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Portanova, parole d’amore per la Lazio: “Avrei pagato per vestire quella maglia”

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Daniele Portanova è un uomo che nella vita ha cambiato molte squadre: Messina, , Genoa, e Siena (e la sua avventura non è ancora finita visto che sta ancora giocando in Lega Pro con la Robur Siena), ma c’è solo una maglia che lui avrebbe voluto indossare per tutta la sua vita calcistica: quella della Lazio, la per cui tifa fin da bambino, il suo unico grande amore. Proprio di questo amore (e non solo) ha parlato ai microfoni di GianlucadiMarzio.com:

IL CALCIO – “Il calcio è sempre stata la mia passione e infatti ho iniziato a giocare a cinque anni nella del Montespaccato, una borgata di nella quale sono nato. Poi mi ha preso il Casalotti che era una un po’ più nominata. Lì ho fatto bene e mi ha prelevato la Roma, dove ho avuto la prima crescita soprattutto sotto il profilo tecnico-tattico. Poi altre esperienze che mi hanno formato anche sotto un altro profilo, quello umano che è stato il mio forte e infine tante avventure in Serie A. Sono molto felice ed orgoglioso di quello che ho fatto, l’unico momento negativo è stato il CalcioscommesseHo sempre sostenuto un calcio pulito ed esser stato tirato in mezzo mi ha fatto tanto male. Però dico sempre che c’è un Dio e alla fine ne sono uscito vittorioso. Io credo molto in Padre Pio”.

IL SOGNO – Gli viene chiesto qual è il suo sogno nel cassetto: “Il mio sogno da quando sono nato ad oggi è stato sempre lo stesso: vestire la maglia della per cui tifo, la Lazio. Gli si chiede se ci sarebbe andato anche gratis: “Sì, assolutamente addirittura ci pagherei sopra io (ride, ndr). Quest’anno è stato quello in cui mi sono sentito più richiesto dalla gente della Lazio. E’ stata una soddisfazione enorme. Se prima ero laziale, ora lo sono ancora di più”.

IL PRESENTE – Si torna al presente, alla sua nuova di Lega Pro, la Robur Siena: “Amo tantissimo questa città e la scelta è stata dunque semplice. Ho deciso di andare in D anche perché non vedevo più in un certo tipo di calcio nel quale credo. Un calcio fatto di valori, unione, rispetto per la maglia e per l’avversario. Questa è stata l’unica che mi ha dato stimoli. Mi sono sentito in dovere di riportarla in alto”.

DI PADRE IN FIGLIO – Una domanda sulla sua vita privata, e sul figlio Manolo, centrocampista che gioca negli Allievi della Lazio: “Ha esaudito la metà del mio sogno nel cassetto. E’ giovane deve stare solo sereno e divertirsi. A questa età il calcio è divertimento, educazione e rispetto. Se è contento lui, siamo contento tutti”.

CARATTERISTICHE – Infine come ultima domanda, gli viene chiesto che tipo di difensore è: “Io do tutto per la maglia che indosso. E poi non ho paura di nessuno. Io mi sento un buono, una persona di cuore. Non ho vie di mezzo. O sono ‘buono buono’ o ‘cattivo cattivo’. Con le dovute proporzioni”.  

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