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Nanni: “La Lazio può battere tutti col suo temperamento. Anderson? Basta un quarto d’ora…”

Eroe dello scudetto del ’74, Franco Nanni è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“, per fare il punto nella marcia di avvicinamento alla sfida contro il Bologna di domenica prossima.

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Dopo l’importantissima esperienza laziale, Nanni ha giocato tre anni con la maglia del Bologna, prossimo insidioso avversario dei biancocelesti. La Lazio a Firenze ha lanciato però un segnale molto importante.: “Alla Lazio serviva un qualcosa in più sul piano del temperamento, quello che si è visto finalmente nella trasferta di Firenze. Ho visto la squadra finalmente concentrata e a disposizione dell’allenatore: un’unità di intenti fondamentale, che ha fatto la differenza. La Lazio in alcune partite precedenti era mancata di compattezza: solo unita la squadra potrà superare le difficoltà che ha incontrato finora, e riuscirà a interpretare in campo le indicazioni di mister Pioli. Ho visto Keita particolarmente brillante: questo ragazzo inizia ad essere consapevole delle proprie qualità. A mio avviso quando la squadra gira anche gli elementi più in difficoltà trovano giovamento: si è visto con Mauricio, che a mio avviso resta un buon giocatore anche se deve frenare la sua irruenza, entra con troppa “fame” sugli avversari.”

Da centrocampista, Nanni parla di Biglia e Milinkovic-Savic. “Di Biglia parliamo di un leader, un giocatore dalla grande esperienza internazionale che offre grandi sicurezze ai compagni di squadra. Un regista raffinatissimo che ha come unico difetto una velocità di esecuzione non immediata: in questo deve essere aiutato dai giusti movimenti dei compagni. Milinkovic-Savic ha un fisico notevole e una buona destrezza con la palla al piede. Mi sembra un giocatore che a dispetto della giovane età ha saputo immediatamente interpretare bene il calcio italiano, mostrando freddezza in momenti decisivi delle partite, come a Firenze.

Su Felipe Anderson: “E’ un giocatore che mi piace tantissimo, ma secondo me nel primo quarto d’ora di panchina si capisce se è in giornata o no.  Se non gira meglio toglierlo, ma quando è ispirato ha una qualità che non solo nella Lazio, ma in tutto il calcio italiano si vede raramente. Rispetto allo scorso anno gli avversari hanno saputo fronteggiarlo meglio, il calcio italiano è sempre pronto a prendere le contromisure ai nuovi talenti.

Sul mercato: “A mio avviso mancano un mediano incontrista, in grado di far rifiatare un po’ Parolo spesso costretto a spendersi troppo, e un difensore di qualità vista la prolungata assenza di De Vrij. Sono queste le due priorità del momento.

L’equilibrio del campionato quest’anno ha stupito tutti: “Il calcio è bello proprio per questo, non c’è mai nulla di scontato. Nessuno si aspettava una partenza simile da parte della Juventus, né la qualità del Napoli, che l’anno scorso aveva deluso, o della Fiorentina. Senza considerare rivelazioni come Sassuolo ed Empoli, che dal punto di vista delle grandi non hanno nulla da invidiare alle grandi. Il Sassuolo a tratti mi ricorda la Lazio del ‘74, gioca con la forza dei nervi distesi. Anche alla Roma non si pensava si potesse arrivare a mettere Garcia in discussione, ma sono situazioni che nel calcio si vedono spesso.

Fabio Belli

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