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Mauri si racconta a 360°. Poi manda un messaggio d’amore ai tifosi biancocelesti

L’ex capitano biancoceleste Stefano Mauri è intervenuto ai microfoni di “9 Gennaio 1900” su Radiosei per parlare del momento Lazio e del suo futuro, concludendo con un bellissimo messaggio d’amore ai tifosi biancocelesti:

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IL PRESENTE –Sono a Coverciano con i giocatori senza contratto e sto facendo anche il corso da allenatore, ma penso principalmente ad allenarmi. Mi sento ancora bene fisicamente penso di poter dare un forte contributo, attendo un’offerta adeguata“.

IL MAGIC MOMENT BIANCOCELESTE – “Sono tanti, intervallati da momenti meno belli. Ho alzato 2 Coppe Italia e una Supercoppa Italiana e il momento in cui vincere qualcosa è sempre particolare, poi una di quelle coppe era quella del 26 maggio quindi penso che quello è il ricordo più bello e che porterò sempre con me“.

L’ALLENATORE CHE LO HA ESALTATO E IL SUO ESSER INSOSTITUIBILE – “A dir la verità quasi tutti gli allenatori sono riusciti a farmi esprimere bene”. Mauri partiva sempre come panchina poi diventava imprescindibile per ogni allenatore, lui replica così: “Il fatto di partire sempre dalla panchina era colpa di voi addetti ai lavori perché leggendo i giornali tutti mi davate in panchina ma nei pensieri degli allenatori partivo sempre titolare. Se che agli occhi della gente esterna faccio un tipo di gioco che a non tutti piace, non driblo l’uomo, non faccio giochetti in campo ma vado più al sodo e faccio spazi per i compagni. Questo non viene notato all’esterno, gli allenatori hanno sempre bisogno di un giocatore come me in campo e so coprire diversi ruoli e questo piace molto agli allenatori , sopratutto adesso che il calcio il cambiato“.

IL RAPPORTO TIFOSI/SOCIETA’ – Per noi l’apporto dei tifosi è fondamentale, sia in casa che fuori. Ti danno qualcosa in più. A noi in campo serve questo apporto e soprattutto si sente quando manca, indubbiamente qualche punto lo abbiamo lasciato per strada per questo. So che è una situazione particolare, la società ha sbagliato qualcosa, però ci sono delle idee diverse, capisco la loro posizione e penso che sia difficile da risolvere questi attriti tra società e tifosi. Io posso dire solo che dal campo si sente la loro mancanza ma ho conosciuto diversi tifosi e capisco il loro punto di vista e il loro stato d’animo e capisco perché hanno deciso di non venire allo stadio, ma dall’altro lato ci mancano parecchio“.

PERUZZI – Ho avuto la fortuna di conoscere Angelo Peruzzi sia da giocatore che quando ha smesso. Ci siamo visti spesso, è un grande professionista ed un grande uomo e sicuramente mi sarei augurato che fosse rimasto alla lazio prima. Non hanno trovato l’accordo in passato, lo hanno trovato adesso, meglio tardi che mai. Sono contento che è tornato, gli faccio un “in bocca al lupo” e sono sicuro che darà un grande apporto alla squadra e spero che ricucita almeno in parte lo strappo con al tifoseria

LA SITUAZIONE KEITA ED ANDERSON – “Io posso dire una cosa, l’anno scorso la stessa cosa è avvenuta con Lulic e Marchetti che per molto tempo non hanno trovato accordo per il rinnovo ma si sono sempre comportati da professionisti. Le questioni fuori dal campo se ne occupava l’agente. Io penso che in queste situazioni il giocatore debba fare il professionista, allenarsi, perché ha un contratto ed è un giocatore della Lazio. Deve allenarsi e fare il professionista, poi le vicende extra campo vengono risolte in altre sedi e in altri momenti. Agli occhi degli altri giocatori è quasi come se fosse una mancanza di rispetto. E’ importante in un gruppo che anche se ci sono screzi con la società comunque nello spogliatoio fai il professionista come tutti gli altri“.

LA SITUAZIONE INZAGHI-BIELSA: “Simone (Inzaghi n.d.r.) penso sia abbastanza esperto per farsi scivolare addosso tutta la situazione creatasi. L’anno scorso ho capito subito che è un professionista serio, quindi sopra mettere da parte tutto e concentrarsi sul lavoro. Bielsa? Non si saprà mai come sono andate le cose, non si saprà mai gli accordi verbali presi tra le due parti quindi si è stata fatta una figura particolare, però penso che si dimenticherà presto questa situazione“.

I 3 COLPI –Sono giocatori importanti, immobile ha dimostrato il suo valore bisogna vedere come verrà completata la rosa chi sarà venuto chi sarà comprato, è presto per fare una valutazione definita al mercato, ma si vede che la società sta cercando di fare una squadra importante. Conoscendo il presidente cercherà di fare una squadra importante con i mezzi a disposizione“.

LE PROMESSE DI LOTITO – “Io mi sento ancora bene fisicamente, l’anno scorso non ho giocato con continuità ma non ho fatto il ritiro, poi ho avuto l’ernia alla schiena che mi impediva di allenarmi al meglio. Adesso sto bene e son venuto a Firenze proprio per fare il ritiro precampionato anche se con una squadra di giocatori svincolati, però è importante far preparazione ritiro e sono pronto per una nuova avventura perché mi sento in grado di giocare. Io appena finito il ritiro tornerò a Roma chiamerò il presidente e sicuramente mi sarà data la possibilità di fare 2 chiacchiere e di risolvere  alcune promesse che mi sono state fatte ma senza nessuna polemica“. Promessa sul futuro calcistico o come dirigente? “A me è stato comunicato che a livello di giocatore era meglio se andavo altrove perché avevano fatto scelte societarie di cambiamento e di ringiovanimento quindi dal punto di vista calcistico non credo anche se nel calcio di oggi non si sa mai. Però avevo promesse sul futuro se avessi smesso di giocare c’era un  posto per me in società. Mai parlato del ruolo se da allenatore o da dirigente o altro, il presidente mi ha sempre detto che per quello che ho dato c’era posto per me. Quale ruolo mi piacerebbe? Adesso non ci penso, sono concentrato sulla preparazione e a giocare, poi sto facendo il corso da allenatore ma non ho deciso se fare questa carriera di allenatore o rimanere a livello societario anche perché appunto mi sento ancora un giocatore”.

IL MESSAGGIO D’AMORE AI LAZIALI – “Posso dire solo che è stato un onore e un piacere giocare per loro e la maglia che amano e aver fatto il capitano sopratutto nella partita della storia che rimarrà indimenticabile, li abbraccio forte e spero in un futuro di ritornare in questa società e poter lavorare di nuovo per loro

Marco Lanari

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