L’ex difensore biancoceleste, campione d’Italia nel 1974, Sergio Petrelli, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio:
“Alla Lazio manca qualcosa. Non riesco a capire se è un giocatore o un pizzico di crescita nella mentalità che li porta a volte a partire battuti con le grandi. Questa squadra ha gli esterni più forti del campionato, dovrebbe volare ma a volte si inceppano e non riescono a dimostrare il loro valore. Manca un centrocampista con un po’ di cattiveria ma acquistare un giocatore di valore superiore agli attuali non è facile.
Non c’è un giocatore a centrocampo che morde l’avversario. Tutti però, dovrebbero giocare con questa determinazione. Ogni giocatore dovrebbe fare qualcosa in più, mettere più grinta per diventare da buoni a ottimi calciatori. Tutta la squadra deve essere più determinata. I giocatori devono fare qualcosa in più per diventar una squadra da primi posti.
Felipe Anderson incarna il giocatore bravo che ha anche un po’ di grinta. I cartellini a lui arrivano perché è l’unico a mordere le caviglie. È completamente recuperato, si sta adattando bene al campionato. Se non fosse l’unico “cattivo”, l‘arbitro ci penserebbe su tre o quattro volte prima di estrarre un cartellino. Il brasiliano a oggi è il giocatore più in forma. Contro il Crotone non ci sarà perché è squalificato, spero che la Lazio non si faccia imbrigliare dai calabresi, poi tornerà a disposizione.
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Se il pacchetto arretrato fosse più grintoso, tutto il resto della squadra ne trarrebbe beneficio, si trasmette. I due dietro sono dei colossi: dovessero crescere anche in vigoria, sarebbe da sprone anche per centrocampisti e attaccanti.
I 21 gol subiti sono troppi. In passato, le squadre si costruivano da dietro, poi man mano si faceva il resto. Se hai una difesa forte, il gol prima o poi arriva e acquisisci una maggiore convinzione.
Quello tra tecnica e mente è il binomio che ci vuole. Inzaghi ha già fatto un miracolo. Non immaginavo una Lazio a questi livelli. Non vorrei che le critiche fossero esagerate. Tutti avrebbero firmato a inizio anno per vedere i biancocelesti così in alto alla fine dell’anno solare. Il tecnico è entrato bene nella testa dei giocatori. I tanti gol nella ripresa sono una questione mentale, quando la squadra va in vantaggio cala di tensione e rischia di farsi riprendere e superare. Inzaghi deve lavorare su questo, un calciatore non può crollare dopo un’ora di gioco.
La squadra è andata a Milano convinta di fare una buona partita e infatti ha giocato uno dei primi tempi migliori di questo campionato. Incassato il gol di Banega, c’è stato un crollo psicologico, i nerazzurri hanno preso coraggio e noi ci siamo afflosciati ed è finita come sappiamo.
La Lazio deve far capire che è arrivata al livello delle squadre blasonate, può vincere con tutti”.


