giovedì, Maggio 2, 2024

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Lazio: il peggior bilancio in dodici anni di Lotito alla presidenza

Il quadro clinico sembra migliorato ma il malato Serie A resta grave e preoccupa non poco. Per la diagnosi bastano due numeri. E’ vero che nel 2015-16 la perdita nel massimo campionato è stata di 222 milioni (l’anno prima 365) ma i debiti complessivi, al netto dei crediti, salgono a quasi 1,9 miliardi, 150 in più in un anno, e come spiegazione non basta l’assenza del fallito Parma dai conteggi del 2014-15.

Anche perché l’anno scorso è scattato il nuovo ciclo di vendita dei diritti tv. Ci si sarebbe aspettato un diverso utilizzo degli oltre 100 milioni netti finiti nelle casse dei club di A. Ma invece di ridurre le esposizioni o produrre investimenti sul medio-lungo termine hanno bruciato tutto in acquisti e alla voce stipendi. Di conseguenza se il fatturato della Serie A, al netto delle plusvalenze, è salito per la prima volta oltre i 2 miliardi (2,042 per la precisione), il costo del lavoro ha raggiunto quota 1,4 miliardi trascinando i costi totali a 2,5 miliardi. La gestione del massimo campionato brucia ancora mezzo miliardo. Sono gli oltre 300 milioni di plusvalenze ad attutire le perdite nette ai 222 milioni di cui sopra.

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IL BILANCIO DELLA LAZIO

Il bilancio 2015-16 è stato il peggiore della gestione Lotito. Infatti si è registrata una perdita di 12,6 milioni. In dodici anni è la terza volta che è in rosso. Ma questa volta dopo il -1,7 del 2009-10 e il -5,9 del 2012-13 è la più pesante. L’anno precedente si era realizzato un utile di quasi 6 milioni. La differenza è stata nel diverso appostamento dei proventi Uefa. La Lazio ha scelto di iscrivere 21 milioni nel 2014-15, cioè quando ha maturato il diritto a ricevere quelle somme. Tra i costi sono aumentati gli ammortamenti (3,3) per effetto del potenziamento della rosa. Quest’anno invece torneranno i profitti grazie alle plusvalenze estive di 22 milioni.


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