Il 10 giugno 2004 a Beverly Hills venne a mancare Ray Charles, una delle leggende della musica nera. Il grande cantante si è spento a 73 anni per le complicazioni di una malattia al fegato.
Nato il 23 settembre 1930 in una famiglia povera a Albany in Georgia, rimase orfano a 15 anni ma da adulto divenne miliardario.Potrebbe interessarti
Niente acquisti, solo cessioni: la nuova realtà dei grandi club europei
Lazio, l’ultimo disperato salvataggio di Lotito: Sarri è la scialuppa di salvezza!
Chi è Wesley França? Il nuovo romanista ha un tatuaggio che sembra fatto apposta…
Lazio, affare lampo con l’Udinese: preso il nuovo talento albanese!
Charles aveva anche studiato composizione alla St. Augustine School, un istituto specializzato per l’educazione dei ragazzi non vedenti. Iniziò come musicista in Florida e nel ’47 si trasferì a Seattle. Nella classifica R&B nel 1951 esordisce con il suo primo singolo “Baby, Let Me Hold Your Hand”. Firma un contratto per l’Atlantic Records e pubblica dei pezzi straordinari: “I got a woman”, “This little girl of mine”, “Hallelujah I love her so e What’d I Say”. Alla fine degli anni Cinquanta lascia l’Atlantic per passare alla Abc.
Nella prima metà degli anni ’60 firma “Unchain My Heart” e “Hit the Road Jack”, due pietre miliari che con la celeberrima “Georgia on my mind” gli hanno permesso di vivere di rendita. Dopo una sperimentazione in territorio country (“I Can’t Stop Loving You”) scrisse canzoni di grande impatto emotivo come “You Are My Sunshine”, “Take These Chains from My Heart”, e “Crying Time”. Nel 1965 Charles fu costretto a fermarsi a causa di problemi di tossicodipendenza che lo tennero lontano dal suo mondo. Nel 1980 partecipò al film “The Blues Brothers” che rilanciò non poco la sua figura. Negli ultimi anni ha centellinato le apparizioni in pubblico.

