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Sgarbi stempera gli animi ma non risparmia una nuova battuta ai giallorossi: “Lotito? Almeno è romano”

Sono ormai giorni che la deprecabile diatriba sulla questione stadio a Tor di Valle tra Vittorio Sgarbi e Francesco Totti va avanti. Il critico d’arte interpellato da Il Tempo ha tentato di stemperare gli animi. Nel corso dell’intervista ha parlato anche del presidente biancoceleste Lotito non risparmiando una nuova stilettata al presidente ed alla piazza giallorossa.

SUL PROGETTO STADIO GIALLOROSSO

Stadio SI ma con il 60% in meno delle cubature previste: «Ed è giusto così, è una vittoria. C’è stata una mediazione doverosa e la sindaca Raggi si è finalmente messa d’accordo con se stessa. Proprio lei, nel 2014, aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica definendo ‘il progetto una enorme speculazione immobiliare’. Non credo che il nuovo impianto sarà un’opera d’arte ma almeno è stato scongiurato l’orrore dei grattacieli».

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Giusto realizzarlo nell’area di Tor di Valle? «È evidente che a influire pesantemente sulla decisione sia stato il fatto che una zona degradata costa molto meno di una già riqualificata. Quindi siamo di fronte a una speculazione».

Ci saranno molti nuovi posti di lavoro: «Una buona notizia per la città di Roma, anche se questo non legittima ogni tipo di azione. Voglio subito esprimere chiaramente un concetto: io non sono contrario allo stadio della Roma».

Quindi cosa ne pensa? «Vorrei un solo stadio per entrambe le squadre. Sono convinto che sarebbe la soluzione migliore. Ma poi leggo i commenti dei tifosi e mi rendo conto di quanto sia impossibile. Perché quando si parla di calcio si perdono dignità, ragionevolezza e logica».

SUI TIFOSI BIANCOCELESTI E IL PRESIDENTE LOTITO

In questi giorni lei è un idolo dei tifosi laziali: «Vero, ormai sono ricercatissimo dalle emittenti radiofoniche romane che si occupano della squadra biancoceleste».

Cosa pensa del presidente Lotito: «È una persona molto intelligente, ho avuto modo di confrontarmi con lui più volte. E poi è romano».

Invece Pallotta è americano: «Non è mia intenzione aprire una polemica con lui, ma è palese la sua intenzione di far soldi. Non è certamente un sostenitore della città».

SU TOTTI

Sulla diatriba con Totti: «Se parliamo dello stadio, io sono con Totti. Ma se l’obiettivo si sposta sugli outlet, i centri commerciali e i grattacieli no. Lui fa il calciatore, è il capitano della squadra, non di Roma».

Lo ha definito «amico dei delinquenti»: «Una forzatura. Colgo l’occasione per spiegare meglio il mio pensiero. Se ritengo che un’operazione sia delinquenziale, vedo chi sostiene i suoi promotori come un loro alleato, anche forse involontario. Tutto qui. Credo sia arrivato il momento di spegnere ogni contrasto».

Se Pallotta la invitasse alla prima della Roma nel nuovo stadio come si comporterebbe? «Ci andrei sicuramente. Non mi interessa il calcio, ma mi farebbe piacere vedere con i miei occhi il risultato finale. Che sarà senza i grattacieli!».

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