupero. Una mossa che ha inciso sensibilmente sullo svolgimento dell’incontro.

Il quotidiano “Il Messaggero” ha espresso un giudizio piuttosto severo sulla direzione di gara dell’arbitro Rapuano. La partita, che ha visto lo scontro tra la Frosinone e la Lazio, è stata decisamente complicata. La squadra di Giovanni Martusciello ha trionfato con un risultato di 2-3 a loro favore.

Il giornale commenta: “Rapuano gestisce un incontro senza ostacoli fino all’ultimo momento. Nel finale, decide di concedere un recupero di otto minuti, una durata immotivata che ha fatto sobbalzare tutti. Il gioco era stato interrotto solamente per l’infortunio di Turati, oltre che per le sostituzioni.”

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Parolo, “Probabile l’addio di Immobile dopo lo sfogo di Lotito”

Marco Parolo, ex calciatore biancoceleste, ha recentemente condiviso le sue osservazioni sulla situazione del giocatore Ciro Immobile. Questo segue l’incidenza aggressiva recentemente incontrata da Immobile e le dichiarazioni sensazionali fatte dal presidente della Lazio, Claudio Lotito.

Durante la fase pre-partita di Frosinone-Lazio, Marco Parolo è intervenuto per analizzare la situazione attuale di Immobile. Parolo ha preso in considerazione le affermazioni polemiche di Lotito che sono emerse dopo l’incidente.

Secondo Parolo, le dichiarazioni di Lotito sul tradimento da parte dell’Immobile sono senseless. Ha inoltre suggerito che queste dichiarazioni potrebbero essere un tentativo da parte di Lotito di trasferire la colpa dell’incidente. Parolo si chiede se queste recenti controversie potrebbero portare Immobile a lasciare la squadra.

Ha ulteriormente fatto notare che la società non ha difeso Immobile come di consueto. Parlo sottolinea che Lotito, in precedenza, sosteneva sempre Immobile, mantenendolo a un certo livello di rispetto. Tuttavia, poiché questo sostegno non è più evidente, Parolo ritiene che Immobile potrebbe dire addio al club alla fine di questa stagione.

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Pellegrini ammonito in Frosinone-Lazio, mancherà contro la Juventus

Malaugurate notizie per la Lazio. Durante gli ultimi minuti del primo tempo della partita contro il Frosinone, Luca Pellegrini ha ricevuto un’ammonizione dall’arbitro Rapuano. Precedentemente, Pellegrini, terzino biancoceleste, era stato diffidato.

Un cartellino giallo è stato assegnato a Pellegrini, precedentemente diffidato, nel match Frosinone – Lazio. Pellegrini, terzino della Lazio, dovrà saltare il prossimo turno di Serie A contro la Juventus a causa di questa ammonizione. Nella formazione della Lazio schierata da Martusciello, Pellegrini era l’unico giocatore diffidato. Ha ricevuto il cartellino giallo dopo aver commesso un fallo su Brescianini, che stava tentando di contrattaccare dopo aver preso il possesso della palla da Luis Alberto.

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Conferenza Martusciello: Commenti post partita Frosinone vs Lazio

Giovanni Martusciello, l’allenatore biancoceleste, è intervenuto in conferenza stampa dopo il match contro il Frosinone.

Sul Benito Stirpe, ha raccontato la sua esperienza della settimana che è appena trascorsa. Martusciello definisce la settimana come complicata, piena di problemi. Si è reso conto dei problemi in seno alla squadra, ma ha apprezzato i tentativi di risolverli. Martusciello auspica che il team non debba fare lo stesso tipo di sforzo per le sue future partite.

Nel corso della conferenza, l’allenatore ha cercato di affrontare i rumor sulla presenza di traditori in seno al gruppo. Martusciello è stato molto chiaro e ha detto che tali insinuazioni sono false. A suo avviso, i giocatori della Lazio sono dei professionisti e nessuno dei loro atti potrebbe essere classificato come tradimento. Martusciello ritiene di essere in grado di fare queste affermazioni con sicurezza, visto che conosce personalmente i giocatori.

Parlando di Sarri, Martusciello ha affermato che l’ex allenatore, essendo una persona intelligente, si è reso conto che non poteva più giocare un ruolo decisivo nel team. Il suo ritiro, secondo Martusciello, non è stato forzato da Lotito. Martusciello si è detto convinto che Sarri ha maturato questa decisione nell’interesse della squadra e che l’addio è stato doloroso per il DS.

Sull’argomento dei rumor che circolavano secondo cui Sarri si sentiva tradito, Martusciello si è rifiutato di andare troppo in fondo. Afferma di essersi concentrato solo su come gestire la situazione attuale e non su eventuali gossip. Martusciello ha ammesso che la settimana è stata molto difficile per lui e che ha avuto difficoltà a dormire.

Infine, sull’argomento Tudor, Martusciello ha detto che non c’entra nulla con lui e che non ha mai intenzione di rimanere con un altro allenatore. Ha elogiato le capacità di Tudor come allenatore, pur ammettendo che non lo conosce personalmente. Sostiene che, qualora Tudor dovesse avere bisogno di consigli, dovrà essere la società a offrirglieli.

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Cataldi parla a DAZN: Week particolare, necessari 3 punti per ripartire. Nuovo allenatore?

Danilo Cataldi, un calciatore della Lazio, si è confrontato con Dazn nel post-partita contro il Frosinone. Durante questa intervista ha discusso del suo team e delle recenti sfide che hanno affrontato:

“È stata proprio una settimana rico di sfide per tutti noi. Abbiamo cercato di tenere lontano tutto il resto, dal momento che il campo da gioco è dove dovremmo esprimerci. Oggi abbiamo avuto successo e abbiamo ottenuto tre punti cruciali per ripartire.”

Cataldi ha riflettuto anche sulle prestazioni recenti del team: “Quando un allenatore deve presentare le sue dimissioni, significa che qualcosa si era rotto, le prestazioni ne sono una chiara testimonianza. Quest’anno abbiamo sottoperformato in alcune partite e le responsabilità vanno divise. È un peccato essere distanti da dove dovremmo essere.”

Ha anche espresso le sue speranze per il futuro del team: “Non so se avremo un nuovo allenatore, ma spero che riusciremo a fare qualcosa di notevole comunque e a porre le basi per il futuro. Quanto all’argomento polemico su Sarri, meglio lavare i panni in famiglia e chiudere ogni tipo di polemica.”

Il centrocampista della Lazio ha anche parlato del team come un tutto: “Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. Stiamo parlando di tutti – staff, società e calciatori. Se non andiamo tutti nella stessa direzione, non esaltiamo neanche i singoli talenti; le partite si vincono lavorando e giocando per gli altri. Il segreto è proprio tutto qui.”

Il discorso si è poi focalizzato sull’allenatore della squadra: “Sarà Marcolino il nostro nuovo allenatore? Sarebbe il benvenuto, conosce tutto. Marco è molto preparato.” Infine, ha paragonato la situazione attuale al momento dell’esonero di Pioli: “È la stessa situazione? Forse anche più complicata. Io continuo a dare il massimo. Mi vedo come un muratore del campo da calcio. Faccio del mio meglio, dando sempre il 100%. Riguardo alle punizioni? Ho perso un po’ di qualità, devo riappropriarmene.”

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Sarri lascia Lazio: retroscena e motivi dell’addio. Martusciello svela i dettagli

La decisione di Maurizio Sarri di dimettersi da tecnico della Lazio è stata al centro di un retroscena svelato da Giovanni Martusciello in un’intervista a Sky Sport.

Martusciello ha rivelato che Sarri ha preso la decisione di dimettersi perché si è reso conto di non essere più in grado di influire sulla squadra. L’allenatore ha sentito che la squadra si stava allontanando dalle sue idee e, per risolvere questa situazione, ha scelto di adottare misure estreme. Tra le opzioni disponibili, c’erano le dimissioni, l’esonero o il prolungamento, ma purtroppo, le cose sono arrivate a un punto tale che Sarri ha dovuto scegliere una di queste strade.

Contrariamente a quello che potrebbe sembrare, questa non è una decisione tipica per Sarri. Martusciello ha sottolineato che l’allenatore non si è dimesso per paura, ma nel tentativo di suscitare una reazione da parte della squadra. Anche il direttore sportivo è stato particolarmente colpito da questa decisione.

Martusciello ha infine rivelato che quando Sarri ha annunciato le sue dimissioni, era visibilmente emozionato. Sarri è stato il primo a rimanerci male per la sua decisione. Martusciello ha concluso dicendo che, nonostante sia un momento difficile, sono sicuri che troveranno altre soluzioni.

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Rodia su LSC: Aggiornamenti su Pellegrini, Provedel, Rovella, Patric e le loro situazioni

Il medico della Lazio, Rodia, ha condiviso un aggiornamento sui giocatori infortunati dopo la partita della squadra contro il Frosinone.

Direttamente dopo la partita, che la Lazio ha vinto, Rodia ha parlato ai giornalisti di LSC. Si è focalizzato principalmente sui giocatori che sono stati feriti durante la partita.

Parlando degli infortunati, Rodia ha detto, “Pellegrini ha avuto una distorsione alla caviglia sinistra, è stato un trauma piuttosto importante. Tuttavia, il fatto che lo abbiamo tenuto fuori nel secondo tempo sarà sicuramente a nostro vantaggio.”

Rodia ha poi continuato a discutere della condizione di Provedel, Patric e Rovella. “Le loro condizioni stanno migliorando, in particolare riguardo al nostro portiere. Nella prossima settimana procederemo con ulteriori controlli per valutare il loro recupero. Per il momento, possiamo dire che tutto sta andando nella direzione giusta”.

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Conferenza Stampa: Commenti di Di Francesco dopo la partita Frosinone-Lazio

Le osservazioni di Eusebio Di Francesco, allenatore del Frosinone, dopo la partita contro la Lazio sono state espresse durante una conferenza stampa svoltasi a seguito della partita.

Parlando della sconfitta, Di Francesco ha affermato: “Mi sento sempre come se stessi ripetendo le stesse cose e mi viene detto che penso solo al gioco. In questo sport, è importante non solo attaccare, ma saper difendere. Ci manca la capacità di gestire alcune fasi cruciali della partita. Abbiamo concesso il primo gol per un errore di posizionamento, perdiamo in piccole cose che alla fine determinano il risultato”.

Ha poi formulato un pensiero sul finale di stagione, dicendo: “Dobbiamo metabolizzare la delusione. Sono davvero arrabbiato perché è frustrante dover ripetere costantemente gli stessi punti, ma ci sono ancora nove partite da giocare e questa squadra non può mollare. Dobbiamo apprendere dai nostri errori, siamo noi che determiniamo il risultato. Anche stasera abbiamo subito un gol alla prima occasione concessa”.

Secondo Di Francesco, alla sua squadra manca la capacità di “uccidere” la partita. “Ero arrabbiato per questo durante il primo tempo, ma avremmo potuto evitare di concedere gol. È un peccato vedere una squadra che ha mostrato una grande intensità ritrovarsi in svantaggio. La colpa è solo nostra”.

Ha anche affrontato il tema degli ostacoli mentali della sua squadra, affermando: “Oggi non sembrava una squadra impaurita, ma ora abbiamo due settimane per lavorare su di noi, forse ci allontaneremo un po’ per trovare una migliore coesione. Tuttavia, non siamo una squadra disunita, ma piena di volontà e desiderio di lottare”.

Commentando sulla Lazio, ha detto: “Credo che ci siano momenti in una partita, quando abbiamo avuto il controllo non siamo riusciti a fare tre gol. Dal punto di vista tattico, la Lazio oggi era la stessa di quella gestita da Sarri”.

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Colonnese parla positivamente di Tudor. Le parole dell’ex difensore della Lazio

Francesco Colonnese, ex difensore, ha recentemente condiviso i suoi pensieri sull’arrivo di Igor Tudor come nuovo allenatore della Lazio. Il commento è arrivato in un’intervista concessa al Corriere della Sera.

L’ex difensore, Colonnese, ricorda il tempo trascorso con Tudor nello spogliatoio a Siena nel 2005-06. Ha lodato le doti dell’allenatore croato, sostenendo: “Igor ha sempre avuto la testa sulle spalle. È esigente e ambizioso e punta molto sul lavoro quotidiano. Gioca quindi per segnare sempre un gol in più degli avversari”.

Secondo Colonnese, Tudor è la scelta giusta per il prossimo capitolo della Lazio, dopo le dimissioni di Sarri, affermando: “Credo sia la persona giusta per la Lazio“.

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LA NOSTRA STORIA: marzo 1994 esordiva Alessandro Nesta in Serie A

Nel marzo del 1994 Alessandro Nesta entrava in Serie A; il ricordo di un grande campione biancoceleste

La storia della Lazio è piena di grandi calciatori e grandi uomini che hanno reso prestigiosi questi colori. Ma indubbiamente uno dei più forti atleti che abbiano vestito la maglia biancoceleste è sicuramente Alessandro Nesta, nato e cresciuto calcisticamente proprio con il club di Via Santa Cornelia a Formello. 

Grande con la Lazio, magnifico con il Milan 

Alessandro Nesta ha giocato “solo” con due squadre di club nella propria carriera italiana. Una è “mamma” Lazio, in cui ha dato i primi calci al pallone ed esordito come centrocampista, cosa che tradiva già all’epoca la sua grande tecnica con entrambi i piedi. L’altra è il Milan, che il difensore rigorosamente in maglia numero “13” ha contribuito a rendere grande e vincente.

La storia di Nesta vede già una curiosità palesarsi nei primi anni della carriera di questo ragazzo nato a Roma nel 1976: scoperto da Francesco Rocca, celebre talent scout della Roma, l’offerta giallorossa fu rifiutata dal padre di Nesta, laziale appassionato, avendo comunque capito che il figlio avrebbe in ogni caso fatto carriera. Difatti a soli nove anni il sogno di Nesta padre e figlio si realizzava e Alessandro cominciava la propria avventura nelle giovanili biancocelesti. L’esordio in massima serie avveniva il 13 marzo del 1994 e Nesta aveva da poco compiuto diciotto anni: Zoff lo mandava in campo contro l’Udinese sostituendo Pierluigi Casiraghi al minuto ‘78 della partita del Friuli terminata 2-2.

Da lì in poi la carriera di Nesta in Italia la conosciamo molto bene e il suo palmarés parla da sé: tre coppe Italia, due con la Lazio e una con il Milan; quattro supercoppe italiane, due con Lazio e due con Milan; tre scudetti, uno storico con la Lazio e due con i rossoneri; una Coppa delle Coppe e tre Supercoppe UEFA, una con la Lazio due col Milan; e due Champions League con la maglia rossonera. Dopo oltre 200 partite con la maglia del Milan, nel 2012 Nesta lasciava il club, e questo addio coincideva con il periodo “buio” per i colori rossoneri, che sembra però essere finalmente terminato, come confermano le scommesse calcio e gli esperti, che vedono il Milan in lotta per un posto in Champions in Serie A dopo anni.

Nesta in nazionale e poi allenatore: dal Canada al Frosinone 

Nesta è considerato uno dei più grandi difensori della propria generazione e uno dei più forti di tutti i tempi. L’unica pecca dell’elegante difensore centrale sono stati gli infortuni, che gli hanno impedito diverse volte di partecipare a gare importanti. Indimenticabili le sue lacrime al Mondiale di Germania 2006, quando dovette uscire contro la Repubblica Ceca, aprendo definitivamente le porte al magico mondiale di Marco Materazzi, a segno proprio in quella partita e nella finale contro la Francia.

Il rapporto con la nazionale dell’ex difensore laziale è stato abbastanza tortuoso: tre mondiali iniziati da titolare e terminati in infermeria, e una finale del campionato d’Europa persa al golden goal contro la Francia. In ogni caso il Mondiale di Germania, il quarto vinto dall’Italia, è assolutamente anche suo, sia per il sostegno morale impresso allo spogliatoio durante la rassegna tedesca, sia per le magnifiche prestazioni fornite durante le qualificazioni al Mondiale.

Alessandro ha abbandonato i colori azzurri nel 2007, confessando che il suo fisico non poteva più reggere oltre 50 partite all’anno e dedicandosi definitivamente solo al Milan, che come detto lasciò poi nel 2012 per accasarsi al Montreal Impact, squadra canadese con cui ovviamente vinse il campionato nel 2013. Proprio in Canada, Nesta inizia a muovere i primi passi come allenatore che lo hanno poi portato a guidare prima il Perugia in B, e ora il Frosinone, squadra che a detta di molti è candidata a partecipare ai playoff anche quest’anno. 

Tornato nella sua regione, questa volta come allenatore, Alessandro Nesta non può che essere considerato una leggenda a Formello. Laziale che ha vinto e anche tanto con la Lazio, e calciatore che ha partecipato a uno dei duelli stracittadini più belli mai esistiti con il suo rivale in campo e amico nella vita Francesco Totti.