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Giordano non ha peli sulla lingua: quell’attaccante rivitalizzerà la Lazio. Su Sarri, una previsione spiazzante!

Bruno Giordano, leggenda della Lazio, rivela insight esclusivi sullo stato della squadra e i suoi giocatori chiave! #Lazio #SerieA #Calcio

Bruno Giordano, ex attaccante biancoceleste, ha preso la parola per offrire una panoramica approfondita sulla Lazio, condividendo considerazioni preziose in vista della nuova stagione. Con la sua esperienza da protagonista negli anni d’oro del club, Giordano analizza punti di forza, aspetti da migliorare e le prospettive del progetto tecnico, invitando i tifosi a riflettere su come la squadra possa evolversi.

L’ex bomber ha sottolineato l’importanza di consolidare il gruppo squadra e di affrontare le criticità emerse nel finale della scorsa annata. Ha parlato di come la compattezza tattica e la mentalità vincente debbano diventare elementi fondamentali per competere ai vertici della Serie A, lodando al contempo il lavoro del tecnico e la crescita di alcuni giovani talenti. Queste osservazioni potrebbero far sorgere domande su quali passi concreti la Lazio stia per compiere per rafforzare il suo roster.

In una delle sue riflessioni, Giordano ha commentato: «I portieri sui goal non hanno colpe, sul primo Mandas non poteva uscire, i sono i marcatori a dover fare il loro, sul secondo il tiro non era angolatissimo ma non è un errore. Miglioramenti? Dal punto di vista fisico si puó sempre migliorare, loro iniziano il campionato prima ma questo secondo me influisce molto poco». Queste parole invitano a un’analisi più profonda sulle responsabilità difensive e su come piccoli dettagli possano fare la differenza in campo.

Passando ai singoli giocatori, Giordano ha espresso opinioni che potrebbero incuriosire i fan: «Gila sbaglia spesso il gesto tecnico, essendo l’ultimo a difendere i suoi errori possono costare caro, sono anche i dettami del tecnico che influiscono in questo. Marusic centrale non mi convince, ma la scelta spetta all’allenatore che si prende le responsabilita lelle sue decisioni. Cancellieri mi sta convincendo, mi è sembrato uno dei più in forma di tutti, in campo aperto e fortissimo, certamente poi nello stretto soffre un po’ di più. Dia lo vedo più tranquillo, Castellanos se non ha il posto sicuro da titolare puó andare in difficoltà, vedo più avanti Dia a oggi. Sappiamo che il mister ha un debole per Cataldi, ma Rovella la scorsa stagione ha fatto una super stagione e vista la giovane età puó migliorare anche per quelle che sono le richieste di Sarri». Questa valutazione dettagliata solleva interrogativi su chi emergerà come protagonista nella formazione, alimentando l’interesse per le scelte future della squadra.

Sarri e il problema attaccanti: Castellanos o Dia? Ecco chi guiderà l’attacco biancoceleste nella stagione 2025/26

Il problema dell’attaccante è uno dei temi più ricorrenti in questo periodo pre stagionale a Formello. Castellanos non dà le certezze sperate, mentre Dia non sembra esser entrato a pieno nei dettami tattici del nuovo mister Maurizio Sarri. A tal proposito, quale sarà la scelta in attacco del tecnico toscano?

Sarri punta alla rivoluzione: possibile attacco a due per soddisfare tutti?

El Taty ha segnato 14 reti nella passata stagione sotto la guida di Marco Baroni. L’obiettivo di Mau sarà quello di distribuire i gol in maniera equa in tutte le partite stagionali.

Castellanos è uno che sa fare i gol difficili, ma pecca in quelli facili” ha dichiarato Sarri al margine dell’evento di Castiglione della Pescaia. “Dia è uno che invece i gol facili li fa” ha continuato il tecnico toscano.

Queste due frasi riassumono al meglio ciò che Sarri si aspetta dai suoi due attaccanti: qualità e semplicità. I due si completano: Castellanos è più tecnico, mentre Dia è più cinico davanti al portiere. Per seguire questa linea, sarebbe pronta una rivoluzione in casa Lazio: attacco a due con una sottopunta alle spalle.

Maurizio Sarri (Foto Sportitalia)

Pronto il 4-3-1-2 a Formello: è la scelta giusta?

Sì, questa sembra essere la decisione migliore per entrambi. Un attacco a due nel nuovo 4-3-1-2 garantirebbe gol e spettacolo, classici del gioco di Maurizio Sarri. Si attendono ulteriori prossimi aggiornamenti.

Tuttavia, la decisione sembra esser ormai presa: addio al 4-3-3 in favore del 4-3-1-2. Questa la mossa “disperata” di mister Sarri. La speranza è quella di non rivoluzionare troppo i dettami tattici dei calciatori, perché ciò richiederebbe troppo tempo che la Lazio al momento non ha. Si vuole tornare subito in Europa come obiettivo minimo, ricordiamolo.

Fonte: edizione odierna della Gazzetta dello Sport.

Guendouzi, dal temperamento bollente al pilastro della Lazio: cosa lo ha trasformato in leader?

Guendouzi ruba la scena per la Lazio contro il Galatasaray!

Scopri come il centrocampista francese Matteo Guendouzi stia emergendo come il vero leader della squadra, guidando il centrocampo con grinta e personalità in questa amichevole estiva. Un prestazione che fa crescere l’attesa per la nuova stagione. #Lazio #Guendouzi #Calcio

La recente amichevole tra Lazio e Galatasaray ha rivelato dettagli intriganti per i tifosi, ma una cosa è ormai chiara: Matteo Guendouzi si sta affermando come un pilastro autentico della formazione biancoceleste. Con la sua intensità e dinamismo, il francese ha dimostrato di essere centrale sia nelle azioni in campo che nel suo approccio fuori dal rettangolo verde, catturando l’attenzione di chi segue la squadra.

In un’atmosfera rovente come quella dello stadio del Galatasaray, con i tifosi locali a spingere forte, Guendouzi non ha vacillato un istante. Al contrario, ha sfoggiato carattere e leadership, guidando i compagni con grinta e personalità. La sua esultanza dopo il gol della Lazio – come evidenziato anche dal Corriere dello Sport – è sembrata una risposta diretta al pubblico turco, un misto di forza e fedeltà che lo rende sempre più essenziale per il gruppo.

Le sue parole nel post-partita, poi, trasmettono una maturità che incuriosisce: «Siamo una bella squadra, ma abbiamo bisogno di tutti, a partire dai tifosi». Questa dichiarazione sottolinea il suo impegno nel valorizzare la rosa e nel rafforzare il legame con l’ambiente, rendendo evidente quanto sia focalizzato sul cammino della squadra.

Dal punto di vista tattico, Guendouzi è diventato irrinunciabile, lavorando fianco a fianco con Rovella per garantire equilibrio, protezione alla difesa e capacità di interrompere le azioni avversarie. I suoi inserimenti offensivi rappresentano un’arma aggiuntiva per una Lazio che mira a essere competitiva su più fronti, aggiungendo un elemento di sorpresa che tiene i fan con il fiato sospeso.

La crescita della squadra passa proprio attraverso giocatori come lui, che assumono responsabilità nei momenti cruciali e trasmettono energia ai compagni. In un’estate piena di incertezze, Guendouzi si conferma un punto fermo, il cuore pulsante di una Lazio pronta a costruire il suo futuro con lui al centro della scena. La stagione è all’inizio, ma il suo ruolo da leader è già un motivo di grande eccitazione.

Calciomercato Lazio, Lotito e il suo piano audace: le garanzie sono solo fumo?

Il Calciomercato Lazio a un bivio: garanzie economiche essenziali per sbloccare gennaio! #Calciomercato #Lazio #SerieA

Il mercato invernale della Lazio si annuncia come una partita incerta, dove ogni mossa potrebbe fare la differenza. Con fondi disponibili e la chiara intenzione di rinforzare la squadra, il club biancoceleste deve prima superare un grande ostacolo: i nuovi vincoli imposti dalla Commissione di controllo che ha rimpiazzato la Covisoc. Questa situazione tiene i tifosi col fiato sospeso, chiedendosi se la Lazio riuscirà a navigare tra queste regole stringenti per portare a casa i rinforzi tanto attesi.

Negli scorsi giorni, erano circolate voci insistenti sulla necessità di garanzie economiche per procedere. Oggi, queste conferme arrivano dritte dalle fonti vicine alla società: per attivare il Calciomercato Lazio a gennaio, non basterà vendere i giocatori in esubero o contare sui soldi già in cassa. È un rompicapo che aggiunge intrigo, lasciando spazio a ipotesi su quali strategie potrebbero emergere.

L’unica via d’uscita che sembra plausibile è una fideiussione di rilievo, ben oltre le cifre simboliche del passato. Si parla di circa 40 milioni di euro, una somma che andrebbe a soddisfare i parametri della nuova autorità, specialmente per l’indicatore del costo del lavoro allargato. Questo elemento è un vero e proprio blocco per le operazioni della Lazio, e capire come verrà gestito rende la storia ancora più avvincente.

Le notizie da agenti e intermediari rafforzano questa prospettiva: la società ha chiarito che qualsiasi acquisto o rinnovo di contratto sarà possibile solo da gennaio e solo con le condizioni economiche giuste. È un segnale che accende la curiosità, facendoci domandare se questa mossa riuscirà a sbloccare tutto.

Insomma, il Calciomercato Lazio resta legato a questa decisione finanziaria cruciale. Con tante incertezze in aria, i tifosi e gli osservatori attendono sviluppi che potrebbero cambiare le sorti, ma senza questa garanzia strategica, il tutto rischia di rimanere bloccato anche nel 2026.

Vecino, il veterano furbo: la Lazio di Sarri gioca d’astuzia per dominare il campionato

L’esperienza di Vecino potrebbe essere la chiave per la Lazio: un veterano che cambia le partite! #Lazio #Vecino #CalcioEsperienza

In un mondo del calcio dominato da giovani talenti veloci e dinamici, vi siete mai chiesti se l’esperienza possa ancora fare la differenza? La Lazio sembra aver trovato la risposta affidandosi a giocatori navigati come Matías Vecino, una figura che potrebbe riservare sorprese nella nuova stagione. Con un mercato bloccato e una rosa da ottimizzare, l’uruguaiano emerge come un elemento cruciale per mantenere gli equilibri della squadra.

Durante il precampionato, il tecnico ha distribuito minuti a vari giocatori per testarne le potenzialità, ma non sottovalutate il ruolo ridotto di Vecino e Pedro. Come sottolineato dal Corriere dello Sport, questa scelta è strategica: il tecnico sa esattamente come sfruttare le qualità di questi veterani, preferendo focalizzarsi su talenti emergenti come Dele-Bashiru per integrarli gradualmente.

Vecino, in particolare, si distingue come una garanzia a centrocampo, grazie alla sua esperienza internazionale e a un’intelligenza tattica rara. Immaginate un giocatore che può essere il jolly perfetto, offrendo equilibrio, forza fisica e inserimenti decisivi in attacco. Pur non partendo sempre titolare, il suo contributo si rivela essenziale nei momenti critici, trasformando le partite e gestendo le emergenze con maestria.

Con l’inizio della stagione alle porte, Vecino potrebbe assumere un ruolo ancora più centrale per la Lazio, specialmente in un contesto di impegni multipli e sfide impreviste. In un gruppo che deve navigare acque complicate, leader silenziosi come lui rappresentano un’arma preziosa, capaci di alterare il ritmo del gioco o stabilizzare la difesa quando serve di più. La sua abilità di fare la differenza senza clamore lo rende un elemento indispensabile, pronto a brillare nella stagione in arrivo.

Morata rafforza la rivale della Lazio: Biancocelesti tremano per l’Europa?

Il Como si arma per sfidare la Lazio: Morata è a un passo!

Immaginate una neopromossa che irrompe nella Serie A con ambizioni da grande: il Como sta per fare proprio questo, e con un nome del calibro di Álvaro Morata potrebbe trasformare la prima giornata contro la Lazio in una sfida da non perdere. #SerieA #ComoRivali #Calcio2025

Il Como è pronto a emergere come uno dei rivali più intriganti della Lazio nella stagione 2025-2026. Reduce da una promozione epica e sostenuto da una proprietà piena di visioni ambiziose, il club lariano sta assemblando una squadra di alto livello per affrontare le sfide della massima serie. Con la prima giornata che mette proprio Como e Lazio una di fronte all’altra, l’atmosfera è già elettrica, e una notizia sul mercato sta accendendo le fantasie: l’arrivo imminente di Álvaro Morata in maglia biancoblu.

Secondo quanto riportato dal noto esperto di mercato Fabrizio Romano, Morata sarebbe ormai vicinissimo a diventare un giocatore del Como. Dopo settimane di trattative serrate e rumors che hanno tenuto tutti col fiato sospeso, il club guidato da Cesc Fabregas sembra aver chiuso l’accordo per portare in Italia l’ex attaccante di Juventus, Atletico Madrid e Real Madrid. Questa mossa non fa che rafforzare le premesse di un Como che vuole stupire, trasformandosi in una minaccia inaspettata per la Lazio in questa campionato.

I dettagli finali dell’operazione includono la risoluzione del prestito che lega Morata al Galatasaray e il suo rientro al Milan, che detiene i diritti sul giocatore. Una volta sistemati questi passaggi, il Como potrà annunciare ufficialmente l’arrivo del suo nuovo numero 9, alimentando l’entusiasmo dei tifosi e accendendo i riflettori su una squadra che non ha paura di osare. È un segnale chiaro delle ambizioni del club, che rende la partita contro la Lazio ancora più appetitosa per gli appassionati.

La Lazio, nel frattempo, sa che dovrà entrare in campo con la guardia alta contro un avversario che si presenta più agguerrito del previsto tra i neopromossi. I biancocelesti stanno lavorando per ritrovare continuità e puntare alle zone europee, ma ignorare una squadra come il Como, soprattutto con l’eventuale presenza di Morata tra le fila dei lariani, potrebbe essere un errore fatale. Questa sfida non è solo un test iniziale, ma un’opportunità per dimostrare carattere contro una nuova realtà emergente.

In un campionato dove i rivali della Lazio non si limitano più alle solite big, ma includono anche formazioni come il Como capaci di investire e sorprendere, l’apertura della stagione assume contorni sempre più affascinanti. Sarà un vero banco di prova per i biancocelesti, con una partita che promette emozioni e colpi di scena fin dal primo minuto.

Lazio, Zaccagni verso la fascia? La conferma che fa sudare i tifosi… e tardare i piani!

Chi sarà il nuovo capitano della Lazio? Parole criptiche che alimentano il mistero: cosa nasconde davvero quella frase? #Lazio #Capitano #SerieA

Il mistero sul futuro del capitano della Lazio continua a catturare l’attenzione di tifosi e osservatori, specialmente dopo una dichiarazione che ha lasciato tutti a chiedersi cosa succederà nello spogliatoio biancoceleste. Il tecnico, con un tocco di ambiguità, ha parlato di Mattia Zaccagni come potenziale leader, limitandosi a un commento che suona come un indovinello: “Se va bene alla squadra…”. È una frase che apre scenari intriganti, lasciando spazio a ipotesi su chi guiderà davvero la squadra in campo.

Zaccagni, uno degli esterni offensivi più apprezzati del gruppo, ha già dimostrato il suo valore indossando la fascia ogni volta che era disponibile, suggerendo che le gerarchie potrebbero non essere cambiate tanto rispetto alla scorsa stagione. Durante le amichevoli estive, quando lui non c’era, il ruolo era finito a Danilo Cataldi, ma al suo ritorno, Zaccagni ha subito ripreso il comando, un segnale che fa crescere la curiosità su quanto il tecnico e i compagni contino su di lui per mantenere l’equilibrio.

Il direttore sportivo Fabiani non ha aggiunto granché, ribadendo che la scelta è solo del tecnico, il che rafforza l’idea che questa questione sia ancora in bilico, anche se i fatti sul campo parlano chiaro. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, Zaccagni è tra i più stimati del roster, insieme a senatori come Cataldi, Romagnoli, Marusic, Pedro e Guendouzi, confermando il suo status come figura chiave nello spogliatoio.

Danilo Cataldi, un prodotto del vivaio e simbolo della fedeltà biancoceleste, potrebbe quindi ricoprire il ruolo di vicecapitano, una posizione che resta vitale per l’identità del gruppo. Eppure, con l’incertezza che aleggia, ci si chiede se questa sarà davvero la sua sorte.

Mentre si attende un annuncio ufficiale, i segnali indicano che Zaccagni potrebbe essere il prescelto, con il pieno appoggio del tecnico e della squadra. Con la stagione che sta per iniziare, la Lazio avrà bisogno di un leader solido per navigare tra le sfide che aspettano, e questo enigma non fa che aumentare l’attesa per ciò che verrà.

Sarri sprona la Lazio: Europa obiettivo minimo

Con l’inizio imminente della nuova stagione di Serie A, la Lazio intende mettersi alle spalle un’annata deludente, culminata con l’esclusione dalle coppe europee. In lizza per il quarto posto fino all’ultima giornata, i capitolini hanno mancato persino l’accesso alla Conference League, sfumato a favore della Fiorentina dopo il ko con il Lecce. I biancocelesti, guidati da Maurizio Sarri, richiamato al posto di Marco Baroni, hanno un obiettivo chiaro: tornare in Europa, un traguardo considerato il minimo sindacale per una squadra con le ambizioni e la storia della Lazio. Tuttavia, il blocco del mercato in entrata, dovuto allo sforamento dell’indice di liquidità, rappresenta un ostacolo significativo, limitando la possibilità di rinforzi immediati e rimandando eventuali operazioni a gennaio. Nonostante le difficoltà, l’entusiasmo e la determinazione non mancano: vediamo come la Lazio si prepara a questa sfida.

Lazio, obiettivo Europa

Nonostante manchino ancora un paio di settimane all’inizio del campionato, i siti di betting in formato mobile e desktop hanno già pubblicato le quote sullo Scudetto e sulla lotta Champions ed Europa. Stando a queste ultime, la Lazio è considerata tra le outsider per un posto nelle competizioni europee, con un occhio particolare alla qualificazione in Europa League o, in alternativa, alla Conference League. L’obiettivo dichiarato da Sarri e dalla società è chiaro: tornare a competere stabilmente nelle zone alte della classifica. La delusione della scorsa stagione, con l’ottavo posto finale, ha lasciato un segno, ma anche una forte motivazione per riscattarsi. La rosa attuale, pur senza grandi innesti, potrebbe avere il potenziale per centrare almeno un piazzamento valido per l’Europa, ma ciò che è certo è che per riuscirci servirà una maggiore continuità rispetto al passato.

Perché Sarri è l’uomo giusto

Maurizio Sarri, tornato a Formello dopo aver già allenato i biancocelesti dall’estate 2021 fino alle dimissioni presentate a marzo 2024, può essere individuato come il fulcro del progetto Lazio. La sua esperienza, il suo calcio propositivo e la capacità di valorizzare i talenti a disposizione lo rendono l’allenatore ideale per riportare il club in Europa. In un’estate anomala, senza possibilità di acquistare giocatori, l’ex allenatore di Napoli, Chelsea e Juventus, può essere considerato il vero colpo dei biancocelesti: con un solo impegno settimanale, fatta salva la Coppa Italia, puntando su moduli come il 4-3-3 o sul 4-2-3-1 il Comandante avrà più tempo per lavorare e plasmare la squadra, trasmettendo i suoi dettami ai calciatori. Qualcosa, in tal senso, si è già intravisto nell’amichevole terminata 2-2 col Galatasaray (il riferimento è alla splendida azione che ha portato alla rete di Zaccagni). La maniacale attenzione ai dettagli e la capacità di motivare il gruppo saranno fondamentali, soprattutto in un contesto complicato dal blocco del mercato. Sarri ha già dimostrato in passato di poter competere ad alti livelli anche con rose non stellari, e la Lazio confida nel suo carisma per fare la differenza.

Il resoconto del mercato fin qui

Il mercato estivo della Lazio, come detto in precedenza, è condizionato dalle limitazioni finanziarie, dunque l’operato della società si è concentrato sui riscatti dei calciatori arrivati in prestito con opzione e sullo sfoltimento della rosa. Tra i riscatti a titolo definitivo, spiccano nomi come Nuno Tavares dall’Arsenal, Fisayo Dele Bashiru dall’Hatayspor, Luca Pellegrini e Nicolò Rovella dalla Juventus, e Samuel Gigot dal Marsiglia. Sono tornati dai prestiti Romano Floriani Mussolini (era alla Juve Stabia ed è stato poi girato in prestito con diritto di riscatto alla Cremonese), Danilo Cataldi (Fiorentina) e Matteo Cancellieri (Parma), offrendo a Sarri alternative utili per ampliare le rotazioni. Sul fronte delle cessioni, Nicolò Casale è stato riscattato dal Bologna, Loum Tchaouna è stato venduto al Burnley per 15,15 milioni di euro, mentre Gabriele Artistico è andato in prestito allo Spezia. A parametro zero, invece, hanno lasciato la squadra Gaetano Castrovilli, André Anderson e Jean-Daniel Akpa Akpro. Pur senza grandi colpi, la Lazio ha finora mantenuto una base solida senza cedere nessuno dei propri big. Anche se l’assenza di nuovi innesti potrebbe pesare, soprattutto nella prima parte di stagione, grazie all’apporto di Sarri non è escluso che i biancocelesti possano dire la loro nell’ottica di una qualificazione alle coppe europee.

Drago non gira intorno: Cataldi è il vero cuore della Lazio, e con Sarri sarà una stagione da urlo!

Il grande ritorno di Danilo Cataldi: un rinforzo che potrebbe cambiare le sorti del centrocampo laziale? #Lazio #Cataldi #SerieA #CalcioItalia

Il centrocampo della Lazio sta per vivere un momento intrigante con il ritorno di Danilo Cataldi, un talento cresciuto nel vivaio biancoceleste e pronto a riprendersi il suo posto dopo un periodo di lontananza. Con oltre 200 presenze alle spalle, questo centrocampista classe 1994 porta un mix di esperienza e visione di gioco che fa sorgere una domanda: potrebbe essere la chiave per una stagione di alto livello? La sua capacità di impostare il gioco, soprattutto nella costruzione dal basso, aggiunge un tocco di mistero e potenziale a una squadra in cerca di equilibrio.

Quello che rende Cataldi così affascinante è il suo stile unico rispetto ad altri interpreti del ruolo, come Nicolò Rovella, che è più dinamico e orientato a spezzare le azioni avversarie. Cataldi, invece, eccelle come regista puro, capace di dettare i tempi e offrire nuove opzioni tattiche. Immaginate la curiosità di vedere come si adatterà: è una risorsa preziosa che sembra un vero e proprio nuovo innesto, alimentando l’interesse su come influenzerà le dinamiche in campo.

A dare un insight intrigante sul suo possibile impatto è intervenuto Massimo Drago, allenatore che lo ha guidato in passato. Drago, con la sua esperienza, sottolinea le qualità di Cataldi in modo vivido, condividendo riflessioni che fanno riflettere sui suoi progressi: «La Lazio è sempre stata casa di Cataldi e con Sarri può fare un’ottima stagione. Con me era una mezzala di inserimento da 7 e 8 gol, l’ho schierato anche come trequartista. Ma lui ha le qualità per fare tutti i ruoli del centrocampo. Rovella è cresciuto moltissimo. Hanno lo stesso modo di interpretare di giocare in calcio. Potrebbero giocare insieme nel ruolo di regista. Oggi Danilo ha acquisito maggiori geometrie. Sa giocare facile corto, ma ha anche un buon calcio che gli permette di anche per andare lungo. Per Cataldi a Firenze è stata una stagione positiva. Io vedevo un calciatore che sarebbe potuto diventare il capitano della Lazio. Lui ha bisogno di fiducia e con Sarri l’ha sempre avuta. L’avvento di Sarri alla Lazio per lui è stata una fortuna. Ha fatto sì che venissero fuori le sue caratteristiche al 100%».

Questo commento di Drago non fa che accendere la curiosità: Cataldi potrebbe davvero essere il tassello mancante per una Lazio competitiva? Con le sue doti versatili e la fiducia ritrovata, il suo percorso sembra pronto a scrivere un nuovo capitolo, lasciando i tifosi con l’impazienza di vedere cosa riserverà il campo.

Lazio trema: il talento in bilico, un rivale ci prova con mosse audaci? Le novità esclusive

Il futuro di Nicolò Rovella alla Lazio è in bilico? L’Inter fa sul serio, scopri le ultimissime sul calciomercato biancoceleste! #Lazio #Calciomercato #Rovella

Il calciomercato della Lazio resta un argomento che tiene tutti con il fiato sospeso, specialmente per il destino di Nicolò Rovella. Questo centrocampista classe 2001, arrivato dalla Juventus la scorsa estate, ha dimostrato una crescita costante che ha catturato l’attenzione di molti. Con la sua visione di gioco e intelligenza tattica, Rovella si sta affermando come uno dei talenti più promettenti nella rosa biancoceleste – e ci si chiede: riuscirà a rimanere al centro del progetto?

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, l’Inter ha mostrato un interesse concreto per Rovella, con l’ex difensore nerazzurro Cristian Chivu, ora tecnico emergente, che potrebbe inserirlo nel loro piano tattico. L’idea è di puntare su di lui in caso di partenze eccellenti a centrocampo, ma la faccenda si complica: la clausola rescissoria è scaduta, lasciando la Lazio con il pieno controllo sulla situazione. È un dettaglio che potrebbe rendere tutto più intrigante – chi farà la prossima mossa?

Il presidente Claudio Lotito e il direttore sportivo Angelo Fabiani hanno già incontrato l’agente del giocatore, Giuseppe Riso, per ribadire la loro posizione ferma: Rovella è incedibile almeno fino al mercato di gennaio. Questa scelta fa parte della strategia della Lazio per l’estate 2025, focalizzata sul consolidare i talenti in rosa e costruire una squadra competitiva attorno a loro, evitando cessioni che potrebbero destabilizzare il lavoro del nuovo allenatore Marco Baroni, abile nel valorizzare i giovani.

Al momento, nonostante l’interesse dell’Inter, non sono arrivate offerte ufficiali. Rovella rimane un pilastro nel centrocampo biancoceleste, sia per il suo valore tecnico sia per le prospettive di crescita, e la Lazio è determinata a preservare l’equilibrio della squadra. Con un’identità di gruppo da mantenere intatta, il club sta investendo sulla continuità – ma quanto durerà questa “blindatura”?

Il calciomercato della Lazio si conferma un terreno di mosse calcolate, tra potenziali arrivi e la difesa dei suoi gioielli. La permanenza di Nicolò Rovella a Formello sembra una priorità assoluta, almeno fino a gennaio, con la società impegnata a costruire un futuro solido e competitivo. Chissà se questa stabilità resisterà alle prossime sorprese del mercato – una storia da seguire con attenzione.

Albiol stuzzica Sarri: “A Napoli eravamo una grande famiglia, e ora alla Lazio?”

Raul Albiol rievoca i magici anni al Napoli: un’epoca di famiglia e rimpianti che ancora affascina

Raul Albiol, l’ex difensore del Napoli ora al Villarreal, ha aperto il cuore in un’intervista, ricordando i momenti indimenticabili della sua avventura partenopea. Con parole piene di emozione, dipinge un quadro di un team unito e appassionato, che ha lasciato un segno profondo nei tifosi e nel calcio italiano. Preparatevi a scoprire come un semplice spogliatoio si trasformasse in qualcosa di straordinario. #Napoli #CalcioEmozioni #RaulAlbiol

L’ex calciatore spagnolo, che ha indossato la maglia azzurra dal 2013 al 2019, ha parlato di un periodo ricco di intensità, dove il gioco era non solo competitivo, ma anche fonte di gioia pura. Formando una coppia difensiva solida con Kalidou Koulibaly, Albiol ha evidenziato l’atmosfera unica che regnava nello spogliatoio, con compagni come Dries Mertens, Marek Hamšík, Lorenzo Insigne e Jorginho che crescevano insieme, pronti a brillare su palcoscenici internazionali. Queste storie di cameratismo e talento fanno sorgere una domanda: cosa rendeva davvero speciale quella squadra?

Le parole di Albiol catturano l’essenza di un’era che ha entusiasmato i fan, portando il Napoli a sfidare i migliori con un calcio offensivo e spettacolare. In un’intervista a Radio Kiss Kiss Napoli, ha condiviso riflessioni nostalgiche su un gruppo che, pur non raggiungendo tutti gli obiettivi, ha regalato momenti indimenticabili. Ecco cosa ha detto, con sincerità disarmante:

«Io ringrazio i tifosi del Napoli per tutto l’amore che mi hanno dato. Sono un napoletano in più, sono semplicemente un napoletano che è andato via. Mi è dispiaciuto non vincere lo Scudetto quell’anno con Sarri, ma ci siamo goduti il gioco e abbiamo comunque fatta felice molta gente».

Queste righe, ricche di gratitudine e rimpianto, ci fanno riflettere su quanto il legame con i supporter sia stato cruciale. Albiol prosegue, offrendo uno sguardo ancora più intimo su quel periodo:

“Quel Napoli di Sarri era una grande famiglia. Io ho iniziato un percorso bellissimo in quegli anni, poi non abbiamo vinto lo Scudetto e questo resterà. Ma quella squadra ha fatto divertire tanta gente e anche noi in campo ci divertivamo, abbiamo fatto benissimo, tutti i calciatori che erano con noi crescevano e infatti poi andavano in squadre più grandi».

Le sue parole evocano un senso di unità e crescita, lasciando i lettori con la curiosità di rivivere quell’entusiasmo. È proprio questo mix di trionfi sfiorati e gioie condivise che continua a rendere la storia del Napoli un capitolo affascinante del calcio moderno.

Lazio, infortuni a raffica: altro guaio per i biancocelesti, scopri le condizioni del giocatore

Nuovo infortunio scuote la Lazio: come influirà sulla stagione? #Lazio #SerieA #Infortuni

La squadra biancoceleste sta affrontando un inizio di stagione turbolento, con infortuni che mettono a rischio la forma ideale per l’esordio in campionato. Immaginatevi l’ansia di un allenatore che vede i suoi rinforzi fermarsi proprio sul più bello: il centrocampista marocchino Reda Belahyane, arrivato per rafforzare la mediana, è alle prese con un problema alla caviglia che potrebbe rovinare i piani. Come riportato dal quotidiano Il Messaggero, il giovane classe 2004 ha accusato il fastidio durante l’allenamento di ieri, e ciò che sembrava un semplice affaticamento muscolare si è rivelato un trauma articolare.

Gli aggiornamenti medici tengono tutti con il fiato sospeso: Belahyane dovrà osservare uno stop precauzionale, con lo staff che monitora le sue condizioni giorno per giorno. Vi chiederete, riuscirà a essere pronto per l’esordio contro il Como il 24 agosto? Al momento, la sua presenza resta incerta, e solo gli ultimi giorni prima della gara decideranno il suo destino, alimentando la curiosità su come la squadra si adatterà senza di lui.

E non finisce qui, perché ci sono anche notizie su altri giocatori chiave. Per Gustav Isaksen, l’esterno offensivo danese classe 2001, le cose appaiono più rosee: dopo un finale di stagione promettente e test fisici positivi, le analisi recenti sono incoraggianti, e potrebbe tornare in campo nei prossimi giorni. Questo sviluppo aggiunge un po’ di ottimismo, facendoci domandare se possa diventare il jolly che la formazione tanto necessita.

Diversa la situazione per Patric, il difensore spagnolo classe 1993, che sta lottando con uno stiramento muscolare e continua il suo percorso riabilitativo. Apprezzato per la sua duttilità tattica, non sarà disponibile per le amichevoli in arrivo, e la sua partecipazione alla prima giornata contro il Como è in forte dubbio. Con questi imprevisti, la squadra deve navigare tra incertezze, lasciando i tifosi a chiedersi come si comporrà la difesa al debutto.

Mentre l’esordio stagionale si avvicina, la gestione degli infortuni diventa cruciale per una partenza solida in Serie A. Con una squadra neopromossa come il Como pronta a sorprendere, ogni aggiornamento dal fronte medico potrebbe fare la differenza, tenendo alta l’attenzione su come evolverà questa sfida.

De Grandis: Dia è l’attaccante esplosivo che rende il 4-3-3 letale sul campo

Le analisi di De Grandis sulla Lazio: cosa rivela l’amichevole contro il Burnley? #Lazio #Calcio #DeGrandis

Il giornalista sportivo Stefano De Grandis ha condiviso le sue riflessioni sull’amichevole della Lazio contro il Burnley, offrendo spunti intriganti per i tifosi in vista dell’inizio della stagione. Con un’occhio attento alle dinamiche in campo, De Grandis ha esplorato aspetti chiave come il centrocampo e l’attacco, lasciando intuire possibili evoluzioni tattiche da non perdere.

Focalizzandosi su Felipe Anderson, De Grandis ha evidenziato il suo percorso di crescita. “Felipe Anderson nella prima annata ci mostrava uno sprint pazzesco. Quand’era tornato non aveva più quello sprint secco, ma si era educato tatticamente. Secondo me ha fatto un tragitto importante alla Lazio”. Queste parole suscitano curiosità sul suo ruolo futuro, mostrando come la sua evoluzione possa essere un fattore decisivo.

Passando all’analisi della partita, De Grandis ha sottolineato le sfide incontrate contro il Burnley. “La Lazio contro il Burnley può pagare la differenza di ritmo e di forza. Questo è un tipo di prova che permette di fare un piccolo passo avanti”. Questo commento invita a riflettere su come queste amichevoli possano essere un banco di prova essenziale per affinare la squadra.

Per quanto riguarda il centrocampo, De Grandis ha insistito sull’importanza di valorizzare i talenti a disposizione. “Penso che sia necessario continuare a testare Dele-Bashiru. Penso sia un delitto buttare a mare il Rovella dello scorso anno. Credo sia obbligatorio recuperare il giocatore. La Lazio ha bisogno del centrocampo per aumentare la quota gol. Una squadra deve segnare con i centrocampisti. La difficoltà di sognare, di pensare a un obiettivo e che ti porti a un certo tipo di percorso. Però ci sono sempre delle dichiarazioni che raffreddano gli entusiasmi. Questo è il vero peccato”. Le sue osservazioni alimentano l’interesse su come queste scelte possano influenzare l’equilibrio della formazione.

Infine, nel settore offensivo, De Grandis ha espresso apprezzamento per Dia, delineando scenari tattici intriganti. “Dia mi è sempre piaciuto. Lo scorso anno in attacco faticava perché la squadra era bassa e si doveva appoggiare a Castellanos. Se si fa il 4-3-3 più alto e serve uno veloce e forte in area di rigore allora Dia ci può stare. Credo che a Castellanos manca due cose: la velocità di base e l’aspetto realizzativo”. Questo insight solleva domande su possibili adattamenti, rendendo il dibattito ancora più avvincente per i seguaci della squadra. Con queste analisi, l’attenzione resta alta su come la Lazio possa evolversi nei prossimi match.

Burnley-Lazio: Sarri contro il pragmatico Parker, il re delle risalite che potrebbe stupire tutti

Burnley-Lazio: un’amichevole ricca di intensità contro lo “specialista delle promozioni” Parker! #BurnleyLazio #PremierLeague #Amichevoli

La partita tra Burnley e Lazio promette scintille, con i biancocelesti pronti a sfidare una squadra inglese nota per il suo ritmo frenetico e la competitività tipica della Premier League. Dopo aver affrontato avversari europei come Fenerbahce e Galatasaray, questa amichevole al Turf Moor sabato 9 agosto rappresenterà un banco di prova unico, dove emergono le differenze tra campionati. Immaginate il contrasto di stili: il calcio britannico, con la sua intensità costante, contro il gioco più tattico della Lazio – un mix che potrebbe riservare sorprese inaspettate.

Il Burnley ha vissuto un percorso fatto di alti e bassi, alternando promozioni e retrocessioni che tengono i tifosi col fiato sospeso. Dopo sei stagioni consecutive in Premier League sotto Sean Dyche, la squadra è scivolata in Championship, per poi tornare in grande stile con 101 punti sotto Vincent Kompany, ex difensore del Manchester City. Ma la permanenza è durata solo un anno, e ora, con un nuovo timoniere al comando, i Clarets puntano a stabilizzarsi nella massima serie. Che colpo di scena potrebbe riservare questa fase di transizione?

Al timone c’è Scott Parker, un ex centrocampista di Chelsea e Tottenham che si è costruito una reputazione solida nel mondo del calcio inglese. Parker è noto per la sua abilità nel riportare le squadre in Premier League, avendo già ottenuto due promozioni: con il Fulham nel 2020 e con il Bournemouth nel 2022. Considerato uno “specialista delle promozioni”, ora mira a consolidare il Burnley con un mix di esperienza e talento, lasciando i fan curiosi di vedere se riuscirà a trasformare questa squadra in una rivelazione della stagione.

Tra i punti di forza del Burnley spicca una difesa rocciosa, che nella scorsa stagione ha subito solo 16 gol e mantenuto la porta inviolata in 30 occasioni – un record che fa invidia. Ma non è solo difesa: l’attacco può contare su giocatori intriganti come Loum Tchaouna, ex Lazio in cerca di riscatto, Marcus Edwards, esterno offensivo proveniente dallo Sporting Lisbona, Zeki Amdouni, l’attaccante svizzero attualmente infortunato, Quilindschy Hartman, terzino olandese dinamico, e Luca Koleosho, la giovane stella dell’Italia Under 21. Con questi elementi, il Burnley potrebbe riservare più di una sorpresa sul campo.

Questa amichevole è un’opportunità cruciale per entrambe le formazioni: per la Lazio, è il momento di testare la forma a due settimane dall’inizio della stagione contro il Como, mentre per Parker è l’occasione di dimostrare che il suo Burnley può ambire a più della semplice salvezza in Premier League. Con risultati altalenanti nelle recenti uscite – pareggio 2-2 con Shrewsbury, vittoria 0-2 su Huddersfield e 1-0 contro Stoke City – la squadra inglese è pronta a misurarsi con un avversario di livello europeo. Quale tattica prevarrà, e quali storie emergeranno da questo confronto? Solo il campo lo dirà, alimentando l’attesa per una stagione che promette emozioni a non finire.

Ranking FIFA: Italia Femminile stupisce e scala al 12° posto, sovvertendo le aspettative!

Italia Femminile scala il ranking FIFA: un’ascesa che fa sognare! #FIFARanking #CalcioFemminile #Azzurre

Avete presente quel momento in cui una squadra emerge dal gruppo e cattura l’attenzione di tutti? Ecco, la Nazionale Femminile italiana sta vivendo proprio questo, con un progresso che fa palpitare il cuore degli appassionati. Dopo ben 28 anni di attesa, le Azzurre hanno conquistato un posto tra le prime quattro del continente europeo grazie al loro exploit all’Europeo in Svizzera, un risultato che non solo segna la storia del calcio femminile italiano, ma ha anche dato una spinta decisiva al loro posizionamento mondiale.

Ora, “Italia al 12° posto nel ranking FIFA”, un balzo in avanti che non capita tutti i giorni. Grazie alla strepitosa performance nel torneo, la squadra è salita dal 13° al 12° posto, eguagliando il miglior risultato dal giugno 2014 e avvicinandosi al picco assoluto del 10° posto, raggiunto l’ultima volta nell’agosto 2012. È una scalata che fa riflettere: quante volte abbiamo visto le Azzurre lottare per emergere, e ora eccole lì, a un passo dalle vette più alte?

Al timone di questa avventura c’è Andrea Soncin, un ex attaccante che come commissario tecnico ha infuso grinta e organizzazione tattica a un gruppo giovane e ambizioso. Immaginate la soddisfazione di vedere l’Italia competere alla pari con le big europee, trasformando passione in risultati concreti sul campo.

Ma non è solo l’Italia a fare notizia: in vetta al ranking FIFA, c’è un cambiamento epico con la Spagna che ha superato gli Stati Uniti, ora al secondo posto, dopo essere arrivata in finale all’Europeo in Svizzera. Le iberiche, nonostante la sconfitta contro l’Inghilterra a Basilea, hanno dimostrato di essere una forza irresistibile. Sul podio, la Svezia guadagna tre posizioni balzando al terzo posto, mentre l’Inghilterra, campione per la seconda volta consecutiva, sale al quarto, consolidando il suo dominio.

Questo momento segna un segnale forte per il calcio femminile italiano: crescita tangibile, con investimenti e visibilità che stanno facendo la differenza. Tecnici come Soncin stanno guidando le Azzurre verso orizzonti ambiziosi, e chissà quali traguardi arriveranno dopo questa rinascita.

Ecco la classifica completa del ranking FIFA:
1 – Spagna 2066.79 (+1)
2 – Stati Uniti 2065.06 (+1)
3 – Svezia 2025.26 (+3)
4 – Inghilterra 2022.64 (+1)
5 – Germania 2011.56 (-2)
6 – Francia 1988.68 (+4)
7 – Brasile 1976.3 (-3)
8 – Giappone 1971.05 (-1)
9 – Canada 1967.83 (-1)
10 – Corea del Nord 1944.22 (-1)
11 – Paesi Bassi 1899.18 (-)
12 – ITALIA 1884.32 (+1)

Il CT Nazionale irrompe nel quartier generale di Sarri: Caccia ai talenti o trucco astuto? La nota Lazio svela i dettagli

Il CT Gattuso sorprende con una visita inaspettata alla Lazio! #NazionaleItaliana #AvantiLazio

Immaginate il brivido di vedere il commissario tecnico della Nazionale Italiana fare capolino nel ritiro di una grande squadra di Serie A. Gennaro Gattuso ha scelto proprio la Lazio per il suo tour intensivo, una mossa che fa sorgere mille domande: cosa avrà osservato da vicino, e come influirà sui piani futuri della squadra?

In questa occasione, Gattuso non era solo: ad accompagnarlo c’erano figure di spicco come il Capo Delegazione Gianluigi Buffon, e gli assistenti Luigi Riccio e Leonardo Bonucci. Questa formazione unisce esperienza e passione, offrendo un’opportunità unica per rafforzare i legami tra la Nazionale e i club del campionato italiano.

All’arrivo a Formello, Gattuso è stato accolto dal Direttore Sportivo Angelo Fabiani e dal Club Manager Alberto Bianchi. Dopo un cordiale scambio di saluti con l’allenatore e tutti i calciatori biancocelesti, il CT ha seguito con attenzione la sessione di allenamento, dialogando con lo staff per valutare lo stato di forma dei giocatori. IL COMUNICATO DEL CLUB – Gennaro Gattuso fa visita alla Lazio di Maurizio Sarri. Accompagnato dal Capo Delegazione Gianluigi Buffon e dagli assistenti Luigi Riccio e Leonardo Bonucci, il commissario tecnico della Nazionale ha proseguito a Formello le visite nei ritiri dei Club di Serie A, un tour che l’ha portato in meno di due settimane già ad assistere alla preparazione di diverse squadre di Serie A.

Ma perché queste visite? Gattuso, con il suo stile diretto e appassionato, mira a costruire un ponte solido tra la Nazionale e i club, monitorando l’evoluzione dei talenti italiani in vista delle competizioni internazionali. Gattuso è stato accolto a Formello dal Direttore Sportivo Angelo Fabiani e del Club Manager Alberto Bianchi e, dopo un primo scambio di saluti con l’allenatore laziale e tutti i calciatori, ha assistito alla sessione di allenamento dei biancocelesti.

Con questo tour che continua nei prossimi giorni, l’attenzione resta alta: quali sorprese riserverà Gattuso alle altre squadre? Questa iniziativa non solo ravviva il legame nazionale, ma accende la curiosità su come si evolverà la preparazione delle nostre stelle del calcio.

Lazio Women, Ashworth-Clifford sfida i rivali: “Derby? La vinciamo noi, e che partita!”

Nuovo rinforzo per la Lazio Women: le ambiziose parole di Lucy Ashworth-Clifford sul derby e la Champions League! #LazioWomen #CalcioFemminile #SerieAFemminile

La Lazio Women ha accolto un nuovo rinforzo di valore per il suo centrocampo, con l’arrivo di Lucy Ashworth-Clifford, la calciatrice inglese classe 1998, celebrata per la sua visione di gioco, la precisione nei passaggi e la capacità di inserirsi al momento giusto. Questo innesto promette di portare una ventata di energia e talento internazionale alla squadra, rendendo curiosa la stagione che sta per iniziare.

Ashworth-Clifford arriva con un solido background di esperienze internazionali, tra cui le partecipazioni alla UEFA Women’s Champions League, che lei ha definito come un momento «fondamentale per la mia crescita tecnica e mentale». Queste avventure contro le migliori squadre europee le hanno forgiato una maggiore consapevolezza tattica e una mentalità competitiva, lasciando i fan a chiedersi come si adatterà al campionato italiano.

Nella sua prima intervista per il club, la centrocampista ha condiviso il suo entusiasmo per questa nuova sfida in Serie A Femminile, dopo tre anni in Scozia. Le sue parole rivelano ambizione e versatilità: «Ho scelto di venire in Italia dopo tre anni in Scozia, dove ho giocato anche in Champions League. Volevo vivere una nuova sfida per dimostrare cosa sono capace di fare. Ovviamente giocare in Champions League è qualcosa di unico per ogni calciatrice, un’esperienza che porterò con me per il resto della vita. Spero di poter centrare questo obiettivo anche qui alla Lazio».

Inoltre, Ashworth-Clifford ha parlato del suo ruolo in campo e dell’adattamento al calcio italiano, mostrando flessibilità e voglia di emergere: «Ruolo? Sono un’ala sinistra offensiva, mi piace giocare lì e mettere tanti cross in area. In ogni caso mi piace giocare anche sulla destra, sono abbastanza duttile. Spero di abituarmi presto anche al calcio italiano». E non poteva mancare un accenno al Derby della Capitale, che lei eleva a evento clou: «Derby della Capitale? Ogni derby è fondamentale, è probabilmente la gara più importante della stagione. Il derby di Manchester è grandioso, così come quello in Scozia tra Celtic e Rangers. Sono sicura che sarà lo stesso anche qui, mi auguro di poterlo vincere con la Lazio».

Con queste dichiarazioni, Ashworth-Clifford non solo affascina i tifosi con la sua passione e determinazione, ma anche con la promessa di contributi decisivi per la Lazio Women, alimentando l’attesa per le prossime sfide in campionato.

Lazio, Bazzani non le manda a dire: “Per l’Europa, dobbiamo svegliarci in fretta”

Ex attaccante Fabio Bazzani avverte: Il Como è la mina vagante per l’Europa! #Como #SerieA #Calcio

Fabio Bazzani, ex centravanti che ha indossato la maglia biancoceleste con 15 presenze e 3 gol tra il 2005 e il 2006, ha condiviso le sue idee durante un’intervista a TMW Radio. Tra le analisi sulle prospettive di Milan, Juventus, Napoli e Inter, l’attenzione si è spostata su una squadra che potrebbe riservare sorprese nella stagione 2025/26: il Como. Ma cosa rende questo club così intrigante? Bazzani non ha dubbi sul potenziale nascosto.

Il Como, tornato alla ribalta dopo anni di sfide, sta catturando l’interesse con un progetto ambizioso e una proprietà solida. Immaginate una squadra che potrebbe mischiare le carte in tavola nella lotta per l’Europa: Bazzani la descrive come una vera mina vagante, pronta a sorprendere le grandi del campionato. È un’idea che fa riflettere, soprattutto in un contesto dove ogni dettaglio conta per raggiungere le competizioni continentali.

Al cuore di questa rinascita c’è Cesc Fàbregas, ex centrocampista di Arsenal, Barcellona e Chelsea, ora pilastro del progetto tecnico del Como. Con la sua visione di gioco e leadership, sta costruendo una squadra che unisce giovani talenti promettenti a giocatori esperti, come l’attaccante spagnolo Álvaro Morata, con un passato illustre alla Juventus, Real Madrid e Atlético Madrid. Morata potrebbe essere la chiave, portando gol e carisma in un mix che stuzzica la curiosità di tifosi e analisti.

Con l’inizio della nuova stagione che si avvicina, le parole di Bazzani suonano come un invito a non sottovalutare questa realtà in crescita. Il Como rappresenta una combinazione vincente di ambizione, innovazione e qualità internazionale, che potrebbe aprire le porte all’Europa League o alla Conference League. Per appassionati e addetti ai lavori, è una squadra da monitorare da vicino, capace di mescolare strategia e talento in modi imprevedibili – e chissà, magari anche una scommessa intrigante per il fantacalcio. «Le potenzialità della proprietà le conosciamo, poi sappiamo chi è Fabregas, che punta su giovani ma di personalità, ma anche esperti come Morata. Dobbiamo tenerlo in considerazione per l’Europa».

Lazio, Gattuso visita Formello. Ecco le prime indiscrezioni del mister della Nazionale. Il video

Gattuso fa tappa a Formello: visita ufficiale alla Lazio in vista delle qualificazioni mondiali

Prosegue senza sosta il tour nei ritiri delle squadre di Serie A del Commissario Tecnico della Nazionale, Gennaro Gattuso, che nella giornata odierna ha fatto tappa a Formello per incontrare la Lazio guidata da Maurizio Sarri.

Ad accompagnare il tecnico azzurro, anche il capo delegazione Gianluigi Buffon e gli assistenti Luigi Riccio e Leonardo Bonucci, parte integrante dello staff federale impegnato nella costruzione del nuovo corso della Nazionale.

Ad accoglierli nel centro sportivo biancoceleste sono stati il direttore sportivo Angelo Fabiani e il club manager Alberto Bianchi. Dopo un cordiale scambio di saluti con l’allenatore laziale e l’intera rosa della prima squadra, Gattuso ha seguito con attenzione l’allenamento della Lazio, osservando da vicino il lavoro tattico e atletico svolto in vista dell’inizio della stagione.

L’iniziativa rientra nel più ampio programma di visite istituzionali promosso dallo staff tecnico della Nazionale per rafforzare il legame tra club e selezione azzurra, oltre a monitorare da vicino lo stato di forma dei calciatori italiani impegnati nei ritiri estivi.

In poco meno di due settimane, Gattuso ha già fatto visita a Roma, Juventus, Inter, Cagliari e Bologna, in un’agenda fitta che testimonia l’impegno nel costruire un rapporto diretto e costante con le società di vertice del campionato.

In vista del raduno a Coverciano, previsto per fine agosto, che aprirà ufficialmente la preparazione al match di qualificazione ai Mondiali contro l’Estonia, in programma a Bergamo il prossimo 5 settembre, il giro di incontri proseguirà anche nei prossimi giorni: domani, 8 agosto, sarà la volta del Sassuolo, mentre mercoledì 13 agosto il Ct visiterà il centro sportivo dell’Udinese e, in serata, presenzierà alla prestigiosa Supercoppa UEFA tra Paris Saint-Germain e Tottenham, in programma alla Bluenergy Arena (ex Stadio Friuli) di Udine.

 

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Lazio, De Grandis: “Contro il Burnley test importante. Rovella da recuperare, Dia ideale per il 4-3-3 alto”

A pochi giorni dall’esordio in campionato contro il Como, la Lazio continua la sua preparazione con un test probante contro il Burnley. Intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, il giornalista Stefano De Grandis ha analizzato diversi aspetti della squadra biancoceleste, partendo dalla prestazione nell’amichevole di sabato fino ad arrivare ai nodi irrisolti del centrocampo e dell’attacco.

L’analisi parte dal brasiliano Felipe Anderson, ormai ex Lazio, ma ancora al centro dei ricordi: “Nella sua prima avventura a Roma ci mostrava uno sprint incredibile. Al ritorno non aveva più quello scatto secco, ma ha saputo educarsi tatticamente. Il suo percorso alla Lazio è stato comunque molto importante”.

Focus poi sul cuore del gioco: “Dele-Bashiru va testato ancora, ha caratteristiche interessanti. Ma il vero ‘delitto’ sarebbe rinunciare al Rovella dello scorso anno. Va assolutamente recuperato, perché è un elemento che può fare la differenza. E poi serve aumentare il numero di gol dei centrocampisti: le squadre forti segnano da tutte le zone del campo. Il problema è che a volte, proprio quando si comincia a sognare, arrivano dichiarazioni che smorzano l’entusiasmo. E questo è un peccato”.

Infine, uno sguardo all’attacco: “Dia mi piace molto. L’anno scorso ha faticato in una squadra bassa, dove ci si appoggiava spesso a Castellanos. Ma se si alza il baricentro con un 4-3-3 più offensivo, lui può essere l’uomo giusto: rapido e forte in area. Castellanos? Gli mancano due qualità fondamentali: velocità e concretezza sotto porta”.