Stiamo alla frutta. Anzi al caffè. La notizia è uscita ieri nel tardo pomeriggio sul sito internet della compagine biancoceleste. La Lazio regalerà un biglietto di distinti per il derby di andata di Coppa Italia. Questo, però, a fronte di una maglia acquistata in uno dei suoi official point. Questa iniziativa è però riservata solo ai primi cinquecento “tifosi” che si recheranno nei punti vendita adibiti.
Un’iniziativa triste se ci confrontiamo con la storia. Infatti mai nel recente passato della stracittadina romana, si era fatto ricorso a una strategia così aggressiva per (ri)portare i tifosi della Lazio allo stadio.
Alla faccia del “calcio sport più popolare”
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Il tifoso laziale pagherebbe ottanta euro per rimuovere le barriere. Per togliere i cartelli pubblicitari intorno al campo che non ti fanno vedere la linea che lo delimita (roba da ricorso Codacons). Per creare delle navette e per vedere meno calcio in TV. A pensarci bene, a questo punto un tifoso medio può anche acquistare soltanto il biglietto – che di per sé è già “carissimo” a trenta euro, risparmiandosi “mezza piotta” per una maglia che tanto il prossimo anno già sarà vecchia. Il discorso non fa una piega. Questa idea di ripulire le giacenze di magazzino come incentivo per fomentare il tifoso a tornare allo stadio è una strategia davvero da ultima spiaggia. Rispettabilissima ma che evidenzia il fatto che nemmeno il derby tira più. Va sempre peggio… La sparuta minoranza è diventata la stragrande maggioranza. Manca l’entusiasmo, non i risultati. Manca la fede. Illuminala…

