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Nel bene o nel male Balde Diao Keita: prendere o lasciare

Determinante ma inafferrabile. Balde Diao Keita, 21 anni e faccia da schiaffi è così: prendere o lasciare. Oramai tutti lo conoscono e lo amano nonostante i suoi difetti. Forse sono proprio quelli che ti fanno innamorare di lui. Vorresti redarguirlo ma poi lo abbracci per l’ennesimo gol che ha svoltato la partita della Lazio. Quelle lettere scritte con rabbia trasudavano amore per quel numero 14 tutto dribbling ed eccessi. I tifosi non ne farebbero mai a meno. Così come Inzaghi, che però deve fare i salti mortali per gestirlo.

SETTE RETI E TUTTE DETERMINANTI

La Curva Nord ultimamente gli aveva intimato: “Giù la cresta o te la tagliamo”. Lui ha risposto al Castellani di Empoli regalando ai suoi tre punti. Questa è la sua stagione più prolifica. Settima rete in campionato. E non vuole fermarsi. Come riportato sul Messaggero la prima marcatura è arrivata proprio con l’Empoli all’andata. Sette reti, tutte importanti e tutte di destro. All’Olimpico con i toscani è suo il primo gol biancoceleste. A Udine raddoppia dopo il vantaggio di Immobile. Sua la prima marcatura nel poker rifilato al Cagliari. Determinante, con l’aiuto di Reina, nel pari contro il Napoli. Unico risultato positivo contro una big in campionato. Contro la Fiorentina firma di nuovo il primo gol. Importante anche la rete del 4-2 al Pescara che chiude la partita. E infine la rete che ha piegato l’Empoli. Un gol da jackpot: tre punti, vittoria ritrovata e tabù Castellani sfatato. Un successo che consente di continuare a sognare l’Europa. Atalanta e Inter restano a un punto.

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I NUMERI DI KEITA

Keita è un giocatore di quelli che tutti vorrebbero avere ma nessuno vorrebbe gestire. Non è mai facile capire se inserirlo dal primo minuto oppure no. Non è continuo e forse non regge i 90 minuti. Spesso risulta fondamentale entrando in corso quando le squadre si allungano e lui può sfruttare la sua velocità. Genio e sregolatezza, spesso irritante e a volte devastante. Inzaghi, però, non sa rinunciarci: 19 gare su 25, 16 volte titolare e 3 entrando in corsa.

LE PAROLE DI INZAGHI

«Ha saltato 7 o 8 partite e già sta a 7 gol. Secondo me avrebbe potuto essere già in doppia cifra. E’ un ragazzo che ha ancora margini di miglioramento. Fa benissimo dall’inizio, così come quando entra a gara in corso», racconta il tecnico. Si chiude un occhio anche sulle sue passioni notturne: musica e cocktail. L’estate scorsa Inzaghi si è sentito tradito ma non lo ha abbandonato perché conosce il valore di Keita. Lo ha reinserito in squadra ricucendo il rapporto con i compagni. Ha responsabilizzato tutti chiedendo aiuto per la sua gestione. Biglia ha risposto rimproverandolo in panchina per il suo atteggiamento in campo. Meno facile convincere Lotito e Tare che vorrebbero vedere Keita il più lontano possibile da Formello.

SUL CONTRATTO

«Rinnovo? Viviamo il presente, darò tutto per questa maglia», ha detto Keita dopo la gara con l’Empoli. Un grosso punto interrogativo sul futuro. L’anno prossimo sarà difficile vederlo ancora in biancoceleste. Inzaghi ci sta provando in tutti i modi, mentre Tare litiga con Calenda. «Adesso è della Lazio, non so chi è o chi sarà il suo procuratore», attacca il ds. «Un direttore sportivo dovrebbe conoscere la situazione dei suoi calciatori. È il suo lavoro», la risposta dell’agente.

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