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SERIE A – Juve, tris al Palermo

Allegri ha avuto di nuovo ragione. La Juventus vince 3-0 a Palermo e centra il quarto successo consecutivo in campionato. A spianare la strada, come mercoledì contro il Manchester City, ci ha pensato ancora Mandzukic. Dategli la palla giusta e Mario, più che sollevare il mondo, solleva se stesso e tutta la squadra. È successo all’8′ del secondo tempo, quando il croato ha sovrastato Struna nello stacco aereo e l’ha messa dentro sul cross al bacio di Dybala. Poi Sturaro e Zaza hanno completato l’opera. Così i bianconeri balzano temporaneamente al 5° posto e si portano a -3 dalla Roma. L’operazione rimonta, cominciata un mese fa nel derby di Torino, prosegue rapidamente. E Max se la gode più di tutti perché le sue scelte spesso contestate, come quella di tener fuori Morata per la terza volta di fila dalla formazione titolare, si rivelano vincenti.
BLOCCATI La Juve parte piano e cresce col passare dei minuti, non abbastanza da dare l’impressione di avere in mano la partita. Allegri conferma il 3-5-2 cambiando solo i due esterni rispetto alla gara di Champions col City, dando fiducia a Cuadrado dopo due esclusioni consecutive. Ma il colombiano, meno incisivo rispetto al solito, si accende solo nel finale ed è più Evra, dall’altro lato, a spingere. Gli unici pericoli, in ogni caso, arrivano dalle fasce perché il 4-3-1-2 del Palermo chiude ogni spazio al centro: Mandzukic spara a lato sul cross basso di Evra, Bonucci si divora una palla gol sugli sviluppi di un corner, Dybala conferma che il colpo di testa non è tra i suoi fondamentali preferiti mandando fuori (ed era tutto solo) un bell’assist di Sturaro. Tiri in porta, però, non se ne vedono, anche perché spesso Dybala indietreggia e lascia in area solo Mandzukic con Sturaro e Pogba poco propensi all’inserimento. In verità anche Buffon fa quasi da spettatore: il Palermo pressa alto con Brugman che, tra le linee, si occupa più di annullare Marchisio che di verticalizzare, mentre uno dei pochi lampi di Vazquez, in ogni caso sempre molto attivo, produce una chance per Hiljemark in avvio. Troppo poco per dare preoccupazioni ad Allegri.
LA SVOLTA Portare più uomini sugli esterni per allargare le maglie della difesa del Palermo è la strategia giusta: il gol che sblocca la partita, non a caso, nasce così. Poi, è chiaro, ci vuole classe. Mandzukic fa quello che ha sempre fatto in carriera (salta più in alto dell’avversario e segna di testa), ma il merito è anche di Dybala che si allarga a sinistra e fa partire un cross alla Ryan Giggs. A Palermo, del resto, lo sanno bene che “u picciriddu” è tanto bravo a far gol quanto a regalare assist ai compagni. Ballardini prova a cambiare le carte in tavola togliendo Hiljemark, inserendo Quaison e spostando Vazquez sulla trequarti, poi fa fuori Gilardino per Trajkovski. Ma ne ricava poco e, anzi, rischia di subire il raddoppio su una sgroppata di Cuadrado. La Juve abbassa il baricentro, così Allegri preferisce la velocità di Morata al fisico di Mandzukic e si copre con Lichtsteiner al posto di Cuadrado. E la quarta vittoria consecutiva arriva senza patemi, anzi, arriva in scioltezza con il raddoppio di Sturaro, ben imbeccato da Pogba all’89’, e il tris di Zaza, servito da Morata, al 93′: è la nuova Juve. Solida e vincente.
Fonte: Gazzetta.it

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