E’ rimasto una sola stagione alla Lazio, in uno scenario difficile: quello del primo anno dell’era Lotito, dei nove giocatori acquistati all’ultimo giorno di mercato e di nuovo capitolo di una storia ultracentenaria che andava ufficialmente ad aprirsi. Assieme al gemello Antonio, tra quei nove acquisti c’era anche lui, Emanuele Filippini, che è intervenuto nella trasmissione radiofonica di riferimento per tutti i tifosi biancocelesti, “I Laziali Sono Qua“, condotta sugli 88.100 di Elle Radio da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, per fare il punto dopo la durissima sconfitta incassata dai biancocelesti a Napoli.
Spiega Filippini: “Purtroppo ho avuto modo di vedere la partita di Napoli ed è stata una vera e propria debacle. L’atteggiamento tenuto in campo dalla squadra non è giustificabile, anche se possono aver pesato le fatiche della trasferta in Ucraina. Bisogna però dire che al contrario di Sarri, Pioli aveva operato un certo tipo di turn-over dopo l’Europa League, dunque è stato l’atteggiamento mentale ad essere disarmante. Ho visto una squadra che arrivava sempre seconda sul pallone, peraltro senza neanche riuscire a limitare i danni quando le proporzioni della sconfitta si facevano pesanti.”
Sulle possibili soluzioni, l’ex laziale sottolinea: “Da questa situazione si esce da uomini, perché è l’uomo che in queste fasi difficili deve uscire fuori, più che il calciatore.Potrebbe interessarti
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Su Lazio-Genoa Emanuele Filippini predica anzitutto calma: “Sarà una partita complicata, da prendere con le pinze. Gasperini prepara molto bene le partite, per cui bisognerà avere un approccio equilibrato al match. Attaccare indiscriminatamente significherebbe prestare il fianco alle ripartenze nelle quali i rossoblu eccellono. Bisognerà attendere il momento giusto per colpire, e ritrovare quella calma che fin qui è mancata. Servirebbe un elemento in grado di prendere per mano la squadra e aiutarla ad uscire dalla crisi, ma al momento è difficile fare un nome. Sia giovani che vecchi dovranno compattarsi e dare qualcosa di più anche sotto il piano dell’entusiasmo e della personalità.”
Infine, una valutazione sui valori espressi dai primi turni del massimo campionato: “Il quadro della Serie A mi sembra estremamente aperto. Ci troviamo forse di fronte al campionato più equilibrato degli ultimi anni. In molte si sono rinforzate, e le grandi che hanno steccato l’anno scorso potrebbero tornare a recitare un ruolo da protagonista. La Juventus è stata per quattro anni padrona del campionato, ma ha cambiato troppo per vederla ancora senza rivali. Bisognerà valutare quale squadra, dopo la decima giornata, avrà espresso la maggiore continuità.“