Giancarlo De Sisti, ex giocatore giallorosso degli anni ’60-’70, intervistato dal quotidiano La Repubblica ha voluto esprimere la propria opinione riguardo l’assegnazione dello scudetto 1914-15 alla Lazio, ex aequo con il Genoa.Potrebbe interessarti
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L’opinione di De Sisti è molto polemica: “Che i tempi della giustizia in Italia fossero lunghi lo sapevo, ma cent’anni mi sembrano un po’ troppi…Decidere uno scudetto dopo cent’anni è grottesco. Non valuto la legittimità della decisione, ma questi restano scudetti di carta, al massimo di cartone“. Con la possibile assegnazione di quel titolo alla Lazio, i biancocelesti raggiungerebbero la Roma a quota 3 campionati vinti: “Ma no, non hanno lo stesso valore. Probabilmente non era giusto ai tempi assegnarlo a una squadra sola visto che c’erano i due gironi. Forse la cosa più giusta sarebbe stata non darlo a nessuno. Certo poi tirarla fuori dopo tutti questi anni è assurdo. Quanto vale quel titolo dopo cento anni?“. “Picchio” De Sisti non capisce il significato di questa assegnazione: “Ha più che altro il sapore di un atto risarcitorio. Certo è una cosa che lascia un po’ in imbarazzo. E fa sorridere che servano centouno anni per decidere chi doveva vincere. Adesso non si può far finta che il tempo non sia passato. Non farò ironia su cose che per qualcuno hanno valore morale. Ma come fai a prendere una decisione cento anni dopo, dai…“. Infine chiude con l’ennesima battuta al vetriolo: “Ecco, mi richiami quando sarà ufficiale. Fra quarant’anni…“.


