martedì, Aprile 30, 2024

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Jacobelli, le dichiarazioni. Tra rinnovi e rinforzi

La sessione più articolata di calciomercato è alle porte e il direttore Xavier Jacobelli ha detto la sua ai microfoni di Radiosei, nella trasmissione “9 Gennaio 1900”. Ecco le sue parole:

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MERCATO – “I problemi di mercato sono per da considerare per la sessione estiva, certo la questione rinnovi un po’ preoccupa. Sia per Biglia che de Vrij ma soprattutto un talento come Keita dovrebbero essere trattati i rinnovi contrattuali al meglio. Per il futuro di questa stagione invece molto dipenderà dalle mosse di mercato da gennaio, la squadra deve essere rafforzata. Il lavoro di Inzaghi è stato ottimo ma la società ora deve aiutare il tecnico. Un attaccante, anzi due vista la partenza di Keita per la coppa d’Africa: si parla molto di Mariano Diaz del Real Madrid ma passa tutto dalla cessione di Djordjevic. Mi sembra difficile che possa arrivare Giovanni Simeone anche perché il Genoa con Pavoletti che andrà al Napoli non può vendere tutti gli attaccanti. Inzaghi non è solo la sorpresa della Lazio ma la sorpresa del campionato in generale tra gli allenatori“.

IMMOBILE –  Normale l’appannamento momentaneo nell’arco di una stagione. Serve assolutamente un’alternativa che al momento non ha sopperito al calo fisiologico“.

LA SOSTA –La Lazio deve subito rialzarsi dopo la sconfitta contro l’Inter, formazione costruita per arrivare almeno terza. Il giudizio non cambia. Nemmeno il più pessimista tra i tifosi si poteva aspettare in una posizione simile”.

SULLA SOCIETA’ –In questi anni si sono sprecate troppe occasioni. Bisogna investire e chiedere alla squadra uno sforzo supplementare per continuare alla grande. Inzaghi ha puntato sui giovani che conosce bene ma un grande attaccante e un grande difensore servono. L’importante è avere la volontà politica di acquistare“.

SUI BIANCOCELESTI – “La Lazio ha rimediato sconfitte con le grandi ma ha 34 punti. A un punto dalla zona Champions League è comunque presto per sbilanciarsi visto che bisogna valutare anche il rendimento delle formazioni ancora impegnate in Europa. Chi mi ha sorpreso? Sicuramente è Simone Inzaghi, conferma alle 7 giornate dello scorso anno. Non doveva neanche sedere su questa panchina. La sua bravura è stata scavallare l’ostacolo di scetticismi e critiche. Lui, con Gasperini, le rivelazioni di questo scorcio iniziale”.

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