mercoledì, Aprile 17, 2024

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Primavera, doppia rimonta per la Lazio: a Latina finisce 2-2, in gol Murgia e Calì

LATINA-LAZIO 2-2

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Marcatori: 25′ Sliti Taider (LAT), 36′ Murgia (LAZ), 47′ Atiagli (LAT), 85′ Calì (LAZ)

LATINA (3-5-2): De Lucia; Matino, Celli, Marseglia; Atiagli, Wolski, Criscuolo, Barone, Sbordone (89′ Draghici); Sliti Taider (69′ Befani) , Kasai (64′ Maccioni). A disp. Sottoriva, Zorresi, Caputo, Dal Monte, Costanzo, Ricci, Valente, Brizzi, Beccaceci. All. Ghirotto

LAZIO (4-3-1-2):Matosevic; Manoni, Mattia, Germoni (68′ Bezziccheri), Dovidio; Murgia, Borecki (52′ Beqiri), Folorunsho (56′ Rokavec); Palombi; Rossi, Calì. A disp. Lazzari, Cinti, Quaglia, Pedrazzini, Cardoselli, Bernardi. All. Inzaghi

ARBITRO: Fiorini (sez. Frosinone). ASSISTENTI: Lombardi-Oliviero

NOTE. Ammoniti: 33′ Barone (LAT), 37′ Marseglia (LAT), 44′ Celli (LAT), 55′ Folorunsho (LAZ), 73′ Matino (LAT), 85′ De Lucia (LAT), 88′ Rossi (LAZ), 90′ Atiagli (LAT). Espulsi: 94′ Matino (LAT) per doppia ammonizione Recupero: 5′ st.

Dopo il trionfo nel “Wojtyla”, la Lazio Primavera torna in campo in campionato nella trasferta di Latina.
Per la sfida all’Ex Fulgorcavi di Borgo Piave, Simone Inzaghi punta su un 4-3-1-2: assente Verkaj, nel ruolo di trequartista c’è Simone Palombi, alle spalle di Calì e Rossi per la prima volta nella stagione schierati titolari come coppia d’attacco. Il Latina di Ghirotto si è dimostrato nel corso della stagione cliente particolarmente difficile, forte soprattutto in casa e capace di accumulare un solo punto di distanza dalla stessa Lazio.
Il match inizia con entrambe le squadre che lasciano spazi che gli attaccanti avversari provano a sfruttare. Pronti-via e Sbordone manda subito in crisi la retroguardia biancoceleste, ma al 10′ è Calì a non arrivare d’un soffio sulla palla del vantaggio, ripetendosi al quarto d’ora mancando d’un soffio di testa il bersaglio. La Lazio sembra crescere minuto dopo minuto, ma come una doccia gelata arriva la rete del vantaggio del Latina, che colpisce con Taider: ma l’azione nasce da una palla persa rovinosamente da Germoni, che permette a Kasai di presentarsi a tu per tu con Matosevic e servire il compagno per la più comoda delle palle gol.
Partita improvvisamente in salita per la Lazio, che prova a trovare il break grazie alla vivacità di Folorunsho. Al 35′ però è Dovidio a rendersi protagonista di una bella azione personale e a servire Murgia, che dopo tante occasioni mancate nelle partite precedenti, finalmente non manca l’appuntamento con il gol. Si va al riposo con un risultato di parità decisamente meritato dalla Lazio, nonostante un brivido nel finale per un colpo di testa di Marseglia che aveva battuto Matosevic, ma a gioco già fermo.
Nella seconda frazione di gioco ci si aspetterebbe una Lazio più quadrata, arriva invece la doccia fredda con la rete di Atiagli che riesce perfettamente a inserirsi tra le linee e a superare con una velenosa conclusione Matosevic. Non sembra proprio giornata per i ragazzi di Inzaghi che nel primo quarto d’ora del secondo tempo prova a scuotere la sua squadra con i cambi: Beqiri, ben distintosi nel corso del Trofeo Wojtyla, prende il posto di Borecki, mentre Rokavec viene inserito al posto del generoso Folorunsho.
Le mosse messe in atto per rivitalizzare i biancocelesti non portano però frutti. Anzi col passare dei minuti è il Latina a rendersi sempre più sensibilmente pericoloso, prima sfiorando il tris con Sbordone, e poi colpendo una clamorosa traversa con Maccioni (a sua volta subentrato a Kasai nel corso della ripresa) a Matosevic ormai battuto.
A 10′ dalla fine però l’inerzia della partita cambia nuovamente, proprio quando il Latina sembrava quasi in procinto di dilagare. Arriva il gol del pari di Calì, annullato però dall’arbitro. Al 40′ l’attaccante biancoceleste si ripete, ma stavolta è tutto valido e l’esultanza biancoceleste può esplodere. Allo scadere Matino rimedia la seconda ammonizione e viene espulso, con la Lazio che può così disputare in superiorità numerica i minuti di recupero. Ma il risultato non cambierà più, con la Lazio che può anche ritenersi soddisfatta per come erano andate le cose.

Fabio Belli

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