Correva l’anno 2007: Maria Sharapova fu eletta dall’Onu come ambasciatrice di buona volontà. la tennista russa, dal cuore nobile, si è sempre esposta in prima fila per aiutare le associazioni di volontariato del suo paese, la Russia, e non solo. Specialmente il suo aiuto era diretto verso i bambini. La Sharapova ha portato avanti progetti per i bambini di Chernobyl, raccogliendo ingenti somme di denaro per aiutare i piccoli malati a causa delle radiazioni presenti ancora nella sfortuna città. Nonostante questo, è notizia di questi giorni, che l’Onu ha rescisso ogni legame con Maria Sharapova. Il motivo? Essere “dopata“, come tutti la stanno etichettando. Masha, non merita tutto ciò. Nello sport si può sbagliare e, se anche avesse assunto la sostanza dopante, la Sharapova non ha mai negato il fatto. Anzi, dall’alto della sua lealtà si è assunta tutte le responsabilità, scagionando addirittura il suo staff medico. Una campionessa si vede ance da questi gesti. Cosa che, a quanto pare, non ha visto l’Onu. Ma quest’ultimo non è il solo. Anche la Porsche, la Nike e la Tag Heuer hanno voltato le spalle alla tennista, abbandonandola nel momento più buio della sua carriera, dopo che, la stessa tennista ha dato maggior appeal ai suoi sponsor. L’ingratitudine infinita degli sponsor… #RespectforMasha!
L’ingratitudine dell’Onu nei confronti della Sharapova
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