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“Dopo dodici giorni di ritiro sono molto soddisfatto del gruppo per come ha lavorato e per l’impegno profuso. L’obiettivo principale dello staff era quello di portare tutti gli atleti a sviluppare il lavoro di queste due settimane e lo abbiamo raggiunto. Qui ad Auronzo ci siamo dedicati ad un lavoro generico per ristabilire il fitness dei ragazzi, ora, mano a mano, entreremo nello specifico con il gruppo. Torneranno anche i nazionali e con loro lavoreremo separatamente per far raggiungere lo stesso livello atletico di chi è stato qui in ritiro. Tutti i ragazzi hanno eseguito benissimo il lavoro, sono molto soddisfatto di tutti non c’è uno in particolare. Perché mi chiamano prof 480? I ragazzi della Primavera mi chiamano così perché due anni fa alle Final Eight abbiamo giocato quattro partite fino ai tempi supplementari e le abbiamo vinte sempre, tranne l’ultima purtroppo che abbiamo pareggiato e poi persa ai rigori. Nell’ultima amichevole i ragazzi avevano sulle gambe dieci giorni di lavoro ed è normale che ci sia stato un po’ di affaticamento, per questo il mister ha frazionato la partita in base alla condizione fisica. Keita è un atleta molto forte sia fisicamente sia dal punto di vista aerobico, ha la qualità di velocista che è innata quindi questi carichi non hanno influito sulla sua esplosività. De Vrij sta facendo tutti i lavori ma sempre in maniera graduale, continuerà a lavorare con il gruppo ma farà anche dei lavori più specifici individualmente, Stefan viene monitorato giorno per giorno. Preferisco una squadra che tenga nove mesi all’90% della condizione piuttosto che pochi mesi al 100%. Durante la stagione si fanno dei richiami di preparazione, per i Nazionali non influisce sulla parte atletica”.

