Intervistato da Il Nido delle Aquile su Radio Roma Futura, l’ex centravanti della Lazio Bernardo Corradi ha ricordato il suo trascorso in biancoceleste: “Fiore aveva una tecnica sopraffina e un’intelligenza rara, sapeva sempre dove finiva la palla. Ci trovavamo molto bene insieme. In quella squadra c’era un’alchimia tale che uscivamo anche insieme. Le sinergie si moltiplicavano e le cose andavamo sempre meglio. La mia Lazio aveva un numero di abbonati importante. Giocavamo bene, era un piacere vederci e noi ci esaltavamo in una cornice di 60mila persone. Lo stadio era sempre tutto esaurito, specie nei derby. Sono stato un privilegiato a vivere quelle emozioni”.
Di quella squadra Oddo, Mihajlovic, Inzaghi e Simeone sono diventati allenatori : “Di tutti si intuiva tranne che di Massimo Oddo (ride, ndr). Perché lui aveva un approccio alla gara che se non avesse avuto quelle qualità avrebbe reso 1/4. Mihajlovic era un leader, Simone già all’epoca masticava calcio h24 e conosceva tutti i calciatori dalla serie A alla serie C. Il Cholo aveva il fuoco dentro. Massimo ha fatto grandissime cose in serie B col Pescara, ora sta faticando perché la serie A è un’altra cosa: se hai 3 occasioni e non segni poi il gol lo fanno gli avversari. E’ necessario avere un attaccante che la butti dentro”.
Corradi ricorda il suo addio alla Capitale: “Ho cambiato squadra perché la Lazio aveva pendenze di mercato dopo il grande esborso di Mendieta.Potrebbe interessarti
Chiosa finale sulla squadra biancoceleste di oggi: “La Lazio ha una buona squadra, ha un allenatore molto preparato che sa cosa chiedere ai suoi giocatori. L’ultima partita è emblematica: Inzaghi l’ha preparata molto bene. Simone mi aveva già stupito già nelle ultime 7 gare della scorsa stagione. Contro la Juve ha preparato al meglio la squadra. Sta facendo molto bene e sono contento per lui perché hanno provato a mettere tutti sulla panchina della Lazio prima di scegliere lui. Si sta giocando benissimo le sue carte”.



