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IL PAGELLONE DEL 2015 – La difesa

Seconda parte della rubrica dedicata al pagellone di fine anno. Dopo i portieri, l’allenatore e il direttore sportivo, è il turno della difesa. Buona lettura e se l’articolo vi piace condividetelo sui social network.

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DE VRIJ 8 – La stella della Lazio è il vero top player a disposizione di Pioli. Affianco a lui anche gente come Mauricio e Gentiletti ben figurano. Sulla propria solidità difensiva, non a caso garantita dal forte difensore olandese, i biancocelesti hanno costruito il terzo posto nella scorsa stagione che è valsa la Champions. Era da tempo immemore che la Lazio non poteva contare su un difensore così forte. Un sogno, però, infranto nella seconda parte del 2015, a causa del brutto infortunio rimediato in nazionale contro la Turchia a settembre. Dopo vari tentativi di recupero, con terapie conservative, solo a novembre lo staff medico, in accordo con il giocatore, ha deciso di operarlo. Purtroppo sarà di nuovo abile e arruolabile solo dalla prossima stagione. Una pesante débacle per Pioli testimoniata dai pessimi numeri di questa stagione senza de Vrij: 26 goal subiti in 17 giornate di campionato, la quarta peggior difesa del nostro campionato.

de Vrij Lazio Bologna
© Gianni Barberi

GENTILETTI 5 – Marcatore arcigno e sfortunato, arriva alla Lazio dal San Lorenzo, che lo acquista pagando una clausola di rescissione di 2,5 milioni di euro. Nelle prime uscite alla Lazio, al fianco dell’olandese de Vrij, si intravede un giocatore sicuro dei propri mezzi che si completa con il compagno di reparto. Una coppia difensiva solida e affidabile per la gioia di Pioli e dei tifosi biancocelesti. Ma proprio quando il giocatore comincia ad inserirsi negli schemi e a comprendere il nuovo campionato, dopo appena due partite si infortuna seriamente. La diagnosi è spietata e il giocatore resta fermo per 6 mesi. Dal momento del ritorno in squadra, però, sorgono i primi problemi per il difensore che, nonostante l’impegno profuso, non riesce a tornare se stesso. Anche per lui, pesante più del previsto, si rileva l’assenza del compagno di reparto olandese. Gentiletti perde sicurezza nei propri mezzi e non gli sono certo di aiuto tutti i giocatori che scendono in campo al posto dell’olandese. La sua rinascita tarda ad arrivare ed è il giocatore stesso a rendersene conto, tanto da chiedere di andar via in prestito a qualche club minore in quanto non in grado di sostenere tre gare a settimana. Un vero peccato perché il ragazzo aveva mostrato di poter comporre, con il giovane de Vrij, una coppia difensiva all’altezza della situazione.

Gentiletti

MAURICIO 5 – Arriva a gennaio dalla Sporting Lisbona per sostituire l’infortunato Gentiletti. Stile irruento da wrestler e carattere duro da pistolero. Per il prezzo pagato non è che ci si potesse aspettare qualcosa di più. Nella Lazio delle otto vittorie consecutive, accanto ad uno strepitoso de Vrij, fa anche la sua onesta figura, ma gli unici due gol presi dai biancocelesti, contro Palermo e Cagliari, nascono da due suoi errori. In questo inizio di stagione mostra tutti i suoi limiti. Colleziona cartellini ed è proprio a causa della sua espulsione che i capitolini perdono definitivamente la bussola in quel di Leverkusen. Ma poi ecco, come d’improvviso, la buona prestazione contro la capolista Inter a San Siro. Sarà il 2016 a dirci se saprà replicare prestazioni come quelle di San Siro.

Mauricio

HOEDT 5+ –  Giovane di belle speranze, ha dimostrato che, se coadiuvato da un compagno di reparto di livello, ha le potenzialità per fare bene e crescere molto. Orfano di un compagno di reparto affidabile, il suo percorso di crescita si è interrotto e sono venuti a galla tutti i suoi limiti. Ha dalla sua parte il tempo per ambientarsi ed acquisire sicurezza.

Higuain Hoedt-01

RADU 5+ – Un’annata piena di alti e bassi. Impossibile dimenticare le sue due dormite nel derby di inizio anno, che permisero a Totti di realizzare un’insperata doppietta e alla Roma di pareggiare una partita che sembrava già persa. Si fa apprezzare maggiormente fuori dal campo come in Lazio-Fiorentina quando insieme a Mauri investì della fascia da Capitano il giovane Cataldi. Quest’estate sembrava vicino il suo addio, ma poi è arrivato un inaspettato rinnovo quinquennale. In questa stagione gli errori sono continuati tanto da costargli il posto da titolare. Tuttavia, Stefan è un lottatore e soprattutto è uno dei pochi che ci mette la faccia nei momenti peggiori come dopo la débacle del Bentegodi contro il Chievo. E proprio a fine anno arriva il parziale riscatto con la prestazione di Milano e con quelle dichiarazioni da vero leader (“Abbiamo lottato. Abbiamo volato come un’aquila”.).

Radu

BASTA 6.5 – Nella scorsa stagione è stato uno dei più grandi protagonisti della cavalcata biancoceleste, dimostrando di essere uno dei terzini più forti della nostra Serie A. Il gioco della squadra di Pioli lo esaltava, ne faceva uno dei punti cardine e la fascia destra era per lui una sorta di proprietà privata. In questi mesi è un po’ calato, adeguandosi alla generale involuzione. Il suo punto più basso è stato quello dello sfortunato autogol in quel di Bergamo. Ma sarebbe davvero stupido cancellare dalla mente le sue infinite sgroppate e i suoi meravigliosi cross, come quello per la testa di Felipe Anderson che valse l’1-0 in Lazio-Verona. La speranza è che il biondo serbo ritorni a quei livelli, perché la risalita della Lazio passa anche da questo.

Basta-01

KONKO 5.5 – Discreto giocatore in grado di muoversi sia in difesa che a centrocampo. Nella sua esperienza laziale ha passato più tempo alla clinica Paideia che sul campo di allenamento di Formello. Abile nel ricoprire entrambe le fasce il suo vero handicap è la fragilità fisica. Forse troppo debole caratterialmente spesso dà forfait ed è un vero peccato perché come giocatore, quando è in forma, sa come tenere il campo e come destreggiarsi senza sfigurare. Negli ultimi incontri disputati in questo 2015 ha rappresentato una delle poche note positive di questa Lazio. E’ tornato a correre e a sprintare sulla fascia come nei primi tempi, stupendo positivamente gli addetti ai lavori. Sembrava essere in procinto di lasciare i biancocelesti ma, visti i problemi della retroguardia laziale, è un bene che sia rimasto nella capitale. Ora la speranza è che non si fermi di nuovo perchè un Konko in buone condizioni potrebbe risolvere diversi problemi al tecnico Pioli.

Konko

BRAAFHEID sv – L’olandese è un altro dei tanti misteri di Formello. Difficile dare un giudizio: nella prima parte del 2015 il suo contributo alla causa laziale è stato circa del 20%, nella seconda parte è stato nullo (per lui solo panchina o tribuna). A giugno, nonostante tutto, gli è stato rinnovato il contratto in scadenza (a 650mila euro per un anno). Le sue sgroppate sulla sinistra in biancoceleste che ricordiamo sono del 2014 anche perché dopo l’infortunio di Parma (7 dicembre 2014 ndr) è di fatto sparito dal radar di Pioli. Sintomatico il fatto che quando il mister ha avuto bisogno di qualcuno sulla sinistra, ha preferito reinventare altri giocatori in quel ruolo piuttosto che dargli di nuovo fiducia. Il suo nome è entrato nelle cronache di Formello per notizie che non riguardano il campo, come agli inizi di settembre quando ha avuto un grosso litigio con Radu.

Braafheid Konko Kishna

PATRIC sv – Inseguito a lungo dalla Lazio, Patricio Gabarrón, meglio conosciuto come Patric, è uno dei tanti punti interrogativi della retroguardia biancoceleste. Difensore spagnolo della cantera del Barcellona, dove è rimasto per sette stagioni, nella scorsa estate è arrivato a Roma per rinforzare il reparto arretrato che aveva bisogno di rinforzi nonostante l’ottima stagione appena conclusa. Patric però, ad ora, è rimasto un oggetto misterioso. Nonostante tutti i problemi avuti in difesa dalla squadra di Pioli non ha mai trovato spazio a parte i 44 minuti disputati contro il Chievo Verona. Poi per lui niente più, solo panchina e tribuna. Il ragazzo si impegna negli allenamenti settimanali ma è ancora acerbo per il nostro campionato, per lui il terreno di gioco resta un’oasi in un deserto triste e desolato. Non è sua la colpa per la situazione che sta vivendo ma è in società che dovrebbero porsi determinati quesiti.

© Gianni Barberi
© Gianni Barberi

CANA 5 – L’albanese a giugno rappresentava uno dei tanti esuberi della rosa extra-large della Lazio, per giunta con un contratto pesante. Ha poca tecnica alla quale sopperisce con una grande foga agonistica, permettendogli spesso di figurare sul taccuino del direttore di gara. Negli ultimi mesi del 2015 era considerato un rincalzo e pertanto ha deciso di lasciare la Capitale il 31 agosto 2015 con un anno d’anticipo rispetto alla scadenza naturale del contratto. La sua partenza, col ritorno in Francia (non all’amato Marsiglia ma al Nantes), è stata ben vista dai tifosi e anche da Pioli. Arrivò alla Lazio nel 2011 dal Galatasaray, nella trattativa che portò Fernando Muslera in Turchia, con le credenziali del grande trascinatore. In biancoceleste ha giocato dapprima da centrocampista finché Petkovic decise di utilizzarlo come difensore centrale, lo stesso ruolo ricoperto in Nazionale. Con la maglia della Lazio ha disputato 111 incontri ufficiali conditi da 4 goal.

Lorik Cana

CIANI 5 – Roccioso dal fisico possente ma non propriamente un difensore su cui far affidamento. I primi sei mesi del 2015 sono stati gli ultimi di un contratto triennale. Più che un rincalzo, per Pioli è stato un esubero. Nell’ultima stagione, infatti, ha collezionato solo 12 presenze. A giugno ha lasciato la Lazio dopo aver collezionato 72 presenze e due reti in tre anni, ora veste la maglia dell’Espanyol. Il goal più pesante della sua avventura nella Capitale l’ha siglato di testa il 19 dicembre del 2012 a tempo scaduto contro il Siena, riportando in partita la Lazio in una gara dove la qualificazione ai quarti di Coppa Italia sembrava ormai persa. Da quel goal è partita la cavalcata trionfale della Lazio, culminata con la storica vittoria sulla Roma del 26 maggio 2013.

CAVANDA 5.5 – Uno dei tanti misteri di Formello. Ha sempre alternato cose buone a cose inguardabili. Orribile la sua prestazione contro il Napoli all’Olimpico, dove, oltre a mangiarsi un goal semplicissimo davanti al portiere, non diede alcuna garanzia in fase difensiva. Meravigliosa invece la sua partita contro l’Empoli, dove realizzò due assist. Era nelle gerarchie di Pioli il vice di Basta. Ma ecco che, un po’ a sorpresa, quest’estate è stato ceduto al Trabznospor. È la cifra di circa 2 milioni a far riflettere. Un po’ pochi a dirla tutta. Anche perché la società pareva puntarci. Appunto, pareva….

Marco Savo
Danilo Tramontana
Gianpiero Farina

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