È una vigilia strana per Pioli. Il vertice dirigenziale di Lunedì notte nella pancia dello stadio Olimpico ha individuato nella partita con l’Udinese il possibile spartiacque della stagione. Da una parte l’ipotesi (che la società ancora spera) di una ripresa della Lazio con conseguente conferma del tecnico; dall’altra, l’ennesimo risultato negativo e l’inevitabile esonero. Pioli non ne vuole parlare, ma sa bene quanto sia importante questa partita: “Non voglio rispondere in modo banale: non ci sono novità, so come funziona nel calcio. Qualsiasi allenatore sarebbe in discussione con risultati negativi, ma non voglio più parlare di questo. Chiedete a Lotito e a Tare”.
“VINCERE È L’UNICA MEDICINA” – Chiarito questo punto, l’allenatore parla però del Pioli uomo, di come sta vivendo questo momento e soprattutto di quanto creda ancora nella possibilità di restare sulla panchina biancoceleste: “Sì, ci credo.Potrebbe interessarti
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“STO LAVORANDO SULLA TESTA” – Serve sempre quella solita svolta che il tecnico sta inseguendo da troppo tempo: “Se ne esce lavorando, studiando, analizzando e valutando le situazioni. So benissimo come funzionano le cose, dentro i nostri risultati e le nostre prestazioni ci sono anche cose positive. Ci sono piccole cose che stanno penalizzando troppo i risultati, stiamo cercando di risolverle. Contro la Sampdoria abbiamo giocato una partita brutta, sporca, eravamo in vantaggio, poi però facciamo errori che compromettono tutto quello che facciamo. Sto cercando di lavorare sulla testa dei giocatori, singolarmente e collettivamente. Tutti noi crediamo di poter uscire da questo momento”. Se lo crede anche la società, si vedrà dal prossimo mercato di gennaio del quale Pioli preferisce non parlare: “Prima bisogna arrivarci a gennaio (sorride, ndr). Comunque la società sa benissimo le mie scelte, quelli che sono i problemi della squadra e gli interventi urgenti che bisogna fare”.
Fonte : La Repubblica


