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RASSEGNA STAMPA – La Lazio torna a vincere e conquista i quarti

La curva Nord è deserta, non è un modo di dire. No, nessuna squalifica come capitato in passato. Per la prima volta, in una partita ufficiale del club, il settore che ospita il cuore della tifoseria biancoceleste è chiuso. Lazio e Udinese si affrontano negli ottavi di finale di Tim Cup in un giovedì pomeriggio di dicembre – tra le targhe alterne nella Capitale, l’orario lavorativo e la contestazione per la stagione deludente – questo è il risultato: mille e poco più i presenti allo stadio Olimpico, una proiezione privata insomma. Pioli sa che si gioca molto, nonostante domenica con l’Inter valga ancora di più per la sua panchina, punta sul classico 4-3-3 e sui titolari per quanto gli infortuni e un minimo di turnover gli permettano. Una valanga di indisponibili da Basta a Keita, da Lulic a Marchetti, da Gentiletti a Kishna. Parolo è squalificato, gli altri big – Biglia, Candreva, Felipe Anderson – sono in campo. Milinkovic-Savic, con Cataldi in mediana, stavolta arretra di qualche metro e si muove da mezzala. Colantuono lascia a riposo diversi titolari e tra i pali rischia il giovane Meret, 18 anni e riflessi pronti. Strozza l’urlo in gola alla Lazio in un paio di occasioni, prima para il tiro di Candreva deviato in angolo, poi blocca con presa sicura il tentativo altrettanto sicuro di Matri. I biancocelesti comunque collezionano chance – Candreva a propiziarle quasi tutte – e meriterebbero il vantaggio come da troppo non accade. L’unico guizzo friulano è firmato Perica, brucia Hoedt ma Berisha fa buona guardia. Assedio biancoceleste quando s’apre il secondo tempo, Candreva è ancora il più propositivo dei suoi – il suo tiro al volo si spegne al lato della porta, l’altro dalla distanza viene fermato dall’ottimo Meret – Felipe Anderson invece non pervenuto. La Lazio comunque fa il bello e il cattivo tempo ma non gonfia la rete, ci riesce Kone con un gol clamoroso. Il centrocampista, appena entrato, stoppa il pallone in area e rovescia in porta. Non ci stanno i biancocelesti ad abbassare ancora la testa, bastano tre giri d’orologio e Matri decide di rimettere in paro i conti. Fa l’attaccante vero, si avventa sulla palla vagante in area e firma il pareggio. Alla mezzora in campo si rivede Mauri, out per infortunio dal 5 novembre, Felipe Anderson si accomoda in panchina dopo una prestazione decisamente insufficiente. L’Udinese è in dieci, Aguirre in campo da dieci minuti si fa male e i cambi sono finiti, la Lazio approfitta anche della superiorità numerica per prendersi la partita. Ci pensa Cataldi, che finalmente segna il suo primo gol in biancoceleste: dopo il colpo di tacco di Konko respinto da Merret, è l’ex Primavera a inzuccare di testa e a festeggiare. Ancora di più al triplice fischio, gli uomini di Pioli provano a scacciare la crisi col sorriso e intanto si prendono i quarti di finale di Tim Cup. Il 20 gennaio, per continuare il cammino nella coppa nazionale, c’è il tabù Juventus con cui fare i conti. Ma c’è tempo, prima serve risollevare le sorti del campionato.

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Fonte : Il Tempo

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