Si è spento a 87 anni all’ospedale Gavazzeni di Bergamo, Silvestro Bellini, il ‘papà’ di uno dei bambolotti più celebri e amati dalle bambine: Cicciobello. Bellini, originario di Adrara San Martino (Bergamo), si era formato all’Accademia Carrara di Bergamo e aveva lavorato come artista disegnatore anche in Austria e negli Stati Uniti, sino ad avviare studi privati a Milano e successivamente a Cinisello Balsamo. Poi, il trasferimento a Sarnico con la moglie e l’arrivo alla Sebino. Nell’azienda di Cologne Bellini disegnò un gioco capolavoro capace di segnare la storia. Nel 1962 fu il primo a disegnare il bambolotto poi diventato famoso in tutto il mondo. Bambolotto che riproduce un neonato a grandezza naturale: morbidoso, occhioni azzurri, chioma bionda e sguardo da angioletto, Cicciobello, fece innamorare bambine di mezzo mondo. Fu in grado, come pochi altri giochi, di stabilire un rapporto affettivo tanto duraturo con le bambine, le quali si immedesimavano nel ruolo di mamme davanti a quell’indimenticabile tutina azzurra correndo a mettere il ciuccio in bocca al bambolotto per evitarne pianti e lamenti. Negli anni modelli e kit a completamento aumentarono ma il ricordo di quel magnifico gioco è rimasto nel cuore di tutti, assieme ai fasciatoi e alle pappe. Una bambola che, insieme a Barbie, rimane ancora oggi nei sogni e nei ricordi di grandi e piccini. Il successo di Cicciobello fu talmente grande e importante che l’azienda di giocattoli arrivò ad avere fino a 550 occupati. La produzione alla Sebino terminò nel 1984, poi marchio e stampi passarono prima alla Migliorati Giocattoli di Pavone Mella, sempre nel Bresciano, e poi alla Giochi Preziosi di Cogliate, in Brianza.
Morto il papà di Cicciobello
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