giovedì, Aprile 25, 2024

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MUSICA – Rolling Stones, aperta la supermostra dedicata al famosissimo gruppo britannico

Si chiama Exhibition ed è la prima grande mostra dedicata interamente al gruppo inglese dei Rolling Stones. L’esposizione, aperta alla Saatchi Gallery di Chelsea, a Londra, dal 6 aprile (data ufficiale di apertura) si protrarrà fino al prossimo 4 settembre. Nella mostra sono in esposizione oltre 500 oggetti che raccontano la storia del gruppo, scelti direttamente dagli archivi personali della band. I fan della storica band potranno ammirare la riproduzione dell’appartamento “disgustoso e puzzolente” di 102 Edith Grove condiviso da Jagger, Richard e Jones nel 1962, i vestiti e le chitarre utilizzati per gli spettacoli in giro per il mondo, e persino le realizzazioni nate dalla collaborazione con artisti del calibro di Ossie Clark, Martin Scorsese e Andy Warhol. A quanto dichiarato dagli organizzatori ci sono voluti tre anni per riuscire a preparare la mostra e per offrire ai visitatori la possibilità di ammirare disegni di scena, strumenti musicali, tutto l’equipaggiamento presente nel backstage, tracce audio rare e video inediti. Inoltre, ci sarà anche materiale tratto dai diari personali e dalla corrispondenza dei membri dei Rolling Stones. La mostra consente ai visitatori di immergersi in una simulazione virtuale direttamente sul palco e dietro le quinte con gli Stones. Dopo Londra la mostra toccherà altre undici città per un periodo complessivo di quattro anni: “Abbiamo pensato a questa cosa per molto tempo, volevamo fosse perfetta e fruibile dal maggior numero possibile di persone. Prepararla nei modi giusti e su larga scala. Il processo di realizzazione ha ricordato quello dei nostri tour e penso che questo sia il momento giusto per farlo”, ha dichiarato Mick Jagger. “Anche se si tratta di una mostra sui Rolling Stones non parla solo dei membri della band – ha aggiunto Keith Richards – E’ un racconto di tutta la tecnologia e gli oggetti che hanno fatto parte della storia di gruppi come noi, così come di strumenti che sono passati di mano in mano per anni, è questo quello che rende la mostra davvero interessante”.

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