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Ledesma: “Ho ancora tanta voglia di giocare. Lotito? Da quando è andato via Sabatini….”

Dopo qualche mese Ledesma torna a parlare di Lazio e di quella che è stata la sua avventura a Roma, l’ex centrocampista biancoceleste ha rilasciato queste dichiarazioni intervenendo ai microfoni di Radiosei: “In questi giorni sono a casa e faccio il padre a 360 gradi, nel frattempo mi alleno tutti i giorni cercando un’opportunità che al momento non può arrivare in Italia. Vediamo se esce qualcosa all’estero. Cerco di tenermi pronto a livello fisico e mentale. Inizio ad avere una serenità che fino ad un mese fa non avevo, iniziava a diventare insopportabile questa attesa. Ora grazie alla famiglia e alla fede sono sereno ed aspetto la squadra giusta. In Brasile è stata un’esperienza e basta, né bella né brutta. Era destino che dovessi tornare a casa dalla mia famiglia. La distanza la conoscevo ma il problema è che non mi sono trovato bene in quel posto e così ho deciso di rescindere il contratto e di rimettermi in gioco“.

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Nove anni con l’aquila sul petto per un totale di 318 presenze, l’amore per questi colori non tramonterà mai:Ho tanti ricordi bellissimi: il gol nel derby, le due Coppe Italia. Sono amareggiato perché quando qualche settimana fa ho incontrato il pullman della Lazio mio figlio mi ha chiesto quando saremmo potuti tornare a giocare a Formello. Negli ultimi mesi avevo capito che il mio rapporto con la Lazio era concluso. Non volevo solo essere un uomo spogliatoio, mi sentivo un giocatore e mi sembrava che non venissi più preso in considerazione. Ho la consapevolezza di esser riuscito a diventare qualcosa di importante per questa squadra”.  

Sul periodo passato da separato in casa, Ledesma racconta: “Ballardini si commenta da solo, visto che prima dice una cosa poi un’altra. La mia rivincita l’ho avuta sul campo“. Su Delio Rossi: “Mi ricordo quando Lotito gli promise un giocatore che lui voleva e Delio scelse me. Ha avuto sempre molta fiducia in me, già da ragazzino a Lecce”. Su Reja: “Ricordo quando mi ha messo subito dentro al gruppo, ma mi disse che aveva paura perché non giocavo da tanto ma io gli risposi di stare tranquillo perché avevo una gran voglia e che mi sarei mangiato il campo“.

Si esprime anche su Vladimir Petkovic: “Ha portato cose nuove, cercava di non ripetere sempre gli stessi allenamenti. Ci trovavamo molto bene, abbiamo chiuso in bellezza poi però ci sono stati alcuni problemi. Quando vuoi andare bene nei secondi anni devi cercare di crescere all’interno con qualche giocatore pronto. La differenza tra la Juve e le altre squadre che non riescono a competere, è la rosa formata da giocatori di pari livello”.

Poi parla del rapporto con Pioli: “Non sono rimasto deluso, la società e l’allenatore hanno il potere di scegliere su chi puntare. Magari la cosa sbagliata è non parlare in faccia e non dichiarare su chi si punta e chi meno“. Sull’inno cantato in allenamento: “L’inno cantato deve venire dal cuore, sono cose spontanee. Io non ho bisogno che mi coccolano, ma mi devi solamente dimostrare con le scelte se punti su di me o su altri giocatori, altrimenti li si può creare qualche problema. Non si può comunicare con un calciatore solo quando se ne ha bisogno“. Su Tare: “Il mio rapporto con Tare era buongiorno e buonasera. E’ normale che il direttore sportivo dica la sua sulle scelte dell’allenatore ma ciò che si dicono nello spogliatoio lo sanno solo loro”.

Su Mauri in campo contro lo Sparta: “Se non gioca Milinkovic è giusto che giochi Stefano, sono simili sugli inserimenti ed è il suo sostituto naturale”. Su Danilo Cataldi: “Acquistando Milinkovic-Savic la società ha dimostrato di non crederci abbastanza a Danilo. Che poi non capisco perché spendere tanti soldi per un giocatore quando hai già in rosa Cataldi. Milinkovic-Savic gli ha tolto un po’ di spazio, ma comunque Cataldi non mi ha deluso affatto. Il rendimento della squadra non lo ha aiutato nell’anno in cui doveva confermarsi”.  Poi sulle tante voci di mercato: “Su Candreva spesso viene puntato il dito quando qualcosa gira storto, ma non lo trovo giusto perché è uno di quei giocatori che cerca di fare qualcosa di diverso anche quando la squadra non gira. Anche se sbaglia qualche punizione, dopo il gol al derby possiamo fargli tirare altri cento calci di punizione (ride, ndr)”. 

Sul doppio volto della Lazio tra campionato e coppa: “In Europa riesci a giocare di più, perché le squadre che affronti non stanno lì ad aspettarti e quindi riesci a giocare più facilmente, ma per fare bene in due competizioni è fondamentale l’organico”. Sulla coppia con Biglia: “Non ci hanno dato tanto tempo per giocare insieme. Avevo un buon rapporto con lui, certo non eravamo proprio amici ma andavamo d’accordo”. Su Felipe Anderson: “Felipe si abbatte subito alle prime critiche, è un problema di personalità. Poi quest’anno ha una grande concorrenza. Ha delle carenze caratteriali e questo potrebbe essere un suo limite, deve sbloccarsi per fare un salto di qualità“.

Poi su Lotito: “Nel tempo è cambiato parecchio. Quando c’era Sabatini, il presidente era più presente a Formello e a disposizione verso i giocatori. Nel dopo Sabatini è cambiato tutto e il suo comportamento ora è diverso, è meno presente e più indaffarato nei suoi affari“. Il tema delle barriere allo stadio intristisce Ledesma: “E’ brutto vedere il piazzale dell’Olimpico così vuoto. Prima di Lazio Atalanta ho girato nei pressi dello stadio e si poteva circolare tranquillamente con l’auto, cosa abbastanza insolita. Una volta trovavi auto in doppia o in tripla fila. Ora è veramente brutta la situazione.

Poi arriva il pronostico sull’Europa League: “E’ un match importantissimo perché potrebbe decidere una stagione. Non bisogna pensare che sia una partita facile. E’ fondamentale essere concentrati per fare bene“. Ed ecco il derby e il saluto ai tifosi: “E’ la solita partita da tripla. Di solito chi arriva nelle peggiori condizioni poi alla fine fa sempre bene. Speriamo sia una festa per i laziali. Ringrazio infine tutti i tifosi della Lazio, li abbraccio e dico loro di non vedere tutto negativo nonostante la brutta situazione. Li porterò sempre nel mio cuore e li ringrazio per tutto l’affetto che mi hanno dato in questi anni“.

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